Il discorso che Meloni non ha potuto pronunciare all’ONU. Laporta.
23 Settembre 2023
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, il generale Piero Laporta offre alla vostra attenzione questo articolo triste e affascinante, uno scoop ideale…buona lettura e condivisione.
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Stilum Curiae è in grado di fornire il testo inizialmente approntato per Giorgia Meloni, per pronunciarlo davanti all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Poi, come si sa, è stato lievemente diverso.
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Signore e Signori buongiorno,
saluto questa Assemblea che rappresenta tutti i governanti e i governati della Terra, la cui esistenza, l’esistenza dei governanti e dei governati, è messa in pericolo da un gruppo di sciacalli – a oriente come a occidente – determinati a sottomettere vaste porzioni di popolazioni terrestre. L’Italia è fra queste.
Non credo affatto in un unico governo mondiale, perché metterebbe intorno al medesimo tavolo i peggiori criminali della storia, al cui confronto Stalin e Hitler sono come san Francesco.
Costoro intendono spartirsi la Terra in nuove zone di influenza, chiamando così le colonie che vorranno sfruttare, con scrupoli infinitamente inferiori a quelli di un passato più o meno recente.
A costoro interessano i giacimenti in Ucraina, quelli africani e la mano d’opera schiavizzata ovunque sia possibile reperirla. Sono interessati anche alle bellezze naturali dell’Italia e a distruggerne la popolazione autoctona.
La Rivoluzione Francese, la Rivoluzione Americana, due guerre mondiali, un’infinità di guerre di decolonizzazione sono cancellate. Il punto di equilibrio in precedenza raggiunto, faticoso, sempre precario ma pur sempre un equilibrio, lo abbiamo perduto in pochi anni.
Dal 1945, quando si concluse la Seconda Guerra Mondiale, fino al 1989, quando iniziò la disgregazione dell’Unione sovietica – peraltro acceleratasi dalla metà degli anni ’80 – il progresso parve inarrestabile verso la libertà, verso la stabilità e la prosperità.
Processo poi bloccato e invertito. Solo un italiano intuì l’importanza di coinvolgere la Russia nell’Europa, per democratizzarla nel sistema occidentale.
Quell’italiano, Silvio Berlusconi, poi si perse fra le proprie ubbie e nelle trappole preparategli soprattutto da Londra, non senza la complicità dei rimanenti amici e alleati, anche i russi, con le blandizie sessuali nell’isolamento d’una dacia caldissima in pieno inverno siberiano. I limiti umani hanno il loro peso.
Acqua passata, inutile da rimestare. Oggi siamo di fronte, in particolare noi italiani, a un altro bivio. Dobbiamo decidere il nostro futuro, se possiamo e vogliamo continuare a esistere. Non è la prima volta nei tempi moderni, è accaduto innumerevoli volte nei secoli.
Accadde con l’invasione albanese a Bari ad agosto del 1991. Il servizio segreto tedesco organizzò l’esodo contemporaneo di 27mila albanesi, per piegare la politica e la pubblica opinione italiana alla “protezione” mafiosa della UE tedesca, per smembrare l’Italia a vantaggio della Germania, con la secessione del Lombardo Veneto, e la separazione della Sicilia, con la compartecipazione britannica e russa.
Le strategie non mutano e quella appena descrittavi per sommi capi, si trascina almeno da Trafalgar, passando per Portella della Ginestra, piazza Fontana e via Fani, in cui subentrò un attore allora nuovo e vigoroso, l’Unione sovietica.
Oggi siamo in una nuova fase. Finita la supremazia tedesca, a causa dei suoi adulteri con Mosca, l’Italia è sul punto di chiudersi nella trappola francese, molto ma molto vicina a cadervi.
Come tutti ricorderanno, avevamo chiesto, a premessa del Trattato con la Francia, l’estradizione di dieci italianissimi assassini, gabellati per profughi. Dopo che fu firmato il Trattato, la Cassazione francese – col beneplacito del vertice politico italiano – ha calpestato il diritto e la Costituzione italiana.
