Dicastero per la Dottrina della Fede, o della Farsa? Il Pastrocchio di Fiducia. Del Pozzo, Miriano
5 Gennaio 2024
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione due commenti alla “risposta” di Tucho Fernandez alle critiche sollevate da ogni parte alla benedizione delle “coppie irregolari”, e che abbiamo riportato ieri su Stilum Curiae. Il primo è di Luca Del Pozzo, che ringraziamo di cuore, scritto per il nostro sito. Il secondo è tratto dal profilo facebook di Costanza Miriano. Buona lettura e diffusione
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Tra i soccorritori accorsi in difesa della controversa dichiarazione Fiducia supplicans non è mancato chi nei giorni scorsi ha sottolineato che sì, magari i numeri e le percentuali della platea degli “irregolari” che ne potrebbero beneficiare saranno pure da prefisso telefonico, ma questo è un dettaglio tutto sommato marginale. Ciò che qui conta, si dice, è la logica squisitamente evangelica che soggiace al documento, logica che rientra a pieno titolo nell’atteggiamento del buon pastore che va in cerca della pecora perduta. Ora sorvolando sul piccolo dettaglio che non risulta immediatamente intuitivo come sia possibile benedire una coppia – non, si badi, le singole persone, ma la coppia – senza benedire allo stesso tempo la loro unione (tra l’altro, si sta parlando di coppie che in molti casi neanche possono definirsi tali se non di fatto), la succitata argomentazione presta il fianco ad almeno un paio di critiche.
Primo, non sempre si ha l’impressione che gli “irregolari” in questione si sentano pecore perdute, rivendicando spesso – e con orgoglio – la loro situazione e anzi promuovendo la piena accettazione anche nella Chiesa (per info citofonare p. James Martin) di una condotta che – vale la pena ricordarlo – a bocce ferme il Catechismo giudica gravemente peccaminosa; secondo, così a naso non appare molto, come dire, lungimirante che per salvarne una, di pecorella, il pastore rischi di giocarsi le altre novantanove. La domanda dunque resta: cui prodest?
Tanto più che, come ha evidenziato martedì scorso il sociologo Marco Marzano sul Domani, all’atto pratico “la dichiarazione, come Amoris laetitia, cambia poco o nulla. Non credo che vedremo coppie dello stesso sesso mettersi in fila per farsi benedire”?
Forse c’era chi sperava che con Fiducia supplicans gli scalpitanti vescovi tedeschi sarebbero addivenuti a più miti consigli in vista del secondo round del Sinodo quando inevitabilmente si arriverà al redde rationem. Qualcuno in effetti ha brindato.
Peccato che nel frattempo, è cronaca di questi giorni, intere conferenze episcopali si siano sollevate (per tacere delle reazioni dell’ortodossia) contro la dichiarazione in questione. La qual cosa conferma caso mai ce ne fosse bisogno, oltre ai limiti dottrinali e pastorali, tutta la miopia anche ecclesiologica di una simile operazione.
Il risultato è un pastrocchio che ha messo la Chiesa in un angolo da cui non sarà facile uscire.
Tanto meno con improbabili comunicati stampa (peraltro lunghi una quaresima e con un tono vagamente minatorio, il che la dice lunga sul nervosismo che serpeggia Oltretevere) che se possibile sortiranno l’effetto esattamente opposto a quello auspicato. Chapeau.
Luca Del Pozzo
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Ed ecco il commento di Costanza Miriano.
Scusate ma che criterio è la velocità in teologia? Ma si può leggere in un comunicato della CDF:
“Si tratta di benedizioni di 10 o 15 secondi. Ha senso negare questo tipo di benedizioni a due persone che la implorano?”
Non ci volevo credere quando l’ho letto.
Che criterio è il tempo in teologia?
Il male si può dire bene se lo si fa velocemente? Ogni persona va benedetta, non ogni coppia, non è difficile e non c’entra niente il tempo. Si benedice ciò che fa bene a una persona, se si benedice ciò che gli fa male si sta facendo del male a quella persona. La spacciano per misericordia ma è cattiveria.
Non vorrei essere volgare ma una sveltina fuori dal matrimonio se è veloce va bene? Dio non fa in tempo a girarsi e vedere?
Un mio amico professore in una importante università pontificia sostiene che il testo sia talmente strampalato da essere una provocazione. Però CDF dovrebbe stare per Congregazione per la Dottrina della Fede, non della Farsa. E vorrei ricordare che la fede che professiamo l’abbiamo ricevuta da duemila anni di martiri, apostoli, dottori della Chiesa, non è solo nostra. Nessuno si può permettere di inventarla.
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Mi viene in mente il Belli: “una benedizionaccia lesta lesta…”.
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Tag: del pozzo, fiducia supplicans, miriano
Categoria: Generale
Grande Costanza, con il tuo sottile commento a FS mi hai fatto fare delle sane risate. Hai perfettamente ragione, Tucho e il pampero, si ridicolizzato da soli.
Cara Costanza, quando hai scritto le tue osservazioni evidentemente non avevi letto le dichiarazioni del Direttore delle Edizioni San Paolo.
Ecco, leggile e pentiti di tanta paura del nuovo e di tanta confusione che alberga nella tua testa ottusa di tradizionalista irrecuperabile che non ha capito il Vangelo.
