Vilnius. Considerazioni semiserie sul vertice NATO. Vincenzo Fedele.

13 Luglio 2023 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici  e nemici di Stilum Curiae, il nostro Vincenzo Fedele offre alla vostra attenzione queste riflessioni sulla riunione della Nato alle porte della Russia, e sulle sue conseguenze per le nostre vite. Buona lettura e condivisione.

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Vilnius. Considerazioni semiserie sul vertice NATO

Si è appena concluso il vertice NATO di Vilnius che, dopo una travagliata gestazione, ha portato finalmente chiarezza di intenti e di indirizzi. I principali sono questi:

La Turchia ha accettato l’ingresso della Svezia nella NATO;

Gli USA consegneranno bombe a grappolo all’Ucraina;

L’Ucraina è ufficialmente tra le Nazioni in attesa di entrare nella NATO

Le “regole” imposte dagli USA sono le regole da utilizzare;

Vediamole singolarmente.

La Turchia ha accettato l’ingresso della Svezia nella NATO;

Finalmente si può considerare quasi completato l’accerchiamento russo nel settore nord con la Svezia che si affianca alla Finlandia per meglio “monitorare” il Baltico. La Russia è praticamente bloccata e non potrà più nuocere. Questo aumenta di molto la sicurezza di tutto il mondo che era con il fiato sospeso nel caso che qualche malintenzionato potesse pensare di attaccare qualche oleodotto o gasdotto da quelle parti.

Quando si dice la forza della diplomazia: la trattativa è stata lunga ed estenuante. La Turchia ha sempre considerato la Svezia un Paese eversivo. Dà asilo persino ad esponenti del PKK, il partito kurdo, e questo era inaccettabile. Ultimamente le cose si erano anche complicate con la messa a fuoco (volgarmente detto incendio) di copie del Corano. Svedesi brutta gente. Oltre che protettori di terroristi, anche blasfemi. Gente da tenere lontana da veri democratici come i turchi. Di colpo, però, l’apertura. La Turchia accetta di trovarsi la Svezia tra gli alleati NATO da difendere a tutti i costi. Ha avuto rassicurazione sulle estradizioni dei personaggi del PKK. Sulla blasfemia non si sà, ma fra amici le brutte azioni si dimenticano in fretta. In compenso la Turchia vede aperte le porte per il suo ingresso nella UE.

Che poi uno si domanda pure : cosa c’entra l’ingresso della Turchia nella UE con quella della Svezia nella NATO ?

Finora la UE non aveva considerato la Turchia neanche tra i paesi con cui intavolare trattative per valutare se sussistano le condizioni preliminari di avvio dei colloqui e ora, di colpo, si aprono le autostrade dell’ingresso trionfale turco a Bruxelles. I misteri della fede sono più semplici da spiegare rispetto a queste giravolte e non si sa se ci siano retroscena imbarazzanti (io lo so).

Gli USA hanno cercato in tutti i modi di sbarazzarsi di Erdogan, in ultimo per via elettorale. Avevano convinto le variopinte opposizioni ad unirsi, trovato un avversario spendibile, invaso la Turchia di dollari e supporti mediatici per favorire il ricambio, Sono stati aiutati non poco dal Terremoto in Turchia con la gestione pessima dei soccorsi governativi mancati totalmente e la gente imbufalita contro Erdogan che era crollato in tutti i sondaggi, eppure Erdogan l’ha spuntata alle urne e se lo trovano sempre li.

Con il blocco alle navi NATO che non possono entrare nel Mar Nero, con la provocatoria richiesta di entrare nello SCO, il gruppo operativo di Shanghai capeggiato da Cina e Russia, di cui non può far parte in quanto membro della NATO, con il costante aggiramento delle sanzioni alla Russia con cui collabora anche a livello di armamenti e molto altro.

Eppure, Erdogan è riuscito a spuntarla. Oltre alla fine dell’asilo per i PKK ed all’ingresso turco nella UE, avrà anche gli F16 che finora gli erano stati negati. Un aiutino lo ha dato anche la liberazione dei simpaticoni del battaglione Azov, oggetto di uno scambio di prigionieri con la Russia e con impegno che rimanessero in Turchia ma, anche quì, come si fà a dire di no a Zelensky se viene a farti visita e vuole farsi qualche foto, a Kiev, con questi eroi dei sotterranei delle acciaierie. Quando si dice la diplomazia …….