Oggi abbiamo assistito all’esodo in un solo giorno di oltre otto mila clandestini, su centinaia di barchini prefabbricati e tutti uguali, forniti di carburante, con informazioni precise su come navigare e come raggiungere le nostre coste. Questa logistica è peculiare a un’organizzazione militare, francese questa volta, non più germanica.
L’Italia deve scomparire. Questo disegno affiora dalla fine del Patto di Varsavia e cova da Ventotene. Si pensava di poter disciogliere l’Italia nell’Unione Europea, rivelatasi inadatta a sciogliere alcunché e visibilmente incapace di sopravvivere a se stessa, alle false fatturazioni dell’Olanda, ai traffici tedeschi, al razzismo luterano, alle decisioni della BCE in mano a un’economista di secondo piano, nel declino del cattolicesimo per mano del clero.
Esauritasi la tutela tedesca sull’Italia, è subentrata quella francese. Parigi – il principale problema per i clandestini – si gabella come soluzione. Mentre offre “collaborazione”, schiera l’esercito a Ventimiglia, picchia donne e bambini che essa ha spinto nel mare, prepara nuovi sbarchi sulle coste italiane, rifiutandosi di accogliere chiunque non abbia il titolo di rifugiato, cioè tutti quelli che essa spinge a emigrare clandestinamente verso l’Italia.
Signore e Signori, le situazioni non mutano né con le conferenze, stampa né coi discorsi davanti a questa insigne Assemblea, tanto meno con le dichiarazioni in televisione, bensì dicendo “No” e spostando di conseguenza i rapporti di forza. Solo questo muta le situazioni: spostare i rapporti di forza.
Per tale motivo ho congedato tutti i generali e ammiragli di vertice nonché i direttori dei servizi segreti, palesemente inadeguati a fronteggiare una guerra, al più in condizione di mentirmi sulle informazioni, emanare circolari cicisbee su ombrelli e biglietti di invito, oppure fingersi facondi guerrieri per elemosinare un seggio a Bruxelles.
Ho dato quindi mandato al Parlamento di esaminare con urgenza la proposta del governo di dichiarare lo stato di guerra nel Mediterraneo, contro le invasioni organizzate e condotte da paesi che reputavamo amici e alleati.
I clandestini ospitati dall’Italia avranno passaporto europeo qualora vogliano emigrare. Spero che faremo finalmente felici quanti esigono lo ius soli.
La legge di guerra tra l’altro prevede che le navi non governative, prestatesi al traffico di esseri umani, saranno confiscate e affondate, seduta stante. Gli equipaggi arrestati e condannati all’ergastolo, come sarebbe dovuto accadere ai dieci assassini italiani “graziati” dalla Cassazione francese.
I barchini in attesa sulle coste nordafricane saranno affondati prima ancora di imbarcare i clandestini. Gli scafisti saranno considerati nemici militari e sottoposti alle leggi di guerra.
I clandestini già sul territorio italiano saranno selezionati, sulla base del diritto di asilo, e i rimanenti riportati sulle rive dei paesi di partenza, scortati da navi da guerra.
Le imbarcazioni che nonostante tutto s’approssimeranno alla linea di confine marittimo saranno intimate di arretrare, indicando col fuoco delle mitragliere qual è la linea insuperabile.
Le mitragliere e ogni altra adeguata arma sarà impiegata a protezione dei confini marittimi e terrestri. Ulteriori misure segrete saranno attuate senza preavviso.
Chiederemo alla NATO l’applicazione dell’articolo 5 del Trattato e quindi collaborazione militare a protezione dei nostri confini.
Questo causerà dei morti e dei feriti? Non più di quanti sono finora annegati, per essersi fidati dei negrieri nemici dell’Italia, dell’Africa, nemici dell’umanità.
I morti saranno comunque meno di quanti ne avremmo in Italia se lasciamo l’invasione irradiarsi indisturbata, rendendo invivibile l’esistenza degli italiani e persino quella dei clandestini già approdati.
Signore e Signori, immagino non pochi di loro in preda allo scetticismo, per i vincoli che porrebbero la NATO e l’Unione Europea. È vero, dobbiamo aspettarci questo. D’altronde la NATO e l’Unione Europea non possono attendersi che noi subiamo supinamente i loro errori oramai durevoli da mezzo secolo.
