Complessità e paradossi nella storia della Chiesa. De Mattei.

20 Luglio 2023 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, abbiamo ricevuto questo messaggio:

Caro Tosatti, credo che questo articolo del prof De Mattei sia opportuno  proporlo alla lettura  di chi segue Stilum Curiae. io l’ho trovato molto interessante e istruttivo.

Suo mons.Ics.

Agiamo di conseguenza, ringraziando il prof. De Mattei per la cortesia. Buona lettura e diffusione.

§§§

CHIESA CATTOLICA | CR 1804

Complessità e paradossi nella storia della Chiesa

 19 Luglio 2023 ore 12:24

di Roberto de Mattei

La nomina di mons. Víctor Manuel Fernández a prefetto della Congregazione della Fede ha una portata simbolica di grande rilevanza e rappresenta in un certo senso il compimento del pontificato di papa Francesco, che ha voluto dare un segnale chiaro a quelli che il 24 novembre 2022, incontrando i membri della Commissione Teologica Internazionale, ha definito “gli indietristi” della Chiesa.

La nomina di 21 cardinali, tra i quali lo stesso Fernández nel concistoro che a settembre precederà l’apertura del Sinodo sulla sinodalità è un altro segnale in questa direzione. Francesco vuole garantire che la direzione che ha impresso alla Chiesa non sia mutata dal suo successore, perché, “indietro non si torna”.

Ha ragione dunque chi è convinto che le ultime scelte di papa Francesco siano espressione di una radicale frattura con i pontificati che lo hanno preceduto? Francesco è il peggior Papa della storia, o forse, come qualcuno pensa, addirittura un antipapa?

Per lo storico la realtà è più complessa. I momenti di allontanamento dalla Tradizione della Chiesa, negli ultimi sessant’anni, sono stati molteplici, ma il primo e più eloquente capovolgimento di prospettiva, risale all’allocuzione Gaudet mater Ecclesia di Giovanni XXIII, che l’11 ottobre 1962 aprì il Concilio Vaticano II.

Il tono della lettera di papa Francesco al nuovo prefetto della Congregazione per la Fede ha notevoli assonanze, di linguaggio e di contenuto, con quel documento. Nel passaggio centrale della Gaudet mater Ecclesia, Giovanni XXIII spiegava che il Vaticano II era stato convocato non per condannare degli errori o formulare nuovi dogmi, ma per proporre l’insegnamento tradizionale della Chiesa nel linguaggio adatto ai tempi nuovi. Giovanni XXII affermava che «quanto al tempo presente, la Sposa di Cristo preferisce usare la medicina della misericordia invece di imbracciare le armi del rigore; pensa che si debba andare incontro alle necessità odierne, esponendo più chiaramente il valore del suo insegnamento piuttosto che condannando (…). Altro è infatti il deposito della Fede, cioè le verità che sono contenute nella nostra veneranda dottrina, altro è il modo con il quale esse sono annunziate, sempre però nello stesso senso e nella stessa accezione. Va data grande importanza a questo metodo e, se è necessario, applicato con pazienza; si dovrà cioè adottare quella forma di esposizione che più corrisponda al magistero, la cui indole è prevalentemente pastorale».

Giovanni XXIII attribuì al Concilio che si apriva una nota specifica : il suo carattere pastorale.  Gli storici della scuola di Bologna definirono la dimensione pastorale del Vaticano II come « costitutiva ». La forma pastorale diventava la forma del Magistero per eccellenza.  All’inizio non fu evidente a tutti, ma nei mesi e negli anni successivi fu chiaro che l’allocuzione di Giovanni XXIII era il manifesto di una nuova ecclesiologia. E questa ecclesiologia, secondo i teologi progressisti, avrebbe dovuto essere il fondamento di una nuova Chiesa, opposta a quella « costantiniana » di Pio XII. Una Chiesa non più militante, non più definitoria e assertiva, ma itinerante e dialogante : una chiesa sinodale.

Nella nuova prospettiva, il Sant’Uffizio, che era stato per secoli il baluardo della Chiesa contro gli errori che l’aggredivano, non aveva più ragione di esistere, o doveva comunque cambiare la sua missione. E’ in questa prospettiva che si situa ciò che accadde l’8 novembre 1963 nell’aula conciliare (cfr. R. de Mattei, Il Concilio Vaticano II. Una storia mai scritta, Lindau, Torino 2011, pp. 346-347).

