Questo Papa non “Tira”. Lo Ammette Persino Il Fatto Quotidiano…
6 Novembre 2023
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione questo articolo de Il Fatto Quotidiano online, che ringraziamo per la cortesia. E se l’appeal di Bergoglio non sembra alto, non è certo perché non è corrivo a tutte le possibili narrazioni mainstream….vedi lgbtq+, gay, vaccini etc. Buona lettura, riflessione e condivisione.
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Il 30 settembre scorso, in quel di Verona, si è tenuto un convegno delle quindici diocesi del Nord Est cui hanno preso parte 750 rappresentanti, inviati – come usa dire in questi casi – dal “territorio”, vale a dire dalle parrocchie. Tutti convocati a dibattere un tema di scottante attualità per la Chiesa Cattolica italiana: quello del drastico calo di frequentazioni alle messe domenicali registratosi dall’inizio del nuovo millennio ad oggi e vieppiù accelerato durante la (o per effetto della) pandemia.
Il titolo del raduno non va sottovalutato, perché rappresenta, probabilmente, una delle chiavi per comprendere, se non proprio per risolvere, la questione: “Ritrovare forza dall’Eucaristia”. Dal 2011 al 2023, i praticanti assidui fra i teenager sono passati dal 37 al 12 per cento nella fascia ricompresa tra i 14 e i 17 anni e dal 23 all’8 per cento nella fascia compresa tra i 18 e i 19 anni. Tutto ciò in un contesto in cui chi va a messa almeno una volta alla settimana è sostanzialmente un cristiano su cinque (intorno al 19 per cento dei battezzati) con una riduzione di un terzo dei praticanti nell’ultimo ventennio.
Se non sono dati da allarme rosso, poco ci manca. Ora, guardando all’evento di Verona, esso potrebbe segnalare una precisa presa di coscienza, sia del clero sia dei laici, di una vera e propria emorragia di partecipanti alle celebrazioni settimanali e delle feste comandate. Se, invece, ci fermiamo all’immagine che il papato offre oggi di sé a livello mediatico, c’è qualcosa che stride, a partire proprio dalla sommità del “cupolone”. Infatti, non c’è mai stato un pontefice – negli ultimi due secoli, se non proprio nell’intera storia bimillenaria del Vaticano – che abbia goduto di un consenso altrettanto esteso, convinto (e persino commovente, per certi versi) ad opera del “mondo”. Dove per “mondo” intendiamo i settori di società civile e politica dichiaratamente laica, non religiosa e aconfessionale; ma anche e soprattutto, i suoi multiformi, variegati e penetranti canali di informazione, tradizionali o digitali che siano.
Insomma, e altrimenti detto: Papa Bergoglio gode di un’ottima “stampa” ed è oggetto di una stima e di un apprezzamento pressoché trasversali e universali da parte di ogni schieramento partitico e di ogni versante ideologico. È davvero un papa che piace, specialmente alla “gente che piace”. Ma se così è, se abbiamo un Santo Padre così “pop” (nel senso rispettabilissimo di “popolare”), perché le chiese si svuotano? Azzardo due risposte tra le mille possibili, stante la complessità e vastità di un tema “colossale”.
La prima è che la Chiesa si è fatta sempre più attenta alle questioni sociali più gettonate dell’attualità e sempre meno alle faccende “ultime”, a-temporali, della vita e della morte; in ispecie, della vita dopo la morte. È come se il papa, i vescovi e i preti avessero (in larga misura) dimenticato la loro missione-vocazione principe: quella di indicare ai fedeli il traguardo della salvezza non solo in “questo” mondo (da una malattia o da una crisi climatica), ma anche nel “mondo” che verrà (dalla dannazione eterna o anche soltanto dell’annichilimento esistenziale). Siamo di fronte a una sorta di amnesia del Vangelo inteso come “buona novella”, che è prima di tutto un messaggio di salvazione veicolato dalla “resurrezione” dai morti del Dio-uomo fatto carne. Questa è la speranza di cui i cristiani non sentono (quasi) più parlare né dai pulpiti delle loro parrocchie né dalla balconata di San Pietro.
E poi c’è il secondo aspetto, strettamente connesso al primo, che ha a che fare con la celebrazione della “eucaristia”, cioè con la messa. Chi ancora vi partecipa potrà confermarlo: le messe odierne sono state trasformate in un rito noioso, verboso e stucchevole. Un rito composto di tralatizie formule meccanicamente ripetute e di sgradevoli “contributi” extra. Le (non di rado) patetiche canzonette che vi si strimpellano e le improbabili “simbologie” che vi si praticano (inventate e proposte, di volta in volta, da qualche laico zelante) sono una parte non secondaria del problema. Le messe attuali hanno perso quasi completamente l’alone “misterico” e fascinoso, l’afflato “iniziatico”, la dimensione “incomprensibile” da cui ogni culto dovrebbe essere innervato per non ridursi a una coreografia umana, troppo umana. Il rito antico della messa cattolica (il vetus ordo) poteva vantare forse ciò che questo ha perduto. E il nuovo rito, introdotto dopo il Concilio Vaticano II, ha avuto solo il merito di accompagnare il gregge dei fedeli (o quantomeno la stragrande maggioranza di essi) fuori dai “recinti” delle chiese, magari per cercare altrove ciò che dentro più non si trovava.
