“Pasión Mistica”: Porn*grafia Eretica. Sperimentazione Personale? Carlo Maria Viganò.
12 Gennaio 2024
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, riceviamo e volentieri pubblichiamo questa dichiarazione dell’arcivescovo Carlo Maria Viganò. Buona lettura e condivisione.
§§§
NEC NOMINETUR IN VOBIS
Dichiarazione di
Mons. Carlo Maria Viganò, Arcivescovo
a proposito dello scandaloso libello La pasión mística
di Víctor Manuel Fernández
Fornicatio autem et omnis inmunditia aut avaritia
nec nominetur in vobis sicut decet sanctos.
Quanto alla fornicazione e a ogni specie di impurità o cupidigia,
neppure se ne parli tra voi, come si addice a santi.
Ef 5, 3
Se prima del Vaticano II un officiale del Sant’Uffizio avesse dovuto esaminare La pasión mística per stilarne una scheda in vista di un giudizio in merito, con ogni probabilità non le avrebbe dedicato più di «dieci, quindici secondi» prima di gettarlo nella stufa. Ma prima del Vaticano II un pornografo eretico non avrebbe mai aspirato non dico alla Sacra Porpora, ma nemmeno al sacerdozio; né i suoi Superiori lo avrebbero mai ammesso agli Ordini Sacri. Víctor Manuel Fernández – Tucho per gli amici di Santa Marta – è invece assurto ai vertici della Gerarchia, creato Cardinale e nominato Prefetto del Sant’Uffizio – pardon, del Dicastero per la Dottrina della Fede – da un altro eretico argentino, Jorge Mario Bergoglio. Il quale, sin dal 13 Marzo 2013, ha dimostrato con la propria azione di governo e di magistero di essere un emissario dell’élite globalista, secondo i desiderata, o meglio i mandata, del deep state angloamericano. Ma proprio quando il cursus horrorum di Fernández sembrava riservargli l’ingresso al Conclave come candidato di Jorge Mario, ecco uscire dalla polvere di uno scaffale l’imbarazzante pamphlet, destinato a pesare come una lapide sepolcrale sulle ambizioni di Tucho.
Una lettura cursoria di La pasión mística risulta difficile e sconvolgente per chiunque. Alla prosa claudicante e alla didascalica insistenza sugli aspetti della copula si affiancano descrizioni di oscenità che imbarazzerebbero anche un consumato frequentatore di postriboli, al punto da chiedersi se certi dettagli siano stati anche oggetto di personale sperimentazione da parte di Tucho Fernández. La reazione più ovvia e normale, dinanzi alle pagine oscene di questo libello, è lo schifo istintivo che si prova per il compiacimento turpe nell’accostare perversioni indegne di una persona civile alla sfera della spiritualità, e questo basta per non indulgere in pericolose curiosità e gettarlo tra le fiamme. Non occorrono complesse speculazioni teologiche per comprendere che questa insistenza sulla sessualità ammantata di velleità mistiche è uno dei segni incontrovertibili dell’azione diabolica, come insegna Sant’Ignazio. Ma una volta vista consumarsi l’opera immonda di Fernández nel fuoco vendicatore, rimane la sensazione di essere rimasti in qualche modo macchiati dalla sua sporcizia morale.
Se la condanna senza appello di quest’opera non deve nemmeno essere spiegata, tanto ne è evidente l’oscenità, è nondimeno necessario porsi alcune domande sul suo autore e chiedersi quanto l’impostazione dottrinale e spirituale che emerge da La pasión mística e da Saname con tu boca, sia compatibile con la dignità sacerdotale, episcopale ecardinalizia e il ruolo di Prefetto di Dicastero. Perché ciò che scandalizza il lettore non è solo la disinvoltura nel trattare argomenti scabrosi, ma nell’aver osato prenderli come chiave di lettura dell’esperienza mistica, in un blasfemo sovvertimento. Se infatti l’anima cristiana parte dall’unione con Dio, dal vincolo di purissima e spirituale Carità che lo lega al suo Signore, Creatore e Redentore, per comportarsi di conseguenza dinanzi al bene e al male; Tucho parte da una realtà borderline per farne il metro di giudizio della vita divina, per interpretare alla luce di una sessualità corrotta e deviata le relazioni tra le Tre Divine Persone e l’anima. Non è dunque la verità di Dio che illumina il nostro agire morale santificandolo e rendendolo meritorio, ma l’agire peccaminoso del singolo e della coppia a determinare l’essenza stessa di Dio. Di questa visione invertita dei termini abbiamo avuto già svariate anticipazioni, non ultima quella che vorrebbe considerare i Comandamenti come obiettivi ideali cui l’uomo non riuscirebbe ad uniformarsi, secondo la morale della situazione fatta propria dal Gesuita Argentino. Non è il singolo che deve obbedire a Dio, ma Dio che deve adeguare le Sue richieste, la Sua Legge a ciò che il singolo decide. È la mentalità di Fiducia Supplicans, che in assenza di qualsiasi appiglio dottrinale che legittimi un’unione gravemente peccaminosa, si inventa un nuovo modo di considerare le benedizioni in uso nella Chiesa – una «vera novità» – per poter benedire ciò che non può essere benedetto e ratificare ciò che non solo non può essere ratificato, ma che deve essere anzi condannato.
