“Demolition Pope”? Una Opinione.
7 Ottobre 2023
Marco Tosatti
Carissimi StilumCuriali, un amico fedele del nostro sito, che ben conoscete, che ringraziamo di cuore, offre alla vostra attenzione queste riflessioni sulle vicende attuali che vedono coinvolta la Chiesa. Buona lettura e diffusione.
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“Demolition Pope”
La gente in piazza aveva visto la fumata nera. Tutti stavano andando via delusi con la speranza di vedere qualcosa di diverso il giorno dopo, quando ecco che una voce si sparse fra la folla: “La fumata é bianca! … la vetrata della loggia si sta aprendo”. Tutti, credendo di essersi sbagliati rivolsero il viso in sú. E dopo alcuni minuti di attesa un altissimo prelato si affacciò alla loggia ed annunciò a tutte le genti: “Habemus Diabolum …”
E parto da qui per spiegare cosa intendo:
papa Francesco risponde a proposito delle unioni dello stesso sesso: “ La prudenza pastorale deve quindi discernere adeguatamente se esistono forme di benedizione, richieste da una o più persone, che non trasmettano una concezione errata del matrimonio.”
Ora … se un omosessuale che fa con il suo compagno tutto ció che si fa in un matrimonio, va dal prete e questo, discernendo alla sua maniera, gli da la nuova “benedizione speciale”, allora l´omosessuale penserà che la sua relazione intima con la persona dello stesso sesso incontra la “benedizione” della Chiesa (e cioè di Dio). Cosí riceve di fatto il messaggio: “Il tuo rapporto con la persona del tuo stesso sesso è lecita per Dio”. Il che fa sparire in lui la consapevolezza che sta compiendo un peccato e di conseguenza anche che debba mai chiedere perdono a qualcuno per questo fatto. Di fatto papa Francesco sta facendo in modo che questa persona si avvii con una certa sicurezza all´inferno.
E se ci si pensa bene, allora si puó riconoscere che questa è una risposta analoga a quella che papa Francesco ha dato ad un transessuale dicendogli (piú o meno, sempre discernendo alla sua maniera): “Dio ci ama come siamo … Non arrenderti. Avanti!“. Che Dio ci ama, sono d´accordo anche io ma che dica in questa situazione: “Non arrenderti. Avanti” non mi pare possibile, per cui penso che sia una risposta prettamente umana … mossa forse da tutta l´infinitá bontá che papa Francesco puó possedere e che mostra quale è il suo criterio di “discernimento” e cioè che lui il peccatore lo perdona sempre e comunque anche senza pentimento; mi pare peró che tutto questo con lo Spirito Santo poco abbia poco a che fare.
Io penso che il ragionamento che Dio fa è del tutto diverso (e coincide con la citazione dei Dubia espressa dai Cardinali). A questo fine riporto a quanto scritto da loro questo (non in successione come riportato dalla Bibbia):
“Poi il Signore Dio disse: «Non è bene che l’uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile» (Gn 2:18) e poi disse: “… e i due saranno una sola carne.” (Gn 2:24 parz.), e poi disse anche: “«Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra;” (Gn 1:28)
Ora … se Dio ha creato la donna, e Dio non fa mai nulla inutilmente (questo lo si tenga presente anche per la diatriba su chi era veramente Papa fra Papa Benedetto/papa Francesco), è stato per permettere alla specie umana (e parlare qui solo di “uomo” sarebbe scorretto) di perpetuarsi. Quindi lo scopo secondario ma ancora fondamentale della nostra esistenza – il primo è quello di saper riconoscere il vero Dio – è quello di finalizzare ogni nostra azione alla procreazione e tutela successiva di ogni suo frutto. Tutto ció che va contro è/sarebbe peccato.
Da questo discende che l´unione sessuale fra due persone dello stesso sesso è sempre peccato semplicemente perché indirizza la sessualità verso scopi diversi da quelli per cui Dio l´ha concessa (a rigor di logica tutto quello che è un atto sessuale, anche tra eterosessuali, non indirizzato alla procreazione è peccato).
E allora qualcuno si chiederà: ma allora non c´è speranza per chi convive similmente come in un matrimonio con una persona dello stesso sesso? Mia risposta: per me c´è speranza.
