L’Europa Serva Sciocca degli USA Opta per il Suicidio. Vincenzo Fedele.
12 Gennaio 2024
Marco Tosatti
Carissimi Stilum Curiali, Vincenzo Fedele, che ringraziamo di cuore, offre alla vostra attenzione questa quarta parte delle riflessioni sulla situazione geopolitica, centrate sulla guerra Nato-Russia via Ucraina, e a quella in corso nel Medio Oriente. Le parti precedenti le trovate qui, qui, e qui. Buona lettura e diffusione.
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Panorama geopolitico 4 – Ucraina
Abbiamo inquadrato, nei tre interventi precedenti, la cornice di riferimento. Ora diamo un’occhiata ai due punti caldi dello scacchiere: Ucraina e Israele.
Iniziando dall’Ucraina, e cercando sempre di parlare di geopolitica con riferimento agli avvenimenti sul campo, dobbiamo riflettere sui possibili obiettivi dei contendenti.
Anzitutto occorre constatare che, si sa ma non si dice, la guerra non è tra Russia e Ucraina, ma tra Russia e USA, quindi una guerra per procura tra superpotenze.
Questo non è solo il comune sentire derivato dalla constatazione o dal buon senso. E’ quanto risulta dalla “fuga” di notizie dal Pentagono dello scorso anno, sulle quali Lloyd Austin, segretario alla Difesa, ha dichiarato il falso, insieme ad altri, al Senato degli Stati Uniti, ma non è stato incriminato mentre è stato imprigionato lo stagista che aveva rivelato i documenti riservati che certificano questa guerra non dichiarata e che gli USA conducono per procura senza autorizzazione del Congresso.
In ogni conflitto, per capire se si sta vincendo o perdendo, occorre capire quali sono gli obiettivi.
L’obiettivo russo era di non avere la NATO nel cortile di casa oltre a dimostrare che Mosca non minaccia a vuoto e che quando si oltrepassano certi limiti la reazione arriva con determinazione.
L’obiettivo della provocazione USA era, al solito, multiplo e comprendeva:
Nel caso Putin non avesse reagito sarebbe stato ufficiale l’imprimatur che allo zio Sam tutto è permesso non solo come per il bullo di quartiere che maltratta i ragazzini, ma che anche il capo della banda rivale deve tacere davanti alle angherie a stelle e strisce.
Nel caso Putin fosse caduto nel “trappolone” ed avesse oltrepassato la frontiera ucraina si sarebbero centrati molti altri obiettivi tra i quali :
Staccare la Russia dall’Europa aumentando la dipendenza europea dagli USA con priorità alla leadership politica e, a seguire, a livello industriale, energetico, militare ed economico;
Umiliare la Russia indebolendola militarmente ed economicamente per poi smembrarla anche politicamente favorendo la secessione delle regioni interne che sarebbero diventate repubbliche indipendenti ed insignificanti;
Rompere il crescente sodalizio Russia-Cina e creare fratture insanabili all’interno del mondo BRICS in modo da mantenere agli USA la leadership mondiale incontrastata ante 2022;
Ribadire la leadership anche in ambito militare, ancora meglio se per interposta persona, oltre che in quello economico e politico, posizionandosi adeguatamente per affrontare il problema cinese nel 2025. In altre parole: se dimostriamo che con la tecnologia e le armi americane gli ucraini umiliano la Russia, la Cina si guarderà bene dall’avventurarsi in sortite estemporanee su Taiwan;.
Riaffermare la credibilità persa per strada e certificata dalla ignobile fuga dall’Afganistan, ma già visibile dalle prestazioni da bulli e dalle vittorie di Pirro in Iraq, Balcani, Libia, Siria, ecc.
Si può affermare che i russi hanno ampiamente raggiunto i loro obiettivi. Si sarebbero accontentati di quelli, ma visto che la caparbietà USA ha accecato tutto l’occidente e la possibile tregua dopo un mese di combattimenti è stata sdegnosamente bloccata, la Russia ha cambiato strategia ed adesso attende che maturino molti altri succosi frutti.
Per gli USA invece, solo il primo degli obiettivi è stato ampiamente raggiunto, grazie anche alla nostra insipienza, mentre su tutto il resto la sconfitta americana è totale.