«Chiediamoci ora se queste particolarità del maschile e del femminile nell’orgasmo siano in qualche modo presenti anche nel rapporto mistico con Dio», scrive Tucho. Il quale non parla solo dei «grugniti aggressivi» dell’uomo o di «immagini con scene sessuali violente, immagini di orge» che secondo l’autore dovrebbero allettare più l’uomo della donna, ma del loro sacrilego utilizzo come figura dell’amore soprannaturale, sicché non è più la coppia di sposi a donarsi nel rapporto coniugale fecondo sul modello della Carità divina, ma sono le Divine Persone a vederSi ridotte a partner di un rapporto sessuale, con l’aggravante che questo modello di riferimento è deliberatamente distorto e falsato scegliendolo tra quelli più estremi e ispirati alla pornografia, industria gestita quasi totalmente dalla MindGeek del rabbino Solomon Friedman, allo scopo di corrompere moralmente i goyim.
Se pensiamo al modello sponsale che San Paolo ci offre nel rapporto castissimo tra Cristo e la Chiesa (Ef 5, 22), le oscenità innominabili di Tucho ci rivelano un’anima totalmente corrotta dal vizio, e da un vizio che con ogni evidenza sembra essere stato ampiamente sperimentato.
L’orrore che una persona normale prova alla lettura del rivoltante libello è duplice: a quello per i contenuti indecenti e blasfemi si aggiunge il raccapriccio nel vedere come l’attuale Prefetto del più importante Dicastero romano non solo non se ne vergogni, ma anzi abbia cercato sfrontatamente di giustificare i propri conati letterari, che secondo lui potevano costituire «un momento di dialogo con le giovani coppie che volevano capire meglio il significato spirituale delle loro relazioni». Perché se certe perversioni sono deplorevoli e gravi in un’anima abbruttita dal vizio, esse diventano intollerabili quando sono fatte oggetto di pubblicazione da parte di un sacerdote, professore di teologia Morale – tale era Tucho all’epoca, prima di essere fatto Vescovo da Bergoglio.
Non stupisce se, in concomitanza con la notizia dell’esistenza di questo libello, l’Arcivescovo maltese Charles Scicluna – Segretario aggiunto del dicastero di Tucho, già Promotore di giustizia della CDF sotto Benedetto XVI – abbia chiesto di discutere – rectius: di mettere in discussione – il Celibato ecclesiastico. Se il Prefetto dell’ex Sant’Uffizio ha potuto scrivere e pubblicare tali oscenità blasfeme, è perché vuole che diventino normalità non solo dei laici, ma anche e soprattutto dei chierici, in modo che il loro abbruttimento morale precluda loro qualsiasi possibilità anche remota di predicare un Vangelo che essi per primi contraddicono e che secondo un altro Porporato «non è un distillato di verità». Chi chiede di abolire il Celibato lo fa perché esso è l’ultimo baluardo cattolico a protezione del Sacerdozio.
Guardate gli affreschi erotici commissionati da Vincenzo Paglia nella cattedrale di Terni; i rituali blasfemi e sacrileghi di magia sessuale di Rupnik; i chem party con prostituti del segretario del Card. Coccopalmerio, mons. Capozzi; le nomine di Ricca a Santa Marta e come Prelato dello IOR, di Maradiaga al Consiglio cardinalizio, di Grech, di Hollerich, per non menzionare il Sostituto Peña Parra; la vergogna di Fabian Pedacchio, già segretario personale di Bergoglio e “compagno” del Segretario al Dicastero dei Vescovi Ilson Montanari; guardate gli insabbiamenti degli scandali sessuali di McCarrick da me denunciati e della sua cerchia tuttora in ruoli di alta responsabilità, in Vaticano e negli Stati Uniti, con Kevin Farrell, Cupich, Tobin, Gregory, McElroy; le udienze di Bergoglio a transessuali, omosessuali notori e concubinari: credete che non vi sia coerenza in questa cloaca di vizi e di perversioni con quello che scriveva Tucho nel 1998?
La prima conferma di questa coerenza ci viene dall’entusiastica approvazione di cui godono Bergoglio e i suoi scagnozzi presso i nemici dichiarati di Cristo e della Chiesa: massoni, globalisti, attivisti LGBTQ+ e gender, promotori dell’ideologia woke, fautori dell’eugenismo neomalthusiano, abortisti. Come possiamo credere che chi gode dell’appoggio di Lynn Forester de Rotschild, dei Soros, dei Clinton, di Bill Gates e di Klaus Schwab possa allo stesso tempo combattere nel nome del Vangelo di Cristo l’ideologia infernale che muove questi eversori criminali?
Giustamente vi è chi ha fatto notare che, alla luce di questo vergognoso coacervo di pornografia pseudomistica e sacrilega, tutta l’insistenza di Tucho e della setta bergogliana sull’inclusione dei sodomiti e dei concubinari suona come uno spudorato e sfrontato Cicero pro domo sua. Anche i semplici fedeli, con il buon senso che deriva loro dall’essere membri della Chiesa, hanno capito che questa massa di pervertiti cerca solo di legittimare i vizi altrui per poterli praticare essa stessa alla luce del giorno, dopo averli maldestramente nascosti per decenni; e che questo vergognoso conflitto di interessi è talmente evidente nella sua oscena arroganza da squalificare le melliflue e ingannevoli dichiarazioni di accoglienza. Perché questi traviati non cercano la salvezza di anime perdute, ma le usano cinicamente come pretesto per il proprio tornaconto personale, per assecondare i vizi propri e dei propri complici, per alimentare la turpe rete di ricatti che tiene in pugno governanti, politici, attori, chierici, giornalisti, magistrati, medici, imprenditori di tutto il mondo.
