Mons. Ics. Ci Vorrà un Papa che Sappia Parlare ai Potenti. Con la Croce.

21 Febbraio 2023 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, offriamo alla vostra attenzione questo magistrale, veemente, appassionato articolo di mons. Ics. Buona lettura, meditazione e condivisione. 

§§§

Caro Tosatti. Oggi (20 febbraio) La Verità titola in prima: “Anche Prodi sconfessa l’auto green. In Italia farà 50.000 disoccupati”.

E’ stato infatti annunciato che entro il 2030-2035  finirà l’epoca dell’auto a benzina e diesel. E potrebbe esser un trauma per l’occupazione, visto che fabbricare un auto a batteria non è come fabbricare un auto a motore a scoppio…

E’ curioso però, ci si preoccupa di un cambiamento tecnologico e del suo impatto sul lavoro umano e non ci si preoccupa di un cambiamento ben più grave e con impatti ben più importanti sulla occupazione e sulla qualità della stessa, grazie al cambiamento in corso della religione cattolica, portata a convertirsi da religione universale a “piccolo gregge” catacombale.

Si immagini pertanto di leggere l’annuncio che entro il 2030 finirà l’epoca del cattolicesimo,  domandandosi quanti disoccupati produrrà. Non parlo di quanti poveri “dannati“ produrrà, ma proprio di quanti poveri disoccupati, persone che non avranno più quel lavoro qualificante, degno dell’essere umano, quello che è conseguenza della creazione dell’uomo “ut operaretur”.

Quanto costerà in termini economici la fine del cattolicesimo ridotta a poco più di una setta? (Come pretendono proprio i nemici più o meno camuffati del cattolicesimo?).

Per rifletterci si tenga pure come esempio l’auto green citato da Prodi, valutandolo  secondo “leggi naturali“ ignorate (anche stavolta).

Il vantaggio dichiarato dell’auto green è che non inquina l’ambiente. Lo svantaggio deducibile a breve  è che ci saranno più disoccupati. Lo svantaggio a medio-lungo termine è che, grazie alla disoccupazione, ci saranno meno persone che potranno comperare l’auto (con quello che consegue sulle attività economiche).

Lo svantaggio definitivo a lungo termine è che molte imprese automobilistiche falliranno. Per salvarle gli Stati le nazionalizzeranno.

Torniamo ora al rapporto tra cattolicesimo e occupazione,  anziché auto green e occupazione.

Assimiliamo il cattolicesimo in “riconversione“ “piccolo gregge”, all’auto green. Vorrei proporre riflessioni sulla equazione riferita al valore economico del cattolicesimo ed agli stimabili costi economici della sua fine.

Assistetti qualche anno fa ad una Lectio tenuta a Roma dal prof.Ettore Gotti Tedeschi, che trovai illuminante.

Il comportamento economico è direttamente collegato alla morale che lo ispira. Così il risultato economico. Cambiata detta morale il comportamento cambia e cambia il risultato. A breve può apparire migliore, a medio lungo termine, mai.

Ma in un mondo globale, esiste la legge di Gresham (che il GottiTedeschi ricordava) che spiega che una moneta cattiva scaccia quella buona, ma così avviene anche in materia morale sul mercato dove il comportamento morale cattivo scaccia quello buono, perché questo è  più costoso e meno profittevole, a breve termine, come scrivevo sopra, ma non a lungo termine.

Parliamo di pragmatismo, cioè di miopia centrata sul breve termine. Vi suggerisco di riflettere su alcuni punti (che Gotti Tedeschi ha descritto anche in vari suoi libri).

Quanto costano alla economia i vizi umani più economici (che so, disonestà, slealtà, falsità…)?

E la loro gestione per controllarli e correggerli? Quanto costa dal punto di vista economico alla società la mancanza di virtù vissute, quali la solidarietà, l’altruismo, ecc. verso  avidità, indifferenza, egoismo…?

