Il Velo Muliebre. Benedetta De Vito.
24 Ottobre 2023
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, la nostra Benedetta De Vito offre alla vostra attenzione questi ricordi…Buona lettura e diffusione.
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Ho tirato fuori il velo muliebre della mia nonna Lisetta da una vecchia scatola con legaccio a nastro color ghiaccio. Un caro odore di antico mi ha pizzicato il naso e, nello stendere quel candore eburneo in delicato intreccio di fiori, mi sono accorta che due occhietti dispettosi mi guardavano, spavaldi. Sono due bucolini figlioli del tempo trascorso in eremitaggio in tanti armadi. E mi sono subito chiesta se ripararli, in punta d’ago d’angelo, oppure no e ho deciso di no perché sono parte della storia del velo della mia nonna e lei lo portava e, in salto di generazione (mai ho visto mia madre protetta dalla cappellina santa…) è arrivato in dono a me, con qualche segno di vecchiaia che, prima o poi, vedrò anche sul mio viso.
Ho tirato fuori il velo muliebre di mia nonna (la dolce Lisetta che mi raccontava, al mio ritorno da scuola, le vite dei Santi che amava) per rispondere alla chiamata odierna della lettera di San Paolo. Ed esso, il velo di trama così elegante, mi fa da corazza, da spada, da elmo e anche da rifugio. Un velo muliebre per combattere contro l’orrida chiesa arcobaleno che, volgare, pettoruta, peccatrice. avanza nel suo nulla eterno. Leggo che Bergoglio vuole cambiare la Bibbia perché è vecchiume (secondo lui) e io allora mi stringo ancora di più il velo muliebre di mia nonna sul capo, che profuma di antico, di tradizione, di bellezza, delle nostre sepolte radici che come fiume carsico riemergono alla prova. E combatto, indossandolo alla Santa Messa tridentina alla Trinità dei Pellegrini (Oh meraviglia di grazie!) contro il sinodo del peccato, i cardinali senza dubbi di andar contro l’insegnamento di nostro Signore Gesù Cristo, l’abitante di Santa Marta, che è moroso, perché il Signore gli ha già mandato un bell’avviso di sfratto. E ancora ne riceverà, colpi su colpi. E non serve far orecchioni da mercante…
E mentre prego, in ginocchio, nella bella chiesa della Trinità dei pellegrini e intorno c’è solo silenzio e devozione, m’accorgo che tre bambinetti si sono seduti davanti a me e, credo, siano tre fratellini. Due maschietti, compunti, e poi arriva anche la bambina che porta, meraviglia, un velo piccino in capo e, così com’è, sembra una piccola santa giovinetta. Sì, quei tre bambini devoti a modo loro, con l’innocenza in balcone, mi han allargato il cuore, nella lode a Dio. Sì, il Cuore Immacolato di Maria trionferà.
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Categoria: Generale
Gentile Maurizio
Lo indossavo io sola , forse in tutta la diocesi.
Ho pensato di suscitare l’idea di volermi distinguere, di farmi notare.
Ora però lo riprenderò. Già altre quattro signore si velano…
Milano, 25.10.2023 – Beato Carlo Gnocchi
Buon giorno Signora De Vito, in riverente corrispondenza, con Occhi ben aperti e Cuore saldo, le Sue Espressioni sono una determinazione qualitativa della Sua Vita, della ns vita, si risvegliano ricordi di un tempo trascorso, ci fanno immaginare il Paradiso.
(Grazie, Dott Tosatti)
Grazie
Cordialmente
F.D.E.
Qualche anno fa, anche io avevo ricominciato a indossare il velo di mia madre, di un bel grigio perla, profumato ancora di lei. ( Dico ” ricominciato ” dato che per la mia età faccio parte di quei bambinetti preconciliari che si velavano e di quei sessantottini che gettarono alle ortiche tante cose belle…)
Ma il parroco, bergogliano e modernista, che sorride e scherz anche sull’altare, mentre celebra la Santa Messa – Dio è infatti gioia e non un musone ingessato – non gradì e mi ingiunse di togliermi ” quello straccio tridentino che fa ridere “.
Ho cambiato parrocchia.
Ma, ahimè , ho riposto il velo nel cassetto.
Perché ha riposto il velo nel cassetto? Non le sembra di aver, in tal modo, “rinnegato” la giusta decisione di non frequentare più quella parrocchia?
Non è un appunto che le faccio, ovviamente, è solo per capire …