Morte, Giudizio, Inferno, Paradiso: i Novissimi. Chi ne parla più?
14 Luglio 2023
Marco Tosatti
Carissimi StilumCuriali, un amico del nostro sito, Catholicus, offre alla vostra attenzione questo articolo sui Novissimi, un tema di cui abbiamo discusso nei giorni precedenti. Buona lettura e condivisione.
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MORTE – GIUDIZIO – INFERNO – PARADISO
(I Novissimi)
I Novissimi, un termine desueto, un tema negletto nella predicazione del clero modernista; In queste quattro parole è praticamente riassunto il destino finale della vita umana; il concetto è e riassunto nel breve dialogo che si svolge sul Calvario, tra NSGC e i due ladroni, anch’essi condannati al supplizio infamante della crocifissione. Il ladrone alla sinistra di Cristo si rivolge con insolenza a Nostro Signore, dicendogli “Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!”, ma l’altro ladrone, alla destra del Salvatore, così lo rimprovera “Neanche tu hai timore di Dio e sei condannato alla stessa pena? Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male”, dopo di che rivolgendosi a Gesù, lo invoca dicendogli “Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno”, al che il Redentore gli risponde “In verità ti dico, oggi sarai con me nel Paradiso” (Luca 23,39-43. Bibbia CEI).
Abbiamo qui la scena che riassume il messaggio dei Novissimi : la morte come conseguenza delle colpe dei due ladroni, uno impenitente ed arrogante, l’altro pentito e in cerca di perdono e misericordia; Il Calvario raffigura il Giudizio finale, il Buon Ladrone è l’immagine del popolo predestinato, riconosce Gesù Crocifisso quale Giudice dei vivi e dei morti, ottenendo la salvezza; l’altro ladrone invece insiste nel suo atteggiamento fino all’impenitenza finale, rifiutando la misericordia divina e condannandosi così alla dannazione eterna.
A questo punto qualcuno potrebbe chiedere “ma come, non sono tre i regni dell’oltretomba? perché qui ne manca uno?”, la risposta è semplice: manca il Purgatorio poiché la prospettiva dei Novissimi è collocata alla fine dei tempi, dopo il Giudizio Universale, quando il tempo della Misericordia divina (di cui è espressione il Purgatorio, strumento di completa purificazione delle anime) sarà sostituito dal tempo della Giustizia. A quel punto, il Purgatorio sarà ormai vuoto (ma non l’Inferno , con buona pace di Von Balthasar) e non rimarranno che i due regni finali, l’Inferno e il Paradiso.
Purtroppo al giorno d’oggi i preti non parlano più dei Novissimi, non ne fanno più oggetto delle loro omelie; ligi alle nuove direttive della gerarchia rivoluzionaria legata ai dettami del conciliabolo Vaticano II, dei due papi del concilio e dei loro successori, li hanno sepolti nel dimenticatoio, sostituendoli con la “misericordia a costo zero”, secondo la quale tutti saremmo accettati dal Signore così come siamo, senza pentimento, ravvedimento operoso e cambiamento di vita , senza alcun bisogno di fuggire il peccato e cercare di santificarci, rimanendo così nell’impenitenza finale, biglietto d’ingresso ai gironi dell’inferno dantesco….
Dio non giudica nessuno, ci accetta così come siamo, Gesù è venuto nel mondo per predicare l’amore universale, stile New Age. Quindi bisogna rifuggire dalla cosidetta “Chiesa della paura”, basata sulla prospettiva del castigo e delle pene dell’inferno, come insegna Padre Ermes Ronchi, poiché “oggi la Chiesa preferisce usare la medicina della misericordia” (così papa Giovanni XIII), tanto più che, a ben vedere, l’inferno sembrerebbe non esistere, sarebbe solamente un’invenzione dei preti per rappresentare il peccato, attualmente derubricato a mera fragilità umana, da accompagnare senza cercare di intervenirvi (sempre secondo Bergoglio). L’ipotesi di inesistenza del diavolo, e conseguentemente dell’inferno, è stata avanzata da Padre Sosa Abascal, Preposito Generale dei Gesuiti, una voce sommamente autorevole, quindi, difficile da contestare, ma quand’anche volessimo ritenerla destituita di ogni fondamento, rimarrebbe pur sempre la teoria di un altro gesuita, eminenza grigia del Concilio giovanneo, il teologo svizzero Hans Urs Von Balthasar, secondo il quale l’inferno, casomai esistesse, alla fine dei tempi dovrebbe rimanere vuoto, poiché anche Lucifero verrebbe perdonato (siamo qui pienamente in linea con il magistero bergogliano, basato sulla misericordia a costo zero, elargita a pioggia, sui buoni e sui cattivi, sui santi e sui peccatori impenitenti, da Caino a Giuda, da Lutero a Hitler e Stalin, ecc.)
