Il Talento di Bergoglio nell’Oscurare se Stesso. Mastro Titta.
11 Febbraio 2023
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Mastro Titta offre alla vostra attenzione queste pensose e melanconiche riflessioni sul Pontefice regnante. Leggendo questo gustoso e molto centrato articolo, mi è venuto in mente Fortebraccio, il satirista – comunista e cattolico – dell’Unità di venerata memoria, quando parlando di un politico che si comportava esattamente come il Pontefice regnante diceva che si muoveva “a trutelín de can”…Buona lettura e condivisione…
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Il talento di Bergoglio nell’oscurare se stesso
Dopo il monito stentoreo “giù le mani dall’Africa” pronunciato in Congo, durante il volo di ritorno papa Francesco, alias Giorgio Mario Bergoglio, è tornato all’usato sicuro: guerra mondiale a pezzi, vendita di armi, criminalizzazione dell’omosessualità (dove? Dove?).
Due sole new entry: la strumentalizzazione del compianto predecessore e la lotta al tribalismo – al riguardo sarebbe opportuno gettare uno sguardo in casa propria, vista la guerra etnica tra Roma, Berlino e Washington innescata dai vari sinodi sinodali sulla sinodalità che si ambisce a rendere permanenti (ho contezza di manager totalmente inconcludenti che per mascherare tale attitudine ossea convocavano una riunione dietro l’altra).
Del resto la quintessenza dell’eresia è il talmudico “discorso infinito”, secondo lo strepitoso studioso franco-ebreo George Steiner, il quale osserva come invece la filosofia cristiana antica, in particolare Sant’Agostino e San Tommaso, mirasse ad arrivare ad una conclusione unica e certa circa Dio, l’uomo e il mondo. Ma non siamo qui a ventilare che lo strologare del fu Vicario di Cristo sia intenzionalmente eretico: non ci compete.
Gli è che Bergoglio, alias papa Francesco, fa mostra di conoscere poco di tutto: non conosce i termini dell’accordo su sanità e istruzione fra Santa Sede e Congo, non sa se in Sud Sudan vi sia tribalismo, non è al corrente di questo, non è sicuro di quello.
Mesto come una pianta di basilico a novembre, ondeggia fra la prudenza dell’ignoranza e l’ignoranza della prudenza, quando si lancia in affermazioni pitagoree sulla vendita di armi e sugli omosessuali criminalizzati (dove? Dove?). Avesse avuto l’ardire di tuonare in proposito sulla piana di Ur o negli Emirati Arabi. Macchè.
Non una parola dal papa sul presidente ucraino che reclama armi, armi, armi in regalo – Zelensky, quando non scrive letterine ad Amadeus, di fatto baratta gli ucraini che sopravvivranno all’offensiva russa imminente, ucraini che non avranno più un lembo di terra propria, con qualche fucile e missile – in compenso un’ode sfrenata, fresca di ripetizione e approfondimento, sugli indigeni dai quali dobbiamo imparare un sacco di cose.
Il mito del buon selvaggio di Rousseau ricicciato in salsa ecologista: finché si riciclano le bottiglie nulla in contrario, ma quando si tratta di idee polverose allora tanto vale tornare davvero alla patristica. Polvere per polvere, è risaputo che le cose più sono antiche più valgono.
Il punto, marginale ma non troppo, è che Bergoglio oscura se stesso. Non termina, non approfondisce veramente nulla. Butta lì, poi passa ad altro, poi ritorna sull’argomento, poi corre a destra, poi esplora a sinistra. Va avanti, innesca processi, occupa tempi e abbandona spazi, poi ci ripensa, poi ripensa il ripensamento.
Il meccanismo profondo mi suona familiare, in tutti i sensi. Per un certo periodo durante gli ultimi anni di università ho sofferto di gastrite (troppi caffè, poco sonno, eccesso di sigarette, pizze surgelate a malapena riscaldate etc.).
Una zia avvocato mi maledisse sbraitando che avevo l’ulcera. Risposi chiedendole se fosse medico o avvocato. Geniale la replica: “Sono avvocato, ma avrei voluto fare Medicina”.
Abbiamo un papa che avrebbe voluto fare il Segretario dell’Onu, o essere il federatore si Greenpeace e WWF, o ancora essere a capo dell’OMS ma è suo malgrado costretto a fare il papa. La pena che scaturisce dall’essere ciò che si è e non ciò che si vorrebbe essere si annida, io credo, alla radice del divaricamento interiore che costringe a saltabeccare di qua e di là.
Un povero cattolico irrilevante si domanda: cosa resterà di questo magistero laico, impregnato di auspici, appelli col cuore in mano e la ragione in congedo? Facile: nulla. Assolutamente nulla.
Ma va tutto bene, perché la schiacciante maggioranza degli uomini – e dei papi – finisce nel pozzo artesiano della smemoratezza, proprio mentre passa la vita a oscurare se stessa nel tentativo di mettersi in luce. Dio è luce, Dio fa luce. Solo Dio si ricorda dell’uomo.
Mastro Titta
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Tag: africa, bergoglio, mastro titta
Categoria: Generale
Nel 2013 il papa proclamò una giornata di digiuno e preghiera per la pace in Siria. Perchè per la guerra Ucraina non si fa lo stesso?
Mastro Titta, così intelligente, non ha ancora capito che Bergoglio non è papa???
A chi pensa e spera che non si debba fare altro che aspettare che Bergoglio si tolga dai piedi consiglio di approfondire il terzo segreto di Fatima…li c’è tutto
Veramente da applausi.
Complimenti all’autore!
Oggi vi svelo un mistero. Un mistero forse piú indecifrabile e desiderato della 2^ venuta di Gesú.
Quando si “emeritozzerà” (= pensionamento anticipato) Papa Francesco?
Appena finiranno i lavori di riadattamento della residenza estiva di Castel Gandolfo al progetto “Borgo Laudato si”.
Appena finiranno i lavori, il mecenate e ispiratore del progetto si emeritozzerà e si trasferirà colà per dirigere, coordinare gli esperti che con il nasometro misureranno l’aumento del CO2, con il ditometro rileveranno la direzione dei venti e con il epidemometro calcoleranno il “cambio climatico”.
“Il Papa trasforma Castel Gandolfo in un luogo di educazione e sensibilizzazione all’ecologia integrale”. (https://infovaticana.com/2023/02/04/el-papa-convierte-castel-gandolfo-en-un-lugar-de-educacion-y-sensibilizacion-sobre-la-ecologia-integral/)
Il ritorno alle origini e’ motivato , per cosi’ dire, dalla teoria dell’informazione.
Un messaggio e’ tanto piu’ valido quanto piu’ e’ vicino alle sue origini.
Ecco quindi che Bibbia e Patristica rivestono ùna notevole importaza per un povero , smarrito fedele che rischia di essere sommerso dal chiacchericcio di troppi teologi.
Meno male che la gente dimentica, di questi tempi è una benedizione.
Però “va tutto bene”, basta considerare infallibile ogni parola del Papa per avere a posto la coscienza, anche se le chiese si svuotano
Fu un grandissimo domenicano, padre Garrigou-Lagrange, a dire:
“La Chiesa assolve i peccatori, i nemici della Chiesa assolvono i peccati”…
E non proprio. Una volta la Chiesa assolveva I peccatori, oggi assolve anche il peccato… guardi Amoris Laetitia…