Ebrei e Palestinesi, Stesso DNA. Si Può Dire o si Offende Qualcuno?
8 Novembre 2023
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione, nella nostra traduzione, due articoli che ci sembrano interessanti, in particolare mentre abbiamo sotto gli occhi la tragedia che si svolge in Medio Oriente. Il primo è un articolo di Haaretz, il secondo del Guardian. E leggendo il secondo vi renderete conto della ragione del titolo che abbiamo scelto. Buona lettura e condivisione.
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Di fronte alla violenza che investe Israele, può essere facile trascurare le cose che ebrei e palestinesi condividono: un profondo attaccamento alla stessa porzione di terra contesa, un comune appetito per l’hummus, una comune tradizione di discendenza dal patriarca Abramo e, come dimostra la ricerca scientifica, anche una comune ascendenza genetica.
Diversi studi importanti pubblicati negli ultimi cinque anni attestano questi antichi legami ereditari. In prima linea in questi sforzi ci sono due ricercatori: Harry Ostrer, professore di pediatria e patologia presso l’Albert Einstein College of Medicine nel Bronx, New York, e Karl Skorecki, direttore dello sviluppo medico e della ricerca presso il Rambam Health Care Campus di Haifa. Nel giugno 2010, a distanza di due giorni l’uno dall’altro, i due scienziati e i loro team di ricerca hanno pubblicato analisi approfondite sulle origini genetiche del popolo ebraico e sulla sua ascendenza dal Vicino Oriente.
“I vicini genetici più vicini alla maggior parte dei gruppi ebraici erano i palestinesi, i beduini israeliani e i drusi, oltre agli europei meridionali, compresi i ciprioti”, hanno scritto Ostrer e Skorecki in una recensione dei loro risultati, di cui sono stati coautori, pubblicata nell’ottobre 2012 sulla rivista Human Genetics.
“Karl e io siamo buoni amici”, ha detto Ostrer ad Haaretz per telefono da New York. “Abbiamo usato metodi analitici un po’ diversi: non c’è alcuna pretesa di superiorità, o di una parte contro l’altra”. Anche nei loro risultati, “la differenza è stata davvero minima”.
La ricerca di Ostrer su “I figli di Abramo nell’era del genoma”, pubblicata sull’American Journal of Human Genetics, ha preso a campione 652.000 varianti geniche da ciascuno dei 237 individui non imparentati di sette popolazioni ebraiche: iraniana, irachena, siriana, italiana, turca, greca e ashkenazita. Queste sequenze sono state poi confrontate con campioni di riferimento di non ebrei tratti dallo Human Genome Diversity Project, un database globale di informazioni genetiche raccolte da popolazioni di tutto il mondo.
Ciascuna delle popolazioni ebraiche, hanno scoperto, “formava il proprio cluster distintivo”, indicando la loro ascendenza condivisa e il “relativo isolamento genetico”.
Il team di Ostrer ha inoltre identificato due gruppi principali di ebrei: Ebrei mediorientali (iraniani e iracheni) ed ebrei europei/siriani. La divisione tra questi due gruppi di ebrei è avvenuta circa 2.500 anni fa.
Cugini dei Drusi e dei Francesi
Entrambi i gruppi di ebrei condividono l’ascendenza con le popolazioni contemporanee del Medio Oriente e dell’Europa meridionale. I parenti genetici più stretti degli ebrei mediorientali sono i drusi, i beduini e i palestinesi. I parenti genetici più prossimi del gruppo europeo di ebrei sono gli italiani del Nord, seguiti da sardi e francesi.
In uno studio del 2012, Ostrer ha identificato gli ebrei nordafricani come un terzo gruppo principale. Nello studio di Skorecki sulla struttura genomica del popolo ebraico, pubblicato sulla rivista Nature, lui e i suoi colleghi ricercatori hanno campionato decine di migliaia di varianti genetiche dai genomi di 121 individui provenienti da 14 comunità della diaspora ebraica e hanno confrontato queste varianti con campioni prelevati da 1.166 individui di 69 popolazioni non ebraiche del Vecchio Mondo.
Hanno scoperto che gli ebrei del Caucaso (Azerbaigian e Georgia), del Medio Oriente (Iran e Iraq), del Nord Africa (Marocco) e le comunità sefardite e ashkenazite, così come i samaritani, formano un “gruppo ristretto” che si sovrappone ai drusi israeliani.
Questo, scrivono gli autori, “è coerente con un contributo ancestrale levantino a gran parte dell’ebraismo contemporaneo”.
Inoltre, un “gruppo compatto” di ebrei yemeniti “si sovrappone principalmente ai beduini ma anche a individui sauditi”. Gli ebrei etiopi e indiani sono più strettamente imparentati con le popolazioni vicine e ospitanti.
Origini mediorientali negli ebrei europei
Un’ulteriore prova delle origini mediorientali degli ebrei ashjenaziti proviene da uno studio pubblicato nel 2014: In quella ricerca, apparsa su Nature Communications, un team guidato da Shai Carmi dell’Università Ebraica di Gerusalemme ha sequenziato i genomi completi di 128 persone di origine ebraica Ashkenazi. La loro analisi ha rivelato che la popolazione ebraica ashkenazita è “un mix omogeneo” di popolazioni ancestrali europee e mediorientali, il che suggerisce, come scrive Carmi sul sito web del Consorzio del genoma ashkenazita (TAGC), “un processo influenzato dal sesso, in cui, ad esempio, gli uomini ebrei mediorientali hanno sposato donne europee non ebree”.
Questi legami genetici tra ebrei, palestinesi, beduini e drusi sono importanti in un contesto contemporaneo? “Per me personalmente non ha importanza”, dice Skorecki, “perché penso che l’identità umana globale prevalga su tutte le altre considerazioni”.
“Vogliamo sapere chi siamo e da dove veniamo”, riassume Ostrer, che ora studia i rischi di cancro tra gli ebrei ashkenaziti e le popolazioni druse dell’Israele settentrionale. Tuttavia, l’ascendenza comune non implica necessariamente un legame speciale. Come osserva Ostrer, citando il racconto biblico di Caino e Abele, “il fatto che le persone siano imparentate tra loro non impedisce che sviluppino un’estrema ostilità reciproca”.
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Robin McKie, redattore scientifico
Una ricerca chiave che dimostra che ebrei e palestinesi del Medio Oriente sono geneticamente quasi identici è stata ritirata da un’importante rivista.
Gli accademici che hanno già ricevuto copie di Human Immunology sono stati invitati a strappare le pagine incriminate e a gettarle via.
Un atto di autocensura così drastico non ha precedenti nell’editoria di ricerca e ha creato una diffusa inquietudine, generando il timore che possa comportare la soppressione di lavori scientifici che mettono in discussione il dogma biblico.
“Sono autore di diverse centinaia di articoli scientifici, alcuni per Nature e Science, e questo non mi era mai successo prima”, ha dichiarato l’autore settlersprincipale dell’articolo, il genetista spagnolo professor Antonio Arnaiz-Villena, dell’Università Complutense di Madrid. Sono sbalordito”.
Il genetista britannico Sir Walter Bodmer ha aggiunto: “Se la rivista non ha gradito l’articolo, non avrebbe dovuto pubblicarlo. Perché aspettare la pubblicazione prima di agire in questo modo?”.
La direttrice della rivista, Nicole Sucio-Foca, della Columbia University di New York, sostiene che l’articolo ha provocato un tale numero di reclami per la sua scrittura politica estrema che è stata costretta a ripudiarlo. L’articolo è stato rimosso dal sito web di Human Immunology, mentre sono state scritte lettere a biblioteche e università di tutto il mondo chiedendo di ignorare o “preferibilmente di rimuovere fisicamente le pagine in questione”. Arnaiz-Villena è stato licenziato dal comitato editoriale della rivista.
