Sulla (In)Validità del Motu Proprio “Traditionis Custodes”.

23 Febbraio 2023 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, riceviamo dal Portogallo, da un amico canonista del nostro sito, queste considerazioni che sono state espresse nel corso di un evento che potete ascoltare in questo collegamento. Ringraziamo l’amico canonista – che non è l’autore del testo che state per leggere, ma che trova abbia interesse e solidità. Buona lettura e condivisione.

§§§

 

 

SULLA (IN)VALIDITÀ

DEL MOTU PROPRIO DI FRANCESCO

“TRADITIONIS CUSTODES” DEL 16 LUGLIO 2021

 

 

INTRODUZIONE

 

  1. La presente riflessione ha lo scopo di verificare se il Motu Proprio di Francesco, Traditionis custodes,del 16.07.2021 (1), sull’uso della cosiddetta “liturgia romana”, sia valido o meno alla luce del Diritto Canonico.

 

  1. Nella lettera di presentazione di questo Motu Proprio ai Vescovi di tutto il mondo (2), Francesco si paragona a San Pio V, il Papa che unificò il rito della celebrazione della Messa nella Chiesa Latina con la Bolla ‘Quo primum’, del 14.07.1570 (3).

Più che confrontare Papi, l’importante è confrontare le loro decisioni. Da questo confronto sarà possibile determinare se il Motu Proprio di Francesco è valido o meno alla luce del Diritto Canonico.

 

(I)

PARTE STORICA

 

(A)

LA BOLLA DI SAN PIO V,

QUO PRIMUM, DEL 14 LUGLIO 1570

 

  1. “Tra gli altri decreti del Concilio di Trento, spettava […] stabilire l’edizione e la correzione dei libri sacri: […] [P]ubblicato il Catechismo […] e corretto il Breviario […], in modo che al Breviario corrispondesse il Messale, come è giusto e opportuno (essendo sommamente opportuno che, nella Chiesa di Dio, vi sia un solo modo di salmodiare e un solo rito per celebrare la Messa), sembrava […] necessario provvedere, al più presto, al resto di questo compito, cioè alla redazione del Messale”. (4)

 

  1. Il lavoro di redazione del Messale tridentino fu affidato da San Pio V “ad una commissione di uomini dotti. Questi cominciarono a collazionare accuratamente tutti i testi con quelli antichi della […] Biblioteca Vaticana e con altri, corretti o invariati, che venivano richiesti da ogni parte. Poi, dopo aver consultato gli scritti degli antichi e degli autori approvati, che ci hanno lasciato documenti riguardanti l’organizzazione di questi stessi riti, hanno riportato il Messale vero e proprio alla norma e al rito dei Santi Padri”. (5)

 

  1. Affinché “tutti e in tutti i luoghi” adottassero e osservassero “le tradizioni della Santa Chiesa Romana, Madre e Maestra di tutte le Chiese”, San Pio V decretò e ordinò, nella Bolla Quo primum, del 14.07.1570, che “la Messa, in futuro e per tutti i tempi, non sarà cantata o recitata in altro modo che questo, secondo il Messale”, da Lui pubblicato, “in tutte le Chiese” (6).

Inoltre, San Pio V concesse il seguente indulto: che d’ora in poi, “per cantare o pregare la Messa in qualsiasi Chiesa, si possa seguire senza restrizioni questo Messale con il permesso e la facoltà di usarlo liberamente e lecitamente, senza alcuno scrupolo di coscienza, e senza incorrere in alcuna pena, sentenza e censura, e questo per sempre”. (7)

 

(B)

LA COSTITUZIONE APOSTOLICA DI PAOLO VI,

MISSALE ROMANUM, DEL 3 APRILE 1969

 

  1. Quattro secoli dopo, “il Concilio Ecumenico Vaticano II, promulgando la Costituzione […] ‘Sacrosanctum Concilium’, ha posto le basi per la riforma generale del Messale Romano” (8).
  2. Tuttavia, nella Costituzione Apostolica ‘Missale romanum’, del 03.04.1969, ciò che Paolo VI approvò non fu una “riforma generale del Messale Romano”: fu il “nuovo Messale Romano” (9), che non c’è nessuno che non ammetta che si allontanò “in modo impressionante, sia nel suo insieme che nei dettagli, dalla teologia cattolica della Santa Messa, come formulata nella sessione XXII del Concilio di Trento, che, fissando definitivamente i ‘canoni’ del rito, innalzava una barriera insormontabile contro ogni eresia che potesse colpire l’integrità del Mistero”. (10)

 

(C)

IL MOTU PROPRIO DI BENEDETTO XIV,

‘SUMMORUM PONTIFICUM’, DEL 7 LUGLIO 2007

 

  1. Dopo altri quattro decenni, Benedetto XVI riconobbe che “in talune regioni non pochi fedeli aderirono e continuano ad aderire con tanto amore ed affetto alle antecedenti forme liturgiche, le quali avevano imbevuto così profondamente la loro cultura e il loro spirito” (11).

 

  1. “A seguito delle insistenti preghiere di questi fedeli, a lungo soppesate già dal […] Predecessore Giovanni Paolo II, e dopo aver ascoltato […] i Padri Cardinali nel Concistoro tenuto il 22 marzo 2006, avendo riflettuto approfonditamente su ogni aspetto della questione, dopo aver invocato lo Spirito Santo e contando sull’aiuto di Dio” (12), lo stesso Benedetto XVI stabili nel Motu Proprio ‘Summorum Pontificum’ del 7/7/2007:
  2. a) Che “[i]l Messale Romano promulgato da Paolo VI è la espressione ordinaria (cioè, corrente) della ‘lex orandi’ (‘legge della preghiera’) della Chiesa Cattolica di rito latino.” (13)
  3. b) Che “il Messale Romano promulgato da S. Pio V e nuovamente edito dal B. Giovanni XXIII deve venir considerato come espressione straordinaria [cioè, tradizionale] della stessa ‘lex orandi’ e deve essere tenuto nel debito onore per il suo uso venerabile e antico.” (14)