Per chiarire vorrei mettere a confronto due esempi.
Mettiamo che esistano un medico che è omosessuale ed un medico che è eterosessuale.
Il primo cura tutti i pazienti, li ascolta, li consiglia nel loro migliore interesse, va a fare visita medica a casa loro, gli da le medicine giuste ed essenziali avendo sempre in vista l´interesse dei propri pazienti e tutte le cose buone che puó fare al prossimo. Dona anche regolarmente il quindici per cento del suo guadagno netto per azioni di carità ed anche qualcos´altro in occasioni particolari. E soprattutto crede a Dio e quando va in chiesa ogni domenica, e qualche volta pure durante la settimana, si sente in colpa … sa di essere in colpa e nella sua mente Gli chiede ogni volta perdono … magari ripromettendosi: “Sí … non oggi … ma forse domani ci riuscirò ..”
Anche il secondo crede a Dio e va regolarmente in chiesa ed è solo etero, ha famiglia con tre figli, ma gli piace smodatamente il denaro, visita tutti i suoi pazienti sommariamente, appena sente il paziente che dice che ha mal di pancia risponde senza alcuna esitazione per fare del denaro: “Probabilmente lei ha il cancro alle budella”, non gliene frega niente se un paziente muore a causa di una medicina sbagliata che gli ha dato … ed appena arriva il “vaccino”, soprattutto perché sa che riceverá un premio vacanza dalle ditte produttrici, continua a sponsorizzarlo anche sapendo che i primi a cui li ha prescritti sono crepati … naturalmente gli viene il sospetto che sia stato il “vaccino” ma liquida la questione dicendo a sé stesso: “Il foglietto informativo, ma anche la televisione, dice che è sicuro al cento per cento, per cui io non ho nessuna responsabilità” e dice al paziente “vaccinato” che ha appena subito un infarto: “Nessuna correlazione”, e dona niente o poco di quello che guadagna per alleviare le sofferenze degli altri. Naturalmente quando va in chiesa si sente al cento per cento corazzato di fronte a Dio e neanche avverte l´impulso di avvicinarsi al confessionale.
In qualche maniera tutti e due sarebbero destinati all´inferno per motivi diversi. Ma il primo ci andrá automaticamente?
Ebbene io penso che non sia automatico. Piú volte la giustizia di Dio viene rappresentata da una bilancia … su un piatto le buone azioni e sull´altro piatto le cattive … questo credo che Dio faccia al termine della vita di ognuno. Se a Suo giudizio le buone azioni prevalgono, in qualche maniera ci si salva, altrimenti …
Ecco … per salvarsi in condizioni come queste dove alla fine si crede di non poter uscire – ma anche se veramente non si ha la decisione di uscire o si è troppo deboli per trovare la volontà di uscirne – allora bisogna cercare di sforzarsi di minimizzare le azioni sgradite a Dio e di massimizzare, aumentandole anche in numero, quelle gradite.
L´esempio è quello del pubblicano: credendo di non meritare il perdono di Dio, perché crede che una pecca che gli sta attaccata lo trascinerà a fondo, si mortifica e chiede perdono a Dio per la sua condizione che non puó cambiare (o sí … ma a fatica); e Dio, solo per questo, lo ritiene migliore del fariseo.
Allo stesso modo, credo, valga per l´omosessuale e per chiunque si trovi in un´altra situazione che peró è peccato e dalla quale è difficile, anche solo soggettivamente, uscire: prendere atto delle proprie colpe di fronte a Dio (sempre!) ma al contempo massimizzare i propri lati positivi affinché la bilancia penda alla fine, anche solo minimamente, a proprio favore.
