Il Giorno della Resurrezione di Gesù Cristo, Cosa Accadde, Ora per Ora.
18 Maggio 2023
Marco Tosatti
Carissimi StilumCuriali, portiamo alla vostra attenzione questo messaggio di B.Z. un amico fedele del nostro sito, che ci sembra molto interessante. Buona lettura e condivisione.
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Sono un fedele frequentatore del suo blog “Stilum Curiae” e leggo con piacere gli articoli di diversa provenienza dalla galassia cristiana che lei pubblica.
Mi sono recentemente imbattuto nei libri di Pierre Perrier, uno specialista in ricerche e studi avanzati in settori di alta tecnologia, che ha dedicato quarant’anni allo studio della formazione e trasmissione orale dei vangeli a partire dalla tradizione aramaica.
Libri che ho trovato affascinanti sotto molti aspetti.
In particolare voglio segnalarle che attraverso lo studio comparato dei racconti evangelici e degli scritti paolini l’autore arriva non solo a fornire una risposta alle apparenti contraddizioni dei racconti dei diversi evangelisti ma anche a ricostituire la cronologia – ora per ora – del giorno della Resurrezione . (pag 72 Les colliers Evangeliques). Cosa che mi pare di grande interesse e che valga la pena divulgare
Ve la riporto in una mia traduzione dal Francese
Fonte, Ora
Mt 28,1 4 Prima del levar del sole le due Marie, Giovanna e altre donne si recano alla tomba
Mt 28,2-4 5.30 Terremoto (angelo/folgore) aprono la tomba
Le guardie svengono e poi scappano
Le donne esitano
Maria-Maddalena alla toma, la prima a vederla vuota
Gv 20,1 5.45 Maria Maddalena corre ad avvertire gli Apostoli
Mc 16,2-7 Mt 28,5-8 6.00 Giovanna e Maria Salome arrivano alla tomba dopo avere atteso anche le altre donne
Salome e Maria di Alfeo vedono un angelo e ripartano con un messaggio
Lc 24,1-4, 1-8 6.30 Altre donne vedendo la tomba aperta , si decidono a entrare.
Vedono due angeli e ripartono con un messaggio
Gv 20,2 7.00 Maria Maddalena parla ai discepoli
Mt 29,9-10 7.00 Sulla via del ritorno Giovanna e un’altra vedono Gesù resuscitato
Mc 16,8 7.00 Maria Salome et Maria di Giacomo (arrivate alla tomba) sono spaventate e arrivate al Cenacolo non dicono nulla
Gv 20,3-10 , Lc 24,12 8.00 Giovanni e Pietro arrivando alla tomba la trovano vuota
1 Cor 15,5 9.00 Sulla strada di ritorno Pietro “vede/percepisce” Gesù
Mt 28,11-15 10.00 Dopo una deliberazione i sommi sacerdoti comprano il silenzio delle guardie
Mc 16,9 11.30 Maria Maddalena ritorna alla tomba , vede Gesù
Gv 20,11-17 12.00 I discepoli di Emmaus partono
Gv 20.11.18 , Lc 24,3.11 12.30 Maria Maddalena annuncia agli Apostoli nel Cenacolo che Gesù è vivo
Gli Apostoli non le credono
Lc 24,13-14, Lc 24, 15-32 15.00 I discepoli di Emmaus incontrano Gesù a 60 stadi da Gerusalemme
Mc 16.13 , Lc 24,32-35 20.00 Questi discepoli ritornano al Cenacolo e testimoniano ma gli Apostoli dubitano della Resurrezione del corpo di Gesù
Mc 16,14 , Gv 20,19-22 , Lc 24,36-43 , 1 Cor 15,5 22.00 Gesù appare agli Undici ( e a molti altri quel giorno)
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Tag: GESÚ, orario, resurrezione
Categoria: Generale
Emmaus sta a 60 stadi da Gerusalemme.
Uno stadio sono 685 piedi = 185 metri, quindi 11 Km.
Camminando e conversando aumenta la confidenza.
Di qui l’invito dei due discepoli all’interlocutore a fermarsi con loro, “perché si fa sera e il giorno già volge al declino”; nota che non va intesa con l’imbrunire, ma con il declinar del sole. Poteva essere ancora un orario tra le 17 e le 18. A Gerusalemme il tramonto del sole ad inizio aprile è circa alle 18 (ora solare).
Poi viene il momento della cena e il riconoscimento del Signore, che subito scompare alla loro vista.
I due discepoli corrono a riferirlo. Corrono veramente e quindi 11 Km poterono percorrerli in circa un’ora.
In tempo per arrivare a Gerusalemme e trovare i discepoli ancora riuniti per la loro cena, il tutto quando non erano ancora le 21.
Non vengono creduti… ma Gesù appare loro (e arrivando senza correre…) con un meraviglioso «Avete qualche cosa da mangiare?» Altro che un fantasma!
