L’Apparecchio alla Morte di San Giorgio Maria De Bergoglio. Mastro Titta.

14 Dicembre 2023 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, il nostro Mastro Titta torna a graffiare…buona lettura e diffusione.

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MASTRO TITTA: L’APPARECCHIO ALLA MORTE DI SAN GIORGIO MARIA DE BERGOGLIO

 

Bergoglio sarà sepolto in Santa Maria Maggiore, la Chiesa dove se non vado errato voleva recarsi la mattina dopo l’elezione vestito da semplice prete. Glielo impedirono quasi a forza, ma il sommo voleva solo mettere in chiaro al popolino quanto avesse in antipatia il papato cattolico.

Lo avessero lasciato fare, ci saremmo forse risparmiati qualche vendetta. “Si vesta pure da prete, si travesta da chi vuole lei, ma lasci in pace la dottrina”.

Adesso che ha messo a fuoco che sta per travestirsi da salma, il nostro pensa alle cose importanti: dove marcire. Santa Maria Maggiore gli sembra un bel posto. Dispettoso sino alla fine, come un tombarolo qualsiasi pare abbia sottratto la tomba a un cardinale che l’aveva prenotata. Il poveretto, di cui non conosciamo l’identità, dovrà caricarsi il proprio cadavere a spalla e vagare ramingo in cerca di un luogo adatto al suo eterno riposo.

Materia, come si vede, per un altro racconto esplosivo: Bergoglio è una miniera letteraria di surrealismo comico alla Jerome Klapka Jerome. Due preti e una tomba.

Nel contesto dei suoi pensieri mortali ha trovato modo di assolvere il presidente argentino Milei, al quale elettoralmente aveva provato a scavare la fossa, che lo aveva amabilmente bollato “imbécil comunista pedazo de mierda”. “Sono cose che si dicono per scherzo in campagna elettorale” ha borbottato Bergoglio. Scherzoso come il suo probabile epitaffio: qui giace Pontifex_It, vicario per gioco di Gesù Cristo.

Colui che non era Dio, lo è diventato dopo la morte, come riferì a Scalfari (secondo Scalfari). Quello che forse spera accada a lui medesimo. Ecco che quel “sono cose che si dicono” appare come un’assoluzione anche a se stesso: tutto quello che Bergoglio ha detto potrebbe essere uno scherzo, voci dal sen fuggite. O voci nella sua testa, chi lo sa. Fosse questo, sarebbe pienamente giustificato.

Mentre l’ineffabile Zuppi, sempre attento alle mode del momento suggerite dal principale, si affanna per cercare un appiglio teologico – e un luogo escatologico – atto alla conservazione delle ceneri dei fedeli cremati, il suo travestito trapassato datore di lavoro si incista letteralmente in una chiesa. Fatto tradizionalissimo, peraltro. Non male per uno che che si è battuto come leone ruggente contro le tradizioni.

Che poi: Zuppi oggi si affanna per giustificare i crematori, domani per andare incontro ai fedeli che si vorranno trasformare in terriccio per i fiori o perché no mummie, dopodomani reperti anatomici plastinati per decorare il salotto dei nipoti, o applicheranno le tecniche per produrre le Tsantsa, le teste tagliate dei nemici e rese tascabili in Sudamerica. O che pretenderanno di farsi seppellire come papi qualsiasi dentro chiese ormai vuote e travestite da discoteche o piste da skateboard. Zuppi alacremente provvederà a giustificare che sì, tutto fa brodo. Che lavoraccio.

Questo succede a inseguire – e giustificare come “progresso dello spirito” propiziato dalle “sorprese dello Spirito” – qualsiasi baggianata della modernità. A entrambi – padrone della Chiesa e salariato – suggerisco qualche pagina a caso del vero Apparecchio alla morte, quello di Sant’Alfonso Maria de Liguori. Il quale, da buon napoletano disincantato e ironico, le canta chiare chiare.

“Non saranno passate ancora 24 ore ch’è morto quel giovine, e la puzza si fa sentire. Bisogna aprir le finestre e bruciar molto incenso, anzi procurare che presto si mandi alla chiesa, e si metta sotto terra, acciocché non ammorbi tutta la casa. E l’essere stato quel corpo d’un nobile, o d’un ricco non servirà che per mandare un fetore più intollerabile. “Gravius foetent divitum corpora”, dice un autore.

Ecco dove è arrivato quel superbo, quel disonesto! Prima accolto e desiderato nelle conversazioni, ora diventato l’orrore e l’abbominio di chi lo vede. Ond’è che s’affrettano i parenti a farlo cacciar di casa, e si pagano i facchini, acciocché chiuso in una cassa lo portino a buttarlo in una sepoltura. Prima volava la fama del suo spirito, della sua garbatezza, delle sue belle maniere e delle sue lepidezze; ma tra poco ch’è morto, se ne perde la memoria”.

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8 commenti

  • gladio ha detto:

    Potremmo suggerire a mons Bergoglio di farsi conservare in carpione, cioè sotto sale e aceto, come le acciughe…

  • Adriana 1 ha detto:

    Io non vedo tutto questo scandalo “tombifero”.
    A S. Maria Maggiore sono già sepolti ben 4 Papi: Nicolò IV,
    Pio V, Sisto V. Clemente VIII.