Ciò che Fernández scrive in La pasión mística non è poi così diverso da quanto è avvenuto nella realtà sull’isola di Jeffrey Epstein. Ma questa non è normalità, anche se è ciò che vorrebbe farci credere, con petulanza pseudoscientifica, l’autore del libello: «A livello ormonale e psicologico non esistono maschi e femmine puri». Se questi sono gli ormoni e la psicologia di Tucho, vi sono però molte persone che vivono la propria affettività e il rapporto coniugale usando la ragione, la volontà e la Grazia di Dio. Vi sono persone – ed è questo che Fernández non può comprendere – che hanno l’umiltà di riconoscersi deboli e fallibili, ma che proprio perché sono consapevoli della propria debolezza trovano in Dio la forza di resistere alle tentazioni e di crescere nella virtù, con quell’eroismo che solo la Carità sa suscitare e alimentare nei cuori di chi non guarda alla realtà da una pozza di letame maleodorante. La virtù, questa sconosciuta ai nuovi usurpatori di Santa Marta.
Interpellato dalla stampa, Fernández afferma: «Ho cancellato quel libro poco dopo la sua uscita e non ho mai permesso che venisse ristampato». Dobbiamo presumere che con «cancellato» egli intenda «fatto sparire», visto che anche il suo codice ISBN non esiste più. In ogni caso il semplice essere stato capace di affastellare quella oscena congerie pornografica dovrebbe essere sufficiente – checché ne dica il turiferario Austen Ivereigh – per decadere ipso facto dalla dignità cardinalizia. Il silenzio della Santa Sede è assordante. Sul fronte di Fiducia Supplicans monta invece la protesta: la lista di intere Conferenze Episcopali, di qualche Cardinale, di Ordinari diocesani, di associazioni di chierici e di professori di discipline ecclesiastiche che si oppongono a Bergoglio si allunga ogni giorno di più. E alle rimostranze del Clero si aggiungono quelle del laicato cattolico e addirittura di esponenti di altre confessioni religiose, stanchi ed esasperati da questa folle corsa verso il baratro.
Ma se lo sdegno per Fiducia Supplicans e per i concomitanti scandali vaticani è giusto e doveroso, occorre avere il coraggio di riconoscere che il Gesuita Argentino rappresenta la metastasi del cancro conciliare, e che la sua apostasia per via sinodale – ossia ricorrendo ai metodi di controllo delle assemblee in cui sono espertissimi i regimi totalitari comunisti – è coerente con le basi ideologiche poste dalla collegialità teorizzata dal Vaticano II.
Lo ripeto: occorre riconoscere che da oltre un secolo è in atto un processo rivoluzionario; un processo pianificato che si è poi concretizzato con l’azione eversiva dei neomodernisti al Concilio e con la loro presa di potere durante tutto il postconcilio; un processo al quale hanno preso parte attiva tutti i Papi da Giovanni XXIII a Benedetto XVI. Se siamo arrivati alla Pachamama è perché siamo passati per Assisi; se la Dichiarazione di Abu Dhabi è stata sottoscritta e voluta dalla Santa Sede, è perché prima abbiamo tollerato Nostra Ætate e Dignitatis humanæ; se siamo giunti a sentir teorizzare le diaconesse è perché abbiamo subìto in silenzio le “ministre straordinarie dell’Eucaristia” e le chierichette. E – diciamolo! – se oggi il Vaticano è ridotto ad un lupanare è perché sin dai tempi di Paolo VI non si è voluta stroncare sul nascere la lavender mafia che si incistava in Vaticano, favorendo anzi coloro che, essendo più ricattabili, davano maggiori garanzie di obbedienza. Lo schema di come ha agito la deep church per infiltrarsi nella Chiesa Cattolica è speculare a quello che ha seguito il deep state per prendere il controllo dei governi civili, come le cronache recenti ci mostrano.
La cloaca da cui è riemerso l’infame libello del Prefetto dell’ex-Sant’Uffizio è la stessa da cui affiorano gli scandali dei personaggi menzionati nella lista di Epstein. Occorre un radicale ritorno a Dio del genere umano, mediante una purificazione della società civile e del corpo ecclesiale. Occorre che ci opponiamo a questo attacco con un’azione corale, perché il Papato torni ad essere faro di Verità e porto di salvezza, e non il megafono della sinarchia anticristica del World Economic Forum.
+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo
10 Gennaio 2024
Infra Oct. Epiphaniæ
§§§
Aiutate Stilum Curiae
IBAN
IT79N0200805319000400690898
BIC/SWIFT
UNCRITM1E35
§§§
Condividi i miei articoli:
Tag: ferenandez, mistica, pasión, vigano
Categoria: Generale
Insomma, da Fazio Bergoglio ha affermato di sperare che
l’Inferno sia vuoto…anzi, che non esista neppure.
Fino ad ieri speravo di trovare almeno un rifugio, sciagurato, ma al caldo, invece scopro che… siamo tutti “barboni”.
Il senso della sapiente esegesi del buon Bergoglio è che a lui stesso piacerebbe trovarsi piuttosto ramingo e misero come (ingombrante) anima vagante. Tuttavia avrà un collocamento speciale tutto per lui: very hot, “all’altezza” dei suoi meriti. Se l’Inferno non esistesse verrebbe inventato solo per lui.
