Israele, Hamas e il Mondo. Vincenzo Fedele (Parte Prima).

19 Ottobre 2023 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Vincenzo Fedele offre alla vostra attenzione queste riflessioni sul conflitto in atto in Medio Oriente. Buona lettura e diffusione.

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ISRAELE, HAMAS E IL MONDO – Parte I

Nella notte di Sabato 7 ottobre Israele ha subito il più grande attacco dalla seconda guerra del Libano, nel 2006 e forse anche dalla guerra dello Yom Kippur. Questo giorno non sarà solo ricordato come il più grande attacco, ma anche come il più grande smacco della sua storia.

Potrebbe anche darsi che questo sia l’inizio della fine dello Stato di Israele o comunque di un suo forte ridimensionamento rispetto alle aspirazioni ed a quanto pianificato da oltre un secolo.

Per comprendere cosa sta realmente avvenendo, dobbiamo capire la storia pregressa.  Il 6 aprile di quest’anno avevo parlato su Stilum Curiae (VEDI QUI’) della crisi di Israele e del conflitto interno del mondo ebraico, commentando la crisi politica del Governo Netanyahu e le oceaniche manifestazioni contro il Governo sino ad arrivare quasi al baratro della guerra civile con il blocco totale dell’intero Israele, comprese autostrade, scuole, ospedali ed anche le ambasciate all’estero.

Per capire cosa sta accadendo oggi rimandiamo a quanto scritto allora, ma nella seconda parte di queste note ripercorreremo, solo per titoli, i fatti che hanno portato alla tragedia attuale per valutarne le implicazioni mondiali ed i possibili sviluppi futuri.

Se non si ha la prospettiva storica, del resto, si cade vittime delle emozioni suscitate a comando dall’una o dall’altra parte sino ad arrivare all’editoriale di Sallusti su Il Giornale : “Il dovere di inorridire” dove pubblica anche una foto del cadavere di un bimbo con il viso oscurato, prova provata, a suo parere, dei 40 bambini uccisi e sgozzati dai macellai di Hamas.

Anche per la strage (al momento i morti sono oltre 500 di cui la maggioranza sono donne e bambini) dell’ospedale di Gaza, il Giornale non ha dubbi. Con approfondimenti giornalistici degni dei lettori di veline del minculpop, pubblica con evidenza la certezza assoluta : “Strage all’ospedale di Gaza, le prove che smascherano i palestinesi | Audio e video

Avessero un minimo di discernimento (vocabolo molto di moda), valuterebbero alcuni fatti non proprio marginali:

Per l’ospedale bombardato Israele ha rivendicato l’attacco in un twitter subito cancellato, ma internet lascia sempre traccia, e sostituito con uno che imputa la strage dell’ospedale ad un lancio mal riuscito di Hamas. A riprova delle responsabilità di Hamas si fa girare in rete un audio in cui due arabi (anonimi, ma Israele garantisce che siano di Hamas) discutono sul missile caduto ma poi dicono che Israele afferma che sarebbe stato lanciato dal cimitero vicino all’ospedale e si preoccupano. Oggi che si modificano i video, non si può fabbricare un audio?  Per chiarezza, non crediamo che i miliziani di Hamas siano degli agnellini ed è anche credibile che un errore sia sempre possibile in battaglia.

Fatto sta che il dubbio serpeggia sempre più insistente sulle responsabilità israeliane. Cosa che sino ad una settimana fa non era neanche pensabile. Anche la CNN aveva titolato sull’attacco israeliano all’ospedale, salvo poi cambiare il titolo, ma anche qui internet lascia traccia di tutto.

Fatto sta che anche Abu Mazen, che adesso Israele vorrebbe come controparte dopo averlo emarginato per anni, ha interrotto i contatti con Israele ed ha annullato l’incontro con Biden.

Da noi tutti i media sposano la tesi del missile di Hamas, senza che ci sia alcuna prova in merito.

La stessa chiesa evangelica di Gerusalemme, che ha in gestione l’ospedale della strage, ha invece attaccato direttamente lo Stato israeliano dichiarando esplicitamente che hanno ricevuto ben tre telefonate da parte di enti israeliani che preannunciavano il bombardamento.

Tutta la storia degli attacchi e della reazione di Israele è un totale sfacelo per Tel Aviv.

