La guerra nascosta all’Italia tramite l’immigrazione clandestina. Laporta.
4 Settembre 2023
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stiluim Curiae, il generale Piero Laporta offre alla vostra attenzione queste riflessioni sul fenomeno dell’immigrazione clandestina, che vede nel nostro Paese il bersaglio privilegiato. Buona lettura e condivisione.
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Che cos’è la guerra. Sono numerose le definizioni di guerra. Quella che mi suggestionò più di tutte fu di Michel Foucault: «Guerra è Potere». Una sintesi formidabile, con la quale si afferma che il potere s’arroga la competenza sulla vita e sulla morte delle persone.
La mia definizione è più lunga e prosaica: «La guerra è rapina. Se l’assalito resiste, è rapina a mano armata». Credo renda l’idea dei rapporti che intercorrono in una guerra, oltre agli squilli di tromba, ai bei discorsi e ai tamburi rullanti. I beni di uno Stato sottratti con una guerra sono le ricchezze materiali (mobili e immobili), le sue leggi, la sua civiltà, infine la sua esistenza.
Noi stiamo alimentando la guerra in Ucraina. Facciamo bene e spiego perché, sebbene l’abbia detto più volte. Non possiamo fermare questa guerra, né orientarla né condizionarla in alcun modo. Dobbiamo quindi alimentarla affinché i grandi si azzannino il più profondamente e irreparabilmente possibile. Solo così possiamo sperare di risalire la china, in fondo alla quale i nostri grandi alleati e amici ci hanno condotto.
Noi non dobbiamo fare il tifo per Biden o per Putin. Nessuno dei due è nostro amico. Dobbiamo essere consapevoli che il nemico principale di Mosca e Pechino non è Berlino, né Parigi e neppure Roma. Noi siamo il mercato di Mosca e Pechino. Il loro secolare nemico è Londra. Un missile nucleare russo su Londra non è da escludere nei prossimi mesi perché indurrebbe gli Stati Uniti a farsi da parte lasciando il caro alleato, come tutti i rimanenti sinora, a sbrigarsela da solo.
Su questo mio modo di vedere si può essere d’accordo o meno. Resta tuttavia il fatto che la guerra è in corso e noi non possiamo fare nulla per fermarla, se non pregare, sermoneggiare e picchiare energicamente sulle tastiere. Quindi meglio che i grandi si scannino fino a dissanguarsi. Se qualcuno ha un’idea migliore, si faccia avanti.
Mentre questa guerra è in corso, tutti la vedono perché i cannoni fanno rumore e le tivù di più, un’altra la subiamo da aggrediti e non ne siamo consapevoli abbastanza, lo siamo tuttavia più che nel recente passato, perché i fatti ci scoppiano davanti agli occhi. Non abbiamo tuttavia la cultura per esaminarli con profitto.
«Il contrario della pace non è la guerra» disse Aleksandr Solzhenitsyn «è la violenza». La guerra d’altronde si manifesta nella sua pienezza con la violenza. Ovvio? Non tanto. Mentre la guerra in Ucraina è in pieno svolgimento, l’Italia subisce un’ulteriore guerra, attraverso la rapina delle sue ricchezze mediante l’immissione illegale di clandestini, violando i confini marittimi grazie a un piano poggiato ad alcuni capisaldi: 1) lo sfruttamento bestiale e neocoloniale delle ricchezze dei paesi africani da parte dei paesi del G20 e in particolare del G7, fra i quali l’Italia è ben ultima; 2) le differenti politiche “umanitarie” che consentono l’uso brutale della forza sui confini francese, spagnolo, maltese e greco, ma è sacrilego se impiegato dall’Italia; 3) l’intervento ripetuto delle più alte autorità italiane per promuovere l’«accoglienza», dimenticando che essa ha un costo sociale, economico e culturale oramai insostenibile, tutt’al più utile a un generale per pianificare una svolta alla propria carriera.
Le autorità italiane fingono di non sapere la conclusione di questo fenomeno incontrollato: la violenza, il sangue nelle strade, come appunto in qualunque guerra.