Questa differenza è quella che viene confusa in Evangelii Gaudium di Papa Bergoglio, quando parla di “inequità, peggiore dei mali sociali”, ma l’inequità è conseguenza del peccato, vero peggiore dei mali.

Quanto costa alla società la mancanza di ricerca di santità in vita quotidiana?

Quanto tutto ciò è la vera origine delle diseguaglianze, problemi ambientali, povertà? Personalmente non ho dubbi, ma temo che i dubbi li abbia invece l’attuale Gerarchia della Chiesa. Perciò è bene riflettere.

Insomma quanto costerebbe alla società intera  la scomparsa della cultura cattolica vissuta e praticata, nonostante tutto e da sempre meno persone al mondo?

Quanti disoccupati verrebbero creati dalla fine della civiltà cristiana sostituita, dall’illusorio ininfluente “piccolo gregge”? Questa è una domanda da porsi, oltrechè quanti disoccupati produrrà l’auto green. Ma c’è una domanda molto più importante da porsi in proposito: quanto costa alla società, alla civiltà intera, negare le leggi naturali? Quelle sulla vita, sulle nascite, su famiglia ed educazione e tutte quelle conseguenti alla cultura cattolica.

Quanto costerebbe negare il libero arbitrio e sostituirlo con determinismo scientifico? Quanto costerebbe e già costa? Ma quanto costerà ancor più quando venisse cancellata del tutto la religione cattolica ridotta a un minuscolo irrilevante gregge? (Ma costituita da chi poi? da conigli impauriti e timorosi?).

Quanto costerebbe alla società umana far scomparire il cattolicesimo? Quanto invece produrrebbe in valore anche economico proteggere e valorizzare il cattolicesimo vissuto? In questo mondo globale sconquassato dalla superbia degli uomini, quanto il cattolicesimo vissuto potrebbe tener in piedi questa umanità? Non dico più neppure “concorrere a tenere in piedi “ dico proprio tenere in piedi nonostante l’avversione e negazione. Ma cosa sarebbe necessario per riuscirci? semplice: una Autorità morale forte, guidata da un Papa che sappia riconoscere le cause,oggi, degli errori, un Papa che voglia e sappia instaurare omnia in Christo, che voglia e sappia accendere il fuoco di Cristo in terra, oggi, non nonostante il clima anticattolico ed il laicismo imperante, ma proprio per il clima anticattolico ed il laicismo imperante.

E’ chiaro ciò? La elezione del prossimo Pontefice non deve esser necessariamente voluta dall’alto (intendendo i poteri forti trasversali, i Gesuiti, Sant’Egidio, le mafie di San Gallo, ecc), ma questa volta dal basso (intendendo il popolo cattolico)che sappia influenzare o convincere chi sta più in altro, che si mobiliti. Che si convinca che abbiam bisogno di un Papa che cancelli l’attuale Pontifica Accademia delle Scienze in Vaticano, che cambi i Vertici di ogni Istituzione a cominciare dall’Accademia per la Vita…

Il mondo di oggi ha bisogno di un Papa che con la croce sulle spalle sappia andare dai potenti della terra (non solo ad Est o Ovest, ma anche in Centro, in Europa) e parlare loro del progresso vero, di cause ed effetti, di mezzi e fini, di nichilismo e di senso della vita, di scienza e fede.

Cambiati tutti questi vertici della Gerarchia,In pochi anni, la chiesa cattolica apostolica romana non avrà più il dubbio se convertirsi o meno in un piccolo gregge. Come spiegò Benedetto XVI in Caritas in Veritate, quando le cose non funzionano non son gli strumenti che vanno cambiati,ma gli uomini (il cuore degli uomini).

Si deve farlo.