Iniziamo dall’unico obiettivo centrato dagli USA, che poi è il principale punto della nostra sconfitta, visto che l’Europa è stata convinta a tagliare i ponti con la Russia nella certezza che le sanzioni a Mosca e l’aiuto economico e militare a Kiev avrebbero fatto collassare la Russia. Se il collegamento era proprio fisico, come per i gasdotti Nord Stream 1 e 2, ci ha pensato direttamente Biden con le forze speciali della marina militare a tagliarlo di netto.
L’effetto di questa castrazione che l’Europa si è auto inflitta è sotto gli occhi di tutti, anche se nessuno ne parla. Non solo il prezzo della bolletta energetica è aumentato a dismisura, ma la disponibilità stessa di gas è insufficiente per lo sviluppo industriale, oltre che per gli usi civili del semplice riscaldamento. Le nostre aziende sono in ginocchio e le crisi aziendali si susseguono.
Gli USA adesso vendono a noi, a caro prezzo, molto del gas che prima non riuscivano a rifilare a nessuno e, al contempo, le aziende USA hanno meno concorrenti sui mercati internazionali visto che quelle nostrane, quando riescono a sopravvivere, hanno le ali tarpate.
Sarebbero potute bastare queste constatazioni per differenziarci dalle scelte suicide di Washington. La stessa frase, che abbiamo più volte citato, di Victoria Nuland (si fotta l’Europa), era stata detta per obbligare l’ambasciatore americano a Kiev ad andare avanti nel colpo di Stato del 2014 mentre lui era certo che vi sarebbero stati problemi con l’Europa che non sarebbe certo rimasta con le mani in mano.
Forse l’ambasciatore riteneva che qualche barlume di intelligenza o di spirito di autoconservazione fosse presente a Bruxelles. Invece aveva ragione la Nuland. Encefalogramma piatto. Interrogato il morto non rispose.
Annotiamo questa vittoria di Pirro, insieme al nostro giubilo per averla resa possibile e su cui persistiamo sia come Europa che come Italia, visto che solo nella relazione al Parlamento di martedì 10 Gennaio il Ministro Crosetto, pur proseguendo nell’invio di armi, ha ipotizzato che non sarebbe male pensare a qualche azione diplomatica. Segnaliamo peraltro, tanto per non farci mancare nulla, che nella votazione sull’invio delle armi il PD si è spaccato ed alcuni hanno votato a favore, altri contro e altri si sono astenuti. Quando si dice la compattezza e la chiarezza delle idee …….
Veniamo alle cocenti sconfitte che gli Stati Uniti, e tutto l’occidente, stanno subendo.
Invece di un indebolimento della Russia si assiste alla sua rinascita e riposizionamento agli occhi del mondo. Putin ha avuto il riconoscimento che la Santa Madre Russia è viva e vitale. Non avrebbe potuto sognare un imprimatur migliore di quello che lo pone sotto i riflettori con un’economia prospera ed in forte sviluppo nonostante le sanzioni sparate a pacchetti successivi e sempre presentati come letali. Nessun ricostituente poteva sortire effetto migliore.
Tutto il mondo annota lo sviluppo della Russia nonostante il blocco di tutto l’occidente e contro di esso. Il messaggio forte e chiaro arriva in tutte le periferie della Terra. Non è male sottolineare, ma solo di passaggio, che da inizio 2024 la Russia ha la presidenza pro tempore dei BRICS. Proprio all’inaugurazione del semestre russo, il Presidente Putin ha annunciato l’apertura di una borsa granaria e cerealicola creando così una infrastruttura commerciale per lo scambio di cereali tra i Paesi membri. I Paesi BRICS producono più di un miliardo di tonnellate di cereali e finora per gli scambi hanno dovuto utilizzare le infrastrutture USA che dominano e influenzano il mercato mondiale. Anche qui da domani sarà diverso, sia per i Paesi BRICS che per quelli del terzo mondo che avranno alternative ai ricatti del FMI, della Banca Mondiale e dell’occidente in genere. Potremmo dire che, in realtà, ogni passo di Putin è indirizzato a indebolire l’occidente ripagandolo con la stessa moneta con cui l’occidente voleva seppellire lui. Ci sta riuscendo egregiamente..
Anche al proprio interno la battaglia di Putin è ampiamente vinta, visto che tutti i sondaggi per le elezioni di Marzo lo vedono, nonostante la guerra ancora in corso, al 75 – 80 % del gradimento del proprio popolo.
