Una, nessuna, centomila morti di Prigozhin. Vincenzo Fedele.

2 Settembre 2023 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, Vincenzo Fedele offre alla vostra attenzione queste riflessioni sul caso Prigozhin, il suo ruolo, e la sua morte (di cui qualcuno dubita). Buona lettura e condivisione.

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Una, nessuna, centomila morti di Prigozhin

Yevgeny Prighozin, il capo indiscusso delle milizie Wagner è morto il 23 agosto 2023.

Molti hanno la certezza su chi sia il mandante dell’attentato: Putin.

Molti hanno la certezza su chi non può essere il mandante dell’attentato: Putin.

Molti hanno notevoli dubbi sul fatto che Prighozin sia realmente deceduto.

Quasi nessun media italiano (cartaceo, televisivo o digitale) ha cercato di ragionarci sopra e quasi a comando, che strano, sono tutti unanimi nel parlare di attentato e imputare l’attentato a Putin.

Nel mio post del 30 giugno 2023 su Stilum (- Vedi quì -), a commento della rivolta di Prighozin e del semiserio tentativo della marcia su Mosca e sulle possibili istigazioni (patriottiche ? Tradimento ? CIA ? MI6 ? Altro ?) scrivevo:

“Per ora la vita di Prigozhin non corre pericoli. Non in questi momenti. La sua eliminazione adesso sarebbe inopportuna, da qualunque parte arrivi il mandante. Non può, però, limitarsi a sperare nell’esilio in Bielorussia e nella protezione di Lukashenko. Non è sufficiente nel caso il mandante provenga da occidente ed abbia lo scopo di chiudere discorsi imbarazzanti, ma non sarà sufficiente neanche se arriva da Mosca.”

Tutti consideravano Prighozin alla stregua di un morto che cammina, ma tuttora si sa molto poco sui motivi della caduta dell’aereo di Prighozin in volo da Mosca a San Pietroburgo mercoledì 23 agosto,(Bomba ? Contraerea ? Guasto tecnico ?) ancora meno sugli esecutori e, per quanto attiene alle prove, siamo allo zero assoluto. Non si nutre alcuna fiducia sulle autorità russe, eppure si accetta passivamente la conferma della presenza a bordo di tutto il vertice della Wagner in base all’esito del DNA, che nessuno ha analizzato e visionato oltre ai russi, e per i media occidentali è praticamente certa la manina di Putin.

Io, da qualunque parte guardi l’avvenimento, continuo ad essere poco convinto di tutta la narrazione. Infatti non mi sono stupito quando, proprio oggi (31 agosto 2023) il sito Grey Zone, una emittente del gruppo Wagner, ha diffuso un filmato che mostra Prighozin a bordo di un veicolo militare in movimento e che afferma di non essere rimasto ucciso in un incidente aereo e di essere vivo. Dice di trovarsi in Africa e che il giorno della registrazione è la seconda metà di agosto, dopo il 23.

Un mio amico, che bazzica il russo, mi dice che il 23 si riferisce all’anno e non al giorno.

Quindi, in realtà, non si sà bene quando sia stata effettuata questa registrazione nè se sia un falso. L’unica certezza è che parla di essere vivo dopo un incidente aereo. Visto il personaggio, quindi, non vi è alcuna certezza che sia vivo o che sia morto ed anche dei resoconti degli esami del DNA diramati da Mosca, c’è poco da fidarsi. Se è vivo non tarderà a farci avere qualche altro gustoso filmato.

Già nel 2019 Prighozin aveva fatto diramare notizie sulla sua presunta morte in Africa, per poi ricomparire e smentire. Tuttora su “Grey Zone” i suoi fan gli ricordano che “è ora di ritornare” alludendo all’ipotesi che il miliardario russo possa aver nuovamente organizzato una sceneggiata analoga a quella del 2019. Faccio, quindi, le considerazioni sull’accaduto, come se Prighozin fosse morto insieme alle considerazioni geopolitiche sul gruppo Wagner che valgono come se Prighozin fosse vivo.