Dolly Tyan, presidente della Società americana di istocompatibilità e immunogenetica, che gestisce la rivista, ha dichiarato agli abbonati che la società è “offesa e imbarazzata”.
Il lavoro, intitolato “The Origin of Palestinians and their Genetic Relatedness with other Mediterranean Populations” (L’origine dei palestinesi e la loro parentela genetica con altre popolazioni mediterranee), prevedeva lo studio delle variazioni genetiche dei geni del sistema immunitario tra le popolazioni del Medio Oriente.
Come in altri studi precedenti, il team non ha trovato dati a sostegno dell’idea che gli ebrei fossero geneticamente distinti dalle altre popolazioni della regione. In questo modo, la ricerca del team mette in discussione le affermazioni secondo cui gli ebrei sono un popolo speciale, scelto e che l’ebraismo può essere solo ereditato.
Gli ebrei e i palestinesi del Medio Oriente condividono un patrimonio genetico molto simile e devono essere considerati strettamente imparentati e non geneticamente separati, affermano gli autori. La rivalità tra le due razze si basa quindi “su differenze culturali e religiose, ma non genetiche”, concludono.
Ma la rivista, dopo aver accettato il lavoro all’inizio di quest’anno, ora sostiene che l’articolo era politicamente di parte ed è stato scritto usando commenti “inappropriati” sul conflitto israelo-palestinese. La settimana scorsa il suo direttore ha dichiarato alla rivista Nature di essere stato minacciato di dimissioni di massa da parte dei membri se non avesse ritrattato l’articolo.
Arnaiz-Villena afferma di non aver visto nemmeno una delle accuse mosse contro di lui, nonostante gli sia stata promessa la possibilità di esaminare le lettere inviate alla rivista.
Ammette di aver usato nell’articolo termini che lo espongono a critiche. C’è un riferimento ai “coloni” ebrei che vivono nella Striscia di Gaza e un altro che si riferisce ai palestinesi che vivono in campi di “concentramento”.
Forse avrei dovuto usare le parole “settlers” invece di “coloni”, ma in realtà, qual è la differenza?”, ha detto.
E chiaramente avrei dovuto parlare di campi profughi e non di campi di concentramento, ma dato che mi riferivo a insediamenti al di fuori di Israele – in Siria e in Libano – questo non mi rende certo antiebraico”. I riferimenti alla storia della regione, quelli che dovrebbero essere politicamente offensivi, sono stati presi dall’Enciclopedia Britannica e da altri libri di testo”.
Sulla scia delle azioni della rivista e delle proteste di massa per l’articolo, diversi scienziati hanno scritto alla società per sostenere Arnaiz-Villena e per protestare contro la loro pesantezza.
Uno di loro ha dichiarato: “Se Arnaiz-Villena avesse trovato le prove che gli ebrei sono geneticamente molto speciali, invece che ordinari, potete essere certi che nessuno avrebbe obiettato alle frasi che ha usato nel suo articolo. È una faccenda molto triste”.
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Tag: dan, ebrei, guardian, haaretz, palestinesi
Categoria: Generale
Nessun uomo che ragioni può contestare questa affermazione di Tertulliano: “NISI HOMINI DEUS PLACUERIT DEUS NON ERIT “. In una occasione, trovandomi a discutere con rappresentanti di diverse religioni ed avendo fatto una domanda al sacerdote ortodosso, questi mi rispose: “La mia fede mi soddisfa”. Io non replicai: troppo soddisfatto d’aver avuto la dimostrazione dopo tanti secoli, non solo che Tertulliano aveva ragione, ma che il principio antropico è sempre quello: “Ciò che ‘mi’ conviene”. E se momentaneamente sopporto un “costo”, questo è finalizzato per una “convenienza”.
Pertanto ogni dimostrazione di verità ed ogni bisogno di salvezza in campo di fede dottrinale religiosa, non solo è questione geografica ristretta, ma è fondamentalmente una personale “convenienza” che si vorrebbe “comune”. Ma è qui, come ebbe a dire una volta in una allocuzione con i giovani lo stesso Benedetto XVI, che sorge anche nell’intimo dell’uomo di fede, un certo qual agnosticismo di fede! Per cui cos’è in definitiva che piace all’accanito uomo di Fede? La verità del suo dio (impossibile a capirla. Aletheia =senza dimenticanza) o la malcelata rabbia che altri non la condividano con professioni verbali, da cui poi si passa facilmente a giudicare anche dei costumi dell’altro? Irrequietum est cor nostrum donec requiescat in te. Ma è meglio dormire e vivere in pace anche con tutti quelli che la pensano a modo loro. Quanto poi alla storia concreta delle Istituzioni, questa è lì come vulcani pronti ad eruttare distruzione, sofferenza e morte come sempre. Altro che salvezza! Ed il pretesto di un prezzo dottrinale che la garantisca! E per di più “nell’aldilà”!
Caro Rolando,
ho appena preso nota con rinnovato piacere dei tuoi sapienti discorsi.
Numerosi sono coloro che sbandierano un atteggiamento spirituale soddisfatto nei confronti dei dogmi calati dall’alto da progetti politici e di potere ( a cominciare da Nicea ). Soddisfanno in tal modo lo “spirito” di appartenenza e di convenienza, ma trascurano il “mysterion”, evitando accuratamente la responsabilità di diventare il mystes di se stessi, o- come scrisse Agostino-, di diventare il proprio “magister interior”…un “iniziato”.
Non così Origene ( Contra Celsum ): ” Un iniziato con il cuore puro può comprendere anche le dottrine rivelate
da Cristo ai suoi Apostoli “, dove fa uno speciale riferimento ai suoi tre che assistettero alla Trasfigurazione…
Non così Clemente Alessandrino ( -Ipotiposi-, in -Storia ecclesiastica- di Eusebio di Cesarea ): ” Dopo la Resurrezione il Signore trasmise (consegnò) la “gnosi” a Giacomo il Giusto, a Giovanni e a Pietro, costoro agli altri Apostoli che la trasmisero ai 70 “. Negli Stromata ( L.I ): ” E’ grave mostrare le dottrine purissime e splendide attorno alla Luce della Verità ad ascoltatori porcini e senza educazione “;
(L.V): ” I misteri non sono celebrati pubblicamente e senza riguardi di fronte a chi capita, ma con determinati riti purificatori e con determinate esclusioni. ”
Negli anni ’80 fu rinvenuta la lettera di Clemente che fa riferimento al “Vangelo Segreto” di Marco: ulteriore conferma non solo dell’esistenza di una dottrina di salvazione -NON essoterica, bensì iniziatica- trasmessa sia oralmente, sia anche da testi scritti relativi alla medesima.
Di fronte a un dio ci troveremo soli con l’anima nuda…
“Animula vagula, blandula, hospes comesque corporis…”. Ahimè, l’unico rito che usava sottolinearne la verità, sia pure nel “tremendum”, era quello funebre della Casa d’Asburgo.
Oggi, l’essoterismo dominante coniugato con la finta democraticità mi pare riempiano una cornucopia piena di frutti di plastica…
E la deliziosa Blanquette, la capretta di M.sieur Séguin, che lotta contro il lupo per amore della libertà, e l’altra
-tutta azzurra- che cerca di salvare Pinocchio dal suicidio autopunitivo…Adoro le buone, coraggiose, libere caprette! 😊
Anzitutto, Adriana carissima del 16 novembre ore 12.35,
mi sembra bisognosa di rassicurazioni:
Se il nuovo Dicastero per la dottrina della Fede leggesse le chicche quivi sfagiolate, certamente le offrirebbe un degnissimo posto. Quello fra le capre prime della classe che lei ben rappresenta, con estremo suo vanto.
Tucho non farebbe che promuoverla e inviarla fra il popolino “tonto e masochista” a diffondere questo suo verbo pregno di erudizione quanto vuoto di Cultura.
