In morte di Giorgio Napolitano. Vincenzo Fedele, un curriculum non emendato…

27 Settembre 2023 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae il nostro Vincenzo Fedele offre alla vostra attenzione queste riflessioni sulla scomparsa di Giorgio Napolitano. La fotografia è del nunzio in Italia, Tscherrig, alla commemorazione in Parlamento, senza la croce pettorale. Buona lettura e condivisione.

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Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli”.

Matteo 10, 32-33

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In morte di Giorgio Napolitano

Su IL GIORNALE del 23 settembre, Alessandro Sallusti qualifica il fu Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, come “Il Camaleonte” e, forse, mai epiteto è stato più appropriato. Le celebrazioni con edizioni straordinarie dei telegiornali non hanno dato spazio alle giravolte che il defunto Presidente ha compiuto. Per comprendere e ricordare veramente chi è stato Giorgio Napolitano si deve approfondire un po’ di più.

Da studente in giurisprudenza alla Federico II si era iscritto ai GUF (Gruppi Universitari Fascisti) che, nati nel 1919, erano poi stati incanalati da Benito Mussolini per forgiare la nuova classe dirigente fascista.

Nel 1944, cioè con gli americani già sul suolo italiano e la fine della guerra alle porte, entra nel PCI e, nel 1953 viene eletto in parlamento divenendo esponente di spicco dell’ala “migliorista” di Giovanni Amendola.

Carriera trionfale, da qui in poi, sino ad approdare al Quirinale, con un unico neo, provvidenziale, guardandolo a posteriori. Alla morte improvvisa di Enrico Berlinguer doveva divenire il nuovo segretario del PCI, ma venne fermato e la carica passò, come transizione, all’incolore ma ortodosso Natta.

Eppure era stato sempre allineato alla linea del partito. Aveva anche osannato l’invasione dei carri armati russi in Ungheria condividendo la condanna a morte del Presidente dell’epoca, Imre Nagy sulla cui tomba, da Presidente della Repubblica Italiana, si recò a rendere omaggio, inchinandosi e chiedendo scusa per la condanna di 50 anni prima.

Per l’analoga approvazione degli stessi carri armati a Praga 1968 non ha mai chiesto pubblicamente scusa. Ovviamente tutto gli venne perdonato, a lui ed ai comunisti come partito e come movimento. Per tutte le altre morti e distruzioni non si registrano scuse, meglio tacere. Come per il muro di Berlino di cui nessuno più sottolinea perché e da chi venne costruito, né i morti ammazzati nel tentativo di scavalcarlo, tanto i comunisti sono scusati a prescindere. Il PCI ha anche cambiato nome, cosa si vuole di più?

Nel governo Prodi, 1996, venne nominato Ministro degli Interni e, insieme a Livia Turco, firmò la prima Legge per il controllo dell’immigrazione clandestina (la famosa Turco – Napolitano), ma anche di questa, pur contestata all’epoca dalla sinistra, nessuno se ne ricorda più. “Consigliato” di andare al Parlamento Europeo, che lui visse come un esilio forzato, in realtà lo terrà un po’ lontano dalle beghe nostrane iniziando a costruire attorno a se quell’aura da vecchio saggio che lo accompagnerà per tutto il resto della carriera.

Come ben sappiamo, nulla accade per caso. A Bruxelles, infatti, conosce Mario Mauro, all’epoca esponente di spicco di Comunione e Liberazione, con cui fraternizza e che tanto gli servirà per accedere al Quirinale ed anche dopo. Viene nominato Senatore a vita da Carlo Azeglio Ciampi (mai saputo per quali titoli), e nel 2006 viene eletto Presidente della Repubblica Italiana al posto del candidato ufficiale della sinistra, Massimo D’Alema. Si sdebita subito con Romano Prodi nominandolo Presidente del Consiglio, ma due anni dopo Berlusconi vince nuovamente le elezioni.

Inizia un periodo di turbolenta coabitazione ed anche all’esterno si vede il lavorio, deleterio e fuori dai percorsi istituzionali, di anomala “moral suasion” con molte Leggi da limare ed adattare prima che lui vi apponga la sua firma.