Detto in parole concrete: se si vuole indirizzare la propria sessualità per fini diversi dalla procreazione, allora Dio giudicherà la colpa minore se la stessa persona riconoscerá la propria colpa e nel contempo faciliterà gli altri a propagare la vita … secondo il principio: “Se non voglio o posso farlo io, ebbene aiuto gli altri a farlo” p.e. (sempre nel caso di un dottore) soccorrendo con la carità le famiglie con prole che stanno in difficoltà, visitandoli a casa, dandogli i farmaci giusti, dando una parola di ottimismo e di speranza a chi è caduto in depressione e tutte le azioni che ogni persona di buona volontà compirebbe. E questo soprattutto se riconosce, nonostante le proprie scelte/condizioni, che la propria famiglia abbia avuto un ruolo positivo nel proprio sviluppo e quindi pensa che l´istituzione della famiglia sia assolutamente da difendere e sta attento a non farsi trascinare da ideologie che la frantumano. In tutto questo rientra certamente la convinzione che se vuole avere un figlio, lo deve avere con una donna che sposerá regolarmente e non averlo in adozione magari sottraendolo a famiglie indigenti o con l´utero in affitto.
Invece mi pare che la ricetta di papa Francesco e cioè: “Giacché infatti, quando si chiede una benedizione, è una richiesta di aiuto a Dio, una supplica per un modo migliore di vivere, una fiducia in un Padre che può aiutarci a vivere meglio”, sia un giudizio misericordioso solo dal punto di vista umano ma che non rispecchia assolutamente le aspettative ed il giudizio di Dio, in quanto mira solo al benessere psichico di coloro che ricevono la benedizione ma che allo stesso tempo non minimizza assolutamente la loro condizioni di peccatori, anzi … ricevendo un qualche tipo di benedizione, li convince addirittura che tutto sia a posto e che possono continuare nella loro vita cosí come stanno facendo, senza alcun minimo cambiamento, di fatto spingendoli verso una trappola.
Ecco qui una importante distinzione che funge da cartina tornasole: Dio, per concedere la Sua misericordia, gradisce/vuole sempre un sacrificio riparatorio/un impegno piú o meno grande (un agnello, digiuno, astinenza, preghiere riparatorie, pellegrinaggio, per i bambini addirittura il mangiare la caramella il giorno dopo come fioretto alla Madonna, ecc.), mentre la salvezza per tutti a penitenza/sacrificio zero esiste solo nella mente di papa Francesco.
Riassumendo la questione:
la Chiesa (tradizionale), che ha avuto il compito di assolvere alle condizioni che Dio gli ha prescritto, dovrebbe dire al peccatore (tutti): “Noi, interpretando in buona fede quanto scritto in Genesi e Altro e che neanche Dio ha ancora cambiato, ti abbiamo detto tutto quello che è necessario che tu sappia perché tu ti salvi. Tu non lo fai. Oltre non ti possiamo aiutare. Ma sappi che il confessionale ed ogni nostro sacerdote è sempre pronto ad aiutarti spiritualmente per farti ritrovare il cammino verso Dio. Ancora non lo fai? Allora cerca tu stesso di trovare un accordo con Dio …”;
il peccatore a questo punto, a mio avviso, se la deve vedere direttamente con Dio, riconoscendo con sincera afflizione il proprio peccato davanti a Lui ogni volta che entra in chiesa ed ogni volta che si pone la questione, ma allo stesso tempo cercando di controbilanciare il tutto con azioni personali e sociali positive: cosí facendo si metterà nelle migliori condizioni per raggiungere un risultato quanto meno minimamente positivo;
la chiesa bergogliolica: dicendo al peccatore che la chiesa capisce/giustifica le sue azioni e lo benedice in qualche maniera anche in assenza di pentimento, cosí facendogli pensare di non essere mai in peccato/di essere assolto, compie non solo un atto di perdono che è riservato esclusivamente a Dio e che peró a queste condizioni non avrebbe mai concesso, ma anche un inganno a danno della persona interessata. È mio parere, peró, che chi compie degli atti come questi che spettano esclusivamente a Dio, sapendo di star contravvenendo alle prescrizioni che Dio ha dato al riguardo, pensa lui stesso di essere dio. Nel caso specifico quindi ritengo che papa Francesco abbia fornito la prova che in realtà lui non pensa piú di essere un semplice papa … ma addirittura pensa di essere dio … e questo varrebbe solo se lui agisse da solo (73 di “Laudate Deum”: “Lodate Dio è il nome di questa lettera. Perché un essere umano che pretende di sostituirsi a Dio diventa il peggior pericolo per sé stesso.” “se è papa, per tutta l´umanitá”, preciso io).