Dunque mi dica: se lei, Capra Magna, poggia, con marcia trionfale, tutta la struttura del suo pensiero su uomini che l’hanno preceduta, dovrei io, Pecora massimamente tonta e succube di “Re Pastori”, non vantarmi di poggiare tutta la struttura del mio pensiero su Cristo, vero Dio e vero Uomo, vivo ieri oggi e sempre? O non sa che Cristo è vivo e parla?
Se lei, Capra Magna, in breve, si vanta di aver uomini per padri della sua anima e del suo pensiero e persino della sua “fede”, dovrei io, Magna Pecora, far di meno tacendo le bellezze e le verità mediate – per esempio – dalla Sposa di Cristo, essendo stata tratta dalle tenebre per vivere di grazia?
In tutto questo sproloquiare dove sta di casa la Logica?
E dove sta la Ragione, se non a terra come le mie palle?
Lei, Capra apologeta di Caino, io triste Pecora senza neppure più i “globi oculari”, scomunicata secondo misericordismo oggi imperante e che lei così bene esercita, perché ritenuta esserino monocellulare incapace persino di belare.
Cara Capra, vicaria di Zaratustra, se ogni tanto ce la fa a non montare in bigoncia, si accorgerebbe di tutti, tutti, tutti i “potenziali amici” e – dato che si ritiene di superiore intelligenza – si accorgerebbe del cappio che stringe e si adopererebbe per uscire dal recinto in cui si è chiusa con tutti i suoi simili filocaineggianti, per assaporare il senso del pascolo veramente libero, all’ombra sicura del Buon Pastore, dell’Antico come del Nuovo Testamento.
Bollare le pecore perché son pecore, non la fa capra diversa dalle altre capre.
E, soprattutto, non la fa senza Pastore…perchè pure lei ne ha uno, solo che non è “Re” ma “principe”.
Demonizzare il Dio dell’Antico Testamento, non la fa amica di Dio nel Nuovo.
Scandalizzarsi del Dolore, non la rende più buona, “eroica, commovente ed indipendente”, detentrice di una non comune sensibilità.
Dominare il suo corpo, il suo cuore o le sue reazioni, la rende semplicemente dominata dalla sua mente, prigioniera dei suoi pensieri e relegata nei suoi libri.
Evidentemente non solo è felice ma pienamente soddisfatta. Da buona capra.
Ora, un saluto, davvero carico di affetto e speranze d’ogni bene, da una pecora che ama parecchio le capre, pur volendo decisamente farsi pecora – e Dio volesse pecora magna! – sempre più.
Dio sia lodato e ringraziato per nostra Santa Madre la Chiesa Una Santa Cattolica Apostolica Romana e DOGMATICA!
Caro Occhi aperti,
poteva chiamarmi Lilith e si sarebbe sbrigato prima. 😈😅😊
Non faccia la vittima, Adriana carissima, che qui l’unica Vittima è Cristo e la Sua Chiesa, e soprattutto non elevi al sito quelle “litanie dell’insulto inventato” che anche lei giustamente criticava quando erano in bocca ad altri…
Fraternamente.👋❤️
Dove mai io faccio la vittima? Risponda…cortesemente e, sempre cortesemente, risponda al perchè lei scopiazza spudoratamente le invettive di uno Sgarbi truccato da Gregorio IX ?
Quello, si, funesto e tanti altri come lui e prima e dopo di lui, che resero la Chiesa “sciagurata”, opponendosi ad ogni loro passo alle Beatitudini della montagna predicate da Yeshu.
Caro Occhi Aperti, leggendo questa sua risposta ad Adriana, ho avuto la percezione di un certo qual astio verso persona più che argomenti razionali da dibattere. Non me ne voglia se mi intrometto e subito voglio sgomberare il campo da un equivoco: che questo mio intervento sia una difesa di Adriana o star dalla parte di Adriana come se avessi sposato qualche argomentazione di lei. No! Parto da esso perché c’è una sua frase che mi spinge a dir la mia. Premetto che mi sono già levato tanto di cappello in rispetto della sua limpida professione di fede. E lo faccio di nuovo.
Lei scrive che demonizzare il Dio dell’Antico Testamento non fa il demonizzatore amico del dio del Nuovo Testamento.
Io non so e non dico niente di Adriana; parlo per me: sicuramente demonizzo il Dio dell’AT ( fatta eccezione nel caso di Isaia 45,7 in cui si voglia interpretare correttamente che YHWH, questo YHWH, sia l’unico e solo Principio Assoluto del Bene e del Male ), ma ciò non mi rende per niente amico del Dio del Nuovo Testamento. È il vecchio dio che legittima il nuovo per il nostro cristianesimo. È il vecchio dio che feconda la vergine: Gabriele, Potenza di EL YHWH! È l’ebreo Gesù che tradisce un chiaro linguaggio di Fede in EL YHWH. E ciò mi basta per non essere per niente credente nel dio del N.T. da cui è stata fatta scaturire a Nicea in Turchia, non a Roma, la dottrina ortodossa cristiana di addomesticazione delle menti dell’Impero romano e del Sacro Romano Impero.
Io, in un mio intervento, ho pure parlato di pecore, ma non ho bollato le pecore, bensì l’avidità interessata del Buon Pastore. Di ogni Buon Pastore! E si ricordi, ad onore dell’umana ragione, il detto che rende onore innanzitutto alla Giustizia, umanamente degna di tale nome quando leggiamo i tanti vangeli che come denominatore comune hanno il nome di Gesù ebreo: QUIS QUID PER ALIUM DIXIT SIBI DIXISSE PUTATUR. È la fede di altri, a cominciare da Paolo che non ha mai incontrato Gesù quando era in vita e che ha la spudoratezza di dire che la sua (= di Gesù ebreo) non gli interessa neppure. Sono, per Paolo, favolose Potenze quelle che hanno crocifisso Gesù! E lo chiama Kyrios, così come la LXX traduce Kyrios YHWH e Theos ELOHIM. Quindi il Dio di Gesù è ELOHIM ( grido sulla croce prima di spirare) e la casa del Padre suo è il Tempio di YHWH (vangelo di Gv).
Origine (185-253 d.c), una mente vulcanica nella formazione del pensiero cristiano, sostiene nella sua opera “I Princìpi” che le stelle “sono esseri viventi dotate di conoscenza uguale a quella degli uomini” perché YHWH comanda a loro ed esse conoscono il comando di Dio così come gli uomini. E la dimostrazione la dà riportando Isaia 45,12: “Le mie mani hanno teso cieli e-tutta-la-schiera loro [LXX: “pasi tois àstrois”] ho comandato”.
È la divina informazione che ordina all’energia di farsi massa ed alle particelle elementari farsi atomi e gli atomi molecole, ecc.
Ma per ubbidire, anche l’energia, oltre le stelle, deve possedere una conoscenza in grado di discernere informazione da informazione.
Il cervello di Origene stava sfiorando da lontano quello che sarà il pensiero della Ragione naturale dell’Universo di Einstein.
Purtroppo un picco d’informazione evangelico-cristiana portò Origene a capire perfino di castrarsi.
Speriamo che picchi d’informazione della Ragione naturale portino gli umani a smetterla con le sadiche crudeltà della guerra e conoscere la Bellezza del Perdono e della Pace. Di sentirci sinceramente tutti fratelli di un solo breve giorno su “quest’anno opaco del male”.
Ovvio l’informazione non sa quello che vuole senza la ragione conoscitiva, per questo lo strumento ha scritto “anno” là dove la poesia Pascoli citata ed io scrivevamo “atomo”.
Mi associo all’augurio… su Caino e Abele ti avevo risposto alle 17;57. La mia risposta è finita qui, però molto sotto…agli inferi. 😁🤣😅
Nella bibbia ebraica sta scritto letteralmente in Giudici 1, 18-19: “E catturò Yehuda ‘Azza e il-confine-suo e-Asqelon e il-confine-suo e-Eqròn e-spossessò la-montagna ma non per-spossessare gli-abitanti-de la-valle perché-un-carro-di ferro (era) a loro.”.