La moltiplicazione degli ingressi dei clandestini nel corso del 2023 è anche conseguenza delle politiche inconsistenti di questo governo ma è soprattutto frutto delle deboli reazioni dei precedenti governi dagli anni ’90 a oggi: 30 anni. L’Italia è il ventre molle tra Francia, Spagna, Grecia e persino Malta, è quindi ovvio che l’assalto all’Italia sia vantaggioso per quanti speculano sui clandestini, in Africa, sul mare, in Italia, in Europa.
Che cosa si può fare? In realtà si è ormai obbligati a usare la forza con sagacia e fermezza, per impedire che entro breve la forza sia esercitata incontrollabilmente a causa degli scoppi di violenza, inevitabili se si lascia il fenomeno fuori controllo.
Interi quartieri di città importanti (Roma, Napoli, Caserta, Torino, Milano…) nei quali la giurisdizione italiana è aleatoria, ben presto saranno fuori controllo. Quanto accadde a Firenze, col rapimento di quella povera piccola, è emblematico della progressiva incapacità di garantire l’ordine pubblico.
Per ora i rapporti di forze sono ancora (ma non dappertutto) a favore delle nostre costose forze di polizia. Abbiamo più polizia d’ogni altro paese al mondo ma la sicurezza è solo nelle statistiche del Viminale. L’aggregazione di numeri sovrastanti di clandestini ribalterà i rapporti di forza a favore dei malintenzionati o, meglio, di quanti vedranno semplicemente l’opportunità di conquistare un territorio e le sue ricchezze. E’ indispensabile l’uso della forza. I provvedimenti da assumere immediatamente sono per ora possibili e sufficientemente agevoli.
1) Controllare le basi di partenza e affondare tutti i natanti che si apprestano a caricare clandestini;
2) Schierare la squadra navale e la Guardia Costiera sui confini marittimi e impedire l’ingresso di clandestini come si fa sui confini terrestri;
3) Confiscare e affondare le navi delle ONG, irrogando multe milionarie agli armatori e pene detentive non inferiori ai dieci anni agli equipaggi che partecipano al traffico di carne umana;
4) Intimare all’Unione Europea il rimborso di almeno un milione di euro per ogni clandestino maggiorenne accolto sinora e doppio per i minorenni; la mancata contribuzione toglie alla UE ogni diritto di eccepire;
5) Ove l’UE nicchi, cominciare a dare la cittadinanza e quindi il passaporto europeo a quanti diano garanzia di trasferirsi all’estero; in particolare sul confine di Ventimiglia;
6) Diffidare il Vaticano dall’interferire nelle questioni interne italiane, a meno che non contribuisca partecipando alle spese e all’accoglienza dei clandestini con una somma non inferiore a 500mila euro a testa e la disponibilità degli alloggi nei conventi, nei seminari e negli alberghi di proprietà di enti ecclesiastici, da trasferire in comodato d’uso gratuito perpetuo allo Stato italiano.
Quanti stiano per dire che tutto ciò sarebbe crudele e ingiusto, sappiano che lasciando a se stesso questo fenomeno, da qui a uno o due anni la violenza, oggi crescente ma episodica, diventerà progressivamente sistematica e incontrollabile; sarà il caos e sangue che scorre, prima in porzioni limitate del territorio poi mano a mano ovunque. E la guerra, che non abbiamo voluto vedere sinora, ci guarderà negli occhi e chiederà il conto a tutti, inclusi politici, ecclesiastici, magistrati e i troppi innocenti vittime di tutto, clandestini inclusi. Se questo governo non è in grado di fronteggiare questa guerra, si faccia da parte. Non è più tempo di attesa. Cristo Vince e non è venuto, come si sa, a portare la pace.
Gen. D.g.(ris.) Piero Laporta
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Tag: guerra, immigrazione, laporta
Categoria: Generale
Temo di non essere stata compresa, Generale.
Non guardo tv da anni e quindi non mi sento manipolata e me che mai allucinata. È stato poco gentile !
Mi pare di aver scritto che siamo schiavi degli Americani da 80 anni, come anche lei ammette, ma non credo ci siano rimedi.
