I Dubia dei Cardinali: Problematiche di una non–Risposta. Pensiero Cattolico.

2 Novembre 2023 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione questo articolo, apparso su Il Pensiero Cattolico, che ringraziamo per la cortesia. Buona lettura e diffusione.

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I dubia dei Cardinali: problematiche di una non–risposta

È noto che cinque Cardinali, preoccupati per “le affermazioni di alcuni vescovi, che non sono state né corrette né ritrattate” hanno presentato al Papa cinque dubia, cioè cinque domande in materia di fede , in data 21 Ottobre 2023.
Una prima versione degli stessi quesiti era stata presentata il 10 luglio 2023. La riposta del Papa ai primi dubia è stata immediata (11 luglio 2023). Ma siccome detta risposta non è stata né consona al modo secondo il quale si risponde ai dubia (con un sì o con un no), e neppure esaustiva (in pratica è stata una non-risposta), i Cardinali hanno riformulato le domande e le hanno nuovamente presentate, nella speranza di ottenere dei responsi finalmente adeguati e soddisfacenti.
In seguito a questa nuova richiesta, il Card. Víctor Manuel Fernández ha ottenuto dal Papa il permesso di rispondere utilizzando stralci del precedente scritto: ma questa risposta, più che un chiarimento, è stata un poco elegante copia-incolla. Il neo-prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, infatti, non ha assolutamente tenuto conto della nuova formulazione dei quesiti. Certamente sarebbe opportuna un’analisi completa e approfondita di tutti i quattro dubia e dei relativi responsi . Senza escludere, a Dio piacendo, un prossimo studio più completo, mi propongo, per ora, di analizzare il testo del primo dubium, nonché la corrispondente risposta…

 

I dubia dei Cardinali: problematiche di una non–risposta È noto che cinque Cardinali1 , preoccupati per “le affermazioni di alcuni vescovi, che non sono state né corrette né ritrattate” 2 hanno presentato al Papa cinque dubia, cioè cinque domande in materia di fede3 , in data 21-10-201234 . Una prima versione degli stessi quesiti era stata presentata il 10 luglio 2023. La riposta del Papa ai primi dubia è stata immediata (11 luglio 2023) 5 . Ma siccome detta risposta non è stata né consona al modo secondo il quale si risponde ai dubia (con un sì o con un no), e neppure esaustiva (in pratica è stata una non-risposta), i Cardinali hanno riformulato le domande e le hanno nuovamente presentate, nella speranza di ottenere dei responsi finalmente adeguati e soddisfacenti. In seguito a questa nuova richiesta, il Card. Víctor Manuel Fernández ha ottenuto dal Papa il permesso di rispondere utilizzando stralci del precedente scritto: ma questa risposta, più che un chiarimento, è stata un poco elegante copia-incolla. Il neo-prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, infatti, non ha assolutamente tenuto conto della nuova formulazione dei quesiti. Certamente sarebbe opportuna un’analisi completa e approfondita di tutti i quattro dubia e dei relativi responsi6 . Senza escludere, a Dio piacendo, un prossimo studio più completo, mi propongo, per ora, di analizzare il testo del primo dubium, nonché la corrispondente risposta. E questo non solo per dividere la trattazione in più parti, rendendola così più facilmente digeribile al lettore. Il motivo principale è soprattutto costituito dal fatto che il primo dubium, da un lato, individua un errore che soggiace a tutte quelle affermazioni “né corrette né ritrattate” che mettono in pericolo la fede dei semplici: dall’altro, la risposta offerta dal Card. Fernández non solo non risolve il problema presentato, ma, in qualche modo, giustifica gli errori diffusi, confermando il timore dei Cardinali. Detto dubium riguarda “l’affermazione che si debba reinterpretare la Divina Rivelazione in base ai cambiamenti culturali e antropologici in voga”, con il pericolo di confondere un’eretica contraddizione della dottrina della fede con il giusto sviluppo omogeneo del dogma. In base alla suddetta problematica, dividerò la mia esposizione in quattro parti: I. Il primo dubium e la non-risposta. II. L’evoluzione omogenea del dogma. III. L’evoluzione omogenea del dogma non può essere contraddittoria. IV. Non può essere considerata evoluzione omogenea una affermazione da cui necessariamente conseguono delle eresie.