Tornando da dove siamo partiti, è proprio questa la ragione per cui il convegno di Verona (intitolato “Ritrovare forza dall’Eucaristia”) ha, a parer mio, centrato il punto nevralgico da cui muovere: il recupero della Fede, attraverso un Rito rettamente inteso e degnamente celebrato.
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Tag: fatto quotidiano, giovani, papa
Categoria: Generale
Conclusione: ma questo papa, questa Chiesa sono in grado di scuotere le coscienze o il loro programma pastorale di <> vuole invece abbracciare e confondersi con il mondo?
Senti, caro Luciano, ma quando il Verbo di Dio si è fatto carne assumendo un corpo mortale in un tal Gesù ebreo, non si è forse confuso in “questa realtà”? No? Ma a chi vuoi darla da intendere? Dio è tutta una confusione nelle menti umane. Cioè i cervelli umani, i loro neuroni, processano pensiero come immagine, e immagine di “dio” ciascuno secondo il proprio, per il momento, insondabile cervello-mistero! Ciao
Il mondo postmoderno, il mondo della postverità non ha bisogno di Dio. La scienza tecnologica risolve tutti i problemi e ci offre tutto quello di cui abbiamo bisogno dalle comodità alla salute. La domenica e le altre feste comandate sono occasione di gite, viaggi e trastulli vari. Lo sport praticato ci rende forti, belli e sani mentre lo sport come spettacolo ci sollazza. Movida con condimento di droga ed alcol è quanto di meglio per i giovani. Matrimoni con relativi divorzi lampo e unioni di fatto ci fanno sentire liberi e senza responsabilità. Aborto senza remore ( e tra poco eutanasia), utero in affitto ci rendono padroni della vita e della morte. L’ideologia gender giustifica qualsiasi tipo di orientamento sessuale. Ripeto: perché Dio?
Caro Luciano, per parlare di postverità, di cui, come ovvio, modernamente si abusa, bisognerebbe razionalmente almeno avere una piccola conoscenza della semantica, cioè della formazione nella storia di questa parola verità. E quale concetto veicola. Taglio corto. Carlo Diano spiega molto bene: dal greco classico “a-letheia” cioè senza-dimenticanza. E c’è mai stato un uomo prima, adesso, dopo che sia senza-dimenticanza?
Caro Luciano, detto quanto sopra circa la parola verità, come ti vien di dire che il mondo non ha bisogno di Dio? Leggi il salmo 24 che afferma l’esistenza di altri esseri abitanti l’Universo così come ci sono sulla Terra.
Io posso, umilmente o meno ( scegli tu ), non sapere chi sia dio, ma so che senza le stelle e la Terra, io non ci sarei, o meglio l’uomo non sarebbe.
Quanto alla parola “dio” / “theòs, Platone nel Cratilo 397 D, la dice derivata dal verbo “thèein”, presente infinito attivo di “thèo”, cioè “corro”, “mi muovo”. Poi “thèon” presente, participio, attivo, nominativo singolare da “thèo” ha di che spartire per significare il correre luminoso delle stelle cadenti [= meteoriti. (Come quella alla Mecca?)]. E sempre secondo i salmi Dio ( chiunque/qualunque cosa sia) abita nel Sole (e secondo un salmo egizio è Sole), secondo un altro salmo biblico chiede all’architrave della porta dei cieli di alzarsi perché possa entrare Lui ed il suo carro. I Celicoli, una prima assemblea di cristiani, erano così chiamati perché sempre con gli occhi verso il cielo.
Se i presbiteri e più in generale le persone consacrate smettono di dire che non recarsi a Messa nei festivi religiosi è peccato mortale, il fedele, di per sé molto ignorante in dottrina perché i corsi di catechismo sono ridicoli e gli approfondimenti biblici scarseggiano in tutto lo stivale, crede di potersi fare una religione a sua immagine e somiglianza, non ritenendo mortale (ovvero che porta l’anima a deperire, e quindi a fare morire l’uomo per sempre) il fatto di non osannare Dio nel giorno a Lui dedicato. Con buona pace del Terzo Comandamento e del povero Mosè. Parlando con tanta gente “cattolica”, mi è capitato di sentir dire che quando si è in vacanza o fuori Italia “basta pregare”. Io mi sono recata a una Messa festiva in Norvegia: non ci ho capito niente, ma ho osannato Chi se lo merita. Come mai troviamo sempre il tempo per divertirci e curare la nostra persona? Sacerdoti e consacrati, tornate a dire quello che va detto, santa pazienza!
