I Rischi del Progressivismo. Ettore Gotti Tedeschi.
8 Maggio 2023
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione questo commento che il prof. Ettore Gotti Tedeschi ha pubblicato su La verità, che ringraziamo per la cortesia. Buona lettura e condivisione.
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I rischi del progressivismo. di Ettore Gotti Tedeschi
E’ scoppiata una guerra universale contro il “non progressismo sostenibile”, chi non è progressista sostenibile viene diffidato e “punito “ perché nemico della umanità. Persino Nazioni, qualificate non progressiste, vengono punite (Polonia, Ungheria per esempio). Un politico qualificato non progressista sostenibile viene messo da parte, un economista non progressista sostenibile viene ignorato, un cattolico non progressista sostenibile è considerato un ignorante bacchettone, baciapile, bigotto …ecc. Tutto ciò dovrebbe far pensare cosa ci potremo mai aspettare, non tanto dal vero progresso (orientato al miglioramento delle condizioni di vita umana), bensì dal progressismo, quale ideologia del progresso scientista e “sostenibile” naturalmente, che va forzato per risolvere problemi causati dalla non capacità dell’uomo di risolvere problemi da lui stesso generati.
Quando un uomo politico si autodefinisce progressista sostenibile, sa di che parla o si è solo convinto della bontà della definizione? Ritenendo che progressista sia chi è per il progresso in alternativa al regresso, tipico del populista o in alternativa al bieco conservatore egoista e ignorante? E ritenendo che il benessere sia sostenibile se lo è anche per le generazioni future, senza però preoccuparsi che queste siano effettivamente generate e generabili … se non addirittura scoraggiate? Ecco il segno di contraddizione del progressismo sostenibile. Sostenere cosa per chi? Ed ecco perché, essendo soprattutto i cattolici ad evidenziare questa contraddizione, son loro a subire le punizioni previste.
Vorrei richiamare una espressione, raramente utilizzata: “progressivismo” (dall’inglese) che definirei (arbitrariamente) l’atteggiamento favorevole in modo assoluto al progressismo, positivista ed evoluzionista, che è la certezza che la società cresce e migliora solo con riforme continuamente innovative e da oggi anche “sostenibili”, ovviamente…. Il progressivismo cui vorrei riferirmi in questa riflessione è quello che pretende di imporre un sistema sociale-economico-politico -morale perfetto, o perlomeno il migliore possibile, attuando una serie di politiche riformiste ed innovatrici fondate su progresso tecnico scientifico (sostenibile), che senza alcun dubbio promuoverebbe la condizione umana (in modo sostenibile). In tal senso il progressivismo diventa progressivamente una ideologia modernista, immanente e sostenibile, che deve però negare il trascendente, perché insostenibile per definizione.
Per capirlo basterebbe rileggere e condividere la Genesi…. Ma il progressivismo pretende anche che la conoscenza coincida con sapienza, quando ciò non è affatto. Le espressioni progresso, progressismo e progressivismo son suggestive, ma non spiegano, di per sé, di che si sta parlando. Cosa nascondono? I progressisti, al di la della definizione, chi sono e cosa vogliono? Sembrano esser piuttosto trasversali, non sono individuabili con trasparenza e visibilità. Non spiegano con chiarezza cosa vogliono raggiungere, cosa sia realmente sostenibile come e perché, solo lasciano intendere cosa è necessario, di fatto, cancellare, perché insostenibile: la “superstizione” religiosa, il senso del sacro, i valori cristiani. Parrà inverosimile a molti, ma è così, perciò la civiltà cristiana è stata così svilita in questi ultimi anni di “progressismo ideologico e sostenibile ”. Perché i valori cristiani (di cui non sanno nulla o … sanno tutto) presupporrebbero “doveri” insostenibili, considerati in conflitto con il necessario “progresso” sostenibile. Non sono pertanto evidenti i progressisti, ma son evidenti gli strumenti che usano per influenzare l’opinione ed il pensiero politicamente corretto con l’espressione magica: ” sostenibilità “.