Una sola Legge non verrà mai promulgata perchè Napolitano non la firmerà mai: quella che avrebbe comportato la grazia dalla condanna a morte di Eluana Englaro, con la complicità di Fini e, piange il cuore a ricordarlo, del padre stesso di Eluana, ma questa è un’altra storia.

In realtà inizia una fortissima azione sotterranea di sconvolgimento istituzionale con blandizie di personaggi che si prestano ad azioni dirompenti convinti dal Colle che stanno operando al meglio, per se stessi e per la Nazione.

Abbiamo già accennato a Mario Mauro, che non poca parte ebbe, dall’interno di Forza Italia, nella sorprendente ascesa di Napolitano al Colle, ma i folgorati sulla strada del Quirinale sono stati parecchi, al centro, a destra ed a sinistra.

Pochi si ricordano di Marco Follini, convinto a lasciare l’UDC per il Partito Democratico. Poi toccò a Pier Ferdinando Casini che venne convinto a staccarsi dalla coalizione di centro destra e correre da solo nel 2008.

Poi venne la volta di Gianfranco Fini che, da delfino designato e sicuro successore di Berlusconi assunse posizioni polemiche all’interno della coalizione. Inizialmente in contrapposizione a Giulio Tremonti e poi in aperto contrasto a Berlusconi stesso. A scissione avvenuta fu chiaro che era stato Napolitano, complice la miopia politica di Fini e la sua infinita ed autolesionista autostima, a prospettargli una futura guida del Governo dopo la liquidazione di Berlusconi per via giudiziaria. Nel dicembre 2010, però, il tentativo fallì. Il Colle cerca allora di coinvolgere Tremonti illudendolo che potrebbe essere lui il successore del Cavaliere.

Si muove anche l’Europa con Merkel e Sarkozy in prima linea e con lo spread divenuto arma di distruzione di massa per rimuovere l’ostacolo Berlusconi dai programmi di loro signori.

Napolitano nomina Monti senatore a vita e, pochi giorni dopo gli conferisce l’incarico di formare il nuovo Governo seppellendo tutti gli “utili idioti” che erano stati illusi dai maneggi sottobanco. Rientra in campo il povero Mario Mauro che si alleerà addirittura con Monti in Scelta Civica prima di essere scaricato definitivamente e relegato nel dimenticatoio della storia terminando in un partitino con lo 0,3 % di consensi..

Ricordiamo infine Alfano elevato alle stelle, prima di finire nelle stalle e, a sua volta, seppellito e dimenticato.

Non che a sinistra i destini siano stati molto diversi. Bersani viene mandato allo sbaraglio e, dopo essere sacrificato allo sbertucciamento dei 5 stelle, viene accantonato e sostituito con Enrico Letta che, a sua volta, rimanendo sereno, verrà scavalcato dal nascente Renzi. Lo stesso Prodi verrà fermato nella nuova corsa al Colle con i famosi 101 che ne bocciarono la candidatura sponsorizzati dal residente del Colle che, per la prima volta nella storia della Repubblica, sarà riconfermato nella carica.

Anche nella ignominiosa aggressione alla Libia Napolitano ebbe un ruolo non secondario, obbligando Berlusconi ad adeguarsi ai dictat, altrove decisi, di eliminare la leadership Gheddafi ed eliminarlo anche fisicamente con un susseguirsi di marchiani errori ed ignominie di cui tuttora ne paghiamo le conseguenze, noi, i libici e l’Africa intera.

Nella stessa vita civile non si vedono grandi meriti se si riesce a guardare oltre l’eleganza indiscussa ed una lodevole sobrietà di stile di vita, ottimo paravento per coprire atteggiamenti, azioni, pensieri ed omissioni tutt’altro che eroici o lungimiranti.

Sposato con il solo rito civile nel 1959, in tempi in cui anche Peppone si sposava in Chiesa da Don Camillo, si affianca a Jorghe Mario Bergoglio, da cui sarà elevato alle eccellenze di cui avevano goduto anche Pannella e la Bonino e, probabilmente, per motivi analoghi.