Quel giorno il cardinale arcivescovo di Colonia Josef Frings (1887-1978) chiese la parola e, nella sorpresa generale, sferrò un violento attacco contro il Sant’Uffizio, diretto dal cardinale Alfredo Ottaviani (1890-1979). Frings denunciò davanti a tutti i vescovi della Chiesa riuniti sotto la presidenza de Papa, i “metodi immorali” del Sant’Uffizio, affermando che la sua procedura «non si addice più alla nostra epoca, nuoce alla Chiesa ed è un oggetto di scandalo per molti».

Il cardinale Alfredo Ottaviani replicò con un vibrante intervento in cui difese la missione del Sant’Uffizio.  «Mi sento tenuto a levare un’altissima protesta contro ciò che è stato detto contro la suprema Congregazione del Sant’Uffizio, di cui è prefetto il Sommo Pontefice. Le parole che sono state pronunciate dimostrano una grave ignoranza – mi astengo, per riverenza dall’utilizzare un altro termine – su quella che è la procedura del Sant’Uffizio».

Lo scontro tra Frings e Ottaviani fu, secondo lo storico mons. Hubert Jedin, «una delle scene più emozionanti di tutto il Concilio» (Chiesa della fede, Chiesa della storia, Morcelliana, Brescia 1972, p. 314).     Josef Frings non era solo l’arcivescovo di Colonia: era il presidente della Conferenza Episcopale tedesca e uno dei più autorevoli rappresentanti dell’alleanza di vescovi centro-europea che si opponeva allo schieramento conservatore. Il cardinale Ottaviani era il più eminente membro della Curia, a capo di una Congregazione definita, per la sua importanza primaria, “la Suprema”, di cui il papa e non Ottaviani era il Prefetto. Ma Paolo VI, non difese pubblicamente il Sant’Uffizio e accreditò di fatto la posizione di Frings.

Tre anni dopo, nel 1968, il cardinale Frings fu a capo della contestazione dei vescovi centro-europei contro l’enciclica Humanae Vitae di Paolo VI. Il prof. don Josef Ratzinger, che era stato in Concilio l’ispiratore e il ghost-writer del cardinale Frings, come mons. Victor Fernández lo è stato di papa Francesco, iniziò da allora a prendere le distanze dall’ala più progressista della Chiesa, fondando nel 1972, con Hans von Balthasar, Henri de Lubac e Walter Kasper, la rivista “Communio”. Dopo essere stato nominato arcivescovo di Monaco e cardinale, nel 1981 fu nominato da Giovanni Paolo II prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, che diresse per 24 anni. Il teologo del cardinale Frings divenne il capo della Congregazione che Frings in Concilio aveva pubblicamente attaccato.

Paolo VI chiuse i lavori del Concilio Vaticano II l’8 dicembre 1965. La “riforma” della Curia, fu la prima iniziativa di Paolo VI per attuare la rivoluzione conciliare avviata da Giovanni XXIII. L’edificio curiale costruito nei secoli dai Pontefici precedenti venne sistematicamente demolito da Paolo VI. Occorreva, per iniziare, un evento simbolico, e questo fu la trasformazione della Congregazione del Sant’Uffizio, che fu rinnovata persino nel nome, alla vigilia della chiusura del Concilio, con il motu proprio Integrae servandae. Il pomeriggio del 6 dicembre 1965, L’Osservatore Romano pubblicò il decreto che aboliva l’Indice dei libri proibiti e trasformava il Sant’Uffizio in Congregazione per la Dottrina della Fede, affermando che «sembra ora meglio che la difesa della fede avvenga attraverso l’impegno di promuovere la dottrina».

Paolo VI designò il teologo belga Charles Moeller (1912-1986), campione del progressismo ecumenista, come sottosegretario della congregazione per la Dottrina della Fede, in attesa delle dimissioni anticipate del cardinale Ottaviani, che giunsero il 30 dicembre 1967. «Moeller –scriveva il padre Yves-Marie Congar nel suo Diario – è l’ecumenismo al 100%, è l’apertura all’uomo, l’interesse alle sue ricerche, alla cultura, è il dialogo (Diario del Concilio (1960-1966), Cinisello Balsamo, 2005, vol. II, pp. 434-435).