I nemici combattuti pertanto dal progressivismo sono il libero arbitrio (soggettivo ed irrazionale), la visione antropologica cristiana, il trascendente.
Il progressivismo confonde abilmente il concetto di libertà, imponendo la libertà dal dogma e dal trascendente e proponendo una libertà “progressista “, libera da doveri verso Dio e da autorità che non siano immanenti. Proponendo e imponendo alla fine doveri contraddittori di “sostenibilità”.
Si pensi solo al progressivista “piano climatico europeo” che secondo il think-tank francese IREF (Istituto Ricerche Economiche Fiscali) trasformerà l’UE in un “deserto industriale”. Ma ciò che dovrebbe preoccupare è anche la affermazione di una morale progressivista, fondata su ipotetico magistero progressivista, perché se ci riesce, rende assolutista il progressismo. Se per mantenere Dio “sostenibile” lo si fa diventare progressista, chi si oppone al pensiero progressista fa peccato, fa il vero peccato, da cui non si viene assolti in confessionale. La religione che si opponesse al progressivismo proponendo la Rivelazione, la ricerca della Salvezza, la dignità sacra della creatura umana, le Verità eterne, ecc. andrebbe allora ridotta a “setta” pericolosa ed “insostenibile” e messa sotto controllo.
Curiosamente nemici del progressismo e progressivismo furono Freud e Marcuse e persino Leopardi, scettici sul valore proposto e preoccupati del fatto che l’uomo deve conformarsi al progressivismo per non essere emarginato socialmente.
Ma di questo non se ne parla.
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Tag: gotti, progressivismo
Categoria: Generale
Ai solerti e solidali Stilumcuriale Emerito, sig. Nippo, don Barbieri: i lettori potranno (forse) bersi certe presunte “citazioni” ad baffum; inventate di sana pianta ma che i suddetti spacciano per vere. Ripeto: inventate o interpretate con estro creativo degno del miglior progressismo (o progressivismo) di moda. Ma, come tutti sanno, una falsità ripetuta non diverrà mai una verità. E credo che molti acuti ed assidui lettori abbiano già compreso o intuito chi dice falsità. Quanto a Lutero, Calvino, Jansen, alle creative (asserite) citazioni dei signori di cui sopra, i più scrupolosi possono verificarne l’effettivo valore e soprattutto la veridicità o meno delle loro “citazioni”. Quanto al sottoscritto, definito “ignorante” o “in malafede”, quello stesso sottoscritto consiglia vivamente maggiore prudenza nell’uso degli epiteti: evidentemente chi adopera con troppa disinvoltura alcune “citazioni” è abituato ad utilizzare con altrettanta disinvoltura certi epiteti. Ma non è il caso di esagerare.
Bravissimo!
Guarda bene che le citazioni del mio commento situato al primo posto sotto al tuo, non sono altro che i versetti di Genesi 1,1-31 senza l’inutile appesantimento della numerazione dei versetti.
Mie sono solo le ultime due righe di riflessione e commento.
Detto non per polemica ma affinchè chi legge capisca e giudichi da che parte stanno la verità e l’onestà intellettuale.
Dio disse: “Sia la luce!”. E la luce fu.
Dio disse: “Sia il firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque”.
Dio disse: “Le acque che sono sotto il cielo, si raccolgano in un solo luogo e appaia l’asciutto”. E così avvenne.
E Dio disse: “La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che facciano sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la sua specie”. E così avvenne: la terra produsse germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo la propria specie e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo la propria specie. Dio vide che era cosa buona.
Dio disse: “Ci siano luci nel firmamento del cielo, per distinguere il giorno dalla notte; servano da segni per le stagioni, per i giorni e per gli anni e servano da luci nel firmamento del cielo per illuminare la terra”. E così avvenne:
Dio fece le due luci grandi, la luce maggiore per regolare il giorno e la luce minore per regolare la notte, e le stelle.
Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra
e per regolare giorno e notte e per separare la luce dalle tenebre. E Dio vide che era cosa buona.
Dio disse: “Le acque brulichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo”.
Dio creò i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che guizzano e brulicano nelle acque, secondo la loro specie, e tutti gli uccelli alati secondo la loro specie.
Dio li benedisse: “Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; gli uccelli si moltiplichino sulla terra”.
Dio disse: “La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e bestie selvatiche secondo la loro specie”. E così avvenne:
Dio fece le bestie selvatiche secondo la loro specie e il bestiame secondo la propria specie e tutti i rettili del suolo secondo la loro specie.
E Dio disse: “Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra”.
Dio disse, dio fece. Se questo non è un procedere passo-passo come fanno gli scienziati e i tecnici di oggi…… allora io sono un extraterrestre !!!
A furia di essere contorti si corre il rischio di sbagliare l’uscita e si esce dalla finestra invece che dalla porta…
E a forza di fare i “sottili” (alla Federico)… si rischia di uscire dal buco della serratura…
Mai paragone fu più errato; definirmi sottile e farmi uscire dal buco della serratura? Lei ci provi. Le consiglio però di tentare prima con una mia ciabatta (misura 47)… Il resto è in proporzione.
To Federico
“Il resto è in proporzione.” = Falso.
🙂 Non esiste alcuna proporzione o funzione che faccia dipendere il QI di una persona dalla misura della sua ciabatta. 🙂
E io auguro a Federico che quel famoso portone, con a capo S. Pietro, abbia un buco della serratura proporzionale alle dimensioni delle sue ciabatte… Il QI non fa problema…
A Stilumcuriale: e chi ha mai detto di essere dotato di un QI elevato o proporzionato alla mia ciabatta? Mi basta non dire sciocchezze e ciò è per me più importante che esser dotato di QI elevato e poi utilizzarne una piccola frazione. Dorma tranquillo, la mia era una risposta al lettore sulla asserita mia “sottigliezza”. Quanto al mio o al suo QI, non credo che possa essere oggetto di discussione: senza doppi sensi, ben inteso…
“Se per mantenere Dio “sostenibile” lo si fa diventare progressista …”:
d’accordissimo, ma sull’altra faccia della medaglia c’è Dio “conservatore”, che ha anch’esso (nell’uomo) le sue magagne.
Progredire significa andare avanti, procedere in meglio, quindi Dio è progressista poiché, con criteri inaccessibili all’uomo, che pur con tutti i dogmi e dottrine “sa” di Dio imper-infinetesimamente, conduce il mondo verso il meglio, sicché, si può dire che l’apparenza inganna.
E poi non c’è solo la Genesi, ci sono anche il Calvario e la Croce che sono una necessità ma anche garanzia del Progresso.
Insomma, non c’è da farla così tragica: il percorso dell’umanità è necessariamente dinamico ed è il medesimo della Divinità incarnata.
Spiacente ma lei e Stilumcuriale Emerito siete sulla stessa perfetta lunghezza d’onda (progressista), per cui vale la medesima risposta data a quest’ultimo, poco sotto.
Spiacente, ma la sua, come quella di tutti, è un’opinione.
Però, mi sa che tutto preso dal leggere le … sue risposte invece di quello scrivono gli altri, la conduce per sentieri irti di spine (che a lei, ovviamente, sembrano rose).
Che l’umanità, volente o nolente, debba seguire le orme di Cristo sul Calvario e sulla Croce (se anch’essa deve risorgere) è inconfutabile.
P.S: Peccato che non ci fosse Lei ad evitare le due guerre mondiali!
Lei ha le idee abbastanza confuse; non si preoccupi è segno che lei è un vero relativista.
Riguardo il sommo sacrificio di Nostro Signore, si tratta di un invito ed unica possibilità di salvezza. Ma ciò non prevede, contrariamente a quanto ritengono i protestanti, che tutti gli uomini si salvino e che per ciò solo esista solo il “progresso”. Il male ed il regresso permarranno giacché essi costituiscono espressione di libertà, che Dio non ha tolto.