Cara Adriana 1, tranquilla, a lei sarà dato un posto, con vista panoramica, a clima temperato di luce e gioia,
Beh…cara Signora, grazie dell’augurio.
Ammetto di essere un pochino preoccupata. Sa… dapprima vengo costretta a intrupparmi assieme ad un “pueblo” in uscita- ma non si capisce da dove- con l’unico scopo di camminare- ma non si sa per dove-… Poi scopro che questo “mundus” su cui noi umani ci agitiamo non è una sfera, ma un poliedro con un numero altissimo quanto imprecisato di facce. Pare che su qualcuna di queste piattaforme sia stato eretto un ospedale da campo ( prospettiva -oggi- quantomai impaurente ) per i fragili dai piedi dolci e dalle articolazioni affrante da tanto podismo coatto e per le vittime predilette di un destino cinico e baro che talora salva e talora- a tua insaputa- ti incarcera con i mafiosi, a meno che tu non sappia fare le corna con la disinvoltura scaramantica di un papa.
Non potendo aspirare ai piani alti delle sublimi dimore, già prenotati dai Vip-filantropi del WEF e dagli amici degli amici come Thedros e Harari,
mi sarei accontentata di una copertura purchessia, nella speranza di sottrarmi a questo infame destino di migrante, costretto a restare- pare per l’eternità- privo di ricovero per sentenza di un “buttafuori” veramente spietato nella sua incoscienza…Ma oramai pare deciso: come in basso, così in alto…
Réponse à SERA – commentaire du 12 janvier 2024 à 17h57
Très bien ! Sauf que :
▪︎ dans la prophétie de Saint Malachie, ”Petrus romanus” suit directement ”De gloria olivea” qui est la devise attribuée à Benoît XVI. N’oublions pas que cette prophétie n’a de valeur que si on respecte scrupuleusement la succession chronologique des papes dans le temps.
▪︎ dans le respect de cette succession, ”Petrus romanus” désigne le pape venant directement après Benoît XVI, soit Bergoglio.
▪︎ signification de ”Petrus romanus” :
petrus = Pierre = allusion au siège pontifical
romanus = romain = allusion à la Rome antique païenne.
”Petrus romanus” signifie donc : pontife païen. Bergoglio est un pontife païen, c’est facile à prouver, c’est le faux prophète antichrist/Antéchrist de l’apocalypse. Et son époque est celle de la fin des temps antichrists.
Et cela n’est pas un détail, c’est ce qui fait toute la différence entre la réalité de l’actualité et ce qui n’est pas conforme à cette réalité. Le comportement de Monseigneur Vigano n’est pas conforme à la réalité que la Sainte Ecriture nous a révélée anticipativement. Sa dérive est un exemple de ce qui peut se passer lorsqu’on refuse de croire aux passages de la Sainte Écriture qui traitent :
▪︎ de l’époque de la grande apostasie,
▪︎ de l’époque du faux prophète, dévastateur et destructeur de la Sainte Eglise du Seigneur Jésus-Christ,
▪︎ de l’époque de l’Avènement universel du Seigneur Jésus-Christ.
Quando i discepoli videro che lavavano con i profumi i piedi del Cristo si alzò uno e scandalizzato dicendo che era immorale. Era Giuda. Era ladro. Li voleva per se’ i soldi. Della “chiesa”; cioè dei discepoli non gli fregava nulla.
Certo che il sospetto di un coinvolgimento personale in queste faccende si fa sempre più forte…
Certo che il sospetto di un coinvolgimento personale in queste faccende si fa sempre più forte…
Intervento perfetto, nello stile e nei contenuti. Ci voleva.
Grazie
Il Deep state da cui ci ha messo in guardia QUANON.
Oggi il vangelo ci ha fatto gustare tutta l’ironia di Gesù.
Ne ha per chi è animato da purismo religioso e storce il naso sul suo dire rimessi i peccati del paralitico calato dal tetto; ma avrà anche lasciato perplessi quelli della protezione civile che aprono il tetto per far scendere in corda doppia barella ed allettato e sentono parlare di remissione di peccati.
Che cosa è più difficile? Guarire un incurabile o perdonare i peccati di un’anima? I pragmatici e i cultori dell’utile del perdono dei peccati non sanno che cosa farsene… I guardiani della lettera legale fanno le pulci al Figlio di Dio (non ancora riconosciuto tale) pensandolo incapace di un miracolo medico.
Noi siamo dei perduti nell’anima, destinati ad un’infelicità duratura, essendo l’anima immortale. Siamo talora dei fisicamente perduti; anche guarendo sposteremo solo di qualche anno la stessa fine attesa.
Il Signore viene salvare il corpo e l’anima!
Lo fa con il Suo corpo e il Suo sangue, riottenendo che l’anima sia in grazia e lo Spirito di Dio abiti in noi, facendoci Suo tempio.
Questa è proprio la missione della Chiesa, amministrando i sacramenti. Poveri noi, se saremo indegni persino dell’ironia che Gesù rivolse ai legalisti e alla protezione civile. Il peccato paralizza chi non cerca di liberarsene, preferendo giustificarlo. Più che intercedere perchè siano rimessi i peccati, sentendo e leggendo certe cose si rischia solo di rimettere…
Eccellenza! Che piacere leggerla!