§§§

Aiutate Stilum Curiae

IBAN

IT79N0200805319000400690898

BIC/SWIFT

UNCRITM1E35

§§§

 

Condividi i miei articoli:

Libri Marco Tosatti

Tag: , , ,

Categoria:

16 commenti

  • OCCHI APERTI! ha detto:

    Caro MONS. X,
    perdonerà il papiro che prende il La dalla sua apprezzabilissima riflessione, e in parte anche dall’ultimo post di Mons. Viganò, per buttare là qualche considerazione ad alta voce e ad ampio respiro, pur farcita dei miei molti limiti.

    Pensavo:
    Se bastasse schierarsi, non avrebbe molto senso la parabola del grano e della zizzania. La zizzania può essere in ognuno e in ogni squadra di appartenenza, consapevolmente o no. Fino alla fine dei “giochi”, per giunta.

    Se bastasse insorgere o ripudiare ogni tolleranza e neutralità in nome di Dio, non avrebbe senso neppure la Crocifissione di Cristo.

    Se bastasse urlare la verità dai tetti per conquistare anime, a che pro l’offrirsi vittime in totale unione con il Redentore, come tutti i santi hanno fatto nel corso dei millenni?

    Se bastasse qualche personalità carismatica a smuovere le “mandrie” addormentate, perché il Vangelo? Non bastava il precursore, il Battista?

    Se basta appartenere a quella che si presume essere la fazione giusta, per chi sarebbero queste parole?
    “Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetato nel tuo nome e cacciato demòni nel tuo nome e compiuto molti miracoli nel tuo nome? Io però dichiarerò loro: Non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi operatori di iniquità.”

    E’ sufficiente ostentare di essere un cattolico [“tradizionalista”/tradizionale/doc/dop/igp (!!!)] per esser davvero tale? A cosa giova girare con etichette appese al collo o sbandierarle a destra e a manca se poi il comportamento contraddicesse tutto?
    Il nostro agire comunica al prossimo da che parte stiamo; le parole possono fuorviare!

    Allora da dove comincia la nostra “evoluzione” di figli di Dio, la nostra trasformazione in figli di Dio? In che momento il bruco si fa farfalla? Quando inizia la nostra conversione?
    Forse, e anche, quando potremo udire dai Pastori parole che ci insegnino di nuovo questo cammino essenziale per la salvezza!

    Santa Caterina da Siena, ad un prelato, suggeriva di non tacere, che a furia di silenzio il mondo era marcito, ma ben lo diceva vivendo crocifissa e agendo col fuoco ardente della carità in petto!

    “Dio eterno, ricevi il sacrificio della mia vita a favore della santa Chiesa, mistico corpo di Gesù! Io non ho altro da darti se non quello che tu stesso mi hai dato. PRENDI DUNQUE IL MIO CUORE, E SPREMILO SULLA FACCIA DELLA SPOSA! Allora Dio eterno, volgendo verso di me l’occhio della sua misericordia, mi strappava il cuore dal petto, e lo spremeva sopra la santa Chiesa” … (Lettera 371)

    Ma la voce che grida la verità dai tetti non può giungere alle orecchie di nessuno se prima non ha raggiunto quelle di Dio. E Dio ascolta ed esaudisce solo chi obbedisce. I miracoli son solo frutto di obbedienza e amicizia!

    Senza volersi addentrare nel vero significato di obbedienza o in un discernimento in tal senso, si può certamente dire che l’obbediente verace non è un pecorone senza personalità che si nasconde per comodo e, soprattutto per viltà, dietro ai comandi del superiore o dell’autorità; l’obbediente è colui che ascolta, è colui che tace per ascoltare, mettendosi all’ultimo posto, a servizio di tutti; è colui che mette alla prova le proprie ispirazioni per saggiare da chi provengono, l’obbediente è colui che ha lo sguardo fisso nel Padre, come Gesù, ed è l’unico che si offre sacrificando la propria volontà per lasciar posto a Quella di Cristo!

    Dal Salmo 40:

    Sacrificio e offerta non gradisci,
    gli orecchi mi hai aperto.
    Non hai chiesto olocausto e vittima per la colpa.
    Allora ho detto: “Ecco, io vengo.
    Sul rotolo del libro di me è scritto,
    che io faccia il tuo volere.
    Mio Dio, questo io desidero,
    la tua legge è nel profondo del mio cuore”.

