Bestiario FactCheckario. Fa già Ridere così….
31 Ottobre 2023
Marco Tosatti
Ecco una storia sgradevole che vede coinvolti David Puente e Alex Orlowski, due sedicenti “fact chckers”, cioè quelli che vorrebbero smontare le cosiddette “bufale”, e che spesso, troppo spesso, si rivelano come notizie che i giornalisti LorServi di LorSignori non forniscono…sono loro a cui Facebook e altri si riferiscono come fact-checker indipendenti quando vi bannano un post, o sospendono un profilo. Capito in mano a chi è la censura del Terzo Millennio? Buona lettura e condivisione. E soprattutto, in televisione guardate solo film e lo sport.
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Il tutto nasce dalla caccia a un profilo molto intelligente e interessante, quello di @chance gardiner, che pubblica spesso notizie e rivelazioni e documenti sgraditi a LorSignori, di cui i cosiddetti fact checkers sono servi. Il motto del profilo è : Se la libertà significa qualcosa, significa il diritto di dire alla gente ciò che non vuol sentirsi dire.
Questo signore ha realizzato una POLIZIA MORALE chiamata fact checkers al servizio di META per censurare i social. Composta da pseudo esperti provenienti da Bufale.net e dalla CASALEGGIO E ASSOCIATI, improvvisatori al pari di lui, giornalista degno del suo soprannome, MITRAGLIA. Su tutto indagano fuorché sulle balle che spara il Tg del loro principale e il sito OPEN.
Un seguace di Grillo ed un geometra manco laureato. Questi i fact checkers che vi tagliano giornalmente centinaia di post. E NON COMPRENDONO LA SATIRA. Ciò è comprensibile per un algoritmo, meno per degli umani, ancorché piuttosto stupidi.
Questi sono i geni in conflitto di interesse. Infatti non sorvegliano neppure ciò che pubblica #Mentana, loro DATORE DI LAVORO
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Tag: fact checkers, hechos, mentana, open, orlowski, puente
Categoria: Generale
Per far diventare più molesta la molestia fate caso che tutti questi molestatori di Italiani sono stranieri.
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Di fronte a questo quadro occorre assolutamente evitare la “corsa al ribasso” mantenendo coscienza, libertà e dignità. A tal proposito ritengo fondamentale ricordare quali sono “le basi”, ovvero in quali termini deve essere inquadrato il problema.
“Art. 21 Costituzione, primo comma: “Tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero, con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.
Art. 21, secondo comma: “La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”.
Direi che ve ne è già abbastanza. In primo luogo si comprende che la libertà è un principio fondamentale, che non può essere sequestrato dal primo “fact checker” che passa, altrimenti il passo successivo è avere un “fact checker” che spieghi come dovrà essere compilata la scheda elettorale. In secondo osservo che il legislatore Costituzionale lascia intendere che la Verità di un’affermazione, o meglio il grado di verosimiglianza, non dipende dal mezzo a cui è veicolata ma da chi la propone e dalle evidenze che porta a suo sostegno. In tal senso credo vada letto l’inciso “con ogni mezzo di diffusione” che lascia intendere che non vi sono mezzi “buoni” e mezzi “cattivi”. Per completezza varrebbe la pena ricordare che l’uso della lingua italiana, cioè la locuzione “controllore dei fatti” piuttosto che “fact checker”, renderebbe più chiaro e quindi più inquietante il ruolo di tali figure.
mi chiedo come facciano a guardarsi allo specchio.
Se la ricerca di chi diffonde notizie false e affidata a questa gente per dirla con la sora Lella: ANNAMO BBENE! 🥸