Con il servizio di spionaggio più avanzato ed efficiente del mondo, con i servizi segreti egiziani che avevano avvertito preventivamente Israele del possibile attacco di Hamas, una piccola formazione, quale è realmente Hamas, ha attaccato da aria e terra provocando centinaia di morti ed il crollo del mito di invincibilità di Israele.

In realtà nulla ancora si sa di quello che realmente è accaduto ed accade. Non ci riferiamo ai morti, che sono una tragica realtà, ma al come Hamas abbia potuto programmare ed eseguire una simile azione. Le notizie vere che trapelano sono proprio poche, visto che, come si dice per tutti i conflitti “in guerra la prima a morire è la verità”. Tra quelle poche, alcune sono indubbie: Hamas programmava l’attacco da almeno due anni. Hamas è riuscita ad aggirare i sistemi di controllo elettronici, che monitorizzano anche le comunicazioni, operando verbalmente. Anche una eccessiva calma comunicativa ed un eccessivo silenzio avrebbero allertato le intelligenze artificiali e Hamas sembra sia riuscita ad eludere e depistare anche quelle. Israele si è fidato troppo delle intelligenze artificiali, ammesso che di errore si sia trattato e non di una scelta programmata. Sembra, però, che i servizi israeliani abbiano girato al Governo sia le segnalazioni egiziane sia i propri stessi dubbi con la necessità di allertare le unità e intervenire preventivamente. Resta un mistero (Pulcinella non muore mai) sui motivi per cui il Governo Netanyahu ha deciso di ignorare le segnalazioni, magari pensando di subire danni marginali che, invece, si sono rivelati una tragedia, oppure proprio andando a ricercarli per avere i motivi della repressione dura che abbiamo sotto gli occhi. Al disastro dei servizi segreti non ci crede nessuno, anche se sarà un eccellente capro espiatorio ufficiale e qualche testa dovrà cadere, se non cade Netanyhau.

I fatti che poco alla volta vengono alla luce non spiegano comunque quanto accaduto e si stanno abbattendo su Israele come un feroce boomerang.

Come è possibile che migliaia di missili vengano resi operativi senza che nessuno venga a sapere nulla? Come è possibile che anche all’interno della stessa Hamas, pesantemente infiltrata da agenti israeliani fin nei suoi vertici, non sia stato fatto trapelare nulla? Come è possibile che lo stesso Hamas sia stato colto di sorpresa dal proprio successo? Dalle notizie sembra che fossero preparati per qualche azione in qualche Kibuzz e per rapire qualche ostaggio, bene che andasse qualche decina. Centinaia di ostaggi e centinaia di morti sembra non fossero nel preventivo pianificato.

Il racconto che tutto l’occidente ha sposato preventivamente regge poco ad una analisi che, anche minimamente, coinvolga la logica. Per quale motivo i miliziani di Hamas avrebbero sgozzato i famosi 40 bambini? In una azione, che dovrebbe essere rapida, i miliziani hanno tempo e voglia di stuprare  le donne, come sbandierano tutti i telegiornali senza una testimonianza in merito, invece di sequestrarle e trasferirle subito come ostaggi? Visto che quelli di Hamas non sono agnellini (lo ribadisco anche se l’ho già detto) potrebbe anche darsi che i bambini siano stati realmente uccisi, ma sgozzare i nemici, soprattutto i bambini, non è nelle tattiche di combattimento di Hamas. Forse in quelle dell’ISIS, ma mai bambini e comunque dopo un processo spettacolarizzato ed a favore di telecamere, visto che l’intento non è solo tagliare le teste, ma terrorizzare il nemico, vicino e lontano.

A questo si sovrappongono le prime interviste non filtrate di sopravvissuti all’attacco e che testimoniano di come le unità di Hamas abbiano trattato bene gli occupanti dei Kibuzz, con l’obiettivo di tenerli in ostaggio. Le interviste sono in rete e rivelano che in un Kibuzz c’era stato un solo morto: un ragazzo che si era piazzato dietro la porta contro cui i miliziani hanno sparato uccidendolo. In seguito hanno cercato di tranquillizzare tutti gli altri, chiacchierando con loro, facendoli uscire nel cortile, dandogli acqua, dicendo loro di chiamare la polizia in modo da trattare e forse poter tornare alla base con gli ostaggi senza problemi. Tutto si era svolto bene finchè unità dell’esercito israeliano, stranamente intervenute diverse ore dopo gli attacchi, hanno aperto il fuoco indiscriminato contro ostaggi e miliziani, uccidendo tutti con solo due superstiti: un miliziano che voleva arrendersi ed è stato catturato e la ragazza israeliana che con enorme paura ha rilasciato l’intervista all’allibito cronista televisivo. Inutile dire che tutti i morti israeliani sono stati poi addebitati ai terroristi.