Tutto molto credibile, raccontato in modo perfettamente integrabile da Luca, Marco e Giovanni.
Non si finisce di restare stupiti da tanta freschezza, genuinità e solidità. L’avesse la stampa oggi quando tenta di riferire i fatti. E a quel tempo non c’erano i filmati e i registratori!
L’ipotesi è suggestiva, ma non si capisce per qual motivo il racconto di un evento che esige la fede debba essere analizzato minuziosamente quasi che la fede stessa non basti.
Insomma, ammesso che gli orari dell’evento proposti siano esatti al secondo, che cosa aggiungono alla fede nell’evento raccontato?
Si tratta di una fede in cerca di prove? Ma allora che fede è?
Dall’esame di quanto riportato nell’articolo, tenendo presente che gli evangelisti canonici sono 4 (Matteo, Marco, Luca e Giovanni ) 3 dei quali sono autori dei Sinottici, e che Paolo non è un evangelista, si può notare quanto poco siano le concordanze fra i 4 evangelisti fra loro e con Paolo.
Primo episodio solo Matteo
Secondo episodio solo Matteo
Terzo episodio solo Giovanni
Quarto episodio solo Matteo e Marco
Quinto episodio solo Luca
Sesto episodio solo Giovanni
Settimo episodio solo Matteo
Ottavo episodio solo Marco
Nono episodio solo Giovanni e Luca
Decimo episodio Lettera di Paolo ai corinzi che non è Vangelo
Undicesimo episodio solo Matteo
Dodicesimo episodio solo Marco
Tredicesimo episodio solo Giovanni
Quattordicesimo episodio solo Giovanni e Luca
Quindicesimo episodio solo Luca
Sedicesimo episodio solo Marco e Luca
Diciassettesimo episodio Marco, Giovanni , Luca e Paolo (1 Corinzi): quindi l’unico testimone, perché fu anche uno dei Dodici, è Giovanni .
Forse è proprio questo il motivo per il quale i racconti della Risurrezione sono sempre stati presi con le pinze.
Dai dettagli si capisce che i vangeli sono racconti storici.
E che raccolgono fedelmente i racconti dei fatti, secondo le testimonianze. Non hanno concordato la linea, ma non si contraddicono affatto. Basta non leggerli con gli occhi del notaio, ma con quelli del cronista.
Già, se ci fossero stati i telereporter sarebbe stato più fscile credere…
Allora quale necessità dela fede?
Ci sta.
Ad inizio aprile a Gerusalemme il sole sorge alle 5:25 (ora solare). In base ai gradi del sole dall’orizzonte, a Gerusalemme il crepuscolo astronomico è alle 4:03, quello nautico alle 4.32 e quello civile alle 5:01.
Un’ora prima del sorgere del sole il chiarore è già sufficiente ad esempio a leggere senza bisogno di luce artificiale.
I Romani distinguevano gallicinium (canto del gallo), canticinium (fine del canto) – diluculum (chiarore dell’alba).
Liturgicamente il mattutino è tre ore prima del crepuscolo, le lodi al crepuscolo, l’ora prima al sorgere del sole.
Sono scansioni temporali definibili e storicamente documentate, significative per i popoli anche senza orologi.
Dunque l’ora della scoperta della tomba vuota è riferita dai vangeli “quando già albeggiava” (Mt 28,1), “di buon mattino, al levar del sole” (Mc 16,2), “prestissimo all’alba” (Lc 24,1), “la mattina che era ancora buio” (Gv 20,1).
Il farsi giorno è articolato nei fenomeni con cui la luce solare subentra all’oscurità notturna, dal “diluculum” (a Gerusalemme, ad inizio aprile, circa le 4,30) al levar del sole (circa un’ora più tardi). Per i soldati è in corso l’ultimo turno di guardia (la quarta veglia o vigilia, circa tra le 3 di notte e le 6 del mattino).
Le donne ragionevolmente si sono mosse di casa ai primi chiarori, già prima delle 5 del mattino.
La Maddalena non era sola quando c’è il trambusto al sepolcro (il terremoto, la pietra davanti al sepolcro spostata, le guardie tramortite e fuggite) e, pur nella semioscurità, con le altre donne constata l’assenza del corpo di Gesù.
Vedono anche -e così riferiranno- varie figure angeliche che confermano la resurrezione del Signore. Corrono a riferire agli apostoli, che si precipitano sul posto, seguiti dalle donne. Considerando le distanze, devono essere passati almeno venti minuti quando anche Pietro e Giovanni fanno il loro sopralluogo.
Poi vanno via e l’unica a restare al sepolcro, pensierosa, incredula e piangente è Maria Maddalena.
Sono circa le 5 e mezza del mattino quando nel giardino incontra Gesù risorto (Gv 20,11 e Mc 16,9).