Amato, Ustica, Macron e la strana bomba che implode…Vincenzo Fedele.
5 Settembre 2023
Marco Tosatti
Carissimi StilumCuriali, Vincenzo Fedele offre alla vostra attenzione queste riflessioni sulle dichiarazioni che Giuliano Amato ha fatto sul disastro del DC 9 Italia a Ustica. Casualmente, nei giorni scorsi, ho conosciuto un avvocato che ha seguito professionalmente la richiesta di risarcimenti dei familiari, fino al terzo grado di giudizio. Mi ha ricordato che la Cassazione, in sede civile, avrebbe dichiarato la “probabilità” di disastro a causa di un missile; e inoltre che le autopsie effettuate sui corpi ritrovati mostravano in tutti i passeggeri lo sfondamento del timpano destro, salvo quello di una hostess, in cui il danno era al timpano sinistro. Come se qualcosa dall’esterno avesse colpito in maniera dirompente un lato dell’aereo. Buona lettura e diffusione.
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Amato Ustica e Macron
Il 27 giugno 1980 il volo del DC9 ITAVIA sparisce dai radar e si inabissa nel tratto di mare compreso tra le isole di Ustica e Ponza. 81 persone tra passeggeri ed equipaggio periscono in quella che sarà sempre ricordata come “la strage di Ustica”.
Tutti gli anni, da 43 anni a questa parte, si ripetono le tristi e trite rappresentazioni che ripetono il disco rotto del cordoglio, dell’impegno a ricercare la verità, della vicinanza alle famiglie e altre cianfrusaglie impresentabili che vanno bene per tutte le stagioni, tutte le ricorrenze e, ancora meglio, per tutte le stragi. Specie per quelle non risolte, cioè praticamente la totalità. Dalla strage di Bologna a Via Fani, dalla Banca Nazionale dell’Agricoltura a Piazza della Loggia, dall’Italicus all’infinito.
Tutti gli anni. A parte questo.
Anche a giugno di quest’anno, a dire il vero, il copione ha mestato nella solita melassa. Il Generale Tricarico ha ripetuto della bomba sull’aereo con interessanti dettagli anche sul posizionamento: nella toilette di coda del velivolo. Strana bomba. Proprio strana. Una bomba che implode, invece di esplodere. Che piega le lamiere della fusoliera all’nterno, invece che all’esterno. Soprattutto una bomba che nessuno ha scoperto da chi sia stata piazzata e perchè.
Adesso invece, lontano dalle ricorrenze e senza alcun motivo apparente, il dottor Giuliano Amato sgancia una ulteriore bomba proponendo una tesi nuova e mai proposta prima: l’aereo sarebbe caduto a causa di un missile lanciato da un aereo francese in una finta esercitazione NATO proposta dagli USA per confondere le idee e passarla franca (da francese ….).
Questa tesi è talmente nuova ed inedita da essere stata già esposta da Francesco Cossiga, da essere stata già dichiarata probabile da decenni, da essere già stata confutata in tutti i modi, da essere stata scartata dagli esperti dell’aeronautica, da essere stata oggetto di accaniti depistaggi con perizie e controperizie sui tracciati radar spariti, ritrovati, contestati per possibili manipolazioni. In volo, quella notte, c’era solo il DC9 ITAVIA. No, c’era anche un mig libico. No, c’erano due aerei israeliani. No, c’erano diversi aerei della NATO in esercitazione e via confondendo.
Non pretendiamo di affrontare quì le cause ed i motivi dell’abbattimento dell’aereo che ha tolto la vita ad 81 persone tra passeggeri e membri dell’equipaggio, fra cui molti bambini e ragazzi sotto i 12 anni.
Vorremmo solo riflettere sull’anomalia dell’uscita estemporanea di Amato, sul rilievo inusitato che Repubblica gli ha dedicato e, soprattutto, sulle motivazioni di tutta l’indegna sceneggiata.
Non è peregrino ricordare che il secondo nome di Giuliano Amato è “dottor sottile”. Riteniamo che il soprannome non sia dovuto tanto alla sottigliezza dei ragionamenti o alle filosofiche intuizioni che contraddistinguono i grandi pensatori, quanto alla straordinaria capacità di trovarsi sempre dalla parte giusta. Di sparire dai radar (non è una battuta) quando serve e ricomparire quando è opportuno.
Da braccio destro di Bettino Craxi non venne minimanente coinvolto nelle approfondite indagini di “Mani pulite”. Non fu sfiorato dalle monetine del Raphael e dalla gogna mediatica, prima che reale, che spazzò via la DC, il PSI e tutti i partiti dell’epoca, a parte il PCI. Ritornò da salvatore della Patria e da immacolato ed osannato Presidente del Consiglio per sequestrare dai nostri conti correnti, dalla sera alla mattina, una bella fetta percentuale dei nostri soldi. Ritornò ancora per presiedere la Consulta e sempre da umile servitore. Si sarebbe anche sacrificato a fare il Presidente della Repubblica se un destino cinico e baro non l’avesse stoppato.