I. Il primo dubium e la non-risposta 1. Il primo dubium Il primo dubium che i Cardinali hanno presentato al Papa è “circa l’affermazione che si debba reinterpretare la Divina Rivelazione in base ai cambiamenti culturali e antropologici in voga”. Vediamo le due formulazioni della domanda.

10 luglio 2023

1 Dubium circa l’affermazione che si debba reinterpretare la Divina Rivelazione in base ai cambiamenti culturali e antropologici in voga. Dopo le affermazioni di alcuni vescovi, che non sono state né corrette né ritrattate, si chiede se nella Chiesa la Divina Rivelazione debba essere reinterpretata secondo i cambiamenti culturali del nostro tempo e secondo la nuova visione antropologica che questi cambiamenti promuovono; oppure se la Divina Rivelazione sia vincolante per sempre, immutabile e quindi da non contraddire, secondo il dettato del Concilio Vaticano II, che a Dio che rivela è dovuta “l’obbedienza della fede”(Dei Verbum 5); che quanto è rivelato per la salvezza di tutti deve rimanere “per sempre integro” e vivo, e venire “trasmesso a tutte le generazioni” (7) e che il progresso della comprensione non implica alcun mutamento della verità delle cose e delle parole, perché la fede è stata “trasmessa una volta per sempre” (8), e il Magistero non è superiore alla parola di Dio, ma insegna solo ciò che è stato trasmesso (10).

21 agosto2023

1. Vostra Santità insiste sul fatto che la Chiesa può approfondire la sua comprensione del deposito della fede. Questo è effettivamente ciò che insegna Dei Verbum 8 e appartiene alla dottrina cattolica. La Vostra risposta, però, non coglie la nostra preoccupazione. Molti cristiani, compresi pastori e teologi, sostengono oggi che i cambiamenti culturali e antropologici del nostro tempo dovrebbero spingere la Chiesa a insegnare il contrario di ciò che ha sempre insegnato. Questo riguarda questioni essenziali, non secondarie, per la nostra salvezza, come la confessione di fede, le condizioni soggettive per accedere ai Sacramenti e l’osservanza della legge morale. Vogliamo quindi riformulare il nostro dubium: è possibile che la Chiesa insegni oggi dottrine contrarie a quelle che in precedenza ha insegnato in materia di fede e di morale, sia da parte del Papa ex cathedra, sia nelle definizioni di un Concilio ecumenico, sia nel magistero ordinario universale dei vescovi sparsi nel mondo (cfr. Lumen Gentium 25)?

2. Risposta al primo dubium Vediamo ora la risposta a questo primo dubium: “a) La risposta dipende dal significato che voi date alla parola “reinterpretare”. Se si intende “interpretare meglio” l’espressione è valida. In questo senso il Concilio Vaticano II ha affermato che è necessario che attraverso il lavoro degli esegeti – aggiungo io dei teologi – “maturi il giudizio della Chiesa” (Concilio Ecumenico Vaticano II, Costituzione dogmatica Dei Verbum, 12). b) Pertanto, se è vero che la Rivelazione divina è immutabile e sempre vincolante, la Chiesa deve essere umile e riconoscere che non esaurisce mai la sua insondabile ricchezza e ha bisogno di crescere nella sua comprensione. c) matura quindi anche nella comprensione di ciò che essa stessa ha affermato nel suo Magistero. d) I cambiamenti culturali e le nuove sfide della storia non modificano la Rivelazione, ma possono stimolarci a rendere più espliciti alcuni aspetti della sua straripante ricchezza, che offre sempre di più. e) È inevitabile che questo possa portare a una migliore espressione di alcune affermazioni passate del Magistero, e in effetti è stato così nel corso della storia. f) D’altra parte, è vero che il Magistero non è superiore alla Parola di Dio, ma è anche vero che sia i testi della Scrittura sia le testimonianze della Tradizione hanno bisogno di un’interpretazione che permetta di distinguere la loro sostanza perenne dai condizionamenti culturali. Ciò è evidente, ad esempio, nei testi biblici (come Es 21,20-21) e in alcuni interventi magisteriali che tolleravano la schiavitù (cfr. Niccolò V, Bolla Dum Diversas, 1452). Non si tratta di una questione secondaria, data la sua intima connessione con la verità perenne della inalienabile dignità della persona umana. Questi testi hanno bisogno di essere interpretati. Lo stesso vale per alcune considerazioni neotestamentarie sulla donna (1 Cor 11, 3-107 ; 1 Tim 2,11-14) e per altri testi della Scrittura e testimonianze della Tradizione che oggi non possono essere materialmente ripetute” 8 .