Stando così le cose, allora bisogna parlare noi, noi che vogliamo rimanere cattolici sino all’ultimo nostro respiro, sperando così di conquistare a Cristo qualche anima dubbiosa e confusa dal depistaggio di decenni di falso magistero, falso catechismo e falsa pastorale, memori dell’antico detto “chi salva una sola anima, ha salvato anche sé stesso”.
“Non c’è da girarci intorno più di tanto – è il commento di un blogger cattolico – la colpa della presente spaventosa crisi della Chiesa, ove si insegnano ormai false dottrine che sono il contrario della morale e della fede cattolica, la colpa di questo sfacelo ricade tutta sulle spalle degli uomini di Chiesa – è una corruzione che viene da lontano ma che ha viaggiato ben all’interno delle membra della Chiesa visibile, facendole marcire”.
“È giusto che sia così – interviene un’altro blogger – infatti, cosa insegna questo clero? La dottrina della Chiesa di sempre? No, insegna e pratica false dottrine…..esempio recente :
Un sacerdote in pensione mesi fa ha sostituito il titolare nella celebrazione della Messa NO. Ha fatto una predica tradizionale, fustigando la corruzione dei costumi. Un’autentica rarità. Ha detto aborto, omosessualità, libertinaggio, adulterio sono peccati mortali, chi li pratica e non si converte e non cambia vita va all’Inferno. Questo, in sintesi.
Il sermone veniva trasmesso in streaming, ragion per cui è rimbalzato sul mare magnum dell’internet. È successo il finimondo. Il vescovo è intervenuto subito dicendo che il sermone del suddetto coraggioso sacerdote non corrisponde all’insegnamento della Chiesa !!! E che il suddetto non sarebbe mai più stato chiamato a sostituire il titolare……insomma, questa è la situazione, un clero che ha tradito in questo modo indegno la sua missione….”
Dicevamo che bisogna parlare noi, poveri servi inutili, ma felici di servire la causa di NSGC, oggi che apostolato ed apologetica sono sostituiti dalle interviste papali ad alta quota, oppure da interviste papali del tipo di quella recentemente apparsa sul canale “Disney+”, dove si discettava di tutto tranne che di religione cattolica, di apostolato della gioventù, di invito alla conversione. La stessa impostazione di accoglienza degli impenitenti, tutta antropocentrica, la ritroviamo nella pastorale e nelle omelie dei sacerdoti bergogliani : le opere di misericordia spirituale (che vengono prima di quelle corporali, queste ultime presentate peraltro con uno stile di semplice umanitarismo laico) sono del tutto assenti; comandamenti, precetti, esercizio delle virtù cristiane, emendamento dall’inclinazione al male retaggio del peccato originale, sono i grandi assenti dal linguaggio pastorale odierno; a proposito, avete più sentito parlare un prete del peccato originale nell’ultimo decennio? o anche nell’ultimo sessantennio ? a noi non risulta….