Questo civil servant, dunque, si è esposto in prima persona denunciando a nove colonne su “La Repubblica” che il DC9 è stato colpito e affondato da un missile francese, che il missile, concordato a livello NATO, era indirizzato a Gheddafi che, invece, era stato salvato da una soffiata di Craxi e che Macron dovrebbe chiedere scusa e dire la verità.
A parte il rumore delle affermazioni, la tiepida reazione francese che non smentisce nulla (abbiamo sempre collaborato), il tombale silenzio degli ambienti NATO, e la stupidità di qualche giornalista che ha chiesto indignato che sarebbe ora di desecretare i documenti per ricercare la verità, senza neanche sapere che sono stati tutti desecretati lo scorso anno, nel 2022, dal Governo Draghi, dopo ben 42 anni di inutili omissioni, spicca la reazione pacata della Meloni: Se non sono sue intuizioni e se ha qualche elemento lo mostri e lo metta a disposizione.
La marcia indietro è stata immediata. Con una lettera a “La Verità” Amato afferma, senza timore del ridicolo, “missile francese? Non ho detto nulla di nuovo, non ho nuovi elementi e non volevo mettere in difficoltà Meloni”. Ha anche affermato, e forse è l’unico aspetto reale, che è il giornale a dare i titoli ed a decidere il risalto da dare ad una intervista, e non l’intervistato. Tirare la pietra e nascondere la mano: uno sport in cui è ben allenato.
Per il resto, oltre a non avre nuovi elementi, anche la memoria deve avere qualche problema. I figli di Craxi, soprattutto Stefania, ricordano che è falso che Craxi avvertì Gheddafi all’epoca. Lo fece, ma nel 1986 per metterlo in guardia dai bombardamenti americani e gli salvò realmente la vita, non nel 1980 quando era solo segretario del PSI e non era nella stanza dei bottoni, quindi non poteva sapere dei resoconti dell’intelligence. Stranamente Amato non ricorda neanche, ed i giornalisti non si peritano di ricordarglielo, la testimonianza in tribunale, dove venne ascoltato nel dicembre del 2001, cioè 22 anni or sono, e che rappresenterebbe una contraddizione rispetto alle sue dichiarazioni attuali.
Allora perchè questa indegna pantomima? Difficile che parli a vuoto e se, senza motivo apparente, ha deciso di riaccendere i riflettori su un disastro di 43 anni fa, la prima domanda da porsi è: perchè?
Forse si vuole mettere in difficoltà il Governo Meloni, che però ha rilanciato la palla, chiarendo che non c’è nulla da desecretare e che Amato chiarisca a chi di dovere quello che sa.
Forse vuole mettere in difficoltà il Quirinale, che molto si è speso per favorire l’accordo italo francese che, in realtà, è una forte opportunità per Parigi ed un triste e stringente vincolo per noi.
Forse vuol mettere in difficoltà Macron e la Francia. Certo che nè Macron ne Parigi hanno necessità di ulteriori problemi oltre quelli già in corso. Alle difficoltà in Africa che, dal Mali in poi, hanno sempre più fatto arretrare la Francia dalle ex colonie tuttora sottomesse in modo poco elegante, sino ad arrivare agli ultimi due golpe in Niger e Gabon. Con le rivolte contro il franco africano che ha asservito per decenni le economie di un intero continente alla banca francese. Al malvisto tentativo di differenziarsi, nella NATO, sul problema ucraino e di tentare una strada autonoma nei rapporti con a Cina. Alla crisi economica che sta attanagliando la Francia in modo ancora più subdolo e profondo rispetto alla crisi tedesca. E’ vero che ai tempi di Ustica Macron aveva i pantaloncini corti, ma è certo che, a parte la indubbia difficoltà francese già insita nel non smentire e non confermare (abbiamo sempre collaborato), un inciampo di questo tipo non si risolve certo con eventuali scuse di rito, ma coinvolge credibilità, onore, rispetto delle istituzioni, depistaggi e quant’altro, oltre a eventuali onerosi rimborsi economici ed ammissioni di colpe che aprirebbero scenari inediti in Libia, Algeria ed in tutta l’Africa da cui la Francia viene sempre più estromessa dopo decenni di governi fantoccio e di morti eccellenti.
Forse vuol mettere in difficoltà la NATO stessa, convitato di pietra al momento solo sfiorato. Si parla a nuora perchè suocera intenda. Macron dovrebbe chiedere scusa per un missile lanciato da un aereo francese in una azione concordata a livello NATO ? E la NATO è al di sopra di ogni richiesta di scuse ? Cioè è al di sopra di ogni sospetto ? Se si scoperchia il vaso di Pandora non si riesce più a selezionare i mali che ne vengono fuori. Traboccano tutti.