Non condivido la partecipazione dell’Italia alla guerra contro la Russia, perché ritengo che proprio l’Occidente abbia provocato Putin e dunque allearsi con l’odio inveterato degli inglesi contro una nazione che all’Italia non ha mai fatto torti non mi sembra morale.
Questo ho scritto.
Penso inoltre che non dipenda da noi se la Russia deciderà di bombardare Londra.
Non mi scuote il missile di Mosca su Londra; quello su Roma o su Comiso forse sarà in ogni caso inevitabile…
Ma perché aggravare il fatto di essere nel circolo statunitense con la partecipazione diretta a una guerra che sottrae risorse al popolo e che non ci riguarda?
Indebolire Gran Bretagna e Russia renderà il mondo più sicuro?
E il conflitto non più tanto latente tra Usa e Cina chi lo fermerà?
Io non ho risposte a queste domande, Generale.
Sapere che partecipo coi miei soldi alla carneficina in corso in Ucraina non mi piace.
La saluto cordialmente
Generale, lei sa che le voglio bene, ma stavolta non sono completamente d’accordo con lei.
L’italia poteva e doveva star fuori da questa guerra, appellandosi alla sua Costituzione.
Alimentare qualsivoglia guerra è immorale, specialmente quando non è diretta contro la propria nazione.
Se avessimo dovuto difenderi da qualche attacco, il racconto sarebbe stato diverso…
Lei dice che non dobbiamo parteggiare né per Biden né per Putin perché nessuno dei due è nostro amico.
Già.
Ma da Biden prendiamo ordini, da Putin prendevamo il gas.
Tra le due offerte, per così dire, avrei preferito la seconda, che è neutra.
La paghi e via, ognuno per la sua strada.
Da quegli altri siamo occupati da quasi ottant’anni e in cambio di un poco di benessere materiale , abbiamo svenduto la nostra identità nazionale.
Consideri ciò che ” il benessere ” ha prodotto e lo confronti con i manufatti del passato, remoto e prossimo.
Basta passare dal centro delle nostre città, piccole o grandi, alle periferie… Ma è il male minore.
Lo stupore doloroso con il quale scopro ogni giorno le falsità della storia come ce l’hanno ammannita e della cronaca, che diventerà storia, della eliminazione mirata e sistemica dei nostri uomini migliori, mi sta rendendo la vita amara.
Per non parlare dello sfacelo della Santa Chiesa Cattolica.
Sono vecchia e alla mia età si vorrebbe chiudere gli occhi con pensieri positivi sugli uomini , con immagini di bimbi belli e sereni, di bei giovani fiduciosi nel futuro, portatori di bellezza fisica e spirituale, di arte, di poesia… e tutto ciò in ogni razza e lingua , in ogni ceto sociale, ciascuno aiutato da chi ha di più e di più può dare.
Invece.
Invece vedo, perché si vede, la mia patria assalita da sconosciuti malintenzionati, arroganti, che stanno aspettando il momento in cui saranno più numerosi di noi per privarci di tutto.
Spero di essere già morta,allora, perché sarà tremendo.
E qui ha ragione, Generale: siamo in guerra gli Italiani e lo capiamo benissimo.
Da questa guerra dovremmo difenderci, non dando armi a gente lontana.
Ma siccome prendiamo ordini da fuori, e l’ordine supremo consiste nel distruggere l’Italia, con l’aiuto della quinta colonna interna, non succederà nulla. Lei lo sa.
Non invidio i superstiti di ciò che verrà.
La saluto cordialmente
Grazie. Capisco la sua inquietudine e in qualche misura la condivido. Lei però confonde i desideri con la realtà. Non è sola in questa, mi perdoni, allucinazione. credo che la tivvù abbia contribuito moltissimo a privarci di capacità di realistica analisi.
La nostra dipendenza dagli Stati Uniti non è solo per il gas o per la guerra: è totale. Noi dobbiamo recuperare la capacita di prendere decisioni autonome. L’unica strada possibile è che la guerra faccia danni profondi e irreparabili ai grandi. Un missile nucleare russo su Londra e uno inglese su Mosca non mi spezzano il cuore. Avremo effetti collaterali? Li stiamo già patendo e in futuro saranno ancora più pesanti e non possiamo fare nulla per evitarli. La guerra è l’unica via d’uscita. Se può, me ne indichi un’altra realisticamente percorribile.
