L’Immagine della Vergine di Guadalupe. Le Proprietà Inspiegabili dalla Scienza.

13 Dicembre 2023 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, un amico fedele del nostro sito ci invia queste constatazioni riguardanti la Vergine di Guadalupe, di cui ieri si celebrava la festa. Per chi volesse approfondire, lo può fare a questo collegamento, e anche a questo. Buona lettura e condivisione.

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IL MANTELLO DELLA VERGINE DI GUADALUPE

E’ veramente incredibile quello che la scienza ha scoperto su questa tilma, che avrebbe dovuto distruggersi dopo 20/30 anni!
1) Studi oftalmologici realizzati sugli Occhi di Maria hanno scoperto che avvicinando loro la luce, la pupilla si contrae e ritirando la luce, torna a dilatarsi, esattamente come accade a un occhio vivo.
2) La temperatura della fibra di maguey (ricavata da una pianta) con cui è costruito il mantello mantiene una temperatura costante di 36.6 gradi, la stessa di una persona viva.
3) Uno dei medici che analizzò il manto collocò il suo stetoscopio sotto il nastro con fiocchi che Maria ha intorno alla vita (segnale che è incinta) e ascoltò battiti che si ripetevano ritmicamente, contò 115 pulsazioni al minuto, come per un bebè nel ventre materno.
4) Non si è scoperto nessun tratto di pittura sulla tela. In realtà, a una distanza di 10 centimetri dall’immagine, si vede solo la tela cruda: i colori scompaiono. Studi scientifici non riescono a scoprire l’origine della colorazione che forma l’immagine, né la forma in cui la stessa è stata dipinta. Non si riscontrano tracce di pennellate né di altra tecnica conosciuta. Gli scienziati della NASA affermarono che il materiale che origina i colori non è nessuno degli elementi conosciuti sulla Terra.
5) Si è fatto passare un raggio laser lateralmente sopra la tela, e si è evidenziato che la colorazione non è né al dritto né al rovescio, ma che i colori fluttuano a una distanza di tre decimi di millimetro sopra il tessuto, senza toccarlo. I colori fluttuano nell’aria, sopra la superficie del Mantello.
Ti sembra sorprendente? Allora sorprenditi ancor più con queste altre scoperte:
6) La fibra di maguey che costituisce la tela dell’immagine, non può durare più di 20 o 30 anni. Vari secoli fa si dipinse una replica dell’immagine su una tela di fibra di maguey simile, e la stessa si disintegrò dopo alcuni decenni. Mentre, a quasi 500 anni dal miracolo, l’immagine di Maria continua a essere perfetta come il primo giorno. La scienza non si spiega l’origine dell’incorruttibilità della tela.
7) Nell’anno 1791 si rovescia accidentalmente acido muriatico sul lato superiore destro della tela. In un lasso di 30 giorni, senza nessun trattamento, se ricostituì miracolosamente il tessuto danneggiato.
8) Le stelle visibili nel Manto di Maria riflettono l’esatta configurazione e posizione del cielo che il Messico presentava nel giorno in cui avvenne il miracolo.
10) All’inizio del secolo XX, un uomo nascose una bomba ad alto potenziale in un arredo floreale, che collocò ai piedi della Tela. L’esplosione distrusse tutto ciò che era intorno, meno la Tela, che rimase in perfetto stato di conservazione.
11) La scienza scoprì che gli occhi di Maria possiedono i tre effetti di refrazione dell’immagine di un occhio umano.
12) Nelle pupille di Maria (di soli 7,8 mm) si sono scoperte minute immagini umane, che nessun artista avrebbe mai potuto dipingere. Sono due scene e si ripetono in tutte e due gli occhi. L’immagine del vescovo Zumárraga negli occhi di Maria fu ingrandita mediante tecnologia digitale, e ha rivelato che nei suoi occhi è ritratta l’immagine dell’indio Juan Diego, che apre la sua Tilma davanti al vescovo.
La misura di questa immagine? – la quarta parte di un milionesimo di millimetro.
È evidente che tutti questi fatti inspiegabili ci siano stati dati per una ragione: volevano catturare la nostra attenzione. Per finire considera tre fatti in più:
1) “Guadalupe” significa nell’idioma indigeno: “schiaccia la testa al serpente”. È appunto il vangelo nella Genesi 3:15: Maria, vincitrice del maligno.
2) L’immagine è una pittura identica al dettaglio dell’Apocalisse 12: “apparve nel cielo un grande segnale, una donna avvolta nel sole, con la luna sotto i suoi piedi.”
3) La Vergine ha un nastro con dei fiocchi sul ventre, è “incinta” per indicare che Dio vuole che Gesù nasca in America, nel cuore di ogni Americano.

