Aborto, “sacramento” di Satana. Mons. Viganò.
13 Settembre 2023
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione questo testo e video dell’arcivescovo Carlo Maria Viganò. Buona lettura, visione e condivisione.
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Arcivescovo Carlo Maria Viganò
Aborto, “sacramento” di Satana.
11 Settembre 2023
Per l’aborto si può andare in prigione: è la pena prevista in alcuni Stati per chi sosta in silenziosa preghiera davanti a una clinica dove si uccidono i bambini. Ma non si va in prigione se si uccide una creatura innocente.
Per l’aborto si può essere discriminati: è lo stigma sociale che grava su chi pensa alla vita del bambino ucciso nel ventre materno, considerato “un grumo di cellule” fino a che non sta per venire alla luce, e per alcuni assassini nei governi anche dopo essere nato.
Non lo chiamano aborto: lo chiamano “salute riproduttiva”, “interruzione di gravidanza”. È l’obbligo imposto dal politicamente corretto con la sua neolingua orwelliana. E chi dissimula l’orribile crimine contro vite innocenti dietro un’espressione asettica è anche a favore della mutilazione delle persone – e dei bambini in età pre-puberale – per sembrare ciò che non sono con amputazioni e terapie devastanti: la chiamano “transizione di genere”. Chi è favorevole all’aborto e alla mutilazione dei bambini è anche favorevole all’uccisione dei malati, degli anziani, dei dementi, dei disabili e di chiunque, a qualsiasi età, lo Stato o l’individuo reputi indegno di vivere: non è omicidio legalizzato, ma “eutanasia”, “accompagnamento all’exitus”. Durante la farsa psicopandemica un Paese del Nordeuropa ha anche invitato gli anziani a non gravare sul Servizio Sanitario, spedendo loro a casa un kit per togliersi di torno senza disturbare nessuno e assicurando il pagamento delle esequie.
Morte. Solo morte. Morte prima di nascere. Morte durante la vita. Morte prima di morire naturalmente. Significativamente, chi è favorevole alla morte degli innocenti – bambini, malati, anziani – è contrario alla pena di morte. Si può essere trovati indegni di vivere perché poveri, perché vecchi, perché non voluti da chi ci ha concepito; ma se si massacrano persone o si compiono delitti orrendi, la pena capitale è considerata una barbarie.
Curiosamente, in questa frenetica istigazione al suicidio e all’omicidio, in questa imposizione della morte sulla vita, fanno eccezione i geronti dell’élite globalista, questi vecchi miliardari potentissimi che, asserragliati nelle loro fortezze vigilate da guardie armate, non si rassegnano a morire, e a tutto ricorrono – anche ai più abominevoli mezzi – per sembrare giovani, per non vedere il loro corpo in decadimento, per assicurarsi una “vita eterna” nel cloud del transumanesimo. L’élite vorrebbe comandare anche sulla vita, sulla vecchiaia, sulla malattia.
Dovremmo iniziare a comprendere che i teorizzatori di questa immane strage che si perpetua da decenni e ci ripiomba nella barbarie del peggior paganesimo non si considerano parte dello sterminio: nessuno di loro è stato abortito; nessuno di loro è stato lasciato morire senza cure; a nessuno di loro è stata imposta la morte per ordine di un tribunale. Siamo noi, siete voi e i vostri figli, i vostri genitori, i vostri nonni che dovete morire, e che vi dovete sentire in colpa perché siete vivi, perché esistete e producete CO2.
Nel Medioevo gli affreschi di alcune chiese, monasteri o di edifici pubblici proponevano il tema del Trionfo della Morte come richiamo ai Novissimi. La morte è una certezza della condizione umana che ci deve spronare a ben vivere per ben morire e meritare la beatitudine eterna, sapendo che dopo la morte vi è un Giudizio inappellabile con cui saremo destinati per sempre al Paradiso o all’Inferno, a seconda di come abbiamo vissuto. Il motivo di questo odio per la vita degli altri da parte dell’élite non è frutto di una mentalità utilitaristica. La “cultura dello scarto” evocata da “qualcuno”, non è dovuta al Trionfo della Morte, sconfitta per sempre dal Signore della Vita. Essa è causata dal delirio satanico di sostituirsi a Dio, dopo averLo rinnegato e tradito. Ce l’ha confessato uno degli ideologi del pensiero globalista, Yuval Noah Harari, ebreo, omosessuale, “sposato” con un uomo, vegano, teorizzatore di una religione transumana e luciferina che cancella Dio dall’orizzonte umano e consente ai tiranni del Nuovo Ordine Mondiale di prendere il Suo posto nel decidere cosa è giusto e cosa non lo è, chi deve vivere e chi deve morire, chi può viaggiare e chi no, quanto ognuno di noi può spendere, quanta anidride carbonica può produrre, se e quanti figli può avere e da chi li deve acquistare, dopo aver massacrato i propri aspirando loro il cervello o facendoli a pezzi prima di uscire dal grembo materno. Costoro decidono anche che un bambino possa essere abortito sino a un istante prima del parto, perché hanno trovato il modo di lucrare vendendone gli organi e i tessuti ai laboratori o alle case farmaceutiche: è uno dei più fiorenti mercati delle cliniche abortiste, oltre alle sovvenzioni pubbliche e private per continuare a uccidere bambini.
