Si fa presto a dire democrazia…Giovanni Formicola.
30 Agosto 2023
Marco Tosatti
Carissimi StilumCuriali, l’avvocato Giovanni Formicola ha condiviso con un gruppo di amici queste sue riflessioni, che offriamo alla vostra attenzione. Buona lettura e condivisione.
§§§
Carissimi,
da un mondo le cui analisi gettavano un fascio di luce più unico che raro sulla realtà storica, illuminandola e quindi aiutando a capire – e capire il mondo aiuta a stare al mondo, a maggior ragione quando v’imperano il male e la Rivoluzione -, è giunta, tra altre pure assai discutibili per dire il meno ma che sono più congiunturali e legate all’attualità politica, la considerazione che trascrivo di séguito, che invece a mio avviso è anche strutturale e che perciò, sempre secondo me, merita un po’ di attenzione per i problemi non solo contingenti ma anche di dottrina e analisi politica che comporta.
“Ora non c’è dubbio che l’Occidente sia gravemente ammalato, soprattutto nelle classi dirigenti, ma anche nelle profondità del corpo sociale. Tuttavia in Occidente si possono cambiare i governi senza guerre civili, come attesta l’esistenza di governi conservatori, fra cui il nostro, mentre in Russia e ancora di più in Cina l’alternativa al potere è la galera o la morte (Prigozhin docet)”.
Ora, lasciando perdere la Cina – che è più comunismo che oriente, e comunque oggi non paragonabile alla Russia, pur costituendo un gravissimo pericolo che l’insipienza occidentale rischia di aggravare “consegnandogliela” -, mi sembra che
1. L’eufemismo “gravemente ammalato” non renda minimamente ragione della realtà di un occidente (la minuscola è voluta) sommerso dai suoi liquami – quelli di cui già nel 1978 Solzenicyn diceva penetrassero nell’impero sovietico passando al di SOTTO del Muro e della Cortina di Ferro, ammorbandolo e rendendolo viepiù l’ “inferno delle nazioni” -, oggi non più prodotti dal cattivo comportamento individuale o di formazioni sociali, bensì istituzionalizzati. Il percolato, che ci sommerge ben oltre la soglia del respiro, non è più solo secreto dai comportamenti dei singoli, ma legittimato e codificato dalle leggi, sostenuto da tutti gli agenti sociali – corpi amministrativi e giudiziari, sistema mediatico e finanziario, “scienza”, organismi non governativi, sovrastrutture super-statuali, etc .-, esito cioè di comportamenti ormai tradotti in modello esistenziale (da non poter nemmeno discutere), non già semplicemente autorizzato, ma proposto/imposto dall’alto. Inutile esemplificare.
2. Ad onta di questa realtà, la democrazia che consente di “cambiare i governi senza guerre civili” diversamente da altrove, costituirebbe il bene sociale che salva e impone di preferire questo mondo occidentale a quello russo – della Cina, ho già detto che non mi occupo, costituendo una prosecuzione nel tempo dell’ “impero del male”, dove Cristo è tutt’oggi costretto in custodia dei suoi aguzzini. Ebbene, anzitutto, chi scrive queste cose sa bene che la Rivoluzione – quella essenziale, con la maiuscola, da non confondere con le rivolte o con le sue manifestazioni storiche congiunturali – può essere cruenta o incruenta, e quindi deve sapere che allo stesso modo la “guerra civile” può essere cruenta o incruenta.
E in occidente è in atto da decenni una guerra civile incruenta (ma non sempre tale) contro quella parte dei popoli che si oppone al liquame istituzionalizzato, di cui è macroscopico esempio la repressione in USA contro Trump e i suoi sostenitori, e meno visibile, ma non per questo meno reale, la persecuzione che giunge fino all’arresto di chi preghi in silenzio davanti alla cliniche in cui si commette quell’assassinio di massa che si chiama aborto. Anche ora non esemplifico oltre per non appesantire queste note che vorrebbero essere brevi, ma ognuno può portare i suoi esempi, a cominciare da quel green pass, riedizione del passaporto interno sovietico senza il quale non ci si poteva muovere né lavorare, che peraltro se non è stato approvato non è stato contestato da chi esalta la “libertà” occidentale contro il “dispotismo” orientale.
