Alleati dell’Eucarestia. Nuovi Gruppi in tutta Italia.
29 Marzo 2023
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione questo articolo che illustra lo stato dell’arte del movimento degli Alleati dell’Eucarestia. Buona lettura e diffusione.
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Gli Alleati dell’Eucarestia :
Nuovi gruppi locali e qualche cenno di cronaca.
Immediatamente dopo la fondazione degli “Alleati dell’Eucarestia” gruppo rinominato presto in “Alleati dell’Eucarestia e del Vangelo”, nato per iniziativa condivisa tra Valter Tuninetti e Veronica Cireneo (canale telegram https://t.me/veronicacireneo ) è stato costituito un canale telegram nazionale ufficiale col link d’invito https://t.me/alleanza3 e chat collegata https://t.me/+YrXcBQyIwvpjMTQ0
Per motivi di conconcretezza il canale ha poi dato vita a numerosi gruppi locali in diverse città italiane, che attualmente contano il numero di 19 province attive, con lo scopo di aiutare ad affrontare non più da soli, bensì in gruppo, le difficoltà che ciascuno aveva patito nell’isolamento e nella discriminazione più totale, per essersi rifiutati di oltraggiare il Corpo Sacratissimo di Nostro Signore Gesù Cristo nella pratica sacrilega della Comunione sulle mani o per aver denunciato singolarmente abusi liturgici.
La notizia dell’esistenza degli Alleati si è diffusa rapidamente, per la condivisione dei nostri post su diversi social, il supporto di alcuni sacerdoti, ma anche e soprattutto per le pubblicazioni di autorevoli blog italiani tra cui quelli dei docc (in ordine alfabetico): Tosatti, Valli e Van Brantegem che ringraziamo di cuore, per la sempre generosa e tempestiva ospitalità.
In un mese, con entusiasmo, hanno aderito all’iniziata circa un migliaio di persone che hanno potuto incontrarsi di persona, conoscersi, scambiarsi testimonianze e soprattutto trovare il coraggio di andare insieme ad inginocchiarsi davanti all’Ostia in atteggiamento di dovuta Adorazione, ottenendo anche sublimi risultati, come avvenuto nel caso di una parrocchia di Modena, di cui abbiamo già parlato, ed altri più recenti, riportati in quelle di Siena e Loreto.
Dall’altro lato si è scatenato un feroce sabotaggio contro i sottogruppi provinciali che avrebbe dell’incredibile, se non fossimo consapevoli che l’Adorazione del Santissimo Sacramento e il contrasto agli abusi liturgici – unici scopi degli Alleati caratterizzati dalla trasparenza e dalla dissociazione da qualsiforma di circolazione di denaro – scoperchi più di una pentola, suscitando le ire infernali dei demoni e dei suoi emissari.
Tra i nemici degli Alleati enumeriamo quelli che detestano a vario titolo la Santa Messa e i Sacramenti, e quelli che per biechi interessi finanziari hanno tentato di usarne il nome e il nutrito seguito degli Alleati per portare acqua al mulino delle proprie attività professionali.
Entrambe le categorie riconosciute ostili fin da subito, seppur non sempre agilmente sventate, ma sventate, così hanno rispettivamente proceduto nell’attacco.
Il gruppo di Roma, ad esempio, un bel giorno è stato assaltato da troll, hacker e disturbatori vari che, su mandato di autori che conosciamo e di cui per noncuranza non facciamo i nomi, hanno introdotto in massa, tramite il link d’invito che allora era pubblico, ed ora non più, personaggi strani con nomi in cirillico e tanto di foto pornografiche nel profilo.
Ovviamente l’abbiamo chiuso, aprendone poi un altro con link privato. Per salvaguardarne la tranquillità, gli Alleati che non furono direttamente interessati, dagli amministratori nazionali venivano tenuti all’oscuro dell’assalto subito e probabilmente molti di loro apprenderanno la notizia solo adesso, grazie a questo articolo.
