Il Pastore e i lupi. Ricordando Benedetto XVI.
15 Giugno 2023
Marco Tosatti
Carissimi StilumCuriali, offriamo alla vostra attenzione la presentazione di questo libro del collega Aldo Maria Valli. Buona lettura e condivisione.
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Il pastore i lupi. Il nuovo libro di Aldo Maria Valli su Benedetto XVI
Con questo nuovo libro su Benedetto XVI Aldo Maria Valli intende non solo ricordare un grande papa, ma fare un’opera di giustizia e proporre una lettura dei dieci anni di papato emerito.
Benedetto XVI va ricordato per la proposta audace che fece al mondo contemporaneo: recuperare l’idea di verità, messa in un angolo dal pensiero di matrice illuminista, e vivere capovolgendo l’assioma illuministico: non etsi Deus non daretur, come se Dio non fosse dato, ma veluti si Deus daretur, come se Dio fosse, ovvero riconoscere alcuni principi assoluti validi per tutti e in grado non solo di fare da collante sociale, evitando la disgregazione totale, ma di salvare l’uomo stesso.
L’opera di giustizia consiste nel ripercorrere gli attacchi, senza precedenti per durezza ed estensione, ai quali Benedetto XVI fu sottoposto, specie prendendo a pretesto la questione degli abusi nella Chiesa: un’autentica persecuzione attuata anche mediante l’uso strumentale dell’informazione.
Quanto agli ultimi tempi, l’autore scrive con sincerità di non aver mai condiviso la scelta della rinuncia al pontificato, ma prende le distanze da interpretazioni complottistiche e fantasiose (mafia di San Gallo, codice Ratzinger) e dichiara, fatti alla mano, che la causa della rinuncia fu la stanchezza fisica e morale del papa.
Al termine, il libro propone una lettura dei dieci anni di papato emerito che certamente farà discutere, perché illumina di luce nuova, e drammatica, l’intera parabola umana e intellettuale di Ratzinger. Secondo l’autore quel decennio non fu, come venne dipinto, un periodo di serena preghiera nel raccoglimento: furono un tormento, perché Ratzinger misurò l’abisso nel quale la Chiesa stava e sta sprofondando anche per causa sua.
Alcune cose che troverete in questo libro:
- Come leggere la parabola di Joseph Ratzinger nella Chiesa cattolica degli ultimi decenni?
- Fu Ratzinger contro il modernismo o, come dicono alcuni, fu un neomodernista?
- I ricordi dell’autore, vaticanista al seguito di Benedetto XVI nei viaggi apostolici.
- Perché è importante leggere i discorsi del Ratzinger papa (specialmente quello di Regensburg).
- Come i lupi tentarono di azzannare il Pastore.
- Cosa fece Ratzinger contro gli abusi sessuali.
- Benedetto XVI e l’intelligenza cristiana.
Ratzinger da giovane teologo, negli anni del Concilio, contribuì ad attizzare un fuoco di “rinnovamento” nella convinzione che fosse per il bene della Chiesa, che potesse portare una nuova luce e un nuovo calore dove c’era buio e freddo, ma quando vide che il fuoco si era trasformato in incendio non fu in grado di domarlo. Perché non ammise mai che la legna con la quale il fuoco era stato alimentato proveniva da magazzini avvelenati, nei quali si pretendeva che Chiesa e mondo potessero vivere di reciproca simpatia, mentre il mondo è segnato dal peccato e la Chiesa cade nell’apostasia se rinuncia a essere maestra e non chiama alla conversione.
Il dramma di Ratzinger fu che da papa emerito poté vedere il frutto del suo abbaglio: il pontificato di Francesco. Da lui non previsto (Benedetto XVI pensava che sarebbe stato eletto il cardinale Scola), il regno del papa argentino gli squadernò sotto gli occhi i risultati nefasti di quella rivoluzione alla quale lui stesso aveva contribuito.
Tutto questo e molto altro troverete in questa preziosa testimonianza di un giornalista che si confronta con un gigante del pensiero cattolico recente.
Aldo Maria Valli, Il pastore e i lupi. Ricordando Benedetto XVI, Chorabooks 2023, 174 pagine, 19,75 euro.
Disponibile anche in formato Kindle
Prefazione Mons. Athanasius Schneider; Testimonianza cardinale Joseph Zen
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Aldo Maria Valli, giornalista, è titolare del popolare blog “Duc in altum”. Per Chorabooks ha curato il libro di monsignor Carlo Maria Viganò “Nell’ora della prova” ed ha pubblicato i volumi “Non abbandonarci alla tentazione”, “Claustrofobia”, “Le due chiese”, “Uno sguardo nella notte. Ripensando Benedetto XVI”, “L’altro Vaticano II”, “La trave e la pagliuzza”, “Ai tempi di Gesù non c’era il registratore”, “Facciamoli mangiare questi bambini”, “Non ponti ma scale” (con don Francesco Ricossa). Con Aurelio Porfiri ha scritto la trilogia composta da “Sradicati”, “Crepuscolo” e “Decadenza”.