Ma non penso che sia cosí … non penso che siamo di fronte ad un aspirante Anticristo (persona). Infatti tutto il contesto odierno (per me eccellentemente descritto da mons. Viganó nel suo ultimo intervento “Inimicus Ecclesiam”) mi porta a pensare che lui stia facendo la parte del papa non per sua autonoma volontà ma per volontà di poteri oscuri e che quindi stia agendo per conto di questi poteri. Io quindi ritengo che nella risposta al “Dubium 2” papa Francesco abbia fatto emergere involontariamente una parte della dottrina dell´Avversario di Dio e che lui stesso porta avanti: “Pecca come vuoi ma non ti pentire mai e ottieni comunque il perdono” … formula sicura per andare all´Inferno. E questo vale non solo per l´omosessuale ma per tutti i peccatori.
E da qui mi viene un certo sospetto: ma vuoi vedere che tutte quelle parole contro Dio, Gesú, la Madonna, le azioni contro le suore di Ravello, quelle di Pienza, di Arlington, Francescani dell´Immacolata ecc. che molti vedono come degli atti di eresia sono in realtà tutte consce manifestazioni di odio nei confronti di Dio? E che forse papa Francesco ci sta palesando da piú di dieci anni apertamente in faccia, giustificandola con la caritá e il perdono nei confronti della creatura umana che Dio ama sempre e comunque, ma anche con l´”ecumenismo, ecologismo, vaccinismo, immigrazionismo, ideologia LGBTQ+, gender e altre istanze della religione globalista” (Viganó), una nuova religione che prima deve abbattere e poi sostituire quella del vero Dio? La religione di Satana per capirci e che noi non ce ne siamo per niente accorti? E forse addirittura che lui non solo è un antipapa dal punto di vista cattolico ma addirittura formalmente un altissimo sacerdote di questa religione satanica, a cui forse spetta comunque il titolo di “antipapa” non solo perché non validamente eletto cosí come tutti gli altri antipapi che lo hanno preceduto ma anche perché occupa quel posto proprio per fare tutto il contrario di quello che un vero Papa farebbe e cioè anziché di conservare la Chiesa cattolica, quella di distruggerLa dal di dentro e poi introdurre, sotto mentite spoglie, la religione di cui lui è forse un altissimo sacerdote? E che quindi tutta la sua opera non vada piú considerata come un cumulo di eresie né una manifestazione di sola apostasia ma sia un vero e proprio lavoro demolitorio doloso della Chiesa cattolica in ragione della sua appartenenza alla religione del Diavolo e che questa “conversione”, se mai c´è stata, abbia avuto luogo quando papa Francesco era ancora cardinale (avvalorando cosí la tesi del monsignor Viganó) ma anche prima?
E mi pongo queste domande finali: se tutto ció fosse vero, puó essere che il sinodo sulla sinodalitá non sia solo una manifestazione di odio verso Dio come tutte le altre, ma sia soprattutto lo strumento/occasione con cui il Diavolo intende porre fine alla religione della Chiesa cattolica e portare apertamente alla luce la Propria? (procedimento analogo alla sostituzione dei regni con le Democrazie … Re sta a Democrazia, come Papa sta a Sinodo sulla sinodalitá). Un atto ufficiale (o primo di una serie di atti) di cessazione della religione Cattolica con contemporaneo atto successivo di fondazione ufficiale della chiesa di Satana? E cioè sia di fatto, nelle Sue intenzioni, il precipuo strumento con cui traghettare in massa ed in maniera occulta i fedeli dalla sponda di Dio alla Propria sponda? Se fosse cosí, allora questo sinodo, per me, equivarrebbe al bacio con cui Giuda ha tradito il Cristo. Ai partecipanti verrá dunque chiesto durante il sinodo di baciare sulla guancia il Cristo sulla Croce?
