Il Canto della Vita. Sulla Preghiera Cristiana. Prosperi, Cantagalli.

31 Ottobre 2023 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione questo libro edito da Cantagalli, sulla preghiera cristiana. Buona lettura e diffusione.

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Il canto della vita

Sulla preghiera cristiana

 

Ci sono diversi modi, tutti legittimi, di intendere e vivere quella fondamentale dimensione della vita di fede che è la preghiera. In questo libro, la preghiera cristiana ci appare prima e più che ogni altra cosa come cammino di trasfigurazione di tutta la vita – ovvero di cose, volti, circostanze che gremiscono la carne e il sangue del nostro umano vivere in questo mondo. Di qui il titolo: Il canto della vita. Sì, davvero per l’uomo che ha la grazia di vivere in Cristo e di cercarLo con semplice perseveranza, tutto a poco a poco si trasforma in canto e, viceversa, il proprio canto, la propria preghiera si riempie di innumerevoli voci: il grido del falco e il pianto d’un bambino, il gracchiare del corvo e lo stormire del vento – ogni voce diviene all’orecchio dell’anima orante eco della voce dell’Amato che la cerca e della propria che cerca Lui. Ogni volto umano diviene ai suoi occhi un’icona di Lui che le viene incontro – ora crocifisso, ora gioioso, ora glorioso. Chi pensasse leggendo questo libro di trovare pensieri, riflessioni, analisi sulla preghiera che è possibile trovare in qualsiasi altro libro sulla preghiera rimarrebbe sorpreso o deluso. La preghiera non è l’illusione di parlare, di chiedere aiuto, di confrontarsi  con qualcuno che non è presente, con qualcuno di invisibile, che non è reale. La preghiera infatti per Paolo Prosperi è un cammino che conduce ad un incontro concreto, si direbbe oggi in presenza, che cambia notevolmente la nostra vita.

Ecco alcune righe dall’introduzione:

In questo libro parleremo di preghiera, ovvero del dialogo tra l’uomo e Dio.

Un dialogo sui generis, certo. Un dialogo in cui c’è posto per toni di voce così diversi e per temi di conversazione così distan- ti e vari, che uomini e donne d’ogni generazione hanno sentito il bisogno di parlarne e scriverne trovando sempre qualcosa di nuovo da dire.

Al lunghissimo elenco, si aggiunge ora questo mio piccolo contributo, il cui contenuto è opportuno presentare al lettore,affinché sappia in anticipo che cosa più o meno può aspettarsi di trovare nelle pagine che seguono.

Nella prima parte del libro, più teorica e densa, benché an- ch’essa di tenore essenzialmente meditativo, ho cercato di direin estrema sintesi ciò che io intendo per preghiera cristiana (cap. 1-3: Sulla preghiera).

Viviamo immersi in un mondo sempre più globalizzato, oltre che secolarizzato (perlomeno quella parte di esso che chiamia- mo occidentale). Di qui il fatto che il cristiano, volente o nolente, si trova a vivere la sua fede a stretto contatto con persone che la sua fede non condividono, perché aderenti ad altre fedi o sempli- cemente a nessuna. Egli corre così, se vedo bene, due principali rischi. Il primo è quello di arroccarsi in un esclusivismo che ri- fiuta ogni contatto e simpatetico dialogo con il diverso da sé, al fine di conservare intatta e pura la propria identità. Il secondo è quello di un’apertura indiscriminata che, nella foga di affermare ciò che unisce ed affratella agli altri, annacqua fino a far scompa- rire l’originalità cristiana. Le ricadute dei due atteggiamenti sul  concreto della vita spirituale sono facili a intercettarsi: nel primo caso, si tenderà a respingere con orrore ogni tentativo di integra- re nel vissuto della fede immagini, simboli e parole che non ri- entrino nel già noto e stabilito (ritualismo, tradizionalismo). Nel secondo, l’acritico aprirsi a “tutto e tutti”, finirà per tradursi in un modo di vivere fede e preghiera nel quale il novum cristiano e il dogma della fede perdono ogni rilevanza….

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Paolo Prosperi è dal 2003 sacerdote della Fraternità dei Missionari di San Carlo Borromeo (FSCB). Specializzatosi in teologia dogmatico-patristica presso il PIO. Dal 2005 al 2010 è a Mosca, dove svolge attività pastorale e di insegnamento, mentre dal 2011 al 2018 insegna presso il Pontificio Istituto Giovanni Paolo II, a Washington D.C., pubblicando regolarmente articoli di teologia sulla rivista Communio ICR. Ora risiede a Roma, dove insegna teologia sia presso il seminario della FSCB che in diverse facoltà pontificie in qualità di visiting professor (PIO, PUSC).

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