Mi perdoni se l’ho offesa, mi creda, non intendevo colpire lei personalmente. La guerra è una realtà dell’umana esistenza e la conflittualità è connaturata alla convivenza umana. In un articolo sull’essenza della strategia, alcune settimane fa, credo di averlo dimostrato. Mi permetta un’altra autocitazione.
«Tre leggi regolano inesorabilmente le vicende internazionali: 1) gli Stati nascono e muoiono con la guerra. Chi sta morendo l’Ucraina o la Russia?
2) Gli imperi crollano. Quale impero sta crollando? Usa-NATO? Russia? Cina? Uno, due o tutti e tre? Nessuno? Lo sa solo Nostro Signore, siamo tuttavia certi che
3) Le cose cambiano, come Dio vuole. Le prime due leggi sono millenarie, sempre rispettate nella storia. La notte di Natale del 1991 (Natale cattolico, non ortodosso) crollò l’impero sovietico e morì lo Stato sovietico senza però sparare un colpo. La legge millenaria della morte degli Stati “in guerra” fu disattesa, a dimostrazione che le cose cambiano come Dio vuole: un vero miracolo.
La differenza fra Stati Uniti e Russia-Cina non è solo economica. Russia e Cina sono tuttora permeati di stalinismo: non vedono soluzione di continuità fra politica ostile e guerra.
E gli Stati Uniti? Bill Clinton entrando nello Studio Ovale nel 1993, guardò il mappamondo e concluse che il mondo era ai suoi piedi. Finanziò un gigantesco programma di tecnologia di controllo. I fondi destinati il primo anno alla ricognizione satellitare e alle tecnologie di ascolto furono pari al doppio di tutta la difesa italiana. La Russia quell’anno aveva un Pil inferiore a quello dell’Olanda e questo fece presumere a Clinton e ai successori che la sua sottomissione era solo questione di tempo. Dimenticano che pochi anni prima, il VietNam, col PIL inferiore alla provincia di Ancona, gliele aveva suonate di santa ragione.»
Non possiamo fare nulla, lo ripeto, per fermare né per influenzare questa guerra. Dobbiamo alimentarla, confidando che il sistema occidentale – che nella sofferenza della guerra potrebbe riscoprire il Cristianesimo – non sia spazzato via, ma lasciando che un nemico comune a noi, all’Europa, alla Russia e alla Cina, cioè la Gran Bretagna, si annulli e, allo stesso tempo, il suo annichilimento ridimensioni le ambizioni di Mosca.
Non ha purtroppo nessuna importanza se a me o a lei la guerra fa orrore: come i tumori, la morte e la carestia, la guerra è nell’umana realtà, senza il rispetto della quale non avremmo combattuto e vinto a Lepanto e non solo.
È normale volere la pace quando si è dominanti. È, mi perdoni, sciocco confidare in essa quando si è dominati, com’è il nostro caso.
A pelle, credo a questo ex militare.
Comunque sia..un’altra mafia. Si chiami America, ONU, Francia e militari italiani.
Ora faranno il nuovo ordine mondiale.
Ma gli ordini precedenti erano gia’ VERGOGNOSI.
https://video.repubblica.it/edizione/bari/ustica-il-maresciallo-dell-aeronautica-io-so-la-verita-sul-mig-libico-quell-aereo-cadde-la-sera-del-dc9/452082/453045
Caro generale, se l’immigrazione è, come è, un affare non umano, ma politico per affondare la nostra Patria, non darei consigli su cosa deve fare il Vaticano. Cioè se ne deve disinteressare, non rientrando questioni simili nel mandato della Chiesa. Le missioni si fanno non importando né esportando esseri umani. Per favore non toccate conventi, seminari ecc.
Sono sicuro che il Generale scrivendo aveva ben presenti questi conti alla rovescia speculari.
(Il sistema non accetta, chissà perché, il sito “worldometers.info”: copia-incolla, “Population” e quindi scorrere su “Regions”.)
2023 – Africa population: 1.466.652.+++; median age: 18,8.
2050 – Africa forecast: 2.485.135.539 (al netto dei migranti “previsti”); median age: 23,9.