3. Osservazioni sulla risposta Come detto in precedenza, si tratta di una non-risposta: infatti Cardinali non hanno chiesto se ci può essere una reinterpretazione o uno sviluppo della dottrina (cosa necessaria e ammessa da tutti i teologi cattolici), ma la domanda verte sulla qualità dello sviluppo stesso. Il problema è dunque: su quali binari il progresso dottrinale – connaturale e necessario alla vita della Chiesa fino alla Parusia – deve avanzare? I Cardinali chiedono se questo sviluppo può comprendere affermazioni contraddittorie: infatti nel testo del dubium troviamo le domande: “se la Divina Rivelazione sia… da non contraddire” (10/7/2023), se il progresso implichi un “mutamento della verità” (10/7/2023), se possano essere insegnate “dottrine contrarie” (21/8/2023). La risposta al dubium si diffonde in tante considerazioni, ma non risponde a ciò che nel quesito è principale: il redattore delle risposte gira attorno al problema, senza in realtà rispondere né ad rem, né con precisione. Egli, infatti, asserisce che rivelazione si può interpretare meglio (punto [a] della risposta – d’ora in poi i punti verranno indicati con la semplice lettera), che si può crescere nella comprensione di essa (b), che questa comprensione matura (c), che i cambiamenti culturali rendono più espliciti alcuni aspetti (d), che le espressioni possono essere migliorate (e), che è necessaria un’interpretazione che permetta di distinguere la loro sostanza perenne dai condizionamenti culturali (f). Le affermazioni contenute nella risposta, se fuori dal contesto della domanda possono essere vere, non rispondono al dubium. Infatti, rimane la domanda: in questa migliore interpretazione (a), in questa crescita di comprensione (b), in questa maturazione (c), in questa esplicitazione (d), in questo miglioramento dei termini (e), in questa distillazione del dato rivelato dai condizionamenti culturali (f), in tutto questo ci può essere contraddizione, mutamento della verità, espressione di una dottrina contraria a quanto fino ad ora proposto a credere infallibilmente dalla Chiesa? Questa è l’essenza del dubium, quindi è chiaro che al dubium non è stato risposto. Inoltre, vi è il pericolo che questa risposta possa essere la premessa per giustificare cambiamenti contraddittori con quanto è di fede, cioè per conclusioni errate e – da un punto di vista logicoformale -, ben più ampie delle premesse. Nel prossimo capitolo, vedremo a quali condizioni una migliore interpretazione etc. è realmente tale e non una copertura della corruzione della fede?

***

1 Walter Brandmüller, Raymond Burke, Juan Sandoval Íñiguez, Robert Sarah e Joseph Zen.

2 Vedi più sotto la prima formulazione del primo dubium.

3 Vedi il mio articolo «I dubia spiegati a chi avesse ancora dubia», https://lanuovabq.it/it/i-dubia-spiegati-a-chiavesse-ancora-dubia, 11-10-2023.

4 Qui è possibile vedere il testo dei dubia, con le ultime risposte del Papa: https://tinyurl.com/seconde-risposte-aidubia.

5 Si ritiene che l’autore materiale delle risposte sia stato il Card. Fernández.

6 Il Card. Zen, sul suo sito personale, ha formulato una prima critica complessiva a tutte le risposte: https://oldyosef.hkdavc.com/?p=1942.