    Ma quando mai finalmente udremo per bocca dei Pastori parole ispirate per muovere i nostri cuori, non solo le nostre menti? Quanto ancora dovremo attendere Predicatori che ci facciano ardere e ci rendano umilmente fieri di essere figli di Dio e della Chiesa?
    Se ci sono “timorosi conigli” è perchè nessuno si impegna a formare anime rette! Mancano esempi ed educatori! Non si fa più direzione spirituale! I confessori non correggono più, figurarsi se non danno l’assoluzione (e qui mi è d’obbligo zittirmi)! Per forza che le piante vengon su storte!

    Allora a che servono sempre tanti ragionamenti, a che serve l’impiego di tanta erudizione se non incendia l’amore sopito, se non rialza il caduto e non libera il prigioniero?

    Santa Giovanna D’Arco, prima di combattere, spingeva al Sacramento della Confessione i suoi soldati!
    Infatti, qual è il vantaggio nel radunare un esercito e gettarlo nell’infuriare della battaglia senza averlo rifornito delle armi giuste?

    “Per il resto, attingete forza nel Signore e nel vigore della sua potenza. Rivestitevi dell’armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo. La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti.
    Prendete perciò l’armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno malvagio e restare in piedi dopo aver superato tutte le prove. State dunque ben fermi, cinti i fianchi con la verità, rivestiti con la corazza della giustizia, e avendo come calzatura ai piedi lo zelo per propagare il vangelo della pace. Tenete sempre in mano lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno; prendete anche l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, cioè la parola di Dio. Pregate inoltre incessantemente con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito, vigilando a questo scopo con ogni perseveranza e pregando per tutti i santi” … disse San Paolo agli Efesini e Dio a noi tutti!

    La sola a bastare, la sola a salvare è la Parola di Dio. Contiene tutto. E’ viva ed efficace. Cammina con noi! Oggi! Il Padre che parla è il Verbo di Dio che si fa carne.

    Dai pastori è questo che vorrei, non il loro parere, non tanto la loro personale visione delle cose (pur utile e pur se fosse giustissima) ma il loro essere Annunciatori instancabili di questa Parola, Servitori di questa Parola tra il gregge, Tramiti del Verbo di Dio attualizzandoLo nel contesto, Amici veri dello Sposo!
    E ci ricordassero l’esempio dei santi, tutti vicari di Cristo in terra!

    Parlateci di Santa Caterina da Siena, intrappolata in una crisi della Chiesa e del Clero non poi così diversamente da noi! Parlateci di San Pier Damiani e del suo Liber Gomorrhianus con cui affrontò, con crudezza e alla radice, il problema dell’omosessualità nella Chiesa; raccontateci di come si sacrificarono i Pastorelli di Fatima per la conversione dei peccatori e per il Santo Padre; masticate per noi e poi nutriteci – come fa il Pio Pellicano – con l’esempio di San Domenico di Guzman che, ispirato e formato dalla Vergine Santissima, affrontò tutte le eresie del suo tempo; ricordateci i contenuti del “Trattato della Vera Devozione a Maria” per formare gli “apostoli degli ultimi tempi” e richiamate al sacrificio personale, che non è stoica ascesi ma rinnegamento di sé, soprattutto interiore!
    Spiegateci il Sacramento della Confessione con l’esempio di San Giovanni Bosco o del Santo Curato d’Ars!
    Salvateci dagli inganni del demonio catechizzandoci con gli insegnamenti a tal proposito di San Giovanni della Croce o di Santa Teresona, santa fra le donne ma Donna fra le sante! I santi sono esseri umani, non angeli!
    Siate ancora i nostri Padri e i nostri Maestri spirituali perché, vien da dire, non ci importa d’altro!