Non commento la visita, post mortem, di Bergoglio alla salma, primo caso anche in questo frangente, pur senza una benedizione o anche solo un semplice segno di croce davanti alla salma. Un Papa che si alza dalla sedia a rotelle per fissare immobile il feretro ricoperto dal tricolore, per omaggiare il corpo destinato al degrado ed ai vermi, dimenticando l’anima immortale che, per chi ci crede, si è già presentata davanti all’eterno Padre e, forse, abbisogna di preghiere, rimarrà negli annali ad imperituro ricordo della povertà spirituale in cui siamo caduti nei tempi che ci siamo meritati. Ammesso, per assurdo, che la mancata benedizione ed il mancato segno di croce, su se stesso e sul morto, siano stati consigliati dal rispetto per la laicità del defunto e della sua comunità, allora doveva essere evitata la visita stessa, perché l’uomo che andava a visitare il defunto era ben conosciuto e non era un uomo qualunque. Dovevano essere evitati sia l’abito bianco sia la croce appesa al collo e messa in buona evidenza. Ma, appunto, è assurdo anche solo ipotizzare questo ragionamento a giustificazione ipocrita di un atteggiamento ostentatamente pagano.

In realtà su questo aspetto un commento devo proprio farlo. Ho parlato con diverse persone all’uscita dalla Santa Messa e, con mia somma meraviglia, nessuno – NESSUNO -aveva fatto caso che il Papa non aveva mai sollevato la mano per benedire la salma e neanche per fare il segno della Croce sul proprio corpo.. La constatazione, tristissima per quanto banale, è che ormai ci siamo abituati ad atteggiamenti pagani, o atei, anche da parte di cattolici praticanti ed anche da parte del Papa della Chiesa Cattolica. Se l’apostasia, dimenticanza, diserzione o come la si voglia comunque chiamare, da parte di Bergoglio riguarda la sua persona e sarà lui a doverne dar conto in cielo, l’indifferenza, prima ancora dell’indifferentismo, a cui è stato abbassato il popolo di Dio è un fatto gravissimo che riguarda tutti noi. Iniziando dai pastori, certo, che hanno fatto disperdere il gregge, invece di raccoglierlo e guidarlo, ma in ogni caso, ripeto, riguarda tutti noi che non facciamo più neanche caso all’assenza di gesti, parole, atteggiamenti che sino a pochi decenni or sono erano spontanei ed attesi mentre adesso, oltre a non essere attesi, diamo quasi per scontata la loro assenza.

Ci sembra anche inutile ricordare i “record” di Re Giorgio, fra cui quelli di primo comunista Presidente della Repubblica, primo comunista di rilievo ad ottenere un visto per gli USA sponsorizzato da Andreotti e contro il parere di Kissinger di cui diverrà, stranamente ma non troppo, caloroso amico. Anche per quanto attiene i suoi rapporti con la Magistratura occorre rimarcare che non furono quasi mai trasparenti. Primo Presidente ad essere sfiorato da sospetti di collusione con la mafia a seguito di una intercettazione del telefono di Nicola Mancino che coinvolgeva l’inquilino del Colle nella controversa trattativa Stato-Mafia. Tuttora la soluzione del caso è molto lontana dall’essere chiara e limpida, infangata dal sospetto di un frettoloso accantonamento che sa di insabbiamento. Del resto già molto prima, ai tempi di “mani pulite”, Napolitano era tra i dirigenti PCI che “potevano non sapere” dei finanziamenti sotterranei al partito, sia di provenienza italiana che per quelli che arrivavano da Mosca e che, visto i tempi e la contrapposizione dei blocchi mondiali, potevano adombrare l’alto tradimento. Fatto sta che tutti i partiti furono spazzati via dall’onda giustizialista, meno il PCI che rimase intonso, compreso Re Giorgio.

Per inquadrare correttamente Napolitano basterebbe riflettere a fondo sulle parole, commosse ed altisonanti, pronunciate da due dei suoi più illustri allievi, sodali, fiancheggiatori ed attuatori: Monti e Draghi.