La Cina, anche con i propri silenzi oltre che nelle dichiarazioni ufficiali, negli incontri bilaterali, e negli atteggiamenti e votazioni all’ONU, ha ribadito la vicinanza a Putin e la cooperazione con la Federazione Russa. La collaborazione tra le due potenze si è sviluppata sia nei rapporti diretti che come BRICS. Lo sviluppo cinese si avvale sempre più del gas russo a basso costo. Analogamente per l’India e per tutti gli altri Paesi invitati a partecipare alla festa commerciale che prevede di comperare da Mosca i prodotti che noi rifiutiamo, per poi rivenderli proprio a noi lucrando sul sovraprezzo.
Qualsiasi manuale di manager in erba prevede che il leader deve attivarsi per dividere tra loro gli eventuali competitor alla leadership. Divide et impera. Gli USA hanno fatto tutto il possibile per realizzare l’esatto opposto riuscendoci magnificamente. Non solo hanno rinforzato i legami tra Russia e Cina, ma anche in tutto il mondo BRICS ed in quelli che aspirano a farne parte oltre a riavvicinare i Paesi non allineati e quelli del terzo mondo.
Non sono poi secondari gli aspetti militari. Anche su questi aspetti la sconfitta è cocente e scoperchia un vaso di Pandora. Finora gli USA hanno vissuto di rendita sulla vittoria nella seconda guerra mondiale. Dopo non hanno più registrato vittoria in nessun altro conflitto a cui hanno partecipato, dalla guerra di Corea (conclusa con la separazione in due Coree tuttora formalmente in guerra, visto che non esiste un trattato di pace), al Vietnam, per finire alla Siria, all’Iraq e all’Afganistan.
Da più parti era stato detto che la forza USA è basata sulla tecnologia e sulla copertura aerea, senza la quale l’esercito degli Stati Uniti sarebbe un esercito da barzelletta. Nessuno aveva voglia di andare a vedere le carte per fare un confronto sul campo. Putin è stato quasi costretto a farlo. Gli stessi USA erano così sicuri della loro superiorità tecnologica da accontentarsi di una guerra per procura.
Come dire : Cara Ucraina, non vogliamo sporcarci le mani con la Russia, che è una potenza nucleare, e rischiare la frittata da fine del mondo. Ti forniamo gli armamenti, il supporto di intelligence, logistico, elettronico, satellitare e di formazione e vai a schiacciare quella mosca noiosa che è Mosca.
Il riscontro sul campo è da sfacelo. Lo vedremo meglio quando approfondiremo il settore degli armamenti, ma ormai è notizia risaputa che la Russia ha già distrutto per 4 (quattro) volte gli armamenti dispiegati in Ucraina e sta procedendo alla quinta.
Nel primo impatto le armi occidentali erano solo quelle leggere mentre l’armamento pesante era residuo del periodo sovietico. Dopo sono arrivate le armi pesanti occidentali ed anche quelle sono state distrutte. La giustificazione trovata era stata che l’occidente aveva prelevato dai propri magazzini e le armi fornite non erano proprio all’avanguardia. Alla terza ondata la giustificazione ha iniziato a non reggere più. Ancora meno quando sono scesi in campo i sistemi antimissili Patriot o i carri armati Leopard e M1Abrams e sono stati sbaragliati senza pietà.
Nessuno lo ha mai confermato, ma sembra che dopo la distruzione sistematica dei primi sistemi antimissile Patriot operativi, i vertici NATO si siano riuniti nottetempo, visito l’urgenza e la gravità del fatto, ed hanno ordinato il ritiro e la disattivazione dei sistemi in attesa di capire la vulnerabilità inattesa e ricercare le contromisure del caso. Eppure i militari USA conoscevano i missili dispiegati dai russi, quelli da crociera, i supersonici e gli ipersonici. Ma la loro prosopopea prevedeva che la superiorità tecnologica era tale da essere garantiti da qualsiasi evenienza.
Ho sentito anche qualche voce affermare, già a metà dello scorso anno, che la guerra in Ucraina sarebbe durata ancora per poco viste le figuracce che ogni giorno rimediava l’industria bellica americana che non poteva più permettersi di pubblicizzare i propri fallimenti sul campo.
Gli Stati Uniti hanno fatto affidamento per decenni sulla proiezione di potenza attraverso marina e aeronautica. Adesso è palese che tutta la proiezione è svanita nel nulla. Oltre ad avere un esercito terrestre quasi ininfluente, gli Stati Uniti e la NATO non hanno neanche una difesa aerea significativa. Anche in questo campo il mondo si sposta verso Russia/Cina. L’Occidente non può sbandierare la propria supremazia neanche in questo campo.