Carissima Mara, benedetta dal Signore. Da tanto tempo i sacerdoti cattolici, ora diventati presbiti, hanno smesso di gridare che non andar a messa la domenica è peccato grave.
Non solo! Ma anche non dicono più che fornicare è peccato grave. Non lo è più desiderare la donna dell’altro magnificamente equiparata ad un bue, ad un asino, ad una cosa di proprietà. Ecc…
Io lo trovo un grande progresso. “Ut simus semper liberi et ab omni perturbatione securi” insegna ad invocare il “congemisci” della “tota ecclesia congemiscente” della santa messa tridentina riferendosi alla più antica legge della chiesa romana. Indiculus docet: lex orandi statuat legem credendi. Come si prega e si predica così si crede.
Sig. Rolando, non se l’abbia a male, non la prende come una critica, tutt’ altro! anzi è la confessione della mia ignoranza….
Ma quando scrive, se potesse evitare di infarcire i suoi commenti con tutto quel ” latinorum ” forse sarebbero più di facile lettura e veicolerebbero più efficacemente le sue opinioni ai lettori, non crede ?
Caro Gladio,
ma i testi apologetici e la liturgia, a cui lei stesso sovente si richiama, sono espressi in latino…allora, come la mettiamo? O forse lei è della medesima opinione ( un tantino schizoide ) di Paolo VI , secondo il quale dono meraviglioso fu il latino per la Chiesa e, appunto per questo, bisognava rinunciarvi.
Cara Adriana, ho conosciuto il padre Bevilacqua, poi cardinale, già maestro di Paolo VI e confermo questo tuo circostanziato pensiero.
Cara Adriana, che la liturgia e molti testi apologetici siano scritti in latino non ci piove , pertanto; vada per la liturgia che, essendo appunto una liturgia, si ripete sempre uguale ,per cui anche i non conoscitori del latino ne comprendono il significato.
Quanto ai testi apologetici, Adriana, sono opere di
” divulgazione” in quanto scritti a difesa della fede cristiana ed il cui scopo era, va da sè, farli conoscere a più gente possibile. Pertanto penso che chiunque abbia il diritto di apprerndere la parola di Dio nella lingua sua propria, anche le persone ignoranti come me.
Le faccio anche notare, Adriana, che questo blog, non è un ambiente per ” addetti ai lavori” dove si pratica la ” peer rewiew” ma un luogo in cui persone , magari anche di differente orientamento ideologico e di differente livello culturale si confrontano, accomunate dallo stesso interesse per un determinato argomento.
Quindi, Adriana, Paolo VI e le ” opinioni schizzoidi ” ( la ringrazio per la gentilezza ) c ‘entrano assolutamente nulla.
Signora Adriana, temo lei abbia sbagliato bersaglio, non mi risulta che mi sia mai richiamato , come lei sostiene, a testi apologetici o alla liturgia se non , forse, occasionalmente, e tanto meno che l’ abbia fatto ” sovente”.
Le auguro buona giornata.
Oddio, caro Claudio, mi sfugge di usarlo tanto per spiegare concetti.
Le frasi che cito in latino dalla Vulgata, è perché sono nella mia memoria dai bei tempi della mia prima giovinezza, quando è molto facile “addomesticare” qualcuno. Comunque le cito perché portatrici di una piacevole bellezza egocentrica che altri mi han regalato. Penso che quelli che amano la messa in latino siano d’accordo. E che dire poi della melodia gregoriana. Ah! Quante volte, stanco sfinito, mi sono rilassato fisicamente all’ascolto ripetuto tre volte della famosa “Messa degli Angeli”! Non solo ovviamente. E senza far torto a Mozarth, il quale in una lettera al padre scrisse che avrebbe dato tutta la sua musica in cambio della melodia del solo “Pater noster” gregoriano!
Quanto a concetti più seri, mi baso sul greco classico e sulla coinè dei vangeli, sul greco di Filone alessandrino e quello di Paolo di Tarso. Poi, ad ognuno il proprio pensiero!
Presumo che padre Bevilacqua ne abbia sofferto…o, almeno, lo spero.
Una curiosità: chi è l’autore dell’articolo?
Nell’articolo se non sbaglio cliccando sul nome appare una biografia. ecco: https://www.francescocarraro.com/
Ok, grazie.
I vescovi del nordest italiano stanno riscoprendo la formula
di rinnovamento spirituale di San Carlo Borromeo per la sua arcidiocesi: rimettere l’eucarestia al centro della vita e della pietá cristiana. San Carlo é riuscito cosí a far rivivere spiritualmente il suo gregge.
Il Beato Acutis ha centrato la sua vita spirituale nell’eucarestia, esempio per i giovani cattolici d’oggi e per tutta la chiesa fiaccata dal modernismo imperante.