Lo stesso Congar, per ben due volte, nel 1946 e nel 1954, urinò sulla porta del S. Uffizio, in segno di disprezzo verso la suprema istituzione della Chiesa (Journal d’un théologien (1946-1954), Editions du Cerf, Paris 2000, pp. 88, 293). Fu poi creato cardinale da Giovanni Paolo II il 26 novembre 1994. Questo dimostra quanto complessa e talvolta paradossale sia la storia, ricca di eventi, sul piano simbolico, non meno memorabili della nomina di mons. Fernández da parte di papa Francesco.

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27 commenti

  • Amparo ha detto:

    Un’altra stupidità di De Mattei.

  • Luca ha detto:

    Ottaviani era quello che non credeva a diverse mistiche del Novecento, tra cui Maria Valtorta. Altro che “tradizionalista”.
    Il Sant’Uffizio nel 1918 suscitò irritazione persino in papa Benedetto XV, il quale sbottò: “Ormai solo il papa non è stato ancora inquisito dal sant’Uffizio!”. E tra gli inquisiti ricordiamo don Dolindo Ruotolo (ah, già, lui voleva la messa in volgare, quindi è cattivo :-)) e padre Pio.

  • il Matto ha detto:

    “Passa la figura di questo mondo”.

    Mujo: l’impermanenza!

    Il samsara: lo scorrere che non si ferma!

    Non c’è fatto o argomento che non sia volato via, non voli via e non volerà via.

    Inutile impegnarsi in a spaccare il capello in quattro “a favore” o “contro”.

    In principio era il Verbo: tutto il resto è noia.

  • Marco l'altro ha detto:

    Articolo molto interessante e pertinente che chiarisce tanti aspetti di quest’ultima nomina al DDF tanto discussa di papa Francesco per molti incomprensibile ma
    ben chiarito dall analisi storica del prof De Mattei

    In conclusione cosa se ne deduce :
    che quanto deciso con questa nomina al DDF sia la giusta evoluzione di un processo che iniziato con il CVII viene portato a compimento da questo pontificato dopo un periodo di stasi se non di arresto
    .Significativo il riprendere nella lettera di papa Francesco indirizzata al neo prefetto mons Fernandez di non più usare ” metodi immorali” già denunciato dal cardinale Frings nel 1963 nell aula conciliare che tra l’altro non fu smentito dal papa Paolo vi. Quindi per chi ha memoria storica nulla di nuovo sotto il sole .
    Allora la domanda che mi pongo è rivolgo al prof De Mattei: siamo alla conclusione finale di questo processo e finalmente il CVii ha raggiunto il suo compimento oppure c è ancora da aspettarsi un ulteriore evoluzione .
    Ma in questo processo c’è continuità con gli altri 20 concilii ecumenici o sta nascendo qualcos’altro di avulso dalla tradizione e dal magistero di 2000 anni .

  • Damiano ha detto:

    Non capisco il senso di dare visibilità a questo personaggio che nessuno legge più. Credo che dargli importanza faccia male al blog.

  • Grog ha detto:

    Il solito articolo “democristiano” da un colpo al cerchio e uno alla botte del De Mattei. Personalmente non ne sentivo la mancanza.

    • Luca ha detto:

      Certo che accusare De Mattei di essere democristiano… Va be’, stiamo messi bene, tanto vale dire che il bianco è nero.
      Tra parentesi: anche questa storia che tutto ciò che è democristiano sia da buttare, è una emerita scemenza. Degna degli accrocchi fasciocomunisti e delle pliniate.

  • Margotti ha detto:

    Quanto scrive De Mattei, in gran parte già contenuto nel suo bel testo sul CVII, ed. Lindau, conferma come vi sia un fil rouge tra tutti i pontefici “conciliari, da Giovanni XXIII in poi.
    Certo le colpe dei primi due sono pesanti, mentre l’attuale pontefice sta finalizzando come un Paolo Rossi qualunque l’opera avviata 60 anni fa.
    E adesso?
    Ci limitiamo alle diagnosi o impostiamo la cura, la terapia per questa malata,che pare dovremo essere noi laici a mettere in opera.