In quanto alle negative ricadute economiche e sociali che tali mie decisioni causerebbero, allo stato dei fatti non appaiono inferiori alle conseguenze economiche, monetarie e militari già palesemente negative e da numerosi decenni. Anzi, lasciando ad altri di disporre del nostro destino gli svantaggi e i sacrifici nel prossimo futuro sono sicuramente maggiori di quelli che patiremo per spezzare questa schiavitù. In conclusione, continueremo a fare altri sacrifici, d’ora in poi però a vantaggio dell’Italia e di quanti abbiamo accolto, non più di famelici stranieri europei.
Sono certa che il popolo italiano e quanti abbiamo accolto sinora mi seguiranno. Al contrario, non sono affatto sicura che questo mondo disordinato, sfruttato e incendiato da altri rappresenti i nostri interessi vitali.
Grazie, Signore e Signori.
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Questo discorso fu censurato all’ultimo momento. Dicono su impulso d’un funzionario piccolo piccolo del Quirinale, ma non possiamo crederci.
Cristo Vince nonostante i codardi.
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Categoria: Generale
L’analisi può sembrare cinica, ma è semplicemente molto oggettiva e molto impietosa.
Come ogni medico deve essere se non vuol rendere la piaga cancrenosa.
La sola possibilità (questa sicuramente cinica, però tant’è) che un discorso del genere venga davvero pronunciato, è che i cari tutori e alleati, di là e di qua dell’oceano, siano costretti a impegnare la -loro- carne da cannone all’altro capo del mondo (Taiwan).
Mentre le storicamente a noi carissime élites dei cugini avranno le culottes doloranti essendo state mandate pedibus calciantibus fuori dall’Africa, e gli emuli di Federico Barbarossa staranno lavorando d’accetta nella Foresta Nera per scaldarsi d’inverno.
Dopo aver dato il benservito con tutti gli emolumenti ai nostri amatissimi governanti per conto terzi, quarti, quinti, e chi meno ne ha (coscienza e amor patrio) più in alto allochi le terga.
Diciamo una via di mezzo tra una restaurazione, una rivoluzione, un meteorite e la quinta fatica d’Ercole.
Niente d’impossibile, nella storia che è tutta un miracolo di questa meravigliosa terra dalla stranissima forma di Stivale.
Non credo che la Cina voglia dare dispiaceri agli USA più di tanto. Se gli USA collassano, i dollari di Pechino diventano carta straccia. Inoltre gli USA sono uno dei mercati di esportazione più importanti. Sono piuttosto convinto che cercheranno (insieme a Mosca) di regolare i conti con Londra. I banchetto di 150 invitati a 8mila dollari a crani, nel Louvre, ha addolcito la pillola francese: arrangiatevi.
Concordo con lei, Generale, sulla Cina: Pechino ha tutto l’interesse a stare sulla riva del fiume, o comunque a non allontanarsene troppo. Confucio però propone e la Storia dispone.
Sempre in tema di saggezza cinese: per gli Usa sono tempi che dire “interessanti” è poco. L’elezione fuori d’ogni Agenda di Trump è stata una crepa profondissima, rivelatrice di un “old” deep state che non vuol cedere alla fazione globalista, e solo ampliata dalla defenestrazione del 2020. È nell’ordine delle cose che la lotta per il potere cresca col diminuire di quello globale del dollaro, nessuno sviluppo escluso.
La Cina stessa è poi, forse, molto meno monolitica dell’immagine che proietta all’esterno. Il governo d’un pianeta di 1.400.000.000 e passa di persone, per quanto iper-centralizzato, per quanto con una cultura di sottomissione all’autorità adiuvata da crediti sociali e Grandi Fratelli, non può che essere un gigante dai piedi di argilla. L’economia mondiale è tutt’altro che stabile e quella cinese, cominciando da materie prime, energia e approvvigionamenti alimentari, fin troppo dipendente dal regolare fluire del commercio. Basterebbe una replica su più larga scala dell’ingorgo di Suez per mettere allo scoperto tensioni che neppure la censura di regime riesce del tutto a nascondere. E non c’è compattante più classico di una guerra, “patriottica” magari, contando sulla debolezza vera o presunta dell’avversario. Discorso che si può anche ribaltare a 180° sulla Washington woke-pluto-demonocratica. Taiwan sembra confezionata apposta per essere una Falkland-Malvinas alla potenza. E qui mi fermo, lasciando volentieri a lei e agli esperti di giudicare gli eventuali esiti convenzionali e la possibilità che qualche Dottor Stranamore col QI di 70- ricorra all’opzione nucleare.