La storia dirà il reale coinvolgimento dei vertici israeliani nell’intera vicenda. Se si sia trattato veramente di eccesso di fuducia nei mezzi di rilevamento e nell’Intelligenza Artificiale o se l’attacco sia stato volutamente tollerato o favorito. Un piccolo prezzo da pagare per sfruttare cinicamente le povere vite sacrificate per sferrare l’attacco totale che da sempre sta a cuore all’estrema destra sionista israeliana.

Intanto, per la saga di “disinformatia”, si viene a sapere che uno dei più noti commentatori USA, Ben Shapiro, ha postato un immagine dei bambini israeliani bruciati o decapitati Hamas, ma si scopre, come segnala lo stesso Twitter, che è falsa ed è stata generata ad uso e consumo degli allocchi mondiali che ci credono.

Prima ancora di inorridire riteniamo ci sia il dovere di capire, visto che anche un solo morto è un morto di troppo.

La temuta offensiva di terra, con fanteria e carri armati, per quanto dispiegata da alcuni giorni, non è ancora partita. Io ritengo che non partirà a meno che la pazzia non abbia totalmente stravolto tutti i vertici israeliani cosa non del tutto peregrina viste le sorprese che, purtroppo, si susseguono nel silenzio generale.

La versione ufficiale del rinvio (comunicato dall’esercito) dell’azione di terra è il maltempo. Deve essere stato smarrito anche il senso del ridicolo, visto che esercito ed aviazione sono addestrati ad operare con qualunque situazione meteorologica, che non siamo nei pantani dell’Ucraina e soprattutto che, dai resoconti dei giornalisti inviati sul campo, si vede un sole splendente ed una temperatura mite.

La realtà, soprattutto dopo i 500 morti dell’ospedale bombardato, è che l’opinione pubblica mondiale non digerisce più numeri e fatti costruiti a tavolino ed ammanniti senza contraddittorio.

Per Israele questa è una realtà tragica. Finora nessuno aveva osato mettere in dubbio la credibilità israeliana. Adesso l’opinione pubblica potrebbe forse digerire il tragico errore di Hamas che bombarda i propri fratelli, qualora fosse dichiarato da Hamas stesso che un proprio missile ha ucciso 500 confratelli. Le eventuali “prove” fornite da Israele, oltre a non esserci, verrebbero tacciate pubblicamente di falso fabbricato ad hoc anche se avessero tutto il supporto dei media mondiali.

La credibilità è uno dei fattori principali su cui si è costruito il mito dei piccolo Stato indomito e coraggioso che finora ha sempre vinto contro nemici schiaccianti in numero e potenza economica. L’unica “democrazia” del medio oriente a cui è stata anche concessa la licenza di uccidere preventivamente, anteponendo lo stato di necessità alle stesse regole di guerra.

Perdere la credibilità è iniziare a perdere tutto.

Oltre i contraccolpi dei 500 morti dell’ospedale circolano anche le immagini dei condomini di Gaza rasi al suolo. Non vengono intervistate le madri palestinesi che hanno perso i propri figli, mentre sono in primo piano i parenti israeliani dei morti e degli ostaggi, ma neanche i più schierati filoisraeliani possono più tacere che i morti palestinesi sono già oltre 6 – 7.000 a fronte dei 1.300 – 1.500 israeliani. I profughi che fuggono, anche a causa dei volantini israeliani sono centinaia di migliaia. Lo stesso ONU definisce un crimine il blocco di acqua, cibo ed elettricità ed i media ci descrivono quanto sono cattivi quelli di Hamas che piazzano un TIR sulla strada per bloccarla ed impedire ai profughi di mettersi in salvo. Mi sembra di vivere il siparietto di “Una pallottola spuntata” (mi sembra che il titolo del film sia quello), dove i prigionieri non possono scappare perché i sadici carcerieri avevano loro legato i lacci delle scarpe. “Nodo alla marinara” precisa uno. “Maledetti” impreca l’altro.

