Gaza, Bombe su Chiesa. Il Patriarca Ortodosso: è un Crimine di Guerra.
21 Ottobre 2023
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilim Curiae, offriamo alla vostra attenzione questo articolo pubblicato da The Monitor, che ringraziamo per la cortesia. Buona lettura e diffusione.
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La chiesa greco-ortodossa di San Porfirio nella Striscia di Gaza è stata colpita da un attacco aereo israeliano nelle prime ore del mattino di venerdì, mentre centinaia di persone vi si rifugiavano contro i raid aerei israeliani, ha confermato venerdì il Patriarcato greco-ortodosso di Gerusalemme.
L’esplosione ha danneggiato la chiesa e ha causato il crollo di un edificio adiacente. Venerdì mattina, ora locale, le squadre della protezione civile di Gaza stavano ancora lavorando per rimuovere i corpi dalle macerie. Il Ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, ha dichiarato che almeno 16 persone sono rimaste uccise. Il Wall Street Journal ha confermato la notizia parlando con funzionari della chiesa e testimoni.
Questo è il collegamento al video
Le Forze di Difesa Israeliane hanno dichiarato che i loro aerei da guerra hanno lanciato un attacco contro un centro di comando e controllo di Hamas a Gaza City, che ha portato a colpire la vicina chiesa che ospitava i palestinesi sfollati a causa dei bombardamenti aerei in corso.
Commentando l’attacco, l’esercito israeliano ha dichiarato di aver colpito un obiettivo dove i gruppi armati lanciano razzi e mortai verso Israele.
“Come risultato dell’attacco dell’IDF, un muro di una chiesa nella zona è stato danneggiato”, ha detto l’esercito in una dichiarazione all’Agence France-Presse, aggiungendo: “Siamo a conoscenza di rapporti sulle vittime. L’incidente è sotto esame”.
Almeno 1 milione di palestinesi sono stati sfollati dall’inizio della campagna aerea, il 7 ottobre, a seguito di un attacco mortale di Hamas nel sud di Israele che ha provocato 1.400 morti, la maggior parte dei quali civili. Nel frattempo, più di 4.137 persone sono state uccise in attacchi aerei israeliani di rappresaglia a Gaza, tra cui 1.661 bambini, mentre altre 13.260 sono state ferite, secondo Ashraf al-Qudra, portavoce del ministero della Sanità di Hamas.
Il patriarca greco-ortodosso di Gerusalemme, Theophilos III, ha condannato con forza l’attacco.
“Prendere di mira le chiese e le loro istituzioni, insieme ai rifugi che forniscono per proteggere cittadini innocenti, soprattutto bambini e donne che hanno perso le loro case a causa degli attacchi aerei israeliani sulle aree residenziali negli ultimi tredici giorni, costituisce un crimine di guerra che non può essere ignorato”, ha dichiarato il patriarca in una dichiarazione stampa di venerdì.
Ha aggiunto che nonostante i continui attacchi ai rifugi, alle strutture e alle chiese del Patriarcato, esso continuerà a fornire sostegno e assistenza alla popolazione di Gaza.
La chiesa di San Porfirio, nel quartiere al-Zaytoun di Gaza City, è stata costruita nel 1150 dai crociati ed è considerata la più antica chiesa attiva nella Striscia di Gaza. Fu costruita sul sito di una chiesa ancora più antica, fondata nel IV secolo, e prende il nome da San Porfirio, il vescovo di Gaza del V secolo che introdusse il cristianesimo nell’enclave. Secondo i media, la sua tomba si trova nell’angolo nord-orientale della chiesa.
La comunità cristiana di Gaza rappresenta appena lo 0,05% dei 2,3 milioni di abitanti stimati del territorio a maggioranza musulmana. Secondo i dati del 2022 della Chiesa del Monastero latino di Gaza, circa 1.100 cristiani vivono attualmente nell’enclave, in calo rispetto agli oltre 13.000 del 2014. Da quando ha preso il controllo di Gaza nel 2007, Hamas è stato accusato di discriminare e imporre restrizioni ai cristiani nell’enclave.
