“Perdere la Testa”, Eau de Cloacque by Giorgio Bergoglio.
19 Ottobre 2023
Marco Tosatti
Carissimi StilumCuriali, il nostro Mastro Titta offre alla vostra attenzione alcune riflessioni non esattamente elogiative sulla catechesi – se volgiamo usare questo termine – del Pontefice regnante. Buona lettura e condivisione.
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MASTRO TITTA: PERDERE LA TESTA, EAU DE CLOACQUE BY GIORGIO BERGOGLIO
Siccome mi spiace rovinare la perfezione retorica di Francesco con i miei motteggi, riporto gli ubertosi svolazzi senza glosse. Il bersaglio della carità bergogliana stavolta è il povero Charles de Foucault.
Dopo una giovinezza vissuta nella lontananza da Dio, essendosi convertito san de Foucauld dice di sé: “Ho perso il mio cuore per Gesù di Nazareth”. […] Fratel Carlo ci ricorda così che il primo passo per evangelizzare è aver Gesù dentro al cuore, è “perdere la testa” per Lui. […] Rischiamo invece di parlare di noi stessi, del nostro gruppo, di una morale o, peggio ancora, di un insieme di regole, ma non di Gesù, del suo amore, della sua misericordia.
Come sanno gli intenditori, i profumi hanno note di testa, di cuore e di base. Quelle di testa svaniscono in qualche minuto, quelle di cuore durano ore, quelle di base anche giorni.
Dove il santo parla di cuore, Bergoglio capisce testa. È una violenza al significato delle parole, e del pensiero, non lieve. Come ogni ignorante che si rispetti, Bergoglio smanaccia cose fuori dalla sua portata umiliandole e deridendole, e le usa per elevare i propri miasmi alle altezze dello spirito. Non so se esista l’intelligenza artificiale. Di sicuro esiste l’intelligenza simulata.
Premessa la perdita della ragione, il vescovo venuto dalla fine del mondo scatena i cerberi che fanno la guardia alla sua psiche e riciccia il ritornello: da una parte la morale e le regole, dall’altra la misericordia di Gesù. Se qualcuno trova una definizione migliore di pazzia, gli spedisco il cestino a Natale coi pecorini e la confettura di pesca e melanzane.
Il tema della pazzia – la folìe – oltre ad aver fatto le fortune di molti mastri profumieri, è la nota di cuore di questo pontificato. Permane da anni. È la chiave per comprenderlo.
Il papa ha chiarito “alcune cose” andando per sei mesi a casa di una psichiatra ebrea. Perché precisare che la donna fosse ebrea, lo sa solo lui. “La guerra è follia”, tuona quando non sa cosa dire ma deve dire qualcosa. “Dio è pazzo d’amore per voi”, per noi, per tutti. Ascolta Bach per mettere a cuccia le proprie nevrosi. Vive con gli altri a Santa Marta per “motivi psicologici”: gli fa bene. Capovolgendo il mistificato Sartre: il paradiso sono gli altri.
E dire che nemmeno fa finta di nascondersi. Parliamo di un signore che ha il fegato di intitolare il motu proprio col quale abolisce la messa in latino Traditionis Custodes. Immaginate i pogrom se avesse voluto cambiare le cose.
Immaginate un tizio in pizzeria che, mentre mastica una fumante margherita, con l’aria più serafica del mondo vi dica: “Buono questo gelato”. Immaginate per un secondo di poter “dialogare” con un uomo del genere. A quali meravigliose sintesi potreste giungere. Sotto la panca la capra lava stoviglie, sopra il comodino la mangusta stira.
D’altra parte, dopo aver bastonato i produttori di armi al punto di dare del criminale di guerra al povero Minniti, si lamenta perché qualcuno smette di mandare armi in Ucraina. Molto male, dice.
Potrei andare avanti mesi a collettare mostruose incongruenze. Mostruose e maligne. Spentesi quelle di testa e di cuore, la nota di base del pontificato bergogliano traluce nella sua smagliante nettezza: il cattolicesimo è la più grande impostura della storia, e Gesù Cristo un peracottaro.
