Il governo italiano dica “no” alla follia bellicista di Stoltenberg. Laporta.
10 Luglio 2023
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, il generale Piero Laporta offre alla vostra attenzione queste considerazioni su quella che dovrebbe essere la posizione dell’Italia al vertice NATO di domani e dopodomani. Buona lettura e condivisione.
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Nel Web gira un documento che dovrebbe esprimere la “posizione italiana” l’11 e il 12 luglio, al vertice della NATO a Vilnius, capitale della Lituania. Per comprendere la posta in gioco, basti dire che Jens Stoltenberg, segretario generale della NATO, ha dichiarato che saranno messi in allerta 300mila soldati, ben oltre quindi i 40mila mobilitati sinora contro la Russia. Costui ha pure annunciatori: «[…] un piano per il Nord, l’Atlantico e l’Artico, un piano per il Centro, a coprire l’Europa Centrale e il Baltico, e un altro per il Mediterraneo e il Mar Nero. Per eseguire questi piani metteremo 300mila soldati in uno stato maggiore di prontezza, incluse sostanziose forze da combattimento aeree e navali». Stoltenberg inoltre intende portare l’Ucraina nella NATO.
Le decisioni annunciate da Stoltenberg richiedono l’unanimità. Il voto italiano è quindi importante. Il bellicismo nordatlantico acuisce la contrapposizione con Mosca sia perché porterebbe la NATO ai confini con la Russia, sia perché la diretta discesa in campo con Kiev non lascerebbe alla Russia altra scelta che l’arma nucleare. Un esito fortemente cercato da Biden & C.
È difficile credere che i diplomatici navigati e prudenti della Farnesina, in particolare quelli dell’ Ufficio <IV – NATO e questioni strategiche di sicurezza e politico militari>, competenti istituzionali esclusivi su questa materia, possano sposare acriticamente le tesi di Stoltenberg. Quanto costui auspica getterebbe infatti nel caos il Mediterraneo e il Mar Nero, sconvolgendo le economie di tutti i paesi rivieraschi, Italia in prima linea, ponendo definitivamente l’Unione Europea nella posizione di scendiletto dei petrolieri statunitensi.
La NATO e l’UE sono già inconcludenti nella difesa degli interessi nazionali italiani, alleato utilizzato e svilito. Né la nostra sicurezza, né la nostra economia, né l’invasione incontrollata di clandestini sono nelle preoccupazioni atlantiche e UE, tutt’altro.
D’altronde la questione centrale in questo conflitto è il costo dei carburanti (gas e petrolio) triplicato a favore dei fornitori statunitensi rispetto ai tempi in cui l’energia ce la forniva la Russia. Un tempo per far schizzare in alto i costi energetici si ricorreva alle guerre fra israeliani e palestinesi. Oggi si alza la posta con la guerra in Ucraina.
Mentre questo mercimonio si dispiega, l’Italia s’accinge quindi a portare a Bruxelles un documento scritto da quattro volenterosi (e da chissà chi incoraggiati) di un’associazione privata, il “Comitato Atlantico Italiano”, esistente grazie alle donazioni di Bruxelles e del governo italiano. È grottesco.
Chiunque legga questo documento, si rende conto che non v’è la minima cura per l’interesse nazionale, cioè per le risorse materiali e immateriali che assicurano una quadruplice classe di sicurezze: 1) finanziaria; 2) industriale; 3) commerciale; 4) sociale.
È un’insulsaggine degna di camerieri dell’atlantismo. Grazie ad analoghi servilismi l’Italia è precipitata almeno dal 2011 – da dodici anni fa – in un’ininterrotta crisi finanziaria, industriale, commerciale e sociale, fronteggiata solo grazie alla straordinaria qualità dei suoi imprenditori e operatori a tutti i livelli.
È incredibile che l’Italia possa scendere in guerra, per interessi altrui e segnatamente dei petrolieri statunitensi, grazie a un documento d’un Fabrizio Luciolli, magniloquente Segretario Generale del Comitato Atlantico Italiano, un’associazione del nulla, priva d’ogni crisma costituzionale prima ancora che di credibilità politica.
Il ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, è informato? Se sì, deve dimettersi. Se non lo fosse, dovrebbe dimettersi ancora prima.
Cristo Vince, ma contro gl’imbecilli è un po’ più arduo.