Le nostre Nazioni, un tempo cristiane, hanno apostatato dalla Fede grazie alla quale i nostri padri hanno edificato la Civiltà cristiana, sulle rovine del paganesimo e dell’idolatria. È solo grazie alla Fede in Cristo se i popoli hanno smesso di uccidere i propri figli con l’aborto, così come li immolavano sui loro altari per propiziarsi i demoni. È solo grazie alla nostra santa Religione se le madri hanno avuto come modello la Vergine Santissima, Madre di Dio e Madre nostra: Mater misericordiæ, Mater divinæ gratiæ, Mater purissima, castissima, inviolata, intemerata, amabilis, admirabilis.Oggi il nome stesso di “madre” scatena l’odio del Serpente al punto da volerlo cancellare dalla bocca dei nostri bambini: perché in quella parola è racchiuso quel vincolo ineffabile e divino che ha reso possibile l’Incarnazione del Figlio di Dio nel seno della Vergine Immacolata, quel Fiat umile, obbediente e generoso che ha sancito la fine del regno del peccato e della morte.
Ma questa apostasia, presentata come progresso di civiltà e di democrazia; celebrata in nome della dignità dell’uomo e della libertà religiosa; esaltata da una Gerarchia corrotta e asservita all’élite, non è neutralità dinanzi a Dio e alla Morale: essa è una ribellione satanica a Dio, un Non serviam gridato dai parlamenti, dalle aule dei tribunali, dalle cattedre delle scuole, dalle pagine dei giornali, dalle sale operatorie.
L’aborto è un atto di culto a Satana. È un sacrificio umano offerto ai demoni, e questo lo affermano orgogliosamente gli stessi adepti della “chiesa di Satana”, che negli Stati Americani in cui l’aborto è vietato rivendicano di poter usare i feti abortiti nei loro riti infernali. D’altra parte, in nome della laicità si abbattono le Croci e le statue della Madonna e dei Santi, ma al loro posto iniziano a comparire immagini raccapriccianti di Bafometto.
L’aborto è un crimine orrendo perché oltre alla vita terrena priva il bambino della visione beatifica, destinandolo al limbo perché sprovvisto della Grazia battesimale. L’aborto è un crimine orrendo perché cerca di strappare a Dio delle anime che Egli ha voluto, ha creato, ha amato e per le quali ha offerto la propria vita sulla Croce. L’aborto è un crimine orrendo perché fa credere alla madre che sia lecito uccidere la creatura che più di tutte, e a costo della sua stessa vita, ella dovrebbe difendere. E con tale crimine quella madre si rende assassina e se non si pente si condanna alla dannazione eterna, vivendo molto spesso anche nella vita quotidiana il rimorso più lancinante. L’aborto è un crimine orrendo perché si accanisce sull’innocente proprio a causa della sua innocenza, rievocando gli omicidi rituali dei bambini commessi nelle sette di ieri e di oggi. Sappiamo bene che la cabala globalista è legata dal pactum sceleris della pedofilia e di altri crimini orrendi, e che a quel patto sono vincolati esponenti del potere, dell’alta finanza, dello spettacolo e dell’informazione.