2023 – Europe population (dall’Atlantico alla Russia): 742.160.—; median age: 42,2.
2050 – Europe forecast (dall’Atlantico alla Russia): 703.007.486 (inclusi gli immigrati “previsti”); median age: 47,3.
Tradotto: un miliardo e rotti in più in un continente giovane e povero, meno 39 milioni in uno vecchio e “ricco”.
Geograficamente a distanza di un tiro di schioppo. Non considerando Asia, disastri, guerre e carestie.
Morale: fine di un Sistema di psicopatici parassiti e sviluppo in loco, o uno tsunami di carne e Finis Europae.
https://www.lacrunadellago.net/il-golpe-in-gabon-la-strategia-della-russia-e-il-colpo-ai-rothschild/
NB: basta sostituire “Africa” con “Italia”, “franco CFA” con “euro”, lasciando quasi tutto il resto tale e quale, per avere una “Storia dello Stivale da Cassibile a oggi” comprensibile anche agli analfabeti televisivi.
Premesso che difendere la Patria è sempre e comunque un dovere, il dubbio è di essere fuori tempo massimo.
Di almeno 50 anni, da quel fatale quinquennio 1968-1973 in cui si decise tutto: dalla rivoluzione sessuale/castrazione di massa dei riottosi europei, al nostro disarmo ideale e spirituale, alla globalizzazione/imperialismo con altra ipocrisia/Nuovo Ordine piramidale con i Faraoni sopra e le masse meticciate e progressivamente “vaccinate” negli slum sotto.
https://www.laterza.it/wp-content/uploads/recensioni/MORANDO-15.pdf
https://luciopicca.blogspot.com/2017/02/la-mia-patria-si-chiama-multinazionale.html
Resta la speranza. Nella sicura Provvidenza divina e nella sicurissima stupidità umana.
Qualcuno ha letto l’uscita su Ustica di Amato come un pizzino alle stellette in vena di “ribellioni” a mezzo stampa.
“State buoni, coperti e allineati: ricordate che nell’armadio comune ci sono anche i vostri di scheletri”. Possibile.
A me però tornano in mente la disumana capacità del nostro di ingrassare in tutte le dispense e l’azzeccatissimo Mickey Mouse-Amato di Forattini. E si sa quale animale ha l’istinto di saltare per primo dalla Nato che affonda.
Grazie. Quasi del tutto d’accordo, con minime differenze.
Tutto quanto analiticamente scritto dal Generale si può fare, ma a una condizione: uscire dall’unione europea.
Forse sfugge il fatto che non abbiamo più sovranità, abbiamo abdicato dopo il 1945 e da allora mendichiamo con Francia e Germania, e soprattutto con gli USA, un po’ di autonomia e libertà ma sempre a patto che non si esca dal binario morto su cui ci hanno posti.
Se al 95% del popolo italiano sta bene continuare a portare acqua al mulino altrui, non ci si può poi lamentare se il governo è inconcludente. Dopo la Meloni ci sarebbe solo un disastroso governo “tecnico” corroborato dal solito PD e da altre frattaglie anarcoliberalsocialiste.
Il problema è a monte: l’Italia è un gregario che corre per altri.
Potremmo essere come il Giappone e invece siamo una colonia di Bruxelles.
Grazie. Solo la guerra può consentirci di uscire dall’UE. Lo scrissi in una relazione nel 1988, c’era ancora la Comunità Europea non l’UE, dopo una riunione a Londra nella quale la Germania dimostrò tutta la propria volontà di egemonia prevaricatrice. Un Ezio Battelli, l’ammiraglio del venerdì santo 1997, voleva cacciarmi dallo stato maggiore della Difesa. Mi salvò il colonnello Raffaello Graziani, mio indimenticabile capo ufficio Politica Militare: “Ammiraglio quell’appunto non l’ha firmato solo Laporta, l’ho sottoscritto pure io perché lo condivido. Se va via Laporta, devo andare via prima io”. Un vero Comandante, che aveva capito dove ci stava portando la fregola europeista.
La guerra è l’unica via d’uscita. Non ce n’è altre. Senza sarebbe stato difficile nel 1988, oggi è impossibile.