La LXX invece inizia il versetto 18 con “Kai ouk” e la cattolica bibbia di Gerusalemme traduce appunto “E non catturò Giuda…”.
A parte quale testo dica la verità storica, resta la profezia di Isaia 60,16: “E succhierai di-latte genti e-mammella-di re succhierai e-conoscerai che io YHWH il-salvante-te e il-redimente-te il-robusti-di Ya’aqob”.
Ogni commento è inutile. La psicopatia di una politica di tal dio è causa di inaudite crudeltà.
Una amara e tragica considerazione: Certo gli ebrei, come ha scritto uno di
loro, non hanno capito niente dalle proprie
sofferenze. Spero invece che tanti di loro abbiano
capito e capiscano. Una cosa è certa: il loro EL
YHWH è uomo di guerra e vuole sterminare tutti
gli altri; ma vuole anche sacrificare il suo stesso
figlio: l’amato Israele, come ha fatto con Gesù, secondo la fede cristiana. Speriamo che l’umanità
diventi saggia e si liberi di ogni Dio che induce a psicopatia.
Occhi Aperti caro, non sono per niente turbato. Nada te turbe (Santa Teresa d’Avila).
M’inchino riverente e rispettoso a queste sue parole:
“MIMMA – ed io con lei! – crede nel Verbo di Dio, Parola di Dio fattasi carne, crede in Cristo, vero Dio e vero Uomo, crede nella Sua Vita, Passione, Morte e Risurrezione, crede nella Santissima Trinità!”.
Preghi anche per me il suo Dio d’Amore. Soffro a vedere tanta sofferenza! Ho appena visto una emittente araba maledire in nome di Allah quei fedeli che non hanno il coraggio di soccorrere gli abitanti di Gaza. La storia cattolica è pure piena di maledizioni e scomuniche, per non dire di peggio. Spero che il Dio che tu preghi sia tanto BUONO.
Si iniquitates observaveris Domine, Domine quis substinebit?
Ho scelto, scelgo e sempre sceglierò la persona. Solo dopo, molto dopo, vengono le sue parole…
Ti ho “conosciuto” così, mio carissimo Rolando.
E ti voglio bene sempre e comunque.
Continuiamo a pregare, soffrendo…, ma preghiamo!
Tu non sai, caro OCCHIAPERTI, quale conforto stamattina mi abbia dato. Grazie. E su una cosa siamo in sintonia: la preghiera, gemito del cuore, come ha sempre insegnato anche la Chiesa sulle parole dell’apostolo e l’esempio di Gesù.
Dignare Domine retribuere omnibus nobis bona facientibus.
Caro Occhi aperti,
non pensa che Rolando possa sentirsi angosciato, e anche arrabbiato per la strage dei bambini palestinesi di cui ne muore uno ogni 15 minuti? Strage giustificata pubblicamente dai detti del Dio della Bibbia?
…ma poi venne Gesù…il dio “buono” figlio di quel medesimo
“individuo maschio di guerra “, “Signore degli eserciti ” biblico. Oppure figlio di un dio che, a sentir il Vangelo, nessun umano aveva veduto prima? ( Abramo e Mosè cestinati? ); un Gesù condannato alla croce come sedizioso antiromano, ma che Paolo, fariseo di cultura ellenistica, decise essere l’unico “nuovo” dio contrario alla Legge, al Tempio e alla circoncisione?
Perfino Ratzinger affermò che la Resurrezione è atto di Fede, non fatto storico. Atto della Fede di Paolo, naturalmente: l’unico che non aveva mai conosciuto Gesù in vita. Non le sembra che la situazione non si presenti molto irenica, visto e considerato che Nicea, con una certa disinvoltura, si appropriò sia del Nuovo, sia dell’Antico Testamento? Ossia: proprio di quello che ora sembra tornare alla luce in tutto il suo splendore mediatico e armato. Per tollerare tutto ciò, bisogna tornare ad essere come i piccoli…ma piccoli di quanti mesi?
Debbo davvero risponderle?
Cara Adriana, la mia “Gaza” è qui e ora, leggendola…
Il santo timor di Dio calpestato e giudicato robaccia d’altri tempi.
Caro Occhi aperti,
“dove” vede ,lei, calpestato il sacro timor di Dio? Oppure, ed anche, il sacro amor di Dio? Oppure, e soprattutto, il Sacro? Nella cultura ebraica, cui facevo riferimento, la dialettica tra gli intelletti umani occupava il primo posto, (inteso, l’intelletto, un dono divino).
Iniziativa provvidenziale credo sia , finalmente, la traduzione del Talmud in italiano grazie al quale, se non viene individuato il Gesù evangelico, è però possibile individuare l’humus, l’ambiente in cui visse, e quindi chiarire l’appartenenza ad essi di quella specifica figura di Rabbi che non intendeva mutare neppure di una iota ( di una spina) la Legge dei Padri e che si rivolgeva “alle pecore smarrite della casa di Israele”. Se questo conflitto la fa soffrire come se si trovasse a Gaza, mi domando ( a Gaza ) da che parte starebbe.
Un caro saluto.
Cara Adriana, grazie dei tuoi interventi.
Cari Adriana ed OCCHI APERTI, io vedo calpestato l’amor di Dio e fatta blasfemìa costante del timor di Dio, inizio di sapienza, nel gratuito versamento del sangue innocente dei bambini e nel terrore negli occhi dei bambini insanguinati e soli che brancolano nella più disperata desolazione. Questo è
l’attuale abominio della desolazione. Questi orribili fatti mi allontanano tanto da dio, dal dio di qualsiasi dottrina, soprattutto di rivelazione, che non solo merita desolazione, ma meriterebbero di far quella fine, al posto dei bambini e degli inermi, tutte le Autorità il cui Potere proviene da dio (Rm13,1) e che credono di difendere i diritti e l’onore di tali “dio” adesso così come tragicamente è accaduto da parte dei loro predecessori nella storia.
A cosa servono i centri sacri del Dio delle rivelazioni? Sono idealmente già desolati!
Rolando,
e pensa che a supportare la guerra ci sono anche 70 milioni di Sionisti Cristiano-Evangelici americani, nella convinzione che solo grazie alla custodia della Palestina da parte degli Israeliani potrà esser eretto il terzo Tempio,
mezzo necessario per la comparsa del Messia universale.
Cara Adriana. “E pensa…..”.
E pensa che non è neppure così semplice soccorrere ed alloggiare un bambino mussulmano, abbandonato e bisognoso, vagante e senza meta, da parte di un cristiano (lo dico per la Siria. Non sono stato in Palestina) perché le loro leggi frappongono un sacco di impedimenti derivanti tutti dalla Parola di Dio: Sura XXX, v.30.
In quanto per Natura (Fitra) tutti gli umani nascono mussulmani e solo le false dottrine di un falso dio lo possono pervertire, fargli il “vero” male.
Il Dio delle rivelazioni di origine abramitica è un dio assurdo!
😱
Dio è fuggito da Gerusalemme. È fuggito dal Vaticano. È fuggito dalla Mecca. È fuggito dal Santuario dell’Imam Reza.
Si è rifugiato negli occhi dei bambini, dei vecchi, dei malati, dei torturati. “È passato nei loro occhi senza che ce ne accorgessimo”.
Una volta si pregava:
A PESTE, FAME ET BELLO LIBERA NOS DOMINE.
Oggi giustamente non si prega più così perché sono le pestifere Autorità, che usano il Dio, che affamano e distruggono con la guerra. Quei Potenti che nessun Dio mai ha scalzato se non per sostituirli con altri peggiori.
Caro OCCHI APERTI, tu così scrivi in data 10 novembre alle 9;06:
“Cara Adriana, la mia “Gaza” è qui e ora, leggendola…
Il santo timor di Dio calpestato e giudicato robaccia d’altri tempi.”