***

La scienza moderna non può spiegare molti aspetti dell’immagine di Nostra Signora di Guadalupe.

 

L’immagine non mostra segni di deterioramento dopo 500 anni. La tilma o mantello di Juan Diego su cui è stata impressa l’immagine della Madonna, è un tessuto grossolano ricavato dai fili del cactus maguey. Questa fibra si disintegra entro 15 anni.

 

Non c’è sotto schizzo, nessun dimensionamento e nessuna verniciatura protettiva sull’immagine.

 

L’esame microscopico ha rivelato che non c’erano pennellate.

 

L’immagine sembra aumentare di dimensioni e cambiare colore a causa di una proprietà sconosciuta della superficie e della sostanza di cui è composta.

 

Secondo Kodak del Messico, l’immagine è fluida e sembra una fotografia moderna. (Prodotto 300 anni prima dell’invenzione della fotografia.)

 

L’immagine ha costantemente sfidato la riproduzione esatta, sia con il pennello che con la fotocamera.

 

Si possono vedere diverse immagini riflesse negli occhi della Vergine. Si ritiene che siano le immagini di Juan Diego, del vescovo Juan de Zummaraga, di Juan Gonzales, dell’interprete e di altri.

 

La distorsione e la disposizione delle immagini sono identiche a quelle prodotte nell’occhio normale, cosa impossibile da ottenere su una superficie piana.

 

Le stelle sul Manto della Madonna coincidono con la costellazione nel cielo il 12 dicembre 1531.

 

Tutti coloro che hanno esaminato scientificamente l’immagine della Madonna nel corso dei secoli confessano che le sue proprietà sono assolutamente uniche e inspiegabili.

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38 commenti

  • Adriana 1 ha detto:

    Ma, poichè il testo giovanneo (3-8) è scritto in greco e viene comunemente tradotto come un vento- qui paragonato allo Spirito- che soffia dove “vuole”, mi pare opportuno un richiamo al testo di B.Snell: ” La cultura europea e le origini del pensiero europeo “, ( Cap. “Massime di virtù” ).
    ” Manca ai Greci una parola che corrisponda perfettamente al nostro “volere”…Abbiamo due verbi:
    1) thelo, esser disposto, esser pronto a qualcosa;
    2) boùlomai, avere in vista qualcosa di (più) degno di sforzo.
    Thelo indica una volontà soggettiva, in un certo senso una spontaneità senza un indirizzo particolare.
    Boùlomai indica un progetto indirizzato verso un determinato oggetto…un qualcosa di affine alla nozione di “utile”.
    Né l’uno né l’altro verbo indica l’interezza della volontà, l’espressione attiva del soggetto verso un determinato oggetto.
    Tanto che -giustamente- Aristotele, a proposito di quando la volontà si manifesta nella decisione ( e quindi in un atto morale ), usa il vocabolo “proairesis”. ”
    Quindi, lo Spirito, come il vento, soffia, da non si sa dove,
    per una sua natura spontanea, ma non per questo decisionista…e poichè il linguaggio usato da una civiltà ne esprime il pensiero, si scopre una volta di più quanto la traduzione sia anche un tradimento ( questo sì, autentico).