Prima di passare ad altro vorrei proporre una retorica domanda innocente : Se l’occidente, pur rifornendo di armi avanzate l’Ucraina, non è in guerra con la Russia, Putin sarebbe in guerra con Israele o con gli USA se rifornisse Hamas, o il Libano, l’Iran, la Siria, l’Iraq o lo Yemen con le proprie armi di ultima generazione ?
Infine l’obiettivo USA di riaffermare la propria credibilità ultimamente un po’ appannata.
Quando, nel marzo 2022, ucraini e russi avevano già predisposto il trattato da firmare per la tregua e la pacificazione, USA e UK, con Boris Johnson personalmente, intervennero per impedire la firma e continuare la guerra per raggiungere gli obiettivi prefissati che, sicuramente, erano a portata di mano.
Non era pensabile aver provocato la Russia abbaiando alla sua porta, realizzato un colpo di Stato, aver piazzato una comica marionetta come presidente a Kiev e poi, accettare la fine delle ostilità appena Putin era andato a vedere le carte truccate con cui si stava giocando.
Occorreva resistere, resistere, resistere. Non si è mai ricercata la pacificazione. Per USA e Inghilterra si doveva combattere, come si sente ripetere, sino all’ultimo ucraino. Per preparare l’opinione pubblica occidentale ed ottenere l’appoggio mediatico al prosieguo della guerra, si confeziona la sceneggiata di Bucha, subito smascherata da Toni Capuozzo e altri coraggiosi giornalisti, ma per i media di ogni tipo e per la corte internazionale, la finta strage è tuttora reale e da punire con l’accusa di genocidio.
Ma adesso le opzioni sul tavolo quali sono ? Sono sempre le sole due opzioni iniziali: Si continua la guerra guerreggiata, oppure ci si siede al tavolo delle trattative.
Nonostante il coinvolgimento diretto degli Stati Uniti, l’Ucraina sta perdendo la guerra e l’Amministrazione Biden ne è perfettamente consapevole. Per ogni russo vengono uccisi sette ucraini. Le difese aeree ucraine sono state completamente eliminate. La controffensiva ucraina è miseramente fallita su tutta la linea. Le truppe ucraine non hanno sfondato neanche le prime linee russe, delle tre predisposte sul terreno ed ora la Russia ha già ripreso i pochi kilometri che Kiev aveva recuperato, sta avanzando su tutto il Donbass e certo non si fermerà li.
Adesso è Putin a non avere alcuna intenzione, ed ancor meno interesse, a sedersi al tavolo della pace. A mio parere, quindi, si continua la guerra guerreggiata che comporterà una lenta ed inesorabile avanzata russa dal sud est al sudovest dell’Ucraina.
A Marzo si voterà in Russia e Putin sarà riconfermato a furor di popolo. Zelenskj ha già provveduto a rimandare le elezioni. Potrebbe essere comunque mandato a casa, ma dai burattinai per i quali inizia ad essere ingombrante, non dal responso delle urne.
Proprio gli ultimi giorni del 2023 sono state rese note alcune frasi degli incontri tra Putin e Xi Jinping. In particolare una dichiarazione di Putin sembra affermare che la guerra in Ucraina durerà altri 5 anni.
Oltre a riflettere sulla frase in sè, c’è anche da capire come mai queste affermazioni vengano fuori adesso, visto che l’incontro tra i leader è avvenuto a marzo scorso.
L’ipotesi più credibile è che si stia giocando la partita finale ed occorre andare con i piedi di piombo per evitare l’escalation quasi inevitabile quando uno dei due contendenti, e adesso sono gli USA, è con le spalle al muro.
Gli USA avevano cercato di strappare all’influenza russa, oltre all’Ucraina già destabilizzata dal 2014, anche la Georgia e altre repubbliche. Avevano cercato di chiudere lo sbocco russo sul Mar Nero, quindi sul Mediterraneo,associando la Crimea all’Ucraina. Questo, in aggiunta all’accerchiamento sul Baltico, con l’ingresso nella NATO di Finlandia e Svezia, avrebbe isolato la Russia dai principali collegamenti marittimi condannandola all’irrilevanza.
Non solo la Russia non poteva accettare, neanche come lontana ipotesi, una soluzione che contemplasse qualcosa del genere, ma con la lenta avanzata russa, ed i 5 anni di guerra del pensiero putiniano che adesso vengono a galla, credo che Putin voglia arrivare sino a Odessa ed eliminare l’accesso a mare dell’Ucraina.
