Loggia Massonica in Vaticano. Agostino Nobile.
28 Marzo 2023
Marco Tosatti
Carissimi StilumCuriali, Agostino Nobile offre alla vostra attenzione queste considerazioni sulle infiltrazioni massoniche dentro le Sacre Mura. Buona lettura e condivisione.
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Loggia massonica in Vaticano
Per capire meglio come è avvenuta l’infiltrazione dei massoni in Vaticano, prima di parlare sulla situazione degli ultimi decenni, riporto alcuni estratti dal mio libro “Anticristo Superstar”.
«Nella ricerca della professoressa Pellicciari “I Papi e la massoneria” (Ares, 2007), sono riportati alcuni passi dei documenti massonici italiani. Durante il pontificato di Gregorio XVI (1831- 46) il carbonaro noto col nome di Vindice, conferma che il programma irrinunciabile della massoneria internazionale è quello di infiltrarsi nella Chiesa, per distruggerla dall’interno: “Dovete presentarvi con tutte le apparenze dell’uomo serio e morale. Una volta che la vostra buona reputazione sia stabilita nei colleghi, nei ginnasi, nelle università e nei seminari, una volta che abbiate catturato la confidenza di professori e studenti, fate in modo che a cercare la vostra compagnia siano soprattutto quanti sono arruolati nella milizia clericale […]. Si tratta di stabilire il regno degli eletti sul trono della prostituta di Babilonia [frase coniata da Martin Lutero – ndt], che il clero marci sotto la vostra bandiera, mai dubitando di seguire quella delle chiavi apostoliche”. Vindice, così scrive al cugino Nubio, capo dell’Alta Vendita [all’interno della carboneria si chiamono cugini e non si parla di loggia, ma di vendita]: “È la corruzione alla grande che abbiamo cominciato, la corruzione del popolo attraverso il clero e del clero per mezzo nostro, la corruzione che senza dubbio ci porterà un giorno a seppellire la Chiesa”.
[…] Chi ci dà in poche parole un quadro chiaro della massoneria attuale è il socialista e criminologo Alain Bauer, Gran Maestro del Grande Oriente di Francia 2000/2003 e collaboratore del presidente francese Nicolas Sarkozy. In una intervista pubblicata il 12 dicembre 2003 sul settimanale Le Nouvel Observateur, tra l’altro, afferma: “Non è un caso se nel testo della Costituzione europea non si pone la questione di introdurre il concetto di eredità giudaico-cristiana […]. Anche in relazione alla bioetica siamo a favore della libertà assoluta, così come per la morale e la ricerca scientifica”».
I libertini etero nella Chiesa ci sono sempre stati, ma leggendo questi documenti non possiamo fare a meno di evidenziare come gli omosessuali e i pedofili, che oggi stanno travolgendo la Chiesa, appartengono alla politica programmata e realizzata dalla massoneria. È molto probabile che a partire dall’800 i massoni abbiano iniziato a infiltrarsi in Vaticano, per raggiungere, tra la prima e la seconda metà del ‘900, i più alti ranghi della curia romana.
Ricordiamo lo scandalo finanziario negli anni ‘70 -‘80 del massone monsignor Paul Marcinkus, presidente della banca vaticana, e del massone monsignor Donato De Bonis, appartenente alla stessa banca. Col CVII il cardinale massone Annibale Bugnini, segretario del Dipartimento pontificio per il culto divino, oltre ad aver cancellato l’antico rito della messa in latino, muta l’orientamento del celebrante. Nella messa tridentina il sacerdote è rivolto verso Dio, alla testa della comunità che guarda l’Onnipotente Signore, come fonte della vita e della speranza. Nel sacramento centrale della messa, Bugnini realizza il capolavoro della massoneria, con una rivoluzione a 180 gradi. Durante l’Eucaristia, il celebrante dà le spalle a Dio volgendosi verso i fedeli, dove l’uomo diventa attore principale. Eucaristia in greco significa “riconoscenza, rendimento di grazie”, con la riforma massonica il ringraziamento viene celebrato voltando le spalle al Signore.