San Carlo in poche righe
L’integrale relazione a Cristo è la sola cosa che conta davvero. San Carlo incarna un rapporto d’amore appassionato con il Signore Gesù.
Non si può convincere qualcuno di questo soltanto argomentando, ma ci è chiesto di viverlo e così di renderlo credibile per gli altri, invitando a condividerne la testimonianza. I santi infatti riformano la Chiesa non predisponendo piani e strutture, ma riformando se stessi. San Carlo ha indicato che cosa significhi in concreto operare per la riforma della Chiesa: infatti, tra tante cose che allora come oggi sono da correggere, ha iniziato da sé.
Chiamato dalla grazia, rinunciò alla mondanità che gli sarebbe spettata per dignità e casato, distaccandosi da quegli stili, abbandonandone gli agi per dedicarsi alla preghiera, alla penitenza e alla cura delle anime.
Attinse alle sorgenti tradizionali e sempre vive della santità cattolica: centralità eucaristica, riconoscendo e riproponendo la Presenza reale del Signore e del Suo Sacrificio; spiritualità della croce, ispirandovisi nel quotidiano per esercitare le virtù evangeliche; assiduità ai sacramenti (si confessava una volta al giorno!); la Parola di Dio studiata e interpretata nell’alveo della tradizione; la preghiera (con devozione mariana), la penitenza (San Carlo mangiava e dormiva pochissimo), rivolto a Cristo fino alla dimenticanza di sé, espiando le colpe dei peccatori e invocandone la conversione; l’ardore della carità esperienza dell’amore che rivela il volto di Dio e ci fa suoi mentre intercediamo per i bisogni del prossimo (anche la peste); rigore verso l’eresia in unione al Papa (San Pio V).
San Carlo aveva il motto: “TANTA OSSERVAZIONE, POCHE PAROLE, MOLTI FATTI”.
“la candela per fare luce deve consumarsi”
Oddio…dire che i vescovi del nordest stanno riscoprendo la formula di san Carlo Borromeo mi sembra veramente esagerato. Magari assomigliassero, anche solo lontanamente, al grande santo arcivescovo!!.. io personalmente appartengo a una diocesi del nordest….ora io non so gli altri, ma per quanto riguarda il “mio” vescovo ( nominato da bergoglio naturalmente) beh….stendiamo un velo pietoso. Per quel che ne so, si salvano Moraglia di Venezia ( nominato da Papa Benedetto…) e Crepaldi di Trieste, anche lui nomina pre bergogliana ( quest’ ultimo guarda caso dimissionato dal pampero subito allo scoccare dei 75 anni..).
Oddio chi mi si cita! San Carlo Borromeo! L’inventore dell’immaginetta (santino) pasquale da consegnare al fedele che ha assolto l’obbligo (precetto) della comunione almeno a Pasqua.
Peccato che questa invenzione abbia un risvolto deliquenziale ben documentato. Il santo stesso pretendeva dagli imprenditori cattolici di Milano il licenziamento immediato di quegli operai e padri cattolici che non avessero presentato al datore di lavoro tale riscontro. È semplicemente orribile.
@ Rolando
Il riferimento storico a San Carlo Borromeo é perfettamente corretto. Sul resto, avrebbe Lei un’alternativa migliore da proporre del mettere l’eucarestia al centro del rinnovamento spirituale di una diocesi?
Sia il fatto che certi vescovi non siano pari al loro compito, che le particolaritá legate al tempo ed all’ambiente in cui visse il grande santo c’entrano col tema come i cavoli a merenda.
La Sua argomentazione puó essere usata come esempio di ció che gli inglesi chiamano “missing the point” e i medievali chiamarono “petitio principii” in qualsiasi corso elementare di logica per studenti distratti.
Il fatto è che l’agiografia presenta figure “aggiustate” alla bisogna, e perciò false.
Caro Newman, secondo me, tu non hai capito niente di ciò che intendevo col mio intervento. Lo dimostra il fatto stesso dei tuoi ricorsi ad inglesismi e latinismi che non c’entrano per nulla. C’entra l’uomo e la sua miserabile condizione umana.
CRUCEM HANC GRASSANTE LUE CAROLUS PER URBEM CIRCUMTULIT. [Altare del Crocifissi. Duomo di Milano. A terra sta sepolto il caro Martini].
@ Rolando
Per capire bisogna essere in grado di pensare logicamente, il che non sembra essere il Suo forte.
Un piccolo appunto: l’inglese non é inglesismo e il latino non é latinismo. L’inglese ed il latino da me citati si riferiscono appunto al non saper pensare logicamente. Raccomando un corso di logica elementare. Ossequi.
Bontà o meglio logica tua se tu “carpisci” ch’io l’oico non fussi.
Ossequi gentili.