 

  1. Benedetto XVI chiari ulteriormente nel sopra citato Motu Proprio:
  2. a) Che “[q]ueste due espressioni della ‘lex orandi’ della Chiesa non porteranno in alcun modo a una divisione nella lex credendi (‘legge della fede’) della Chiesa; sono infatti due usi dell’unico rito romano.” (15)
  3. b) Che, “[p]erciò è lecito celebrare il Sacrificio della Messa secondo l’edizione tipica del Messale Romano promulgato dal B. Giovanni XXIII nel 1962 e mai abrogato, come forma straordinaria [cioè, tradizionale] della Liturgia della Chiesa”. (16)

 

(D)

IL MOTU PROPRIO DI FRANCESCO,

TRADITIONIS CUSTODES, DEL 16 LUGLIO 2021

 

  1. Meno di un decennio e mezzo più tardi, dopo aver tenuto conto di alcuni (presunti) “auspici formulati dall’episcopato” (quale?…) e aver “ascoltato” (?…) un (presunto) “parere della Congregazione per la Dottrina della Fede” (quale?…) — ma senza aver invocato lo Spirito Santo (!…) né aver confidato nell’aiuto di Dio (!…) —, Francesco ritenè “opportuno” rivedere questa “situazione” (17).

 

  1. Poi, stabili nel Motu proprio ‘Traditionis custodes’, del 16/7/2021:
  2. a) Che “[i] I libri liturgici promulgati dai santi Pontefici Paolo VI e Giovanni Paolo II, in conformità ai decreti del Concilio Vaticano II, sono l’unica espressione della lex orandi del Rito Romano.” (18)
  3. b) Che “l’uso del Missale Romanum del 1962’ (sic) deve essere fatto (soltanto) in certe e determinate condizioni, peraltro (molto) ristrette.” (19)
  4. c) Che “[l]e norme, istruzioni, concessioni e consuetudini precedenti, che risultino non conformi con quanto disposto dal […] Motu Proprio, sono abrogate.” (20)

 

(II)

PARTE CRITICA

 

(A)

CRITICA INTERNA

DEL MOTU PROPRIO DI FRANCESCO,

TRADITIONIS CUSTODES, DEL 16 LUGLIO 2021

 

  1. Il Motu Proprio di Francesco, Traditionis custodes, del 16.07.2021, è in se stesso insanabilmente contraddittorio:
  2. a) Se i libri liturgici promulgati da Paolo VI e Giovanni Paolo II, in conformità ai decreti del Concilio Vaticano II, sono l’unica espressione della lex orandi del Rito romano, allora non si può fare uso “del Missale Romanum del 1962” (sic).
  3. b) Se si può fare uso “del Missale Romanum del 1962” (sic), anche se a condizioni limitate, allora i libri liturgici promulgati da Paolo VI e Giovanni Paolo II, in conformità con i decreti del Concilio Vaticano II, non sono l’unica espressione della lex orandi del Rito romano.

 

  1. È impossibile obbedire a precetti inconciliabili: uno di essi deve essere considerato inesistente, mediante un’interpretazione abrogante. L’interpretazione abrogante è un tipo di interpretazione restrittiva di un precetto portato alle sue ultime conseguenze: la lettera del precetto è talmente ristretta da essere svuotata di ogni contenuto.

 

  1. Nella lettera di presentazione del Motu Proprio ai Vescovi di tutto il mondo, dopo aver ricordato che “[…] Paolo VI […] dichiarò che la revisione del Messale Romano, condotta alla luce delle più antiche fonti liturgiche, aveva come scopo di permettere alla Chiesa di elevare, nella varietà delle lingue, ‘una sola e identica preghiera’ che esprimesse la sua unità […]” (21), Francesco afferma: “Questa unità intendo che sia ristabilita in tutta la Chiesa di Rito Romano.” (22)

 

  1. Quindi, l’intenzione di Francesco, esposta nel Motu Proprio Traditionis custodes del 16.07.2021 e nella lettera di presentazione ai Vescovi di tutto il mondo, non lascia spazio a dubbi:
  2. a) I libri liturgici promulgati da Paolo VI e Giovanni Paolo II in conformità ai decreti del Concilio Vaticano II, diventano l’unica espressione della lex orandi del Rito Romano; — per cui:
  3. b) Non si può più fare uso “del Missale Romanum del 1962” (sic).

 

  1. Tuttavia, vale la pena chiedersi se questa decisione di Francesco sia valida o meno alla luce del Diritto Canonico.

Per farlo, bisognerà confrontarla con le decisioni prese dai suoi predecessori su questa materia.

 

(B)
CRITICA ESTERNA (EQUIVOCATA)
DEL MOTU PROPRIO DI FRANCESCO,
TRADITIONIS CUSTODES, DEL 16 LUGLIO 2021

  1. Contrariamente a quanto è stato affermato, il Motu Proprio di Francesco, Traditionis custodes, del 16.07.2021, non deve essere confrontato con il Motu Proprio di Benedetto XVI, Summorum pontificum, del 07.07.2007, ma con la Bolla di San Pio V, Quo primum, del 14.07.1570.

 

  1. Il Motu Proprio Summorum Pontificum fu un provvedimento essenzialmente pragmatico di Benedetto XVI, dettato dalla necessità di salvaguardare il bene delle anime dei fedeli che, legittimamente, “aderirono e continuano ad aderire con tanto amore ed affetto alle antecedenti forme liturgiche, le quali avevano imbevuto così profondamente la loro cultura e il loro spirito”.

 

  1. In sostanza, Benedetto XVI non ha fatto altro che ricordare:
  2. a) Che l’edizione tipica del Messale Romano, promulgata (da San Pio V e rivista) da Giovanni XXIII nel 1962, non è mai stata (e non può essere) abrogata;
  3. b) Che la celebrazione del Sacrificio della Messa nella forma tradizionale della liturgia della Chiesa, unificata con la Bolla Quo primum, è (e sarà sempre) lecita; — e
  4. c) Che la forma tradizionale della celebrazione del Sacrificio della Messa non porta (e non porterà) in alcun modo una divisione nella lex credendi della Chiesa, perché è uno degli usi dell’unico rito romano.