Una volta scoperto avrebbe creato solo problemi, così l’anno seguente Bugnini fu inviato come nunzio in Iran, dove morì “di morte naturale procurata”, verosimilmente per mano dei suoi fratelli massoni. Tra l’altro si scoprì che era salariato con una somma ragguardevole dal Grande Oriente d’Italia a Palazzo il Vascello.
Domanda. Perché Paolo VI, una volta scoperta l’appartenenza alla massoneria di Bugnini con prove inconfutabili, non ha cancellato la riforma liturgica massonica e reintrodotto la Messa Tridentina? Perché, nonostante questi fatti, conosciuti da tutti i prelati, Bergoglio punisce chi celebra la Messa officiata da tutti i santi religiosi della storia? La risposta è una sola.
Nel 1983 il cardinale Joseph Ratzinger rinnovò la condanna in termini inequivocabili: “I fedeli che appartengono alle associazioni massoniche sono in stato di peccato grave e non possono ricevere la santa comunione”. Così, dalla nascita della nuova massoneria nel 1717 a Londra, i pronunciamenti pontifici antimassoni sono 586. Ciò nonostante, secondo non pochi osservatori che hanno studiato i documenti relativi alla loggia massonica in Vaticano, eccettuati Giovanni Paolo I e papa Ratzinger, a partire da chi ha voluto il CVII sul soglio pontificio si sono susseguiti papi masso-tiepidi fino ad arrivare all’attuale demolitore. Il programma su citato “Si tratta di stabilire il regno degli eletti sul trono della prostituta di Babilonia”, stabilito nell’800, con Bergoglio si è realizzato. Due secoli di trame, disprezzo e calunnie contro la Chiesa senza mai arrendersi.
Come ha fatto Bergoglio a raggiungere il soglio pontificio? Sappiamo delle trame della cosiddetta mafia di san Gallo, ma probabilmente più che mafia dovremmo definirla massoneria. Ce lo spiegano nel libro “Via col vento vaticano”, pubblicato nel1999, alcuni religiosi del Vaticano fedeli al Cristo che, sotto lo pseudonimo de I Millenari, eccetto monsignor Luigi Marinelli, sono rimasti ignoti. Ecco, tra l’altro, cosa scrivono:
“Per dare la scalata ai vertici della curia romana si dev’essere sempre in un gruppo compatto e coesivo con un capo cordata, al quale i collaboratori cooptati devono restare consegnati e sempre a disposizione. È un lavoro di anni, a volta di decenni per mettere insieme ecclesistici di una stessa tendenza, presi possibilmente da una medesima regione, se non da una stessa diocesi e limitrofi. (O, aggiungiamo noi, da uno stesso ordine, come quello dei gesuiti). […] Così si assiste al ciclo dell’avvicendamento dei prelati dignitari di un certo gruppo, che per arrivare primo in vetta deve ostacolare l’ascesa e, possibilmente, tagliare la cima agli altri capicordata. Ogni arma è valida per recidere la cordata in concorrenza”. Nota a piè di pagina: “Ad essi oggi è subentrata la massoneria, che in Vaticano la fa da padrona”.
Per chi vuole saperne di più, oltre al citato Via col vento in Vaticano, può cliccare sul sito http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV255a_Agnoli_Massoneria_conquista_Chiesa.html, dove si trova un’ampia descrizione sulla massoneria in Vaticano e sul caso del giornalista massone Mino Pecorelli, che sul suo Osservatore Politico il 12 settembre 1978 pubblicò la lista di nomi e cognomi dei congiurati vaticani. La stessa lista fu pubblicata due anni prima, il 10 agosto 1976, dal settimanale Panorama, senza comunque avere particolari ripercussioni. A differenza di quest’ultima, Pecorelli omette due nominativi riportati da Panorama, e ne aggiunge altri otto. Sedici giorni dopo la pubblicazione della lista Pecorelli, il 28 settembre 1978, muore Giovanni Paolo I.
