Uno spagnolo “Asombrado” denuncia il commissariamento dell’Opus Dei.
26 Luglio 2023
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, dalla Spagna riceviamo questo messaggio di un lettore, un “Espanol asombrado” che ringraziamo per l’amicizia, e che offriamo alla vostra attenzione nel testo originale, comprese le imperfezioni linguistiche. Buona lettura e diffusione.
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Caro Signor Tosatti, sono rimasto “estupefacto o asombrado “ leggendo su la NBQ questo articolo,il cui link è:
https://lanuovabq.it/it/torreciudad-sottratta-allopus-dei-che-non-ci-sta
Centosessantanni fa (a partire dal 1855 fino al 1866) i fratelli carbonari del Regno di Sardegna, che stavano collaborando alla creazione del Regno d’Italia, soppressero gli ordini e le congregazioni religiose e confiscarono tutti i beni ecclesiastici.
Allora, forse, una giustificazione era la necessità di pagare la guerra contro l’Austria cattolica. Ho impressione che oggi si stia perpetrando lo stesso esproprio,ma per pagare la guerra contro il cattolicesimo stesso. 160 anni fa erano i “piemontesi” laici a farlo oggi è la chiesa stessa a farlo contro sé stessa?
Mi riferisco all’articolo sopra allegato dove si informa che la Chiesa spagnola sta cercando di “espropriare” i beni della Prelatura dell’Opus Dei a Torreciudad. Luogo legato alla figura del Fondatore, Santo della Chiesa cattolica, Josemaria Escrivà de Balaguer. Chiedo al lettore di StilumCuriae di fare attenzione al seguente passaggio:
– Nel 2015 in agosto il Vescovo della Diocesi di Barbastro (la Diocesi cioè del Santuario di Torreciudad, fatto costruire da San Escrivà, ma anche luogo dove il Santo nacque) mons. Angel Perez Pueyo durante una celebrazione al Santuario di Torreciudad ringraziò pubblicamente l’Opus Dei, per il lavoro di apostolato svolto nella regione e per aver contribuito al fatto evidente che la Grazia di Dio arrivasse alla diocesi di Barbastro e nella Chiesa universale, proprio grazie al Santuario, frutto dell’immenso amore che San JoséMaria aveva per la Madonna, madre di Dio, che fu eretto tra il 1970 ed il ’75.
-nel 2023 viene il bello: lo stesso Vescovo di Barbastro, Angel Perez Pueyo, 8 anni dopo esattamente, sconfessa se stesso, rimuove il Rettore e nomina un altro di sua scelta (per combinazione pure Vicario Giudiziale della diocesi di Barbastro) e impone al ex Rettore e sacerdoti di collaborare con il nuovo Rettore (che è di fatto una specie di Commissario giudiziale), dice la motivazione, fino a quando non si regolarizzeranno le situazioni tra Prelatura e Diocesi. Ma non c’è nulla da regolarizzare dato lo stato canonico della Prelatura che è chiarissimo da più di 40anni. In più il Vescovo non ha alcuna autorità.
Un sito spagnolo ben informato (InfoVaticana) spiega che probabilmente l’ordine al Vescovo viene da Roma (altrimenti perché queste contraddizioni?) ed è riconducibile al famoso Motu Proprio del Papa (“ad charisma” ) con il quale la Prelatura passa dal dicastero dei Vescovi a quella del clero.
Mi risulta che di fatto l’Opus sia anche già stata commissariata. Dal commissariamento nascono due processi paralleli: quello dottrinale e quello amministrativo. In pratica viene valutata la conformità dottrinale con quella proposta dal Papa e viene valutata la storia delle disponibilità economico – finanziarie.
Nell’ottica di imporre l’adeguamento del “carisma” del Fondatore al carisma del Pontefice e imporre di contribuire ai bisogni… della chiesa, secondo le proprie disponibilità …. I carbonari del 1850-1866 secondo me son più giustificati dei carbonari di oggi.
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Tag: barbassoro, commissariamento, opus dei
Categoria: Generale
Si vede la longa manus di Bergoglio, che distrugge tutte le cose sante.
sembre incredibile …