Solo con la fine dei tempi, buoni e malvagi, bene e male, risulteranno definitivamente fissati e il tempo contingente diverrà eternità.
Ognuno si confonde come può, ovviamente compreso lei 😄
Non mi pare che Lutero e Calvino abbiano mai detto che tutti gli uomini si salvino. Semmai, hanno sostenuto la teoria della doppia predestinazione.
Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati (lettera a Timoteo 2, 1-4).
Chi resiste alla grazia fino alla fine sarà dannato.
Questa è la dottrina cattolica..
Attenzione al giansenismo, che è molto di moda in certi ambienti “tradizionali”, che altro non è che calvinismo in salsa cattolica.
A don Ettore Barbieri. Lutero e Calvino hanno detto cose non solo eretiche ma oggettivamente impossibili. Infatti hanno sostenuto l’irrilevanza (sostanziale) delle opere. Per cui dalla fede (di fatto morta) non vi sarebbe poi necessità che conseguano le opere. Di fatto quindi vi sarebbe la scelta (impossibile) che la grazia sia rifiutata. Impossibile perché, di fatto, il rifiuto della grazia si è già tradotto nell’irrilevanza della stessa. Incredibile sentire certe affermazioni da un sacerdote…
O lei è in malafede e fa finta di non capire oppure è un ignorante che si erge a professore: Lutero e Calvino sostenevano la doppia predestinazione, ossia che dell’eternità Dio abbia già deciso chi sarà salvato e chi dannato. Fine prims parte del commento. Seconda parte: San Paolo e con lui la Chiesa cattolica sostengono la volontà universale di salvezza da parte di Dio a cui l’uomo può liberamente sottrarsi, dannandosi. È più chiaro così?
Risposta che vale ben poco perchè non tiene conto del fatto che un qualsiasi strumento può essere usato bene o usato male. Se usato male, non è lo strumento che è cattivo ma cattivo è colui che lo ha usato male.
La sua è un’affermazione di massima, per la quale esistono numerose eccezioni. Esistono infatti creazioni o invenzioni umane oggettivamente orientate verso il bene o verso il male.
Non credo che Lei abbia bisogno che gliene indichi qualche esempio.
Mi fa pena la gente che vive seduta nel burro, utilizzando dal mattino quando si sveglia alla sera quando spegne la luce, i prodotti del progresso e, utilizzando i prodotti del progresso, come internet, demonizza il progresso.
Ma la logica che fine ha fatto???
NB per eventuali Gabri: manca una virgola dopo utilizzando. 🙂
1) Chi dice che internet è progresso e non controllo sociale potenziato?
Lei da’ per pacifico che questo sia “progresso”, eppure ciò non è affatto vero. Quindi, se vuole parlare di logica lei sta già partendo male.
2) C’è una differenza abissale tra “progresso” e progressismo, concetti che lei invece, sbagliando, interscambia.
Infatti il progressista è chi ritiene, evidentemente a torto, che qualsiasi cambiamento porti fatalmente ed immancabilmente ad una realtà migliore di quella modificata. Sul piano morale questa teoria era molto in auge ad inizio del ‘900 ed ha portato l’umanità a due guerre mondiali e alle dittature comuniste.
Sul piano religioso ha invece condotto la Chiesa all’apostasia attraverso l’adattamento delle verità assolute ed immutabili a teorie più accomodanti rispetto al peccato ed alle peggiori perversioni.
È questo che lei la chiama logica?
Il progresso non è un’ideologia ma è un fatto storico ed è la continuazione, col contributo dell’uomo, dell’opera creatrice di Dio.
Internet, dal punto di vista della conoscenza e come pratico strumento di lavoro, rappresenta senza alcun dubbio un progresso. E tutto questo mi pare corretto dirlo, anche da un punto di vista logico: uno che per manifestare il proprio pensiero scrive un post usando internet dimostra implicitamente che crede nella sua utilità.