Analisi lucida, specie nell’individuare Uk come uno dei due poli che si contrappongono, cui mi sentirei di aggiungere un altro, inquietante tassello, preso dal già visto Usa.
Il mischiare i gruppi etnici, in nome di una fraternità universale impossibile, rappresenta un elemento ulteriore di potere della tirannia delle elite finanziarie che schiavizzano il mondo.
Una volta impiantati stabilmente questi gruppi sociali possono essere facilmente manipolati per promuovere questa o quella campagna politica di odio nei confronti delle voci dissonanti; è facile ed economico, basta montare un caso in Tv, pagare 4 agit prop e il gioco è fatto; vedere black live matter utilizzato contro Trump e altre decine di casi.
Nel caso italiano poi la cosa è aggravata dalla progettata distruzione di Roma da parte di ha la memoria e l’odio lungo quanto tutti i secoli; in stile Uck si armeranno, al momento giusto e con falsi pretesti, questi avventurieri per cercare di ridurci, come popolo, ad un vago ricordo storico.
Invertire la tendenza senza una seria, ferrea riforma dei mezzi d’informazione e della magistratura è impossibile ; come altrettanto impossibile è che accada che un qualcuno di questi politici venduti, Meloni compresa, paghi nella giusta misura i traffici che li hanno arricchiti di onori e prebende, e i tradimenti di ogni promessa. Cristo certamente vince caro Generale, ma gli italiani sono al capolinea, la nostra storia, come diceva Pasolini (…quando saranno sparite le lucciole, quando avrà chiuso l’ultima bottega artigiana, quando …) si avvia alla fine.
Un cordiale saluto e grazie.
Dei cosiddetti “grandi” solo uno non si sta dissanguando, ma si gode lo spettacolo, aspettando il momento opportuno per passare da padrone tra le macerie dell’occidente (allargato alla Russia). È Pechino. Con il suo possente riarmo non punta certamente solo a Taiwan ma a dominare Heartland e, potenza anche talassocratica, anche il Rimland.
Sull’immigrazione totalmente fuori controllo, punizione per un’Europa che ha scelto decenni fa di suicidarsi con aborto e divorzio (ma con tutti i comfort), il governo, preoccupato di saldare i conti degli scrocconi in Albania, pensa di adagiarsi sulla gioiosa assenza della cosiddetta opposizione. Salvini farà un po’ di teatro, ma nulla più, mentre andare a prendere un treno a Milano, Napoli o Roma o altrove è ormai impresa altamente rischiosa. I “grandi” mezzi d’informazione, intanto, sono impegnati a censurare le nazionalità degli autori di stupri e rapine, per non guastare la loro narrativa farlocca. Non ci riscattaremo da soli, arriverà prima la frusta del Cielo, quando il calice sarà colmo.
Grazie. pechino è il capolavoro che consegna Biden alla storia dell’imbecillità catastrofica.
Concordo in pieno sulla lista di quello che sarebbe da fare, ma se un governo la facesse non cadrebbe seduta stante? Salvini è finito a processo per molto ma molto meno. In Italia troppi lucrano su questo traffico, e costoro hanno in mano tutte le leve del potere, non gli interessa dell’Italia o degli italiani. Si illudono che la violenza resterà confinata nei quartieri ghetto o comunque lontano dalle loro ville difese da polizia privata, o al limite che possano fuggire all’estero.
MI perdoni il pessimismo, ma penso che stiamo scivolando verso uno scenario da paese centro sudamericano: larghissima povertà, ignoranza ovunque, pochi ricchi cui è permesso tutto in favolose enclavi di extra lusso, politica interamente corrotta, parte del paese direttamente controllato da criminali e narcotrafficanti, quel poco che resta in mani estere. Cambierà questa inerzia? Forse si, ma non sarà certo indolore e non per meriti italici. Ma siamo d’accordo: Cristo vince e intanto la Provvidenza opera laddove non sospettiamo.