Sette mesi dopo aver pubblicato la lista, nel marzo 1979, Mino Pecorelli viene fulminato a Roma con quattro colpi di pistola. Roberto Calvi, banchiere legato alla massoneria, soprannominato dalla stampa “Banchiere di Dio” per il suo stretto legame con la Santa Sede, il 17 giugno 1987 fu trovato impiccato sotto il Blackfriars Bridge (Ponte dei Frati neri) di Londra. Michele Sindona, banchiere, conosciuto negli ambienti bancari come “Lo squalo”, era un membro della P2, Propaganda Due, una loggia segreta della Massoneria italiana, con chiari legami con la mafia siciliana. Morì avvelenato in carcere mentre scontava l’ergastolo per l’omicidio dell’avvocato Giorgio Ambrosoli.
La lista completa pubblicata da Pecorelli si trova nel seguente sito: https://notiredmerida.com/2022/08/19/la-lista-pecorelli-la-relacion-de-masones-que-infestaban-el-vaticano/
Agostino Nobile
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Tag: Massoni, nobile, vaticano
Categoria: Generale
DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI PARTECIPANTI ALLA CELEBRAZIONE
DEL XXV DELLA DICHIARAZIONE «NOSTRA AETATE
DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II 6 dicembre 1990
AI DIRIGENTI DELLA «ANTI-DEFAMATION LEAGUE
OF B’NAI B’RITH (FIGLI DELL’ALLEANZA) 22 marzo 1984
DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI PARTECIPANTI AL COLLOQUIO
SULLA DICHIARAZIONE CONCILIARE «NOSTRA AETATE
19 aprile 1985
Si tratta di tre incontri con rappresentanti dell’ebraismo, in particolare con questi “Figli dell’alleanza”.
Mi pare un pochino diverso dal dire che Giovanni Paolo II ha incontrato i rappresentanti delle Logge.
Sull’articolo di Agostino Nobile: siamo sicuri che l’omosessualità sia solo un problema nato dopo il ‘700? San Pier Damiani pubblicava nel 1051 il famoso Liber gomorrhianus..
Il B’nai B’rith è o no un ramo della massoneria?
Trova normale che il dialogo con altre religioni si svolga tramite logge massoniche? Come lo concilia col diritto canonico?
Ufficialmente è un’organizzazione internazionale ebraica. Su che cosa fonda la sua affermazione che si tratti di un ramo della massoneria? Su quanto dice Agnoli? E lui su che cosa basa quanto scrive? Agnoli avrebbe avuto ragione a dire quel che dice se il papa avesse ricevuto una delegazione del Grand Oriente. Ora dire che Giovanni Paolo II ha ricevuto ed elogiato dei massoni perché si dà per scontato che i membri di un’organizzazione lo siano, richiede delle prove e soprattutto una maggiore chiarezza espositiva, del tipo: ” il papa per tre volte ha ricevuto i membri di un’organizzazione internazionale ebraica che è legata alla massoneria per questo o quel motivo”. Altrimenti invece che fare storia si scrivono i volantini del fuan o di lotta continua.
Gentile Don Ettore, con la rete è impossibile negare i fatti. Persino la politicamente corretta Wikipedia lo definisce una loggia, con tanto di fonti in calce.
Ma ci sono anche gli amichevoli discorsi al Rotary Club, fonte vaticana: https://www.vatican.va/content/john-paul-ii/it/speeches/1984/february/documents/hf_jp-ii_spe_19840204_rotary-club.html
Chi vuole, può credere che il Rotary sia un’associazione filantropica di professionisti, colpita da quarant’anni di condanne vaticane, cessate con Giovanni XXIII.
Ma data la svolta antropocentrica della teologia, non ci si meraviglia più di tanto, anzi è del tutto normale che ad una teologia del primato dell’uomo su Dio sia seguita una pastorale della preminenza dell’unitarismo sulla verità, la quale è sfociata infine nella superiorità della diplomazia o filantropia sulla religione positiva e rivelata.
Che l’unità sia stata posta sopra la verità e la politica sopra la dottrina purtroppo è vero.
Per quanto riguarda Giovanni Paolo II ha ragione nel dire che questa associazione ha ascendenze massoniche e le chiedo scusa per non essermi informato meglio.
Però, ad escludere un’appartenenza di papa Wojtyla alla massoneria basterebbero la Evangelium vitae e la Fides et ratio.
Non ho mai detto che Giovanni Paolo II fosse massone, data anche la delicatezza dell’argomento mi baso sempre su fatti documentati da fonti credibili.