Ancora una volta lei distorce la logica. Parte da premesse sue personali (errate) per giungere a conclusioni che lei afferma essere oggettive. Purtroppo per lei, da premesse soggettive ed errate non deriveranno mai conclusioni vere ed oggettive.
Se io scrivo in questo sito non è perché, contrariamente a quanto lei premette, ciò sia un progresso o io lo ritenga tale.
I motivi sono invece i seguenti.
1) Attualmente i giornali cartacei non prevedono un servizio di scambio di opinioni e non hanno, attualmente, la medesima diffusione; è un dato di fatto, ma ciò non comporta ipso facto un “progresso”.
2) So che a lei, e ad altri, piacerebbe tantissimo avere l’esclusiva delle opinioni (dicasi mainstream, o meglio monopolio informativo), e vorrebbe sminuire quelle degli altri.
E ciò, per tornare alla “logica”, non è troppo coerente con il suo bonario relativismo etico e culturale.
Ragion per cui, pur non ritenendo affatto internet un progresso, nondimeno non intendo lasciare in tale ambito il campo libero a coloro che vi diffondono, a man salva, errori ed orrori.
Beato lei che ha capito come stanno le cose!
A lei non la si fa!!! 🤣🤣🤣
Il riso abbonda in Cina e anche dove sappiamo. Mi offenderei soltanto se avessi la sua approvazione. Continui così e se sono riuscito a farla sbellicare sono sicuro di aver ottenuto, nei suoi confronti, il massimo risultato auspicabile. Di più non si può.
“Ancora una volta lei distorce la logica” = falso
“Parte da premesse sue personali (errate) ” = falso
“da premesse soggettive ed errate non deriveranno mai conclusioni vere ed oggettive.” = vero
“Se io scrivo in questo sito non è perché, contrariamente a quanto lei premette, ciò sia un progresso o io lo ritenga tale.” = falso
“pur non ritenendo affatto internet un progresso, nondimeno non intendo lasciare in tale ambito il campo libero a coloro che………” = falso
Mi congratulo con Stilumcuriale Emerito; sta finalmente iniziando a dire: “falso”. Continua a sbagliare ma almeno non dice più “è solo un punto di vista”. Quindi almeno qualcosa di oggettivo ritiene che esista. Spero sia l’inizio di un lungo cammino. Almeno questo ho ottenuto e, nella mia modestissima condizione, mi basta.
Ma! a 93 anni quasi compiuti sarà difficile intraprendere un nuovo cammino, anche perchè quello che conduce a distinguere “vero” da “falso” l’ho percorso e applicato da più di 70 anni.
Ad meliora Sig. Federico.
In realtà, da premesse false può discendere qualunque cosa, anche una conclusione vera. Ex falso quodlibet. È la logica aristotelica, ripresa da San Tommaso. Perciò, per accidens, da premesse false potrebbe scaturire una conclusione vera.
A don Ettore Barbieri. Da premesse false possono discendere conclusioni vere? Certo, ma allora non si parla più di “premesse” e di “conclusioni”, per il semplice motivo che non sussiste alcuna connessione logico-ontologica tra premesse e conclusione. Davvero le citazioni qui superano ogni fantasia….
Caro Federico,
un consiglio: svuoti la sua capoccia dai libri che ci ha ficcato dentro: si sente lontano un miglio che lei è, come dice Al Capone nel film, “tutto chiacchiere e distintivo” 🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣
Il don dice il vero, ma non perchè lo disse Aristotele e lo confermò San Tommaso.
Esempio:
Enrico è intelligente = falso
Enrico smette di scrivere scemenze = falso
Conseguenza: Enrico continua a scrivere scemenze = vero.
Nippo scusami per il lapsus. Ho scritto Enrico ma volevo dire Federico. 🙁
Non c’è di che. 😊