    La Superbia falcia, e voi tacete (oggi ne ha accennato Lei, Monsignore)!
    La Vanagloria ruba i doni di Dio e distrugge ogni progresso spirituale faticosamente conquistato, e voi tacete! L’attaccamento ai beni materiali e alla ricchezza ci rende mostruosamente egoisti e rende le coscienze lasse, distratte, carnali; e voi tacete!
    La Vanità, spirituale e non, miete vittime e voi non mettete in guardia!
    L’Idolo (non la cultura né il latino!) della cultura e del latinorum avanza in modo impressionante insieme a certo neocattolicesimo da salotto, e nessuno fiata!
    Viviamo d’apparenza anche nell’ambito della fede, e nessuno ne addita i pericoli!
    La lebbra di ogni religione è l’ipocrisia e nessuno la denuncia quando i sette “guai” pronunciati da Cristo erano, come tutte le invettive ai farisei, per monito ad ognuno di noi!
    Voi accusate “pubblici peccatori” – bene – senza parlare del peccato che li ha resi tali né della virtù che va conquistata! Vi accanite sul nome del tal o del tal altro più che sul peccato, o più che su una esemplare carità da usare verso il disgraziato per farlo rientrare in sè!

    Chi parla più di umiltà? Chi ci ricorda che essere “miti e umili” di cuore non è facoltativo, che esser come bambini ce lo chiede Dio e ben lo ha testimoniato Santa Teresina? Chi ammaestra alla carità, al fervore, al dono delle lacrime da versare con chi piange e alla gioia da condividere ben più del pane?

    Siamo tristi, incapaci di sorriso, con occhi spenti e apatici abituati all’orrore e dimentichi del bello, che pur c’è!
    Chi ci parla più del Paradiso e della vera felicità? Chi ci educa più all’unità in Cristo o ad amare sul serio la Chiesa o ad avere operosa devozione per il Sacerdozio, per gli Unti del Signore, buoni o cattivi che ci sembrino?

    E ancora, muore un Santo Padre “santo” (nel senso paolino), e lo si ricorda solo per la Summorum Pontificum o per la rinuncia!!! E’ mai possibile?
    Lei afferma che “il mondo di oggi ha bisogno di un Papa che con la croce sulle spalle sappia andare dai potenti della terra”, ma io le chiedo: non lo hanno forse fatto sia GPII che BXVI?

    Preghiamo piuttosto per un Papa che si volga convintamente agli “affari interni”, troppo trascurati, che osservi con occhio soprannaturale sacerdoti, vescovi, cardinali e fedeli! Un Papa meno mediatico, meno social e più calato nell’anima di ognuno per portarvi il soffio vitale dello Spirito Santo! E’ la vita spirituale che manca! La santità non attecchisce nel frastuono delle attività ma “se ne sta in disparte” per attendere alle cose di Dio. Tutti facciamo “Marta” e nessuno vuol più far “Maria”, perchè contemplare costa la vita, ascoltare costa! Ascoltare è dare spazio all’Altro e ad altri. Ascoltare ci mortifica: noi, sempre protesi ad emergere e fantasticando di svettare!

    E quindi in che condizioni sono le Diocesi? Vogliamo parlarne con chi le vive (possibilmente non con la Sora Lella o la sciura Mariuccia che vivono ahinoi di frivolezze e pettegolezzi attecchendo in tutte le sagrestie d’Italia)?
    Se nessuno metterà mano per la rinnovazione del Clero, per ridare ai Seminari quel clima di santità e consapevolezza della missione, come potrà reggere la Chiesa agli assalti del mondo e formare nuovi e veri cristiani? Con che figure la Chiesa testimonierà Cristo e la Verità ai potenti? Che credibilità può avere agli occhi del mondo la Croce Santa di Cristo se i primi a rinnegarla coi fatti sono proprio i consacrati?!