Grazie. Non c’è scelta. Le situazioni mutano solo dicendo “No” e agendo di conseguenza, costi quel che costi. In Italia, mi passi il linguaggio da caserma, abbondano i coglioni e scarseggiano le palle, questo è il problema dall’estrema destra all’estrema sinistra. Basti dire che stamane il medium Romano Prodi ci dice che cosa fare, costui, proprio lui, e i commentantori in tv lo passano con la devozione che si dette alla Sibilla cumana.
Condivido pienamente il suo “postulato”: l’immigrazione è, a tutti gli effetti, una guerra contro l’Italia, in primis, considerata il “ ventre molle” , ma anche lo “zoccolo duro” da annientare! I provvedimenti elencati, a parte il 6, che eliminerei perché andrebbe a ratificare lo sfratto di tanti altri Conventi o Monasteri, li reputo tutti validi, nella loro concretezza e logica, ma altrettanto utopici, sia per questo o qualsiasi altro governo di destra ( Salvini ci ha provato e rischia la galera, la Meloni ha evitato anche di provarci). Il motivo è lo stesso per cui è stata imposta una Vaccinazione di massa illegale, una partecipazione obbligata alla guerra ucraina, una svendita forzosa di Aziende e partecipate statali, non ultimo, la rimozione forzata di Papa BXVI (che non ha precedenti!). Sono tutti lati oscuri della stessa medaglia, di un’unica, grande e atroce guerra, “ la guerra del gesso “ mossa contro l’Italia, l’Europa, l’Umanita’ intera e a cui si sono arruolati, ahimè, anche connazionali ed europei svenduti al nemico o nemici loro stessi della Patria, dell’uomo, in sintesi di Dio! E senza impugnare un’arma, hanno raggiunto obiettivi impensabili anche a suon di cannonate! Non si vedono all’orizzonte Leghe Sante, ma di questo passo, si vedrà, probabilmente, tanto sangue!
I provvedimenti da assumere in sei punti, allo stato dell’arte sono possibili solo nel mondo dei sogni. Su questo blog anche io, in vari commenti , ho descritto, come Lei, la situazione a venire in seguito al mancato stop dell’immigrazione. Intanto pero’ , tanto per dirne una, al forum Ambrosetti dicono che servono almeno altri 250.000 immigrati ( ? ). Questo governo ( degli altri nemmeno parlo, tanto…..) fino a questo momento non s’ e’ mostrato all’altezza. Parlare al popolo di questo e’ perfettamente inutile tanto e’ lobotomizzato dai media che gli vomitano, in quel che resta del cervello, montagne di corbellerie. Anche il Dicastero del ” di bianco vestito ”, attraverso le chiese, supporta la narrazione globalista. Persone in grado di prendere le misure da Lei elencate, al momento, non ne’ vedo. Navighiamo a vista in un oceano di liquido marrone che molti considerano cioccolata, ma io, Lei e pochi altri pensa sia ben altro.
Analisi TERRIBILE ma REALISTICA.
bel contributo, caro Generale. Il fatto e’ che l’Italia e’ sempre stata sottomessa ad interessi stranieri sin da quando e’ nata (difatti l’hanno fatta gli inglesi…) per cui la sola cosa da fare (oltre a pregare) e’ sperare che le varie potenze si azzannino tra di loro.
In Svezia esistono piccole cittadine o quartieri di città più grandi completamente sotto il controllo della criminalità di ” importazione” . La polizia, ma anche le ambulanze, non possono entrare sono bersagliate a colpi di arma da fuoco. Enclavi al di fuori dello stato. Sono “esperimenti sociali” portati avanti dalle Élites dei vaccini, delle ONG con i traghetti che vengono chiamati come radiotaxi ecc ecc
Il disegno è chiaro, chi lo porta avanti ha nome cognome e non tiene nascoste le sue intenzioni, non c’è nulla di segreto o di nascosto
Il problema è da che parte stanno lo Stato e le nostre istituzioni.
Credo che anche questo sia molto facile da capire.
