Cina. Vescovo di Hong Kong a Pechino in Visita Ufficiale. Forse Preludio a….?
9 Marzo 2023
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, il maestro Aurelio Porfiri, che si trova in questi giorni a Hong Kong, ci ha inviato queste poche righe scritte sul tamburo – un metropolitana – per dare una notizia di rilievo. Buona lettura e condivisione.
§§§
Una visita importante
La diocesi di Hong Kong ha annunciato oggi, 9 marzo 2023, che il vescovo Stephen Chow visiterà Pechino in una storica visita di 5 giorni. Sarà accompagnato dal vescovo ausiliare Joseph Ha e dal Vicario generale Peter Choy.
Il viaggio di compie su invito della diocesi di Pechino e naturalmente non è pensabile che una visita del genere non sia stata pianificata in accordo con il Vaticano nel quadro di quell’avvicinamento promosso con l’accordo provvisorio recentemente rinnovato e che ha avuto non pochi oppositori da una parte e dall’altra.
Sarà questo il preludio ad un viaggio del Santo Padre in Cina? Difficile dirlo, anche perché nei mondi sino-vaticani la segretezza è un’arte.
Certo il viaggio lascia ben sperare anche perché i vescovi Chow e Ha hanno dimostrato una buona visione della situazione e hanno manifestato il desiderio di mantenere un equilibrio non facile in un contesto di non poche tensioni sociali ed ecclesiali. Questa visita rincuorerà tutti quei cattivi cinesi che, in quanto tali, vogliono sentirsi patrioti ma anche uniti in comunione con il successore di Pietro, il Papa. La visita avrà inizio il 17 aprile.
§§§
Aiutate Stilum Curiae
IBAN
IT79N0200805319000400690898
BIC/SWIFT
UNCRITM1E35
§§§
Condividi i miei articoli:
Tag: chow, hong kong, pechino, porfiri
Categoria: Generale
L’unico posto dove può e deve andare il “”santo padre”” è una bella Rsa. E rimanerci. Sarebbe solo un atto di civiltà.
“…Sarà questo il preludio ad un viaggio del Santo Padre in Cina?”
Se per “Santo Padre” si intende l’adepto di pachamama, allora andrà a ritirare i 30 denari
Come scriverebbe un addetto a questioni legali in calce a un messaggio, “senza pregiudizio alcuno”, e senza pregiudizio vorremmo guardare a questo possibile viaggio in Cina. Ciò nonostante, non si può non pensare al protagonista di tale ipotetico viaggio, ovvero uno che banalizza la fede cattolica come un grande luogo di perdono e di giustificazione dei peccati, uno che non presenta mai Cristo come Colui che tutto può, come l’unico che può salvare l’uomo, uno che non ne sottolinea mai la regalità come invece faceva Papa Wojtyla, uno che ha fatto portare idoli pagani in Vaticano. È quindi più giusto chiamarla perplessità e non pregiudizio? Io credo di sì.