Tradimento della Sana Dottrina. Un Nuovo Libro di don Tullio Rotondo.
11 Gennaio 2024
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stuilum Curiae, una fedele amica del nostro sito, M.V., ci invia questo messaggio da parte di don Tullio Rotondo, che ben volentieri portiamo alla vostra attenzione. Si tratta di una nuova opera, che appare tanto più opportuna e utile in questi giorni. Buona lettura e condivisione.
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Chiedo anzitutto luce a Dio perché la sua sapienza mi guidi in tutto ciò che sto per dire
“Dio dei padri e Signore di misericordia, … dammi la sapienza, che siede accanto a te in trono … . Anche il più perfetto tra gli uomini, privo della tua sapienza, sarebbe stimato un nulla. Con te è la sapienza che conosce le tue opere, che era presente quando creavi il mondo; essa conosce che cosa è gradito ai tuoi occhi e ciò che è conforme ai tuoi decreti. Mandala dai cieli santi, dal tuo trono glorioso, perché mi assista e mi affianchi nella mia fatica e io sappia che cosa ti è gradito. Essa tutto conosce e tutto comprende: mi guiderà con prudenza nelle mie azioni e mi proteggerà con la sua gloria.” (Sap 9, 1-6. 9-11)
La versione digitale di questo libro può essere gratuitamente letta online e scaricata dal sito http://www.tradimentodellasanadottrina.it/ (sul quale offriamo anche delle traduzioni automatiche in altre lingue); può essere scaricata gratuitamente dal canale Telegramhttps://t.me/tradimentosanadottrina e dalla pagina Facebook @tradimentodellasanadottrina . Le riproduzioni per finalità di carattere economico o commerciale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione.
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Tag: libro, tullio rotondo
Categoria: Generale
Eh! caro don Tullio è assai difficile improvvisarsi scrittori.
“Bisogna essere combetenti!”
Certa gente mi fa tenerezza! 😘
oim
Non aver parlato del caso abnorme di Don Ramon Guidetti, scomunicato dal suo vescovo livornese per nome e conto del misericordioso argentino, ritengo sia una mancanza non da poco. Il fatto è avvenuto il primo gennaio e l’omelia che lo ha portato alla scomunica è del 31 dicembre. Non si faccia come il professor Zenone, che dedica pezzi su pezzi in contestazione a Bergoglio e poi dice “viva Papa Francesco”.
Scomunicare “per nome e conto” di un altro, significa diminuire il potere di un Vescovo che lo fa in nome della “sua” Chiesa, la Sposa senza macchia del Cristo che tale potere gli avrebbe conferito. Le vicendevoli scomuniche tra vescovi stanno a prova.
Leggo, poi, su un noto foglio: “Purtroppo, la modernità, avendo rotto i ponti con la metafisica classica e soprattutto tomistica, ha invertito anche il concetto di legge naturale, giungendo alle aberrazioni della post-modernità con Freud e la scuola psicoanalitica, che hanno promulgato una contro-legge antinaturale ed anti-divina, ossia oggettivamente diabolica”.
Promulgazioni a parte, forse che la Divina Sapienza si identifica con o sia condizionata da “metafisica classica e soprattutto tomistica”? Se così fosse, è legittimo ritenere che il cristianesimo non è una dottrina originale, non è la buona novella, ma una via tra le infinite alla e della Divina Sapienza.
La Sapienza altro non è che il Mistero Divino: Dio stesso. In questa Sapienza, con questa Sapienza e per questa Sapienza ogni uomo vive la propria vita e la propria morte. Non ritengo che i preti cristiani, cattolici e romani possano vantare un accesso privilegiato. Anche se pregano col libro della Sapienza, che il canone biblico ebraico non contempla e che sicuramente è documento di una gnosi e probabilmente di una gnosi cristiana del primo secolo e.v.
Sapienza è coscienza adorante e addandonata, cioè, come documenta la stessa semantica della parola di origine accadico-aramaica, “donata al Padre”. Madre-Padre del Tutto. Principio Assoluto. Come direbbero gli antichi pensatori greci: en kai pan, Uno e Tutto.
A proposito del libro della Sapienza, che appare nel canone cattolico dei libri sacri come parola di Dio dell’AT, Cassiodoro (487-580c) scrive in latino, ciò che riporto in traduzione:”Spesso Girolamo, detto il Padre della Chiesa, dichiara che il libro della Sapienza non è stato scritto da Salomone, ma da Filone, un ebreo molto colto, che gli diede un titolo apocrifo, in quanto usurpava il nome di un altro”.
