Il Papa,Ministero e Missione. Nuovo Libro del Card. Müller.

1 Aprile 2023 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, da ieri è in libreria il nuovo libro scritto dal card. Gerhard Ludwig Müller, per i tipi delle edizioni Cantagalli. Ecco qualche elemento utile a farsi una sommaria idea dell’opera. Buona lettura.

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Forte della sua esperienza di teologo, vescovo e prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, il cardinale Müller racchiude e ci consegna, in un unico quadro, note, riflessioni e osservazioni di tutta una vita, sull’origine, l’essenza e la missione del successore di Pietro. Nasce così un’opera imponente che, in un tempo in cui sembra dominare molta confusione sulla figura del papa, offre un contributo determinante per una corretta comprensione del ministero petrino, ufficio unico al mondo che nel corso dei secoli fino ai nostri giorni ha sempre provocato grande devozione e forti critiche a un tempo, dentro e fuori la Chiesa.

«Occorrono giudizio spirituale e discernimento su un’istituzione divina che può essere, sì, oscurata dalle debolezze e dai peccati dei suoi ministri e persino screditata ma mai fino a farla sparire. La critica priva di amore finisce per disgregare. L’amore senza critica non è altro che una stucchevole lusinga. Il supremo ministero che Gesù ha conferito a Pietro e ai suoi successori si contraddistingue proprio perché il suo titolare non si gloria della sua dignità, ma rimane all’ombra del Signore e lo segue».

E infatti scrive nella sua introduzione il cardinale:

In considerazione del significato del successore di Pietro per la Chiesa di Dio nel mondo di oggi, vorrei mettere assieme in un quadro unico le mie esperienze e osservazioni, ma anche le riflessioni e i miei studi circa l’essenza e la missione del successore di Pietro, dal mio punto di osservazione in quanto teologo, vescovo e prefetto della Congregazione più intimamente legata al magistero del papa. Ho voluto di proposito evitare il titolo “Papato”, per sottolineare il primato della persona sull’istituzione. Per la fede cattolica, Cristo ha trasformato un semplice pescatore del lago di Tiberiade, Simone, il figlio di Giona, primo di una lunga serie di suoi successori, nella roccia su cui avrebbe costruito la propria Chiesa. Il ministero di Pietro perdura nel succedersi, lungo il corso della storia, delle persone chiamate a svolgerlo. Però è Cristo stesso, come Capo della Chiesa, a scegliere fino alla fine del mondo come vescovo di Roma colui al quale intende affidare la missione di Pietro. Le persone cambiano, ma il compito rimane lo stesso. Il compito particolare del papa è servire l’unità e la comunione della Chiesa con Dio e di testimoniare la verità della fede in «Cristo, il figlio del Dio vivente» (Mt 16,16) con la sua vita e la sua morte. Pietro è, insieme a tutti i pastori della Chiesa, «testimone delle sofferenze di Cristo e partecipe della gloria che deve manifestarsi» (1Pt 5,1). Il papa non ha un incarico politico basato sul potere del mondo o sulla fama tra gli uomini. Il suo criterio ed esempio è il «buon pastore [che] dà la propria vita per le pecore» (Gv 10,11). E questo buon pastore è Gesù stesso, che a Simon Pietro, confermando per ben tre volte la sua missione, dice: «Pasci le mie pecore!» (Gv 21,15).

Il papa, i cardinali che lo assistono fraternamente nel governo della Chiesa universale e tutti i pastori della Chiesa devono lasciarsi trascinare dallo zelo apostolico di San Paolo che costituisce, insieme a Pietro, il fondamento della Chiesa di Roma. L’Apostolo delle genti riassume la spiritualità e l’ethos del «collaboratore di Dio» (2Cor 6,1) con queste parole: «Da parte nostra non diamo motivo di scandalo a nessuno, perché non venga biasimato il nostro ministero; ma in ogni cosa ci presentiamo come ministri di Dio, con molta fermezza nelle tribolazioni, nelle necessità, nelle angosce, […] nelle fatiche; […] con benevolenza, spirito di santità, amore sincero; con parole di verità, con la potenza di Dio; con le armi della giustizia a destra e a sinistra; nella gloria e nel disonore, nella cattiva e nella buona fama» (2Cor 6,3-8).

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9 commenti

  • Carlo ha detto:

    Ancora un spregevole tentivo di legittimazione dell’apostata argentino da parte di un falso conservatore, sotto travestimento di critica. Sono questi i veri colpevoli del coma spirituale, morale e intellettuale della Chiesa visibile.

    • Loretta ha detto:

      Muller è un cultore della teologia della liberazione. Che sia in conservatore è illusione di alcuni tradizionalisti. Si sta giocando le sue carte per il prossimo conclave ma è tutto fuorché un conservatore.

  • Andrea ha detto:

    Per la fede cattolica, Cristo ha trasformato un semplice pescatore del lago di Tiberiade, Simone, il figlio di Giona, primo di una lunga serie di suoi successori, nella roccia su cui avrebbe costruito la propria Chiesa. Il ministero di Pietro perdura nel succedersi, lungo il corso della storia, delle persone chiamate a svolgerlo. Però è Cristo stesso, come Capo della Chiesa, a scegliere fino alla fine del mondo come vescovo di Roma colui al quale intende affidare la missione di Pietro. Le persone cambiano, ma il compito rimane lo stesso. Il compito particolare del papa è servire l’unità e la comunione della Chiesa con Dio e di testimoniare la verità della fede in «Cristo, il figlio del Dio vivente» (Mt 16,16) con la sua vita e la sua morte. Pietro è, insieme a tutti i pastori della Chiesa, «testimone delle sofferenze di Cristo e partecipe della gloria che deve manifestarsi» (1Pt 5,1). Il papa non ha un incarico politico basato sul potere del mondo o sulla fama tra gli uomini. Il suo criterio ed esempio è il «buon pastore [che] dà la propria vita per le pecore» (Gv 10,11). E questo buon pastore è Gesù stesso, che a Simon Pietro, confermando per ben tre volte la sua missione, dice: «Pasci le mie pecore!» (Gv 21,15).