 

  1. È, quindi, con la Bolla Quo primum che il Motu proprio Traditionis custodes deve essere confrontato.

 

(C)
CRITICA ESTERNA (CORRETTA)
DEL MOTU PROPRIO DI FRANCESCO,
TRADITIONIS CUSTODES, DEL 16 LUGLIO 2021

 

  1. In che misura il Motu Proprio Traditiones custodes di Francesco è in conflito con la Bolla‘Quo primum di San Pio V?
  2. a) Cercare di abrogare qualsiasi norma, istruzione, concessione e consuetudine precedente che non sia conforme a quella del Motu proprio Traditiones custodes significa cercare di riformare la Bolla Quo primum.
  3. b) Affermare che l’unica espressione della lex orandi del Rito romano sono i libri liturgici promulgati da Paolo VI e Giovanni Paolo II in conformità ai decreti del Concilio Vaticano II significa che l’unica espressione della lex credendi nella Chiesa latina sono i decreti del Concilio Vaticano II e che la Messa Tridentina non è più espressione della stessa lex, pur essendo saldamente stabilita nella tradizione apostolica.

 

  1. Per risolvere questo conflitto, occorre tenere presente:

In primo luogo: — Che il Romano Pontefice è infallibile (anche) quando detta leggi che vincolano tutta la Chiesa. Una legge universale che Egli detta in quanto detentore della suprema potestà della Chiesa, anche se non è una definizione esplicita di una certa dottrina, sarà una statuizione definitiva equivalente a una definizione ex cathedra, purché sia propriamente una legge, perpetua, vincolante per tutta la Chiesa e che riguarda le consuetudini. Il Romano Pontefice, quindi, è infallibile sia quando parla ex cathedra sia quando detta una tale legge universale, perché, così come definisce i costumi buoni e i cattivi in una definizione propriamente ex cathedra, lo stesso fa in una legge universale che ne prescrive per sempre la loro osservanza come un bene e proibisce per sempre la loro non osservanza come un male. (24)

In secondo luogo: — Che “ogni appello esclusivista al Concilio Vaticano II, come se si trattasse di una nuova teologia e di un completo abbandono dei dogmi precedenti, con il pretesto che si vive in una Chiesa post-conciliare, significa [secondo Henri de Lubac, S.J.] un’apostasia dalla fede ed è in aperta opposizione alla dottrina della Chiesa” (25).

In terzo luogo: — Che un Papa che voglia porre fine ai riti ecclesiastici stabiliti nella tradizione apostolica è scismatico (26).

In quarto ed ultimo luogo: — Che le leggi umane positive si presumono giuste e, quindi, in caso di dubbio, è obbligatorio obbedirle; ma se è moralmente certo che sono ingiuste, se sono ingiuste soltanto formalmente, è lecito obbedirle; ma se sono materialmente ingiuste, non è mai lecito obbedirle, nemmeno per evitare scandali.

 

  1. Da quanto sopra esposto, si possono trarre le seguenti conclusioni:

1ª conclusione. — Il Motu Proprio di Francesco, Traditionis custodes, del 16.07.2021, è del tutto invalido alla luce del Diritto Canonico, perché viola una legge che equivale a una definizione ex cathedra, come legge universale e perpetua sui costumi, e, quindi, infallibile e irreformabile di per sé: la Bolla di San Pio V, Quo primum, del 14.07.1570.

2ª conclusione. — Con il Motu Proprio Traditionis custodes, del 16.07.2021, Francesco ha commesso eresia, apostasia e scisma, perché contraddice il dogma dell’infallibilità del Romano Pontefice, fa un appello esclusivista al Concilio Vaticano II, e vuole eliminare la Messa tridentina, nonostante sia saldamente stabilita nella tradizione apostolica.

3ª conclusione. — Non è lecito per nessun cattolico obbedire al Motu proprio di Francesco, Traditionis custodes, del 16.07.2021; piuttosto, è dovere di ogni cattolico disobbedire ad esso, anche se dia luogo a scandalo/i com questo.

4ª ed ultima conclusione. — La celebrazione della Messa secondo il Messale Tridentino è sempre lecita ovunque, e non può mai essere limitata o punita, in virtù dell’indulto concesso per sempre da San Pio V nella Bolla Quo primum, del 14.07.1570.

 

(Firmato: — Servo inutile.)

 

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(NOTE)

 

(1) Consultabile sul sito ufficiale della Santa Sede: https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2021/07/16/0469/01014.html

 

(2) Consultabile sul sito ufficiale della Santa Sede:
https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2021/07/16/0469/01015.html

 

(3) Consultabile, ad esempio, sul sito web ‘IntraText’: http://www.intratext.com/IXT/LAT0816/_P1.HTM

 

(4) S, PIO V, Bolla Quo primum, del 14.07.1570, § Cumque.

 

(5) Ibid., § Quare eruditis.

 

(6) Cfr. ibid., § Ut autem.

 

(7) Ibid., § Atque ut.

 

(8) PAOLO VI, Constituzione apostolica Missale romanum, de 03.04.1969 — consultabile sul sito ufficiale della Santa Sede: https://www.vatican.va/content/paul-vi/pt/apost_constitutions/documents/hf_p-vi_apc_19690403_missale-romanum.html —, § Recens.

 

(9) Cfr. ibid., § Ad extremum.

(10) CARDINALI OTTAVIANI E BACCI, Bref examen critique du Nouvel Ordo Missae. Pour célébrer l’année de l’Eucharistie, Issy-les-Moulineaux 2004, p. 65.

 

(11) BENEDETTO XVI, Motu proprio Summorum pontificum, de 07.07.2007 — consultabile sul sito ufficiale della Santa Sede: https://www.vatican.va/content/benedict-xvi/pt/motu_proprio/documents/hf_ben-xvi_motu-proprio_20070707_summorum-pontificum.html

—, § Aliquibus.

