L’Intelligenza che piace al papa. Mastro Titta.
3 Ottobre 2023
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, oggi il nostro Mastro Titta si occupa di Intelligenza Artificiale e dell’uso – o misuro, o abuso… – che potrebbero farne i chierici. Buona lettura e diffusione.
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L’INTELLIGENZA CHE PIACE AL PAPA
Passi che Mauro Delpini abbia candidamente confessato che le omelie le fanno già con ChatGpt. “Sfida per l’umanesimo”, disse. Vista la qualità media delle medesime, sono sicuro che costituisca un piccolo passo per un prete, un passo gigantesco per i cattolici.
Ma che ci si metta anche il papa, che intitola la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali all’Intelligenza Artificiale, è qualcosa più di un imprimatur. “Come tutte le rivoluzioni anche questa basata sull’intelligenza artificiale, pone nuove sfide affinché le macchine non contribuiscano a diffondere un sistema di disinformazione a larga scala”. Magari su larga scala. Non sanno scrivere, forse nemmeno leggere, figuriamoci capire la Parola di Dio. Che poi Dio chi l’ha mai visto.
Sfida, sfide. Si tratta di una parola-spia. L’acqua che sfida la diga, il fuoco che sfida la paglia, la Pro Cisterna che sfida il Real Madrid. Quando calano le brache davanti alla prima cacca di toro che il potere gli mette davanti, parlano di “sfide”. Hai già perso senza combattere. Devi capitolare accettando la cosa. Non farti domande, non dubitare, non informarti. Fake news, fake news ovunque. Fidati di noi che abbiamo interrogato interiora di uccelli e fondi di caffè, anzi il vitello d’oro, anzi l’intelligenza artificiale.
Chissà che Bergoglio non decida di rispondere ai nuovi Dubia con Bard o ChatGpt. Lui trova molto divertente fare il papa, si divertirà un mondo anche adesso.
Il lettore apprezzerà l’immagine di copertina scelta. Una mano grassottella, femminea in manica bianca a sinistra (quella del papa?) che tocca quella cibernetica di Dio a destra nell’emulazione della Creazione michelangiolesca. Mai banali, eppure così originali nella propria sciatteria mentale senza vergogna.
Il nuovo idolo è il cyborg. È appena il caso di notare che dopo il tripudio in difesa e venerazione della natura, il creato, la casa comune, ecco che si affidano alla più estrema delle macchine, un manufatto umano che imita un uomo. E lo mettono al posto di Dio, mica pizza e fichi.
E qual è la prima preghiera? Che li aiuti a censurare le fake-news. In altre parole che soffochi la verità sul loro conto: che sono stupidi, cattivi e la causa di molti problemi che appestano l’uomo. Altro che la fame, la povertà, le guerre e il cambiamento climatico.
Fuggire da fame e guerre e ritrovarsi tra le braccia di Bergoglio in effetti è una sciagura mica da ridere. Quando gli dissero che c’erano barboni sotto il colonnato del Bernini, aprì una barberia. Barboni, barba? Rasare.
Quando si manifestò il vaccino “luce di speranza se per tutti”, corse a vaccinare barboni sbarbati, transessuali prostituti, lui che era lei ma è lui, insetti e piccoli vermi: bastava respirasse. Quando tornate a casa e mettete a letto i vostri figli, date loro un vaccino, e dire loro che è il vaccino del papa. Accogliete, accogliete tutti. Poi vaccinateli.
La disinformazione di massa, ecco cosa toglie il sonno a Bergoglio e sodali. Bergoglio è papa o no? Bergoglio è eretico o no? I vaccini sono atti d’amore o no? Vuoi mai che tacendo i cardinali una macchina dia risposte spiacevoli. Del resto loro sono così intelligenti da aver capito chi devono omaggiare per restare in sella i pochi mesi che gli restano da vivere.
L’altra parolina magica è “rivoluzione”. Rivoluzioni nella Chiesa, rivoluzioni dappertutto. Ci sfilano la vita e la fede da sotto il naso e la chiamano rivoluzione. Quanto è bella la rivoluzione. Tutte quelle teste che cadono nella cesta. E dentro le teste ci sono i cervelli.
Ma attenzione: bisogna che l’Intelligenza Artificiale non aumenti “anche la solitudine di chi già è solo, privandoci del calore”. Hanno paura che i giovani lascino soli i vecchi privandoli del calore? In questo, sono tradizionalisti: citofonare di persona, e portare il gelato.
Del resto “è diventato sempre più difficile distinguere il calcolo dal pensiero, il linguaggio prodotto da una macchina da quello generato dagli esseri umani”. Questa è l’unica cosa vera: non pensano, calcolano. Quindi fanno fatica coi calcolatori che sono più bravi di loro.
Del resto il pensiero presuppone conoscenze vaste che non possiedono, e tante altre cosette come spirito, intuizione, velocità di esecuzione. Il linguaggio ne discende. Il loro infatti è microfiltrato, senza glutine e olio di palma, asessuato: ecco perché si fa fatica a distinguere Sapientino dal papa.
L’unica domanda alla quale un computer può rispondere in modo passabile è questa: “Dimostrami che sono un imbecille”.
“Stai parlando con un frullatore, cocco”.