Come sempre condivido la sua lucida e lungimirante analisi ma le confermo che tutti i papi post concilio Vaticano II sono stati pontefici.
Almeno fino a Giovanni Paolo II.
Lei sta spiegando le conseguenze nefaste del peccato dei modernisti che molti sottovalutano ma che sono la ragione per cui la Madre di Dio apparve a Fatima preannunciando la portata devastante e le conseguenze per la Chiesa Cattolica e per il mondo!
Ratzinger si è sempre opposto al rimedio proposto dalla Madre di Dio: consacrazione al Cuore Immacolato di Maria della Russia, devozione e riparazione i primi sabato del mese degli oltraggi al Suo Cuore Immacolato!
Ratzinger non solo mentì ma tramò contro il segreto di Fatima e non partecipò alla Consacrazione della Russia e Ucraina al Cuore Immacolato di Maria.
Ratzinger ha trattenuto il munus per sferrare il colpo di grazia alla unità della Chiesa Cattolica.
Tale meditata distruzione in quello che volle imporre se stesso al posto di Dio non ha precedenti!
Da Giovanni XXIII a Giovanni Paolo II abbiamo avuto Papi deboli e raggirabili quale punizione per i peccati del clero: pedofilia, massoneria ecclesiastica, lobby gay tollerate e nascoste da pontefici che credevano di proteggere la Chiesa Cattolica ma così l’hanno ridotta in uno stato di degrado e sporcizia tale da farci comprendere la atrocità del castigo divino a cui è e sarà sottoposta!
Il clero deve pentirsi e tornare a Dio.
Il Papa deve avere il coraggio di confessare il peccato del clero non soltanto per la corruzione materiale ma di più ancora per le impurità del clero.
Hanno perso il senso del peccato e quindi la Fede!
Non hanno più vino: La Madre di Gesù chiede al Figlio di compiere il suo primo miracolo pubblico!
Ai discepoli, Apostoli increduli , Cardinali Vescovi Sacerdoti fedeli ripete: prendete le brocche e fate ciò che vi dirà!
Eccellenza!
La Madonna vuole la conversione di Francesco e Fernandez e si impegna , quale Serva del Signore a risvegliare in loro la Fede , fino all’ultimo giorno della loro esistenza!
È quindi necessario allontanare Fernandez e Paglia dagli uffici di cui si sono indegni e il Papa deve implorare Gesù Cristo che gli conceda la Grazia di rinnegare se stesso e seguire il Maestro!
La debolezza del Papa è lo specchio della debolezza del clero, dei Cardinali Vescovi che non hanno il coraggio di ammettere i loro peccati, le loro colpe.
Sono 10 anni che nessuno impugna la peggiore offesa a Dio: il PAPATO Emerito collegiale!
Avere taciuto sulla gravità di questo affronto a Dio da parte di Ratzinger con il silenzio complice di Francesco e cardinali Vescovi conservatori tradizionalisti ci espone all’ira di Dio.
Madre Teresa di Calcutta aveva avvisato Giovanni Paolo II di quanto sarebbe accaduto alla Chiesa Cattolica con l’elezione di Benedetto XVI e poi di Francesco, dicendo che G.PII sarebbe stato nominato Santo prima di lei con Giovanni XXIII da Francesco.
Giovanni Paolo II fu spaventato per quello che avrebbe fatto Ratzinger e disse: ma allora le proclamazioni saranno invalide? Madre Teresa rispose : saranno valide perché Benedetto XVI le ha confernate.
Il riferimento era a tutte le nomine cardinalizie e le proclamazioni di. SANTI!
Vidi poi alcuni Cardinali, Burke Muller, che ottenevano da Papa Francesco l’autorizzazione a giudicare del PAPATO Emerito.
Si formò una commissione seria e Benedetto XVI venne dichiarato eretico scismatico decaduto DECADUTO ma dissero che mai avrebbe potuto impedire l’Unità del mandato petrino di origine Divina.
Nonostante le intenzioni di Benedetto XVI egli aveva conservato il titolo di pontefice disponendo che il Governo della Chiesa Cattolica avvenisse per mezzo di Francesco.
Alla sua morte, poiché tutti i cardinali riconoscono formalmente Francesco Papa, egli è Papa.
Il falso profeta Ratzingher l’Emerito Figlio della perdizione non ha potuto sottrarre la disponibilità del munus a Gesù Cristo Re dell’Universo Signore della Storia Salvatore Redentore Onnipotente Sommo Giudice!
In conclusione lei deve distinguere il Concilio Vaticano II dai suoi infiltrati: questi vanno condannati per mezzo di un nuovo concilio di Trento bis che conferma il colpo di stato interno al Vaticano fino alla prostituzione del clero al mondo e della gerarchia ecclesiastica al nuovo ordine mondiale.
È caduta Babilonia la città dei sette colli, o così oppure secondo la visione di Cornacchiola.
Parola di Dio
Vomitevole.
Ma lei non ha paura di andare all’INFERNO con tutte le sue BESTEMMIE contro chi come Benedetto XVI ha davvero mostrato al mondo la persona di Cristo in terra, sudando sangue per 10 anni nella sua solitudine dell’orto del Getsemani, per poi morire sulla croce dell’abbandono e del tradimento geberale, pur di salvare la Chiesa dal potere della massoneria ecclesiastica?
Perché lei sa benissimo che basterebbe riconoscere il vero papa, per liberare la Chiesa dal potere di Satana.