Il contacaratteri obbliga ad essere sintetici e immaginifici. La mia opinione: l’Italia ha sulla giugulare uno scarpone con la suola inglese, la tomaia francese, i lacci tedeschi, e dentro ovviamente il bigfoot yankee. Se almeno ci alleggerissimo di quest’ultimo, il vecchio scarpone potremmo provare a bollirlo a mo’ di Charlot ne “La febbre dell’oro”. Le nostre classi dirigenti degli ultimi 45 anni, dall’esecuzione di Moro in poi, nella metafora? Al netto di eccezioni e distinguo: la sostanza che ci ritroviamo sotto le scarpe quando non facciamo attenzione sul marciapiede.
Sulla Meloni concordo ancora: buona volontà o meno, è come una mosca nella bottiglia. Il suo margine di manovra è quello. Occorre che qualcosa, dall’esterno, rompa la bottiglia. Sapendo che non ce la caveremo senza tagli e ferite.
Grazie. Perfettamente d’accordo. Aggiungo solo un dettaglio: la classe politica italiana è la più ricattabile del pianeta, Meloni molto meno dei rimanenti
Grazie sempre a lei, Generale, per la sua voce fuori dai cori e dai salotti.
E abbia pazienza se ogni tanto scappa la frizione della saccenteria.
Quando si ama davvero un malato si vorrebbe essere tutti medici e luminari.
La costituzione materiale dell’Occidente si fonda sulla speculazione finanziaria e sulla corruzione del ceto politico. Lo statuto dell’Italia è coloniale, ossia ogni autonomia è solo una finzione (il generale lo sa). Già nell’UE, braccio armato delle oligarchie sovranazionali che ci stanno distruggendo, la carciofara ha dato prova di essere uno strumento di tale ingranaggio. Alle Nazioni Unite non poteva essere diverso.
Meloni sta facendo meglio di tutti i predecessori; quanto fa è tuttavia pochissimo rispetto alle necessità. Questo è un fatto.
Fin troppo audace questo discorso. Sono piuttosto scettico al riguardo. Se lo avesse fatto sarebbe durata quanto una gatta in tangenziale…
Stimatissimo generale, la verita’ ha in se’ forza e potenzà. Ma non e’ di aiuto se non ci porta al regno della giustizia.
Un unico governo mondiale costituisce una splendida utopia, ma , purtroppo irrealizzabile con i materiali a disposizione. E per materiali intendo gli uomini che dovrebbero essere chiamati a costituire l’unico governo mondiale.
Dovrebbero incarnare i consigli di perfezione evangelici , quali ad esempio le beatitudini. Ma se esaminiamo i candidati al governo mondiale , li troviamo nettamente insufficienti di fronte alla prima beatitudine. E siamo solo alla prima. !
Splendida utopia? Il Governo mondiale? La prego, legga Utopia di san Tommaso Moro, quello decapitato cinque secoli fa dal primo anticristo inglese, antenato di quello regnante ancora per poco.
Peggio per loro, Dio è giudice dell’onestà, chi non vuole ciò che è giusto pagherà ciò che non sarà giusto. Se tutti gli italiani prendessero coscienza che siamo ad un passo dalla rovina e cominciassero davvero a impegnarsi per uscire da questa impasse pericolosa e mortale, forse ci sarebbe più spazio per una speranza più consistente.
Il discorso della Meloni è rivelatore di molte cose, in primo luogo che loro sanno tutto ma proprio tutto di chi sono coloro che pretendono di imporre uno stato di disumanizzazione sia dell’Italia che del resto del mondo, poi dimostra anche purtroppo che saprebbero quali mosse fare per uscire da questa situazione, i vertici della Chiesa coma al solito sono complici, poi dimostra come i nemici veri sono annidati dentro le istituzioni, traditori dell’umanità figli di giuda, e poi dimostra che la Meloni ha carattere, ho fiducia che possiamo riuscire.