    Mi guardo attorno e vedo – nelle gerarchie – solo accanimento nel creare divisioni, quasi traendo piacere nel denunciare spudoratamente i mali della Sposa. A me pare si manchi di prudenza. Anzi, mi pare si commetta un peccato grave, al di là delle buone intenzioni. I fedeli così non credono più a nulla e finiscono col credere a tutto, ognuno con una fede personalistica, pagana quanto mai: vado a Messa ma anche dal Mago Otelma; mi confesso ma mica dico tutto; se l’Immacolata cade di lunedì salto; faccio la Comunione ma all’amante non rinuncio; il Rosario lo dico ma nessuno mi tolga il cornetto rosso dal collo. Perchè anche la Chiesa è corrotta, anche la Chiesa è di mondo, mica è santa. E così via.

    In queste condizioni, poi, si vorrebbe aizzare il Popolo di Dio contro questo o quello, sganciandolo ulteriormente da Papi, Concilio e quant’altro. Ma, giusto o sbagliato che sia, non fece similmente il Serpente inducendo Eva e Adamo all’assaggio del frutto proibito per poter giudicare da sè il bene e il male, ponendoli in disobbedienza a Dio?
    Ne è venuta la morte per tutti!

    E d’altra parte, fetta di certa Chiesa è da Cristo e dai Suoi comandamenti che distoglie! Con l’intento di vanificare i Sacramenti, dati per la nostra salvezza. E qui mi fermo perché a lavare i panni sporchi in pubblica piazza lo fanno già tutti (pochi soffermandosi su quel che davvero andrebbe sottolineato in rosso).

    Così facendo, a me pare, l’odierno mainstream cattolico rischia di diventare l’altra faccia di una stessa medaglia, una medaglia accecante e manipolatrice, dove Cristo è solo un pretesto.

    Caro Mons. X, infine, si tratterebbe “solo” di agire in Persona Christi. E per grazia, qualche ottimo sacerdote (vescovo e cardinale) che lo fa, ancora c’è. Persino da questa community…

    Mi perdoni per le generalizzazioni (spero, evidenti) e la lungaggine (in realtà avrei voluto scrivere molto, molto di più😂).

    Se non mi ha cestinato😊, un grazie e un caro saluto nel giorno della festa del Santo Volto di Gesù.

    • Forum Coscienza Maschile ha detto:

      Qual fiume verbale suscita l’inqualificabile vicenda (senza condanna) di P. Rupnik; se si usassero le stesse misericordiose parole per le tante vittime ridotte “con lo sguardo fisso nel vuoto” per decenni!

      “E’ sufficiente ostentare di essere un cattolico [“tradizionalista””
      E’ sufficiente difendere chi devasta la Chiesa e le anime per poter insultare e calunniare il prossimo che neppure si conosce

      “I confessori non correggono più, figurarsi se non danno l’assoluzione (e qui mi è d’obbligo zittirmi)!”
      Fa bene a star zitto, si occupi del suo confessore

      “Allora a che servono sempre tanti ragionamenti, a che serve l’impiego di tanta erudizione se non incendia l’amore sopito, se non rialza il caduto e non libera il prigioniero?”

      A che serve gettare fango sul prossimo e dileggiarlo “se non incendia l’amore sopito, se non rialza il caduto e non libera il prigioniero?”
      A che serve insabbiare e difendere i colpevoli, quando proprio nostro Signore disse “la verità vi farà liberi?”

      “L’Idolo (non la cultura né il latino!) della cultura e del latinorum avanza in modo impressionante”
      Sempre meglio della Pachamama. Meno male che quel fedele l’ha gettata nel fiume.
      Avanza di più la maleducazione e l’ignoranza, praticata e coltivata come una mala pianta
      Questo è un blog dalla parte della verità, dove c’è libertà di opinione, se ne faccia una ragione. Le auguro un periodo di riposo

  • don Z ha detto:

    …nel senso che deve saper usar la Croce come clava per bastonare i gesuitizzanti ?