“Loico”, non “l’oico”. Uno come lei che fa sfoggio di erudizione per mostrare quanto è culturalmente superiore ai cristiani non dovrebbe prendere simili svarioni.
Sperando di scandalizzare poco i benpensanti delle parrocchie religiose e molto quelli delle sagrestie laico-laiciste.
Questa sotto è l’ultima pagina di un famoso romanzo di Fritz Leiber, “L’alba delle tenebre” (Gather, Darkness!, 1943).
In sintesi: dopo una guerra catastrofica, il mondo è governato da una dittatura scientifica camuffata da religione simil-cattolica e degenerata in ipocrisia pura. Per azione-reazione gli oppositori si riuniscono in un’organizzazione chiamata “Stregoneria” di cui, ad uso del popolino, assumono i simboli e le credenze tradizionali. L’avvertimento/morale finale arriva quando il “Male” ha ormai trionfato e sta iniziando a secolarizzarsi, direttamente dalla bocca d’una vecchia (e vera) strega: se si tolgono Mistero e simboli che rimandano ad Esso ciò che resta è un fragilissimo specchio davanti alla meschinità del pupazzo di fango. 1943. Peccato che fra i padri vaticansecondisti non ci fossero almeno appassionati di fantascienza.
«Al suo passaggio i cittadini comuni facevano ala, profondendosi in ossequiosi inchini. Sembravano sollevati nel vedere finalmente qualcuno che aveva innegabilmente l’aspetto di una strega.
— Stupidi babbei! — sbottò Madre Jujy con disprezzo, quando, quasi senza fiato, raggiunse il terrazzo più alto. — Mi si inchinano davanti come se fossi un arciprete o qualche altra mostruosità! E pensare che fino a ieri erano tutti pronti a bruciare Madre Jujy!
— Salute, veneranda Madre — disse l’Uomo Nero. — Non gradisci l’omaggio che ti è dovuto? Desideri qualcosa? Parla, per me ogni tuo desiderio è un ordine.
— Forse sono venuta a riprendermi la mia pinta di sangue — disse la strega con aria cupa.
— Oh Madre Jujy — replicò l’Uomo Nero, interrompendo il fiorito ringraziamento in cui si stava profondendo Dickon. — Quella pinta di sangue è la più preziosa del mondo. Se dovessimo restituire la Cattedrale alla sua antica funzione, darei ordine che venisse conservata come la più sacra delle reliquie.
— Stupidaggini! — esclamò Madre Jujy. — Sono una vecchia donna perversa e mi piacciono le cose abbiette. È solo per questo che gli ho permesso di giocare al vampiro — disse guardando Dickon di traverso. — No, non sono venuta qui per farmi adulare. Voglio sapere che cosa ne sarà di me adesso.
— Penso che potresti esserci di grande aiuto — disse l’Uomo Nero pensosamente. — Avremo bisogno del tuo… saggio punto di vista, e i cittadini avranno bisogno più che mai di quei consigli che tu sola sai dare loro. Una specie di ufficiale di collegamento, insomma…
Ma Madre Jujy scosse energicamente la testa. — Io sono una strega e una strega rimango! E voglio anche dirti che non mi piace per niente quello che sta succedendo! I tuoi uomini stanno andando in giro a dire alla gente che Satanas non esiste!
— Proprio così, Madre Jujy. La Gerarchia e la Stregoneria non esistono più.
— Non mi piace. Se incomincerete a rivelare i vostri segreti finirete male. È sempre stato così.
— Temo che tu abbia ragione — disse l’Uomo Nero.
Con il rombo sordo di un tuono che rotola lontano, la testa del Grande Dio rovinò nella Piazza.» The End.
Ormai anche il più stupido fedele ha capito che la gerarchia vaticana a partire da Bergoglio e la maggioranza del clero non crede . È l’apostasia della Chiesa partita dai suoi vertici(Fatima), è Roma che perde la fede(La Salette) è l’abominio del luogo santo(Daniele). È “Satana regnerà in Vaticano e il papà lo servirà ” dei fratelli massoni visti da San Massimiliano Kolbe.
Sei ottimista. I fedeli, anche più stupidi, non hanno capito, non vogliono capire e sono tra i più feroci. Ne so qualcosa.
Abbarbicati come cozze in balia dei marosi, papolatri fino alla fine è nessuno, se non lo Spirito Santo, li sveglierà.
Ha perfettamente ragione lei , Luisa, la maggioranza dei fedeli praticanti è bergogliana. Un fenomeno che ha, almeno a mio avviso, dell’ inspiegabile….
Un ottundimento della ragione, prima ancora che della fede.
Sì, oggi la maggioranza dei fedeli può essere ritenuta bergogliana, ma Bergoglio ha solo la colpa di essere il successore di Benedetto XVI, Giovanni Paolo II, Paolo VI e Giovanni XXIII. Inventore e strenui difensori degli insegnamenti del Vaticano II.