  • Mimma ha detto:

    La ricostruzione storica della modernizzazione, diciamo cos’ , della Suprema, non dà ragione del suo attuale stravolgimento.
    Finora nessuno dei Pontefici, che pure in vario modo hanno contribuito ai molteplici seppure non sempre prudenti tentativi di adattamento ai tempi dell’ex Santo Ufficio, aveva osato intaccare la dottrina.
    Mi impressiona il fatto che non si comprenda che ormai non c’è più la Chiesa Cattolica.
    Come può sussistere la Sposa di Cristo senza Cristo?
    Alla fratellanza per grazia costoro contrappongono la fratellanza massonica.
    Ai Comandi divini sostituiscono consigli per la felicità, senza predicare la necessità di tensione verso l’alto, verso il superamento dell’egotismo e delle voglie personali.
    I Novissimi sono rimpiazzati dalla certezza di una Misericordia divina che tutto perdona senza necessità di pentimento.
    I peccati non esistono più, dato che tutte le porcherie sono state derubricate a debolezze e fragilità.
    Il Nome Benedetto davanti al Quale ogni ginocchio si piega in Cielo sulla terra e sotto terra é pronunciato sempre meno , specie nei consessi mondiali, perché è…divisivo!!
    La Vergine Benedetta sempre più offesa e trascurata.
    Devo continuare con argomentazioni che ogni cattolico di buona volontà conosce?
    Comunque si sia dipanato il filo storico della Chiesa Cattolica negli ultimi cento anni , ora siamo all’ultima gugliata.
    Ultima, nel senso che non abbiamo più filo.
    Dottrina demolita, moralità uccisa, liturgia svilita se non ridicolizzata, clero infiltrato da demoni, fedeli allo sbando, di fatto scismati.
    A che servono le puntualizzazioni storiche?
    È come rileggere la cartella clinica davanti al moribondo.

    • Lucia Buttaro ha detto:

      Quando si dice che SATANA è uscito allo scoperto e chiede di essere adorato come se fosse lui Dio, ricordatevi di quello che ha appena scritto questa scimmia detta giustamente . Mimma:.
      Dice che al nome di BENEDETTO ( bestemmiatrice). ogni ginocchio si DEVE inginocchiare in Cielo in terra e sottoterra!
      Questa serva di Satana Usa la Sacra Scrittura e pretende
      che l’adorazionee che ogni uomo deve a Dio venga riconosciuta per Ratzingher.
      Signori la signoraIMMA , la scimmia , vi dice chen Ratzingher va considerato i “vero Dio!”
      Questa scappata di casa la dice lunga sul Papa IDOLO RATZINGHER ,su chi sono i suoi adoratori e quanto il Professore De Mattei deve ancora mettere a fuoco su questo falso profeta!
      Tosatti, tu sai con quale appellativo merita di essere qualificata questa ……… Mimma, a mio avviso!
      La nuova bussola quotidiana però oggi ci ha invitato a non dire parolacce per non fare piangere Maria, Madre della Chiesa Cattolica.
      Obbedisco ma…….tu sai!

      • Enrico Nippo ha detto:

        Lucia, si dia una moderata!!!

        Guardi che con “Nome Benedetto”, Mimma intende Gesù e non Ratzinger.

        E la smetta con i suoi toni inquisitori. Lei è accecata da un livore he di cristiano non ha nulla!!!

        E poi lei pronuncia “Satana” con troppa disinvoltura.

  • E.A. ha detto:

    Analizzare le tematiche che riguardano la storia della Chiesa può rivelarsi un nobile ed interessante esercizio mentale, ma sul piano spirituale a cosa serve? Non è altrettanto complessa, persino incomprensibile la storia dell’Umanita’ intera?Cosa vogliamo domandarci allora se ha più colpa il serpente, Eva ad aver abboccato o Adamo a cedere ad entrambi?! L’attuale situazione ecclesiale non potrebbe essere il prodotto uscito dalle mani di ognuno di noi? Può ogni battezzato in coscienza sentirsene totalmente estraneo e discolpato? La mia risposta, più semplice e banale, è che il Signore chiama ognuno di noi alla “buona battaglia” OGGI, nel ristretto lasso di tempo che ci è concesso, nell’’inesorabile presente! E oggi dovremmo solo ringraziarLo, per aver permesso al male di palesarsi in tutti i campi e in tutte le forme, soprattutto all’interno delle gerarchie ecclesiastiche, che violando i Canoni di Diritto Canonico, scambiando una Declaratio con una Abdicatio, e persino accettando l’ inaudita e fuor da qualsiasi schema logico-razionale, la contemporaneità e la coesistenza di due Papati , illudendosi e illudendo che uno dei due fosse In pensione, ha scelto e accettato l’ Antipapa per falsificare tutto l’apparato! OGGI il Signore ci sta semplicemente chiedendo : DA CHE PARTE STAI???