L’attacco arriva solo due giorni dopo che un’altra esplosione mortale ha colpito un parcheggio fuori dall’ospedale arabo al-Ahli a Gaza City, uccidendo tra le 100 e le 300 persone, secondo l’intelligence statunitense. Hamas ha accusato Israele di essere dietro l’attacco, anche se il governo israeliano e la Casa Bianca indicano che l’esplosione è stata causata da un razzo errante lanciato dalla Jihad islamica.
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Tag: gaza, patriarca, san porfirio
Categoria: Generale
Caro Stilobate,
lei mi trova in ammirazione della sua penetrazione psicologica e della sua prosa ricca di metafore calzanti.
In qualche maniera si riallaccia a quanto Giovanni fa dire a Gesù ( venuto a dare testimonianza della Verità ):
” Chiunque è nella verità ascolta la mia voce “.
( Gv. 18, 36-37 ).
Nella speranza di avere inteso,
un caro saluto, Adriana.
Sì, cara Adriana, ciò cui intendevo riferirimi trova piena rispondnenza nel passo di Giovanni da Lei citato, che in greco e in latino suona, per via della preposizione scelta, ancora più pregnante: πᾶς ὁ ὢν ἐκ τῆς ἀληθείας ἀκούει μου τῆς φωνῆς, omnis qui est ex veritate, audit vocem meam. // Bello scriverne qui ora, in abscondito, in questa pagina ormai vecchia del blog, lontano da inutili clamori. Grazie, come sempre, del Suo garbo e della Sua cultura e della Sua intelligenza.
E manco si può dar colpa a Putin!…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/
Adriana,
altre volte le ho fatto notare che lei bestemmia, non so quanto consapevolmente.
Mi meraviglia assai che nessuno dei commentatori fiati.
Questo è, dovrebbe essere, un blog cattolico.
Non adatto a lei quindi, se si esprime in termini coi quali regolarmente mette in dubbio la veridicità delle Sacre Scritture e si permette di dare epiteti a Dio come quello di oggi.
Il popolo eletto dell”Antico Testamento aveva il compito di essere modello di un vivere diverso rispetto a quello degli altri popoli , puro da adulterio, latrocinio, sfruttamento del prossimo, sacrifici umani.
Sa lei , certo, visto che é acculturata, che i Cananei e i Palestinesi di allora muravano vivi i loro figli nelle fondamenta delle case per propiziarsi i loro dei.
Avrà letto della prostituzione sacra in uso tra quelle genti.
Degli inganni e dei raggiri con cui violavano i patti con amici e nemici.
Attraverso i Comandamenti, Dio intendeva educarsi un popolo scevro da questi costumi e seminarlo tra le nazioni pagane perché servisse loro da esempio .
E così fu in molti casi.
Abramo fu accolto da Melchisedec con onore e da molti re con doni e concessione di terre.
David dovette invece affrontare molte guerre e soargere sangue per cui, come punizione, ebbe abbreviata la vita.
L’Altissimo aborre la violenza, al contrario di quello che lei afferma.
Che non sempre ci sia riuscito sarebbe un discorso su cui riflettere, non bestemmiare.
Concordo assolutamente. Con simili tipacci non si poteva certo intavolare una discussione.
Concordo assolutamente. Con simili tipacci non si puo’ certo intavolare una discussione.
Ah, va bene…un cristianissimo anatema. Per curiosità, ha mai letto la Bibbia interlineare edita dalla CEI?
Più teologia e’ uguale a meno fede. Continui a leggere, mi raccomando. Però tenga per se i suoi giudizi gnostici sull’ operato di Dio.
@Giovanni. Anche se è certamente vero che per essere persone di gran fede non è affatto necessario esser teologi e che, anzi, a volte ciò è di impedimento (perché non di rado “scientia inflat”), non meno vero è però che teologia e fede non stanno fra loro in un rapporto di proporzione inversa. Capisco cosa intende dire, caro Giovanni, ma l’equazione più teologia = meno fede è una semplificazione. Altrimenti Agostino, Anselmo, Tommaso o Bonaventura, tanto per citare quattro splendidi teologi, sarebbero dovuti essere miscredenti o infedeli, mentre in loro abbiamo quattro splendidi campioni della fede più limpida e pura. Il termine “gnostico”, inoltre, penso che vada usato con cautela. In certe pliche del tradizionalismo cattolico (non indendo dire che sia il Suo caso, Giovanni, sia chiaro) viene usato con troppa disinvoltura, come un epiteto passepartout per liquidare una teoria, una prospettiva, un’opinione o, peggio, una persona, senza farsi carico di un serio confronto (e anche qui, sia chiaro, non voglio dire che Lei, caro Giovanni, lo abbia qui usato con questo intento). Io direi: stiamoci attenti.