Una maggioranza restia ad inginocchiarsi e baciare le sacre pantofole non solo, ma anche di fronte alla particola consacrata, una volta creduta contenente, anzi essere, il corpo, il sangue e l’anima di nostro Signore Gesù Cristo.
Si dice che a Lourdes avvengano tanti miracoli. Si dà il caso che proprio là, tanti anni fa, trascorrendo in riflessione sotto la tenda del pane, con gli occhi fissi a quel pane ore ed ore, il dubbio che le cose non stiano come dottrina medioevale voleva si fece “miracolo” per me. Hanno ragione coloro che dicono che i nemici della chiesa, nascono nella chiesa. Hanno torto però quando a piacere i difensori della fede (di sé stessi!) equivocano a piacere ( cioè giudicano ) sulla portata delle fedi “diverse”.
In Seminario, tanti, tanti anni fa, cioè prima del Concilio, quei santi sacerdoti pieni di ferrea fede, ci insegnavano che “SE CADE L’EUCARESTIA, CADE IL PAPA, CADE LA CHIESA”.
Che dire? Lo sapete già: “Coraggio, piccolo gregge”.
VINCENTI DABO EDERE DE LIGNO VITAE.
No, sig. Rolando, Bergoglio non è il successore di nessun Papa.
Caso mai è il primo ” Papa ” di una chiesa eretica, un anti-s.Pietro, ecco.
Esatto, Gladio, Francesco papa è il successore di Pietro. Infatti è piaciuto ai Padri ed allo Spirito Santo proprio in Vaticano all’ombra del cenotafio di Pietro. Non in Argentina…
Altrimenti questa chiesa per post moderna o conciliare che sia non lo seguirebbe con entusiasmo.
Caro Claudio, evita di invocare la “ragione”, tu che sei un uomo di Fede. Iustus ex fide vivit. Non ti basta? Ad ognuno la propria parte di ragione se si vuol coltivare tranquillità, rispetto e serenità nell’umana relazione e favorirla.
Sì, Luisa cara, lo Spirito Santo li sveglierà. E per non sbagliarmi intendo proprio riferirmi a quello del vangelo di Giovanni, capitolo 3 versetti dal 5 all’8. Non li si medita mai abbastanza!
Non solo sveglierà “quelli”, ma soprattutti coloro che credono di sapere chi sia lo Spirito Santo.
e.c. consigliargli.
“…non tira…” Si può sempre consigliagli qualche (breve) comparsata ballerina su TikTok, viste le ottime relazioni tra Santa Sede e Cina.
A prima vista l’affermazione (“le mosse odierne sono state trasformate in un rito noioso”) sembra un errore di “stompa” (“mosse” invece di “messe”).
Non lo è. Non si riferisce alle “messe” perché le messe “mai” sono state tanto “coinvolgenti”, “partecipative”, iperattive come oggi.
Le “mosse” di cui all’articolo sono i Sinodi, le Encicliche, gli Apostolati a Dubai…
Neppure queste “noiose”.
Provocano negli spettatori scosse come le mosse d’anca di Ninì Tirabusciò.
Bergoglio non “tira”? Notorio: È un fatto quotidiano.
Invece la Chiesa “tira…”, “tira…”
Sta tirando le cuoia….
E meno male visto cosa hanno fatto i discendenti di Abramo e continuano a fare, ai qualii il dio aveva dato in eredità le terre!
Tre monolatrie di radice comune, che in comune possono vantare una storia di violenze ed assassinii di ogni specie ìn nome di un dio uomo di guerra come lui stesso nel libro sacro si definisce (Esodo).
Si svuotano le chiese? Forse è giunto il momento della rinascita di un umanesimo che dio stesso libera da dio.
Il Potere (exusia), ogni potere viene da tal dio (Rm 13,1); le masse, i bambini, le donne, i vecchi, i non autosufficienti sono carne da sacrificio, “massacro” per volontà delle Autorità detentrice di tale divino potere!
Piccante osservazione!
Signor Rolando ,
non è vero che ci sono che ci
sono tre ” monolatrie “come le
chiama lei , così come non è
vero che tutt’ e tre hanno una
origine comune , perché
l’ Islam nasce proprio per
distruggere la religione Ebraica
e quella Cristiana , per quanto
riguarda la sua idea di una
religione civile ,che mi puzza
di massoneria dopo aver
fatto sorgere comunismo ,
nazismo ,liberalismo , fascismo e modernismo , le dico che non
c’è riuscito nemmeno mio
padre a fare di me un
“uomo nuovo ” ,per grazia
di Dio ; e questo è il mio motto:
è meglio rattristare i propri
genitori piuttosto che il
Signore , perché il Signore ci
ha plasmati e salvati ,mentre
i genitori spesso portano alla
perdizione e consegnano al
castigo quelli che amano .