    • Brandy ha detto:

      Pensa che il primo ad aver confuso declaratio e abdicatio è stato il suo stesso autore….Meno male che poi è arrivato Cionci a spegarci come gira il fumo…

  • MASSIMILIANO ha detto:

    De Mattei chi…??? Quello dei “vaccini”…? Anche no, grazie! Saluti.
    Massimiliano

  • Fabio ha detto:

    C’è solo una piccola differenza: che oggi constatiamo i frutti del concilio e non può più essere accampata alcuna scusante

  • Luciano M. ha detto:

    Penosa esibizione di erudizione da parte di un inutile intellettuale da salotto.

  • Lucia Buttaro ha detto:

    Grazie ❤️⭐🔥 Professor De Mattei….tra i pochi ad essere rimasto lucido!
    Egli è il Figlio del Re dell’Universo…..e si sente.
    Dio la benedica e protegga sempre!
    Amen

    • Chedisastro ha detto:

      “Rimasto lucido”? Cara Lucia, forse le è sfuggita la sua lucidità in tema vaccinale…

      • Lucia Buttaro ha detto:

        Siamo tutti in cammino!
        Finché c’è vita TUTTI siamo esposti.
        Noto che mentre il Professore De Mattei migliora, decrescita è quella di Viganò e Valli.
        Viganò non ha mai avuto parole dure verso Paglia o Marx, sa perché?
        Perché è il servo sciocco di Trump: difensore delle unioni civili gay gender alias da vero PROTESTANTE Trump VUOLE le donne all’altare i preti sposati la comunione ai divorziati risposati la benedizione gay LGBT q…..ma, più di tutto detesta Bergoglio.
        Scusi ma tra il Professore De Mattei che sui vaccini più volte ha chiarito e Viganò che attacca Bergoglio perché a suo dire VUOLE protestanti zzare la Chiesa Cattolica, ma poi è lo sponsor del luterano Trump , c’è da credere che il più lucido è De Matteis non certo Trump e VIGANÒ…..o no?

  • Adriana 1 ha detto:

    Non fosse tragico sarebbe comico…o viceversa?

  • Cristiana Cattolica ha detto:

    Prof. De Mattei, perché Lei si traveste da cattolico che finge di condannare il piano massonico di JMBergoglio, per poi scandalizzare i fedeli, riconoscendolo papa = vicario di Cristo❓(bestemmia!)
    Mi spieghi:
    Ma perché Lei, con piena avvertenza e deliberato consenso, si ostina a militare nella setta massonica dell’eretico travestito da papa contro quella di Gesù Cristo?
    Non sa che questo è grave peccato di SCISMA?

    E se lei si pone FUORI della Chiesa, perché non vuole riconoscere che il legittimo Pietro fino alla sua morte è rimasto Benedetto XVI, con quale autorità Lei si ostina a CONDANNARE E NON RICONOSCERE LA DIVINA E INFALLIBILE AUTORITÀ DEGLI ALTRI LEGITTIMI PAPI CONCILIO E POST CONCILIO?
    Perfavore.
    Lasci ai massoni il diabolico compito di DECAPITARE il Corpo mistico della Chiesa del suo capo: Pietro, che con Cristo forma un unico Capo.
    A meno che lei non pretenda come gli eretici della setta dei Manichei, che la Chiesa sia un mostro bicefalo con due teste: CRISTO E PIETRO.
    IL CHE È DA ERETICI E DA SCOMUNICATI.
    E questo non glielo dico io, povera piccola ignorante, che però si sforza di professare la Dottrina Cristiana.
    Ma glielo dice tutti i papi, come ad esempio Pio XII in Mystici Corporis Christi; Bonifacio VIII in Unam Sanctam e Leone XIII in Satis Cognitum.