Gli USA consegneranno bombe a grappolo all’Ucraina;

Le bombe a grappolo faranno parte delle forniture USA all’Ucraina. L’unico vincolo (giurin giuretto) è di non utilizzarle oltre al proprio confine per colpire altri stati. Non si nomina la Russia come obiettivo da evitare, ma visto i molti paesi con cui l’Ucraina è adesso in guerra non ve ne era bisogno. Finora sapevamo che quel guerrafondaio di Putin non aveva firmato la messa al bando di queste vituperate bombe a grappolo.

Adesso, almeno, sappiamo che anche gli USA e l’Ucraina non l’hanno mai firmato. Il fatto che gli USA non abbiano aderito alla convenzione di non produrre vendere e, soprattutto, utilizzare bombe a grappolo, non aveva impedito, nel febbraio 2022, all’addetto della Casa bianca di definire l’uso delle bombe a grappolo un “crimine di guerra”.

Ma in fondo cosa importa. Zelensky si impegna a non utilizzarle oltre i propri confini, quindi gli obiettivi possibili sono limitati ai soli cittadini ucraini che saranno gli unici compresi fra le vittime di “effetti collaterali”. L’altro bel regalo è che quando la guerra finirà, e prima o poi finirà, le popolazioni civili di quelle lande, non importa se graviteranno sotto Kiev o all’ombra di Mosca, avranno un mare di residui bellici inesplosi rispetto a cui le mine anti uomo, di cui si possono almeno avere delle mappe per procedere al difficoltoso sminamento, sono quasi un piccolo problema secondario, tanta è la loro devastante presenza e pericolosità. In compenso nessuno più si azzarda a dire che le bombe a grappolo sono un crimine di guerra, il che è bello e istruttivo, per dirla con Guareschi.

L’Ucraina è ufficialmente tra le Nazioni in attesa di entrare nella NATO

Anche questa volta Zelensky aveva tuonato “E’ uno sconcio che non ci sia una data per l’ingresso dell’Ucraina nella NATO”. Come al solito: tanto tuonò che piovve. La data non c’è ancora ma c’è la certezza che la NATO entrerà ufficialmente nell’Ucraina, e non viceversa, con somma gioia di tutti. Anzitutto della Russia che aveva iniziato la sua “operazione speciale” proprio per non avere la NATO nel cortile di casa, ma anche nostra e di tutto l’occidente. Ci sentiamo molto rassicurati dal fatto che i prodi soldati di Kiev difendano le nostre frontiere orientali. Che qualcuno di loro tenda il braccio teso per un saluto che da noi è fuori legge è un fatto secondario e basta non nominarlo.

Pure secondario è il fatto che, alla fine della guerra, l’Ucraina dovrebbe pensare alla ricostruzione di un paese devastato, a pacificare le proprie città, a bandire le armi dai suoi territori, a finirla di offrire la propria gioventù, ed ormai anche i propri anziani, come carne da macello per una guerra che gli USA conducono per interposta persona,invece di continuare a pensare ad armamenti da ricostituire, ad installazioni missilistiche da realizzare, a giovani da addestrare per la morte invece di farli aprire alla vita dello sviluppo civile e del progresso economico e sociale del proprio Paese. Oltre ai miliardi, che l’Ucraina non ha, per la ricostruzione di case, strade, ospedali, ferrovie, scuole, impianti, ecc. saranno necessari altri miliardi, che l’Ucraina non avrà, per armamenti inutili a garantire la pace che avrebbe avuto senza guerra alcuna, se solo avesse accettato di dichiararsi non belligerante e non avesse oppresso la propria popolazione russofona.

Le “regole” imposte dagli USA sono le regole da utilizzare;

Da tutto quanto visto sopra si vede chiaramente che basta applicare le “regole” USA ed il mondo vivrebbe in pace. Come nei cimiteri.