E per penitenza il tuo prossimo libro fallo pubblicare dalla San Paolo, che nel frattempo avrà di certo cambiato il nome perchè non vorrà avere più nulla a che fare che fare con quell’omofobo autore della lettera ai Romani.
Beh, la cosa covava da tempo, fin dal sinodo 2014, quando i vescovi africani ed altri raffreddarono la fregola rivoluzionaria bergogliana…Adesso, con papa Benedetto passato a miglior vita…via libera senza remore. Solo che nessuno poteva immaginare un esito cosi sgangherato, simile ad un autogol.
Ocio,Bergoglio:io capii che non eri papà in 2 secondi scarsi,appena ti vidi! E ora lo diro’ al vescovo,con cui ho un appuntamento.
C’è solo una soluzione: togliere il fiasco a TuchoBM e al Pampero.
Fa sorridere la dicitura Congregazione della dottrina della farsa… anche se sembra corretta per questi tempi tumultuosi.
Anche ai tempi dei greci e dei romani gli spettatori si godevano le commedie di Plauto o di Terenzio negli anfiteatri… mentre quelli che noi oggi consideriamo martiri soffrivano torture terribili che avevano il loro culmine nel sacrificio della vita.
Ma a quei tempi la fede era una cosa seria.
Étrange !
▪︎ Un tsunamis d’oppositions à Fiducia Supplicans qui permet la bénédiction des couples homosexuels et couples hétérosexuels irréguliers.
▪︎ Presque pas ou presque plus d’oppositions à Amoris Laetitia qui permet pourtant la distribution de la Sainte Eucharistie aux couples hétérosexuels irréguliers (concubins, divorcés remariés)
La Sainte Eucharistie aurait-elle moins d’importance que la bénédiction ?
C’est Amoris Laetitia qui a permis l’installation de l’abomination de la désolation et du désolateur qui est la cause de toutes les dérives postérieures que nous découvrons. Cette exhortation apostolique post-synodale du pseudo Saint-Père François fait suite à l’approbation PAR LA MAJORITÉ des évêques et cardinaux des conclusions du synode sur la famille en octobre 2015.
Puisque les évêques et les cardinaux n’ont pas défendu le Seigneur Jésus-Christ dans sa Sainte Eucharistie, pourquoi donc le Seigneur les défenderait-Il contre Fiducia Supplicans ?
Et comment se fait-il que les réactions d’oppositions fusent seulement maintenant ?
N’est-ce pas pendant le synode d’octobre 2023 qu’on aurait dû les voir ?
L’opposition actuelle de certains évêques (où donc est celle des cardinaux ???) ne changera rien à la destruction planifiée de l’Eglise par Bergoglio et ses sbires. Car Dieu qui est logique, sincère et sérieux, exige, bien logiquement, que TOUS LES CARDINAUX ET TOUS LES ÉVÊQUES qui ont le devoir d’agir fassent ce qu’ils doivent faire pour se débarrasser de Bergoglio, de Tucho et Compagnie. Mais ils vont faire comme pour Amoris Laetitia, ils vont choisir de mettre l’unité au-dessus de la Vérité, en partie pour conserver leurs privilèges, leur pouvoir et leur traitement.
Braves gens, ne perdons plus notre temps à regarder le spectacle de tous ces clowns, magiciens, jongleurs, danseurs, trapézistes, dompteurs, rêveurs, menteurs et voleurs.
Voyons, croyons et attendons ce que nous a annonce la Sainte Écriture après la chute de la ”grande prostituée” et du faux prophète :
Ap 21/1 : ”Puis je vis un ciel nouveau, une terre nouvelle – car le premier ciel et la première terre ont disparu, et de mer, il n’y en a plus.”
Ap 21/5 : ”Alors, Celui qui siège sur le trône déclara : ” Voici, je fais l’univers nouveau. ” Puis il ajouta : ” Écris : Ces paroles sont certaines et vraies. ”
Ap 22/2 : ”Au milieu de la place de part et d’autre du fleuve, il y a des arbres de Vie qui fructifient douze fois, une fois chaque mois ; et leurs feuilles peuvent guérir les païens.” (il y a encore des païens à guérir/convertir, donc ce n’est pas la fin ultime du monde, mais seulement la fin du monde antichrist).
Cela peut paraître incroyable mais ce n’est pourtant pas du tout contraire à la logique de l’évolution et des résultats. Il suffit de raisonner uu peu pour conclure que c’est l’unique dénouement possible
Inventare una nuova teologia ?
Ricordo alla signora Costanza che studiare richiede appunto costanza , impegno e fatica.
Poi , quando si è autodidatti e’ ancora più faticoso perché ci si può imbattere in cattivi maestri
Inventare invece qualcosa di nuovo è sostanzialmente divertente , perché vedere le reazioni altrui può riempire il vuoto esistenziale di un’ anima senza fede.
Se intende JMB, concordo, non ha fede, è uno squilibrato.
Anche la fede richiede costanza , sacrificio , etc. Tutti coloro che affermano di credere ma in realtà non danno il minimo spazio alla trascendenza , tutti costoro che non hanno le minime basi della fede cristiana sono in realtà senza fede.
Tutti quelli che non hanno fede hanno l’anima colma di vuoto .
Nessuna “miopia ecclesiologica”, ma una raffinata e brutale tecnologia di demolizione di civiltà.