Se proprio vogliamo un’immagine dei tristi tempi che stiamo vivendo, e di cui Napolitano è stato uno degli emblemi più evidenti, sono proprio gli applausi del Parlamento al discorso per la sua rielezione. Un Parlamento sferzato e scudisciato dalle parole roventi, e per una volta vere, nel nuovo vecchio Presidente e che, invece di piangere su se stesso, come avrebbero dovuto fare le pie donne di Gerusalemme, applaude calorosamente in una ovazione che ancora oggi risuona falsa ed ipocrita.

La vita e le opere di Re Giorgio sono state quelle sopra delineate per sommi capi, in contrapposizione al fiume di parole ed immagini che traboccano dagli schermi televisivi e dalle testate giornalistiche. Noi preghiamo per la sua anima e ci inchiniamo al Giudice davanti al quale si è già presentato e che, prima o poi, giudicherà tutti noi, sperando che guardi nel suo cuore e trovi sufficienti elementi per la sua salvezza eterna.

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23 commenti

  • Adriana 1 ha detto:

    e.c. Veldt ; trovato.

  • Adriana 1 ha detto:

    e.c. Veldt ; trovato.

  • Adriana 1 ha detto:

    e.c. Veldt ; trovato.

  • gaetano2 ha detto:

    Vabbé, però io, per questi “cattolici” (clero, intellettuali e laici odierni) il Ravasi lo vedo bene come successore dell’accoglione, veramente ne vedrei bene pure un’altro: il Coccoecc…, non mi ricordo tutto il nome, quello delle orge in Vaticano (credo fossero orge limitate, nel senso senza femmine. Sai che goduria!)

  • Non Metuens Verbum ha detto:

    per sua eccellenza Tscherrig.
    Film “Operazione San Gennaro”, scena in automobile: Nino Manfredi chiede al cardinale : “Ma ti sei messo tutto ? Mi sembri nu poco sguarnitello”.

  • Fantasma di Flambeau ha detto:

    Compassi, squadre e rette convergenti.
    https://www.ilgiornale.it/news/interni/urss-kissinger-massoneria-ecco-i-misteri-napolitano-971870.html
    -Il credito di Napolitano presso il mondo anglosassone si dipana nel libro-inchiesta anche su un fronte diverso, che Pinotti segue da anni, la massoneria, e che si intreccia con la storia più recente, in particolare con le dimissioni forzate di Berlusconi nel 2011, a colpi di spread e pressioni delle diplomazie internazionali.-

    https://www.marcotosatti.com/2023/01/03/laporta-la-cerchia-romana-e-usa-che-lavoro-per-far-dimettere-benedetto/
    -Quella voce mi riporta a una vasta cerchia romana, tuttora operosa, a un emissario di primo piano del governo USA, con le mani in pasta nella finanza (dove è ancora) e nella politica italiane, un personaggio dei piani alti della National Security Agency, che andava vantandosi delle dimissioni alle quali presto sarebbe stato costretto S.S. Benedetto XVI di venerata memoria, mentre scorrevano le prime settimane del suo pontificato.-

    Quando si dice chiudere il pollaio con le volpi dentro.
    https://www.ilgiornale.it/news/interni/quel-patto-massoneria-nuovo-mistero-vaticano-916403.html
    -«L’affaire dei massoni in Vaticano sta diventando troppo grande», avrebbe detto all’assemblea il porporato durante una delle riunioni presiedute dal decano Angelo Sodano, «il collegio cardinalizio deve muoversi per impedire che questa gente possa stare nel cuore della Chiesa e dev’essere uno dei primi punti da affrontare con il nuovo Pontefice eletto»-
    https://www.marcotosatti.com/2017/04/09/lamore-straordinario-della-massoneria-per-il-pontefice-uno-studio-documenta-una-storica-prima-volta/
    https://www.ricognizioni.it/fratello-bergoglio-e-la-vittoria-della-massoneria-di-elisabetta-frezza-e-roberto-dal-bosco/