    • Adriana 1 ha detto:

      Nel testo giovanneo (3,8), viene impiegato il verbo “thelo”.

      • OCCHI APERTI! ha detto:

        Interessanti e pertinenti precisazioni. Ringrazio.

        Ad ogni modo, se tradurre è, talvolta, tradire, non resta che affidarsi alla Realtà, che può – a determinate condizioni – essere esperita oppure colpevolmente ignorata.

        Così, benchè molto può esser perso, traducendo, di più può essere guadagnato…
        Dipende dal nostro atteggiamento: sostanzialmente di accoglienza o di rifiuto; di interdipendenza o di autarchia.

        Allora il senso è semplice: per gli antichi, l’origine e la direzione del vento erano un mistero della natura, e allo stesso modo, la nascita spirituale… (Padre Poppi docet!).
        Nicodemo, che manifesta candidamente la sua incapacità di capire, compie così il primo passo verso la “rinascita”.

        Certo, conoscere perfettamente il greco antico potrebbe avvantaggiare – penso soprattutto al greco “anomalo” con cui fu scritto il libro dell’Apocalisse, per esempio – ma lasciarsi condurre dallo Spirito (le tre vie…purgativa, illuminativa, unitiva…) sopperisce ad ogni insufficienza o inadeguatezza.
        Ciò che conta è giungere alla Verità; una Verità che, una volta rivelatasi, non lascia scampo, facendo cadere ogni squama (ce ne sono di vario genere).

        Disquisire, allora, è piacevole e talvolta utile ma più piacevole e, soprattutto, utile è esperire.

        Dio, poi, non si lascia certo ostacolare da una traduzione poco fedele o “traditrice”!!!
        Ciò che invece Lo ostacola – quando proprio non Lo mette alla porta – è un libero arbitrio disposto in esclusiva, – e tenace tanto quanto lo è il convinto fruitore! -, prospettiva orizzontale di autosufficienza.

        Malati di antropocentrismo – così, per sintetizzare banalmente – non si giunge ad essere “eternauti aureolati” 😊!

        Ora la saluto, Adriana carissima.

        • Adriana 1 ha detto:

          Caro Occhi aperti,
          io la lascio volentieri alla sua soggezione nei confronti dei maestri “titolati” umani, né mi sogno di “convertirla” alla presa di coscienza dei passi che si dicono ispirati da Dio.
          Ma, per favore, i santi non me li chiami “internauti aureolati”…mi paiono usciti da un cartoon dei Manga!
          Ricambio i saluti.

          • OCCHI APERTI! ha detto:

            Io, invece, non la lascio volentieri ai suoi ripetuti, maliziosi fraintendimenti ma mi tocca…epperò… mai mi sognerei di scrivere “internauti”. E non l’ho fatto…

            Questo chiarimento, s’intende, è esclusivamente in onor dei Santi.

            Una buona prosecuzione!👋

          • Adriana 1 ha detto:

            Vero, chiedo scusa, frutto dell’inconscio che,” spintonato”
            dall’eternauti, mi ha fatto immediatamente pensare e poi scrivere internauti…in riferimento probabile agli attuali nauti spaziali ( tra cui la signora con i capelli ad aureola antigravità) ancora alle prese con le fasce di Van Allen, e cmq., ai Manga…
            “Pubblicità, pubblicità…tutto il mondo è Pubblicità! “

  • OCCHI APERTI! ha detto:

    Credo sia utile per tutti meditare che “risposte razionali convincenti” non ne vide – perchè fu deciso che non doveva più averne, evidentemente – neppure Ponzio Pilato.

    Cristo è sempre l’unico modello cui rifarsi e il nostro Capitano da seguire e imitare sempre!

    Se solo Ponzio Pilato avesse dato retta alla moglie…😊😉

    Buona novena di Natale, stilumcuriali carissimi!🌠

  • andreottiano ha detto:

    Rose di Castiglia fiorite a dicembre…
    Costellazioni del cielo messicano ritratte come al planetario.
    Anche una musica!