Nonostante papa Pollicino abbia sostituito le briciole di pane con pasticche di benzodiazepine per guidare i fratelli fuori dal bosco, un nutrito novero di commentatori ancora si arrovella pensoso sugli aspetti “problematici” di questo pontificato. Per come la vedo, è l’unica cosa al mondo che ha meno senso delle psicoterapie bergogliane.
Quella di Bergoglio è eau de cloacque in purezza. E finis.
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Tag: bergoglio, eau de cloacque, titta
Categoria: Generale
Il ” di bianco vestito ” ci deliziera’ ancora con altri coup de theatre. E’ li’ per quello……. Intanto mi accomodo sulla riva del fiume, non credo l’attesa sia troppo lunga……… D’altra parte ha messo besame mucho alla dottrina, e se ancora due piu’ due fanno quattro, beh……….
Grazie Mastro Titta per questa bella e tutto sommato, garbata, disamina del “nostro”!
La pazzia si puo’ simulare come l’ amore. Ma chi fa finta di essere pazzamente innamorato si smaschera in tante piccole cose, in tanti piccoli particolari. Il vero innamorato, quello che ha perso davvero la testa e il cuore per amore dell’ Amato, ha la sua piu’ grande gioia nel passare il tempo in contemplazione dell’ Amato, e sta in ginocchio davanti a Lui .Basta guardare la faccia annoiata e chiusa di Bergoglio durante le Liturgie, i suoi occhi senza luce, il suo cercare in tutti i modi di evitare le cerimonie religiose, le processioni del Corpus Domini ecc, per capire che Gesu’ non e’ in cima ai suoi pensieri e al suo cuore. Sicuramente invece sorride e si rianima tutto quando e’ di fronte alle telecamere, meglioo se tiene il palcoscenico da solo , di fronte a un pubblico plaudente , quando rilascia interviste senza contraddittorio .
Dunque l’ oggetto amato da Bergoglio quello per cui “ha perso la testa” e’ …se’ stesso! Non solo finge solo di essere innamorato di Gesu’ ma finge anche di non essere narcisista ma umile, prendendo il nome del Poverello di Assisi, ma viene tradito dal suo comportamento .
La finzione continua , non tanto la pazzia, e’ la cifra di Bergoglio: egli ha una maschera sul volto come ogni “ipocrita” che di rispetti. Una maschera che egli vuole fare sembrare di bonta’, religiosita’, carita’ , amore per Dio ,misericordia , e invece tradisce ad ogni secondo esattamente il contrario.
La migliore definizione la dette la pasquinata scritta sui manifesti a Roma: :
A France’ ma ndo’ sta la tua misericordia?
.
Sto diventando noiosa nel rivolgerLe il mio ringraziamento….LO PENSO MA NON LO SCRIVERO PIU’//promessa sincera !!!!
Vorrei segnalare che nel suo discorso d’intronizzazione, Bergoglio non ha detto propriamente di essere venuto dalla fine del mondo ma, riferendosi al Vescovo di Roma, ” i fratelli cardinali sono andati a prenderlo quasi alla fine del mondo.” Ciò mi è sembrato alludere non tanto al senso geografico quanto forse al senso temporale.
Mostruose maligne incongruenze?
Ma-quando-mai!!
Coerente pervicace perseguitore del suo progetto “personale”.
Infinocchiatore in tutte le sue “parole, opere e omissioni”.
Scaltro approfittatore dell’assolutismo della sua carica, della generale indifferenza religiosa dei bipedi, della vigliaccheria dei subalterni…
Riempitevi un flaconcino di acqua santa, bagnatevi le dita e fatevi il segno della croce nel pronunciare il suo nome.
Come ho già fatto presente in più di un’occasione, le beghe ecclesiastiche mi interessano meno di niente dato che ho ben altro di cui occuparmi: la mia anima.
Quindi lungi da me dal prendere le parti di Bergoglio o dei suoi avversari. Avvalendomi del libero arbitrio mi pongo super partes e … come si sta bene!
Venendo a noi, nel brano riportato Begoglio conferma quel che dice de Foucauld, ovvero che occorre avere Gesù “dentro il cuore”; il santo, infatti, dice di aver perso il “suo” (“suo”!) cuore per Gesù.
