Gay Pride, Regione Lazio Ritira il Patrocinio. Adinolfi su Unioni Gay e Etero.
7 Giugno 2023
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione queste righe scritte da Mario Adinolfi, e più sotto, una dichiarazione del sindaco di Gorizia. Mentre troviamo inspiegabile il patrocinio concesso dalla Regione Lazio al Gay Pride, patrocinio che fortunatamente è stato rapidamente revocato, come potete leggere dall’articolo di Pro Vita & Famiglia. Buona lettura e condivisione.
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5 giugno 2023, settimo anniversario della legge Cirinnà del 5 giugno 2016 che ha unito civilmente meno di 15mila coppie gay. Negli stessi sette anni, nonostante l’attacco feroce alla famiglia naturale, si sono unite nel caro vecchio rito del matrimonio tra uomo e donna più di due milioni di persone. Non dimenticate mai le proporzioni numeriche dei fatti, che spiegano la realtà.
Anche se fanno sembrare notizia solo le unioni gay, anche se fanno articoli solo sulla “famiglia queer”, anche se sembrano rilevanti solo le “famiglie arcobaleno”, poi nella realtà dei fatti l’Italia è composta da ventinove milioni di nuclei genitoriali uniti in matrimonio, che allevano quindici milioni di figli minorenni o maggiorenni non autosufficienti, che si fanno carico di quattro milioni di disabili tra cui centinaia di migliaia di anziani affetti da Alzheimer e demenza senile.
Cinquanta milioni di italiani, organizzati in quella che con disprezzo ormai viene chiamata la “famiglia tradizionale”, vengono lasciati soli. In compenso le regioni di centrodestra, compresa la Regione Lazio del meloniano Francesco Rocca, regala il patrocinio al Gay Pride. Nessuna differenza con quel che faceva il buon Nicola Zingaretti. Tutto identico, anche se avete votato per sono una donna, sono una madre, sono cristiana.
Perché finché non prenderete coscienza che dovete essere voi stessi capaci del cambiamento che pretendete di vedere nel mondo, vinceranno sempre le piccole lobby violentemente organizzate per ottenere le leggi Cirinnà contro le moltitudini che chiederebbero solo un minimo d’attenzione alla loro sofferta e normale solitudine. Anche per questo io sabato vado a Cuneo a presentare Contro l’aborto – con le 17 regole per vivere felici in una città dove è previsto un Gay Pride patrocinato. Voglio offrire un’alternativa, voglio essere l’alternativa. Abbiamo pure appeso i manifesti. Vediamo fino a quando durano.
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Dopo la denuncia e l’indignazione suscitate da Pro Vita & Famiglia per il patrocinio in un primo momento concesso dalla Regione Lazio al Roma Pride 2023, è arrivato ora il ritiro dello stesso patrocinio da parte dell’amministrazione guidata da Rocca. Ricordiamo, infatti, che il gay pride il programma il prossimo 10 giugno nella Capitale è, come tutti i Pride, portatore di istanze quali: legalizzazione dell’utero in affitto, matrimonio egualitario, adozioni per coppie dello stesso sesso, trascrizioni anagrafiche per i “figli” delle coppie gay, identità di genere, progetti gender nelle scuole di ogni ordine e grado, e “la carriera alias in tutti gli istituti di istruzione”.
Ecco il comunicato della Regione Lazio
La Regione Lazio in data odierna ha provveduto a revocare il patrocinio alla manifestazione denominata “Roma Pride 2023”. La decisione si è resa necessaria e inevitabile a seguito delle affermazioni, dei toni e dei propositi contenuti nel manifesto dell’evento intitolato “Queeresistenza”, consultabile pubblicamente sul sito della kermesse. Tali affermazioni violano le condizioni esplicitamente richieste per la concessione del patrocinio precedentemente accordato in buona fede da parte di Regione Lazio.
In particolare, il testo viola le condizioni di rispetto esplicitamente richieste nei confronti delle sensibilità dei cittadini del Lazio e rivendica l’imposizione della legalizzazione di azioni illegali e vietate dall’ordinamento italiano.
La firma istituzionale della Regione Lazio non può, né potrà mai, essere utilizzata a sostegno di manifestazioni volte a promuovere comportamenti illegali, con specifico riferimento alla pratica del cosiddetto utero in affitto. E ciò anche alla luce di quanto dichiarato da Mario Colamarino, presidente del Circolo Mario Mieli e portavoce del Roma Pride.
Si esprime altresì rammarico per il fatto che il patrocinio, concesso in buona fede da Regione Lazio, sia stato strumentalizzato. Quanto avvenuto rappresenta un’occasione persa per costruire un dialogo maturo e scevro da ogni ideologia – fortemente voluto e sentito da questa Amministrazione – per promuovere una reale inclusione e combattere ogni forma di stigma e discriminazione.
La Giunta del Lazio ribadisce il proprio impegno sui diritti civili, come dimostra, del resto, l’operato pluriennale del Presidente Francesco Rocca su temi fondamentali che però nulla hanno a che vedere con la maternità surrogata.
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Tag: ADINOLFI, GAY PRIDE, regione lazio
Categoria: Generale
Destra e sinistra pari sono.
Immorali, senza Dio, senza patria e senza famiglia.
Gente senza fegato e senza budella.
Servi.
Solo servi.
Ben pagati e ben collocati, se ne infischiano del popolo.
Non capiscono che i loro padroni vogliono impadronirsi dell’Italia, riducendo gli italiani a cuochi camerieri e prostituti.
Vergogna imperitura a chi governa e ai loro discendenti
Ipocrisia di una destra che non è più destra. Il patrocinio -leggasi sovvenzione- non doveva essere dato sin dall’inizio per via della distorta, offensiva idea di essere umano che queste lobby hanno. Sono eventi volutamente blasfemi e osceni e c’è un sito che dice chiaramente che devono essere osceni. Ci si documenti se si hanno ancora dei dubbi nonostante le evidenze.
E’ tutto fin troppo chiaro. E’ in gioco l’idea di Uomo e di comunità in cui ciascuno di noi vuole vivere. Dietro un patrocinio non vi è solo un patrocinio. Evidentemente se è possibile buttare le ideologie non si può buttare la Politica. Quale Politica è quella in cui il confronto politico va progressivamente scomparendo, perchè emerge sempre più quella “dittatura del relativismo” denunciata in mille modi da Joseph Ratzinger/papa Benedetto XVI?
Quale politica è quella in cui la maggioranza degli italiani non è rappresentata su un tema di vitale importanza come la guerra tra Russia ed Ucraina?
PS Se il Presidente della regione Lazio avesse letto cosa ha scritto Mario Mieli, a cui è intitolato il circolo di cui è presidente l’organizzatore del “Pride” forse avrebbe usato con maggior ragione la virtù della prudenza; a mio parere la buona fede può essere invocata solo per ciò che non si conosce.
Quando si parla di “patrocinio” spesso bisogna leggere con cura. Si scrive PATROCINIO ma bisogna leggere FINANZIAMENTO.
Nell’articolo si parla di “patrocinio”. Talvolta sono gratuiti, talaltra a pagamento. Credo che l’appoggio politico talvolta valga quanto quello economico, se non di più.