Lo stesso generale Tricarico, che sponsorizza la bomba che implode invece di esplodere, imputa alla sinistra la mancata voglia di ricercare ed individuare gli autori dell’attentato, ipotizzato ad opera dei palestinesi.
Anche in questo senso le cortine fumogene sono talmente enormi da far concorrenza alle nebbie in val padana. Ai palestinesi si può imputare tutto ed il suo contrario senza rischio di essere smentiti e con la certezza di non poter essere confermati.
Non sia mai che anche questa chiamata in causa di una non meglio specificata “sinistra” sia, in realtà, un attenzionamento buttato li con indifferenza : attenzione che se date corda a queste ipotesi morte e sepolte da una sentenza passata in giudicato (anche se un’altra sentenza dice esattamente l’opposto), si potrebbero riaprire degli scomodi discorsi che sarebbero indigesti per molti.
C’è chi avanza l’ipotesi, con molte ragioni a supporto, che la stessa strage di Bologna sia stata architettata per insufflare nebbia ulteriore su Ustica, con buona pace della strage fascista ufficializzata nella targa commemorativa.
Pochi ricordano che qualche settimana dopo Ustica è stato rinvenuto, sui monti calabresi, un Mig libico con il corpo del pilota in avanzato stato di decomposizione. Non si è mai saputo quando sia caduto, come sia arrivato li e non si sà che fine abbia fatto. Nessuno ne ha più parlato e nessuno lo ha mai collegato al DC9 di Ustica.
Francesco Cossiga, che nel 1980 era Presidente del Consiglio, aveva già dichiarato, in tempi non sospetti, ipotesi in linea con quanto afferma Amato oggi e che aveva negato in tribunale nel 2001 in una testimnianza infarcita di “non ricordo”.
Forse, se si riuscisse a sapere il perchè di queste esternazioni estemporanee, si scoprirebbe non solo quali carte debbano essere sparigliate, ma forse si troverebbe il bandolo della matassa per arrivare alla verità su chi veramente causò la fine prematura di 81 persone e della stessa compagnia aerea ITAVIA fatta fallire subito dopo. Le famiglie aspettano ancora una risposta. C’è qualcun altro che sia veramente interessato alla verità ?
Vincenzo Fedele
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Tag: bomba, fedele, macron, missile, ustica
Categoria: Generale
Sia come sia e’ una vergogna. Direi più una disgrazia: per i parenti. Sono Verita’ indicibili. Un maresciallo dell’ aeronautica di 87 anni ha detto che il mig sulla Sila cadde o stesso giorno del DC 9 ma c era aeronautica marcia e pulita. Lui tacque perché l avrebbero ucciso. Questo e’ l occidente, per cui io a mia parziale colpa, son schierato contro Putin.
E’ lo stile americano. Che ben si vede nel caso Assange. Certe Verita’ non devono rivelarsi.
Lascio un pensiero ai parenti. Di trovare pace. E fede. E’ andata così. Il diavolo e’ il principe di questo mondo. I morti sono nella gioia.
Unica certezza… aereo no fu abbattuto da folgore divina!…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/
L’Italia o meglio quel che ne rimane, ha bisogno di eroi , ciò la dice lunga sullo stato in cui versa.
Una domanda terra terra per rinfrescarmi la memoria: all’epoca lessi che il grande scontro Missile oppure Bomba rivestiva un enorme risvolto economico, perché le Assicurazioni avrebbero pagato cifre differentissime, per un fattore 10, a seconda se fosse sta Bomba o Missile; però non ricordo quale delle due ipotesi fosse la più cara, e quale invece la più economica. Chi me lo ricorda ?
Una domanda terra terra per rinfrescarmi la memoria: all’epoca lessi che il grande scontro Missile oppure Bomba rivestiva un enorme risvolto economico, perché le Assicurazioni avrebbero pagato cifre differentissime, per un fattore 10, a seconda se fosse sta Bomba o Missile; però non ricordo quale delle due ipotesi fosse la più cara, e quale invece la più economica. Chi me lo ricorda ?
La Germania, la Francia e l’Italia sono già in recessione.
Nel Regno Unito l’inflazione è più elevata che altrove.
La Francia sta vedendo svanire il suo potere coloniale e quell’anomalia, tollerata da tutti, del franco CEFA per stare nei parametri con i beni degli africani.
Negli USA Biden conta sempre meno. Su di lui, e di altri leader europei, incombe la chiamata in causa per scandaletti e scandaloni di proporzioni mostruose.
In Ucraina i sedicenti buoni e invincibili prendono mazzate e perdono pezzi nelle catene di comando, mentre l’indebolito e morente avversario è saldo.
