Allarme Psicologi: No ai Farmaci Blocca Pubertà. Gender, Carriera Alias.

17 Gennaio 2023 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione questo messaggio che ci è giunto dagli amici di Pro Vita & Famiglia. Buona lettura e condivisione.

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Gender. Pro Vita Famiglia: allarme Spi su bloccanti pubertà sia da monito per Carriera Alias

 

«Facciamo nostre le preoccupazioni espresse dalla Società Psicoanalitica italiana e indirizzate alla premier Meloni sull’uso di farmaci bloccanti della pubertà. (QUI la lettera integrale, che pubblichiamo anche in calce, N.d.R.). E’ fondamentale trattare l’argomento con la complessità e la delicatezza che merita, soprattutto considerando le controindicazioni che hanno i trattamenti che vogliono provocare un arresto dello sviluppo puberale in ragazzi a cui è stata diagnostica la “disforia di genere”. Sono infatti decine i casi drammatici che ci arrivano dall’estero, dei cosiddetti “detransitioner”, giovani che hanno portato avanti queste procedure e che si sono poi pentiti e che ora si trovano nel dramma di non poter più tornare indietro, con conseguenze quindi irreversibili dal punto di vista fisico e psicologico. Ci auguriamo che l’allarme di una realtà così specializzata come la Spi faccia riflettere soprattutto i presidi delle scuole italiane, che troppo spesso adottano la cosiddetta “Carriera Alias”, che permette addirittura una transizione sociale soltanto sull’auto-percezione di se stessi, rischiando di convincere i più giovani che si può cambiare se si pensa di essere “nel corpo sbagliato”, magari sulla base di mode o debolezze passeggere. La comunità scientifica italiana – e internazionale – si è detta più volte scettica o addirittura contraria a questa vera e propria sperimentazione con i farmaci che va immediatamente interrotta. Come è accaduto nel Regno Unito con la chiusura della Tavistock, la clinica specializzata per la riattribuzione di genere dei minori, e il conseguente avvio delle indagini commissionate dal Ministro della Salute britannico Sajid Javid. In ballo c’è la vita dei nostri figli!». Così Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia

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Pubblichiamo di seguito la lettera che la Società Psicoanalitica italiana ha indirizzato al presidente del Consiglio Giorgia Meloni in merito a «preoccupazioni» circa l’uso di farmaci bloccanti della pubertà

 

Ill.ma Presidente del Consiglio Giorgia Meloni,

 

L’ esecutivo della Società Psicoanalitica Italiana esprime grande preoccupazione per l’uso di farmaci finalizzato a produrre un arresto dello sviluppo puberale in ragazzi di entrambi i sessi a cui è stata diagnosticata una “disforia di genere”, cioè il non riconoscersi nel proprio sesso biologico.

Vanno seriamente considerate le controindicazioni a questo trattamento:

La diagnosi di “disforia di genere” in età prepuberale è basata sulle affermazioni dei soggetti interessati e non può essere oggetto di un’attenta valutazione finché lo sviluppo dell’identità sessuale è ancora in corso.

Solo una parte minoritaria dei ragazzi che dichiarano di non identificarsi con il loro sesso conferma questa posizione nell’adolescenza, dopo la pubertà.

Sospendere o prevenire lo sviluppo psicosessuale di un soggetto, in attesa della maturazione di una sua definizione identitaria stabile, è in contraddizione con il fatto che questo sviluppo è un fattore centrale del processo della definizione.

Anche nei casi in cui la dichiarata “disforia di genere” in età prepuberale si confermi in adolescenza, l’arresto dello sviluppo non può sfociare in un corpo diverso, sotto il profilo sessuale, da quello originario. Lo sviluppo sessuale del proprio corpo anche quando contraddice un opposto orientamento interno consente un appagamento erotico che un corpo “bloccato” o manipolato non offre.

La sperimentazione in atto elude un’attenta valutazione scientifica accompagnata da un’approfondita riflessione sullo sviluppo psichico e suscita forti perplessità. È importante avviare sulla questione dei ragazzi con problematiche di genere una rigorosa discussione scientifica a cui la Società Psicoanalitica Italiana darà il suo contributo volentieri.

A nome dell’esecutivo della Società Psicoanalitica Italiana

Il presidente, Sarantis Thanopulos

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