La seconda categoria invece ha visto all’opera, ad esempio, degli ingenui cialtroni che hanno tentato di usare il nome e il numeroso seguito degli Alleati per aprire gruppi locali in segreto, contravvenendo al rigoroso regolamento di sicurezza nazionale. Individuati e allontanati per la confusione e il disorientamento generato, li abbiamo scoperti poi attori in ambito di agenzie di pellegrinaggi et similia…
Nonostante ciò non abbiamo temuto nulla.
Sappiamo che le cose benedette da Dio – Unico Proprietario dell’iniziativa degli Alleati – non finiscono mai.
Anzi, cogliamo l’occasione per ringraziare i suddetti detrattori che ci hanno, involontariamente, suggerito una soluzione organizzativa più capillare e più sicura, avvenuta tramite una manovra di trasformazione che si è rivelata di gran lunga migliore di quella messa a punto originariamente.
I gruppi attuali attivi infatti, hanno oggi un link d’invito privato e delle limitazioni circa l’approvazione dei membri, capaci di evitare preventivamente l’ingresso di chiunque, anche semplici “curiosoni” spesso destabilizzanti e nemici dell’Eucarestia.
I gruppi provinciali costituiti sono attualmente 19, distribuiti piuttosto regolarmente nello spazio geografico della penisola.
Sono gruppi sicuri, perfettamente funzionanti, che sotto elenchiamo, con preghiera di non tener conto di nessun altro link d’ingresso che qui non compaia. Di ogni provincia Alleata, come vedrete, rendiamo noto solo il nome dell’amministratore del gruppo, la città di appartenenza, il suo username e la sua mail.
Mentre sconsigliamo di aderire a gruppi che non siano ad oggi in questo elenco in ampliamento, evitando di imbattersi più in affaristi e politicanti che in veri Alleati dell’Eucarestia, invitiamo chi appartiene alle zone sotto elencate e voglia aggregarsi al gruppo più vicino al proprio luogo di residenza, a scrivere al responsabile locale, via telegram o via mail, facendo una breve presentazione di se stessi, possibilmente accennando alle difficoltà personali incontrate circa gli abusi eucaristici e liturgici.
1)MILANO. Piera
Telegram: @pierpt
Mail: pierapettazzi@gmail.com
2)CUNEO. Valter
Telegram: @Legionarius75
Mail: valtertuni75@gmail.com
3)ROMA. Nicoletta
telegram: @chiocciola19
Mail: nicolettagraziano957@gmail.com
4)MODENA. Barbara
Telegram :@Shayha1
Mail : bar_bara@hotmail.it
5)PADOVA. Tiziana
Telegram: @Tissi_30
Mail : tissi3799@gmail.com
6)MONZA/BRIANZA. Giovanni
Telegram @GiovanniMaio
7)UDINE. Laura
Telegram @lauraius
Mail auralius@gmail.com
8)LORETO /ANCONA. Maria Grazia
Telegram: @mgm2011
Mail: mariagraziamicucci2011@gmail.
9)VICENZA. Alessandro
Telegram @ferralex
Mail alex_ferrari_96@hotmail.it
10)SIENA. Beatrice
Telegram @bea956
Mail beaferne@gmail.com
11)FIRENZE. Maria
Telegram : @Orcio23
Mail : cagiaglimaria@gmail.com
12)CHIETI. M. Paola
Telegram @mpabluccia
Mail mpaolaberardocco@outlook.it
13)BRESCIA. Miriam
Telegram @miriam1966
14)VITERBO. Stefano
Telgrm @StefanoilGiglioMonarchico
Mail: s.juliano@jnseasrl.it
15) POTENZA. Dominga
Telegram @D1228B
16) TARANTO. Anna.