    Il papa, i cardinali che lo assistono fraternamente nel governo della Chiesa universale e tutti i pastori della Chiesa devono lasciarsi trascinare dallo zelo apostolico di San Paolo che costituisce, insieme a Pietro, il fondamento della Chiesa di Roma. L’Apostolo delle genti riassume la spiritualità e l’ethos del «collaboratore di Dio» (2Cor 6,1) con queste parole: «Da parte nostra non diamo motivo di scandalo a nessuno, perché non venga biasimato il nostro ministero; ma in ogni cosa ci presentiamo come ministri di Dio, con molta fermezza nelle tribolazioni, nelle necessità, nelle angosce, […] nelle fatiche; […] con benevolenza, spirito di santità, amore sincero; con parole di verità, con la potenza di Dio; con le armi della giustizia a destra e a sinistra; nella gloria e nel disonore, nella cattiva e nella buona fama» (2Cor 6,3-8).

  • Gabriela danieli ha detto:

    Cari sacerdoti, rendetevi conto che la messa Vetus Ordo non si può salvare restando nella cattedra massonica dell’antipapa eretico JMB, contro quella del legittimo Pietro che voi non volete riconoscere, ma continuare a criticare e disprezzare pubblicamente.

    La messa la può salvare solo quel PICCOLO GREGGE rimasto unito al Vicario di Cristo Benedetto-XVI e che, sottomesso al suo magistero primaziale, magnificamente espresso nella lettera apostolica SUMMORUM PONTIFICUM, celebra la Messa VO nelle case dei fedeli.

    Piccolo resto cattolico formato dai fedeli e soprattutto da quei sacerdoti che la Madonna sta oggi radunando nel CENACOLO del Suo Cuore Immacolato per invocare su di loro una una seconda PENTECOSTE.
    Perché la Chiesa potrà essere rinnovata solo dalla forza dell’amore sacerdotale.

    Queste sono le ore decisive della battaglia e del trionfo del Cuore Immacolato di Maria.
    Ma il segno della Sua vittoria siete Voi cari Sacerdoti consacrati a Maria, che Lei sta radunando nella Chiesa santa e povera di cui Lei è Madre.

  • Valeria fusetti ha detto:

    Di fronte al falso papa che ha occupato la cattedra di Pietro col chiaro obiettivo di introdurre nel tempio sacro L’ABOMINIO DELLA DESOLAZIONE … eliminando il S.Sacrificio…..
    Voi vi rivolgete all’impostore SCHIAVO DI SATANA chiamandolo Santo Padre?????

    DIO NON SI IRRIDE❗
    A DIO SI OBBEDISCE!
    Come?
    Obbedendo a Cristo che, attraverso il Suo Vicario Benedetto, già ci ha indicato con l’esempio e con le parole, che l’unica via da seguire per salvare la Chiesa dalla grande impostura in atto, è uscire dalla Babilonia del falso papa e andare a celebrare la messa valida e lecita nelle case dei fedeli:

    Ratzinger 1969:
    «… Alla crisi odierna emergerà una Chiesa che avrà perso molto. Diverrà piccola e dovrà ripartire più o meno dagli inizi.
    NON SARÀ PIÙ IN GRADO DI ABITARE GLI “EDIFICI” che ha costruito in tempi di prosperità.
    Con il diminuire djei suoi fedeli, perderà anche gran parte dei privilegi sociali e ripartirà da pvviccoli gruppcci, da movimenti e da una minorgvanza che rimetterà la Fede al centro dell’esperienza.
    SARÀ UNA CHIESA PIÙ “SPIRITUALE”, che non si arrogherà un mandato politico flirtando ora con la Sinistra e ora con la Destra.
    Sarà povera e diventerà la Chiesa degli indigenti»…

  • Forum Coscienza Maschile ha detto:

    Certo, il papa va rispettato evitando per esempio epiteti ed insulti. Ma secondo la mia modestissima opinione, la condizione della Chiesa è così grave che un linguaggio troppo indiretto e diplomatico, salvo in contesti formali (e forse neppure lì) non è per nulla adatto alla situazione

    • Carlo ha detto:

      Perfettamente, il Papa va rispettato, ma per l’antipapa che distrugge la Chiesa sotto il vergognoso silenzio dei falsi conservatori, ogni insulto è poco.

  • Dino Brighenti ha detto:

    Non e di belle parole che gia conosciamo sino allo sfinimento ma di toglierci dai coglioni coso e tutti i cosini e tornare almeno come era prima con tutto l’aiuto che Gesù vorrà dare con la Sua Mamma.

  • Momma ha detto:

    Non abbiamo bisogno che ci spieghino chi è e che cosa deve fare il Papa.
    Abbiamo bisogno di verità su colui che in questo momento fa il Papa in modo non consono al Vangelo di Cristo, nel silenzio colpevole di tutto il clero, alto e basso.