Ecco … se io fossi nei panni dei cinque Eccellentissimi cardinali, una volta finito il Sinodo, mi preparerei a rivolgere a chi sembrerá comandare il seguente Dubium 6: “Ora che il Sinodo è terminato, chi pensate che é il Vicario di Cristo su questa terra?” È mia opinione che di fatto non piú papa Francesco, ma il Sinodo risponderà certamente. Infatti mi aspetto, visto che secondo me gli organizzatori sono dei comunisti/globalisti travestiti da ecclesiastici (la croce non fa piú il papa/cardinale/arcivescovo, ecc.), che dal “Sinodo” esca fuori una proposta che preveda al massimo livello l´istituzione di qualche Commissione che sostituisca o affianchi l´opera del papa (simile all´organizzazione dell´UE – il Sinodo potrebbe funzionare come un parlamento europeo) e invece a livello base di “comitati” che tiranneggeranno, soprattutto dal punto di vista delle istanze ambientaliste (è un caso che un manuale di indottrinamento globalista come Laudate Deum sia stato pubblicato proprio ora?) … e non certamente quelle spirituali, tutti gli altri fedeli che si faranno accalappiare dal loro indottrinamento ambientale. E ció nonostante verrá detto a loro, al fine di assicurarsi l´obbedienza, che i membri della “Commissione” e dei “comitati”sono guidati dallo Spirito Santo … mica da Soros.
Mie domande ed opinioni al momento.
Nota: naturalmente quella del discernimento è un criterio molto comodo per i peccatori. Infatti i fedeli di una zona, sapendo che il parroco del paese vicino “discerne” piú misericordiosamente degli altri, tenteranno di andare tutti da lui lasciando senza anime da salvare gli altri parroci della zona che discernono peggio. Da qui si puó giá prevedere il futuro sviluppo di un “turismo delle assoluzioni”.
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Tag: demolition pope, papa, una opinione
Categoria: Generale
Io ridurrei più semplicemente la questione alla domanda : “ A chi spetta la giustizia sul caso singolo alla Chiesa o a Dio ?. “. La risposta mi sembra non discutibile perché solo Dio conosce alla perfezione l’uomo ( “Tutti i capelli della vostra testa vi sono contati”) e in questo senso la Chiesa deve sempre applicare la legge che Dio stesso ha rivelato , quindi allo stesso tempo non perdonare quello che non è perdonabile ma allo stesso tempo impegnarsi per la salvezza dell’anima di chiunque si rivolga a lei ( “ anche le meretrici vi passeranno davanti”). Ma, come sempre sono i poeti che spiegano meglio dei teologi. John Donne nella sua meditazione “per chi suona la campana” ci spiega che alla nostra morte il fascicolo della nostra vita non sarà stralciato dal volume che le raccoglie tutte , ma esso viene affidato da Dio a dei traduttori a noi vicini che lo mettono in una forma migliore”..
IL TURISMO DELLE ASSOLUZIONI, bella questa! E aggiungerei, che diranno a tutti coloro ai quali non è stata data questa possibilità? E aggiungerei, qualcuno potrebbe a questo punto anticipare nei tempi le direttive pastorali del futuro. No?
Infatti, LA CARITÀ COPRE UNA MOLTITUDINE DI PECCATI. 1Pt 4,8
Mi soffermo su un punto, che ritengo essenziale, di questa profonda e lucida analisi, di cui non condivido la teoria del “dolo” di Mons.Vigano’, su cui poggerebbe l’illegittimità di questo papato, che, a mio avviso, inequivocabilmente, poggia sull’invalidità della rinuncia di Papa BXVI e quindi del Conclave2013, limitandomi a sottolineare che se così non fosse le Porte degli Inferi avrebbero già prevalso! Ritornando al punto, che condivido pienamente, trovo che etichettare Bergoglio come “semplice” antipapa sia fin troppo riduttivo e rischi di diventare fuorviante. Come tanti commentatori del blog hanno sapientemente già fatto notare, ponendo l’attenzione sulle Sacre Scritture, in particolare sull’Apocalisse, ci troviamo difronte allo scontro decisivo tra le potenze anticristiche, rappresentate ed incarnate dal Cosiddetto assiso illegittimamente sul Trono (dopo la rimozione del Katechon) e le Forze del Bene. Il tutto permesso dal Signore, prima del Suo intervento finale, Che oggi chiama i Suoi figli, nell’assoluta libertà loro concessa, ad una netta e decisiva scelta, fatta in retta coscienza e fede, su quale parte stare, non facendo loro mancare i mezzi o l’Aiuto, per compierla. Disconoscere l’antipapa diventa, pertanto, doveroso e necessario per non trovarsi a percorrere la via sbagliata che conduce al baratro! O augusta Regina delle vittorie prega per noi!