Ma trovo grave che un pontefice riceva logge in Vaticano (quali ne siano le ragioni e i presunti meriti) rivolgendosi ad esse come ad amici. Per cui, rimane la perplessità (che non significa negazione, che non è di mia competenza) sulla santità di questo papa, tanto più che la santità di un pontefice non può prescindere dagli atti del suo pontificato
Su Giovanni Paolo II c’è la garanzia di don Dolindo Ruotolo.Il GM si sara’ formato sul grande lavoro dottrinale di GPII (e ovviamente del suo collaboratore Ratzinger).Chi non ha letto nulla di GPII puo’ accontentarsi delle arrampicature sugli specchi, prive di logica,sopra esposte, che si qualificano da sole.L’infiltrazione massonica è vera, ma certe verita’ è meglio darle alle persone serie,non ai pasticcioni confusionari e superficiali venati d’infamita’ latente di cui sono ignari come dell’aria viziata che respirano perchè NON PREGANO.Mi ritengo maschio ma mi dissocio da certi sedicenti maschi.Grazie invece a SCM che da prova di come ragioni un battezzato, uomo o donna .
Per dirla con Lutero che probabilmente non spregia, lei prega forte ma insulta il prossimo ancora più forte. Frutti del Novus Ordo o della sua devozione a Giovanni Paolo II? Faccia lei.
Purtroppo il turpiloquio da saloon non nega i fatti evidenti e ufficiali che riguardano Papa Wojtyla, che i massoni li ha ricevuti ed elogiati tre volte, se ne faccia una ragione
Che ne dite se invece di angosciarci e restare impietriti e col cuore in subbuglio alla lettura di articoli e commenti vari, non sia il caso di mettersi a pregare, ma proprio pregare pregare, per la nostra salvezza, per la conversione dei malvagi e perché avvenga presto il trionfo del Cuore Immacolato di Maria? È certo che sulla Chiesa di Cristo le forze infernali “non praevalebunt”, ma l’autore di ogni male e causa di ogni rovina è scatenato alla massima potenza.
Certamente, “preghiamo-preghiamo-preghiamo” ma ci facciamo anche sentire!
Pe le povere suore di Rupnik, le cose sono cominciate a cambiare quando hanno parlato. Lo considero segno che il silenzio non lo vuole il Signore ma i Suoi nemici
Come sempre Nobile fa centro. Il lettore che ama approfondire troverà interessante quanto segue. È estratto da un articolo di C. A. Agnoli reperibile in rete, che fa riflettere sul possibile cambiamento del concetto di santità e sulla serietà dei processi canonici:
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV255a_Agnoli_Massoneria_conquista_Chiesa.html
e:
http://www.crisinellachiesa.it/articoli/massoneria/massoneria_conquista_chiesa/la_massoneria_alla_conquista_della_chiesa.htm
“Venendo, infine, a Giovanni Paolo II, le sue manifestazioni di benevolenza e di apprezzamento nei confronti della sètta libero-muratoria sono state anch’esse purtroppo assai esplicite.
Egli, invero, ha ricevuto delegazioni delle Logge per ben tre volte: la prima il 22 marzo 1984, la seconda il 19 aprile 1985 e la terza il 6 dicembre 1990.
Nel corso della prima udienza indirizzò ai delegati parole di caloroso benvenuto chiamandoli «cari amici» e proseguendo:
«Sono molto felice di accogliervi in Vaticano. Il versetto di apertura del Salmo 113 viene a proposito: “Come è bello e dolce abitare tutti assieme come fratelli”» (88).
La seconda udienza fu molto più significativa della precedente perché ebbe luogo in occasione delle celebrazioni del ventesimo anniversario di uno dei più importanti documenti del Concilio Vaticano II, sulla cui origine e sul cui contenuto la Massoneria aveva influito in maniera determinante.
In tal modo quella Massoneria apponeva, anche di fronte al mondo intero, la propria firma sotto il documento conciliare e il ricevimento in quella occasione da parte di Giovanni Paolo II, convalidava e confermava quella rivendicata paternità.