    Al dunque i fratelli si riconoscono. Non solo da posture, azioni e omissioni ma dalla stessa forma mentis.
    Per essi la morale on demand elide logica e metafisica, la (finta) democrazia è l’oppio delle greggi, Cristo un titolo storico, “non far morire il giusto e l’innocente” la nota a piè d’un libro di antropologia rivedibile e rettificabile.
    https://www.ricognizioni.it/bergoglio-il-gran-maestro/
    -Prendiamo così atto che i due mentori di Bergoglio, Arrupe e Martini, erano massoni. L’affiliazione del primo è lasciata intendere, quella del secondo è dichiarata.-
    -Occorrerà quindi che la “religione per le masse” abbia fondamento morale, non metafisico, affinché, in un nuovo ordine del mondo, l’idea di Dio quale Essere infinitamente superiore alla natura e all’uomo, sia bandita per sempre.-
    -Dichiara la massoneria: “Le religioni sopravvissute, pur conservando la loro forma storica, si considereranno come dei semplici riti di una medesima chiesa, la comunione universale di tutte le persone oneste, quali siano i simboli con i quali si rappresenterà l’Assoluto, l’Infinito e l’Universo”. Insomma una fratellanza universale, verso la quale massoneria e Bergoglio procedono con straordinaria sincronia.-
    -il 26 agosto 2018, al ritorno da Dublino: “Il problema dell’aborto non è un problema religioso: noi non siamo contro l’aborto per la religione. No. È un problema umano, e va studiato dall’antropologia. (…) Questo è il mio pensiero” L’omicidio del proprio figlio non è un problema religioso, per un cristiano?-

    Nella fratellanza per cui Napolitano ha lavorato e Bergoglio sta lavorando è scarto di «sostanza di origine umana».
    https://www.renovatio21.com/il-parlamento-europeo-declassa-lembrione/

    • Adriana 1 ha detto:

      L’esimio Cardinal Ravasi, non per niente, ha scritto una lettera significativa: ” Cari fratelli Massoni… “. Il guaio è che pochi leggono…a parte il Fantasma, ovviamente.

      • Fantasma di Flambeau ha detto:

        Anno 4 a.p. (avanti pachamama).
        https://www.youtube.com/watch?v=qCtMAH0KTmU&feature=youtu.be
        Cara (davvero) Adriana, vuoi l’icona, anzi il meme, della post-post-modernità/pre-trans-umanità?
        Un* indifferenziat* alla guida, con una mano sul volante e tutt’e due gli occhi sullo smartphone.

        Il punto è dolentissimo perciò qualche riga la devo spendere. Pochi leggono, perché, dopo 60 anni di video-inoculazioni endocraniche unidirezionali assassine della capacità d’intendere e volere, e una ventina di regressione digitale (nel senso di dita e neuroni incollati allo schermo), per tanti andare oltre le 5 righe o pensare con la propria testa è come scalare l’Everest.
        Come avrebbero fatto altrimenti a convincere le masse che i cromosomi sono un’opinione intollerante, i bambini nascono da due uomini o due donne, l’olio di serpente è un vaccino, e i parassiti ci succhiano il sangue per filantropia?
        Ai tempi di mio fratello alle medie davano da leggere “La commedia umana”, di William Saroyan. Una specie di cartolina da casa per i ragazzotti che dalla provincia Usa venivano mandati a combattere nella II GM. In seguito riciclata nelle scuole coloniali per insegnare l’abc dell’american way of life, e ora passata di moda e polcor e finita a prender polvere nelle biblioteche. Nel ritrattino stilizzato di quell’America alla Frank Capra, già allora in via di estinzione, c’è però un personaggio che spicca come un’immagine di Bosch in una storia di Paperino: il Signor Meccano, l’uomo-manichino messo in vetrina a scimmiottare la macchina. Gli occhi, rapiti da “esso”, del bambino che perde la nozione del tempo e poi fugge via nel buio terrorizzato dall’orrore dell’innocente davanti al Male, forse era noi che vedevano.
        Tutto un filone di pensiero “visionario” https://www.quodlibet.it/giorgio-agamben-su-ci-e-si-avvicina riverberato in cinema, fantascienza, fumetti e cartoni animati giapponesi, da un secolo parla di entità estranee che vogliono espropriarci di noi stessi. Volontà, sentimenti, anima, carne. Trasmutarci in qualcosa d’altro, di non-più umano. Obiettivamente però non era facile, mentre leggevamo L’Eternauta o guardavamo Daitarn 3 e Doctor Who, capire che i meganoidi e cyberuomini già in divenire eravamo noi. Speriamo d’essere ancora in tempo, a restare umani.