    • Forum Coscienza Maschile ha detto:

      Qual fiume verbale suscita l’inqualificabile vicenda di P. Rupnik; se si usassero le stesse misericordiose parole per le tante vittime ridotte “con lo sguardo fisso nel vuoto” per decenni!
      Si faccia il lettore la propria idea su chi o cosa ispiri una tale reazione.

      “E’ sufficiente ostentare di essere un cattolico [“tradizionalista””

      E’ sufficiente difendere chi devasta la Chiesa e le anime per poter insultare e calunniare il prossimo che neppure si conosce

      “I confessori non correggono più, figurarsi se non danno l’assoluzione (e qui mi è d’obbligo zittirmi)!”

      Appunto, stia zitto e valuti di cambiare confessore

      “Allora a che servono sempre tanti ragionamenti, a che serve l’impiego di tanta erudizione se non incendia l’amore sopito, se non rialza il caduto e non libera il prigioniero?”

      A che serve gettare fango sul prossimo e dileggiarlo come un ubriaco (Cf. Sal 69, 13) di Trastevere, “se non incendia l’amore sopito, se non rialza il caduto e non libera il prigioniero?”
      A che serve insabbiare e difendere i colpevoli, quando proprio nostro Signore disse “la verità vi farà liberi?”

      “L’Idolo (non la cultura né il latino!) della cultura e del latinorum avanza in modo impressionante”

      Avanza di più la maleducazione e l’ignoranza, praticata e coltivata come una mala pianta.
      Questo è un blog dalla parte della verità, dove c’è libertà di opinione, per cui le suggerisco di darsi pace e le auguro un periodo di riposo

    • Forum Coscienza Maschile ha detto:

      La risposta qui sopra non era per Don Z!

  • Cristina maria ha detto:

    “Questa differenza è quella che viene confusa in Evangelii Gaudium di Papa Bergoglio, quando parla di “inequità, peggiore dei mali sociali”, ma l’inequità è conseguenza del peccato, vero peggiore dei mali”

    ATTENZIONE MONSIGNORE la E.G. non contiene la frase da lei virgolettata

    • Lorenzo ha detto:

      Sì infatti. Dice un’altra cosa ma l’importante è criticare 😂

    • OCCHI APERTI! ha detto:

      E.G. n°202:
      “La necessità di risolvere le cause strutturali della povertà non può attendere, non solo per una esigenza pragmatica di ottenere risultati e di ordinare la società, ma per guarirla da una malattia che la rende fragile e indegna e che potrà solo portarla a nuove crisi. I piani assistenziali, che fanno fronte ad alcune urgenze, si dovrebbero considerare solo come risposte provvisorie. Finché non si risolveranno radicalmente i problemi dei poveri, rinunciando all’autonomia assoluta dei mercati e della speculazione finanziaria e aggredendo le cause strutturali della inequità,[173] non si risolveranno i problemi del mondo e in definitiva nessun problema.L’INEQUITA’ E’ LA RADICE DEI MALI SOCIALI.”

      https://www.vatican.va/content/francesco/it/apost_exhortations/documents/papa-francesco_esortazione-ap_20131124_evangelii-gaudium.html

    • Forum Coscienza Maschile ha detto:

      Mi associo, tra l’altro lo dice anche un articolo di SC

  • Enrico Nippo ha detto:

    “Quando le cose non funzionano non sono gli strumenti che vanno cambiati, ma gli uomini (il cuore degli uomini)”.

    Caro Monsignore, in via di principio è così, ma il bello viene quando occorre calare il principio nella contingenza.

    CHI può cambiare il cuore degli uomini?

    “Si deve farlo”: CHI lo deve fare?

    L’Ordine comincia dal singolo, non dall’insieme. La casa non si costruisce d’emblée ma mattone per mattone.

    Dov’è CHI sappia parlare un nuovo idioma “seducente”? Non c’ è solo la Croce, c’è anche e soprattutto la Gloria.

    SAPER far intravedere la Gloria dopo la Croce. CHI SA FARLO con un nuovo idioma?

    Gli idiomi del passato non attecchiscono più.