Dimostrare invece che sono sacerdoti di Cristo e papi, è fuori portata dell’intelligenza artificiale più sgamata. È antipatico, poco filiale e rispettoso, ma è la verità. Che Terminator li perdoni.
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Tag: ai, intelligenza, papa, titta
Categoria: Generale
Non sarebbe una buona idea per Bergoglio rispondere ai dubia con ChatGpt. La chat è troppo intelligente e intellettualmente onesta. Risponderebbe che Berggy non è ovviamente papa e che le monsignorine incuriosite, dopo 10 anni di suppliche filiali e altri spettacoli ugualmente ridicoli e codardi, dovrebbero dimettersi, recarsi da un sacerdote regolarmente scomunicato e chiedere in ginocchio il perdono di Dio per i propri crimini contro la fede.
“Grande intelligenza non è un’intelligenza più grande dell’ordinario,ma una di altra indole”(N.Gomez Davila).Grazie a Mastro Titta che ogni volta ce lo dimostra.
“Sfida”, afferma giustamente Mastro Titta, è “parola spia”. Come dire: può darsi che da detta sfida -eufemismo per non dire “cambiamento imposto dall’alto”- giungano rovine fisiche e spirituali, però, come disse quello (se tocca a voi): “l’importante è partecipare”.
Ecco, sarebbe l’ora che la “trascurabile maggioranza” iniziasse a dire che non vale la pena di sfidare la propria libertà e sicurezza economica (due esempi a caso: vaccini e guerra) se non vi è niente da guadagnare, utilizzando sia la categoria cristiana della prudenza che la categoria liberale dell’Utilità. Inoltre, a ben vedere, per le Omelie ma non solo, la vera sfida è cercare di comprendere tutto ciò che di bello e di grande è stato scritto circa la parola di Dio, provando a farla propria. Per far ciò è sufficiente acquistare qualche libro che, del resto, è la “materia prima” dell’intelligenza artificiale che con velocità e potenza di calcolo proverà ad affiancare/superare quella umana. Alla fine il non detto, che casualmente è la questione più importante è: chi non usa la propria intelligenza dovrà soccombere a quella altrui, naturale o artificiale che sia, tutto ciò in tempi assai agitati come i nostri, ciò può essere molto pericoloso.
Tutto sta nel capire che cosa intendono per intelligenza e con quell’aggettivo…. Artificiale ha sempre significato non naturale, generato dall’ingegno umano e dalle sue abilità di artista o di artigiano per sostituire o completare qualcosa che la natura (intesa come opera e strumento di Dio Creatore) aveva già creato prima. C’è un volo naturale (quello di insetti e uccelli) e c’è un volo artificiale (quello degli aeroplani) e la locomotiva a vapore non è altro che il cavallo da tiro artificiale, mentre la motocicletta è il cavallo da sella artificiale (tanto è vero che la loro potenza prima della unificazione delle unità di misura era misurata in cavalli). Il termostato non è altro che il fuochista artificiale che mantiene costante la temperatura agendo sulla valvola della caldaia, ma non è più intelligente di un fuochista. Così anche il più evoluto dei computer non è più intelligente di un somaro. A me l’intelligenza artificiale non ha mai fatto paura : fa paura a chi ne parla senza sapere che cosa è come i letterati, i filosofi, i giuristi e i politici mestieranti. Parlare di intelligenza artificiale fa ridere. Al massimo si potrebbe parlare di cervello e di sistema nervoso artificiale che sono ben altra cosa dell’intelligenza che fa dell’uomo un essere ad immagine e somiglianza di Dio.
Delpini, arcivescovo di Milano, ha per nome Mario non Mauro.
Si, gridare, continuare a pensare, a ragionare, a smascherare, a denunciare, a svergognare, ora che i morti viventi sono usciti tutti dalle proprie tombe, dai propri sarcofagi, dai propri antri e che prima di tornarci vorrebbero trascinare tutti con se’, nell’oblio eterno. Hanno già perso, sono già stati vinti, ma la loro famelicita’ è ancora irrefrenabile, insaziabile e per appagarla utilizzano ogni mezzo, compresi quelli che il progresso ha loro fornito. Non avendo più cuore, mente, anima, da ascoltare e da preservare, programmano I.A. che li guidino e ci guidino, facendoci “transumare” dal mondo dei viventi al loro tombale, interagendo persino con la sacralità genetica umana. Il nostro disperato grido di aiuto deve, innanzitutto, rivolgersi al Cielo, un grido accorato, sincero e pentito, che il Signore certo non lascerà inascoltato!
Al 9000 al confronto era più umano…per non venir eliminato raccontava le filastrocche di infanzia dell’astronauta…faceva piangere.
Abbiamo il messaggio originale di Cristo nel Vangelo , negli atti degli Apostoli ovvero in tutto il Nuovo Testamento.
Nuovo Testamento che affonda le radici nel Vecchio Testamento.
Luca , nel suo terzo capitolo ci da’ la genealogia di Giuseppe , ricollegandola sia a Davide che ad Adamo.
Possiamo noi oggi ricollegare il messaggio della chiesa di Bergoglio e dei suoi seguaci al messaggio originario di Cristo e dei suoi Apostoli ?
eviterei