7 “1Cor 11,3 Voglio però che sappiate che di ogni uomo il capo è Cristo, e capo della donna è l’uomo, e capo di Cristo è Dio. 4 Ogni uomo che prega o profetizza con il capo coperto, manca di riguardo al proprio capo. 5 Ma ogni donna che prega o profetizza a capo scoperto, manca di riguardo al proprio capo, perché è come se fosse rasata. 6 Se dunque una donna non vuole coprirsi, si tagli anche i capelli! Ma se è vergogna per una donna tagliarsi i capelli o radersi, allora si copra. 7 L’uomo non deve coprirsi il capo, perché egli è immagine e gloria di Dio; la donna invece è gloria dell’uomo. 8 E infatti non è l’uomo che deriva dalla donna, ma la donna dall’uomo; 9 né l’uomo fu creato per la donna, ma la donna per l’uomo. 10 Per questo la donna deve avere sul capo un segno di autorità a motivo degli angeli.” (1Cor 11,3-10 CEI 2008). (N.d.R). “1Tim 2,11 La donna impari in silenzio, in piena sottomissione. 12 Non permetto alla donna di insegnare né di dominare sull’uomo; rimanga piuttosto in atteggiamento tranquillo. 13 Perché prima è stato formato Adamo e poi Eva; 14 e non Adamo fu ingannato, ma chi si rese colpevole di trasgressione fu la donna, che si lasciò sedurre.” (1Tim 11-14 CEI2008). (N.d.R).

8 https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2023-10/papa-francesco-risponde-ai-dubia-di-cinque-cardinali.html

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17 commenti

  • Riccardo ha detto:

    I cardinali dei dubia o chiunque altro avrebbe dovuto muoversi prima e più decisamente. Tra non molto non potrà fare più nulla nemmeno volendolo:

    https://www.aldomariavalli.it/2023/11/05/francesco-vuole-cambiare-le-regole-per-lelezione-del-papa/

    Non ci saranno alternative: o la setta anticattolica di Bergoglio o ammettere che non è mai stato Pontefice. E il silenzio sarà assenso alla prima opzione.

    • ORGANUM ha detto:

      se la notizia,in tutti i particolari,è vera, ciò conferma i timori (e i malumori) di molti frequentatori di questo blog, che in alcuni casi si sono forse espressi in modo un po’ vivace data la gravità dei fatti,e che in cambio sono stati o derisi e invitati a”guardarsi allo specchio”da qualche moderatore abusivo,oppure esortati ad amare e riverire Bergoglio con devozione filiale.Ora siamo giunti al dunque: il tentativo di sovvertire il diritto per poter agire indisturbati.Rimarranno i nostri eroi impassibili anche di fronte a questo?

    • Riccardo ha detto:

      AGGIORNAMENTO: https://www.aldomariavalli.it/2023/11/06/la-comunicazione-vaticana-e-una-smentita-che-non-smentisce/

      Ricordo che Joaquin Navarro-Valls, storico portavoce vaticano, quando gli chiedevo in che modo decidesse come e quando comunicare una notizia, mi indicava il telefono bianco che aveva accanto alla sua scrivania. Non c’era bisogno di dire altro. Da quel telefono arrivavano le notizie e le modalità di comunicazione. Ed era il telefono dell’appartamento papale nel palazzo apostolico.

      Il comunicato della Sala stampa diffuso ieri fa intuire che un telefono così non c’è più o, se c’è, resta muto.

  • Cristiana Cattolica in comunione col legittimo papa Benedetto XVI ha detto:

    Maria Regina dell’Amore:
    PIANGERÀ IL MONDO PER AVER SERVITO SATANA APPLAUDENDO E DIFENDENDO I SUOI SEGUACI❗

    Messaggio Mariano
    S.Martino Schio Italy

    1 novembre 1987
    Benedetto sei Tu Padre, noi Ti lodiamo.
    Figli miei, Gesù ha arricchito il cuore degli uomini del suo amore, ma l’umanità si impoverisce sempre più di amore e si arricchisce di egoismo e superbia allontanando l’amore.
    Ecco la Madre di Gesù e Madre vostra in lacrime per questa umanità caduta nell’indifferenza e insensibile all’amore vero.
    ◾Piangerà il mondo PER AVER SERVITO SATANA APPLAUDENDO E DIFENDENDO I SUOI SEGUACI.
    Figli miei, sta passando il tempo dell’attesa e della riflessione.
    ◾È TEMPO DI OPERARE PER TOGLIERE IL MONDO DAL POTERE DEL MALIGNO
    Benedetti voi se rimarrete a me vicini in questo tempo di grazia.
    Vi benedico, figli miei
    *****************************
    Don Alfredo, e sacerdoti tutti, BASTA SERVIRE SATANA APPLAUDENDO E DIFENDENDO IL SUO VICARIO IN TERRA BERGOGLIO.