Concludendo, come già affermato altre volte, il nostro compito, il nostro dovere nell’ora presente, come cattolici fedeli al magistero bimillenario di santi, martiri e papi cattolici, è testimoniare la Verità tutta intera, ad onta di qualsiasi ostilità, combattendo la buona battaglia se necessario, sotto la guida di Colei che è invocata come Madonna delle Milizie e Regina delle Vittorie, l’Immacolata, la Beata sempre Vergine Maria, Fortezza Inespugnabile, Corredentrice, Mediatrice ed Avvocata nostra presso il Suo Divin Figlio (…de Maria numquam satis…
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Tag: giudizio, inferno, morte, novissimi, paradiso
Categoria: Generale
Devo dire che m’incontro nella domanda e nelle risposte di Catholicus, in parte veramente deliziose e umorose. Le risate c’erano. Da tempo, come frate laico, mi domando come lo fanno i preti, con quanta arte a evitare le parti del Vangelo che parlano dei nuovissimi. Il misericodiosismo in seguito al Secondo Vaticano veramente ha fatto un lavaggio di cervello ben profondo.
Chi ne parla più dei Novissimi ? Don Leonardo Maria Pompei ed i Sacerdoti Tradizionalisti.
Al sacerdote fustigatore consiglierei di meditare un altra frase tratta dalla Scrittura, dove si afferma che un atto di misericordia copre un gran numero di peccati. Bene dunque affermare senza indugi che certi comportamenti sono peccaminosi e che possono essere mortalmente peccaminosi, ma non ridurre però la persona che pecca a quel suo solo peccato. Il Signore ci conosce più di quanto pensiamo di conoscerci e sa cosa soppesare di ognuno di noi nel bilancino. Lasciamo dunque a Dio il giudizio finale su ognuno di noi. È probabile che ci riservi delle sorprese.
Caro Giampiero, lei mi fa ricordare un passo della Scrittura, dove si dice pressapoco così “poiché hai molto amato, molto ti è stato perdonato”….poi c’è da considerare anche la cosidetta “ignoranza invincibile” come attenuante o alibi assolutorio. Quest’ultima situazione mi fa pensare a molte brave persone, parenti, amici conoscenti, che prendono per buono tutto ciò che proviene dalla gerarchia cattolica attuale, ritenendo che da lì non possa venire che il bene, cioè che queste persone siano lì per fare il bene dei fedeli; ne conosco moltissimi in questa situazione, e posso assicurare che sono in buona fede, sicuri di essere nel giusto, e fanno anche del bene aò prossimo, con sacrificio personale. Solo il Signore conosce i pensieri del cuore di ognuno di noi, a Lui solo spetta il giudizio, quindi. Pace e bene, caro amico in Cristo.
Condivido. Aggiungo solo che atti di misericordia, compassione e altruismo gratuito non si danno solo in contesti ecclesiali. In ognuno di noi , nonostante tutto, il Signore ha impresso la Sua stessa immagine. Da tutti quindi, in linea di principio, possiamo aspettarci del buono.
Grazie. Pace e bene.
Un atto di misericordia copre una moltitudine di peccati…..si ma non quelli mortali che vengono CANCELLATI UNICAMENTE NEL SACRAMENTO DELLA RICONCILIAZIONE.
La lettera in questione non specifica al riguardo. Ad ogni modo si ricordi che oltre le vie ORDINARIE di salvezza se ne danno anche di STRAORDINARIE. Non poniamo limiti alla Provvidenza.
Alcuni approfondimenti della nostra fede possono aiutare ad orientarsi nella tenebra… Su Dio: la scelta di essere presente tra noi nel Santissimo Sacramento. Su chi è beato: la Vergine Santissima, regina degli angeli e dei santi. Sul dolore innocente: il mistero della croce e Gesù che volontariamente la abbraccia per farvisi inchiodare, potendolo evitare. Sull’uomo in questa vita: il peccato originale e i suoi effetti. Sulla vita eterna: non è automatico finire dove potremmo, tra gli angeli, con i beati e la Madonna; ci sono alternative terribili (Fatima 13 luglio). Sulla Chiesa: se il sale perde sapore non serve a nulla… il fico che non dà frutti viene eliminato… etc
Grazie di cuore, Catholicus!
Von Balthasar col suo saggio SPERARE PER TUTTI è ben lungi dal sostenere che la dannazione ETERNA non sia prevista per nessuno e che tutti si salveranno. Afferma solamente che in base alla Scrittura ricaviamo motivi per non scartare una tale possibilità. POSSIBILITÀ quindi non certezza.