        Per i lettori occasionali che volessero fare un po’ di alpinismo. http://bibliotecapulp.altervista.org/Magazine/Pdf/Ray%20Bradbury%20-%201951%20-%20Il%20Pedone.pdf

        • Adriana 1 ha detto:

          Caro Fantasma,
          mi scuso per aver trovato solo ora la tua gentile e “succosa” risposta. Ray Bradbury l’ho sempre amato. In particolare “il popolo dell’autunno”. Non letto e/o analizzato criticamente…proprio “amato”, come si può amare soltanto un grande poeta capace di trafiggere la tua anima come una farfalla, non per trasformarla in un oggetto da collezione, bensì per farla volare- libera- meglio di prima…
          Quindi, due volte ti ringrazio. P.S. Il Ravasi sotto-sciamano
          l’avevo già “ammirato”, però “repetita iuvant”, per tutti.

          • Fantasma di Flambeau ha detto:

            📄🖊. Mi hai fatto ricordare un vecchio articolo di Bradbury (L’Uomo e le sue macchine, 1966, nova sf n°1). Dove parla della sua formazione e delle sue esperienze, fa riflessioni interessanti sul pensiero creativo inconscio («L’intuizione è la scoperta del fatto che uno sa quello che non sa di sapere») che si svolge all’insaputa e in un certo senso malgrado la volontà dell’autore, e tutto il resto è un’apologia dell’Era Spaziale e del Progresso in persona di Bertrand Russell.

            «Così sembra che ci troviamo a uno stadio primitivo della razionalizzazione meccanica dell’animo umano. Quando lo dite a qualche intellettuale, lui si tira indietro come se stessero per gridare: “Barone Frankenstein, non schiacci quel pulsante. Si occupa di cose che è meglio lasciare a Dio.” Bene, accidenti a tutto, io voglio schiacciare quel pulsante. Io sono il grande bestemmiatore. Voi, tutti voi che mi ascoltate, fate parte dell’era dei blasfemi. Lo sapevate? Alla luce di tutte le religioni del passato, della civiltà che ha creato questo paese, il primitivo puritanesimo, civiltà e culture reazionarie che dicono di non tirare il lembo della veste di Dio, dovremmo tutti essere a bruciare sul rogo, assieme. Lo sapete. Ecco perché le religioni sono cambiate. Devono adattarsi alla nuova situazione, adeguarsi al presente e al futuro.»

            Dopo che il suo inconscio creativo gli aveva dettato cose come “Il Veldt” e Fahrenheit 451.
            https://www.quadernidaltritempi.eu/rivista/numero8/veldt.htm
            Chi diceva che i veri poeti e i veri profeti lo sono loro malgrado? 🌹

        • Adriana 1 ha detto:

          Mi scuso del ritardo nella risposta, qua è difficile ritrovarsi, anche alla distanza di pochi giorni. Grazie ancora una volta del Velt, letto anni fa, assieme alla memorabile vicenda della Cantina…” E poi lei accese la luce…” ma, come ho già scritto, : ” repetita iuvant”. En passant sono anche di opinione opposta a quella di E.A.
          rovata nel cercarti. A me pare, infatti, che segnalare i link di altri articoli relativi all’argomento in discussione sia una ” buona azione cristiana ” informativa nei confronti di chiunque sia interessato a seguire i risvolti del caso proposto, ma che, realisticamente, non abbia avuto il tempo di effettuare una ricerca per conto proprio. Per il resto:
          ” Hony soit qui mal y pense.”
          Bradbury fu evidentemente ispirato da un Genio- di quelli di cui parlava Platone- e, secondo me, esso si rivela in quel suo modo speciale di sondare l’anima della creatura sospesa tra infanzia e adolescenza, o tra la vecchiaia e la eterna, palpitante giovinezza che pochi sanno serbare nel cuore, nonostante rischino di rimanerne privati da un mondo sempre più virtuale ed oppressivo. Spero che tu trovi la mia risposta. Un saluto riconoscente, Adriana.