Ma evidentemente lei, e con lei molti altri, preferite Satana come vostro capo.
Ma le ricordo che impugnare la Verità e bestemmiare contro papa Benedetto XVI per scandalizzare i piccoli, è peccato gravissimo contro il Cristo che lui rappresentava e contro lo Spirito Santo.
So bene che rischio di attirarmi addosso tanti malefici da parte dei numensosi seguaci di Satana che scrivono o leggono…… ma lo faccio solo per amore di papa Benedetto, che con quello che ha sofferto e amato, davvero non si merita tante bestemmie, calunnie e disprezzo.
Adesso rilegga con attenzione il mio intervento e poi rifletta su quanto accaduto all’ex monastero di Pistoia.
Cantavano e ballavano…..ma improvvisamente precipitarono nell’abisso.
I Francescani , Papa Francesco, il penitente e la Casa che va riparata!
Conventi e monasteri venduti per farne sale da ballo e non con Francesco ma con Benedetto XVI ex Prefetto della Dottrina della Fede, ex Pontefice, ex Papa Emerito sinodale!
Ogni mia parola Dio la conferma con la Sua potente mano: Guai a chi ignora e calpesta i Suoi messaggeri e Profeti!
Ratzinger l’IDOLO è l’Emerito Figlio della perdizione, il falso profeta come descritto da Fulthon Schinn.
Lei è un bestemmiatore idolatra affetto da cecità spirituale perché soggiogato da una potenza di inganno che il Signore infligge ai superbi e orgogliosi!
Parola di Dio
Non sia così severo, G.D. , con la sora Lucia…è che avranno di nuovo lasciato i cancelli aperti e quella ne ha subito aprofittato. Bisogna aver pazienza, del resto il mondo è bello perchè è vario…pertanto, G.D. mai contraddire questa tipologia di soggetti.
Domando ai vari sacerdoti che considerano mons. Viganò una guida spirituale:
Come mai un don Ramon viene scomunicato da Bergoglio il giorno dopo un’omelia in cui lo ha denunciato quale un antipapa massone…
https://www.tiktok.com/@pubblicanow/video/7319899009097747744
– Mentre invece mons. Viganò, che denuncia da anni la stessa realtà, ancora NON è scomunicato?
_ Forse perché, a differenza di mons. Viganò, don Ramon ribadisce anche L’UNICA RISOLUZIONE indicata dalla Chiesa, perché sia liberata dall’attuale impostura in atto:
◾ RICONOSCERE papa Benedetto XVI che mai ha revocato il Mandato di Successore di Pietro.
◾Ed ELEGGERE il suo legittimo successore, quel Petrus Romanus attraverso cui Gesù possa finalmente tornare a governare visibilmente la Sua Chiesa e liberarla dal potere dell’antipapa iniquo e seguaci.
Mentre invece mons. Viganò, mai RICONOSCE IL VERO PAPA BENEDETTO XVI.
E sopratutto, mai indica l’elezione del suo legittimo successore, quale unica risoluzione possibile per liberare la Chiesa dall’impostore in atto.
Per Viganò sembra non esistano risoluzioni possibili.
Anzi, mons. Viganò in tutti i suoi interventi, come pure a conclusione di questo suo ultimo, si limita ad “ACCUSARE” tutti i legittimi papi da Giovanni XXIII fino Benedetto di essere i primi “responsabili del cancro “conciliare”, la cui metastasi è rappresentata dal gesuita argentino.
Ma in questo modo mons Viganò fa il gioco dell’anticristo, perché dimentica che a confermare la VALIDITÀ di tutti i legittimi concilii e a governare visibilmente la Chiesa attraverso i legittimi papi da Giovanni XXIII a BENEDETTO XVI, sia stato sempre lo stesso Gesù Cristo.
E questa non è l’opinione personale di una povera ignorante come la sottoscritta, ma la Verità insegnata dal Sacro Magistero INFALLIBILE della Chiesa e RIBADITA da tutti i papi, come Papa Pio IX in Pastor Aeternum, Pio XII in Mystici Corporis Christi, Leone XIII in Satis Cognitum, Bonifacio VIII in Unam et Sanctam…. (Solo per citarne alcuni) .
E pertanto, siccome la Chiesa NON è un MOSTRO BICEFALO CON DUE TESTE = PIETRO e CRISTO,
ma è governata da Cristo che con Pietro forma un UNICO CAPO VISIBILE, ne consegue che chi accusa Pietro accusa Cristo.
Ripeto:
Chi giudica e NON RICONOSCE il Legittimo Pietro Benedetto, giudica Cristo e si dichiara FUORI DELLA CHIESA= SCISMATICO.
E per questo non è in grado di offrire al popolo di Dio alcuna soluzione che possa dare fastidio alla falsa chiesa di Bergoglio.
Ecco perché la falsa Chiesa di Bergoglio non ha ancora scomunicato Viganò, ma anche perché chi lo segue, in particolare molti pseudo- tradizionalisti, continuano a celebrare in comunione con l’antipapa prolgbtq+, esprimendo così davanti a Dio la loro piena comunione col tale Magistero iniquo, nonostante davanti agli uomini se ne dissociano. (Il Primato del Successore di Pietro nella Chiesa n 11-15 di Joseph Ratzinger). E fa davvero tanto male constatare come questi documenti infallibili dei papi, siano oggi considerati dai più….. carta straccia.