Inoltre, dire che che in occidente si possano “cambiare i governi” sembra una battuta che non fa ridere: se il cambiamento non riguarda il sesso e l’abito del nuovo “capo”, ma vuole essere sostanziale, succede quel ch’è successo al già citato Trump e a Bolsonaro – per non dire di ciò che si sta provando a fare con Ungheria e Polonia -, truccando le elezioni.
Basti vedere la continuità – non solo atlantista – del governo in carica in Italia con quelli che l’hanno preceduto, ben esemplificata dalle reazioni scomposte e repressive contro il generale Vannacci per le banali ed elementari verità da lui scritte, in cui non si rinviene la benché minima offesa verso alcuno o delle leggi vigenti, senza dire dei temi eticamente sensibili e fiscali. E in ogni caso, sempre in tema di “guerra civile” incruenta, nient’altro è stato la destituzione nel 2011 del governo eletto a schiacciante maggioranza dagl’italiani – comunque depotenziato nella sua azione -, e la nomina continua di governi non eletti da nessuno (chi ha votato Draghi?). Insomma, se non si obbedisce ai vari Soros, Schwab, Gates, von der Leyen, banchieri più o meno in ombra, etc., non si governa, e quindi il cambio è “occamiano”, cioè nominale, ma giammai di sostanza.
Comunque, la democrazia non è un bene in sé – come un regime autoritario non è un male in sé, e chi conosce un po’ di sana dottrina politica lo sa -, anzi è il sistema, diversamente da quelli autoritari non ideologici, nel quale la Rivoluzione sguazza, e senza il quale storicamente quel percolato, quei liquami di cui dicevo, non si scaricano tanto facilmente e in così grande quantità e soprattutto “qualità” venefica.
3. Insomma, difendere e preferire quest’occidente, non semplicemente “ammalato” ma consumatore e diffusore di liquami morali, culturali, sociali, marcati dal nichilismo relativista, perché “democratico”, per cui si possono “cambiare i governi senza guerra civile e senza che gli oppositori finiscano in prigione o vengano uccisi” – senza entrare nel merito di altre modalità politiche -, non solo propone un assunto falso di fatto, ma erroneo di principio. Perché non è il tipo di regime che legittima sé stesso, ma è il suo esercizio a eventualmente legittimarlo, in funzione del bene comune. E la “democrazia” occidentale è da sempre al servizio del male comune, ed oggi sta perfezionando il suo itinerario rivoluzionario.
Perciò sicuramente non è da preferire, né di principio né di fatto, a sistemi non del tutto o per niente democratici, sebbene non totalitari (tanto che rispettano la religione e i suoi simboli, a cominciare dalla Croce), che non sono certo il paradiso in terra, ma altrettanto certamente non hanno istituzionalizzato e non stanno istituzionalizzando TUTTO il male che impera, con la protezione e la promozione dei potenti e del potere – tutti i poteri, legali e facticos -, in occidente.
Salute a voi
in J.et M.
g.
§§§
Aiutate Stilum Curiae
IBAN
IT79N0200805319000400690898
BIC/SWIFT
UNCRITM1E35
§§§
Condividi i miei articoli:
Tag: democrazia, formicola, occidente
Categoria: Generale
Approfondimenti sacrosanti, molto precisi , meritevoli d’ una vasta platea di attenti uditori. Concordo pienamente. Magari ci fossero in politica e nei posti chiave dello Stato persone capaci di tali analisi. Non saremmo , uso un termine dell’Autore, nel venefico percolato in cui sguazziamo e che sta sommergendo l’intero Occidente. La storia sovviene in questi momenti per ricordarci di tragedie e lutti che hanno portato simili periodi.