Mattarella a Sanremo. Mai Mancare una Comparsata. Paolo Deotto.

8 Febbraio 2023 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, nel cast di teatranti cantanti guitti e varia umanità sanremese poteva mancare Sergio Mattarella? Ovviamente no. Offriamo alla vostra attenzione il commento di Paolo Deotto, che ringraziamo di cuore. Buona desolata lettura e condivisione.

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Un terribile terremoto ha devastato la Turchia e la Siria. I morti sono migliaia e il conto purtroppo è destinato ad aumentare. I feriti, le persone senza tetto, sono decine e decine di migliaia.

In Italia abbiamo tanti drammatici problemi, la povertà e in aumento, i giovani non hanno prospettive.Però oggi inizia il Festival di Sanremo, l’apoteosi del politicamente corretto, del “gender-fluid”, della banalità somara divenuta “influencer”, e via discorrendo.

Ridiamo e scherziamo, oltretutto senza veri comici, ma disponendo solo di comparse costruite a tavolino e lanciate sul mercato per continuare nel processo di rincretinimento di una intera nazione…

E chi arriva a dare lustro a questa celebrazione dell’idiozia?

Il sig. Mattarella Sergio, in arte Presidente della Repubblica. Vedi ad esempio su

https://www.tgcom24.mediaset.it/televisione/sanremo-2023-presidente-mattarella-festival_60811830-202302k.shtml .

Seguirà un altro famoso guitto, Roberto Benigni, campione incontrastato della sguaiataggine politicamente corretta.

Un’accoppiata vincente per celebrare i 75 anni della Costituzione. Dice il sig. Giovanni Grasso, consigliere per la stampa e la comunicazione del Presidente della Repubblica e direttore dell’ufficio stampa della Presidenza della Repubblica,: “Quest’anno è il 75esimo anno della Costituzione e il Presidente ha già iniziato a partecipare a iniziative dedicate. Ci sembrava giusto essere qui visto che la Costituzione parla di Cultura e di Arti perché Sanremo è cultura popolare. E’ un’attestazione per quella. Una presenza simile a quella alla Scala: segue la serata, come un normale spettatore, modello concerto inaugurale. Sarà accompagnato dalla figlia Laura“.

Sanremo è “cultura”, seppur “popolare”. Sanremo come la Scala. E il Presidente partecipa.

Italia kaputt. Non c’è bisogno di ulteriori commenti.

La smania malsana di distruggere il Paese di Dante, di Petrarca, di Manzoni, lo  splendido Paese un tempo cristiano, che in passato è stato un faro di cultura e di arti, questa smania è ormai al parossismo.

L’anziano signore che dovrebbe rappresentare l’unità nazionale si mostra, ancora una volta, primo attore nel processo di demolizione dell’Italia.

A Sanremo, a Sanremo, tutti felici a inneggiare all’apoteosi della stupidità e della volgarità di regime.

I morti di Turchia e Siria non possono protestare. Sono morti. Come sono morti quelli dell’Ucraina, ai quali forniamo tante belle armi per continuare a morire. Come siamo morti noi italiani, non rincretiniti, ma rassegnati.

Già. Ma noi sappiamo cosa si deve fare. Abbiamo la “cultura” e il Presidente che la difende. Sanremo.

Addio Italia, ti ho sempre amato. Dove sei finita?

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5 commenti

  • Roberto ha detto:

    Continuo ad essere provocatore: ma se il rappresentante delle istituzioni deve “rappresentare” il maggior numero possibile” di cittadini…e lo fa giornalmente…. perché ci lamentiamo ?
    Cerchiamo il “sale” dentro di noi.
    Non ci sono più guide “esterne” in questa ricerca.

  • nuccioviglietti ha detto:

    Da anni ormai… Sanremo un nome una garanzia!… di tutto ciò che è peggio di peggio… iniziando da musica e giù giù fino a presunta cultura popolare satira di costume da due soldi conformismo mascherato da estro… per tacere di dilagante gusto di orrido ben consolidato… il tutto condito da alfieri di istituzioni in vena di sproloqui indisponenti… un festival divenuto inattaccabile virus!…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/

  • Anna Maria Mucci ha detto:

    Non laScio commento, tanto dichiarate subito di averlo già se.tito. Dott Tosatti dal tuo sito mi aspettavo più rispetto anche se le mie sono semplici osservazione. Continuerò a seguirla,perché alcuni articoli anche dei suoi collaboratori rispecchiano il mio “umile”riflettere