Il resto sono proclami di buona volontà, sempre apprezzabili ma non incisivi né,tantomeno, risolutori
Generale mandi il “vademecum” coi 6 punti all’onorevole Meloni , chissà! Ma temo che visto gli attuali devastanti numeri sull immigrazione non ci sia una vera volontà,perché altrimenti non si spiega come l’onorevole Meloni prima delle elezioni auspicasse il blocco navale e poi una volta al governo ciò che viene partorito è quella legge sulle ONG,porto assegnato e multe irrisorie, a dir poco assurda e assolutamente inefficace
Questa immigrazione incontrollata è una “silenziosa invasione” con cui già facciamo i conti sia a livello economico,sociale, etico e morale.. Quanto ci vuole a capire che non si può continuare a questi ritmi! Basterebbe applicare il buonsenso, che c’è ,ma purtroppo, come ha detto qualcuno, se ne sta nascosto per paura del senso comune.
Caro Generale Laporta, mi permetta di presentarLe le mie obiezioni:
1) la Guerra con la Russia è anche economica, è pagata dai consumatori attraverso l’aumento dei prezzi del metano e del petrolio ed è pagata dai contribuenti tramite l’aumento della spesa pubblica dovuto sia per le armi fornite all’Ucraina, sia per l’aumento della spesa pubblica, tramite un numero crescente di “bonus” necessari a mantenere l’ordine sociale fino a quando sarà giudicato necessario da chi davvero ci governa. Ritengo infatti che detta guerra sia lo strumento che può consentire ad alcuni di ridisegnare il mondo in modo tale che verrà a realizzarsi l’ormai celebre slogan “non possiederai nulla e sarai felice”.
2) Se è vero che l’Italia non può impedire la guerra e nemmeno può effettuare scelte diverse dalla partecipazione a detto conflitto, come può “alzare la voce” in Europa? Credo che l’idea della Meloni sia seguire “l’alleato americano” per ottenere maggiore autonomia in Europa. Sta funzionando? Funzionerà?
Nel merito credo che i provvedimenti proposti da Laporta siano giusti e necessari e lo scenario disegnato mi sembra assai probabile: abbiamo la possibile “bomba umana” della “guerra del grano” e, se non bastasse questa, vi è quella delle ONG e dei magistrati a favore dei “migranti climatici”. Può bastare? Occorre infine ricordare anche la presenza del “tutore” Mattarella, che probabilmente si metterebbe di traverso su provvedimenti emergenziali. Se, come insegnano i proverbi, “il buongiorno si vede dal mattino”, quale motivo geopolitico e geo strategico potrebbe giustificare il cambiamento nel governo Meloni nel senso da Lei auspicato?
PS Purtroppo credo che ciò che è successo nel novembre 2011 -l’8 settembre della II Repubblica- possa realizzarsi nuovamente, anche perché i rapporti di forza non sono mutati in senso favorevole all’Italia ed, ahimè, nemmeno sono cambiati gli italiani.
Grazie. “La guerra è rapina” ovvio che sia anche economica. Quando due sistemi economici entrano in contatto, quello più forte sottomette il più debole. Non si è ancora capito qual è il più forte. Nel frattempo ci invadono. Meloni si è presa la responsabilità del governo. O governa per l’Italia o per altri. Il problema è suo. Ma a dispetto del titolo, la guerra contro l’Italia è in atto. O usiamo razionalmente la violenza oppure la violenza esploderà incontrollata. Non si sfugge.
Pienamente d’accordo!
Terribilmente vero.I maggiori responsabili di questa tragica situazione sono i politici indegni,incapaci,ignoranti che ci hanno governato
La Meloni sta distruggendo l’Italia con maggior efficacia del PD perché molti pensano che sia una patriota e la lasciano fare
Allo stesso modo bergoglio sta distruggendo la chiesa perché molti pensano che sia papa e lo lasciano fare
In effetti c’è una certa corrispondenza tra le due figure. Meloni sta portando avanti l’agenda del PD in ossequio ai poteri forti, Bergoglio si allaccia direttamente ai suddetti poteri, ormai sempre più apertamente. La differenza è che la prima ha tradito i suoi elettori, il secondo ha tradito la sua scelta religiosa.
“Bergoglio sta distruggendo la chiesa perché molti pensano che sia papa e lo lasciano fare”.
Proprio per questo Andrea Cionci ha ragione a dire che il punto centrale di questa crisi globale di civiltà è il fatto che nella sede petrina c’è un impostore che nessuno fa nulla per buttarlo fuori.