La Madonna vince, preghiamola, lei ci darà una mano.
Ecco, preghiamo.➕
Gentilissimo Generale, mi faccio portavoce di tutti coloro che SANNO che questo discorso la signora Giorgia Meloni non l’avrebbe mai fatto: nemmeno se non glielo avessero censurato!!
Se la signora Giorgia Meloni avesse detto men che la metà di quel che il generale ha riportato, sarebbe caduta nel giro di mezza giornata. Qualcuno non ha ancora capito che abbiamo a che fare con poteri mondialistici satanici e caricare stupidamente a testa bassa come i caproni si otterrebbe il brillante risultato di trovarci lo spread alle stelle, la Shlein al governo, l’ aborto al nono mese , la droga libera , l’ utero in affitto e l’ Italia ridotta a indifesa terra da saccheggiare.
Pertante esorto a usare un po’ di più il cervello e meno la lingua.
Più gladiolo che gladio…
Gladiolo…carino
Sono colpito – non è la prima volta che faccio queste provocazioni – questa volta una quantità di persone ha creduto davvero alla veridicità del testo. Significa in effetti che ho davvero interpretato il pensiero di tanti circa i modi per fronteggiare questa realtà.
Grazie, generale. Possiamo solo pregare, quindi…preghiamo.
Certo, non c’è altro da fare.
Meloni e Leoni.
Ieri.
Un po’ timoroso (diciamo alla Meloni), il Santo Padre Francesco così si è espresso…
“Papa Francesco: in aereo per Marsiglia, “spero di avere il coraggio di dire tutto quello che voglio dire” (https://www.agensir.it/quotidiano/2023/9/22/papa-francesco-in-aereo-per-marsiglia-spero-di-avere-il-coraggio-di-dire-tutto-quello-che-voglio-dire/)
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Oggi.
A Marsiglia s’è “fatto un coraggio da leone” ed ha esternato tutto quello che ha in animo di di dire…
“Papa a Marsiglia incontra Macron: “Non c’è invasione migranti, propagande allarmiste” (https://tg24.sky.it/mondo/2023/09/23/papa-francesco-marsiglia-macron-messa-velodrome)
“Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei.
Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere, perché dicono e non fanno.
Legano infatti pesanti fardelli e li impongono sulle spalle della gente, ma loro non vogliono muoverli neppure con un dito. (Mt23, 2-4)
Dagli addosso ai fascisti! Il grido dei moderati, spirito d’Italia. Dopo di lei? Ius soli, reddito a chi sbarca, aumento violenze sugli italiani, più tasse per tutti.
A me basterebbe che la pescivendola pubblicasse il trattato di Parigi del 47. Avrebbe un effetto dirompente. Ma la sinagoga di satana non le darà mai il permesso. O forse dovremmo fare noi uso del FOIA in USA per avere la pubblicazione. Che ne pensa l’avvocato Formicola?
A me piacerebbe vedere lei, Creazionista, al posto della ” pescivendola”….
Lei giustifica i camerieri con la scusa che non possono fare altro. A quale loggia appartiene?
Io non ho detto che i ” camerieri” non possono fare altro, io ho detto che i ” camerieri” come lei li chiama devono agire , ma agire usando il cervello non caricare a plotoni affiancati come gli Zulù e i Russi ( copyright Giovannino Guareschi).
A quale loggia ( addirittura ! ) appartengo ? La loggia del buon senso.
Mi permetto di non crederci, caro la porta
Dal documento era già stato espunto, ma solo per motivi di spazio, il paragrafo dedicato all’atto di guerra francese (contro l’Italia) in Libia nel 2011, per il quale fornimmo deferente supporto logistico. Mi è ritornato in mente ieri sera.