@Mimma. A me non è mai parso che Adriana, per il ricordo che ho degli scambi di opinione avuti in passato con lei, sia persona incline alla blasfemia. Io penso, cara Mimma, che Adriana, in questo suo intervento, con quella espressione magari un po’ forte, non intendesse attribuire spietatezza a Dio, ma indicare nella spietatezza una qualità che molti Giudei dell’Antico Testamento e non pochi loro discendenti a noi contemporanei attribuiscono, più o meno espressamente, a Dio, un’attribuzione che alla luce del Nuovo Testamento, e dunque al cristiano, non può non apparire insensata. Ecco, a me pare che il contesto in cui Adriana fa uso di quell’espressione rimandi all’idea che certi Giudei dei nostri giorni hanno del loro Dio e all’ascendenza biblica che essi a tale idea vogliono assegnare (e sulla scorta della quale si sentono autorizzati a perpetrare crimini). Oltre a ciò, direi che a stabilire se un blog è o non è adatto a una persona dovrebbe essere questa persona stessa, non qualcuno in sua vece (se non, al massimo, il padrone di casa).
A voi tutti un cordiale saluto e per noi tutti la pace luminosa del Padre celeste.
Stilobate,
ho letto ora il suo intervento, del tutto commendevole, sia per la sostanza, sia per la forma civilissima con cui è stilato. Esso rivela quella pazienza e profondità di indagine e di “cultura” per le quali l’ho sempre apprezzata e che ora ricevo come “onore”.
A volte, lo ammetto, mi scappa la pazienza nei confronti di chi si ritiene portatore di Verità solo in nome di una auto-conclamata ignoranza storica, filosofica e teologica o,
al contrario, nel nome di una cieca adesione a moderni testi pseudo-evangelici che meritano, al meglio, di venir collocati in coda ai numerosi Vangeli apocrifi del passato. In entrambi i casi siamo ben lontani dall’ortodossia…
Chissà perchè, contro chi è nel cammino della ricerca si risvegliano gli astii e le paure insondabili da parte di chi decide di aver già trovato la sedia giusta?
@ Adriana. La Sua domanda, cara Adriana, può avere molte risposte. Probabilmente da qualche parte in ciascuno di noi sono sopiti astii e paure, che a volte, in presenza di un fattore scatenante, erompono con forza.
Qualcuno ha osservato che una componente di violenza è intrinseca in qualsiasi forma di fede, perché là dove c’è evidenza logica e fenomenologica c’è anche autoevidenza, sì che la necessità di alzare la voce per sostenere i propri argomenti viene a cadere, proprio in quanto tale evidenza parla da sé e chi la contraddice si contraddice, sicché è superfluo sgolarsi a confutarlo; mentre là dove non c’è che fede, cioè convinzione che la realtà stia in un certo modo malgrado la cogenza logica e l’evidenza fenomenica non attestino e certifichino che così sia, il rischio che si producano dinamiche aggressive è abbastanza elevato; non tanto quando la fede si incarna in una serena adesione personale e in un’altrettanto serena e personale testimonianza resa a tale adesione, ma quando è vissuta come dettato oggettivamente e universalmente valido in forza di una qualche pretesa autorità. È insomma la differenza che corre fra la fede come cieco fideismo e la fede come grazia luminosa.
Se posso permettermi di darLe un consiglio, Adriana, prosegua serena nel suo cammino di ricerca, tenendosi alla larga dalla terra dei lestrigoni e dalla spelonca del ciclope, ma anche dall’isola di Circe e dal canto delle sirene. Consideri con indulgenza, e se possibile con simpatia, chi si è accomodato su una bella sedia: il pesciolino rosso d’acquario e l’anguilla dei Sargassi hanno senz’altro destini diversi, ma sono affratellati dal medesimo elemento. E, infine, rifletta sul fatto che l’ingresso nella Via – fuor di metafora, la ricerca della Verità – non si può mai operare per sentieri che già non le appartengano; non si dà, letteralmente, un “metodo”, non c’è un percorso prodromico, non ci sono preamboli di sorta: per cercare e trovare la Verità occorre essere già al suo interno, o, se si preferisce, esserne già stati abbracciati, vale a dire averla già trovata. Si tratta tutt’al più di sondarne l’articolazione.