Bergoglio sta mandando in onda il sequel sulla sinodalità e siamo alle porte di un concistoro forse provocatorio. Tuttavia il suo declino è manifesto e la fretta che pare averlo preso lo testimonia bene.
Satana è più che mai diviso in se stesso.
Redde rationem probabile: non sarà una passeggiata di salute e probabilmente vedremo cose atroci. E’ necessario perché finalmente crolli un sistema perverso.
Spero che crolli senza meriti particolari di chi potrebbe ambire a sostituirlo vantando medaglie nell’averlo abbattuto.
No: toccherà a ciascuno di noi ammettere di essere stato complice, vassallo, o addirittura araldo di questo schifo e disporsi a farne a meno, pentendoci di quanto l’abbiamo tollerato, creduto e insegnato, da sciocchi.
👍
Articolo pregevole. Solo due osservazioni.
– “Amato non ricorda neanche, ed i giornalisti non si peritano di ricordarglielo…”.
NO: si peritano, eccome, tanto che non glielo ricordano!
Ecco un esempio d’uso che dà Treccani di questo termine letterario: “è uno sfacciato che non si perita di sostenere qualsiasi menzogna”).
– Furono in parecchi, nel corso degli anni, a collegare il Mig libico ritrovato sulla Sila con la vicenda Ustica. Disse una volta Giovanni Spadolini ai giornalisti: «scoprite cosa gli è successo e troverete la chiave per capire la strage di Ustica».
Il mig fu abbatuto il giorno di Ustica. Ma Gheddafi sopra non c era. Prove non ne ho. Lo dicono i contadini calabresi, pare.
Ci fosse luce sarebbe bellissimo, scriveva Aldo Moro. Pensava all’aldila’. Visti i tempi biblici delle non Verita’ aveva ragione in tutti i sensi.
Ora la gente parla di ordine mondiale. Ma queste cose cosa erano?
Fino a qualche decennio fa si etichettava un certo linguaggio come “politichese”, alludendo ai discorsi infarciti di retorica, , pomposità, arzigogoli, con cui i “politici “ si rivolgevano alle “masse”, al fine di rabbonirle, incartarle, confonderle, uscendone, a loro dire, puri e senza macchia. Oggi si può chiaramente affermare che tale linguaggio si è evoluto in “massonico”, nel senso che non è più rivolto alle masse di elettori, di gente “comune”, ma, in modo criptico, parla ai diretti interessati, ai quali, all’interno di una matassa inestricabile, spetta di decifrarlo, recepirlo ed agire di conseguenza. La Menzogna che trama nelle tenebre, opera ormai in pieno giorno, divenuto, a sua volta, il proseguo di un’interminabile notte!
Solo oggi vero?
Quando fu rapito Moro, nel 1978, ai vertici stava la P2. Oggi parlano i massoni?
E Gladio? Andreotti la confesso’ dopo l 89 ma Moro a Moretti lo disse nel 78 ma “,il rivoluzionario” tacque.
Oggi però ci sono forze oscure. Una volta erano angeliche?
Non erano angeliche affatto, ma come ho già detto, operavano nell’ombra, oggi si sono spudoratamente manifestate ed agiscono h24, anche alla luce del sole!
la sentenza definitiva sul caso Ustica si basa sulla perizia eseguita sul 90 per cento dei resti del DC 9 Itavia e firmata da un collegio internazionale guidato dal professore Aurelio Misiti, massima autorità italiana del settore, affiancato da esperti internazionali provenienti da paesi non coinvolti nel disastro. Il colonnello del Sismi Stefano Giovannone, garante a Beirut del cosiddetto lodo-Moro inviò a Roma un’informativa 36 ore prima dell’incidente in cui avvertiva che il Fplp aveva deciso riprendere totale libertà azione senza dar corso ulteriori contatti. Il che significava riprendere l’attività terroristica in Italia. Quanto ad Amato, la Meloni lo attaccò ferocemente 10 anni fa quando da presidente della Consulta bocciò il prelievo di solidarietà sulle pensioni d’oro, è un po’ una lite da pollaio insomma…
Dite alla pescivendola che la prima cosa da desecretare è il trattato di Parigi del febbraio 1947
Beh , per saper qualcosa sul soggetto , si deve chiedere a Stefania Craxi…
Quanto a Ustica , la buona novella è che “gli americani” repubblicani , han deciso di togliere dai piedi Macron , andare ad elezioni e far vincere la LePen …
Ed hanno chesto al loro ex agente di darsi da fare …
Ma cosa mi dici mai ? A meno che… il 14 luglio, l’anniversario della presa della Bastiglia, accanto a Macron, ad assistere alla sfilata sui Campi Elisi, c’era Narendra Modi, il premier indiano , che aveva sottoscritto in quei giorni, un contratto di fornitura di parecchio materiale bellico dalla Francia all’India.
Qualche gelosia dagli USA ?