  • Rolando ha detto:

    “La tilma di Guadalupe è una specie di Sacra Sindone.
    L’immagine non è opera di un uomo.”
    Dio creò dal nulla “secondo la sua immagine”. E dove sta quindi il particolare “miracolo” delle immagini accennate, se tutto il creato è secondo il pensiero-immagine di Dio?
    Quanto al gruppo sanguigno AB di Gesù, anch’io sono AB.
    Per me il più grande dei miracoli consiste proprio nel credere a questo o quel miracolo. Tutti o quasi, qui, lamentano il peccato del mondo e l’abbandono del Cielo, quando, in realtà Cristo, la Madonna ed i Santi lasciano il Paradiso preferendo venire sulla Terra ed apparire in continuazione a tanti pii visionari, soprattutto donne, che almeno in questo non si possono lamentare di disparità di preferenza, in tutte le 24 ore del giorno in ogni angolo del globo. Anche questi sono grandi miracoli. Matteo dice che dopo la risurrezione di Gesù, molti corpi di giusti uscirono dai sepolcri vagando vivi per le vie di Gerusalemme. Ma a parte Matteo o chi per lui che lo dice, nessun altro testimonia una cosa così assurda che proprio in virtù della sua assurdità avrebbe potuto annichilire Caifa, l’intero Sinedrio e lo stesso Ponzio Pilato.

    • R.S. ha detto:

      Mi spiace per la sua drammatica e scettica tristezza.

      • Rolando ha detto:

        Non sono né scettico, né triste, né sto vivendo un dramma in relazione a tutto ciò che posto. Anzi!. Non vedo risposte razionali convincenti se non tanta “fede” in trincea di difesa.

      • Davide Scarano ha detto:

        “E dove sta quindi il particolare “miracolo” delle immagini accennate, se tutto il creato è secondo il pensiero-immagine di Dio?” Mi sembra di solare evidenza, se solo si vuole usare la propria ragione. Se gli studi scientifici non sanno spiegare i fenomeni fisici intorno a detta reliquia, allora si è costretti ad accettare la realtà metafisica che apre la mente e lo sguardo a ciò che c’è intorno e oltre l’Uomo. Credere non diviene più solo un’opzione ma una necessità, anzi diviene il libero e responsabile conformarsi ad un ordine sovrannaturale.

        • Rolando ha detto:

          Caro Davide Scarano! Attento che la “solare evidenza” acceca. Tu scrivi: “Se gli studi scientifici non sanno spiegare i fenomeni fisici intorno a detta reliquia, allora si è costretti ad accettare la realtà metafisica”. Questo non è un ragionamento razionale. I tempi evolutivi hanno creato le fantasie metafisiche del trascendente. E questi tempi sono in scorrimento. Quante cose che ieri non si spiegavano, oggi si spiegano e domani si spiegheranno ancor meglio! Ed è la realtà delle cose tutte così come evolvono “che apre la mente e lo sguardo a ciò che c’è intorno e oltre l’Uomo.” Credere è capire “come”, saper decostruire e ricostruire le cose ottenedo i medesimi effetti. Aver fede, fiducia è altra cosa. Il cervello umano contiene in sé l’Universo come in un guscio di noce ma per via della dimenticanza, sua propria caratteristica reale ed attuale di fatto, da solo non può carpire la “senza-dimenticanza” [=aletheia, cioè verità delle cose tutte come evolvono e stanno nell’ottimale ordinato millisecondo di stasi relazionale]. Le rispettabili fantasie religiose altro non sono che sospiri profondi del naturale istinto personale di sopravvivenza. Molto vicine all’ancor più nobile e fattuale sforzo umano dei cervelli della ricerca scientifica. La parola “mistero” viene usata in comune. Ma da una parte per una dottrina dittatoriale da imporre per una salvezza senza garanzia, dall’altra sempre in atto a rivedere se stessa per una speranza fattuale e libera senza premi o castighi, benedizioni o maledizioni, buoni o cattivi.