Le certezze invece, secondo Balthasar, sembrano prerogative di coloro che egli chiama “gli infernalisti”. Loro si che sono già a conoscenza dell’ esito del “giudizio finale”. Intanto esorterei i dubbiosi a meditare quel passo del N.T. dove i discepoli, credendo imminente il ritorno di Cristo, della Parusia, si sentono opporre da Pietro questa sua convinzione, IL SIGNORE RITARDA PER DARE A TUTTI MODO DI CONVERTIRSI E DI NON PERDERSI. Basterebbe già questa convinzione ed esortazione petrina per corroborare la speranza di un von Balthasar.
Grazie a Marco Tosatti per questa attenzione al tema e a Catholicus per l’ottimo articolo.
Più che desueti i novissimi sono proprio espunti.
I desaparecidos sono stati rapiti da un potere ostile, falsamente interessato alle anime in quanto teso a favorirne un’eternità sconveniente.
La misericordia scontatissima (a costo zero scrive Catholicus) è una lotteria in cui chiunque acquisti il biglietto è sicuro di vincere il primo premio. Anzi, di più: vinci senza nemmeno disporre del biglietto!
Il destino della vita umana dopo la morte è in mano ad un “nulla cosificato”, o ad una vita che si scioglie nel nulla… come accaduto a certi desaparecidos di mafia.
Forse certi pensieri traggono spunto dal nichilismo culturale di un tempo che vuole tutto per consumarlo senza lasciare niente, preoccupato solo dei rifiuti.
E pensare che sul Calvario il Verbo fatto carne ha reso utile all’umanità intera persino un’ingiusta condanna a morte sancita da poteri nell’errore, privi di Verità!
No: non si finisce con un tuffo nel vuoto.
E la Verità costa cara, perchè ha il valore dell’Amore.
Che poi l’Amore doni (gratis) Tutto, quello è un altro paio di maniche. Perché anche lì conta una libertà che è frutto di un giudizio e non di qualche pretesa dei furbi.
Saremo accettati per quello che siamo? Sì, entreremo in accettazione per essere perfettamente diagnosticati. Verremo curati? Certamente sì, dal Vero Medico che giudicherà la cartella clinica, ma dovrà misurarsi con l’incapacità di molti di dirsi malati e di volersi curare.
La medicina della misericordia è inutile se non c’è un peccato da curare, ma soprattutto ha effetti collaterali letali se assunta da chi si sente sano, con diritti e persino un orgoglio di vizio, blasfemia e bestemmia.
Ma questi della polizia politica, quelli che hanno rapito i Novissimi, hanno mai sentito parlare di conversione? Che cosa pensano che abbia preso tanto tempo ai santi che alla chiesa di oggi non interessa neppure di striscio?
Qualche sacerdote che ancora ne parla e indica la Via giusta per la salvezza dell’anima, unica cosa che conta veramente, esiste. Non sono molti, purtroppo, ma se si prega e si cerca di vivere autenticamente nella Grazia del Signore, Lui ce li mette sul nostro cammino, per sostenerci ed aiutarci.
Occorrerebbe rendersi conto, a mio avviso, che, quali ne siano le ragioni, i Novissimi, così come sono stati predicati fino ad oggi, anzi fino a ieri, non fanno più presa.
La stessa sequela “morte-giudizio-inferno-paradiso” si presenta come una bastonata e un ciarpame (non in sé, beninteso, ma da coloro che dovrebbero recepirla).
Lo si voglia o no, occorre trovare un nuovo linguaggio, che ovviamente nulla ha a che vedere con quanto viene propinato attualmente.
Già, un nuovo linguaggio: e chi lo ispirerà se non il Padreterno? E come farà ad ispirarlo in mezzo alla cagnara imperante?
Eh l’oggi… Il nuovo idolo, con i suoi linguaggi.
Quando uno ha fame o sete ci si capisce sempre subito.