Insomma Filone semina il seme del dogma cristiano? E quello della Trinità “forzando la sua anima a credere che ci sono due Potenze dell’essere di cui l’una, quella Creatrice ed attiva, a suo parere, prende il nome di Theos [=traduzione della LXX di ELOHIM, EL, ELYON], l’altra, regale e punitiva, prende il nome di Kyrios [=traduzione della LXX di YHWH, YA]. (Suda).
In San Paolo, YHWH diventa Theos e Gesù l’ “Unto” il Kyrios!
A leggere David T. Ruina, Filone di Alessandria nella prima letteratura cristiana, a cura di Roberto Radice, pare proprio di sì. Ma Filone non sarà mai cristiano o paracristiano e tantomeno un convertito, come alcuni scrittori cristiani pensavano. Anzi, come scrive Clara kraus, Filone ebreo “ha fallito l’intento con la sua grandiosa filosofia teologica di conciliare Ellenismo e Giudaismo teoreticamente”. Nondimeno ha facilitato la via al pensiero cristiano. È Filone che descrive lo spirito del Theos, ELOHIM, Dio, come “colomba”. Lui la base iconografica dello Spirito Santo cristiano.
Penso che non ci sia equivoca sapienza umana che serva per avvicinarsi a Dio, ma il dono delle lacrime di un cuore assetato, purgato da ogni dottrina. Questo mi sembra di cogliere nel linguaggio di papa Francesco accompagnato dalla reiterata richiesta di preghiera.
Stando a quanto scrive il
faro di Roma e la nuova
bussola quotidiana , Mons .
Viganò se ne è andato
dalla Chiesa Cattolica per
entrare in quella dell’ antisemita williamson , che
a sua volta è uscito dalla
fraternità lefevriana .
Ormai ho capito che siamo
nel tempo dei falsi profeti
che si sarebbero manifestati
prima del ritorno di Cristo ,
ed un’ altro pastore , a
quanto pare ha abbandonato il gregge .
Mi pare bello e vero quello
che Eli Wiesel nel suo “Elia”,
quando il Profeta viene
mandato da Dio al palazzo
del re , la guardia al portone
gli chiede : sei sacerdote ?
ed Elia gli risponde : Egli (Dio) non manda sacerdoti.
Ormai almeno io , sono
stanco di vedere cardinali
che si fanno intervistare
sui giornali per commentare
gli orrori che affliggono la
Chiesa , senza darne conto
ai fedeli dai pulpiti delle
Chiese .
Se con Benedetto XVI c’era la sede impedita, per noi , poveri nessuni, sotto Besame Tucho c’è la fede impedita.
Caro Carlo, nessuno mai ti potrà impedir la fede, né togliertela se non il Dio che la dà o la toglie a suo piacere, come anche scrive l’apostolo, che vagava per i Cieli. Ma nessuno lo ama tanto come chi sempre lo cerca (Meister Eckhart).
Ah, Rolando, come hai ragione… su questo punto:
” Quando si viene in contatto con l’anima si diventa semplici come bambini: come ci avrebbe voluti Cristo.
E’ tragico come siano pochi coloro che “posseggono le loro anime” prima di morire. “Niente ( dice Emerson )
è più raro in un uomo di un atto che sia suo”.
La maggior parte delle persone non sono se stesse, ma altri.
I loro pensieri sono opinioni d’altri: le loro vite, una parodia, le loro passioni, una citazione. ”
( Oscar Wilde, ” De profundis ” ).
Cara Adriana, così la vedo io!
“ἴδιον μὲν δὴ θεοῦ τὸ ποιεῖν, ὃ οὑ θέμις έπιγράψασθαι γενητῷ, ἴδιον δἑ γενητοῦ τὸ πάσχειν.” (Filone, Che. 77)
È proprio di Dio l’agire, una proprietà che non è lecito attribuire ad alcuna creatura: invece, è proprio di un essere creato il subire un’azione.
“Facere enim proprium est benignitatis Dei; fieri autem proprium est hominis naturae” (Ireneo, Adv. haer.,4,39,2 [che copia!])
È proprio della bontà di Dio l’agire; è proprio dell’umana natura subire un’azione.
Ogni uomo paga con la fatica della passione il dono di una conoscenza, quale il Dio ci concede. Esattamente come Eschilo insegna:
“Zeus che conduce i mortali
Sulla strada della saggezza
Ne recretò il principio sovrano
τὁν πάθει μάθος”
“PATENDO CONOSCERE”
(Agamennone 174-177)
Questo il dogma per I mortali.