Caro Stilobate,
Lei conclude il suo intervento con un’affermazione, diciamo così, inclusiva.
“per cercare e trovare la Verità occorre essere già al suo interno, o, se si preferisce, esserne già stati abbracciati, vale a dire averla già trovata”.
C’è da chiedersi, infatti, chi, esponendo il proprio pensiero non si senta “all’interno” della verità, di esserne “abbracciati”, di “averla già trovata”.
Ovvero: chi pensa e parla convinto di essere certamente nell’errore,
Cordialmente.
@ Stilobate: Grazie, non poteva farmi augurio migliore che ricambio di vero cuore. Buona giornata.
Anche Mazzucco che si è occupato da fonti dirette americane di quel razzo che, secondo Ricciolino-Mentana,
è di Hamas (perchè ha lasciato a terra un buco piccolo) è intervenuto, spiegando- pazientemente- che è uno di quei missili che scoppiano ad altezza d’uomo, quindi prima dell’impatto a terra. Sono i più micidiali e fanno più vittime.
Anche se è per accontentare l’ambizione del pluriindagato Netaniahu, in pratica sembra di assistere a un replay della feroce guerra condotta da Giosuè contro i popoli della Palestina/Filistea onde impadronirsi delle loro terre per volere dello spietato Signore della guerra: Yahwè.
Il rimedio è uno solo ed e sempre lo stesso: individuare la giusta traiettoria.
Gentilissimo Tosatti,
Lei ci augura sempre buona lettura e riflessione…
In questi ultimi giorni, purtroppo, si provano triste lettura e afflizione…
Israele é criminale e menzognero.
Non lo dico perché ho preso posizione per una delle parti combattenti, entrambe violente e disumane, ma per senso di giustizia.
Come nel conflitto ucraino.
La ragione e la coscienza impongono discernimento, il quale conclude che, dopo anni di oppressione, il prigioniero angariato e torturato ha il sangue infetto di rabbia odio e desiderio di vendetta nei confronti dei suoi aguzzini.
Qui non si tratta di guerre di religione, ma di puro calcolo politico, anzi, geopolitico, per il controllo dei territori e delle loro risorse che va avanti da oltre un secolo, con vicende varie.
In questo senso, non ci sono innocenti.
La Gran Bretagna, che ora tace, ha la responsabilità primaria e antica, di aver bramato la Palestina come regione del suo impero.
( Così la Francia con la Siria…)
Poi quando ormai era un impaccio più che un guadagno, l’ha abbandonata alla fame di altri, col pretesto di costituire un focolare per il popolo della diaspora.
Si dimentica che su questo popolo pesa un destino soprannaturale, non controllabile nè manipolabile dalle menti umane, a qualunque credo esse appartengano.
So di dire cosa sgradita a molti, ma se ne facciano una ragione.
Sono cattolica e penso da cattolica.
Diventa lecito sospettare , dopo la distruzione di San Porfirio, che da quelle parti si vogliano liberare non solo dei musulmani, ma anche dei Cristiani.
Sappiamo tutti che il delirio del Terzo Tempio occupa le menti di alcuni … illuminati .
Le stragi di innocenti gridano al cospetto di Dio che non puo essere benevolo verso la ferocia.
Ma, come dicevo, se e quando dovesse arrivare il momento di tale impresa, non dipende da politici, macellai per giunta, ma dalla conversione dei cuori, di tutti i cuori, a Cristo , Re dei re e Signore dei signori.
Quel tempo mi sembra ancora lontano…
Gentile Professoressa, Le esprimo tutta la mia stima per il Suo commento, profondo e ricco di discernimento, cultura, equilibrio e, soprattutto, Fede. Personalmente, condivido ogni virgola di quanto da Lei così ben rappresentato. Grazie.