Il mondo gronda del sangue innocente, sparso da un’élite di eversori devoti a Satana e nemici dichiarati di Cristo. Quando sento certi vescovi legittimare le leggi – come la 194 in Italia – che consentono l’aborto a determinate condizioni, mi chiedo come possano considerarsi cattolici. Nessuna legge umana potrà mai calpestare la Legge divina e naturale, che comandano: Tu non ucciderai. Nessuna nazione potrà sperare prosperità e concordia finché permetterà questo quotidiano massacro nel silenzio complice dei politici che si dicono “cattolici” ma contraddicono il Vangelo approvando leggi inique. Bandire l’aborto dev’essere la prima iniziativa di qualsiasi governante voglia contrastare il Nuovo Ordine Mondiale asservito a Satana. Combattere per questo dev’essere un impegno inderogabile di ogni Cattolico degno del Battesimo.
Nostro Signore ha detto di Sé: Io sono la Via, la Verità, la Vita. Il motto del Principe di questo mondo potrebbe essere: Io sono il Baratro, la Menzogna, la Morte. Rifiutiamo l’aborto e avremo tolto all’Avversario lo strumento principale del suo apparente, infernale trionfo. Rifiutiamo l’aborto e avremo milioni di anime che potranno amare ed essere amate, compiere grandi cose, diventare sante, combattere al nostro fianco, meritare il Cielo.
+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo
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Categoria: Generale
“Il vescovo di Terni alle famiglie: “Chi vuole abortire deve ascoltare il battito cardiaco del nascituro”” https://www.lanazione.it/umbria/cronaca/vescovo-terni-legge-provita-49710a14
Eccellenza Reverendissima, Carlo Maria Viganò,
sia lodato Gesù Cristo!
Da fedele cattolica consacrata a Maria Regina dell’Amore, ho l’onore di informarLa che il movimento Con Cristo per la Vita, di cui faccio parte, ha ottenuto dalla Corte di Cassazione la possibilità di raccogliere firme per un progetto di legge volto a limitare i terribili danni spirituali e sociali della legge 194 e a salvare tante vite innocenti.
https://youtu.be/CaaKE3zCrM8?si=yGShAhXucE766DPU
Ma per raggiungere le 50.000 firme stabilite dalla Corte di Cassazione entro i primi di novembre, è assolutamente neccessario che, nel consiglio pastorale, i sacerdoti ricevano da Lei opportune direttive, affinché tutti i fedeli siano informati e sollecitati a rispondere al loro dovere di andare a firmare nei rispettivi comuni di residenza, muniti della carta d’identità.
Questo, per rispetto del valore e l’inviolabilità e la sacralità della VITA UMANA.
Cosi come raccomandato da San Giovanni Paolo II, attraverso la sua LETTERA ENCICLICA
EVANGELIUM VITAE,
rivolta ai vescovi, ai presbiteri, ai diaconi, ai religiosi, alle religiose, ai fedeli laici e a tutte le persone di buona volontà:
1. Il Vangelo della VITA sta al cuore del messaggio di Gesù.
Accolto dalla Chiesa ogni giorno con amore, esso va annunciato con coraggiosa fedeltà come buona novella agli uomini di ogni epoca e cultura.
73…..quando non fosse possibile scongiurare o abrogare completamente una legge abortista, (194)…..È LECITO OFFRIRE IL PROPRIO SOSTEGNO A PROPOSTE MIRATE A LIMITARE I DANNI DI UNA TALE LEGGE e a diminuirne gli effetti negativi sul piano della cultura e della moralità pubblica.
Così facendo, infatti, NON si attua una collaborazione illecita a una legge ingiusta;
PIUTTOSTO SI COMPIE UN ATTO LEGITTIMO E DOVEROSO….
. L’aborto e l’eutanasia sono dunque crimini che nessuna legge umana può pretendere di legittimare.
Leggi di questo tipo non solo non creano nessun obbligo per la coscienza, ma SOLLEVANO PIUTTOSTO UN GRAVE E PRECISO OBBLIGO DI OPPORSI AD ESSE mediante obiezione di coscienza…
https://youtube.com/shorts/9Jni0uefaJc?feature=share
Certa del suo generoso contributo in questa santa battaglia, la ringrazio sentitamente e le porgo i miei più cordiali saluti.
Con rispetto e devozione filiale
Gabriela Danieli
Con Cristo per la Vita
Come sempre, omelia intrisa di verita’ gigantesche che urlano giustizia al Cielo. Meglio per costoro legarsi la macina al collo e sprofondare nelle profondita’ del mare. Anzi, visto il pericolo che tali infere spoglie possano recare danno ove permanessero sulla terra, spedirle ben chiuse nelle profondita’ dello spazio.
Bravissimo!
Degno di questa grande santa.