Gen. D.g.(ris.) Piero Laporta
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Tag: laporta, nato, stoltenberg
Categoria: Generale
Generale, Lei ha scritto che …”è incredibile che l’Italia possa scendere in guerra, per interessi altrui”. Spero tanto di sbagliarmi, ma credo che scenderemo proprio in guerra, i segnali ci sono tutti , basti pensare alla pervicacia con cui gli anglo americani insistono fino alla nausea sull’invio di armi “all’aggredito”, basti pensare a tutto quello che è successo con il Nord Stream o con la diga fatta esplodere, per finire poi con il c.d. I-Alert, giusto giusto per mettete le mani avanti anche e non solo in caso di conflitto nucleare.
Ma senza adeguati rifugi mi chiedo quale potrà mai essere l’utilità di tutto questo affannarsi?!
Il referendum contro la geurra scaturisce dalla solita mania degli intellettuali che non hanno il senso della realtà, come quando non lo ebbero presentandosi alle ultime politiche con quattro liste, al posto di una che ci avrebbe portato il Parlamento.
Qualora si riuscisse a trovare tutte le firme, siamo sicuri che la gente andrebbe a votare il referendum.
Non sarebbe meglio trovare le forze per iniziare un movimento politico da presentare alle prossime europee e nazionali? Pure se ormai la politica nazionale ed europea viene imposta dal potere mondiale anglo-americano?
Caro Sig. Rapanelli, se le 4 liste non sono riuscite a mettersi d’accordo nelle ultime elezioni pensa di poter risolvere il problema proponendone una quinta? Se poi le liste “alternative” riescono a trovare l’accordo come in Friuli, allora ci pensa la legge elettorale a tagliare i partiti per “garantire la governabilità”. Oggi viviamo gli errori del passato ed è troppo tardi per potersi realisticamente aspettare un cambiamento. La vicenda del Covid è stata illuminante sotto molti punti di vista. L’unica soluzione plausibile credo sia pregare il più possibile per poter evitare i mali “peggiori”, sapendo comunque che i mali provocati dall’Uomo, figli di ciò che risiede nel cuore degli stessi, metteranno sempre più a dura prove le nostre vite.
Che un comitato di illustri sconosciuti (con rispetto parlando) possa sostituire la responsabilità politica di Parlamento e Governo e del Presidente della Repubblica che, ricordo, “rappresenta l’unità nazionale” ex articolo 87 della Costituzione, mi sembra un modo di gabbare il popolo eludendo le proprie responsabilità, oltre ad una palese forzatura del diritto. D’altronde è già avvenuto qualcosa di simile col “Comitato Tecnico Scientifico” all’epoca del Covid, quindi l’ingenuità del contribuente/elettore non può più essere giustificata. Infine una riflessione geopolitica: quale sicurezza e garanzia di vittoria può offrire la macchina militare statunitense che si è ritirata precipitosamente dall’Afghanistan alcuni mesi orsono ed adesso spinge per la guerra all’altra superpotenza nucleare? Se non bastassero queste evidenze invito a leggere le profezie della Emmerich, di Bruno Cornacchiola (il veggente delle tre Fontane) e di Alois Irmayer circa il futuro di quella che non è ancora la terza guerra mondiale ma presto potrebbe diventarla.
Non credo che il governo italiano e l’opposizione della cosiddetta Sinistra possano opporsi a questa pazzia, organizzata dal potere massonico-finanziario mondiale, da cui dipendono e a cui sono legati anima e corpo.
Ormai, dopo aver pagato il nostro karma collettivo, l’inica speranza è che intervengano le Potenze metafisiche al di sopra degli Arcangeli (anche Lucifero è un Arcangelo), facendo “spezzatino” di tutti i nemici del Cristo, sia quelli spirituali, sia queli umani, a cominciare dal clero cattolico traditore del Dogma.
MA ALLORA PERCHE’ NON PUBBLICIZZATE LA RACCOLTA DELLE FIRME PER IL REFERENDUM CONTRO INVIO ARMI ALL’UCRAINA? ANCHE SE IL REFERENDUM NON SARA’ AMMESSO SERVIRA’ PER FAR COMPRENDERE CHE IL POPOLO ITALIANO E’ CONTRO LA GUERRA.
PUBBLICIZZATE ANCHE VOI LA RACCOLTA DELLE FIRME IN COMUNE
Siamo stati fra i primi
https://www.marcotosatti.com/2023/04/22/ripudia-la-guerra-referendum-per-lo-stop-allinvio-di-armi-in-ucraina/