Ad intervenire, durante la conferenza stampa, Giancarlo Blangiardo, presidente Istat; Federico Perali, economista dell’Università di Verona; Antonio Noto, presidente Noto Sondaggi; Francesca Siena, presidente del Cav Roma Ardeatino; Francesca Romana Poleggi, membro del direttivo di Pro Vita & Famiglia Onlus; Maria Rachele Ruiu, membro del direttivo di Pro Vita & Famiglia Onlus
Sono numerosi gli aspetti a favore della maternità e della natalità per i quali i cittadini si sono dichiarati favorevoli e pro life. Per il 62%, infatti, affrontare la crisi demografica dovrebbe essere una priorità per lo Stato, percentuale che schizza addirittura all’81% per i giovani dai 18 ai 34 anni, dunque proprio la fascia d’età che può accogliere maggiormente una nuova vita. Un dato eloquente, perché rivela come i giovani, contrariamente alla narrazione mainstream, sono altamente desiderosi di mettere su famiglia e fare figli.
Le intenzioni degli italiani sono pro life anche a prescindere dall’essere contrari o favorevoli all’aborto. In ogni caso, infatti, per il 59% bisognerebbe comunque intervenire per evitare un aborto e per il 58% se le donne incinte avessero aiuti adeguati la maggior parte degli aborti sarebbe evitata, proprio come chiede una petizione popolare lanciata da Pro Vita & Famiglia e che ha superato le 30.000 firme.
Per quanto riguarda i giovani: per il 58% dei cittadini si dovrebbe sensibilizzare le giovani donne, anche minorenni, per disincentivare l’aborto, e per quasi 7 italiani su 10 oggi le giovani coppie non hanno sufficiente libertà e possibilità di formare una famiglia. Quasi un plebiscito, poi, con l’87% delle risposte, per chi pensa che gli aiuti economici e sociali attualmente previsti dallo Stato per sostenere le coppie che hanno o intendono avere figli siano insufficienti.
I risultati dell’indagine demoscopica condotta da Noto Sondaggi rivelano poi come sia cruciale la questione lavoro. Addirittura l’80% delle donne intervistate ritiene che non ci sia sufficiente possibilità di conciliare maternità e lavoro e il 77% delle donnepensa sia impossibile non avere ripercussioni sul lavoro in caso di figli.
Per quanto riguarda, invece, le cause più frequenti che inducono le donne ad abortire, la maggioranza degli italiani indica difficoltà economiche, di conciliazione con carriera e studio, difficoltà familiari. Per aiutare le coppie ad avere figli e formare una famiglia, il 36% degli intervistati ritiene che l’intervento più utile sia quello di dare maggiore flessibilità al lavoro.
Infine, l’esperienza diretta con chi ha vissuto il dramma dell’aborto. Il 30% delle donne intervistate e il 35% dei giovani, dicono infatti di aver conosciuto una parente o amica che ha scelto di abortire a motivo dei disagi economici, secondo il 56%degli intervistati.
Metodologia: Il sondaggio è stato condotto nel mese di maggio 2023, con un tipo di questionario strutturato e un metodo di intervista con Panel in tempo reale. L’universo di riferimento è la popolazione italiana con un campione rappresentativo di 1.000 cittadini disaggregati per sesso, età e area di residenza. Il livello di affidabilità è del 95% con un margine di errore di +/- 3%
Quando si parla di aborto ci si riferisce esclusivamente alla donna, quale protagonista di un vantato diritto; molte sono le situazioni che spingono le donne ad abortire, ma si omette totalmente il ruolo dell’uomo, marito o compagno nella coppia. Per molti uomini l’aborto è un contraccettivo, non accettando altri figli dopo addirittura il primo o il secondo o il terzo, spingono le mogli ad abortire, anche senza problemi economici. Moltissime donne hanno abortito più volte non per loro scelta, ma perché la disaffezione del compagno, la sua incomprensione le lasciava sole; ho scritto in un libro sulla gravidanza che non sto a pubblicizzare quanto sia importante per la donna incinta il sostegno del compagno. La realtà è di una quantità di donne mogli e madri che hanno abortito 3 volte non per un “diritto”. L’uomo va educato e informato sulla gravità dell’aborto e le sue conseguenze psicologiche, non solo la donna, entrambi dall’adolescenza.