No! Non è robaccia d’altri tempi. È più che attuale, concreta e materiale realtà.
Il testo ebraico ritenuto sacro anche dai cristiani riporta testualmente: “Principio di sapienza il timore di YHWH” (Sal.111, 10) e YHWH così si definisce in Esodo 15,3: “YHWH isch milkama YHWH” cioè: “il Signore uomo di guerra il Signore”, percui diventa umanamente logico che un poco di buonsenso l’uomo più debole debba metter in atto prima di provocare il più forte e potente.
E non vale la furbizia dell’apostolo, inventore di un suo vangelo di Gesù, quando asserisce di essere forte quando è debole e debole quando è forte.
Ma vediamo un po’ cosa scrive il dottore della Chiesa San Basilio di Cesarea. Egli moriva il primo gennaio del 379 dopo aver preparato con la sua teologia il terreno dell’istigazione psicologica alla violenza politica dell’imperatore Teodosio I il quale con la violenza porterà alla “vittoria” l’ortodossia nicena. Ecco quanto:
“E poi ancora “Principio della sapienza è il timore del Signore. MA ANCHE DI QUESTO PRINCIPIO C’È QUALCOSA CHE STA PRIMA: infatti principio dell’acquisizione delle competenze pratiche è l’insegnamento dei principi, e Principio della sapienza è il timore del Signore, ma di questo principio c’è qualcosa di antecedente e cioè lo stato in cui si trova l’anima di colui che non è ancora stato istruito e non ha ancora assunto il timore del Signore. Si chiamano “princìpi” anche le Potenze civili, i più alti gradi delle dignità….” (Omelia XVI, 476). Chiaro? Addomesticare le menti su questo Signore, uomo di guerra. Perché niente è più redditizio per i Potenti, per i ricchi detentori di capitali che demolire per poi arricchirsi ulteriormente nella ricostruzione. Purtroppo però non sono capaci di risuscitare i morti, neppure i bambini morti, nonostante alcuni credano che più di cinquecento uomini avessero visto risuscitato il corpo di Gesù!
L’unica consolazione è che una volta morti, non si muore più e non è più possibile essere addomasticati dagli uomini accecati dell’orgoglio delle loro fedi nel Signore uomo della Guerra e della Paura.
Ed anche la tragica sinfonia della Sofferenza cessa la sua straziante melodia.
Così come è capitato all’ebreo Gesù e compagni dall’umiliazione della tortura della croce. Gridò forte (LXX: “boethòs” Salmo 78,35) ricordando come tutti gli israeliti credenti “che Dio [ELOHIM] il grido loro e il Dio Altissimo [e EL ELYON] il riscattante loro”.
Lo chiamò con tutte le sue ultime forze, ma sembra che Lui sia sempre dalla parte del più violento, come già insegnava anche il Giuseppe che si fece poi chiamare Flavio.
Rolando carissimo,
la mia “Gaza” è prender atto – anche da questo tuo ultimo commento, pur sincero, come sempre – che fratelli cui voglio sinceramente bene in Cristo, nonostante la conoscenza sia limitata al virtuale (ma non per questo meno reale), VEDONO DIO CON GLI OCCHI DEL DIAVOLO…
Ciò – credimi – mi causa enorme sofferenza.
Fraternamente.
In questa sofferenza, amatissimo OCCHI APERTI, sono con Te.
“Fino a quando Signore?”
Usque in finem.
Infatti l’unica cosa sensata è ammettere l’esistenza….
‘Nnamo bene…logica e dialettica non accette, lettura della Bibbia evitata, demonizzazione degli “altri” nel pretto stile apologetico di un Taziano… Conclamato dolore personale “incommensurabile”, ma, per fortuna senza il potere di eliminarlo, eliminando gli avversari ideologici con i sistemi “energici” in uso, per es., sotto Paolo IV Carafa.
Cristianamente…dopo tanti secoli, dove è andato a finire il
“Padre, perdona loro perchè non sanno quello che fanno.” ? Si è trasformato nell’ordine del legato papale Amaury: ” Uccideteli tutti! Dio riconoscerà i suoi “?
Sempre a me carissima Adriana,
vedere Dio con gli occhi del diavolo e vedere i fratelli con gli occhi del diavolo va di pari passo…
Prima di sentenziare e farsi scudo di una erudizione ben lontana dalla vera cultura mediata, dovrebbe incrementare l’uso del muscolo cardiaco: penso l’aiuterebbe a distinguere tra amici e falsi amici.
Ci ricordiamo in preghiera, che la mia salvezza può dipendere anche da lei!
Carissima Adriana, mi hanno colpito queste tue parole: “Conclamato dolore personale “incommensurabile””.
A parte tutte le dieci ragioni della tristezza del pensiero umano di cui ha ben trattato in un suo libro G. Steiner, quanto a sofferenza io intendo in primis il dolore fisico, abbondante in Natura e pietra di scandalo per Charles Darwin. Da questo punto di vista io posso essere triste nel pensiero e senza tanta voglia di darmi ai piaceri, demoralizzato; ma sicuramente non ritengo, sotto nessun punto di vista, il mio personale dolore, né fisico, né del pensiero, incommensurabile nei confronti di chiunque sia. Non solo, credo che sia in mano all’uomo, ad ogni uomo di buon volere e pio in senso virgiliano, la concreta possibilità di alleviarlo, allontanarlo, eliminarlo nella misura del possibile secondo la conoscenza delle leggi fisiche della Natura. Per questo non credo nel peccato originale del Dio cristiano cattolico, una dottrina che poggiando già su un testo biblico ebraico che non lo interpreta tale, e che in quella favoletta non c’è assolutamente, altro non fa che rendere quel crudele dio-uomo di guerra degli ebrei un più che sadico dio cristiano e cattolico soddisfatto di ogni sofferenza umana, compresa quella di un suo ipotetico figlio divino ebreo morto in croce. No credo che Dio, di cui con Filone posso ammetterne l’esistenza, sia soggetto a passioni e che le vicende umane ne aumentino o ne diminuiscano la pura felicitas immortalis. Penso non occorra vada oltre. Ogni lacrima, che non sia di felicità, vorrei asciugare in questa valle di lacrime dove la quantità di dolore è più che abbondante come scarto evolutivo secondo il pensiero di Darwin. Massa dannata, lo siamo solo se continuiamo a credere ai dottori delle dottrine ed ai penosi rappresentanti-interpreti del pensiero di dio.
Carissima Adriana, e poi tu citi un Taziano. Io ti cito questo testo, ” vero e proprio primato a livello mondiale…. che al momento non ha uguali” (Giovanni Reale) e cioè: Claudio Moreschini, Storia del pensiero cristiano tardo-antico, Bompiani.
Ed io ragiono sempre con la mia testa rendendo omaggio anche ad un tal Gesù che disse: “Ma non avete un cervello con cui ragionare?” (Mt)
Caro Occhi aperti,
per me sono amici tutti, anche quelli solo potenziali.
Che significa che la vera cultura (religiosa) è solo quella mediata? Mediata da chi? Mediata perchè?
Io farei attenzione alle
sentenze atroci di tanta cultura “mediata” ( compresa quella di Calvino , di Cotton Mattews, del dr. Johnson ecc…)
Meglio andare alla fonte: meglio Aristotele degli Aristotelici. La storia conferma che più gli umani credono di innalzarsi alla loro eccellenza preferita, più cadono nella crudeltà.
Occorrerebbe un buon mediatore tra noi, ora, Adriana carissima!😊
Alzo bandiera bianca 😂e, per oggi, la saluto con immutato affetto in Cristo (saluto che estendo anche al carissimo ROLANDO, il quale non mi è affatto estraneo ma prossimo e premuroso amico, nonostante la si pensi tanto diversamente!), pur nella ovvia incomunicabilità dei nostri “vasi”.
Una buona prosecuzione.