Il fatto che poi Bergoglio dica che occorra “perdere la testa” per Gesù non sembra così incoerente, anzi.
Non staremo qui ad esporre un trattato sul rapporto testa/cuore, a diremo in poche parole che testa (il pensare) e cuore (il sentire) si influenzano a vicenda. Nella fattispecie, Bergoglio evidenzia la testa in quanto freddo contenitore di regole che ostacola il cuore nel suo far posto a Gesù, e per questo dice, appunto, che occorre “perdere la testa”.
La testa, si noti, facilmente piena di giustizia, a scapito del cuore vuoto di misericordia.
Come si evince chiaramente dal testo e dal tono dell’articolo, la testa di … Mastro Titta gira a mille e riempie il suo cuore dell’ “ignorante Bergoglio”.
Un saluto senza testa e con cuore fraterno.
Ehm, Enrico: non mi pare che il problema della legittimità o meno di un Sommo Pontefice si possa derubricare a semplice ” bega ecclesiatica” ; che poi uno, in sua coscienza, non se la senta di prendere una posizione in merito è un’ altro dfiscorso , ma comunque sia, la discussione sulla validità di un pontificato ( e per di più un pontificato ancora in corso) non è un dibattito sul sesso degli angeli , non credi?
Si, sì, ma converrai che si tratta di un argomento da cane che si morde la coda.
Non verrai a dirmi che c’è qualcuno che sa davvero come stanno e come dovrebbero essere le cose! Chi è? Chi sono quelli che “stanno dalla parte giusta”? Chi sono i farisei di turno? Chi sono quelli assicurati con la polizza dello Spirito Santo e della Vergine?
Non la vedi la confusione che impazza? Non vedi che c’è chi la dice cotta e chi la dice cruda?
Nippo e Gladio, in quel giorno Erode e Pilato diventarono amici.
“un nutrito novero di commentatori ancora si arrovella pensoso sugli aspetti “problematici” di questo pontificato.“… e qui viene il bello… o più verosimilmente il tragico, l’incredibile, da consegnare alla storia ( se proseguirà), con pagine e pagine a futura memoria! Disquisire, teologare, punteggiare ogni giorno, da dieci anni, da parte di Prelati, cattedratici, esimi studiosi, sulla negazione di Cristo, sull’abolizione della Sua Dottrina, sullo scardinamento dei principi basilari e fondamentali del Cattolicesimo, il tutto realizzato ovviamente senza la traccia di un costrutto logico, di un ragionamento degno di essere definito tale, di un concetto degno di essere riproposto, ma attraverso parole, rituali, gesti, oltraggiosi, banali nella loro esplicitazione, inequivocabili nelle loro finalità, lascia tanti e tanti cattolici, a dir poco, sbigottiti, sconcertati, sprofondati in un abisso di domande: ma davvero? Ma com’è possibile? Ma siamo arrivati a tanto? In gergo popolare si diceva che “ un matto fa mille matti”, oggi i “ mille matti” cercano, con ogni mezzo, di “ sanare” e legittimare “ il matto”, cosicché in un “Elogio alla follia” universale, anche in questo “ campo” non ci siano più distinzioni e discriminazioni di nessun genere! Che il Signore ci salvi!
Vero. Come siamo arrivati a tanto? Ma del resto, come siamo arrivati a vedere sulla Rai, in prima serata, programmi dove un’infinità di travestiti cantano e ballano con la barba incrostata di fondotinta? Come siamo arrivati a punzonare con l’ “atto d”amore” interi Stati? Come siamo arrivati ad essere un Paese assassino dei nascituri? È l’ opera del maligno, c’è poco da fare, che per entrare nelle anime ha sfruttato tutti gli ingressi possibili: egoismo, avidità, invidia, sete di potere, lussuria… veramente, come ha consigliato prima qualcuno, segnamoci col Segno della Croce e preghiamo, specie il S. Rosario, quotidianamente. Il mondo è in pieno delirio csi autodistruzione, materiale e spirituale.
👏👏👏👏👏👏👏
mastro titta for everrrr!!!!!!
E’ davvero, un pontificato merdaviglioso.
G.Vigni