          • Davide Scarano ha detto:

            Caro Rolando, io mi tengo le mie evidenze e Lei si diverta pure nel provare a smontarle. Mi permetta però di dirLe che S. Tommaso d’Aquino probabilmente non la avrebbe ammessa a lezione..

          • Rolando ha detto:

            Caro Davide Scarano, ho sognato d’assistere ad una lezione di Tommaso d’Aquino e vicino a me c’era uno che russava e Tommaso che commentava indispettito: è uno che mi dà sempre ragione! Almeno non russasse. Scusate.

  • R.S. ha detto:

    La tilma di Guadalupe è una specie di Sacra Sindone.
    L’immagine non è opera di un uomo.
    Se sulla tela torinese l’immagine deriva da una misteriosa interazione tra il sangue versato dal crocifisso e le fibre del lino in cui venne deposto il cadavere, qui il prodigio è ancora più stupefacente e
    la tilma ha la temperatura d’una persona “viva” con impresse negli occhi le immagini che vedono occhi vivi!
    Vengono alla mente i tanti miracoli eucaristici, in cui il Pane e il Vino si trasformano in tessuto cardiaco umano e in particolare quello di un uomo molto sofferente.
    E che cosa dire del fatto che le reliquie del sangue di Cristo hanno tutte lo stesso gruppo sanguigno -quello più raro- AB? I gruppi sanguigni furono scoperti all’inizio del XX secolo da Landsteiner, Decastello e Sturli.
    L’ipotetico alternarsi di falsari medioevali avrebbe dovuto imbroccare un filotto di eventi indipendenti per Sindone, Sudario di Oviedo, Tunica di Argenteuil, sangue coagulato di Lanciano: l’8% di probabilità per 4 volte, su reperti esistenti da centinaia d’anni, in diverse città, ha una possibilità su 24400.

    • Rolando ha detto:

      “La tilma ha la temperatura d’una persona “viva” con impresse negli occhi le immagini che vedono occhi vivi!”
      Temperatura a parte (anche un sasso ha una temperatura, così come pure un cadavere) quel “viva” si caratterizza innanzitutto come “movimento” e “con impresse negli occhi le immagini che vedono occhi vivi!”: cioè uno specchio che parla: io ho impresso in me la tua immagine (peccato che a dirlo sia l’osservatore!). Questa sarebbe la prova che la materia è viva, che non solo il cosiddetto (una volta!) mondo vegetale ed animale è vivo, ma anche il mondo minerale! Quindi avrebbe ragione Aristotele che parla di anima mundi ed il suo dio è il pensiero che pensa se stesso e il luogo delle forme poteva essere soltanto l’intelletto umano. Deus sive Natura.

      • R.S. ha detto:

        Sommessamente: ho l’impressione che lei non capisca che cosa scrivono gli altri, ma si pavoneggi nel volerlo spiegare.

        • Rolando ha detto:

          Ineffabile R.S., a me pare di capire e di cogliere in nuce.
          Con ciò non ho niente da pavoneggiare essendo profondamente convinto della limitatezza del pensiero umano e delle idee come immagine-pensiero.
          Azzardo una nuova risposta con parole non mie, ma che mi sembrano ad hoc. PROINDE ANIMI VITIUM HOC OCULIS ADFINGERE NOLI. (V,386).
          Non imputar alla vista il limite del pensiero.
          Ogni Fede salva.