Questa partecipazione al Concilio Vaticano II come forza determinante e ispiratrice di almeno uno dei documenti fondamentali di quell’assise non può non sconcertare. Ciò tanto più ove si consideri che detta organizzazione è da anni al centro di aspre polemiche a causa di contatti, attraverso suoi esponenti di spicco, col traffico degli stupefacenti e con la malavita americana (91), nonché per il favore e il sostegno da essa accordato a Playboy, la più famosa rivista pornografica del mondo, impegnata anche nel campo della diffusione della «cultura della droga» (92).
[L’organizzazione] infine, si è segnalata per la lotta senza quartiere che conduce negli USA allo scopo di cancellare dalle istituzioni di quel Paese ogni traccia di cristianesimo (93).
Ciò premesso non può poi ragionevolmente considerarsi casuale il fatto che Giovanni Paolo II abbia scelto come proprio «Teologo di Palazzo» il domenicano Georges Cottier, autore di un saggio intitolato Regards catholiques sur la Franc-Maçonnerie («Uno sguardo cattolico sulla Massoneria»).
In quello scritto, il Cottier auspica «dialogo e collaborazione» tra Chiesa e Massoneria anche «sui valori etici» e «sul piano strettamente dottrinale» nei quali, evidentemente, ritiene che la Chiesa abbia qualcosa da imparare dalla Massoneria cui deve associarsi nella comune «ricerca della verità».
L’affermazione, lo si ammetterà, è piuttosto strana da parte di un esponente di una Istituzione che si afferma di origine divina, arca della verità rivelata e della salvezza, e che ora, invece, riconosce di dovere andare a scuola da un’altra istituzione, o almeno di dovere, con essa, mettersi alla ricerca di una verità evidentemente ancora ignota.
Tanto più strana ove si consideri che, giova ripeterlo, la nuova compagna di strada è stata in passato, nell’arco di 245 anni, anatemizzata dalla Gerarchia ecclesiastica circa 590 volte (94). Eppure tanta è la fiducia che Giovanni Paolo II attribuisce a Cottier che lo ha nominato Presidente della Commissione Teologica (95) che dovrebbe preparare quel Giubileo del Terzo millennio che sembra costituire l’obiettivo massimo del suo lungo governo.
Del resto, come già accennato, Karol Wojtyla è colui che, accogliendo i voti della Massoneria mondiale, ha promulgato nel 1983 il nuovo Codice di Diritto Canonico che, dopo due secoli e mezzo, cancella la scomunica contro gli aderenti della Massoneria.
In questo contesto non può stupire che nell’ultimo Concistoro egli abbia elevato al cardinalato due personaggi che figurano nella lista Pecorelli, e precisamente Fiorenzo Angelini, indicato come iscritto alla sètta fin dal lontano 14 ottobre 1957 (96), e Virgilio Noè, che viene dato come affiliato il 3 aprile 1961 (97).
D’altronde, si è già visto che il «grande elettore» di Giovanni Paolo II è stato quel Cardinal Koenig i cui strettissimi legami con la Massoneria sono stati da noi illustrati e che lo storico della sètta, Aldo Mola, indica come probabilissimo adepto di una riservatissima e assai potente Loggia romana. Né si può trascurare il fatto che Giovanni Paolo II risulta essere membro del Rotary Club, un’associazione non segreta, ma di incontestabile impronta massonica, fondata il 23 febbraio 1905 dall’avvocato massone Paul Harris (1868-1947) di Chicago e da altri tre colleghi, massoni come lui (98).
Il fatto tanto più sconcerta in quanto la Rotary Foundation appoggia la diffusione del Notiziario della Buona Volontà Mondiale, organo neopagano e neognostico del Lucis Trust, già Lucifer Trust”
Ave Maria, io in rete ho reperito questo documento:
https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19831126_declaration-masonic_it.html
Purtroppo il documento non vale a smentire i fatti di cui sopra. Né smentisce che dal 1983 non c’è più la scomunica per i massoni, che inviarono a Giovanni Paolo II un’onorificenza (fonte: Claudio Rendina, Storia dei Papi). Secondo lei cosa pensa Maria di tutto questo?
“Come ha fatto Bergoglio a raggiungere il soglio pontificio? Sappiamo delle trame della cosiddetta mafia di san Gallo, ma probabilmente più che mafia dovremmo definirla massoneria”.