Cosa accadrà se l’offensiva di terra dovesse veramente avere luogo? Non solo le decine di migliaia di morti distruggeranno totalmente il mito del diritto all’autodifesa di Israele, perché uccidere indiscriminatamente la popolazione civile non è MAI autodifesa, ma è da considerare anche quale sarebbe il prezzo per l’esercito israeliano inoltrarsi nelle strade urbane con tunnel sotterranei non tutti conosciuti, nonostante il monitoraggio del Mossad.

Gli orchi uccidono bambini e donne. I terroristi possono farlo, equiparandosi agli orchi, e anche solo per questo devono essere sconfitti. Ma se lo fa un esercito regolare, si equipara agli orchi stessi e si pone ad un livello infimo rispetto a loro. Indipendentemente da tutto il resto.

Nel caso l’attacco di terra non avvenga, come è sperabile, la credibilità di Netanyahu sparirà comunque e totalmente, dopo essere stata demolita dagli stessi attacchi di Hamas ed essere seppellita sotto le macerie dei palazzi di Gaza City.

Nella seconda parte vedremo le implicazioni politiche sia pregresse (come si è arrivati a questo punto) che future, cioè i potenziali sviluppi.

Vincenzo Fedele

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5 commenti

  • Non Metuens Verbum ha detto:

    Una gigantesca pentola del diavolo, con tutti buchi nel coperchio.

  • Tommaso ha detto:

    Non è detto che il Mossad sia infallibile o invulnerabile . Esiste un altro servizio segreto che ha più mezzi del Mossad, che odia il Mossad e che ha già sconfitto gli uomini del mossad almeno una volta. Si tratta del servizio segreto della Repubblica islamica dell iran.
    Vi ricordate quel naufragio di una barca in uno dei nostri laghi mentre a bordo si svolgeva una festa di compleanno ? Ci furono alcuni morti e quando si iniziò ad indagare sul disastro ci si accorse che i festaioli erano tutti agenti in servizio o in pensione o dei nostri servizi segreti o del Mossad. Qualche tempo fa lessi un articolo in cui la responsabilità del naufragio veniva fatta risalire al servizio segreto dell Iran.
    Ora , guarda caso, l’invasione dei kibbutz vicini alla striscia di Gaza e’ avvenuta anche stavolta in un giorno di festa esattamente come per il naufragio sul lago. I servizi iraniani godono di notevoli protezioni nei nostri paesi europei e soprattutto in Italia dove possono godere dell’amicizia di molte forze politiche e anche del Vaticano.

    • Maria Carmela Terranova ha detto:

      Affermava Livia Rokach nel suo libro Vivere con la spada, il terrorismo sacro di Israele, che Moshe Dayan era consapevole della lunga catena di falsi incidenti e ostilità che con il governo aveva inventato e scontri che erano stati provocati, che erano costati tanto sangue. La vita delle vittime ebraiche doveva essere sacrificata per creare provocazioni che giustificassero le successive rappresaglie. Oggi è impossibile che il Mossad non avesse alcun sentore dell’imminente aggressione di Hamas, che, probabilmente, ha superato ogni aspettativa, ma ha dato la giustificazione al megalomane Netanyahu per eliminare la popolazione di Gaza e appropriarsi del territorio. Nella Carta di Israele da lui presentata all’ONU già Gaza non risultava.

  • Cosmo ha detto:

    Grazie all’autore ed al direttore per aver dato voce.
    Tutto ineccepibile e vero….
    Prima o poi bisognera che ci si renda finalmente conto delle implicazioni escatologiche di tutto ciò.
    Rileggo spesso Mt 27,25…..

    • Milly ha detto:

      Vero, Matteo 27,1-25 rappresenta una grande e incontrastabile Verità, questa situazione drammatica e altamente pericolosa di Israele scaturisce dall’aver messo a morte l’unica Persona-DIO che poteva risolvere in Pace ogni tipo di conflitto.
      Ma l’ostilità tra il mondo ebraico in generale e il mondo arabo potrebbe avere radici profonde addirittura nella Bibbia, in particolare Genesi 16, 1-16 quando la schiava egiziana Agar,
      dopo essersi unita ad Abramo, rimane incinta di Ismaele.
      È da questo “figlio della carne” che scaturira’ tutto il seguito di risentimento e odio che attraverserà i secoli di questi due popoli che, posti uno di fronte all’altro, non smetteranno neppure per un istante, a detestarsi a vicenda!