    Ecco perché, di fronte al suo intervento scandaloso, ho il dovere di difendere la Divina e Infallibile Autorità di papa Paolo VI, da lei ingiustamente giudicata e calunniata, sottoponendo all’attenzione dei lettori, uno dei tanti messaggi della Madonna dato ai sacerdoti Suoi figli prediletti riguardo questo Santo Pontefice, che Lei afferma, essere stato scelto dal Cuore Sacratissimo di Gesù.

    30 ottobre 1973.
    🔥 SEMPRE CON IL PAPA. (Paolo VI)
    «Questa sera, o figlio, ti voglio comunicare quale tenerezza il mio Cuore di Mamma
    senta per il Vicario di mio Figlio: il Papa.
    In questi momenti così dolorosi per la Chiesa, il Papa si trova solo a vivere, come il mio Figlio Gesù nell’orto del Getsemani, le sue ore di agonia e di abbandono.
    Sono questi per Lui momenti di angoscia profonda: il suo cuore è come oppresso da
    tristezza mortale e una croce di indicibili sofferenze segna le ore della sua giornata.
    Io gli sono accanto come Mamma per confortarlo e per SOSTENERLO. Tutta la
    sofferenza e tutta la ribellione del mondo lascia nel cuore del Papa una FERITA
    profonda, come tutti i peccati del mondo si sono accumulati sul Cuore di mio Figlio
    durante le ore della sua agonia. Fa soffrire il cuore del Papa questo mondo così lontano
    da Dio; la negazione di Dio da parte di tanti; questa ondata di ribellione e di fango che
    sempre più aumenta e tutto sommerge.
    ◾Fa soffrire il cuore del Papa la solitudine e L’ABBANDONO in cui è lasciato. Il dolore più
    intimo e grande di mio Figlio nelle ore del a sua agonia è stato il TRADIMENTO DI GIUDA e
    l’abbandono dei suoi amici più cari, quando di essi aveva un più umano bisogno.
    Ora il Papa soffre per il TRADIMENTO e L’ABBANDONO di molti: persino i suoi più vicini
    COLLABORATORI spesso lo ostacolano.
    ◾MOLTI SACERDOTI DA LUI TANTO AMATI LO COSTEGGIANO;
    ◾ tanti miei figli, vittime di Satana, Lo DERIDONO e Lo CONDANNANO. Quanti, che pure si dicono cristiani e cattolici, ogni giorno Lo CRITICANO, Lo CONTESTANO, Lo GIUDICANO❗
    Veramente per la mia Chiesa questa è l’ora del potere delle TENEBRE.
    Tu, figlio a Me consacrato, che vuoi essere la gioia e il conforto del mio Cuore Addolorato, renditi interprete forte di questa mia apprensione profonda, del mio lamento di Mamma.
    Consola il cuore del Papa con il tuo affetto di figlio, con la tua preghiera; dividi la sua sofferenza, aiutalo a portare la sua croce oggi troppo pesante.
    Così Io voglio nella Chiesa i Sacerdoti del mio Movimento: devono essere gli AMICI, i CONSOLATORIO, i DIFENSORI del PAPA.
    ◾Gli AMICI, perché colmeranno la sua solitudine con tanto amore e tanta preghiera.
    Saranno sempre con Lui anche nel momento del grande abbandono; porteranno con Lui
    la sua croce anche quando, come MIO FIGLIO, DOVRÀ SALIRE LA VIA DEL CALVARIO.
    Accanto al Papa sulla croce, e con Me, la Mamma, voglio che siano i suoi amici più cari: i Sacerdoti del mio Movimento.
    ◾I CONSOLATORI perché allevieranno il suo abbandono e la sua sofferenza e non temeranno di essere fatti partecipi come Lui della stessa sorte, che oggi attende
    coloro che Io ho preparato all’estrema immolazione per la salvezza del mondo.
    ◾I DIFENSORI, perché saranno sempre a Lui fedeli e combatteranno contro tutti quelli
    che Lo contestano e Lo CALUNNIANO.
    A Fatima ho preannunciato per il Santo Padre
    questi momenti, ma Gli ho anche promesso la mia speciale assistenza e la mia difesa.
    Io lo difenderò e lo assisterò per mezzo di voi, miei Sacerdoti.
    🌟VOI SIETE LA MIA SCHIERA PRONTA A COMBATTERE PER LA CHIESA E PER IL PAPA. (legittimo)
    🔥Così sarete fedeli al Vangelo e PER MEZZO DI VOI IO OTTERRÒ LA MIA GRANDE VITTORIA ».