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GENTILE AGOSTINO NOBILE SE QUELLO CHE ATTESTA E’ VERO L’ELEZIONE DI P. FRANCESCO RISULTA ESSERE NULLA!
Si rende conto di quello che scrive?
Sta dando ragione a Cionci, Fusaro e don Minutella.
Danke
..che angoscia!
https://www.tldm.org/news3/johnpauli.htm
Forse l’articolo sembra confuso perché a parte qualche piccolissima imprecisione mette tanta carne al fuoco senza approfondire ma la sostanza rimane più che valida . Basta approfondire le decine di articoli e libri scritti sull’argomento . Del resto i risultati di quanto affermato sono sotto i nostri occhi . Catastrofici . In quanto a Benedetto XVI mi sembra che abbia , per quanto possibile ,tentato di rimediare ad alcuni suoi errori ( vedi parrocchia SS Trinità dei Pellegrini ) cercando di difendere la liturgia .
Figurarsi se tra un Sindona e un Marcinkus non tiravate fuori Bergoglio dal cilindro. Ormai siete alla frutta 😂
Personalmente La ringrazio…i confusi sono altri ! Ho già comperato il Suo libro e lo rileggero una seconda volta.
Nel nuovo rito il sacerdote non dà le spalle a Cristo: la transustanziazione avviene sull’altare davanti a lui e davanti al popolo. Cambia che il popolo vede le Specie e non le spalle del prete. Argomenti seri ce ne sono?
Dà le spalle al Crocifisso e al Tabernacolo (quando ci sono…) E’ un argomento troppo faceto?
Il crocifisso è un oggetto di legno da non idolatrare, le ostie nel tabernacolo sono la stessa cosa di quelle sull’altare dal momento della loro consacrazione: Gesù Cristo il sacerdote lo ha fisicamente davanti e dietro contemporaneamente. Impara, eretico. Peraltro per 1500 anni il tabernacolo se c’era non era dove pensi tu. Infine l’importante eyla posizione ad orientem non davanti o dietro, ma questo è complesso e te lo spiego un’altra volta.
Non c’è nessun bisogno che lei spieghi , la sua arroganza è la frase che rasenta la brutalità “il crocifisso è un oggetto di legno da non idolatrare “, sono sufficienti a spiegare chi è lei, anche se si nasconde pudicamente sotto uno pseudonimo.
Don Z, che è un commentatore abituale non certo un troll arrivato ieri, è certo che sia un gesuita. Spero si sbagli, al solo pensiero mi vengono i brividi
Come sempre Nobile fa centro. Il lettore che ama approfondire troverà interessante quanto segue. È estratto da un articolo di C. A. Agnoli reperibile in rete, che fa riflettere sul possibile cambiamento del concetto di santità e sulla serietà dei processi canonici:
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV255a_Agnoli_Massoneria_conquista_Chiesa.html
e:
http://www.crisinellachiesa.it/articoli/massoneria/massoneria_conquista_chiesa/la_massoneria_alla_conquista_della_chiesa.htm
“Venendo, infine, a Giovanni Paolo II, le sue manifestazioni di benevolenza e di apprezzamento nei confronti della sètta libero-muratoria sono state anch’esse purtroppo assai esplicite.
Egli, invero, ha ricevuto delegazioni delle Logge per ben tre volte: la prima il 22 marzo 1984, la seconda il 19 aprile 1985 e la terza il 6 dicembre 1990.
Nel corso della prima udienza indirizzò ai delegati parole di caloroso benvenuto chiamandoli «cari amici» e proseguendo:
«Sono molto felice di accogliervi in Vaticano. Il versetto di apertura del Salmo 113 viene a proposito: “Come è bello e dolce abitare tutti assieme come fratelli”» (88).
La seconda udienza fu molto più significativa della precedente perché ebbe luogo in occasione delle celebrazioni del ventesimo anniversario di uno dei più importanti documenti del Concilio Vaticano II, sulla cui origine e sul cui contenuto la Massoneria aveva influito in maniera determinante.
In tal modo quella Massoneria apponeva, anche di fronte al mondo intero, la propria firma sotto il documento conciliare e il ricevimento in quella occasione da parte di Giovanni Paolo II, convalidava e confermava quella rivendicata paternità.