    • mons ICS ha detto:

      caro Federico , lo spiega Benedetto XVI nella parte da lui scritta in Lumen Fidei ( 2013) che rappresenta la conclusione di Caritas. Il cuore degli uomini ( scrive B XVI) lo può cambiare solo la Chiesa di Cristo , Ed ha tre strumenti : La preghiera. Il Magistero. I Sacramenti.

  • Forum Coscienza Maschile ha detto:

    Grazie Mons. X per l’atteso sollievo dalla “pastorale dell’omertà” e dalla teologia dei “conigli timorosi”.
    Sulla – mi pare – ricercata conversione a illusorio piccolo gregge (c’è meno lavoro ma non si rimane disoccupati), ricordo un testo di un sacerdote novatore che ora è in un luogo di Verità, tale Pierre Babin. Il benintenzionato sacerdote, mentre decantava le lodi delle magnifiche riforme e progressive, si contraddiceva ammettendo che già negli anni ’70, la Chiesa si stava desertificando.
    Ma lungi dal mettersi in discussione, il Babin che celebrava di fronte a un minuscolo gruppo di giovani che neppure credeva in Dio, si compiaceva di chiamarlo “piccolo resto”.
    Il lettore ancora cattolico, martoriato dalle devastazioni in atto nella Chiesa, troverà interessante questo documento dello squallore e del fallimento della nuova pastorale, anticipatore di quel che sarà (fino a completa sparizione) il “piccolo resto” del postconcilio:
    “Dal 1973 al 1977 ho avuto l’occasione di lavorare alla realizzazione di montaggi audiovisivi religiosi assieme a un gruppetto di una decina di ragazzi e ragazze. Fino a quando la loro età media si aggirava sui 14-15 anni, ci sono state poche difficoltà, se non le solite irriverenze e proteste di adolescenti nei confronti della Chiesa. Ma quasi all’improvviso il gruppo è cambiato, verso i 16-17 anni: «LA RELIGIONE [o il rito e la catechesi?] NON RAPPRESENTA PROPRIO NULLA». Niente crisi, nessuna aggressività, ma soltanto questa confessione: «Le vogliamo bene, restiamo con lei, ci rendiamo conto che ci crede quando prega [possiamo quindi dire che è un sacerdote “santo”], ma per noi sarebbe da disonesti fare altrettanto… TUTTO QUESTO NON SIGNIFICA NULLA, NON CI TOCCA!…».
    Nella festa di Tutti i Santi, ho invitato questo gruppo di battezzati a CELEBRARE L’EUCARISTIA con me; e non certo nella chiesa parrocchiale. SONO VENUTI IN 3 O 4. Gli altri (6-7) sono rimasti fuori. FU UNA MESSA DOLOROSA, MISEREVOLE, SOLTANTO CON QUEL “PICCOLO RESTO”. Abbiamo ritrovato gli altri dopo l’Eucaristia, e C. mi disse: «COSA VUOLE, NON SO NEMMENO IO, NON CAPISCO. HO IL MENTALE SORDO» (sic). E aggiunse: «Siamo rimasti là in silenzio per tutto il tempo». All’apparenza NON C’È PIÙ CRISTIANESIMO.
    Mediti certa gerarchia cosa sta facendo ai fedeli e alla Chiesa

    • mons ICS ha detto:

      ma caro amico, questa Gerarchia sa benissiomo cosa sta facendo ai fedeli ed alla Chiesa. Perciò lo sta facendo con impegno massimo.

      • Forum Coscienza Maschile ha detto:

        Sono anch’io del parere, che ora gode della sua autorevole conferma

      • Gaetano2 ha detto:

        “Rispostina” che è, o dovrebbe essere, luce anche per chi si ostina a non voler vedere…

        • Forum Coscienza Maschile ha detto:

          Non l’ho detto, nella consapevolezza che sarebbe stato inutile per chi scientemente guasta la Chiesa e per noi che lo sappiamo