A questo punto tutte le opzioni sono possibili. Odessa è anche la porta di accesso alla Transnistria, quasi totalmente russofona nel contesto della Moldavia.
La Transnistria è una lunga striscia di terra alla sinistra del fiume Dnestr che è stata fra le prime a dichiarare la propria indipendenza dall’URSS nel settembre del 1990 mentre la Moldavia ha dichiarato la propria indipendenza solo ad agosto del 1991. La Transnistria si è sempre dichiarata indipendente dalla Moldavia ma non è riconosciuta come Stato autonomo nemmeno dalla Russia. Se Putin riuscirà ad arrivare a Odessa ci sarebbe la continuità territoriale con la Transnistria e, quindi, anche la Transnistria potrebbe modificare il suo status. Non solo il Mar Nero diverrebbe un Mare russo, ma anche gli sbocchi a mare dei due più importanti fiumi ucraini, Dnepr e Dnestr sarebbero sotto il controllo russo. La Transnistria, inoltre, è la zona della Moldavia più industrializzata ed è quella che ha le centrali elettriche che forniscono energia alla rimanente parte moldova, analogamente a cosa rappresenta il Donbass nei confronti dell’Ucraina
Questa ipotesi stravolgerebbe tutti gli equilibri della zona e stimolerebbe appetiti ben maggiori anche al di fuori di essa.
Sino a non molto tempo fa erano note le mire della Romania sulla stessa Moldavia, poi tacitate dopo l’ingresso della stessa Romania nella UE. Analogamente non erano meno forti le mire ungheresi sul nordovest della Romania, anche queste tacitate. Molto più forti e reali sono, invece, le mire polacche sulle confinanti terre ucraine. Gli eccezionali aiuti che la Polonia sta fornendo all’Ucraina non sono certo a titolo gratuito. Gli agricoltori polacchi hanno fortemente protestato per l’accettazione del grano ucraino che arrivava in Polonia sotto costo anche perchè ammuffito ed inservibile. Viene importato come mangime ma poi, attraversata la frontiera, si cambiano i documenti e ritorna commestibile, anche se indigesto e immangiabile. Gli stessi trasportatori hanno scioperato contro i trasportatori ucraini che fanno concorrenza sleale. Eppure, nonostante i malumori della gente contro le esagerazioni ucraine, il Governo polacco ha sempre minimizzato e tacitato anche i blocchi alle frontiere e gli scioperi generali contro questi favoritismi. Sanno benissimo che l’Ucraina non può vincere e con chiaro intento predatorio aspettano il disfacimento del regime attuale e lo smembramento delle province del sud-est per rivendicare antichi diritti su quelle del nord-ovest. Cosa rimarrà dell’Ucraina non si sa.
Visto che ci stiamo interessando della geopolitica, questo tipo di soluzione cosa comporterebbe ? Sarebbe la vittoria totale, militare e politica di Putin su tutto l’occidente coalizzato contro la Russia accerchiata economicamente prima ancora che sotto la pressione militare di tutto l’occidente.
L’Ucraina non ha alcuna possibilità di vincere la partita, ma deve stare attenta anche a come perderla.
I suoi sponsor, come detto, non possono permettersi di alzarsi dal tavolo dichiarando la disfatta dopo aver vietato la pace dopo un mese dall’inizio delle ostilità.
Gli accordi di marzo 2022 prevedevano il mantenimento dell’integrità territoriale ucraina con uno status speciale per le regioni del Donbass e l’impegno ucraino a non aderire alla NATO ma con la possibilità di entrare nella UE. Adesso, dopo le pesanti perdite umane, militari e finanziarie, oltre al NO alla Nato, l’Ucraina perderebbe oltre il 20 % del proprio territorio. Perderebbe l’accesso al mare ed il controllo dei due fiumi.
Lo stesso ingresso nella UE avrebbe poco senso, se non quello di avere garantiti finanziamenti negli anni a venire che, comunque, sarebbero problematici. In Ucraina non c’è un barlume di democrazia e di pluralità (tutti i partiti d’opposizione sono disciolti ed i responsabili sono in galera), non c’è libertà di stampa né di parola. In compenso la corruzione è a livelli stellari. Molti dei paesi dell’Unione Europea che adesso percepiscono aiuti finanziari da Bruxelles a sostegno delle proprie disastrate economie, vedrebbero questi aiuti azzerati e dovrebbero loro tirare fuori molti soldini per sovvenzionare l’evanescente economia ucraina.