Se Lei fosse andato all’onu avrebbe fatto questo discorso, impregnato di verità e sentimenti sinceri per cambire il destino di questo paese , servo dei servi. Purtroppo ci è andata un’altra persona, che non credo possa usare questo linguaggio. Questione di adesioni . Dell’ omminicchio funzionario che dire………..
https://www.marcotosatti.com/2023/09/23/il-discorso-che-meloni-non-ha-potuto-pronunciare-allonu-laporta/#comment-218948
Purtroppo andremo verso l’ineluttabile finale che Lei ed altri avete tratteggiato. A meno di miracoli, sara’ come Dio vorra’.
L’Italia ha bisogno dei clandestini perchè loro possono fare impunemente ciò che agli italiani non è permesso; ad es.:
– lavorare in nero (visto che non possono avere un lavoro regolare);
– spacciare droga (visto che non sempre si trova un lavoro nero);
– prostituirsi sulle strade;
– ecc.
Inoltre, servono a mantenere i nostri posti lavoro nell’ambito della scuola, della sanità, della polizia, ecc.:
senza di loro molti italiani perderebbero il loro lavoro
(anche se con loro, molti italiani perderanno la pensione)!
Tutto ciò ci arricchisce (di esperienza), ci ha insegnato a capire chi ruba per necessità, chi stupra perchè la sua cultura glielo consente (e noi pure, perchè dobbiamo rispettarli).
Peccato che la Chiesa non li accolga e non li integri (non ho mai visto un extracomunitario partecipare alla S. messa!).
Mi sorge un dubbio. Mi scusi Generale, ma lei pensa che la beviamo questa bella dichiarazione d’intenti?
https://www.marcotosatti.com/2023/09/23/il-discorso-che-meloni-non-ha-potuto-pronunciare-allonu-laporta/#comment-218948
Formidabile!
Solo: “In quanto alle negative ricadute economiche e sociali che tali mie decisioni causerebbero, allo stato dei fatti non appaiono inferiori… “?
O “superiori”?
Magari ! Troppo patriotico, troppo vero per un mondo che odia la Verità, la vera Giustizia e che ha fatto del politically correct la dittatura a cui tutti di devono sottomettersi.
“,
“E gli alberi votarono ancora per l’ascia,
perché l’ascia era furba e li aveva convinti che era una di loro,
perché aveva il manico di legno”
Proverbio turco
Buongiorno, come ogni articolo del generale Laporta anche questo è veramente stimolante. Sarebbe stato davvero bello ascoltare questo discorso, purtroppo l’Italia è piena di quei funzionari piccoli piccoli che fanno il nostro male. Grazie Generale per il coraggio di scrivere verità che i più vogliono occultare.
Cristo vince sempre.
Sì, ma Uno è il funzionario piccolo piccolo cui si riferisce il Generale, che nella sua piccolezza decide – fuori del suo ruolo – la linea di condotta del Governo italiano (non ne parliamo del Parlamento, ormai composto da ben pasciuti e remunerati mungitori di vacche senza alcun altro compito se non quello di votare “sì” o “no” a comando). Ultimamente, per esesempio, ha azzoppato (o “svuotato”, per utilizare un termine efficace del quotidiano La “Verità”), e quindi previamente reso nullo, il lavoro della Commissione parlamentare d’inchiesta sul Covid: non sia mai che tra i risultati potessero venir fuori “eventuali” e numerose violazioni di articoli della Costituzione, e quindi la responsabilità de suo garante…
Lo stato di guerra nel Mediterraneo!
Un discorso così, molto politicamente “scorretto”, non passerebbe neanche i portoni del Quirinale.
Intanto se n’è andato uno dei comunisti “migliori” o “miglioristi”, che candidamente e cinicamente se ne stette sempre dalla parte sbagliata, parodia dell’Italia peggiore, quella prodotta dal liberalcomunismo, anarchico e tirannico nello stesso tempo.
Sapersi rappresentati da personaggi simili fa crescere quel moto di sana ribellione, che ti fa preferire il passaggio al bosco.
il 23 settembre, commemorazione di San Pio da Pietrelcina, compleanno di Aldo Moro , morte del Napolitano e sarebbe morto anche Matteo Messina Denaro (a 62 anni, come Moro e Berlinguer) se non lo avessero tenuto artificialmente in vita.
Una riedizione del Golgota, del quale si è celebrato solo il malvagio ladrone. 😉