Il coro unanime dei media che imputano Putin è talmente compatto ed uniforme da ricordare i comandi teleguidati dell’epoca COVID o della narrativa sulla necessità degli aiuti al valoroso popolo ucraino, delle sanzioni alla Russia e via mentendo.

Dopo la mancata marcia su Mosca, Prighozin e Putin hanno avuto un incontro in cui hanno discusso anche della Wagner in Africa, dove c’è stato il colpo di stato dei militari in Niger, e ieri quello analogo in Gabon, in uno scenario dove la Wagner è molto utile al Cremlino. Prima della sua morte Prighozin ha inviato alcuni video proprio dall’Africa, ed anche quello successivo al 23 agosto arriva, a suo dire, dall’Africa.

Del resto è in Africa, come in passato in Siria, che Prighozin si rivela prezioso per la Russia.

Dopo il colpo di stato militare in Niger, la Segretaria di Stato ad interim USA, Victoria Nuland, era volata subito a Niamey, la capitale, per trattare con i golpisti ed evitare che i militari fossero incantati dalle sirene della Wagner. Ma Prighozin si era già mosso e la Nuland è tornata negli States con la quasi certezza che i problemi che la Wagner ha creato ai francesi nel Sahel li avrebbe ripetuti in Niger a danno sia di Parigi che del Pentagono. L’ulteriore colpo di stato in Gabon allarga ancora il disastro sia per la Legione Straniera e la Francia che per gli Stati Uniti. In questo scenario quale sarebbe stato il vantaggio, per Putin, di decapitare la Wagner ?

Anche sulle modalità di eliminazione del prezioso ed ingombrante Prighozin, inscenare un incidente aereo sui cieli russi è il modo peggiore di vendicarsi, anche per chi è avvezzo a duelli da cavalleria rusticana. Qualcosa di più discreto, come un incidente sul campo di battaglia, un blindato che salta su una presunta mina sarebbe stato molto più appropriato e non avrebbe, comunque, coinvolto tutto il vertice della Wagner. Perchè organizzare un attentato su un aereo dove è concentrata tutta l’utilissima elite della Wagner, se è utilissima nelle operazioni africane ed eventualmente in Bielorussia e se in Russia c’è già l’editto che obbliga i mercenari che vogliano rimanere in patria a prestare giuramento ed entrare nell’esercito regolare ? Chi coordinerà in futuro le operazioni coperte contro la legione straniera francese e le quinte colonne americane in Africa ? Infine perchè proprio il 23 agosto, data che continuo a riportare a costo di sembrare noioso e ripetitivo, perché questa data è importantissima, essendo in corso a Johannesburg il vertice BRICS ? Cui prodest ?

Di contro erano in molti ad auspicare una prematura uscita di scena di Prighozin e, ancora meglio, dell’intera catena di comando della Wagner: La Francia in primis, che dalle disavventure nel Mali, ad opera della Wagner, ha subìto rovesci continui sino ad arrivare al Niger di un mese fà ed al Gabon ieri. Gli USA a ruota che proprio in Niger hanno subito l’ennesima delusione della famosa Victoria Nuland per prospettare ai militari nigerini la stessa operazione riuscita in Ucraina nel 2013, che ha portato al Maidan del 2014. La stessa CIA e l’MI6 che, come nel commento del citato articolo del 30 giugno, avevano maldestramente tramato con Prighozin per destabilizzare la Russia e, quindi, dovevano eliminare una mina vagante di tale portata.

Se vogliamo guardarci intorno, anche la Polonia ha tutto da guadagnare dalla decapitazione della Wagner che, con la dislocazione dei mercenari in Bielorussia, si trova gomito a gomito con un esercito che era considerato inesistente e che con il sostegno di Prighozin poteva diventare temibile.