    ◾È TEMPO DI OPERARE PER TOGLIERE IL MONDO E LA CHIESA DAL POTERE DEL MALIGNO…
    COME?
    Eleggendo il legittimo successore di papa Benedetto XVI in un valido conclave.

    Ecco perché ritengo fondamentale la petizione del dott. Cionci rivolta a tutti i cardinali:
    Perché attraverso il nuovo papa Gesù possa cacciare i PROFANATORI del tempio con la frusta.

  • gladio ha detto:

    Mi scusi don Morselli, già solo nel suo articolo ci sono elementi sufficienti , se non per dichiarare l’ antipapato, almeno per convocare una commissione per autorizzare un’ inchiesta canonica circa la legittimità di questo monsignore argentino di sedere sul seggio di Pietro.
    E lei davvero lo riconosce ancora come Papa? Nonostante tutto? Don Morselli, ma si rende conto? Ma cosa se ne fa di tutta la sua intelligenza? La minestra di cipolle?
    Almeno il servo stolto della parabola evangelica i suoi talenti li aveva seppeliti , ma lei, monsignore li sta buttando nello
    sciacquone per poi tirarci sopra l’ acqua.
    Don Morselli, la prego, la situazione è più che drammatica non è più il momento di tergiversare, si assuma le sue responsabilità e agisca da sacerdote.

  • Paolo da Padova ha detto:

    Mutatis mutandis, «dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur».

  • Enrico Nippo ha detto:

    Anche don Morselli nel mortaio.

    Uno scandalizzatore.

    “Una Grande Intelligenza di Pastore, Uomo di Cultura e di Preghiera, messa al Servizio ed in Comunione dei Peggiori Modernisti”, vale a dire un angelo di Satana.

    🥶🥶🥶

    • Fritz ha detto:

      Come al solito il nipplo sputa e irride le parole degli altri. È un essere poco nobile ma è giusto sia così: ancora il sole sorge sui malvagi e accogliamolo obtorto collo come un “nemico del suo bel tempo”, che qui e nella sua solitaria vita fa la parte più facile: quella del pubblico che guarda i gladiatori, le fiere e i cristiani, che ride e si diverte a sbeffeggiare. Arriverà il suo turno di fronte a un Dio che lo conosce fin nei calcagni e vedremo se farà il filosofo dell’aria fritta con Lui.

      In cosa consterebbe poi la grande intelligenza di un pastore se non sa discernere che il gregge sta andando bocca al lupo argentino (ben più perfido di quello cecoslovacco) travestino da agnello, questo ce lo spiegherà fra una malignità e l’altra l’Enrico che costruisce la sua contorta religione con le cose che non riesce a capire perchè non gli convengono, naturalmente, e poi vorrebbe nel frattempo pensare alla propria anima; ma la faccia tosta invece tazza la nostra di anima.

      Quanto alla presenza di questo prete, indegna e inopportuna sul luogo delle apparizioni, mi fu raccontata una occasione quando qualcuno sconvolto della sua omelia gli chiese coraggiosamente davanti a tutti chi fosse il papa: e questi in piena chiesa urlò “Francesco” offendendo la Vergine e infamando quei luoghi davvero santi, bestemmiando in una chiesa lordata col nome di un eretico, omicida e falso papa in un oltraggio infame a Colei che ci diede le Sue apparizioni, con una offesa al nome di Suo Figlio messo in Croce da gente come Bergoglio.
      Raccontano che persino don Bortoli ne fu disgustato della ovazione di applausi che tutta la gente corrotta dal Male nella chiesa di Schio, luogo sacro, fece al sentire il ​falso nome pontificale di Barabba l’assassino: Bergoglio. Ed è vero, le maledette parole e quel nome maledetto ancor di più corruppero l’assemblea e la liturgia e sparsero infamia e bestemmia su Maria, invalidando Messa e Sacramento, inducendo in peccato di morte ogni persona che non volle scappare da quella sala. Maledetto sia chi alita malvagità . col suo fiato puzzolente di zolfo contro la Vergine purissima.

