La Babilonia bergogliana e la Chiesa che vincerà. Benedetta De Vito.
5 Ottobre 2023
Marco Tosatti
Carissimi StilumCuriali, la nostra Benedetta De Vito è tornata a Roma, e ci offre questo schizzo della Roma odierna, zona San Pietro e Dintorni…buona lettura.
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Seguendo il consiglio di una gentile lettrice, sono scesa dal podio (dove, però, non sono mai salita, casomai in ginocchio me ne sto davanti al Santissimo…) e, dietro un cespuglio, nascosto in Piazza San Pietro, mi son messa in vedetta.
Ho visto un signore dal volto grifagno vestito, anche se con tinte candide, come ho veduto abbigliato un certo Schwab che, mi pare, si vanti di essere l’inventore del grande (si fa per dire) reset.
Ho visto la piazza vuota, ho udito il latinorum delle risposte date ai dubia dei Monsignori amici della tradizione (che conosco per nome uno per uno) che sono, intendo le risposte del Bergoglio un calcio nello stinco al depositum fidei.
Sono rimasta un poco in quel deserto arido e triste e poi, con buonapace della lettrice, sono tornata nel mio podio che è, in fondo, un banco (il secondo a destra, guardando in faccia l’altare) a Sant’Agata dei Goti.
Sì, sono tornata a casa, nella mattina fresca, in danza, verso la mia Santa Messa, dove conto molti sacerdoti compunti, cattolici, innamorati (come me) del Signore. E con me tante simpatiche suore (che tornano tutti i giorni) , sorelle, che conosco una per una, nell’abito bianco, blu o color castagna loro, in una allegra e mutua festa di sorrisi.
Sì sono tornata a casa e, contenta, nel ritorno romano, dopo il forzato digiuno eucaristico sardo. E mentre, una mattina, me ne stavo, prima della funzione, in preghiera, ho visto come trasognata venirmi incontro una bella arancia.
E la buccia amara era la chiesa che chiacchiera, s’agita, blatera e va a braccetto con il mondo, la neochiesa arcobalena di Bergoglio e dei suoi, fatta di monsignori che dimenticano di indossare la Croce (che è centro e Via e Verità e Vita e come può, mi domando e dico, dimenticare di mettersela un principe della Chiesa…), di Papi che non benedicono un feretro, di cardinali baciatori, di cardinali amici dei massoni e di tante, innumerevoli orrendezze.
Ma dentro, l’arancia era fresca, succosa, piena di miele. Ed è questa la chiesa vera, nascosta che, nonostante, tutto vive, respira, palpita e che nessuno potrà mai distruggere, la chiesa di Nostro Signore, la Sua Santa Sposa.
La Santa Chiesa Cattolica Romana che arde sotto le ceneri della babilonia bergogliana e che un giorno, sì, presto, trionferà.
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Categoria: Generale
Al di là della repellente scorza però noto che questa arancia ha al suo interno vari spicchi di diverso colore e sapore. Manca quel quid capace di unificarne l’essenza tutta.
“Babilonia bergogliana”: ben detto!
Eccone una delle tante facce:
https://www.maurizioblondet.it/wp-content/uploads/2023/10/vatic-babilonia-5137131.mp4
Gentile Benedetta,
mi permetta un’osservazione in senso lato:
non è affatto escluso che l’inginocchiatoio diventi un podio:
quel particolare, subdolo senso che si nutre di certezze granitiche, di umiltà, di purezza intoccabile dallo schifo del mondo, di distinzione dalla massa dannata, del vedere la vita terrena in bianco e nero, dell’auto investirsi adepti della verità mentre tutt’intorno impazza l’errore. Insomma quel dare per scontato che il primo vizio capitale, la superbia, sia senz’altro esorcizzato dall’inginocchiatoio, dalle preghiere e dalle messe,
ecco, questo, è ciò da cui guardarsi.
Chi ha almeno qualche nozione di teologia ascetica sa di cosa scrivo.
Va beh, a parte il fatto che a mio parere la lettera del papa dell’11 luglio è perfetta (e i dubia residui – con cui dei CARDINALI!!! chiedono se si possano contraddire insegnamenti ex cathedra (!!!!!!!!!!!!) – approfitto di questo spazio per dire che ho letto la Laudate Deum e, a parte la magnifica frase di chiusura, l’intero documento è un manifesto di antimodernità, antiprogressismo e antitecnocrazia. Siete sicuri che il Papa sia “de sinistra”? Io ste cose le sentivo nei dibattiti di Atreju…..
Ecco una visione diametralmente opposta a quella dei conservatori.
Prendo spunto per osservare che è sempre un soggetto che osserva il mondo oggettivo.
Perciò il soggettivismo è ineliminabile e l’oggettivo vattelappesca.
I più grandi inquinatori del mondo sono i comunisti cinesi e i liberisti americani. Non certo dei reazionari….
Quando ancora tanti fatti non erano accaduti scrivevo:
(Pensieri e Massime):
La noce di cocco.
Chi conosce la noce di cocco sa che al suo interno contiene un latte nutriente e una polpa squisita. Chi non la conosce e ne vede solo l’esterno la considera solo un oggetto peloso, pesante , buono solo da tirare in testa.
Come il buono della noce di cocco non lo si conosce se non ci si penetra dentro – così è anche per la Chiesa (2008)