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Tag: benedetto XVI, lupi, pastore, valli
Categoria: Generale
“Il dramma di Ratzinger fu che da papa emerito poté vedere il frutto del suo abbaglio: il pontificato di Francesco. Da lui non previsto (Benedetto XVI pensava che sarebbe stato eletto il cardinale Scola), il regno del papa argentino gli squadernò sotto gli occhi i risultati nefasti di quella rivoluzione alla quale lui stesso aveva contribuito.” AHAHAH! Questo è complottismo regá!
Al dottor Valli ricordo che esiste una autobiografia di un tale cardinal Godfried Danneels che scrisse della cosiddetta Mafia di Sangallo, di cui lui fece parte, e ci sono nomi luoghi e date!! Si potrebbe definire un complottista?!? Il dottor Valli sta facendo un danno incommensurabile, sta scientemente sviando le persone dalla verità, ma perché non si toglie di mezzo? Affermare che Ratzinger rinunciò per stanchezza fisica e morale è un INSULTO alla sua memoria, è di una gravità intollerabile. Da quando in qua un Papa si dimette per stanchezza o per gli acciacchi dell’età? Giovanni Paolo II docet. Neanche Papa Benedetto si è dimesso, ma si è ritirato in Sede Impedita, come ha dimostrato ampiamente il dottor Andrea Cionci nella sua rigorosa inchiesta che i signori conoscono ma rifiutano opponendo argomenti risibili o quantomeno assurdi. Quindi dottor Valli & c. finitela di insultare l’intelligenza dei cattolici, vi state arrampicando sugli specchi, o almeno tacete, se non avete il coraggio di affrontare la verità tiglietevi di mezzo! Non avete capito niente sulla Magna Quaestio e vi mettete in cattedra, intellettuali del nulla! Voi siete senza speranza e pretendete di trascinarvi anche noi nel baratro! Concludendo: un libro inutile, anzi peggio… un libro privo di onestà intellettuale a cui auguro un flop. A chi si augura che “ha da passà a nuttata” e che poi tutto si aggiusterà, dico che non sarà proprio così….meditate gente meditate.
Se c’è qualcuno che ha preso un abbaglio non è stato certo il Santo Padre che, con buona pace del dott. Valli e degli altri influenti intellettuali tradizional conservatori bollano tutto come complottismo, aveva le idee molto chiare.
Un paio di esempi a caso…
https://youtu.be/oxaW6Yd5oDM
https://www.google.com/amp/s/www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/34681532/insonnia-con-l-hora-vigesima-romana-benedetto-xvi-segna-la-sede-impedita.amp
Personalmente credo che uno che fa propaganda lefebvriana e poi pretenda di pontificare su Ratzinger (la cui vita è stata all’insegna della difesa del Conclio dalle insulsaggini lefebvriane), flirtando un po’ con Martini e un po’ con sant’Escrivà, deve essere uno che non ha capito proprio niente. Non so che qualità possano avere le pubblicazioni di Valli, onestamente.
Sarebbe illuminante conoscere il suo pensiero su padre Pio. Senza troppi giri di parole, mi raccomando.
Valli si firma con nome e cognome
Per Don Z
1) se è interessato a conoscere la qualità delle pubblicazioni di Aldo Maria Valli non rimane che recarsi in libreria ovvero ordinare uno dei suoi libri sul web. Se però non volesse spendere potrebbe leggere il suo blog oppure potrebbe chiedere ad amici e conoscenti chi
era il vaticanista del TG1 ai tempi di Giovanni Paolo II, non proprio due entità sconosciute.
2) Che male vi ha fatto Lefebre? E’ stato semplicemente fedele alla Messa che per secoli la Chiesa ha celebrato. Ha dato l’esempio ed ha anche pagato di persona con l’isolamento. Ed infine: per Lei è importante “la difesa del Concilio”, per me e molti altri lettori di questo blog è più importante la salvezza delle anime e la possibilità di vivere in una società che non ponga ostacoli alla Fede in Cristo.
Guardi, io non ho espresso la mia opinione su Lefebvre (che è comunque pessima: sarà anche stato fedele alla “messa di sempre”, ma sicuramente non è stato fedele alla Chiesa infatti è stato scomunicato) né su Ratzinger (che è ottima). Semplicemente non si può difendere l’uno e l’altro: sono due personalità inconciliabili e Ratzinger, da Prefetto , teologo e Papa è stato il nemico numero 1 del lefebvrianesimo. Lo ha stroncato sul piano dottrinale e col Summorum Pontificum ha cercato di salvare le persone dall’abbraccio mortale di quella fraternità. Difendere un giono l’uno e un giorno l’altro è incoerente.
«Un gigante del pensiero cattolico recente (che) contribuì ad attizzare un fuoco di “rinnovamento”, ma quando vide che il fuoco si era trasformato in un incendio, non fu in grado domarlo, (e che) da papa emerito poté vedere il frutto del suo abbaglio».
Qualcosa non quadra.
Non quadra perché l’autore non ha capito molto di quel che parla ed ha una discutibilissima capacità logica….
però è un bell’uomo a differenza del dottor Tosatti che tanto bello non è 😀
sono entrambi un po’ anemici e spettrali 😀