Caro Occhi aperti, aggiungo ( qui dove trovo il “rispondi” )
l’opinione non “luciferinamente e miserabilmente” mia di un illustre: Luigi Lombardi di Vallauri ( che più cattolico non si può )… ” Si scopre che, in vari momenti della sua storia, la Chiesa ha insegnato ( senza mai correggersi su questi punti e senza dichiarare sinceramente e semplicemente di essersi sbagliata ) che l’Inferno attende- tutti i concepiti di donna che abbiano vissuto col solo peccato originale ” ( oltre che, naturalmente, con quelli additivi ). Il discorso riguarda l’incompatibilità di una punizione ETERNA e non rieducativa di qualsiasi peccato che, per quanto orribile, si svolge forzatamente in un tempo LIMITATO. Quale contrasto con l’invito a perdonare 7×7!!!
Ti allego il link, non per polemizzare, bensì perchè tutti possiamo riflettere su un argomento capitale, come fece lo stesso GRANDE Origene, ( i cui abiti starebbero molto, e anzi, troppo larghi a ciascuno di noi ).
https://www.youtube.com/watch?v=SUIHIxS_kAQ
in ” Sapiens Sapiens “.
P.S. A proposito, grazie dell’augurio per la mia salute cardiaca, ma, facendo le luciferine corna, finora procede tutto bene. Non sono vaccinata. 😅
O simpaticissima Adriana, chi mai mi citi!!!
Luigi Lombardi Vallauri, NERA LUCE, Saggio su cattolicesimo e apofatismo. Insegnante anche all’Università cattolica di Milano!
Ah! Circulus et calamus fecerunt me doctorem (Cicerone)
Pag 186 “La Chiesa cattolica sopravvive ad una precisa condizione: creare terrori di perdizione che consentano di erogare mezzi di salvezza”.
Ma io ho trovato più divertenti le pagine sui gradi di parentela della Trinità con la Vergine Madre Maria ebrea. Heinrisch Heine aveva già espresso concetti come quello sopra virgolettato. Adriana! Ciao ed anche a te Occhi Aperti ed a tutti quelli con i quali ho interloquito virtualmente.
Caro Rolando,
per correttezza: Occhi aperti aveva parlato di “enorme” sofferenza, ma, poichè l’aveva paragonata agli eccidi di Gaza, -parendomi questo confronto una vera e propria iperbole, nonchè una mancanza di rispetto nei confronti delle vittime innocenti – avevo dato ad esso il significato, peraltro attendibile, di ” incommensurabile”.
Non posso che essere d’accordo con te: nell’intento di dare un significato valoriale al dolore, il Cristianesimo ha “aperto la stagione di caccia” al medesimo, come fosse una preda prelibata, a mille miglia di distanza dalla forza di civile coraggio e sopportazione del “Pio Enea”…
Moreschini:” Tanto nomine nullum par elogium “. Grazie e a risentirci, mi auguro… La situazione attuale è brutta assai e forse, ripeto: forse, la Istituzione ecclesiastica attuale patisce la hybris che per tanto tempo ha scatenato contro il suo popolo.
Il “tanto nomini ” vale per l’esemplare ricerca documentaria e lessicale sulle influenze reciproche tra filosofia greco-romana e cristianesimo ebraico. Personalmente, mi pare “strana operazione” confrontare un sistema fondato sulla giustificazione “per fede” con un altro fondato su quella
“per logos “. Ma il mondo, e il suo svolgimento hanno veduto intersecazioni ancora più strane.
A me pare, cara Adriana, che se confronto tu ci vedi, questo derivi come scarto dovuto al fatto che il cristianesimo abbia voluto, quasi dovuto, “rubare” alla filosofia greca un concetto di “logos” che non può mai essere quello “cristiano”, della gnosi cristiana.
Detto questo, vorrei citare come uomo buono sensibile al problema della sofferenza umana, il terzo grande zindiq dell’Islam: Abdallah Al-Ma’arri, conosciuto anche come il Lucrezio orientale. Diceva che le dottrine religiose sono “favolette inventate dagli antichi prive di alcun valore” tranne per coloro che sfruttano le masse creduloni. Ed “i libri ritenuti sacri sono soltanto un insieme di futili storie che in qualunque epoca potrebbero essere prodotti”. “E quanto alla promessa di una seconda vita, l’anima avrebbe potuto benissimo fare a meno di entrambe le esistenze”. “Nessuno possiede il monopolio della verità, neanche l’Islam”. Scriveva anche:
“Maometto o Messia! Ascoltami,
L’intera verità non può essere né qui, né là;
Come potrebbe il nostro Dio
Dare tutta la sua luce ad Uno,
Io non riesco a capire.”
In realtà “Legame” (e che “Legame”!) come insegna anche il grande mistico cristiano scomunicato, Meister Eckhart , altro non è che il personale e naturale istinto di sopravvivenza che nell’uomo di dottrina di rivelazione viene camuffato come Amore di Dio di fronte all’impossibilità, come spiega bene Kant, di una concettualizzazione della morte. Niente è più antropocentrico e deleterio di una dottrina di presunta rivelazione divina. L’unico risultato che tali dottrine di rivelaziione danno sono i Dittatori e le carneficine. Sono solo le circostanze atmosferiche quelle che hanno indotto lo scrittore a scrivere che YHWH accettava i sacrifici di Abele e non quelli di Caino, attribuendo così a Dio differenze di gusto e passioni diverse ad altranza! Fu un giudizio dell’uomo spiaccicato a Dio. Empietà umana pura.
Caro Rolando,
sincera gratitudine per avermi fatto conoscere il nome del Lucrezio islamico di cui ignoravo l’esistenza,
– A suo tempo mi “toccò”,
(ma quale piacere a posteriori) tradurre e conoscere
“par coeur” tutto il “De rerum naturae” di quel grandioso poeta.-
L’impossibilità di concettualizzare la morte, come l’amore/eros
viene chiaramente rivelato dall’assenza di una terminologia congrua
che li descrivano senza la necessità di ricorrere ad eufemismi, a spregiativi, oppure a locuzioni scientifiche “distanzianti”.
Su tale argomento (sincronia?) avevo appena seguito un interessante youtube di Lombardi-Vallauri sulle parole proibite. Per le altre interpretazioni divinizzanti, penso che l’uomo non possa uscire dal suo (od altrui) meccanismo di proiezione, che è anche dipendente da una specifica realtà ambientale, perciò abbasso l’agricoltura ed il mite Caino ed evviva l’ovicoltura e il crudele pastore Abele…
Cara Adriana, quale fortunato lavoro ti è capitato! Tradurre il DE RERUM NATURA.
Cito a memoria….. Nonne vedere nihil aliud sibi naturam latrare nisi utqui corpore seiunctus dolor absit, mente fruatur iocundo sensu cura semota metuque?…
O misera hominum mentis….nonne videre?
È per me il più bel libro che sia stato scritto.
E che la Chiesa cattolica, gelosa ed invidiosa, ha fatto bruciare col fuoco del vento santo; ma il vento che soffia dove vuole e nessuno sa da dove viene e dove va…..ha condotto Poggio Braccciolini a trovare l’unica copia manoscritta rimasta dimenticata….
Adesso che sono vecchio ed il tramonto vicino, sazio d’aver conosciuto soffrendo, mi acquieto alla dolce melodia di questo dolce invito: …Aufer abhinc lacrimas, baratre, et compesce querelas….
Grande Adriana! Ciao.
Cara Adriana i tuoi interventi sono ricche fonti di serene e profonde riflessioni. Quest’ultimo per esempio: “dipendente da una specifica realtà ambientale, perciò abbasso l’agricoltura ed il mite Caino ed evviva l’ovicoltura e il crudele pastore Abele…”
Il mio nonno materno Giuseppe era un buon pastore, mite e paziente. Le pecore erano il suo capitale. Produzione di lana: tosatura due volte all’anno [mi sembra che la pecora e l’uomo siano i due animali in natura cui crescono i peli ed abbisognano di tosatura]; produzione di latte ed agnellini.