Telegram @Anna_venza
17) PESCARA. Graziella
Telegram @Grazy74
Mail graziellaromasco@libero.it
18) TORINO. Vincenzo
Telegram @fedenzo
Mail vinfe@libero.it
19) LECCE. Elisa
Telegram @Celisa60
Con la domanda cruciale: “la Comunione in mano è volontà di Dio o volontà di satana? sulla quale vi invitiamo ad informarvi e a riflettere, gli Alleati ringraziano per l’attenzione, salutano e vi attendono nel campo della buona battaglia per la fede.
https://t.me/+YrXcBQyIwvpjMTQ0
Grazie ti siano rese oh Padre, che sempre esaudisci i Tuoi figli, dediti alla difesa dei Tuoi Diritti Divini e Regali. Sia fatta la Tua Volontà. Amen
Veronica Cireneo (con amministratori e Alleati tutti)
28 marzo a. D. 2023
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Tag: alleati eucarestia, cireneo, nuovi grupi
Categoria: Generale
A Ludovico (che risponde con nuovo commento). Un pio sacerdote ancora cattolico, ha di recente raccomandato: “Leggete i testi!” Per cui senza aggiungere superflui e opinabili commenti, le giro il testo redatto da due cardinali:
L’acclamazione, poi, assegnata al popolo subito dopo la Consacrazione: («Mortem tuam annuntiamus, Domine, etc.… donec venias») introduce, travestita di escatologismo, l’ennesima ambiguità sulla Presenza Reale. Si proclama, senza soluzione di continuità, l’attesa della venuta seconda del Cristo alla fine dei tempi proprio nel momento in cui Egli è sostanzialmente presente sull’altare: quasi che quella, e non questa, fosse la vera venuta.
Ciò è ancor piú accentuato nella formula di acclamazione facoltativa n. 2 (Appendix): «Quotiescumque manducamus panem hunc, et calicem bibimus, mortem tuam annuntiamus, Domine, donec venias»; dove le diverse realtà di immolazione e manducazione, e quelle di Presenza Reale e secondo avvento del Cristo, raggiungono il massimo di ambiguità (16).
Siamo spiacenti di comunicare ai feroci e conigli detrattori che gli Alleati crescono inesorabilmente.
Se volete proprio tentare di fermarli, chiedetelo a loro come si fa… 😆
Veronica non ha idea di quanto mi rallegri la notizia. Questa gente non arriva a capire come nell’epoca di internet, cercare di negare l’evidenza e soffocare la giusta reazione dei fedeli sia assolutamente futile
@ FORUM
Mi permetto di osservare che quello che lei dice circa la frase “nell’attesa della tua venuta” è teologicamente infondato.
Quando avviene la transustanziazione, non è che Gesù “venga”. Gesù viene due volte: una prima venuta si è già verificata ed è stata seguita dall’ascensione; una seconda venuta deve ancora avvenire, come dice il simbolo della fede (“verrà a giudicare etc.”). Quando le specie divengono corpo e sangue di Cristo, si perpetua la presenza e il sacrificio dipendenti dalla prima venuta. Non è che ad ogni consacrazione di ogni messa corrisponde una venuta, anche perché il corpo del Signore non si sposta da dov’è. Quindi non è sbagliato dire che si fanno certe cose “nell’attesa della Tua venuta” ossia aspettando che l Signore ritorni. Attenzione che affermare che confondere la venuta del Signore con la transustanziazione significa negare la possibilità del ritorno del Signore perché sarebbe già qui (infatti le specie transustanziate non tornano pane e vino dopo la messa); in poche parole, Lei si mette su un terreno che la potrerebbe all’eresia. Attenzione a riciclare il pedestre “esame critico” da cui ha preso spunto.
Chi lo ha detto che la comunione in mano è sacrilega o satanica?
Riporto ed aggiorno quanto scrissi 4 anni fa, tanto la questiome è sempre la stessa; non lo dico per rispondere a coloro che ormai pensano che la Comunione si possa prendere come si vuole, ma coloro che potrebbero credere alle vostre affermazioni.