Questa partecipazione al Concilio Vaticano II come forza determinante e ispiratrice di almeno uno dei documenti fondamentali di quell’assise non può non sconcertare. Ciò tanto più ove si consideri che detta organizzazione è da anni al centro di aspre polemiche a causa di contatti, attraverso suoi esponenti di spicco, col traffico degli stupefacenti e con la malavita americana (91), nonché per il favore e il sostegno da essa accordato a Playboy, la più famosa rivista pornografica del mondo, impegnata anche nel campo della diffusione della «cultura della droga» (92).
[L’organizzazione] infine, si è segnalata per la lotta senza quartiere che conduce negli USA allo scopo di cancellare dalle istituzioni di quel Paese ogni traccia di cristianesimo (93).
Ciò premesso non può poi ragionevolmente considerarsi casuale il fatto che Giovanni Paolo II abbia scelto come proprio «Teologo di Palazzo» il domenicano Georges Cottier, autore di un saggio intitolato Regards catholiques sur la Franc-Maçonnerie («Uno sguardo cattolico sulla Massoneria»).
In quello scritto, il Cottier auspica «dialogo e collaborazione» tra Chiesa e Massoneria anche «sui valori etici» e «sul piano strettamente dottrinale» nei quali, evidentemente, ritiene che la Chiesa abbia qualcosa da imparare dalla Massoneria cui deve associarsi nella comune «ricerca della verità».
L’affermazione, lo si ammetterà, è piuttosto strana da parte di un esponente di una Istituzione che si afferma di origine divina, arca della verità rivelata e della salvezza, e che ora, invece, riconosce di dovere andare a scuola da un’altra istituzione, o almeno di dovere, con essa, mettersi alla ricerca di una verità evidentemente ancora ignota.
Tanto più strana ove si consideri che, giova ripeterlo, la nuova compagna di strada è stata in passato, nell’arco di 245 anni, anatemizzata dalla Gerarchia ecclesiastica circa 590 volte (94). Eppure tanta è la fiducia che Giovanni Paolo II attribuisce a Cottier che lo ha nominato Presidente della Commissione Teologica (95) che dovrebbe preparare quel Giubileo del Terzo millennio che sembra costituire l’obiettivo massimo del suo lungo governo.
Del resto, come già accennato, Karol Wojtyla è colui che, accogliendo i voti della Massoneria mondiale, ha promulgato nel 1983 il nuovo Codice di Diritto Canonico che, dopo due secoli e mezzo, cancella la scomunica contro gli aderenti della Massoneria.
In questo contesto non può stupire che nell’ultimo Concistoro egli abbia elevato al cardinalato due personaggi che figurano nella lista Pecorelli, e precisamente Fiorenzo Angelini, indicato come iscritto alla sètta fin dal lontano 14 ottobre 1957 (96), e Virgilio Noè, che viene dato come affiliato il 3 aprile 1961 (97).
D’altronde, si è già visto che il «grande elettore» di Giovanni Paolo II è stato quel Cardinal Koenig i cui strettissimi legami con la Massoneria sono stati da noi illustrati e che lo storico della sètta, Aldo Mola, indica come probabilissimo adepto di una riservatissima e assai potente Loggia romana. Né si può trascurare il fatto che Giovanni Paolo II risulta essere membro del Rotary Club, un’associazione non segreta, ma di incontestabile impronta massonica, fondata il 23 febbraio 1905 dall’avvocato massone Paul Harris (1868-1947) di Chicago e da altri tre colleghi, massoni come lui (98).
Il fatto tanto più sconcerta in quanto la Rotary Foundation appoggia la diffusione del Notiziario della Buona Volontà Mondiale, organo neopagano e neognostico del Lucis Trust, già Lucifer Trust”
Caro scm , lei non sa quello
che dice , perché le specie
eucaristiche si vedono
meglio nella Messa Antica
Tridentina , inoltre nella
nuova messa il sacerdote è
rivolto verso il popolo perché
con rabbia quelli del “concilio”
hanno staccato gli altari dai
muri per munire le chiese
di tavole simil protestanti
apparecchiate con le
tovaglie impreziosite dai
merletti della nonna ,come
direbbe il vostro capoccia .