      Ma relata refero, ma pur nella scarsezza di precisazioni questo è quello che questo prete disse e fece ed è rimasto nella storia di San Martino di Schio; anzi se qualcuno volesse precisare meglio quella situazione e farci conoscere questo individuo dalla bifida lingua, sarebbe utile alla gente per sapere oggi di chi non fidarsi.
      In ogni caso spero che questo prete si traferisca altrove perchè inquina e vive a tradimento sulle spalle di chi lo ospita e mangia, beve e tradisce col sacrificio del gregge di Dio.
      È il momento di conoscere chi bisogna evitare; basta con la exchiesa di un ursurpatore, basta con preti opportunisti, basta con vescovi pantofolai.
      Qualcuno qui ha detto che la battaglia è vicina e i sacerdoti dovrebbero amare il vero papa non un canide dell’altra parte del mondo, ed è vero: non se ne può più!

      • Enrico Nippo ha detto:

        Mio buon FRITZ,

        il sole sorge su di me, che a tuo insindacabile giudizio, sono un malvagio.

        Per fortuna splende anche sui buoni come te, che non hanno bisogno di uno specchio.

  • Petrus ha detto:

    Prelati e laici preoccupati per la deriva di Fede e di Morale nella chiesa cattolica. Possibile che non vi viene il minimo dubbio che Bergoglio non possa essere papa perché dice cose e si comporta senza sacralità in quanto non ha il munus petrino ed il Vero Papa è stato sempre Benedetto XVI? Fate qualcosa di utile invece di scandalizzarsi senza costrutto: firmate e fate firmare la petizione di Cionci che i cardinali pre 2013 dichiarino Benedetto XVI in sede impedita e che la sua morte obbliga alla convocazione del legittimo Conclave per l’elezione del suo legittimo successore. La farsa tragicomica bergogliana è durata fin troppo. Sbrigatevi prima che il Giudizio di Dio cada su di voi.

  • Marco Succi Leonelli ha detto:

    A differenza di chi mi ha preceduto io non mi nascondo, io e Te Molto Reverendo Don Alfredo Maria Morselli, ci conosciamo da molti anni, Tu mi considero uno schizzofrenico, nelle mie Posizioni, io mi definisco un uomo alla ricerca della Verità, che non vedo Univoca, vedo in Te, da tanti anni, una Grande Intelligenza di Pastore, Uomo di Cultura e di Preghiera, messa al Servizio ed in Comunione dei Peggiori Modernisti, oggi però siamo arrivati a dei Livelli davvero inaccettabili per la Fede non solo Cattolica, ma anche Cristiana di chiunque, riconoscere Chiesa “In Stato d’Ordine” e Jorge Mario Bergoglio come Pontefice è inaccettabile ed illogico, contraddice ogni Principio di Dottrina Morale e Dogratica ormai. L’Opera di chi come Te ed i Frati Francescani Dell’Immacolata, che insistete in questo “conservatorismo” di base, porta solo le Anime a dannarsi per l’Eternità il dramma è che Tu, le sai Tali cose.

  • Mara ha detto:

    Intanto possiamo firmare la petizione di Cionci per sbarazzarci del pampero, indipendentemente che si condivida tutto o solo una parte della sua ricostruzione. Io non riesco ancora a convincermi di tutto, però ritengo che l’intento della petizione superi le idee o i dubbi personali (e quindi anche gli agnostici possono e debbono firmare: è una questione di giustizia). Poi il Signore e solo Lui sa quanto ancora dovrà durare la grande tribolazione per la Chiesa cattolica, ma noi intanto abbiamo lottato.

    • Enrico Nippo ha detto:

      ” Firmare la petizione di Cionci per sbarazzarci del pampero”?

      Certo che la fantasia al galoppo …

      • gladio ha detto:

        Dai Enrico, non fare sempre il pessimista…chi lo sa cosa può succedere , e comunque se non si prova non lo sapremo mai.
        Forza Enrico, vai sul sito e firma anche tu, che costa gratis.

  • Senza comunione col papa non vi è comunione con Cristo ha detto:

    Reverendo Don Alfredo Morselli,
    la smetta di scandalizzare il direttivo e i fedeli di un luogo Sacro come S Martino di Schio e i vescovi e cardinali suoi confratelli, ostinandosi a riconoscere papa un massone eretico senza munus, stabilito invalidamente dalla massoneria (sinagoga di satana) con L’EVIDENTE mandato di distruggere Cristo e la Sua Chiesa.