“Voglio scrivere questo breve saggio con il duplice intento di 1) fare chiarezza sulle origini della Santa Comunione ricevuta al modo cattolico, cioè in ginocchio e sulla lingua; 2) spiegare come mai nessuno potrà mai obbligare, e se lo fa lo fa abusivamente, alla ricezione al modo protestante, cioè in mano ed in piedi.
Anzitutto, bisogna ricordare che il mito del fatto che i primi cristiani ricevessero il Santissimo Sacramento in mano è, appunto, una storiella. Il cosiddetto domenicale, oggetto liturgico di incerta funzione, probabilmente non era un panno di lino usato per comunicarsi, ma l’equivalente del velo muliebre o, forse, un panno di lino appositamente consacrato per riporre l’Eucarestia nelle case in tempo di persecuzione ed in assenza di tabernacoli. Sta di fatto che l’uso di questo oggetto liturgico viene prescritto per le donne nel Concilio di Auxerre, nel 585, e che anche qualora un similare oggetto fosse stato posto sulla mano per la ricezione della Santa Eucaristia nei tempi del Tardo Impero, non abbiamo alcuna prova che questa vi venisse effettivamente deposta. Si consideri, infatti, che all’epoca non esisteva la patena, né il piattino per la Comunione, men che meno le tovaglie alla balaustra; è pienamente lecito supporre che la ricezione della Santa Ostia avvenisse comunque in bocca, con il domenicale tenuto al disotto del mento per raccogliere eventuali frammenti di Ostia consacrata (che, checché ne dicano i protestanti, è sempre stata considerata il Corpo di Nostro Signore Gesù Cristo). L’unica occasione in cui sicuramente era ammessa la Comunione sulle mani da parte dei laici era, appunto, in tempo di persecuzione; bisogna però ammettere che tale consuetudine non era la prassi, che comunque erano prescritte norme molto severe di purificazione per la ricezione della Comunione oggi purtroppo scomparse o quasi (come il digiuno dalla sera prima, o l’astensione dei rapporti coniugali dal venerdì alla domenica) e che era, appunto, limitata ai momenti di massimo pericolo, per cui sarebbe stato difficile anche trovare un prete che consacrasse le Specie eucaristiche, figuriamoci distribuirle! In tale senso va letta l’abusata citazione di Cirillo di Gerusalemme. Esiste inoltre la testimonianza, da parte di San Gregorio Magno, che già Sant’Agapito, papa tra il 535 e il 536, amministrasse l’Eucaristia esclusivamente sulla bocca. Infine, non esiste da nessuna parte che le “mani poste a forma di croce” di cui parla San Giovanni Damasceno (657-759) fossero stese davanti al comunicando; al contrario, è possibilissimo, dato che non se ne parla mai, che venissero poste sul petto, a guisa di croce appunto e per devozione. Queste due citazioni (cioè di Cirillo di Gerusalemme e di San Giovanni Damasceno, con quest’ultimo che potrebbe non parlare affatto di ricezione dell’Ostia consacrata in mano) vengono contraddette da molti altre citazioni e canoni, tanto da far dubitare che le cose si svolgessero come sostenuto dai pasdaran della Comunione indultiva sulla mano.