  • E.A. ha detto:

    Certo, in merito ad un Ravasi, al Nunzio Apostolico, ogni giorno assistiamo alle prodezze dei tanti declassati a vassalli, valvassini e valvassori, cosa fare se non rattristarsene e pregare per loro, che non siano o diventino stelle cadenti…

  • Enrico Nippo ha detto:

    Napolitano, Ravasi si affida al Libro di Daniele e alla cultura pitagorica: «Possa brillare in cielo come le stelle di coloro che hanno indotto alla giustizia» (ilmessaggero.it)

    Dobbiamo aggiornarci.

    • luca antonio ha detto:

      Effettivamente arde bene… benissimo …😂

    • Adriana 1 ha detto:

      Anche sui Nunzi Apostolici che vanno in Parlamento per
      celebrare l’illustre defunto e che, per l’occasione, si tolgono la Croce. Ma allora, con che titolo compaiono in Parlamento?

      • luca antonio ha detto:

        “Ma allora, con che titolo compaiono in Parlamento?”
        Per dire a tutti : “Non conosco quell’uomo ! “.
        La chiesa vaticana, lo dico da anni, e’ finita, ma speravo in una morte per me meno amara, non pensavo che sarei giunto a un tal punto di ribrezzo.

    • Adriana 1 ha detto:

      Anche sui Nunzi Apostolici che vanno in Parlamento per
      celebrare l’illustre defunto e che, per l’occasione, si tolgono la Croce. Ma allora, con che titolo compaiono in Parlamento? “Se non osi difendere le tue idee, o esse non valgono nulla o non vali niente tu” ( E. Pound )

  • Adriana 1 ha detto:

    Ci si dimentica di dire che a mimetizzarsi da zerbino, assieme a Bergoglio, sono state due “eccellenti” guide pastorali come il Cardinal Ravasi e il Monsignore Emil Paul Tscherry, Nunzio Apostolico in Italia e S.Marino.
    blog.messainlatino.it/2023/09/funerale-laico-di-napolitano-il-card.html

  • E.A. ha detto:

    Continua a stupire l’atteggiamento del “cado dalle nubi” difronte ai doverosi atti ossequiosi e reverenziali dell’ antipapa nei confronti del “ mondo” che incarna e rappresenta. Cos’altro deve dire, fare o non fare per uscire dall’alveo degli “incompresi”?!

  • Fabio ha detto:

    Caro Dr. Fedele non vedo come ci si debba stupire che un antipapa, messo lì dalla mafia di San Gallo su mandato delle mafie globaliste, esegua a puntino il compito che gli è stato dato. Ma le pare che abbia mai confermato i fratelli nella fede se il suo mandato è quello di demolire?

    • Anonimo verace ha detto:

      Ho iniziato a dubitare che Bergoglio sia stato fatto eleggere dalla mafia di san Gallo dopo aver letto questo articolo del dottor Fedele. Chi ha scoperto Bergoglio fu Andreotti che mandò la giornalista del suo mensile 30 giorni ad intervistarlo in quel di Buenos Ayres.
      E ora leggo che chi accredito’ Napolitano presso gli USA fu ugualmente Andreotti. Ma il dottor Fedele indica con precisione le azioni di Napolitano nei confronti del centrodestra. Viene da pensare che i carrieristi accaniti del centrodestra venissero indirizzati dalla coppia Andreotti Napolitano verso il centrosinistra dove , però, gli eredi di Peppone non avrebbero mai potuto accoglierli come fratelli. Insomma indirizzandoli verso il centrosinistra questi signori si sarebbero bruciati con le loro stesse mani e , a destra, Andreotti avrebbe avuto vasto spazio di manovra.