        • OCCHI APERTI! ha detto:

          Il Cardinal Biffi Giacomo, di venerata memoria, che già postai altrove:

          “Mi è rimasto impresso il rilievo dato da don Carlo (Colombo) a quanto è detto da San Paolo nella Prima Lettera ai Corinzi (2,10-15). Il principio conoscitivo adeguato per accedere alle “profondità di Dio” e ai “segreti di Dio” – traguardo inalienabile della sacra doctrina – è lo Spirito Santo che, ACCOLTO in noi, ci rende “pneumatici”.
          Non esiste possibilità NEPPURE DI PARLARE CORRETTAMENTE DELLA REALTA’ (che nel disegno di Dio ha tutta un’intrinseca relazione al destino “soprannaturale”), se non ci si avvale della capacità penetrativa che CI E’ DATA DALL’ALTO. Il che significa che SOLO LA FEDE mette in condizione di “teologare” e solo “teologando” si può arrivare al senso dell’universo.
          SOLO per la presenza attiva in noi del “Pneuma” si è in grado di essere “teologi”: “di queste cose noi parliamo, non con un linguaggio suggerito dalla sapienza umana, ma insegnato dallo Spirito, esprimendo cose spirituali in termini spirituali” (1Cor 2,13).
          Invece l’uomo “naturale” (psychicòs) in questo campo è COME L’ANALFABETA DI FRONTE A UN LIBRO: “L’UOMO NATURALE NON COMPRENDE LE COSE DELLO SPIRITO DI DIO; esse sono follia per lui, e NON E’ CAPACE DI INTENDERLE, perché se ne può giudicare SOLO per mezzo dello Spirito”.
          Si capisce di qui quale sia lo “statuto” proprio della scienza teologica. E’ scientia Dei e scientia Christi non solo nel senso oggettivo, ma anche in quello soggettivo: è Dio che in noi conosce se stesso, così come noi POSSIAMO GUARDARE ADEGUATAMENTE DIO, CRISTO, L’UOMO, L’UNIVERSO, PERCHE’ ABBIAMO GLI “OCCHI DI CRISTO”.
          Questa pagina di san Paolo, che sembra supporre una sostanziale incomunicabilità tra l’uomo “pneumatico” e l’uomo “psichico”, non dovrà mai essere disattesa – aggiungo io – quando si vuol riflettere sulle possibilità e i limiti del “dialogo” tra credenti e non credenti. Senza dimenticare però che lo Spirito “spira dove vuole” (Gv 3,8) e può provocare preziosi “lampi di verità” in qualunque intelligenza, anche la più remota da Lui.”

          Questo maestro di teologia anagogica ha lasciato un gran vuoto in me. Sento la mancanza dei suoi limpidi insegnamenti. Spero questa sua riflessione possa giovare a molti come, sempre di nuovo, giova a me.

          Un caro saluto, RS!

          • Rolando ha detto:

            Simpaticissimo OCCHI APERTI, quella che tu proponi qui, per me, non è né SCIENTIA DEI né soprattutto SCIENTIA CHRISTI. Ma scientia di un povero moktheròs ( impostore, a detta di uno tra i primi vangeli).
            “Una ha detto ELOHIM, due che ho udito” Sal 62,12.
            Non equivochiamo inutilmente sul termine “scienza”.
            Ritengo più onesto parlare di fede. Ripeto: “Dine hunc ardorem mentibus nostris addunt, Euryale, an sua cuique deus fit dira cupido”. Ciascuno reputa dio la propria convenienza. E le ragioni della ragione invocate sono verba praetereaque verba.

          • Rolando ha detto:

            Prima di Biffi, ci fu un Lercaro, che a me personalmente fece un rigoroso “esame della fede cattolica, apostolica,
            romana ” e mi dichiarò promosso. In illo tempore. Ricordo molto bene il luogo, le circostanze e la leggerezza di quel giorno della mia vita.
            Ma l’unica verità che sta (dal greco stas, stasa, stan) è che Tutto evolve. E mi sento felice così nella misura in cui la condizione umana lo permette.