Sta di fatto che Papa Sisto I, tra il 115 e il 125, proibì ai laici di toccare i vasi sacri, quindi non è illogico pensare che, a maggior ragione, in tale divieto risiedesse anche il contatto con la Santa Ostia. Certamente, invece, Sant’Eutichiano, papa tra il 275 e il 283, proibì esplicitamente che i laici toccassero la Santa Comunione con le mani, e vietò loro di portarla agli ammalati riservando tale compito ai ministri in sacris. Questo provvedimento si evolverà nella scomunica, nel 380, da parte del Concilio di Saragozza, dei laici che si fossero permessi di trattare il Santissimo come nei tempi di persecuzione (cioè portarlo a casa e toccarlo con le mani, come visto). San Damaso I (366-384) proibisce ai laici di conservare il Santissimo in casa. Già nel 404 Sant’Innocenzo I prescrive a tutti i cristiani l’obbligo di comunicarsi esclusivamente sulla bocca; tale disposizione viene ribadita nel Concilio di Rouen (650), Concilio Costantinopolitano III (680-681), pena la scomunica, e nel Sinodo di Cordoba (839). Come ben vediamo, quindi, il divieto alla ricezione della Santa Comunione sulle mani da parte dei laici risale quantomeno al III secolo se non al II, dunque tale divieto risiede già nella “Chiesa primitiva” (cioè pre-Concilio di Nicea) e dunque, secondo il principio archeologista di gran moda a partire dal post-Concilio (ma condannato da S.S. Pio XII), sarebbe da rispettare scrupolosamente, dato che si tratta di una comprovata tradizione. Tuttavia, non è un caso che il modernismo scelga ciò che conviene dalla sua visione distorta dell’antichità e getti a mare canoni e decreti che non gli convengono.
Detto questo, l’uso della ricezione in modo cattolico, cioè in ginocchio oltreché sulla lingua in segno di rispetto e di adorazione, risale quantomeno all’ambiente monastico del V secolo, e di lì si spanderà in tutto il mondo cattolico fino a diventarne la consuetudine, tanto che il Concilio di Trento potè ribadire non solo la necessità di tale pratica, ma il fatto che i preti si comunicassero da soli ed i laici invece ricevessero la Comunione esclusivamente in bocca e da parte dei celebranti risalisse ai tempi apostolici.
Quindi, da dove deriva l’usanza di prendere l’Eucaristia in mano ed in piedi? Ovviamente dal mondo protestante!
Nel protestantesimo, infatti, con la negazione della dottrina della transustanziazione per cui le Specie consacrate diventano il Corpo ed il Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo pur mantenendo le apparenze (gli “accidenti”) del pane e del vino, l’Eucaristia viene ridotta ad un semplice momento di comunione tra pari, di convivialità, di condivisione di un pane benedetto in una sorta di “rievocazione” dell’Ultima Cena, il quale però non è assolutamente Nostro Signore Gesù Cristo in Corpo, Sangue, Anima e Divinità. La negazione di tale dottrina, o al massimo l’ammissione della consustanziazione (la copresenza delle sostanze di Nostro Signore e delle specie eucaaristiche), porta a degli inevitabili mutamenti nella ricezione del Panis angelicus: non più in ginocchio, ma in piedi; non più in bocca, ma in mano. Tale usanza non solo non verrà recipita dal Concilio Vaticano II, ma verrà solo promulgata da Paolo VI nell’Istruzione “Memoriale Domini” del 29 maggio 1969, come indulto alla pratica sacrilega (ma con la raccomandazione che tali abusi cessassero al più presto e si tornasse alla Comunione in ginocchio e sulla lingua) in uso nel Nord Europa, e appunto mutuata dalla “Santa Cena” protestante (la quale altro non è che una parodia della Santa Messa). Queste disposizioni saranno recepite dall’episcopato italiano solo nel 1989, dopo che ormai da anni tale abuso veniva perpetrato (in quanto non esisteva ancora nessuna disposizione in merito da parte dei vescovi). Come se non bastasse, tale disposizione venne furbescamente votata fuori dall’ordine del giorno, coi principali oppositori assenti per garantirsi la maggioranza e con un solo voto di scarto! Smettiamola quindi di sostenere che la Santa Comunione in mano è un “diritto” del fedele: questa è una pratica indultiva, nata da degli abusi