In un twit che sta spopolando da alcuni giorni sul web, Nury Vittachi, un giornalista di Hong Kong, lunedì ha pubblicato le 10 regole USA su cui si basa l’ordine mondiale e sono :

  1. Gli USA governano il mondo.
  2. Gli Stati Uniti stabiliscono tutte le regole comprese queste regole.
  3. Nessuno può sapere quali sono le regole, solo che esistono.
  4. A nessuno è permesso chiedere quali siano le regole.
  5. Gli Stati Uniti saranno responsabili della flessibilità fornita dalla natura inesistente delle regole.
  6. I paesi non occidentali devono essere regolarmente puniti per non aver seguito le regole.
  7. I paesi occidentali devono essere regolarmente elogiati per aver seguito le regole.
  8. Le regole alternative di governance che funzionano con successo (cfr. Cina, Singapore) devono sempre essere derise come “autoritarismo”.
  9. L’ingiusto dominio globale da parte della minoranza occidentale del 13% (cfr. totalitarismo) deve sempre essere definito “democrazia”.
  10. Queste regole prevalgono su tutte le altre regole, inclusa la giustizia fondamentale e le leggi della natura.

Grazie e buona notte. Con amore, Il Pentagono.

Noi che veniamo da una lunga storia di civiltà c’eravamo arrivati molto prima con la famosa: 1) Il Capo ha ragione. 2) Il capo ha sempre ragione. 3) Nel caso improbabile che il capo non abbia ragione valgono le regole 1 e 2, ecc. La differenza è che noi le abbiamo sempre usate per riderci sopra, costoro le utilizzano per governare il mondo chiudendo gli occhi alla realtà evidente.

Abbiamo già visto la “flessibilità” utilizzata per le bombe a grappolo, ma quella è solo una delle perle della collezione, dovuta anche al fatto che, come sembra, terminate le munizioni da 155 mm ed in via di esaurimento anche del calibro 105, meno deleterio, gli arsenali USA possono fornire solo quelle a grappolo, cioè a frammentazione. L’industria bellica americana era stata convertita per armamenti diversi e più moderni. Non si pensi, però, che così la fine della guerra si avvicina. Finite anche le bombe a grappolo ed i carri armati, che i russi stanno distruggendo nella ormai conclusa controffensiva ucraina, rimangono gli armamenti non convenzionali, quelle delle armi chimiche e batteriologiche, oltre che ad uranio impoverito, avvicinandoci all’opzione nucleare. Aspettiamoci, quindi una variazione di teatro, non la fine delle ostilità.

. E’ normale che si cianci di libero mercato e poi bloccare l’esportazione di microchip verso la Cina anche protestando se la Cina reagisce bloccando l’esportazione di Germanio e Gallio, minerali indispensabili per la produzione elettronica. In questo caso è evidente che la Cina usa l’economia per fare pressioni, gli USA mai.

E’ regola stabilita che la Russia non possa e non debba esportare energia a basso prezzo in Europa, che ci viene invece fornita da oltre oceano ai prezzi che tutti sappiamo. E’ la regola che gli USA proteggano e favoriscano i propri interessi. Se ci vanno di mezzo gli alleati, cioè noi, è un effetto collaterale per nulla sconosciuto, ma da accettare.

Dai tempi di Nixon gli USA hanno accettato che esiste una sola Cina, di cui Taiwan fa parte e che mantiene le sue libertà e le sue autonomie, considerando il libero mercato li esistente e che a Taiwan si producono oltre l’80 % dei chip prodotti al mondo ed il cui blocco porterebbe a fermare il mondo intero. Nessuno nel mondo occidentale ha finora pensato a cercare, per tempo, alternative a questo monopolio di fatto, tanto meno gli USA che sarebbero nel caos se la Cina decidesse di considerare Taiwan come territorio cinese a tutti gli effetti e volesse bloccarne le esportazioni. Anche quì, non si possono violare le regole dettate dagli USA. Bloccare i chip da parte USA fa parte delle regole. Reagire da parte cinese bloccando i minerali per produrlo, oltre che contro le regole, è anche poco sportivo.

