Médias-Presse-Info: “A Francesco (Attila Romano) Libera Nos, Domine…
25 Febbraio 2023
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione, nella nostra traduzione, questo commento di Médias-Press-Info, che ringraziamo per la cortesia. Nella fotografia il Pontefice sta dicendo: “Ascoltatemi, tradizionalisti, il vostro carnevale liturgico è finito”. Buona lettura e diffusione.
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Con un rescritto Francesco conferma che intende continuare a cercare di distruggere la Chiesa cattolica da cima a fondo, in modo che l’uso delle chiese parrocchiali per i gruppi che celebrano con il rito preconciliare [la cosiddetta Messa di San Pio V], così come l’uso del vecchio Messale Romano del 1962 da parte dei sacerdoti ordinati dopo il 16 luglio 2021, possa essere concesso solo dal vescovo dopo aver ottenuto il permesso della Santa Sede. Ecco come Vatican.news riporta questo nuovo oukase da buttare, come i precedenti tentativi dell’adoratore della Pachamama che ha dichiarato di non volere più il titolo di “Vicario di Gesù Cristo” (1):
Papa Francesco ha confermato in modo inequivocabile due punti specifici del Motu Proprio Traditionis custodes, il documento che nel luglio 2021 ha ridefinito le norme sull’uso del vecchio messale ripristinando l’autorità dei vescovi su tali celebrazioni. Lo ha fatto in un rescritto dopo un’udienza con il prefetto del dicastero per il Culto divino, il cardinale Arthur Roche, lunedì 20 febbraio. I due punti, che sono stati oggetto di diverse interpretazioni e di recenti dibattiti, anche sui media, riguardano l’uso delle chiese parrocchiali e la possibile creazione di parrocchie personali per i gruppi che celebrano secondo il messale del 1962, promulgato da Giovanni XXIII prima del Concilio Vaticano II, nonché l’uso di questo messale da parte dei sacerdoti ordinati dopo il 16 luglio 2021, cioè dopo la pubblicazione del Motu Proprio.
In realtà, il contenuto della Traditionis custodes era già sufficientemente chiaro sui due punti per i quali il vescovo, prima di decidere, deve chiedere l’autorizzazione del dicastero per il Culto divino, che secondo il Motu Proprio esercita l’autorità della Santa Sede in questa materia. Spetta quindi al dicastero, a seconda delle circostanze, dare il suo eventuale assenso all’ordinario diocesano. Dopo aver ribadito, senza possibilità di equivoci, che i due casi in questione sono “dispense riservate in modo speciale alla Sede Apostolica”, e che quindi i vescovi sono tenuti a chiedere l’autorizzazione alla Santa Sede, il rescritto di Papa Francesco precisa che “se un vescovo diocesano ha concesso dispense nei due casi sopra menzionati, è tenuto a informare il Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, che valuterà i singoli casi”. Pertanto, in presenza di concessioni di chiese parrocchiali, di istituzione di parrocchie personali e del nihil obstat per l’uso del messale preconciliare da parte dei sacerdoti ordinati dopo il luglio 2021, stabilito dall’autorità diocesana senza il consenso di Roma, il vescovo dovrà riprendere la procedura e adeguarsi alla risposta del dicastero. Infine, con il nuovo rescritto papale, Francesco “conferma quanto stabilito” nelle risposte ai dubia emersi dopo la pubblicazione della Traditionis custodes; risposte pubblicate con alcune note esplicative il 4 dicembre 2021.
Ci sono ancora cattolici della Tradizione che credono che Bergoglio voglia loro fare del bene? Francesca de Villasmundo tornerà presto su questo nuovo deplorevole episodio dell’Attila romano nelle nostre colonne.
A Francesco libera nos Domine!
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(1) Nella sua edizione 2020, l'”Annuario Pontifio”, l’annuario vaticano pubblicato annualmente con tutte le informazioni sulla gerarchia della Chiesa cattolica, abbandona la designazione del Papa come “Vicario di Gesù Cristo”. Questa viene relegata in una nota a piè di pagina come “titolo storico”. Per il cardinale Gerhard Ludwig Müller, questo non è altro che “barbarie teologica”.
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Tag: medias presse, mpi, rescritto, vetus ordo
Categoria: Generale
Ennesimo muro eretto dal Papa dei “ponti”. La Messa tridentina deve essere un vero pericolo per la Chiesa!
Nessun permesso deve però essere chiesto per benedire le coppie omosessuali: come mai Papa Francesco non ha normato su questo dilagante fenomeno?
Perché bergoglio è parte atttiva e integrante del sistema. Per render l’idea…È come auspicare che Riina, Provenzano o Messina Denaro si oppongano, o si fossero opposti, alla mafia.
Gesù quando lo butemo fora a peade in cuo.
Ciao Dino,
vedo da un bel po’ che sei uno portato al dialogo 😂
E’ un linguaggio particolarmente veneto, scurrile e moralmente intollerabile