  • Chiamatemi pure Torquemada. Me ne farò una ragione ha detto:

    Forse Bergoglio è il primo a sapere che sta impersonando l’ANTICRISTO. E l’Anticristo non può essere seppellito in San Pietro, già profanato in passato da diversi uomini di Chiesa.
    Ma sperando che lui o chi per lui legga questo post, vorrei insegnargli qualcosa.
    Il peccato di Adamo ed Eva (forse il più grande di tutti i peccati perché ha determinato l’allontanamento dell’uomo da Dio e si è trasmesso a tutta la discendenza umana) è stato quello di decidere – loro – ciò che era da definirsi bene o male. Ma scherziamo che ci facciamo dire da Dio cosa dobbiamo essere e fare?
    Il relativismo totale! Quel relativismo che è stato un punto cardinale della lotta di Papa Benedetto XVI contro il male.
    Ecco che adesso il relativismo è diventato l’abito della Chiesa, il paramento per ogni occasione. Tutto è relativo e facciamo pure come ci pare, tanto, forse, DIO non esiste! Per tanti…
    Non per me.

  • Orso Garibozzi ha detto:

    Dove venga seppellito il Giorgio portegno non importa a nessuno. Pochi oggi vanno a pregare sulla tomba di GPII e nessuno su quella degli ancor più dimenticati PioX o PioXII poco simpatici di sicuro, ma veri maestri e santi. All esame del tempo ,(l esame di Dio non è compito nostro ) di Bergoglio si ricorderà ambiguità ambizione cattiveria in parti uguali ed un 10% di confusione , che non guasta mai. Del progressismo di Bergoglio …lasciamo perdere. Non è teologo di livello , la sua capacità intellettuali teorica è nulla. Io penso che ha la capacità di un perito chimico in un paese sottosviluppato negli anni 50 che poi ha fatto il prete( con tutto il rispetto dei dei periti chimici argentini che hanno fatto il loro mestiere senza voler fare i preti). Solo la sua ambizione ambiguità e cattiveria giustificano la sua carriera. Di cosa sarà di lui dopo la sua morte , lui forse è il primo a cui non importa .Forse ora è in tempo giusto per lui di farsi prendere da qualche rimorso, io lo spero per il bene della sua anima. Sberleffo alla sede di Pietro ed a Pietro stesso essere seppellito lontano da lì. Ridicolo il “contatore di visite ” a s Maria Maggiore e come venga pubblicizzato. Come la sua visita quasi privata ai tempi del covid. Non una processione con un seminarista, figurarsi un chierichetto, che lo precedesse con il Crocifisso, nostra unica vera speranza. Un mazzo di fiori maltenuto e mal composto … Insomma squallido. Una volta nella tomba, nessuno andrà a trovarlo ,a portargli un fiore o a dire una preghiera, soprattutto i suoi presunti amici, progressisti e mezzi teologi che non credono neppure loro in Dio Onnipotente e Amore ma solo nell’ Uomo Vitruviano, perfetto. E a noi, penso tutti, dove verrà seppellito è proprio la cosa che non importa per nulla. Forse capiterà che passando di là, per pietà andremo alla sua tomba e pregheremo per lui, proprio noi da lui odiati come … Indietristi retrogradi ritardati spirituali nella nuova era, quella delle promesse della scienza che assomigliano molto alle promesse del serpente pronunciate molto lontano da qui, molto tempo fa, in un Giardino perfetto. Piuttosto affidiamolo alla intercessione della Madonna se veramente a Lei, Giorgio un po’ crede. Insomma la solita notizia nello stile Bergoglio , un po’ di rumore per proprio nulla, ma quasi in diretta Mondovisione.

  • Davide Scarano ha detto:

    “Deus non irridetur”, spiegava il compianto Benedetto XVI. Così dobbiamo agire noi, nell’esprimere le nostre opinioni ed a maggior ragione coloro che guidano la Chiesa ed in special modo il “vicario di Cristo”. Detto ciò chiedo a chi ne sa più di me se la sepoltura di un papa in S. Pietro sia frutto della mera tradizione oppure se vi siano norme di diritto canonico a disporle; tecnicamente questo non sarebbe un problema, perchè credo che il papa potrebbe modificare le norme esistenti, pur tra qualche sconcerto (non l’unico per la verità). Quello che davvero mi disturba, al di là della scelta papale su cui pende il dubbio sopra esposto, sono le scelte antropocentriche e/o panteistiche in sede di sepoltura che stanno progressivamente erodendo il significato del morire e quindi del vivere cristianamente, a cui evidentemente abbiamo contribuito anche noi, con i nostri silenzi e la nostra indifferenza.

  • stilumcuriale emerito quello vero ha detto:

    A dire le sue virtù bastano tre parole:
    Egocentrico
    Narcisista
    Sognatore.
    _____________
    Ad meliora!

  • laura cadenasso ha detto:

    “Puzza di papa” corrisponde -per puro caso- ad un numero da giocare al lotto ?

  • GINO ha detto:

    L’ unico Papa (forse , non so se ce ne sono altri) ad essere sepolto e in bella vista, in solitaria, dal pubblico, e voi credete all’ umiltà di costui? E questa cosa che si voleva vestire da semplice prete contraddice le parole di benedetto XVII: s’è voluto mettere la veste bianca. Tutti sanno e sapevano che non è papa. Perché la gente deve accettare questa funzione non lo capisco, comunque io gli consiglio di nascondere la sua salma in un posto sicuro, perché il popolo furente fra qualche mese, se lo trova, lo dilanierà e lo butterà nel Tevere.