Grazie per il suo commento.
Ci tengo a premettere che ho trascorso poco del mio tempo a leggere libri di dottrina cattolica, vicende della curia romana, ecc., per cui moltissimi in questo blog mi danno i punti in materia (per cui é piú uno scritto basato sull´intuizione/immaginazione).
Io non mi soffermo a cercare di scoprire quali sono le cause che rendono papa Francesco un antipapa. Del resto, non é escluso che vi siano stati contemporaneamente molteplici motivi per cui non sia papa: mancava la volontá di curare secondo i dettami di Dio gli affari del Papato fin dall´inizio? (mons. Viganó)? O anche pure é stata esercitata violenza/minaccia nei confronti di Papa Benedetto? O anche pure le dimissioni fasulle? (giornalista Cionci). Non lo so e non sono assolutamente in grado di indagare.
Ma il fatto che vi siano state contemporaneamente due persone con gli abiti bianchi in Vaticano mi dice chiaramente che una doveva essere non genuina.
Motivazione: Dio non spreca mai il suo tempo e la sua energia. Se c´é una foglia che si muove avrá un avuto un motivo per farlo. E per questo penso: se Dio ci ha mostrato cosí a lungo due (Papa + papa), é come se mi avesse detto: “Debbo consentire che vi sia un falso papa perché i miei piani si avverino … ma tu e chi cerca di tenere la lanterna accesa per non perdere mai di vista la Veritá non cadere per questo nella trappola del Diavolo”.
Per me questo basta.
Nota: ora qualcuno potrebbe dire: “Ma se dalla morte di Papa Benedetto, tutti i sacerdoti/la gente/i fedeli hanno iniziato a trattare papa Francesco quale legittimo papa, allora diventa per “consenso” prolungato (o meno) Papa.
Non sono d´accordo. Se qualcuno alla morte del Cristo affermasse che qualcuno che non é il Cristo riuscisse a farsi accettare come il Cristo e per questo “é” il Cristo, allora questo contrasterebbe con le parole stesse di Gesú: “Guardate che nessuno vi inganni; molti verranno nel mio nome, dicendo: Io sono il Cristo, e trarranno molti in inganno” (Mt 24: 4,5).
Insomma … Cristo si è, non si diventa. Allo stesso modo vale per il Suo Vicario: se non lo era prima, non basta il parere della gente per farlo diventare il Cristo (o suo rappresentante) … ci vuole un atto formale originante dal Cristo (elezione valida sotto tutti i punti di vista) che peró, nel caso di papa Francesco, manca. E per spiegarne la mancanza rimando a quanto detto sopra (mancanza fin dall´inizio dell´intenzione di assumere gli obblighi del Cristo? Violenza nei confronto di Papa Benedetto? Falsi dimissioni? Altro?).
Ottimo articolo però gradirei proporre una rettifica, laddove l’ autore dell’ articolo afferma che “Di fatto papa Francesco sta facendo in modo che questa persona si avvii con una certa sicurezza all´inferno.”….ecco, su questa frase avrei qualcosa da ridire :A mio avviso la persona ( pecorella del gregge ) condotta volontariamente dal proprio pastore, in questo caso addirittura il papa,su una cattiva strada, non è assolutamente responsabile delle sue azioni; nessun proprietario di un gregge che vede la sue pecore condotte su cattivi pascoli dal pastore se la prende…con le pecore. Piuttosto prende per il bavero il pastore, gli da qualche scrollone e gli mette sul suo conto tutti i danni.
Pertanto, qui, l’ unico soggetto che si “avvia con una certa sicurezza all’ inferno ” è proprio lui, Sua non Santità antipapa Francesco.
Con la differenza che una persona non è una pecora.
E che da questo fatto ne conseguono delle responsabilitá nei confronti di Dio.
Eh già, Enrico, una persona non è una pecora, ma sai, le metafore…esistono anche quelle
Certo. Ma le metafore sono a doppia facciata.
Uno può essere una delle pecore del gregge, oppure una pecora perché è “ingreggiata”.
Forse la linea di demarcazione è ardua da individuare.