(Giovanni Climaco , “la Scala
del Paradiso ” ,terzo gradino.)
Che brutte parole, le sue, caro Alessio. Onorare i genitori anche dovessero impazzire; questo comanda ai figli YHWH, quell’YHWH che per bocca del profeta annunzia loro pure che potrebbero diventarne i maestri!
Il Nuovo Israello, ripeto, nasce nella speranza di una “soluzione finale” del Vecchio Israele. Roma con Adriano ha raso al suolo la città di YHWH, ma occorreva un collaborazionista ebreo con cittadinanza romana per vincere Roma con la nuova religione. Non c’è riuscito bene, come si vede.
Poco più tardi sorgerà un Profeta che sarà il coronamento finale di tutte le profezie del Dio. Anzi, l’eterno Libro di Dio stesso scenderà sulla Terra. Peccato che neppure il nome di quel Dio è diverso: è ancora un ELOHIM che tramite mutazione fonetica diventa ALOHIM, ALLAH. La Storia lo documenta bene perfino con ridicole lotte giuridiche per il diritto di appropriazione di questo antichissimo termine.
Non resta che piangere a vedere quanti bambini spaventati con le loro pupille chiamano aiuto e quest’unico Dio dalle molte idolatrie assetate di sangue, resta gelido. Gelido come il Potere delle Autorità umane che da Lui deriva. Così fanno credere queste insipienti, disumane autorità .
Signor Rolando , mi pareva di
aver scritto il nome dell’autore
della frase da me citata che è un grande Santo ; anche San Francesco ha dovuto lasciare
il proprio genitore per seguire
Gesù invece di mammona .
E quando un genitore è perfido ,
insegna bugie al posto della
Verità, distrugge il futuro di
tutti quelli che ha dintorno ,
o peggio ,violenta figli o
nipoti , non le sembra giusto
starne lontano ?
Caro Alessio, ma anche tu sei sulla strada bergogliana, inconsapevolmente, trascinato dalle correnti. O se vuoi dal vento di Gv3,5-8 di cui non si sa la direzione, né la provenienza.
Tranquillo. Tutto cambia.
Interessante l’idea di una “religione civile” che lei ritiene di aver colto e che a me sfuggiva…
Se per religione civile intende quello che Gesù dice nel vangelo di Matteo: “Ero affamato e mi avete dato da mangiare e bere, ecc…, ecc…”, etsi deus non daretur (come se Dio non esistesse) perché così fa chiaramente, letteralmente e materialmente capire Gesù, allora ne vado orgoglioso!
La prova? : “Signore, ma quando mai ti abbiamo visto così e così?”.
Se piace tanto al Mondo, non è forse perché appartiene solo a questo Mondo, ed è stato eletto solo dai poteri terreni di questo Mondo, e rappresenta solo la caducità, la corruttibilita’ e la mendace apparenza di questo Mondo? Se ad essere stato “contraffatto” è anche il Papa, come può pensare di dormire sonni tranquilli anche chi si professa ateo, miscredente, anticlericale, laicista e soprattutto si considera facente parte di una società definita ancora civile?!!!
All’origine del problema c’è la Messa di Paolo VI che non esprime la Fede Apostolica. A questo si è aggiunto l’antipapa bergoglio.che è stato messo lì dai potentati con la complicità della Mafia di San Gallo per distruggere ciò che resta della Fede
Ma se la gente alla neo Messa ,
canta e balla ,
legge le letture , porta le offerte, subisce magari una
concelebrazione a cinque ,
dove magari uno di loro perde
il segno e riescono a celebrare
anche le prime comunioni o
un battesimo che potrebbero
comodamente spostare al
sabato pomeriggio , ed con
una omelia che non c’entra
nulla col Vangelo del giorno ,
non sarebbe meglio per i
parrocchiani che non trovano
nemmeno in Chiesa un po’
di Pace per parlare con Dio ,
e chiedere i Doni Spirituali
di cui hanno bisogno , andare
alla Messa Antica Tridentina ,
dove di tutto il sopracitato
si occupano i Sacerdoti ,
mentre da quel Rito i fedeli
riescono a ricevere grande
fortezza e purificazione.
Le Sante Messe dei brutti , sporchi e cattivi Tradizionalisti ( Rito Romano Antico e Rito Ambrosiano Antico) sono sempre strapiene e con famiglie numerose , con Omelie bellissime molto scomode dei Sacerdoti, , e Confessionali con file kilometriche di penitenti e con ” nuovi ” fedeli che lasciano le Messe moderniste della chiesa 2.0 per approdare per sempre alla Santa Messa Tradizionalista in Latino…. Seguaci della Chiesa 2.0 che odiate tanto la Messa in Rito Antico…fatevi delle domande…..