Spero solo che mons Viganò non sia uno strumento di diffusione mediatico in mano a questo gruppo scismatico e scomunicato, che si esprime con gli stessi termini ⬇️
5 aprile del 2011 (?)
Il Patriarcato (Cattolico) Bizantino ha proclamato (anathema sit”) anche sui rappresentanti massimi della Chiesa: i papi Giovanni Paolo II e Benedetto XVI e alcuni patriarchi orientali.
https://vkpatriarhat.org/it/?page_id=177
22 febbraio 2012
Il Vaticano scomunica a 4 esponenti del gruppo (scismatico) del Patriarcato Bizantino da parte del Cardinal William Levada
Prefetto
+ Luis F. Ladaria, S.I.
Arcivescovo titolare di Thibica
Segretario
https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2012/03/29/0187/00427.html
1 maggio 2016.
Il patriarcato (scismatico) Bizantino non riconosce VALIDO il Concilio Vaticano II confermato da tutti i papi concilio e post concilio e lancia L’ANATEMA e SCOMUNICA sui papi Giovanni XXIII e San Paolo VI.
https://vkpatriarhat.org/it/?p=3972
14 ottobre 2019
il patriarcato (scismatico) Bizantino scomunica Bergoglio ed ELEGGE SOMMO PONTEFICE l’arcivescovo CARLO MARIA VIGANÒ .
https://youtu.be/PbrKowWTsBQ?si=Vr5RSHexsbMJXQhv
Ringrazio per l’attenzione.
E prego il Signore di aiutare i componenti di tale gruppo e mons Viganò e i loro seguaci, a liberarsi da certi gravi errori e di guidarli sulla via giusta, secondo la Divina Volontà.
La Verità uccide il globalismo!
La nostra epoca si caratterizza per un’evidente e smodata perdita del Sacro. Solo una società che non riconosce più il Sacro e la sua basilare importanza rispetto a tutti gli altri ambiti dell’esistenza può accontentarsi di ridurre il Bene ed il Fine dell’uomo a qualcosa di raggiungibile attraverso processi politici o economici (siano essi utopie, ideologie o miti).
Priva del Sacro, la società è tuttavia in balia di riti: la propaganda scandisce l’inebetimento, promettendo benessere e progresso, laddove spalanca le porte al regno dell’arbitrio assoluto del più ricco e del più forte e spregiudicato, mercificando tutto ad oggetto e rendendo tutto senza un senso diverso dall’utile.
La perdita del Sacro non costituisce una moda o una delle tante coloriture della cultura di un popolo: essa dice la mancanza di una fede che trascenda ciò che è soltanto transeunte. Purtroppo, senza, non è possibile indirizzarsi verso il vero Bene: perciò la società crolla e resta solo la tirannia dei bassi istinti a tenerla viva.
La storia recente e la cronaca sono lì a dimostrarlo: sono anni che come sfondo non c’è altro che un diabolico cupio dissolvi contrassegnato da un preoccupante stato di catalessi critica, in cui i molti imbambolati dai vari pifferi e pifferai magici del sistema, annidati sotto ogni cappello, sono incuranti del fatto che non stanno fornendo un’educazione ai più giovani, consegnati a meccanismi disumani e transumani.
La tragica situazione dei nostri tempi vede l’umanità sporgersi su una realtà di autodistruzione morale e materiale. È l’Epifania di Satana, ma lo è anche all’interno della Chiesa; è l’Epifania di colui che riduce la Fede a una forma di umanitarismo… e Dio cessa di essere una Persona, ma diventa al più “una scusa per”…
Anche la fede in Dio smette di essere sostanza e fatto per tramutarsi al più in una convinzione soggettiva, che riporta al soggetto che ritiene di averla, relativizzata a sé stesso. La Chiesa, sposa di Cristo, è tutt’altro: l’invio in missione di apostoli e discepoli ad annunciare il Regno dio Dio (prima la Sua venuta e poi il Suo ritorno) e dunque a prepararGli la strada… altro che un compito generico cui assolvere con un vago filantropismo o tramite una federazione di religioni, accodate ai poteri mondani con il plauso dei mass media!
Infatti si tratta di un compito rischioso, da inviati “come agnelli in mezzo ai lupi”. Gesù non fa sconti e infatti il segno distintivo di chi se ne fa apostolo e discepolo è quello della croce. Il motivo di gioia per i discepoli non sta nel successo nel mondo ma nella consapevolezza di avere (ricevuto da Gesù) la grazia di camminare sopra i serpenti e gli scorpioni e sopra ogni potenza del nemico o viceversa di portare la croce se necessario.
Domanda quanto mai attuale in un mondo che si mostra privo del Sacro: negli atti compiuti, anche quelli liturgici, c’è un anelito di vita eterna? C’è un desiderio di essere iscritti all’anagrafe che ci farà cittadini del cielo? O cerchiamo solo di mercanteggiare qualche certificato, qualche permesso di soggiorno o qualche diritto accomodato compromettendoci con i regnanti terreni e le loro voglie? Scegliamo il disprezzo di sé e di tutte le vanità del mondo, oppure -consegnati alla mentalità del secolo- poco ci importa del desiderio eterno del Cielo preferendo il sentirci utili, stimati e importanti qui… anche se Gesù dice che “il mio regno non è di questo mondo”? Gesù dice: “beato chi non si scandalizza di me”… Ma noi siamo beati? I discepoli non si dovrebbero preoccupare principalmente del loro fare, ma dell’essere umili e dello stare sempre al cospetto del Signore, proprio per non essere trascinati nel secolo. Stare al cospetto di Dio dà senso del Sacro al vivere.