          • Rolando ha detto:

            ” Questo insegna che se uno frequenta i ragionamenti profani nel momento della sua educazione, non deve distaccarsi dal latte della Chiesa, che ci nutre. Il latte sono le tradizioni e le consuetudini della Chiesa, dalle quali è nutrita e maturata l’anima nostra, facendo della sapienza profana il punto di partenza per salire più in alto…” (Gregorio di Nissa, La vita di Mosè II, 11-13).
            “Non deve”, scrive. Anche il senso del dovere cambia traguardo: scienza profana. Fanum, pro-Fanum. Dio non è racchiuso in nessuna delle due gabbie. Il nobile traguardo è Libertà di culto.

          • OCCHI APERTI! ha detto:

            Tralasciando tutto ciò che è terra, per me, propongo la rilettura di Gesù, non di San Paolo, dunque, in un passo dei Sacri Testi che trovo, a dir poco, sempre più straordinario:

            “In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio”.
            Gli disse Nicodemo: “Come può nascere un uomo quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?”
            Rispose Gesù: “In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito. Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito”.
            Gli replicò Nicodemo: “Come può accadere questo?”.
            Gli rispose Gesù: “Tu sei maestro d’Israele e non conosci queste cose? In verità, in verità io ti dico: noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo ciò che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo”. (da Gv 3,1-21)

            Dunque San Paolo era solo voce della Parola, come ben si evince dalla riflessione di Biffi…

            Son di parte, lo so, ma provo sempre vivissimo interesse per le conversioni. I convertiti hanno sempre tantissimo da dirmi e da darmi. Come Bruno Cornacchiola, per esempio, il San Paolo tutto italianissimo, ancora troppo poco conosciuto.
            Che vicende straordinarie quelle scaturitesi da Pura Grazia…!

            Un santo Avvento, che si avvicina al suo culmine, sempre a me carissimo Rolando.🌠 👋

  • OCCHI APERTI! ha detto:

    Questo sì che è un regalo di Natale in anticipo! Grazie!

    È un gaudio rileggere sempre di nuovo le scoperte sulla tilma guadalupana, “sindone” mariana! Ed è incredibile come questo miracolo non solo duri da tanti secoli ma parli ai tempi tecnologici e scientifici in modo impressionante.
    Sembra che la Madonna abbia voluto consegnare alla modernità – chissà come mai😊 – i segreti della sua presenza a Guadalupe ma anche della sua costante presenza fra noi.

    In fondo Nostra Signora di Guadalupe è Nostra Signora dell’Avvento e dell’Apocalisse, e fa riflettere tantissimo questa correlazione, soprattutto in questo periodo dell’anno tanto speciale.

    Grazie a chi ha scritto il post e a chi l’ha pubblicato!

    • Letizia ha detto:

      Anch’io ho gradito moltissimo questo post, sono tempi oscuri e nulla conforta come pensarci vicini al Cuore Immacolato di Maria Vergine Santissima. Grazie veramente.

      • OCCHI APERTI! ha detto:

        Si, LETIZIA carissima…

        Ha ascoltato la musica postata nel commento di ANDREOTTIANO?
        Ascoltarla dà dipendenza…😃

    • Rolando ha detto:

      Caro OCCHI APERTI, “ai tempi tecnologici e scientifici in modo impressionante” ci sono ben altre ed ancor più “miracolose” realtà da indagare e scoprire per alleviare le gratuite sofferenze fisiche della condizione umana. Se questa cui tu accenni è un miracolo, basta la tua fede e quella di chi ci crede. Infatti Gesù risorto disse a Tommaso che sarebbero stati ancor più beati credenti quelli che non avrebbero potuto metterci il dito!

      • OCCHI APERTI! ha detto:

        Rolando, ROLANDO carissimo: corrompersi del tutto, irrimediabilmente, o iniziare a rimbambinire?
        Questo è il vero dilemma…

        • Rolando ha detto:

          OCCHI APERTI, OCCHI APERTI carissimo, nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma! Se il grano di frumento non si corrompe a contatto con la terra non può portare frutto, sembra abbia detto un simpatico Gesù!
          Buon Natale, Santocielo!