In più la Madonna di Anguera
due o tre messaggi fa ha
detto che il pane dei nemici
è solo pane , e il Corpo ,Anima,
Sangue e Divinità di Gesù si
trova solo nella Chiesa Cattolica .
L’altare della cattedra in San Pietro non è certo in posizione “tridentina” e il celebrante non può dare le spalle al popolo se no non si dirige ad orientem. Sarà un altare post-conciliare?
Risposta: la posizione del celebrante rispetto all’assemblea è in un certo senso irrilevante: le chiese più antiche o basilicali avevano un altare centrale, per cui.i fedeli potevano stare davanti, ai lati o dietro al celebrante. Così avviene anche in San Pietro. I “circumstantes” del Canone romano può indicare questo.
Il discorso dell’altare “versus populum” è nato in seno al movimento liturgico, pensando che la posizione del celebrante fosse sbagliata rispetto alle origini in quanto nascondeva all’assemblea l’azione sacra.
Tra l’altro, il “vedere” i gesti e ascoltare meglio le parole del sacerdote avrebbe avuto una finalità didattica; queste idee circolavano già molti anni prima del Vaticano II e in certi ambienti d’avanguardia come, ad esempio, la Pro Civitate christiana di Assisi, già si celebrava la Messa (di San Pio V), versus populum.
Il discorso, però, a partire dal 1965, assunse una connotazione sempre più ossessiva, in due sensi: primo, che si dovesse a qualunque costo celebrare versus populum, tanto che certi preti pensavano e pensano che la Messa non sia valida altrimenti; secondo, che ciò che la Chiesa aveva fatto per almeno mille anni fosse da rigettare con odio e disprezzo, come un torto immenso arrecato ai fedeli.
Allora il discorso del sacerdote “spalle al popolo” o “rivolto al popolo”, a mio avviso non ha alcun senso.
Anche la Messa di San Pio V si poteva e si potrebbe celebrare “rivolti al popolo”; purtroppo, però, quell’idea assemblearistica, marxisteggiante, tipica di quegli anni di “spoliazione” come ebbe a definirli il card. Siri, ad aver travisato completamente il significato della Messa, in cui l’unico protagonista deve essere Cristo. E sicuramente è stata travisata anche l’idea che i più seri protagonisti del movimento liturgico portavano avanti. Del resto, il rito di Paolo VI, con buona pace di progressisti, conservatori e tridentini, non è ciò che la Sacrosanctum Concilium aveva richiesto.
Risposta: Nel suo libro Le rite et l’homme, Louis Bouyer scrive: “L’idea che la basilica romana sarebbe la forma ideale della chiesa cristiana, perché permetterebbe una celebrazione in cui il prete e i fedeli si disporrebbero faccia a faccia, è un completo controsenso. È l’ultima delle cose a cui gli antichi avrebbero pensato” (p. 241).
Comunque, come abbiamo già visto, il preciso orientamento delle chiese, come lo si riscontra a partire dal secolo IV-V, non avrebbe avuto senso se non fosse stato in stretta relazione con l’orientamento nella preghiera.
Vi prego non pubblicate articoli così confusi. Il migliore metodo per individuare un massone è come si comporta non cosa dice qualcuno. Inoltre cerchiamo di non mettere errori che inficiano poi tutto il ragionamento ad esempio Bugnini morì a Roma non in Iran; che fosse massone è un dato abbastanza certo lo scoprì per caso il cardignale Gagnon, Bugnini stessa ammise che lo accusavano di essere massone anche se lo negava, il grave è che la Chiesa lo relegò in Iran invece di prendere provvedimenti contro di lui.
Concordo, non ha neppure importanza se fosse massone, o se gli altri ideatori del rito fossero in buona fede, conta il risultato che si sta rivelando disastroso per la fede. Chi lo attribuisse ad altre misteriose cause, può fare il raffronto con le sempre più vessate prrocchie Vetus Ordo
Il giovane brillante teologo Joseph Ratzinger era Perito Conciliare al seguito del cardinal Frings, il quale, secondo Maria Simma, era massone: lei lo afferma copertamente, ma si capisce e individua l’allusione.