Oggi c’è troppa testa, troppo orgoglio: troppo “io” in Giappone come in ogni altra parte del mondo. Il principe è lo stesso dappertutto e lo si vede bene. Ma Cristo vince.
L’Oggi è l’unico giorno in cui si può operare, quindi pensare, parlare, agire. Oggi si semina e Oggi si raccoglie, ma questo il famoso “io” – l’io comune – non lo vuole ammettere, e ciò per la semplice ragione che altrimenti sparirebbe.
Oggi l’io comune non può esistere.
Lei stesso afferma: “Cristo vince”: al Presente, Oggi.
Non: “ha già vinto” o “vincerà”. No: vince Oggi.
L’escatologia è ingannevole. Crea un’attesa immaginaria. Fa obliare l’Oggi, l’unico Giorno reale.
Il “futuro” è Oggi.
Mi dica, per favore, se mi sta leggendo Oggi oppure “ieri” oppure “domani”. E se vuole rispondermi mi dica se lo fa Oggi o “ieri” o “domani”.
Cordialità.
Il Signore Gesù è ieri, oggi è sempre, l’alfa e l’omega.
Purtroppo la religione pensata e psichici, soggettiva, riduce la Rivelazione di Dio a un pensiero tra i tanti. Poi l’io arriva a chiudersi sull’oggi, con pochissima fede e speranza in Dio, ma rivolto ad io… non so se ho risposto.
Il futuro è eterno, l’oggi serve per amare, ieri ormai è andato con i suoi peccati…
Una “dose” di soggettività, più o meno abbondante, è inevitabile (e forse non del tutto dannosa).
Lei ed io ne siamo una dimostrazione (per non dire dei contrasti piuttosto accesi che la soggettività suscita su questo blog, addirittura su argomenti di basilare importanza che dovrebbero essere oggettivi per tutti!).
Resta però inconfutabile – e OGNUNO può facilmente constatarlo – che l’unico “tempo reale” in cui si vive, si pensa e si agisce è l’ATTIMO PRESENTE. Cioè ADESSO. Insomma OGGI.
Nippo,
perdona se mi permetto, ma il povero, dotto e incompreso Origene, aveva già capito che questo era un tipo di “promozione” assolutamente inadeguato anche ai tempi suoi. Ne aveva cercato un “aggiustamento” logico con l’Apocatastasi e il perdono generale- Lucifero compreso-.
Ma…quanto è migliore il pentimento spontaneo e naturale del pentimento coatto dovuto alla tremebonda paura di esser cacciati nell’Inferno da parte di un Dio che ci ha creati imperfetti.
Di fronte a chi c’era al momento della creazione si resta intimiditi… io non c’ero e ho letto solo Genesi: era tutto perfetto. Poi se lei non crede al peccato originale o ne sa più di Dio o eviti di parlare a nome Suo…
Miserere,
se il suo appunto era rivolto a me, era erroneo: non parlo a nome di Dio, né ne so più di lui…ma proprio in quanto essere umano mi è lecito pormi dei quesiti. Dice di aver letto il Genesi: bene. Ma quale?
Permettiti, permettiti 😊
Che ti devo dire? Origene e l’aggiustamento logico, cioè un’elaborazione del pensiero che cerca di far quadrare il discorso? Dopo di che? Si risolve tutto con la testa? Due più due fa quattro e tutto a posto?
Inadeguatezza? ma tutte le cose elitarie sono inadeguate per la coscienza comune? Mò il Cristianesimo è una religione di massa? La massa che sale sul Calvario? La massa crocifissa? La massa che risorge? Ho qualche sostanzioso dubbio.
Concordo sul pentimento spontaneo piuttosto che coatto per paura di un castigo “futuro”. Immancabilmente anche il giorno del castigo sarà Oggi.
Caro Enrico,
quel che mi fa paura è lo strabocchevole numero degli
” Infernisti “: sembra che ci godano…per gli altri, e che sgomitino per fare la spia a Dio…sugli altri, come se Egli fosse un grande dittatore ( o il Grande Fratello ).
Volemose bbene, ah sì!