Se Questo (Justice Peel) è un Uomo. Probabilmente No.

15 Novembre 2023 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, offro alla vostra attenzione questo post, pubblicato da Jacopo Coghe, degli amici di Pro Vita & Famiglia, su X (ex Twitter). Penso che fare dell’ironia sulla decisione di morte di un essere umano sia qualcosa che squalifica chiunque dica di appartenere alla specie umana, e in particolare un magistrato. Se vuoi puoi uccidere qualcuno, ma devi rispettare la sua, e la tua dignità. È uno di quei casi in cui mi torna in mente quella canzone di De André, Il Gorilla. Buona lettura e condivisione.

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IF THIS IS A MAN

 

English judge Robert Peel, the man who denied #IndiGregory’s parents the right to transfer their daughter to Italy to be taken care of by the Bambino Gesù Hospital in Rome, sent this vile letter to the Italian Consul in Manchester, who had written to him to activate our jurisdiction over the case of the little victim after the granting of Italian citizenship.

 

“You may have heard that very sadly Indi Gregory has passed away… Her family is in my thoughts… I assume you do not wish to proceed with the request…”.

 

Not only this person hai claimed the right to decide that the life of a defenseless and innocent human being should unquestionably end – “in his best interests” – despite conflicting medical opinions, but now he even allows himself the luxury of a hypocritical sadness imbued of cynical irony.

 

There is nothing that endangers basic human rights more than a judge who believes he is God almighty.

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SE QUESTO È UN UOMO

 

Il giudice inglese Robert Peel, l’uomo che ha negato ai genitori di #IndiGregory il diritto di trasferire la figlia in Italia per essere curata dall’Ospedale Bambino Gesù di Roma, ha inviato questa ignobile lettera al Console italiano a Manchester, che aveva scritto a lui di attivare la nostra giurisdizione sul caso della piccola vittima dopo la concessione della cittadinanza italiana.

“Potresti aver sentito che con grande tristezza Indi Gregory è morta… La sua famiglia è nei miei pensieri… presumo che tu non voglia procedere con la richiesta…”.

Non solo quest’uomo ha rivendicato il diritto di decidere che la vita di un essere umano indifeso e innocente dovesse indiscutibilmente finire – “nel suo migliore interesse” – nonostante pareri medici contrastanti, ma ora si permette anche il lusso di un’ipocrita tristezza intrisa di ironia cinica.

Non c’è nulla che metta in pericolo i diritti umani fondamentali più di un giudice che crede di essere Dio onnipotente.

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13 commenti

  • Don Ettore Barbieri ha detto:

    Il problema è che abbiano tutti la memoria corta. Ci siamo dimenticati che la Gran Bretagna, a dispetto della sua facciata di rispettabilità, ha legalizzato l’aborto fin dal 1967. Nel 1978 il famoso rapporto Warnock sdoganava già fecondazione in vitro e utero in affitto.
    Ricordo un articolo su Famiglia cristiana che si intitolava Storie di ordinaria disumanità o qualcosa di simile. Io ero un ragazzino e ricordo di aver litigato con una delle mie sorelle più grandi perché sostenevo che uno Stato che faceva queste cose non poteva essere definito civile. Lei diceva che non era vero e che l’Inghilterra era una grandissima civiltà.
    Si era nel 1982 o al massimo 83. Dopo quarant’anni vediamo dove sono arrivati.

    • Mara ha detto:

      Grazie, Don Ettore, per averci rinfrescato la memoria. Io aggiungo che, lavorando con la Gran Bretagna, non ho percepito nessuna forma di indignazione nella gente, ma solo di assuefazione. Se aveste letto i giornali inglesi o ascoltato le loro radio o TV mentre si perpetrava l’abominio, vi sareste stupiti dell’asetticità delle narrazioni, ma anche dello spazio dato solo “per dovere” al tema. I quotidiani del Derbyshire (contea di origine della famiglia Gregory) e di Nottingham (dove era ricoverata Indi) hanno centellinato le informazioni e solo per pochi giorni. Questi non hanno più un’anima. Pochissimi vanno in chiesa, diventano compatti e numerosi solo quando bisogna scendere in piazza per gli inqualificabili “gay pride”, le loro famiglie sono sfasciate molto più delle nostre (l’ho visto quando ci sono stata per studio), pensano solo ad avvinazzarsi nei pub. Sono un popolo triste e privo di identità ormai. D’altronde, se hanno messo una sorta di “scala magica” da park nella cattedrale di Canterbury “per elevarsi meglio a Dio”, che cosa possiamo aspettarci?? Noi però ci stiamo avvicinando. L’ecologismo, lo snaturamento del Vangelo, le chitarre, i battimani durante le Messe e le omelie che neanche Fracchia pronuncerebbe sono l’antifona all’orrore inglese.