  • Milly ha detto:

    Tutto meravigliosamente vero! L’unica particolarità al punto 8)
    riguardo alle stelle o meglio al firmamento dipinto nel manto di Maria S.S. si tratta del firmamento visto dal Cielo sulla Terra e non viceversa. Lo “sguardo”di Dio che si china Misericordioso e misterioso sul mondo!

    • Rolando ha detto:

      E come fai a sapere, dolcissima Milly, che si tratta del “firmamento visto dal cielo”? Sei stata per caso a fotografare dagli anelli di Saturno? Pardon, al punto di divisione delle acque dalle acque della creazione biblica? Comunque il manto è bello, ma neppure Salomone in tutta la sua magnificenza non superò la bellezza del vestito di un giglio del campo. secondo il parere di Gesù. figlio di Maria.

      • leonardo ha detto:

        31A chi dunque paragonerò gli uomini di questa generazione, a chi sono simili? 32Sono simili a quei bambini che stando in piazza gridano gli uni agli altri:
        Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato;
        vi abbiamo cantato un lamento e non avete pianto!
        33E’ venuto infatti Giovanni il Battista che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: Ha un demonio. 34E’ venuto il Figlio dell’uomo che mangia e beve, e voi dite: Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori. 35Ma alla sapienza è stata resa giustizia da tutti i suoi figli».

        • Rolando ha detto:

          Caro Leonardo, in questo sito ho già citato il v32. Ma tu riporti anche il v35. Forse tu, per caso, conosci qualcuno di “tutti i suoi figli”? Inizio di sapienza è il timore del Signore. Questo “inizio” quindi è figura dei “genitori”. Ed a questo proposito ho già postato l’insegnamento di un grande dottore e padre della Chiesa che chiaramente, troppo chiaramente, parla esplicitamente di un inizio di “questo” inizio e consiste nell’addomesticazione politico-religiosa dei figli degli umani. A quale sapienza ci riferiamo? Alle dottrine o alla pari dignità del libero pensiero umano, così come chiaramente insegna Gv3,5-8?

        • Rolando ha detto:

          Ma vediamo un po’ cosa scrive il dottore della Chiesa San Basilio di Cesarea. Egli moriva il primo gennaio del 379 dopo aver preparato con la sua teologia il terreno dell’istigazione psicologica alla violenza politica dell’imperatore Teodosio I il quale con la violenza porterà alla “vittoria” l’ortodossia nicena. Ecco quanto:
          “E poi ancora “Principio della sapienza è il timore del Signore. MA ANCHE DI QUESTO PRINCIPIO C’È QUALCOSA CHE STA PRIMA: infatti principio dell’acquisizione delle competenze pratiche è l’insegnamento dei principi, e Principio della sapienza è il timore del Signore, ma di questo principio c’è qualcosa di antecedente e cioè lo stato in cui si trova l’anima di colui che non è ancora stato istruito e non ha ancora assunto il timore del Signore. Si chiamano “princìpi” anche le Potenze civili, i più alti gradi delle dignità….” (Omelia XVI, 476). Chiaro?

          • leonardo ha detto:

            Caro Rolando, la più grande grazia di Dio è il dono della libertà di scegliere cosa e chi. In te leggo un sincero intendimento di affrontare un questione e ne approfondisci i contenuti in maniera estremamente articolata. Ma per me la questione è molto più semplice ed e’ una: il mantello di Guadalupe presenta fenomeni soprannaturali non spiegabili scientificamente? La risposta è si e non la do io, ma la scienza stessa. Detto questo, non è il mantello o i suoi segni a separare i credenti in Dio o in altro, . , ma piuttosto quello che ognuno concretamente fa’.

          • Rolando ha detto:

            Grazie Leonardo, sono d’accordo. Perché tu parli di un mantello specifico, mentre io sono coinvolto in quello di Colui che lo spiega nella volta dei cieli per attirar i cuori del perenne bambino umano! Buon Natale