 

(12) Ibid., § Instantibus.

 

(13) Ibid., art. 1, 1º paragrafo, 1ª frase (aggiunta della nostra responsabilità).

 

(14) Ibid., art. 1, 1º paragrafo, 2ª frase (aggiunta della nostra responsabilità).

 

(15) Ibid., art. 1, 1º paragrafo, 3ª frase.

 

(16) Ibid., art. 1, 2º paragrafo, 1ª frase (aggiunta della nostra responsabilità).

 

(17) Cfr. FRANCESCO, Motu proprio Traditionis custodes, del 16.07.2021, prefazione, 4º paragrafo.

 

(18) Ibid., art. 1.

 

(19) Ibid., arts. 2 ad 7.

 

(20) Ibid., art. 8.

 

(21) FRANCESCO, Lettera ai Vescovi di tutto il mondo per presentare il Motu proprio Traditiones custodessull’uso della Liturgia romana anteriore alla riforma del 1970, del 16 luglio 2021, 10° paragrafo, penultima frase.

 

(22) Ibid., 10º paragrafo, ultima frase: cfr. CONGREGAZIONE PER IL CULTO DIVINO E LA DISCIPLINA DEI SACRAMENTI, Risposte del 18/12/2021, ai Dubia su alcune disposizioni della Lettera Apostolica in forma di Motu Proprio Traditiones Custodes del Sommo Pontefice Francesco ai Presidenti delle Conferenze Episcopali — consultabile sul sito ufficiale della Santa Sede: https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2021/12/18/0860/01814.html — introduzione, secondo paragrafo.

 

(23) In definitiva, il Motu Proprio Summorum Pontificum fu promulgato da Benedetto XVI in continuità e in consonanza con la Bolla di Gregorio XVI, Cum Sanctissimum, del 07.07.1604, e la Bolla di Urbano VIII, Si quid est, del 02.09.1634, che si limiteranno a confermare e ribadire, a loro modo, il contenuto della Bolla Quo primum di San Pio V.

 

(24) V. J. MUNCUNILL, S.J., Tractatus de Christi Ecclesia, Barcelona 1914, nº 508: cfr. PROFESSORI GESUITI DELLE FACOLTÀ TEOLOGICHE DELLA SPAGNA, Sacrae Theologiae Summa, vol. 1, 3ª ed., Madrid 1955, trat. 3, nº 704.

 

(25) Estratto dalla conferenza tenuta nell’agosto 1967 dal (futuro) Cardinale presso l’Istituto del Rinnovamento della Chiesa dell’Università di Toronto, in Canada, pubblicata nei Cahiers du Témoignage Chrétien del 01.09.1967.

 

(26) V. SUÁREZ, De charitate, disp. 12, sec. 1, nº 2.

 

(27) V. SUÁREZ, De legibus, liv. 1, cap. 9, nn. 11 e 20.

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22 commenti

  • Gabriela Danieli ha detto:

    🌹La Madonna ai sacerdoti Suoi figli prediletti.

    18 ottobre 1975. Festa di San Luca Evangelista.
    Siate nella gioia.

    «Ti ho scelto, figlio, per questa semplice ragione: perché sei il più povero, il più piccolo, il più limitato. Umanamente sei il più sprovveduto.
    Ti ho scelto perché nella tua vita il mio Avversario era ormai riuscito a cantare vittoria. Nella tua esistenza ti ho fatto vivere come in anticipo quanto Io stessa farò nel momento del mio più grande TRIONFO.
    Il mio Avversario crederà un giorno di cantare completa vittoria: sul mondo, sulla Chiesa, sulle anime.
    Sarà soltanto allora che Io interverrò – terribile e vittoriosa – perché la sua sconfitta sia tanto più grande, quanto più sicura era la sua certezza di aver vinto per sempre.
    Quanto si sta preparando è cosa tanto grande, che mai così è stata dalla creazione del mondo:
    per questo già tutto è stato predetto nella Bibbia.
    Vi è già stata annunciata la terribile lotta fra me “la Donna vestita di sole”, e “il Dragone rosso”, Satana, che ora riesce a sedurre molti con l’errore dell’ateismo marxista. Vi è già stata annunciata la lotta fra gli Angeli e i miei figli, contro i seguaci del dragone guidati dagli angeli ribelli. Soprattutto è già stata chiaramente annunciata LA MIA COMPLETA VITTORIA.
    Voi, figli miei, siete stati chiamati a vivere queste vicende.
    E il momento in cui voi questo dovete sapere, per prepararvi consapevolmente alla BATTAGLIA.
    E ora che incominci a svelarvi parte del mio piano.
    Anzitutto è necessario che IL MIO NEMICO abbia l’impressione di avere tutto conquistato, di aver ormai ogni cosa nelle sue mani.
    Per questo gli sarà concesso d’introdursi nell’interno della Mia Chiesa e riuscirà ad offuscare il Santuario di Dio. Mieterà le vittime più numerose fra i Ministri del Santuario.
    Questo è infatti il momento di grandi cadute per i miei figli prediletti, per i miei Sacerdoti.
    Alcuni Satana insidierà con l’orgoglio, altri con la passione della carne, altri con il dubbio, altri con l’incredulità, altri con lo scoraggiamento e la solitudine.
    Quanti dubiteranno di mio Figlio e di Me e crederanno che questa sarà la fine per la mia Chiesa!
    Sacerdoti consacrati al mio Cuore Immacolato, figli miei prediletti, che Io sto radunando nella Mia SCHIERA PER QUESTA GRANDE BATTAGLIA: la prima arma che dovete usare è la fiducia in Me, è il vostro più completo abbandono.
    Vincete la tentazione della paura, dello scoraggiamento, della tristezza.
    La sfiducia paralizza le vostre attività e ciò molto giova al mio Avversario.
    Siate sereni, siate nella gioia. Non è questa la fine per la mia Chiesa; SI PREPARA L’INIZIO DI UN SUO TOTALE E MERAVIGLIOSO RINNOVAMENTO.
    Il Vicario di mio Figlio, (S. Paolo VI) per mio dono, questo già riesce a intravvedere e, pur nella tristezza del momento presente, vi invita ad essere nella gioia.
    Nella gioia? Voi mi domandate stupiti.
    Sì, figli miei, nella gioia del mio Cuore Immacolato, che tutti vi racchiude.
    Il mio Cuore di Mamma sarà per voi il luogo della vostra pace, mentre fuori infurierà la più grande tempesta.
    Anche se sarete rimasti feriti, anche se sarete spesso caduti, anche se avrete dubitato,
    anche se, in certi momenti, avrete tradito, non
    scoraggiatevi, perché Io vi amo.
    Quanto più il mio Avversario avrà voluto su di voi infierire, tanto più grande sarà il mio amore per voi.
    Sono Mamma e vi amo ancora di più, figli, perché mi siete stati strappati.
    E la mia gioia è di fare di ciascuno di voi, Sacerdoti prediletti del mio Cuore Immacolato, dei figli così purificati e fortificati, che ormai più nessuno riuscirà a strapparvi dall’amore di mio Figlio Gesù.
    Farò di voi copie viventi di mio Figlio Gesù.
    Per questo siate contenti, siate fiduciosi, siate totalmente a Me abbandonati. Siate sempre in preghiera con Me.
    L’arma che Io userò, figli, per combattere e vincere questa battaglia sarà la vostra preghiera e la vostra sofferenza.
    Allora anche voi, sì, sulla Croce con Me e con mio Figlio Gesù, accanto alla sua e vostra Mamma.