      • Don Ettore Barbieri ha detto:

        Mi fa piacere che lei confermi per esperienza diretta. Io non sono mai andato in Gran Bretagna, ma da quanto ho potuto sapere è una società entrata in forte decadenza già negli anni 50/60, anticipando di molto gli orrori che poi abbiamo visto nel resto d’Europa. Purtroppo, come dice lei, temo che noi siamo solo un po’ più “indietro”, rispetto a loro.

    • gladio ha detto:

      Don Ettore, le consiglirei un libro ( lo trova su amazon )
      ” Bambini da bruciare ” : si tratta di un’ indagine di giornalisti inglesi che, spacciandosi per marito e moglie con l’ intenzione di interrompere la gravidanza riescono a fare un reportage sulle cliniche abortive.
      Allucinante è il racconto di cosa questa coppia assiste nei reparti dove avvengono gli aborti al settimo mese…
      bambini che urlano in attesa di venire uccisi…
      Il libro era stato pubblicato in Italia durante la campagna per il referendum sull’ aborto, da leggere, e da meditare.
      ps: se penso che sul soglio di Pietro siede uno scellerato che ha fatto le pubbliche lodi a Emma Bonino…

  • Davide Scarano ha detto:

    Quando ho visto che la lettera è stata firmata da “Mr Justice” ho pensato ad un tragico scherzo, purtroppo non lo è. Se sul piano formale questo titolo è probabilmente giustificato dal sistema di “common law” dei paesi anglosassoni, detto titolo suona inaccettabile per chi ha respirato una civiltà in cui esista il rispetto della vita, della famiglia, della patria potestà, del diritto e libertà di cura. Tale vicenda suona, o almeno dovrebbe suonare, come monito per chi sogna di costruire, in modo consapevole o meno, forme di organizzazione sociale e politica al di fuori dei comandamenti di Dio.

  • Donna ha detto:

    Un demone incarnato!
    Non capisco come gli inglesi non scendano in piazza, di fronte a tanto abominio.
    L’addormentamento delle coscienze!

    • Paolo da Genova ha detto:

      A quanto ho capito, la triste storia di Indi ha fatto molto più notizia in Italia che in Inghilterra, nessuno è sceso in piazza qua, figuriamoci là…

  • Giovanni ha detto:

    Non vorrei essere nei suoi panni dopo un simile crimine.

  • Giuseppe ha detto:

    Tosati sarà forse impazzito
    Quel giudice sicuramente no.
    E questo è preoccupante.
    Eterogenesi dei fini.
    L’Inghilterra che non volle arrendersi ad Hitler è ora divenuta una volenterosa carnefice.La classe medica ha oramai abdicato ai suoi obblighi e alla sua missione.
    COVID docet

  • gaetano2 ha detto:

    Di fronte a tal miserikordioso parlar (anche se è scriver), sarà forse solo per me, nella mente mi sovvien altra figura, vestita di bianco.
    Comunque costui se si vestisse di bianco lo vedrei bene come successore del, futuro, de cuius.

    Per quanto riguarda la vittima, consola il fatto che, a dispetto dei suoi assassini (sia persone singole che gruppi vari), è ora nelle braccia della Misericordia in persona

  • alessia ha detto:

    Cosa significa “se vuoi puoi uccidere qualcuno”? Il dottor Tosatti dev’essere impazzito…..

  • Mara ha detto:

    No, non lo è. È la fotocopia di Satana. Gli auguro un anticipo delle pene dell’inferno già su questa terra, così come a Peter Jackson, il giudice (si fa per dire) della sentenza definitiva, a tutta la royal court of Justice, a medici, paramedici, ai poliziotti che hanno scortato la piccola dall’ospedale all’hospice, a tutti coloro che con le loro azioni e i loro silenzi si sono resi complici di questo abominio. Comunque Indi è la vera vincente, perché ormai si è creata un’onda di indignazione e di lotta che non si fermerà finché questa barbarie mascherata da norma di Stato non ha fine. Grazie per quello che ci hai insegnato, sweetie. Una preghiera e un abbraccio. Tu però prega per noi. Ciao.