eucaristici, quale santità vi è in questo vien da chiedersi! Si dice che derivi dall’usanza della Chiesa a partire dai tempi apostolici, quando, come si è visto, da una parte non è vero, dall’altra se anche fosse sarebbe scadere nell’eresia archeologista, nel recupero cioè di forme ed usanze lecitamente e giustamente abrogate nei secoli per il bene della Chiesa universale. Si ricordi, inoltre, che nell’Istruzione “Redemptionis Sacramentum” del 2004, al punto 92, che è un diritto del fedele ricevere, sempre e comunque, la Santa Comunione in bocca, che in caso di pericolo di profanazione la pratica (lo ripeto, indultiva) della Comunione sulla mano può essere sospesa e che questa può essere praticata solo su proposta dalla Conferenza Episcopale locale (organo affatto di origine divina, ma lasciamo perdere) e su accettazione della Sede apostolica. Quindi, nessuno, neanche il Papa, può vietare di ricevere la Comunione in bocca, e questo non tanto per le Istruzioni in materia del XX secolo e dell’inizio del XXI, quanto perché ben due Concili ecumenici (Costantinopolitano III e di Trento) e due Concili locali (Saragozza e Rouen), insieme all’insegnamento perenne dei Santi pontefici già dall’età apostolica lo prescrivono!
Detto questo, io so cosa fare qualora mi si dovesse mettere dinanzi alla scelta tra comunicarmi in ginocchio e sulla lingua o in ginocchio ed in mano (o anche solo in piedi ed in mano): io scelgo il modo cattolico, cioè, se non mi fosse possibile e fossi in stato di grazia, mi comunicherei solo spiritualmente. D’altronde, come rivelò Nostro Signore a Santa Caterina da Siena, è vero che le nostre Comunioni sacramentali vengono custodite dall’Altissimo in una coppa d’oro, ma anche le nostre Comunioni spirituali vengono custodite in una coppa d’argento. Invito tutti a fare altrettanto e di protestare, a norma del diritto canonico (vedi per l’apponta la “Redemptionis Sacramentum” del 2004), qualora questo diritto ci venisse negato: posto che la ricezione della Santa Comunione non è in sé un diritto, lo è, quando è possibile ed a determinate condizioni (vedi non essere in stato di peccato mortale), il riceverla quantomeno in bocca.”
L’uso di ricevere la comunione in mano nei primi secoli cristiani (quando non esisteva alcuna usanza protestante) non è una storiella e infatti ne da testimonianza il Padre e Dottore della Chiesa Cirillo di Gerusalemme (rispetto al quale, se mi permette, Lei è meno che polvere).
Se vuole sostenere che occorre tutelare chi vuole ricevere in bocca ha ragione, per il resto la sua dissertazione è carnevalesca. Abbia almeno l’onestà di indicare le fonti per verificare la correttezza di quel che afferma riferendoli a uomini del passato. Spono capaci tutti di dire che Papa Pincopallino ha detto così e cosà.
Vada a studiare, se è interessato, no?
Perché fidarsi di seconde e terze voci anziché della fonte?
È pieno il web.
Buon lavoro
Una valanga di MENZOGNE
– la Decretale di Innoicenzo I NON dispone nulla sulla ricezione della Comunione mani/bocca
– il concilio di Rouen (un sinodo locale) NON dispone nulla sulla ricezione della Comunione mani/bocca
– il Concilio Costantinopolitano III NON dispone nulla sulla ricezione della Comunione mani/bocca
– il Concilio di Trento NON dice che la ricezione della Comunione risale all’uso apostolico, ma parla solo della distribuzione
In ogni caso, quand’anche fossero vere certe menzogne che circolano nei siti “tradizionalisti”, va da sé che
– se dal V secolo la Chiesa ha dovuto vietare la comunione in mano, vuol dire che quella pratica esisteva e se il divieto è stato ribadito anche dopo vuol dire che la pratica è proseguita; sicuramente non è stata un’invenzione dei protestanti come certi IMPOSTORI cercano di sostenere
– il tema è disciplinare e non sostanziale: si vieta o si permette in base a ragioni di convenienza (meglio/peggio – sicuro/pericoloso) e non perché una pratica sia santa e l’altra diabolica, altrimenti ci sarebbe stata la dogmatizzazione della comunione in bocca con tanto di anatemi. Che non esistono
Speriamo che prima o poi certi fanatici imbroglioni si estinguano.