Non ultimi gli stessi ucraini che avevano dovuto subire la batosta di Bachmut ad opera della Wagner, prima della tentata rivolta andata a male, e per i quali Prighozin era la stessa personificazione del male, salvo osannarlo per i pochi giorni della tentata rivolta finita nel nulla.

Gli stessi oligarchi russi sono da tenere in considerazione: Hanno sempre visto di traverso Prighozin, come un nuovo arricchito in mezzo a ricchi di vecchia data, o nuovo ladro tra ladri storici. Hanno mostrato di considerare Putin troppo “morbido” verso Prighozin ed avrebbero sia la forza economica che organizzativa per cercare di mettere in ombra Putin abbattendo Prighozin, magari servendosi anche di uomini della stessa Wagner che, non dimentichiamolo, in larga parte provengono dalle patrie galere e, trattati come carne da macello, hanno visto cadere molti dei loro compagni a gloria ed onore della Wagner stessa.

Non dimentichiamo, inoltre, che fra le ipotesi avanzate su Prighozin al momento della rivolta (Traditore ? Patriota ?) c’era anche quella di una sceneggiata concordata con lo stesso Putin per far emergere i nemici interni fra cui, ad esempio, il generale Surovikin, già comandante nella campagna Ucraina ed adesso imprigionato. Quindi, anche in questa remota ipotesi, Putin avrebbe avuto interesse ad eliminare la sua fidata quinta colonna infiltrata in campo nemico ?

L’unica certezza che abbiamo è di non avere certezze, a differenza di chi ha una verità prefabbricata altrove, da tenere in tasca ed esibire a comando.

Analizzeremo a parte le implicazioni concomitanti dell’incontro dei BRICS e dei colpi di stato che stanno modificando radicalmente la geopolitica in Africa.

La morte di Prigozhin, se di morte si tratta, è quindi solo l’ultimo degli enigmi della politica russa. Le indagini proseguono e anche dalle analisi della carcassa dell’aereo e dalle analisi sulle scatole nere c’è la speranza che, con il tempo, emerga un barlume di verità anche se molte domande rimarranno per sempre senza risposta.

Vincenzo Fedele

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4 commenti

  • Antonello ha detto:

    Non mi pare che nel video dica di essere vivo dopo un incidente aereo. In ogni caso il video è molto probabilmente di pochi giorni prima del 23.

  • Mimma ha detto:

    Mi sembra surreale che pretendiamo di capire i misteri russi quando non sappiamo niente dei nostri.
    Ancora si fanno ipotesi sulla fine di tanti uomini di valore italiani, sulla strage di Ustica, di Bologna…
    Ma facciamo i saputelli su personaggi sconosciuti e dalla mentalità completamente diversa dalla nostra.
    Mah!
    Mistero anche questo.

    • Greg ha detto:

      La verita’ ha un difetto : quella di essere unica.
      E negli occhi del Signore mille anni sono come un sol giorno.
      Certo, esiste molta disinformazione ma usando bene le capacita’ logiche di cui ciascuno di noi e’ stato fornito e cercando di lottare per la verita’, forse si puo’ arrivare a ristabilire la giustizia.

  • Simplicio ha detto:

    Ottimo articolo. Le domande senza risposta che si pone Vincenzo Fedele ce le poniamo in molti.
    Chi crede, senza dubbi di alcun genere, che il mandante dell’attentato sia Putin, sono gli ucraini che non vogliono sedersi al tavolo delle trattatìve fin tanto che la persona con cui trattare sia Putin. Affermano gli ucraini che Prigozin aveva trattato con Putin , sbagliando. Infatti , visto l’attentato e la morte di Prigozin, dubitano che ogni trattativa possa portare ad una pace autentica e duratura.
    Putin sa benissimo che la presenza della Wagner puo’ essere un ostacolo ad ogni trattativa di pace. Putin non pensava che la durata della guerra fosse cosi’ lunga. All’inizio cercava combattenti a contratto . La durata del contratto avrebbe dovuto giungere al Settembre di un anno fa.