Con la scusa del COVID gli USA hanno inondato il marcato di trilioni di dollari stampati per puntellare la loro economia in stato di default. Adesso che la FED continua ad alzare i tassi per far rientrare la carta straccia spacciata per ricchezza, la BCE ha avuto ordine di seguirla, secondo le regole, anche se la nostra inflazioni non dipende da eccesso di moneta (anzi è all’opposto) e deriva dall’aumento delle materie prime dovute alle sanzioni imposte alla Russia, alla guerra, alla carenza energetica per arricchire i petrolieri texani, ecc.

La stessa carenza energetica è stata amplificata dalla “disabilitazione” di nord stream 1 e 2 di cui è stato imputato Putin che, da proprietario, avrebbe amputato se stesso. Quando son venute fuori le prove che l’attentato è stato progettato, programmato ed eseguito dagli USA si è provveduto, secondo la regola, a tacitare il tutto, dirottando in seguito, sottovoce, a non meglio specificate forze speciali ucraine la colpa (o il merito) degli attentati. Forze ucraine che, ammesso che avessero avuto la possibilità e la competenza, avrebbero dovute essere additate al ludibrio mondiale e l’Ucraina isolata dal consesso civile. Ma questo non è previsto dalle regole.

L’economia cinese è ormai la prima al mondo e ad agosto i paesi BRICS ufficializzeranno la nuova valuta che affosserà definitivamente il dollaro come valuta di libero scambio mondiale non permettendo più che la semplice carta straccia colorata di verde decida delle economie mondiali. Stanno già dicendo che questo è fuori dalle regole. Non si sà di quali, ma anche questo rientra nelle regole, come abbiamo visto. La nuova moneta si chiamerà, come sembra finora, R5 PLUS, prendendo le iniziali delle cinque monete dei paesi fondatori che, stranamente, iniziano tutte per “R”.  Real per il Brasile, Rublo per la Russia, Rupia per l’ India, Renmimbi per la Cina, Rand per il Sudafrica). Finora i petrodollari sono stati la moneta di scambio normale per tutte le transazioni internazionali, ma la musica è cambiata da quando Cina ed Arabia Saudita hanno deciso di regolare le loro transazioni in Yuan cinesi. Tutto il mondo si è allertato, ma pochi, finora, si sono fidati della stabilità dello Yuan cinese e delle politiche monetarie della Cina. Ma, complice il blocco dei beni in dollari ed in Euro della Banca centrale russa, oltre ai beni ed ai fondi dei cittadini russi in tutto il mondo occidentale, si è valutato che lo stesso trattamento potrebbe essere riservato a chiunque non rispetti “le regole”. Intanto la Russia ha stabilito un nuovo cambio Oro-Rublo garantendolo a livello mondiale. Questo ha dato il destro alla Cina per agganciarsi a questo nuovo standard collegando il suo Renmimbi, cioè lo Yuan, alle riserve auree e rassicurando così tutto il mondo che sarà l’economia reale a regolare la nuova moneta, e non la carta straccia stampata a comando dalla FED, ma neanche le eventuali politiche decise a Pechino. Sarà un paniere di valute, garantite dall’oro sottostante e regolate dalle più grandi potenze economiche del mondo extra USA. Aspettiamoci a breve un rivalutazione del prezzo dell’oro ed un affossamento del dollaro. Ormai il multipolarismo è un dato di fatto. Il mondo unipolare è ormai estinto, ma forse a Vilnius non se ne sono accorti. Forse questo non sarà secondo le regole, ma è quello che sarà.

Di questo, però, sembra che a Vilnius non si sia parlato. Forse perchè non rientrava nelle regole. Forse perchè da agosto in poi le regole le farà qualcun altro.

A dire il vero avremmo dovuto parlare anche del nostro Governo e della Signora Meloni, che pure era presente con il vestito candido a fiori bianchi su bianco. Immacolato e verginale. La sua presenza è stata, ovviamente, molto importante. Ha avuto modo di parlare delle disavventure del figlio di La Russa, di qualche malinteso con la magistratura nostrana, del gioco estivo chiamato PNRR e del fatto che vorrebbe cambiarne le regole. Ma quì si è dovuta fermare.

Le regole quelle sono, direbbe Bellavista, e non si cambiano se oltre atlantico non vuole. Per adesso.

Vincenzo Fedele

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