Non ci sperare, signore buono, rimarresti molto deluso.
Ah, Beh vedo che stiamo a carissimo amico…
Coraggio signora che il tempo sta per scadere…
VISTO CHE gli Alleati pongono la “domanda cruciale: “la Comunione in mano è volontà di Dio o volontà di satana?” E invitano ai lettori a informarsi e riflettere
LEGGIAMO BENEDETTO XVI che in materia ha scritto:
A) “In primo luogo vorrei dire che ambedue gli atteggiamenti sono possibili e invitare tutti i sacerdoti a esercitare la tolleranza che riconosce a ciascuno la possibilità di scegliere.
B) “Ora, sappiamo bene che fino al secolo IX la comunione veniva ricevuta in piedi e nella mano”
C) “Dobbiamo pur dire che è impossibile che la Chiesa per novecento anni abbia celebrato in maniera indegna l’Eucaristia…. In Cirillo di Gerusalemme , nel secolo IV, troviamo un testo particolarmente bello. Nelle sue catechesi battesimali egli spiega a coloro che stanno per comunicarsi come devono farlo. Essi devono mettersi in fila, fare delle loro mani un trono, porre la destra sulla sinistra, così che essa sia un trono per il Re e, allo stesso tempo, rappresenti una croce. È di questa espressione simbolica colma di bellezza e profondità che egli è preoccupato: le mani dell’uomo formano la croce, che diventa il trono su cui si china il Re”.
D) “Chi riflette su questo riconoscerà quanto sia erroneo polemizzare su questo o quell’atteggiamento. Non dovremmo dimenticarci che non solo le nostre mani sono impure, ma anche le nostre lingue e il nostro cuore, e che noi con la lingua pecchiamo spesso molto più che con le nostre mani”.
CONCLUSIONE: la ricezione della Comunione in mano è lecita, non sacrilega, non è volontà di satana, appartiene alla tradizione della Chiesa.
COROLLARIO: gli “Alleati” sono degli impostori e saranno ovunque riconosciuti come tali. Lupi travestiti da agnelli.
Cordialmente.
Giusto per puntualizzare: San Cirillo di Gerusalemme – quello che testimonia la comunione in mano – è PADRE E DOTTORE DELLA CHIESA.
A proposito di cosa sarebbe satanico: cosa vi fa schiumare di rabbia se pii fedeli vogliono ricevere la Comunione in bocca? Chi, sulla Terra e sotto terra non lo trova sopportabile?
A Gerusalemme e in tutte le chiese orientali la Comunione si riceve in bocca. Si veda l’antichissima liturgia di S. Giovanni Crisostomo (prima che cancellino anche quella).
A nessuno viene in mente che la Comunione in bocca evita sacrilegi e protegge la fede nella Presenza Reale. Fede che il Novus Ordo ha attenuato con l’ambigua frase, presa dalla liturgia protestante e recitata immediatamente dopo la venuta del Signore sotto le Sacre Specie: “Nell’attesa della Tua venuta”. La rimozione dei Tabernacoli completa il desolante quadro preconizzato da Pio XII
Io non schiumo di rabbia se un fedele vuole la comunione in bocca perché faccio così anch’io. Mi irritano le zanzare come te che bestemmiano contro la messa in forma ordinaria e rompono le scatole a chi la riceve in mano accusandoli di blasfemia. Capito piccino? Non esiste nessun blog di novus ordisti dove si leggono robe analoghe a quelle che scrivi tu qui.