Pertanto mi vien spontanea una considerazione. Dov’è che è “buono” il Il Buon Pastore diversamente dal Mercenario?
Non operano tutti due per “convenienza” personale? Dove sta l’amore per le pecore? Il conoscerle una ad una, non è forse per sfruttarle meglio? Per soddisfazione propria di possesso ed arricchimento? Ma Dio non è già assolutamente ricco senza alcun bisogno? Oppure questo brutto esempio tradisce l’avidità dei RE PASTORI di sempre che si facevano beffe dei creduloni per meglio fagocitarli? La più bella parabola tradisce la più grande bruttura! E con cosa si festeggerebbe altrimenti la Pasqua di sempre?
Caro Rolando,
non “grande” io, grande Lucrezio, ( e un pochino anche quel tipo di Università che non privilegiava gli amici degli amici
per promuoverli con disinvoltura. Insomma…almeno qualcuna di esse, o qualche facoltà era ancora “vergin di servo encomio…” ).
Lucrezio non cerca passaggi o scorciatoie per giustificare la ferocia diffusa dietro la volontà di un dio personale… la implacabilità “nella” natura non solo basta e avanza, ma anche si potrebbe dire che occupi tutto lo schermo dello spettacolo- per noi, quello più grande del mondo.-
Cara Adriana, intervieni…. “Insanguinati”, “sanguinosi”, “inizialmente”… la bibbia parla di un Dio assurdo, sanguinario; “uomo di guerra” si autodefinisce in Esodo. Nel NT vuole il sangue di un presunto suo figlio pure divino. Sine sanguine effusione non fit remissio. Ma che razza di dio è? Geloso, gli bruciano le narici, ha la gola arsa. Ma che razza di Dio è? Fa accordi con altri dei per la divisione tra umani di queste insanguinate terre oltre misura, come stele di Mesa documenta in uno con la bibbia ebraica. È umanamente sconvolgente. Comanda perfino ad un profeta di farcire un panino con la merda e mangiarlo prima di profetare. È soddisfatto di un delinquente fondamentalista che trafigge due che fanno l’amore e, specifica, trapassa la vagina della donna. Comanda in Esdra agli uomini di allontanare le loro donne. I figli atterriti chiedono ai papà: perché fai questo, perché ci scacci, perché non ci vuoi più bene.
La tragica aberrante risposta è in un salmo dove lo si loda per aver ucciso i primogeniti d’Egitto PERCHÉ ETERNA È LA SUA MISERICORDIA!
E poi qualcuno qui osa dirmi che non conosco la logica. Mi basta saper leggere.
Non penso che tu abbia bisogno del mio minuscolo aiuto…forse lo avresti se i “fedeli” leggessero.
Tu citi- tra le innumerevoli testimonianze bibliche- il Salmo 136 ( di cui i presbiteri si limitano a citare il primo verso, non le motivazioni del medesimo ); citi altresì il Salmo 24 , quello delle antiche porte (automatiche?) dove , alla domanda su chi sia il Re, viene risposto: ” E’ il Signore potente in battaglia “, e ancora: ” Il Signore degli eserciti è il re della gloria”.
Ma i lettori dell’A.T. sono pochissimi , nonostante esso sia stato accolto dalla Chiesa in nome del principio di “antichità”, grazie al quale più antico è il messaggio, maggiore è la sua autorevolezza, la sua autenticità e verità.
D’altra parte la Chiesa stessa ha contribuito a ridurne l’accesso da Gregorio IX in avanti ( sinodi di Tolosa e di Tarragona ) Perfino la stampa più confessionale non può sottrarsi completamente a questo dato storico:
https://www.aleteia.org/2022/11/16/e-vero-che-la-chiesa-proibiva-di-leggere-la-bibbia/
Insomma, bisogna giungere al 1776, affinchè i testi biblici tradotti in volgare potessero venir letti in Italia,
( testi comunque derivanti esclusivamente dalla traduzione dal greco in latino di S.Gerolamo
– ed i 70, a loro volta, avevano già compiuto un bel lavoro di “addolcimento” dei materiali ).
La frittata era però ormai fatta con l’aiuto dell’analfabetismo popolare e del costo dei libri. Rimaneva quindi in vigore, concettualmente e in pratica, l’assunto del Cardinale tedesco/polacco Stanislao Osio, secondo cui permettere ai laici di leggere la Bibbia era come “dare le perle ai porci.” Pare che i “porci” non si fossero affatto offesi e che in maggioranza siano assai soddisfatti di ripiegare sulle agiografie dove certi santi ( come Vincenzo Ferrer ) risuscitano più morti (28) di quanti ne risuscitò lo stesso Cristo. Panem et aghiographìas…
Grazie Adriana.
“Non penso che tu abbia bisogno del mio minuscolo aiuto…forse lo avresti se i “fedeli” leggessero.”
Un aiuto non è mai minuscolo! Da tutto e tutti si può imparare, così come ho imparato che “errando discitur”.
Poi mi sembri dire che ” se i ‘fedeli’ leggessero” forse…
Ma lasciamo. Tu mi citi un personaggio nefasto: papa Gregorio IX! Riluttante ad ogni accordo con il mondo islamico e chi tentò con esso la via degli accordi e della pace, venne da quel lestofante scomunicato. Federico II imperatore, intendo. Per quel papa bisognava sterminarli tutti i mussulmani in nome di Gesù. Ed oggi è Bergoglio che tenta di abbracciare e baciare fisicamente le loro autorità religiose. Ma quanti secoli di odio! Che dico? Di sangue! Fiumi di sangue in nome di un Dio assetato di sangue: il dio dei figli di Abramo. Da tremila anni si invoca pace per Gerusalemme! E per Gaza. Ma è tutto un macello delle “culture” del dio. Mi correggo: del “dio vero da dio vero”.
Una volta ho sentito cantare da un gruppo di giovani sulla spiaggia del bel lago di Garda quelle cinque parole del credo con l’aggiunta di due: “di Murano”.
Oh, dimenticavo… il salmo 24. Immortalato dagli ENIGMA nello stupendo cd “M C M X C a. D.” 1991!
Caro Rolando,
qua i “rispondi” spariscono tutti! Che siano controllati dal Dicastero per la dottrina della Fede? 😆
Ci sarà un motivo per cui ho sempre stimato e amato le capre, a cominciare da quella ” eroica”, commovente ed indipendente di Monsieur Séguin,
( ” I racconti del mio mulino” di A. Daudet ), nonostante la pessima e immeritata fama del capro espiatorio che ha lasciato il suo segno anche in Mt. 25. e…”altrove” nel prosieguo del tempo.
Beninteso, ritengo che tuo nonno sia stato una bravissima persona, però ovviamente- come pastore- aveva la responsabilità ( diretta o indiretta ) della morte dei suoi agnelli e delle sue pecore. Pecore tanto miti che Folco Quilici riferì (e il racconto era corredato da foto) di come in Sud-America rimanessero vittime di una specie di corvi feroci che planavano sulle medesime per nutrirsi dei loro globi oculari senza che esse tentassero di ribellarsi o di fuggire… Sono, quelle, le uniche pecore particolarmente tonte o masochiste? Mi pare che rimangano, comunque, in generale, eternamente succubi dei “Re Pastori”. E, sì…confesso anche di non aver provato mai eccessiva simpatia per quella specie di primo della classe ad una dimensione di Abele e di averne provata, al contrario, per il fratello orticultore che rivela- al confronto- almeno un po’ di spessore psicologico. Che la vicenda sia stata narrata alla rovescia in favore di un gruppo dominante carnivoro? Oggi, con il diffondersi del vegetarianesimo e del veganismo, sospetto che anche questa narrazione verrà ulteriormente capovolta, con grande gioia degli equilibristi del succitato Dicastero! 🤣
Cara Adriana, adesso vedo. Dicasteri? E che roba è? Sono forse gruppi di uomini che blaterano sull’esatto significato della Parola di dio e sulle irriformulabili formule dogmatiche di come il corpo ( quale dei tanti? ) della vergine madre e di Gesù vero uomo “stiano” in Paradiso e nel caso del corpo di Gesù anche in tutti i tabernacoli? Com’è che è sparito il Limbo che prima tutti vedevano? Mah! Certo che ne hanno di verità su cui sbizzarrirsi! Ma penso che nel frattempo a qualcuno almeno scappi di dover andar ai servizi per bisogni naturali come tutti!