    • Fantasma di Flambeau ha detto:

      Sunto. “Giovanni XXIII e Paolo VI valgono Bergoglio; il ‘pastore tedesco’ e ancor prima ‘panzer-kardinal’ (dall’ultimo libro: «Da parte mia, non voglio pubblicare nulla durante la mia vita. La rabbia dei circoli contro di me in Germania è così forte che la comparsa di ogni mia parola provoca immediatamente un clamore omicida da parte loro») non era poi tanto diverso dal teologo delle limonate”.

      Suntissimo. https://www.youtube.com/watch?v=g6fcFI12a4s
      Aldo Fabrizi lo diceva meglio. Ai pecoroni ammassati nella tradotta diretta da qualche parte.
      Alla fine dell’arcobaleno o sul fronte russo.

      Complessità e paradossi: come si cambia. Da apocalittici a riparatori di cancelli.
      https://www.maurizioblondet.it/il-piu-terribile-scisma-che-il-mondo-abbia-mai-visto/ (8 maggio 2019)
      -La Chiesa cattolica da lui fondata, è la suprema depositaria della pace, perché essa è custode della verità e la pace si fonda sulla verità e sulla giustizia. Il neo-modernismo, impiantato ai vertici della Chiesa, predica una falsa pace e una falsa fratellanza. Ma la falsa pace porta la guerra nel mondo, così come la falsa fratellanza porta allo scisma, che è la guerra all’interno della Chiesa.
      San Luigi Orione l’aveva drammaticamente previsto il 26 giugno 1913: «Col modernismo e col semi-modernismo non si finisce – si andrà presto o tardi, al protestantesimo o ad uno scisma nella Chiesa che sarà il più terribile che il mondo abbia mai visto».-
      http://www.settimananews.it/chiesa/satana-la-doppiezza-vigano/ (27 giugno 2021)
      -Sposando le tesi complottiste, antivax e apocalittiche del QAon, un movimento social di supporto ai fondigli più ambigui del trumpismo, culminati nell’occupazione del parlamento americano durante la battaglia elettorale (vinta da Biden), mons. Viganò si trasforma – a detta di De Mattei – in un retore ampolloso che sdottora su temi a lui ignoti «fino a spingersi a considerazioni di geo-politica e filosofia della storia, estranee al suo modo di pensare e di esprimersi». Una deriva che gli consente di appropriarsi delle battaglie tradizionaliste sulla liturgia e contro il concilio Vaticano II, saccheggiando un orto non suo.-

      Due possibilità: i vax erano baccelloni grafenizzati 10.0.
      https://www.youtube.com/watch?v=-tKgXUwMwu4 – Da 1:11:55, con Provvidenza finale.
      https://www.youtube.com/watch?v=NIvH2dPolsM – Senza.
      Metafora comunque valida (un saluto a Kevin Cionci). Gli ignavi fanno schifo anche all’inferno.

      Oppure. https://it.wikipedia.org/wiki/Zio_Sam#/media/File:J._M._Flagg,_I_Want_You_for_U.S._Army_poster_(1917).jpg

      • Fantasma di Flambeau ha detto:

        PS. Chiedo scusa a “Cristiana Cattolica” e al nostro padrone di casa.
        Con l’afa e i commenti che appaiono e scompaiono (qualcuno nella Rete non ci ama) ho sbagliato a postare.

  • don alessio ha detto:

    Forse per comprendere l’accusa di “immoralità” rivolta a taluni metodi del vecchio Sant’Uffizio questo de Mattei avrebbe dovuto citare tutta la frase di Frings, che si concludeva con

    “Nessuno dovrebbe essere giudicato e condannato senza essere ascoltato e senza avere avuto la possibilità di correggere la sua opera e la sua azione”

    Magari si capisce meglio l’approccio di Frings che non era certo quello di voler lanciare accuse a vanvera.

    Peraltro, i merito a certi sistemi immorali, mi chiedo se sia morale che un prefetto (Muller) accusi un vescovo (Tucho) di eresia non a seguito di un processo ma in una intervista alla stampa (peraltro su una frase che eretica non era, perché non diceva che il Papa poteva non essere vescovo di Roma).