Non mi serve andare altrove per leggere i vostri veleni.
Insulti, derisioni, provocazioni: frutti del Novus Ordo e del Concilio?
@forum. Ave Maria!
Non ti crucciare.
Sono i figli delle tenebre.
Quelli che intingono il pennino nel calamaio dell’odio e si firmano con inchiostro di veleno.
Sono quei serpenti che Cristo stesso si occuperà di sistemare.
Sia lodoto ed adorato in ogni momento Gesù nel Santissimo Sacramento.
https://t.me/alleanza3
Non mi cruccio cara Veronica, anzi mi rallegro: perché come suggerisce Tosatti esercito le virtù cristiane, e soprattutto perché i veleni di queste anime malconsigliate vanno sulle infauste riforme che credono di difendere.
In Christo
Amico, non mi pare si stia parlando di metodi che favoriscono o non favoriscono i sacrilegi ma del fatto che la comunione in mano sia o meno un sacrilegio in se considerata. Questi Alleati fanno terrorismo psicologico e sicuramente lo fanno per guadagnarci qualcosa. Le segnalo che riceve l’ostia in bocca non impedisce al sacrilego di sputarla per terra o di estrarla dalla bocca e farne usi indicibili. Si possono fare sacrilegi con un metodo e con l’altro. Sveglia.
Ci guadagniamo qualcosa?
Ah, Beh questo è certissimo, sennò non lo faremmo di certo.
Ci guadagniamo molto di più di quanto lei possa minimamente immaginare,
Ma il nostro tesoro lei non lo conosce…
Quindi resta nostro. Spiace
Imbrogliano aggratis? Generosi….😂
La comunione in mano è come minimo un abuso, tollerato obtorto collo con indulti ma non la regola della Chiesa. Per i sacerdoti cattolici orientali è uno scandalo, come da esperienza personale.
Se la Chiesa ha stabilito nel tempo di ricevere la Comunione in bocca, una ragione c’è.
L’archeologismo maniacale è indiscutibilmente uno dei frutti delle riforme, che pretendono ridicolmente di rifarsi a una Chiesa primitiva nel momento stesso in cui cancellano la fede cattolica
@forum.
Certo.La legge universale della Chiesa, mai abrogata, prevede la Comunione in bocca e in ginocchio.
C’è poco da discutere.
Che poi esistano gentildonne come la signora Luisella che Amore, Rispetto e Umiltà se le mettono sotto i piedi come noncuranti si mettono sotto i piedi il corpo di Cristo quando con la Comunione in mano, cadendo frammenti inevitabilmente accade, e che dimenticano che Gesù Cristo si è inginocchiato davanti agli apostoli, Giuda compreso, per lavargli i piedi implorando di non andare all’inferno è la prova che i nemici di Cristo sono sempre uguali a se stessi.
Rozzi d’animo.
Nobiltà zero.
D’altronde i modi per andare all’inferno ne sono sempre esistiti a milioni.
Se puoi uno decide di andarci per aver calpestato il Creatore o per aver abortito, ad esempio, poco cambia.
Tant’è
@Veronica
La differenza è che oggi i nemici di Cristo occupano i più alti vertici della Chiesa, come ribadito da Mons. Schneider
E in comunione di quale papa si dovrebbe celebrare questa bella messa tradizionale?
SPECIFICARE CHIARAMENTE IL NOME DEL PAPA.
Al momento la Chiesa di Gesù Cristo è in sede vacante essendo morto il Papa legittimo Sua Santità BENEDETTO XVI Martire della Fede.
Oppure è un subdolo tentativo di mascherare la legittimazione dell’antipapa bergoglio?
Avete formato un bel “cartello” ma la manovra NON VI RIUSCIRÀ MAI essa è fallimentare in partenza perché la radice su cui poggia è falsa e marcia.
Et portae inferi non praevalebunt adversus eam.
Ecco.