Romaamor, un Nuovo Libro di Benedetta De Vito.
9 Gennaio 2024
Marco Tosatti
Carissimi StilumCuriali, la nostra Benedetta De Vito offre alla vostra attenzione questa sua nuova opera, e qui sotto vi spiega tutto…buona lettura e condivisione.
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Avevo pensato di non utilizzare più il crowd funding di bookabook per i miei piccoli libri e di trovare un editore puro, uno al quale consegnare il libro in formato pdf e, poi, chi si è visto si è visto, ci pensa, ma poi, prima di gettarmi nel gorgo della ricerca per il mio Romaamor, ho pensato che, tutto sommato, il lungo viaggio (100 giorni) insieme, con le percentuali che salgono. con il circolino che, man mano, si dipinge di nero, con l’emozione di vederlo completato sì, era stato divertente e molte persone intorno a me si erano sentite coinvolte, divertite, in attesa di sapere come sarebbe andata a finire. Ed è finita bene!
E divertente, per me, scrivere gli aggiornamenti man mano che si camminava per la via. Nel link troverete anche quelli: una finestrella che riempirò di storie! Per Cuoresardo sono stati più di 30, intendo gli aggiornamenti, e vedremo per Romaamor. Se per Cuoresardo ho veleggiato tra le isole del parco di Tavolara, raccontando altre storie e piccole e grandi; per Romaamor ho avuto un’altra idea, ma non ve la rivelo perché tanto manca poco e non vedo l’ora di cominciare.
Così partiremo di nuovo insieme verso l’ignoto e non importa se arriveremo o no alla meta perché, nel frattempo, ci saremo divertiti un poco. A proposito io scriverò gli aggiornamenti nell’apposita finestra, e spero che voi diciate la vostra nei commenti che possono essere inseriti nell’apposita finestrella. Un gioco di rimandi: è il mio augurio!
Qui, di seguito, una parentesi tonda (e rosa) sulla mia scrittura e su quante (scrittrici) l’hanno nutrita. Io, si può dire, sono cresciuta nel mio amor per le parole con tante amiche scrittrici che, pur passate a miglior vita erano più vive in me delle persone vive, avevano lasciato a me e a tutti i sassolini che conducono al solar del bosco (così lo chiamava Maria Zambrano, la cui sorella, Aracoeli diede il nome al titolo di un libro di Elsa Morante, che le conobbe a Roma entrambe) dei loro libri. Ragazzina, a diciannove anni o giù di lì, a Elsa Morante mi pareva di dover tutto, l’amore per la lettura e la gioia celeste di correre a dormire per perdermi, a lume acceso, io sola con lei, prima di addormentarmi, nelle pagine vive di “Menzogna e sortilegio”. Più avanti, ci fu Katherine Mansfield, scrittrice neozelandese di racconti folgoranti (“The Garden party”, ad esempio) che faceva morir di invidia Virginia Wolf (che non ho mai amato) per l’uso magico che faceva delle parole. Lei, Katherine, tutta vita, gelo invece Virginia (almeno per me). Ma è di Dolores Prato, scrittrice marchigiana e romana insieme, che mi sento sorella d’anima e che rileggo appena posso, tenendo i libri suoi sempre nel comodino. Nel suo “Giù la piazza non c’è nessuno” (la gloria di quel libro, che sto rileggendo, credo, per la quinta volta!) tutto l’incanto dell’epifanie che vivo, nei miei passi d’argento, in questa vita. Sue e anche mie le improvvise rivelazioni di verità che giungono improvvise a chi ha occhi per vederle…
Ora passo e chiudo e vi lascio il link per prenotare Romaamor e partire insieme per il nuovo viaggio. Dulcis in fundo: la ragazzina nella foto sono io, a circa dodici anni (credo) e abbraccio il mondo. Grazie a tutti!
Ecco il collegamento al libro
https://bookabook.it/libro/
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Categoria: Generale
Mia carissima Benedetta, come non farle giungere le mie felicitazioni per la sua nuova, imminente fatica, ora che sono alle ultime pagine di “C’ero una volta”?
Che sublime e delizioso scritto queste 146 pagine dedicate principalmente a due sante che sono anche mie…nell’aoristo greco…tempo mio pure prediletto… tempo della grazia attuale cooperante che, se abbracciata, trasloca nell’eterno…😉
Che dirle? Spero in un seguito!
E giacché la “Signora in Giallo”…ops… volevo dire… in Azzurro, la sa far molto bene – oltretutto facendo viaggiare il lettore senza il peso di pesanti bagagli (direbbe Salgari) – le lancio un sassolino: la Beata Rosa Gattorno.
Cerchi, sempre che Dio (e Dio soltanto! non certo anonimi commentatori) la ispiri nelle sue “passeggiate”, la postulatrice Suor Angela…dell’istituto S. Anna…una “santa” suora…
Con fraterno affetto in Xsto e augurio di ogni bene per sue future pubblicazioni.
Cuoresardo, Romaamor e … “crowd funding di bookabook”.
Che stridore!
Ma è così difficile fare a meno degli aridi, invadenti, volgari anglo-americanismi?
Colonizzati non solo in quanto al vivere ma pure nel linguaggio?
Si dirà che vita e linguaggio sono inscindibili?
E allora si abbandoni ogni speranza di una seppur minima parvenza di civiltà!
«Seguite i pochi, e non la volgar gente» incita il Petrarca.
Una chimera!