    Poi farò Io stessa ogni cosa, poiché DIO HA DISPOSTO CHE QUESTA SIA LA MIA ORA:
    🌟 LA MIA E LA VOSTRA, FIGLI CONSACRATI AL MIO CUORE IMMACOLATO».

    • La Signora di tutti i popoli ha detto:

      Davvero belle, straordinarie e dolcissime parole di Maria, furei eccitanti!! Quanto amore per i sacerdoti che sono chiamati direttamente dalla Donna Vestita di Sole: riusciranno i Pietri Paoli di questi tempi ad abbandonare la tiepida comodità delle loro canoniche? Davvero non si può dire di no a Colei che ama e spera nei suoi figli prediletti. Grazie sig.ra Gabriela, sempre interessanti le sue citazioni: speriamo che qualcuno sia così umile da leggerle. Grazie di questo bellissimo messaggio.

      “Il Vicario di mio Figlio, (S. Paolo VI) per mio dono, questo già riesce a intravvedere e, pur nella tristezza del momento presente, vi invita ad essere nella gioia.

      Nella gioia? Voi mi domandate stupiti.

      Sì, figli miei, nella gioia del mio Cuore Immacolato, che tutti vi racchiude.
      Il mio Cuore di Mamma sarà per voi il luogo della vostra pace, mentre fuori infurierà la più grande tempesta.
      Anche se sarete rimasti feriti, anche se sarete spesso caduti, anche se avrete dubitato,
      anche se, in certi momenti, avrete tradito, non
      scoraggiatevi, perché Io vi amo.
      Quanto più il mio Avversario avrà voluto su di voi infierire, tanto più grande sarà il mio amore per voi.

      Sono Mamma e vi amo ancora di più, figli, perché mi siete stati strappati.

      E la mia gioia è di fare di ciascuno di voi, Sacerdoti prediletti del mio Cuore Immacolato, dei figli così purificati e fortificati, che ormai più nessuno riuscirà a strapparvi dall’amore di mio Figlio Gesù.”

      • Gabriela Danieli ha detto:

        Grazie per aver apprezzato questo messaggio che la Madonna rivolge oggi a tutti i sacerdoti Suoi figli prediletti, soprattutto a quelli che sono nel peccato e fanno fatica a ritrovare la grazia. D’altronde Lei lo ha ripetuto infinite volte:
        Il trionfo del Suo Cuore Immacolato avverrà solo attraverso i Suoi Figli prediletti a Lei consacrati, uniti al legittimo papa e fedeli al Vangelo di Gesù.. Sacerdoti e fedeli che oggi Lei stessa sta radunando nella Sua schiera preparata a battaglia per la Vittoria finale sulle forze sataniche e massoniche nel mondo e nella chiesa.

  • Gabriela Danieli ha detto:

    L’arma che Io userò, figli, per combattere e vincere questa battaglia sarà la vostra preghiera e la vostra sofferenza.
    Allora anche voi, sì, sulla Croce con Me e con mio Figlio Gesù, accanto alla sua e vostra Mamma.

    Poi farò Io stessa ogni cosa, poiché DIO HA DISPOSTO CHE QUESTA SIA LA MIA ORA:
    🌟 LA MIA E LA VOSTRA, FIGLI CONSACRATI AL MIO CUORE IMMACOLATO».

  • Veronica Cireneo ha detto:

    Bene. Nel problema sta la soluzione.
    Tradotto in pratica questa “gaffe” è una spinta:
    imparare la messa antica e cominciare a celebrarla.
    Amen.

  • La Signora di tutti i popoli ha detto:

    Troppo ingiusto quello che questo articolo ancora non dice, dopo un decennio di diocleziana persecuzione. Benedetto Iddio… ma deve solo la Messa tridentina spingere a sollevare la questione dell’estrema ereticità di Bergoglio? Solo adesso, dopo 10 maledetti anni di falso pontificato si dichiara, si vuole dichiarare (per sport… hei! Ragazzi, mettiamo in giro la voce, ma neanche sappiamo a chi veramente giova) che il pontificato è falso, falso il pontefice ma non si dice ancora che è falso quello che si è permesso di fare alla nostra cristianità?? Altro che Vetus Ordo! No, non è tanto il verme che sta guastando il raccolto ma gli agricoltori, che non gli hanno infilato nel de drio una dose di “atto di amore” al DDT; agricoltori: voi falsi vescovi e preti che avete fino ad oggi permesso e ancora permettete che questo punteruolo tarli e corrompa con le sue luride uova l’albero della Vita.
    San Gaspare ha detto,che non si può essere cristiani senza essere anche amanti della Vergine. E dove erano le alzate di scudo che ora vediamo per il Vetus Ordo quando Bergoglio ha infangato la memoria di Maria? O quando ha avuto l’ardire di dare dello scemo al nostro Gesù, nostro ripeto e non vostro, che casualmente è Colui che si celebra e si ricorda nel sacrificio del Vetus Ordo… ma di Lui non ve ne frega niente. Solo questo avrebbe dovuto far comprare ad ogni consacrato col Sacro Ordine un paio di scarpe da calciatore per provarle sul deretano di un Apostata conclamato.
    No, cacchio! Tutti zitti mentre un verme maligno pungeva il sacro Volto di Gesù e pigliava per i fondelli la Sua Santa Madre, non certo la vostra vostra: per Lei, Maria non avete fatto conferenze nè in portoghese nè in latino, sepolcri corrosi dalla vostra ipocrisia. Veri servi inetti, altro che inutili!
    E chi di voi preti e teologi dei miei bermuda (per non dire qualcosa altro ivi contenuto) in tempi di covid ha collocato altoparlanti fuori delle chiese, invitando chi spaventato temeva un contagio gonfiato ad entrare e seguir Messa, urlando che Bergoglio non poteva levare le messe alla Chiesa orante, non poteva levare i sacramenti ai moribondi?
    Nessuno di voi, in quei tempi pubblicamente, come è vs dovere, nè ha officiato messe in italiano nè in latino: tutti zitti e con la mascherina mentre c’era chi vagava per le chiese chiuse in città deserte sperando che almeno la Messa di Pasqua poteva essere concessa. Niente avete dato eppure era vostro dovere, vili servi, vili davvero.
    Ora mentre chi paga, con allontanamento dalle parrocchie, insulti, persecuzioni e tanto sconforto per aver gridato “Bergoglio non sei papa”, voi adesso fate tanta cagnara per un ordo che, vecchio o nuovo, è invalido, è nulla senza un vero Papa, senza comunione dei Santi cum Pietro e in Cristo… e ora per moda o per posa state a beccarvi per un ostracismo liturgico che vi meritate.
    Avete chiuso il cuore, gli occhi e le orecchie alle preghiere dei cristiani e al loro desiderio di amore nel Santissimo Sacramento che avete negato per ordine del vostro degno falso papa e avete chiuso la bocca e avete taciuto fino ad oggi. E ora parlate? Che ve la levino questa liturgia, è giusto per voi preti imbelli e cristiani tiepidi, tanto cum dentro Bergoglio qualsiasi liturgia ha il valore di un vaso alla turca otturato.
    Adesso, solo adesso, dite che Bergoglio nega la dottrina eterna della Chiesa? Ma fatevi un giro… tanto non siete meglio di chi ora, per qualche strano motivo e non per amore della Verità incarnata avete deciso, con amore filiale, di criticare.

  • Don Pietro Paolo ha detto:

    Sarebbe interessante sapere chi è l’lluminato (???) autore di questo articolo. Magari sarà uno di quelli che ci hanno tediato per tanto tempo per negare la validità delle dimissioni di Papa Benedetto. e che non si da per vinto nonostante gli sviluppi che lo hanno smentito. Forse non sa che il papa è infallibile solo quando parla ex cathedra in materia di fede e di morale e mi pare che la promulgazione di un rito non è una promulgazione di un dogma. Sebbene vincoli tutta la Chiesa, non essendo dogma, ha valore fino a quando l’autorità suprema della Chiesa, un altro papa, lo riterrà opportuno. Tutti i motu, le Bolle … dei papi vincolano tutta la Chiesa. Sulle stesse parole, vi chiedo: visto che per voi, anche quando non c’è proclamazione di dogma, il papa è infallibile se vincola tutta la Chiesa, per quale motivo vi ostinate a combattere il Concilio Vat. II, promulgato dal Sommo Pontefice e sostenuto da tutti i suoi successori? Chi può dire che il N.O. non sia “nell’obbedienza della fede e nel religioso rispetto del mistero della liturgia”? proprio perché queste condizioni sono presenti nel N.O. le ha dettato proprio Giovanni Paolo II, un papa che non tollerava chi era contro il Vat. II e il N.O.. Il papa non può abrogare un rito, ma limitarlo o non concederlo, sì. È nelle sue prerogative. Questa è la dottrina cattolica. Ora avete un’altra fandonia da aggiungere a tante altre sul papa, quella di essere eretico, apostata e scismatico per il motu traditionis Custodes. Ma volete aprire gli occhi e vedere di che maestri vi siete circondati? parlano di teologia, di diritto canonico ma solo per dire panzane; se poi questi sono allergici al papa, allora… “Verrà giorno, infatti, in cui … gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie”

    • La Signora di tutti i popoli ha detto:

      La vergogna è morta
      Una volta l’ignorante taceva per non esser scoperto e benchè fosse privo di sapere ma, finchè taceva, faceva la figura di uomo saggio o meglio, nel dubbio, il giudice umano lo assolveva.
      Ora, nonostante che una formica abbia una sua ombra e dunque una sua piccola dignità, l’idiota spirituale in cotola nera e la sua vergognosa non conoscenza della dottrina, non sa cosa sia dignità sacerdotale e parla a vanvera, non argomenta, nè può porre un riferimento dottrinale alle sue malignità.
      La vergogna è morta e l’ (ex) prete difende, purtroppo senza un substrato fondato, un falso papa indifendibile, solo perchè alla buona difende se stesso e le sue scelte erronee ma cacchio: comode!!
      Che gli piaccia la figura di… che fa tutte le volte che scrive è questione di perversi gusti. Coprofagia, gusto di scrivere e rileggersi un lessico post digestivo.
      Una volta la massoneria sceglieva uomini di capacità e livelli culturali elevati asservendoli col loro orgoglio e brama di potere; oggi si avvale di mezzi preti asservendoli con la loro stolta insipienza ed incapacità al discernere. Tutto fa brodo nel bel pentolone del Diavolo
      È inutile formulare ipotesi pregne di cattiveria, indegne per un (vero) ministro: fatti dovete portare e non parole vane, ma non ne siete capaci.