A Gesù non servono dei politicanti sindacalizzati, nemmeno dei superman con effetti speciali. Gli operai necessari alla Sua vigna, a essere pescatori di uomini ed a mietere le messi, hanno cuori gioiosi, che si fidano e Lo seguono davvero, persino quando li manda davanti a sé, tra i lupi, a prepararGli la strada.
Da qualche secolo invece l’umanità ha riposto la propria speranza nell’uomo e nel progresso che l’uomo può darsi con la propria ragione e la propria libertà. Malgrado le speranze abbiano lasciato il posto a più di una disillusione, i paladini di questo modo di pensare si sono riproposti in molti modi, mantenendo la stessa influenza che li aveva fatti preferire alle generazioni alle quali avevano inferto il danno delle proprie genialate.
Hanno l’orgoglio di essere “migliori”, l’orgoglio di essere ragionevoli, l’orgoglio di essere concreti e pragmatici, di dare la libertà, di appoggiarsi alla scienza… E con questo orgoglio hanno proceduto nella storia, tra rivoluzioni, dittature, corruzione e sovvertimento della realtà, utilizzando l’idea per modificare la natura e il soggetto per negare la cosa, in un malcelato progetto teso a materializzare e a trasformare l’uomo in un contenitore di desideri e bisogni psichici e corporei, senza alcuna spiritualità che stia al di là di un’idealità priva di anticorpi verso l’ideologia e perciò di destinata a negare a forza (imponendolo per legge!) la realtà e la verità.
L’aver sperato nell’uomo (l’uomo iniquo, rimosso il katechon) è l’effetto della rimozione (anche tra troppi uomini di Chiesa propensi a dialogare acriticamente con questi paradigmi del pensiero) della speranza cristiana.
L’uomo era conscio di essere decaduto dall’Eden perduto ed era fidente nella redenzione operata da Nostro Signore Gesù. La cultura e la fede in Lui aveva saputo sperare cristianamente, contribuendo al progresso dell’umanità, sopravvissuta alla barbarie e rinata dai monasteri e differente da ogni altra modalità religiosa incapace di amare il nemico.
Ultimamente l’umanità ha sperato nella tecnica e nella politica, nella quale riversare le certezze della ragione e della libertà, come assoluti, facendone “rivoluzione”. Questo sovvertire la natura modificando la prassi non è aperto a una sola soluzione e si palesano tragiche contraddizioni, nelle quali l’uomo è sempre ridotto a molto meno di come l’ha pensato Dio e i paradisi promessi si trasformano in altrettanti gironi infernali, ai quali gli stessi “illuminati” cercano di ovviare con ulteriori inderogabili riforme…
Oggi siamo arrivati al punto che molta parte della Chiesa si è assuefatta questo modo di sperare e si è adeguata al soggettivismo e alla tecnica (la sinodalità, i riunionifici, le assemblee pilotate da sapienti manine, commissioni preparatorie e redazione dei documenti finali…) per modificare la prassi desacralizzandole.
Siamo giunti al punto di rifiutare il cristianesimo (buono perché ad esser buono è Dio come l’ha rivelato Gesù) credendo “buono” l’uomo, qualunque “dio” preghi e creda in una “bontà-universale-autoprodotta” (e biodegradabile).
L’approdo finale di questa deriva in cui -non bastasse il mare in tempesta- sulla costa sono stati spenti tutti i fari, è l’impatto con la scogliera… La pseudo-speranza non si protende al Cielo, ma alla terra, eludendo la realtà, come se toccare terra in queste condizioni fosse l’approdo al paradiso terrestre e non un naufragio.
La pseudo-speranza non si nutre di Sacro e di vita eterna, ma di “attese immediate”, spacciate addirittura per pazienti cammini di popolo nel secolo avviando processi nel “tempo superiore allo spazio” tra le mani del relativismo le cui trame c’è chi seppe denunciarle come dittatura. Ma un simile falso progresso, necessariamente configurato come un “bene”, giunge a negare il cristianesimo nella falsa ragione dell’aldiqua, fattasi storia, secolo, psiche e materia, corrompendo così anche scienza, politica, prassi e costume.
I servi sciocchi del principe di questo mondo, privi del Sacro, escluso Dio, sono una minaccia per l’uomo.
La chiesa di Bergoglio è una
“CLOACA DI VIZI E PERVERSIONI”.
La mia retta coscienza mi impone assolutamente di NON PARTECIPARE alle messe UNA-CUM.
Come potrei associare le mie preghiere al capo di una simile CLOACA?
Altro monumentale affodo di SER Mons. Vigano’. Palese la mancanza di buona fede negli ologrammi citati. Hanno voglia a trovare pezze da rattoppo, ormai l’ esercizio risulta inutile e l’abito Vaticansecondista e’ da buttare. L’ eccessiva tolleranza mostrata nei decenni, ha partorito il mostro attuale. Pertanto e’ mia opinione che come non si prega per la conversione di Satana, ormai condannato perche’ ha abbracciato il male in scienza e coscienza, anche per costoro, spalancatori del pozzo sull’abisso in concorso con altri, la preghiera risulta inefficace per le stesse identiche condizioni.