Lo sviluppo futuro dell’Ucraina, inoltre, sarebbe ben problematico. Sistema industriale distrutto, totale dipendenza energetica da Mosca, agricoltura in sfacelo e terreni agricoli già depredati dalle multinazionali americane con sfruttamento della popolazione già alla fame. Un panorama non proprio idilliaco.
Non possono, di contro, continuare ad inviare armi e finanziamenti essendo bloccati, nell’oltre atlantico, dal Congresso ed a casa nostra dal diniego ungherese allo sblocco di 50 miliardi indispensabili a Kiev per andare avanti.
Un vicolo cieco che prevede non solo la sconfitta sul campo, ma la sconfitta con ignominia.
Sia dell’Ucraina che degli Stati Uniti.
Vincenzo Fedele
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Categoria: Generale
Mah !!! … Se ne sentono di tutti i colori compreso il padrone di casa (Tosatti) che interviene su una rispettabile opinione basata su discorsi di Putin e su analisi di parte ma pure rispettabili visto che alla fine in Russia o in URSS non c’è MAI stata la fila per emigrare, visto che è SEMPRE stata ,ieri come ora , per taluni , la patria della libertà e della giustizia , SENZA che questi taluni abbiamo mai deciso di cambiare patria. Tosatti , mi delude, lo sa anche Lei che un blog anti americano in Occidente è mal tollerato mentre un blog anti cinese in Cina o anti russo in Russia porta in galera per vent’anni ( e non sono galere norvegesi no?) O porta direttamente al cimitero in una bara di semplice abete. Questa è la differenza da non dimenticarsi mai. Le balle poi le contano tutti, tutti,tutti. Anche il papà Francesco. Figurarsi bidè, putinno, xicchio, meloxxi, macro’ (😁), etc etc. Nei loro atti e nelle loro parole la verità, senza usare la V maiuscola è un n quantità emeopatica, ciòediluita
Quali sarebbero le fonti della catastrofe economica Ucraina ? Mi sembra che l’esportazione di grano sia continuata nonostante la guerra. E la rapina ai danni degli ucraini promossa da Putin è ancora incompleta.
L’Ucraina esportava, oltre al grano anche ferro. Ferro che veniva lavorato nella grande acciaieria Azovftal. Distrutta l’acciaieria di Mariupol la ditta già proprietaria dell’acciaieria sta cercando di costruire la propria acciaieria qui in Italia. E il sottoscritto spera che l’opera sia realizzata.
Mi dispiace doverla contrddire ma Putin non si limitava a volere allontanare la NATO dal cortile di casa , ma voleva ricostruire la potenza russa perduta con Gòrbaciov.
Putin nella sua personale ideologia evoca sia l’impero zarista che l’unione sovietica.
Se si leggono i libri di Anna Politkowskaya si vede che in Russia sono cambiate alcune cose ma non i metodi repressivi dell’URSS.
L’aveva confidato a lei personalmente, suppongo. Quello che lei dice è uno dei tanti pezzi di propaganda atlantista messi in vetrina.
😅😅😅
Certo è che, in chiave esclusivamente politica , la nato dopo il 1989 gli è arrivata fuori la porta di casa . A parti invertite lo zio Sam non l’avrebbe permesso. È altrettanto certo che di agnelli in giro per il mondo, in special modo nelle alte sfere, non v’è ne’ . Più in basso è merce rara. Affidarsi a Cristo l’unica soluzione.
È una guerra contro l’Occidente iniziata ormai più di 100 anni fa, con la prima guerra. Da lì in poi comincia la debacle della civiltà greco-latino-cristiana. Per farne una idea, basta comparare la produzione culturale dei primi 20 anni del secolo scorso con quella dei primi 20 anni di questo. Per prendere solo la musica, Debussy, Ravel, Stravinsky, De Falla, Reger, Hindemith, Puccini, Busoni, Bartók , Richard Strauss, Sibelius e anche il vecchio Verdi x Lady Gaga, Madonna , Dua Lipa ed Eros Ramazzotti. Il punto principale è evitare ad ogni costo l’ armonia tra America, Europa e Russia. Figuriamoci senza vertigini cosa sarebbe il mondo senza le due guerre? Fino a dove potrebbe arrivare la scienza, l’arte, la filosofia? O anche in scala ridotta con l’ unione tra Europa, America e Russia dopo la fine dell’ URSS ?