      • OCCHI APERTI! ha detto:

        Il suo linguaggio è da bettola e la sua bocca, blasfema. Proferisce parole d’orgoglio e bestemmie celandosi sotto a uno psudonimo che evoca la Madonna! D’altronde, va di moda…vedasi la povera Loiuse Veronica Ciccone e la “Rosa” dei noiantri al Festival delle Oscenità!

        Si legga Santa Caterina da Siena, se le squame sugli occhi non glielo impediscono, e impari lì come ci si comporta con un Unto del Signore, buono o cattivo che le sembri.

        E poi si dicono “tradizionalisti”! De che? Ma de che? Della Simia Dei?

        Dignare me laudare te, Virgo Sacrata; da mihi virtutem contra hostes tuos!

        • Forum Cosciena Maschile ha detto:

          Mi dissocio dal commento di quella signora (e le chiedo di non strumentalizzarlo contro altri). Ma per mille ragioni è indiscutibilmente peggiore un idolo pagano portato, o ammesso dal Papa nella basilica di S. Pietro, accanto alla statua di Lutero

        • Don Pietro Paolo ha detto:

          Caro Occhi Aperti! Le invettive spropositate – che mi rassomigliano a quelle che ho visto nelle persone disturbate dal nemico – , di uno che ha scelto come pseudonimo, in modo indegno e irriverente, “La Signora di tutti i popoli”, per me sono prove di aver colpito nel segno: la verità fa sempre male. Veramente il linguaggio di costui è peggio di un frequentatore di una bettola e se la bocca parla “ex abundantia cordis”, allora immagini di che cosa è pieno il suo cuore . Del resto che cosa ci si sarebbe dovuto aspettare da un settario discepolo di un falso mistico, eretico e scomunicato, che passa il tempo ad inveire senza reticenza contro i consacrati del Signore? Lui non ha alcuna speranza di rientrare nell’ovile del Signore, e lo sa. Ha creato la sua “chiesa”, una setta, ed ha bisogno di parecchi soldi, non importa come racimolarli, per costruire il suo regno e assicurarsi un avvenire. Credo che neanche il successore di Francesco lo riabiliterà, difatti sicuramente non chiederà mai perdono per il male che ha prodotto e continua a produrre alla Chiesa. Noti anche che i suoi adepti, gli rassomigliano. Tale maestro, tali discepoli. Buoni solo di invettive senza mai un discorso serio, spirituale che almeno si ispiri alla Parola di Dio e ai sentimenti di Cristo. Sono i farisei del nostro tempo, buoni a guardare la pagliuzza nell’occhio dell’altro, puritani giustizialisti, tutto il contrario di quello che Nostro Signore Gesù Cristo ha predicato e che la Vergine Maria, nelle vere apparizioni, ci suggerisce. Ora, avendo perso il loro cavallo di battaglia, cioè l’invalidità dell’elezione a papa di Francesco, si presentano come paladini del V.O., solamente perché il loro guru, illecitamente, celebra in questo Rito. Mi chiedo: che cosa hanno loro in comune con i veri tradizionalisti? L’ultima: sono andati a rispolverare la bolla di S. Pio V “Quo primum” estraendo una frase che usano come arma per aggiungere un altro motivo per accusare Francesco di eresia, apostasia ecc. ecc. A parte che la frase incriminata non è da tradurre come fanno loro, a loro modo e consumo, ” per tutti i tempi”, ma “in avvenire e senza limite di tempo” che non è la stessa cosa ed è passibile di essere interpretata in tanti modi., Così facendo, gli interventi a sproposito di questi fantomatici cattolici indirettamente accusano di eresia, apostasia ed altro anche Paolo VI che promulgò il Missale Romano e Giovanni Paolo II per la sua lettera Quattuor abhinc annos , Ecclesia Dei Adflicta e lo stesso Benedetto che, pur ripristinando col Summorum Pontificarum, annullava si ogni decreto precedente contro il V. O ma lo ha definiva straordinario mentre invece il N.O. come ordinario? mi chiedo: Costoro Sono ancora cattolici? Possibile che questi papi potevano essere ignoranti, ma lo erano anche i liturgisti romani? La promulgazione o la limitazione dell’esercizio di un Rito, che compete al Romano pontefice, non È un dogma, ma fa parte del suo ministero pastorale di papa.

          • OCCHI APERTI! ha detto:

            “Le invettive spropositate – che mi rassomigliano a quelle che ho visto nelle persone disturbate dal nemico – , di uno che ha scelto come pseudonimo, in modo indegno e irriverente, “La Signora di tutti i popoli”, per me sono prove di aver colpito nel segno: la verità fa sempre male.”

            Ha centrato perfettamente la questione, don Pietro Paolo. Cosa non da tutti.

            Riguardo alle tematiche più scottanti cui anche lei accenna, penso ci si debba molto sacrificare e si debba molto pregare per esser in grado di intervenire chirurgicamente quando si presenta la giusta opportunità. Considerando, poi, che non tutto si può dire nè sviscerare su un forum.
            Ma per chi ha a cuore la Salus Animarum, soprattutto se sacerdote di retta coscienza, tacere è viltà e “omissione di soccorso”!

