Una Messa del cardinal Burke a Parigi, e la fede liquida di oggi. Porfiri.

20 Settembre 2023 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, il maestro Aurelio Porfiri offre alla vostra attenzione queste considerazioni sulla bellezza e la profondità della fede espressa tramite l’arte. Buona lettura, meditazione e condivisione.

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Una Messa del cardinal Burke a Parigi

Mi è capitato di vedere un video su YouTube, che riguardava un Messa tradizionale celebrata dal cardinale Raymond Burke a  Parigi il 16 settembre 2023 per l’associazione SOS Chrétiens d’Orient. I canti della Messa erano eseguiti dalla Schola Sainte Cecile diretta da Henri de Villiers.

Il coro e l’orchestra, oltre ad alcune parti in canto gregoriano, hanno eseguito brani di autori francesi, specialmente Marc-Antoine Charpentier (1643-1704). Io ho saputo di questa Messa dal video di YouTube, quindi è stata una visione casuale. Eppure dopo pochi minuti del video, mi è stato chiaro come la bellezza e solennità della musica e del rito, aprivano le porte alla verità tutta intera, quella verità che è frutto dell’opera dello Spirito Santo.

Il grande critico d’arte inglese John Ruskin osservava sulla scia dello scrittore Robert Southey:  “Nessun uomo è mai stato convinto di una verità fondamentale senza sentire in sé il potere, così come il desiderio di comunicarla” (No man was ever yet convinced of any momentous truth without feeling in himself the power, as well as the desire of communicating it).

Ecco, quella musica in quella liturgia ci comunicava che chi l’aveva preparata credeva veramente nella verità di ciò che annunciava. In fondo lo splendore del rito cattolico è una manifestazione della verità assoluta che è Dio, manifestata in Gesù Cristo che è infatti Splendor Paternae gloriae, come ci dice un bell’inno di sant’Ambrogio. In effetti in questa liturgia c’era una luminosità che non era soltanto visiva, ma anche sonora, era una luminosità che spandeva luce su tutte le facoltà umane, era una liturgia che avvolgeva e coinvolgeva.

Come ho detto più volte, oggi il problema reale è quello della verità e finché non comprendiamo questo, avremmo difficoltà a comprendere lo stato di prostrazione religiosa in cui siamo costretti ai nostri tempi.

Le liturgie degli ultimi decenni denunciano che la verità tutta intera non è pienamente creduta e quindi non viene manifestata. Un grande pensatore come Romano Amerio nel suo Iota Unum avverte come il grande problema della Chiesa non è quando è indegna della verità che annuncia, questo è parte della nostra indegnità umana; il grande problema è quando perde questa verità.

Oggi viviamo in un tempo in cui un Cristianesimo liquido ha talmente annacquato i contenuti della fede da renderli quasi evanescenti. Il Cristianesimo non viene negato apertamente, ma viene fatto evaporare in modo che esso prima o poi sparisce del tutto senza che noi ce ne accorgiamo.

La Messa di Parigi del cardinal Burke, come altre celsbrate con altrettanta dignità e solennità, ci ricordano che Gesù difese la donna che versò profumo prezioso su di lui. Non era uno spreco quello che veniva offerto a Dio perché quel sacrum facere non solo era per noi un dovere, ma anche una necessità, in quanto soltanto nel bagliore di quella luce potevamo sperare che i nostri passi venissero illuminati.

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2 commenti

  • Mara ha detto:

    Condivido tutto, però inviterei tutti noi a manifestare nei gesti e nelle parole la nostra disubbidienza a questa evanescenza messa in scena proprio da chi tale evanescenza dovrebbe combatterla. Nella mia città lo stiamo facendo in due contesti e continueremo a farlo. A volte si litiga con le controparti, altre volte si viene sbeffeggiati, altre volte ancora si arruolano adepti. L’importante è uscire allo scoperto: se ci vedono e ci sentono, capiscono che come loro ci hanno mosso guerra, altrettanto dobbiamo fare noi.

  • Evaporare ? ha detto:

    A mio modesto parere non solo viene fatto evaporare il messaggio cristiano ma al messaggio stesso viene affiancato un messaggio simile all’apparenza ma diverso nella sostanza.
    Viene negata la divino umanità di Cristo per far d lui solo un uomo.
    Uno degli autori maestri in questa operazione di sostituzione è Corrado Augias. Potrebbe essere difficile crederlo se si fossero letti solo i suoi primi libri di argomento cristiano. Poi è arrivato un libro sulle ultime ore di Gesù, libro blasfemo.
    Ma Augias non si è fermato. Nelle classifiche dei libri più venduti in questi giorni c’è un testo di Augias su Paolo di Tarso. Probabilmente la tesi sostenuta dall’autore sarà quella che il cristianesimo e’ un’invenzione di Paolo e non di Cristo .
    Ma avra’ Augias letto il Nuovo Testamento o si approfittera’ dell’ignoranza religiosa degli italiani ?