Verissimo!! Ne sono testimone ogni domenica a Verona. Ci sono sempre più persone (soprattutto giovani dai 3 ai 25 anni) alla Messa Antica. La chiesa è sempre piena. Alla faccia di Bergoglio e compagnia diabolica…
Deo Gratias ! rendiamo grazia a Dio per questo meraviglioso risveglio della vera fede cattolica bimillenaria. Il “piccolo resto” di evangelica memoria si sta compattando e si accinge a far fronte all prova finale della Chiesa militante : la feroce persecuzine proveniente dai servi e figli del Diavolo (“voi avete poer padre il Diavolo, perché fate le sua opere” queste parole di NSGC si addicono pienamente ai poteri laici ed ecclesiastici dell’ora prsente, di qua e di là dal Tevere, di qua e di là dfall’Atlantico, a Nord ed a sud dell’equatore, nel mondo occidentale marcio e satanico fin nelle midolla). Ma Dio vede e provvede, ed a Suo tempo provvederà a dare a questi figli della perdizio0ne ciò che si saranno meritato con la loro malvagia vita…
Caro Chatolicus latinus romanusque, sta tranquillo, quelle terribili parole Gesù ebreo NON le ha mai pronunciate né pensate. Le ha pensate e messe in bocca a Gesù ebreo, chi fin da quegli anni aveva in mente una “soluzione finale”! Il nuovo Israello!
Non pensare con ciò che stia parteggiando, ti sarebbe troppo comodo per trovar carburante per la tua battaglia.
Guarda che Satana in Giobbe altro non è che una “funzione” di dio, cioè dio stesso. Is 45,7!
Piccante e stimolante osservazione!
Da dove risulta che Gesù non ha mai pronunciato certe parole (in pratica un’aggiunta apologetica dell’evangelista)?
Caro Enrico Nippo, ti immagini se Gesù odiasse così tanto i suoi concittadini ebrei, Giudei o Galilei che fossero, da definirli “figli di Satana”. Il Padre YHWH stesso definisce questo popolo “figlio suo”! In tal caso sarebbe proprio Gesù a non saper niente del suo Padre. Invece Gesù ebreo ha tanto amato il suo popolo col suo Dio da non aver mai avuto paura delle innumeri croci romane nella sua terra.. Ogni giorno Gesù invita a portare la croce: cioè averla davanti come realtà di fatto. Tuttavia per amore del suo Dio e del Dio del suo popolo, ha sfidato i Romani e Caifa collaborazionista e la croce gli è capitata addosso come migliaia e migliaia di suoi concittadini ebrei durante la sua stessa vita. Questa è Storia brutale, ma reale.
Una precisazione: purtroppo i tradizionalisti non sono visti come brutti, sporchi e cattivi ma come invertebrati, ignoranti e omosessuali latenti. Ribadisco il purtroppo.
No! caro Claudio. Tutto falso quello che tu dici dei tradizionalisti! Una cosa so per certo: essi sono nobili amanti di una bellezza nel culto divino, che è rimasta e rimane insostituibile e nostalgica.
Non è che con le nuove forme qualcosa sia cambiato nel culto del divino se invece della “misericordia” si continua con il “sacrificio”. Hai compreso, vero?
Intrigante osservazione!
Gentile Rolando, guardi che le espressioni che il Sig Claudio ha usato nei confronti dei Tradizionalisti non sono sue ma dei fedeli o dei chierici della Nuova Chiesa 2.0 . Lui riferisce soltanto ciò che ha sentito dire ( per esperienza personale) da questi amanti del modernismo. Tanto è vero che riferendosi a queste espressioni denigratorie usa il termine PURTROPPO.
Sì è vero, Claudio riferiva solo. Relata refero. Ma non occorre prendersela più di tanto. La Bellezza è Bellezza. Beato chi ne prova il piacere. La Kàris pindarica è un concetto di piacere-bellezza. Il termine ritorna in San Paolo come “grazia” o kàritas con valenza di buon messaggio cioè del vangelo di Paolo (“il vangelo di me secondo la mia visione di Gesù Cristo “).
Caro Claudio, devo purtroppo confermare che certe figure ecclesiastiche mi fanno davvero pensare a gente senza spina dorsale e del tutto vigliacca.
Una battuta sul cardinale Burke gli metteva in bocca “Sta arrivando l’Apocalisse e non ho nulla da mettermi!” E in effetti dei primi dubia non si è saputo più nulla – l’attualità ha mostrato che è andata peggio di come pensasse. Quanto a mons. Schneider, sembra davvero più preoccupato di dire “c’è un Papa eretico ma non possiamo farci nulla, stiamo fermi e basta”. Se questi sono la punta della gerarchia tradizionalista, i nemici di Dio possono dormire sonni tranquilli.
Quanto all’accusa di “ignoranza”, vale per certi gruppi che si limitano a ripetere e copincollare sempre le stesse cose allo stesso modo, e se cambi un termine ti attaccano. Li chiamano “anathema click”.