            Benedico Dio lei faccia parte di questa community, nuova terra di missione…

      • Don Pietro Paolo ha detto:

        La spuderatezza ormai non ha nessun limite. Se le da fastidio sentire la giusta dottrina della Chiesa tanto da provocarle invettive che rendeno evidente che provengono da un intimo simile a una fogna, almeno se ha un po’ di dignità cambi nome e lasci stare la Signora di tutti i popoli e non la trascini al suo bassissimo livello

    • Forum Coscienza Maschile ha detto:

      Quindi se un Papa può sbagliare può anche governare male la Chiesa? O come ha scritto, non è pensabile che “Dio permetta che la Chiesa sia governata da cattivi nocchieri”, per cui tutti i Papi sono infallibili o, se preferisce, degni vicari di Cristo, anche quando sbagliano?
      Volevo anche chiederle, se una bolla può sempre essere annullata a piacimento, il senso del testo di San Pio V:

      “la Messa, in futuro e PER TUTTI I TEMPI, non sarà cantata o recitata in altro modo che questo, secondo il Messale”, da San Pio V pubblicato, “in tutte le Chiese”.
      “Per cantare o pregare la Messa in qualsiasi Chiesa, si possa seguire senza restrizioni questo Messale con il permesso e la facoltà di usarlo liberamente e lecitamente, senza alcuno scrupolo di coscienza, e SENZA INCORRERE IN ALCUNA PENA, SENTENZA E CENSURA, e questo PER SEMPRE”

      Quel “per sempre” va interpretato “fino a quando a un mio successore, anche nell’immediato futuro, non annullerà tutto?”
      Se sì, non doteva San Pio V omettere la locuzione “per sempre” o sostituirla con “finché piacerà ai miei successori di proibire ciò che ora è lecito”?

    • Cattolica privata del Pane della Vita e del Santo Sacrificio della messa VALIDA e LECITA. . ha detto:

      Don Pietro e Paolo,
      1° domanda:
      Perché lei si fa vanto di far parte dell’antichiesa massonica del suo capo, quello che a suoi sudditi dice: “Ci vedremo all’inferno?”

      2° domanda :
      Forse lei non crede all’inferno eterno?

      3° domanda :
      O forse lei non sa che la massoneria ecclesiastica che ha occupato i vertici della Chiesa x distruggerla, è la SINAGOGA DI SATANA?

  • Cristiana Cattolica ha detto:

    Riflettiamo:
    C’è la dottrina infallibile ed immutabile del legittimo papa Benedetto XVI….che basterebbe riconoscere e stare sottomessi.

    C’è la dottrina eretica del massone Bergoglio….. che basterebbe cacciare con la frusta.

    E poi c’e la nuova dottrina dell’ 1+1=3 degli pseudo-tradizionalisti una cum JMB👇

    scoperta: — Con il Motu Proprio Traditionis custodes del 16.07.2021, abbiamo capito che JMB è ERETICO, APOSTATA e SCISMATICO….
    Epperò …..

    conclusione finale — La celebrazione della Messa secondo il Messale Tridentino una cum L’ERETICO, APOSTATA E SCISMATICO BERGOGLIO…. è sempre LECITA ovunque❗😱

    Ma la dottrina del Sacro Magistero del vero papa Benedetto XVI ora defunto, non insegna che LA MESSA, SIA ESSA MODERNA CHE TRIDENTINA, SE CELEBRATA UNA CUM IL FALSO PAPA ERETICO È INVALIDA E ILLECITA?
    Perché senza la comunione col vicario di Cristo non c’è Comunione con Cristo.
    E se in comunione con il vicario di satana è SACRILEGA?

    Risposte:
    No. Io non voglio ascoltare 🙉
    No. Io non voglio vedere 🙈
    No. Io non voglio parlare 🙊

  • Forum Coscienza Maschile ha detto:

    Ringrazio l’autore e spero ci siano altri articoli su questo tema fondamentale.
    Se anche le disposizioni di S. Pio V non fossero irreformabili, resta la contraddizione di un motu proprio che abroga un rito ma allo stesso tempo lo permette:

    b) Se si può fare uso “del Missale Romanum del 1962” (sic), anche se a condizioni limitate, allora i libri liturgici promulgati da Paolo VI e Giovanni Paolo II, in conformità con i decreti del Concilio Vaticano II, non sono l’unica espressione della lex orandi del Rito romano.

    Leggiamo dal Catechismo della Chiesa Cattolica promulgato da Giovanni Paolo II, al paragrafo 1125: “Neppure la suprema autorità della Chiesa può cambiare la liturgia a suo piacimento, ma solo nell’obbedienza alla fede e nel religioso rispetto del mistero della liturgia”.
    Commentando questo testo, l’allora cardinale Joseph Ratzinger scriveva: “Il papa non è un monarca assoluto la cui volontà è legge, ma piuttosto il custode dell’autentica Tradizione e perciò il primo garante dell’obbedienza. […] Non può fare ciò che vuole […]. Per cui, nei confronti della liturgia, ha il compito di un giardiniere e non di un tecnico che costruisce macchine nuove e butta quelle vecchie.”

    • Carlo 2 ha detto:

      Non viene abrogato il rito, ma ne viene disciplinato l’uso.

    • La Signora di tutti i popoli ha detto:

      “Francesco ha commesso eresia, apostasia e scisma, perché contraddice il dogma dell’infallibilità del Romano Pontefice”

      “un’apostasia dalla fede ed è in aperta opposizione alla dottrina della Chiesa” (25).”

      ” In terzo luogo: — Che un Papa che voglia porre fine ai riti ecclesiastici stabiliti nella tradizione apostolica è scismatico (26). ”
      . —– .
      Gentile FORUM, alla luce di quanto sopra, le sue affermazioni, pur prese da Benedetto XVI, non sono applicabili a Bergoglio, in quanto un eretico non è, nè è mai stato in passato nè in futuro potrà esser Papa.
      ——-
      ps. Chiedo scusa se in un commento passato ho scambiato il suo nick per un altro. Grazie.

  • Carlo ha detto:

    Se Bergoglio è Papa legittimo, è anche lui infallibile in Traditionis Custodes. E dunque Pio V non fu infallibile in Quo Primum, manifestazione infallibile. Dunque due manifestazioni infallibili si contraddicono.
    Ecco ancora una volta come l’accettazione della legittimità di Bergoglio, vergognosamente data dalla totalità dei porporati, distrugge la Fede cattolica dall’interno.
    Purtroppo per loro, la Chiesa non può essere distrutta, e le arroganti eresie dell’antipapa non fanno altro che dimostrare anche ai cervelli più oscuri la falsità della chiesa bergogliano. Miserere nobis Christe.