    A che serve fare sfoggio della sua cultura teologica, per lamentarsi delle eresie, sacrilegi e bestemmie di un antipapa eretico, se poi Lei continua a rendersi corresponsabile delle sue opere inique riconoscendolo papa?
    E nominandolo illecitamente nel momento più Sacro del s Sacrificio?
    Eppure Lei da teologo sa benissimo che per il can. 332 §2 papa Benedetto XVI, NON AVENDO MAI REVOCATO IL MINISTERO PETRINO, È RIMASTO SOMMO PONTEFICE FINO ALLA MORTE.
    Se pur in sede impedita.

    Duque perfavore, la smetta di impugnare tale VERITÀ per scandalizzare i piccoli.

    Perché altrimenti tremenda sarà la Giustizia di Dio sugli apostati bergogliani come Lei, che, senza la benché minima pietà, si ostinano a lasciare il gregge di Cristo privo del s Sacrificio (valido) e dei SACRAMENTI.

    • La Signora di tutti i popoli ha detto:

      La risposta di SENZA COMUNIONE COL PAPA NON VI È COMUNIONE CON CRISTO è schiacciante e indiscutibile.

      Questo sacerdote bergogliano fino nei calcagni, riconosce Bergoglio autentico e legittimo papa, ma se fosse fedele al Cristo non dovrebbe obiettare una sola virgola, come fuori posto, in ogni frase di bergoglio, visto che si permette di definire non ‘consona’ la sua risposta ai dubia. Questo prete ci fa capire che razza di consacrati esiste ed è pronta a sparlare e a criticare il loro Dio in terra, il Vicario di cristo, che incomprensibilmente ma ritengono legittimo e unto dallo Spirito.
      ———– S.Martino di Schio ———–
      messaggio del 23 Gennaio 1986:
      Vi sarete accorti che Maria è un ostacolo per molti. Ostacolano anche voi perché parlate di Maria. Non abbiate alcun timore. Voi parlate allora di Gesù e dite che Lui vuole la Madre sua Regina di salvezza. Domani pregate per il Papa, per i Vescovi e per i Sacerdoti: anche loro amavano molto Maria.

      17 Luglio 1986:
      Benedetto sia il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Figlio mio, tu lo dirai ai Sacerdoti: – La legge di Dio è una sola e va rispettata, fatta rispettare. Troppa confusione e poca osservanza dei comandamenti. […] Gesù chiede cuori puri e ministri giusti, responsabili, perché la responsabilità è grande!

      ‘Dite anche ai sacerdoti di adempiere alla loro missione; sono loro che possono assolvere. Dite che vi manda Maria.
      ‘Ai sacerdoti dico: Niente compromessi! Non timidezze! Ma coraggio e forza! Siete entrati nel tempo della purificazione: quindi voi non vi meravigliate di quello che vedrete. Siate uniti e amatevi come io vi amo.’ 
      ——
      Ci rendiamo conto di questa persona e da quale località oggi offende Maria che nelle sue apparizioni di Schio ha sempre spinto ad amare ed ascoltare il Suo dolce Figlio in terra, il Papa? Perchè questo prete offende con la sua presenza i luoghi in cui Lei è stata benefattrice di tante anime e madre amorosa di Renato Baron?

      Via da Schio e dalla chiesetta benedetta questo prete eretico, via da lì da dove deve nascere la riscossa della Vergine che chiede ai ‘suoi figli prediletti’ sacerdoti di esserle fedeli nella battaglia che sta per cominciare.

      • SENZA COMUNIONE COL PAPA NON VI È COMUNIONE CON CRISTO ha detto:

        Grazie Signora di tutti i popoli per aver ribadito importanti messaggi di Maria Regina dell’Amore a Schio.
        Ce n’è un altro importante di Gesù che dice:

        “Miei apostoli, sempre obbedite a Dio, agli uomoni obbedite solo quando questi sono in piena comunione con me”.

        E allora mi chiedo: perché tanti sacerdoti si ostinano ad obbedire all’ impostore Bergoglio che non è in comunione col vangelo di Gesù Cristo?

        Se il motivo è che non saprebbero come vivere senza il mensile…
        Vorreo ricordare loro che Dio vede e provvede sempre ai Suoi figli fedeli, magari attraverso noi fedeli che, se pur nel nostro piccolo, saremmo onorati di poterli aiutare anche economicamente.