E ciò mi basta per non ritenerli né diversi, né speciali, né in grazia di dio perché nessuno può averne la certezza assoluta (così mi insegnavano in Seminario ante ante eretico Concilio!).
Eternamente succubi di Re pastori? No! La libertà è un sentimento interiore che ti fa sentire unico di fronte al dio. Entusiasmo! Il papà di Richard Feynman, un giorno, chiamò vicino a sé il suo figliolo adolescente e gli fece vedere la foto di un giornale che mostrava una piazza San Pietro stracolma di fedeli (pecore) inginocchiati davanti alla ieratica persona in abiti pontificali di Pio XII benedicente. E chiese a bruciapelo al figlio: “Sai dirmi dove sta la differenza tra tuo padre e il papa in questo momento?”
Richard non seppe rispondere. Telo dico io: nella divisa!
Il padre di Richard faceva la guardia comunale ed in quel momento non indossava la divisa. Il grande scienziato non dimenticò mai quell’insegnameto! Ognuno davanti al dio porta la propria divisa: se stesso, unico, irripetibile.
e.c. “sanguinari” in luogo di sanguinosi.
Secondo l’etimologia il termine Palestinese deriverebbe da Filisteo, una delle tante popolazioni che furono aggredite dagli antichi Ebrei. Tra parentesi, il Gigante Golia era un Filisteo.
Esatto Adriana, e tutta la cosiddetta “Terra Santa” (così Filone per la prima volta) i Romani conquistatori chiamarono Palestina.
Rolando,
qua per esser Santi bisogna essere insanguinati o sanguinosi… inizialmente solo il Tetragramma o Eloah era Santo.
Dirò…non mi piace molto.
Ho letto con interesse l’articolo. Avete dato perfettamente onore al titolo scelto.
Personalmente non aggiungo niente e ne giustifico la scelta col citare Max Weber, il quale nella sua monumentale produzione di studioso, riferendosi al caso specifico di questa storia e del popolo di Israele in particolare, scrive che non basterebbe la durata di una lunga vita, giorno e notte, per sondarla a sufficienza.
Ciò che mi irrequieta sono le narici infiammate e la gola arsa degli ELOHIM come ombre condizionanti dell’umana azione in tale storia.
Insomma il dio geloso.
Ho letto con interesse l’articolo. Avete dato perfettamente onore al titolo scelto.
Personalmente non aggiungo niente e ne giustifico la scelta col citare Max Weber, il quale nella sua monumentale produzione di studioso, riferendosi al caso specifico di questa storia e del popolo di Israele in particolare, scrive che non basterebbe la durata di una lunga vita, giorno e notte, per sondarla a sufficienza.
Ciò che mi irrequieta sono le narici infiammate e la gola arsa degli ELOHIM come ombre condizionanti dell’umana azione in tale storia.
Insomma il di dio geloso.
Scusate ,ho sbagliato , volevo
scrivere che i Palestinesi
sono in Terrasanta dall’ ottavo
secolo DC.
Scusate ,non so se
pubblicate il mio commento ma
non mi interessa ; ma
come , ancora date retta a
questi qui che dappertutto
insegnano che siamo discendenti delle scimmie?
E come è possibile siccome
da Abramo in poi ,lui che
veniva da Ur dei Caldei ,
gli Ebrei non si mischiano
con gli altri popoli , almeno
in linea di principio , mentre
i palestinesi sono lì all’incirca
dall’ottavo secolo AC. ,quando
gli eserciti mussulmani dall’Arabia
invasero la Terra Santa .
La scienza per me è una cosa
seria , e non bisogna considerarla come l’oracolo
di Delfi , come fanno i gerarchi vaticani come con i vaccini ,o alla specola vaticana che sono alla ricerca di segni dal cielo per vedere gli U.F O ,ma confrontarla alla
luce della Verità di Cristo .
È vero quello che diceva il
grande Newman : l’uomo
vanaglorioso che vorrebbe
essere sapiente ,esamina con
curiosità le opere della natura
come se fossero senza vita e
senza sensi ,come se solo lui
avesse l’intelligenza ed esse
fossero vile materia inerte ,per
quanto curiosamente escogitate fin dal principio.
Così egli va avanti ,a tracciare
l’ordine delle cose ,a cercare
delle cause in quell’ordine , a
dare dei nomi alle cose
meravigliose che incontra
per via , e a ritenere di comprendere quello a cui ha
dato un nome .
Alla fine formula una teoria
e la raccomanda con qualche
scritto ,e chiama se stesso filosofo.
(John Henry Newman ,
Sermoni Anglicani ,
Sermone XXIX )
Niente di strano o di nuovo.
Non dice la Bibbia che gli arabi sono i discendenti di Abramo da parte di Ismaele,avuto dalla schiava Agar?
E non sono gli ebrei i discendenti di Abramo da parte di Isacco, figlio dell’amata Sara , il figlio della promessa all’Altissimo?
Dice pure, il Libro, che tutti gli uomini postdoiuviani discendono daictre figli di Noe : Sem Cam e Jafeth.
I Giapeti, cioè noi Europei, abbiamo tra gli antenati Askenaz
figlio di Jafeth.
Prima che esplodesse la mania per la scienzah, le cose erano più semplici e lampanti.
La gente meno altezzosa e schizzinosa…
Prima che esplodesse la mania per la scienza, c’era solo la verità biblica, vero Mimma?
Grazie per la conferma della GRANDE FAVOLA.
Attenta: non definisco la bibbia favola, bensì la “verità bibblica”!
Poi verrà un uomo ebreo nazireo cui altri metteranno in bocca in lingua greca: ” Io sono la via, la verità, la vita”.
E la favola della verità biblica è perenne come tutte le umane gratuite sofferenze da essa originate in più di quelle naturali.
Realtà odierna conferma. Grazie.
Ma, caro Rolando, perchè ti turbi tanto?
MIMMA – ed io con lei! – crede nel Verbo di Dio, Parola di Dio fattasi carne, crede in Cristo, vero Dio e vero Uomo, crede nella Sua Vita, Passione, Morte e Risurrezione, crede nella Santissima Trinità!
Occhi senza malizia, e non “smaliziati” dalla Scienze odierne, prima o poi approdano al vero e alla Verità, e tanto quanto Dio stabilisce per ciascuno!
Darsi un gran da fare per tentare di aprire gli occhi altrui, ritenuti troppo ingenui (o ignoranti) per poter arrivare a cogliere la realtà, rivela solo quanto lo scaltro serpente agisca ancora per indurci a mordere il frutto…
“Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male”…
La creduloneria è grave peccato e impoverisce la fede, fino a distruggerla con l’ignoranza superstiziosa, ma la malfidenza è l’altra faccia della medaglia, quella più manchevole, nel senso che difetta, dunque ben più subdola e minacciosa…
E’ il dio a modo mio che è una fola e, chi lo adora, ritiene siano gli altri a fabbricarselo! Legge del contrappasso?
Ad avere occhi è solo l’Innocenza!
Fraternamente.
PS: Sig.ra MIMMA non me ne voglia per questa mia inutile intromissione ma è sempre bello scambiarsi qualche pensiero, anche quando il “Segno di contraddizione” divide. Non nell’affetto però, che quello rimane uguale! 😊