Benedetto XVI, il Prossimo Conclave e il Ruolo di Müller. Mascarucci
16 Gennaio 2023
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, riceviamo da Americo Mascarucci questo messaggio, che doverosamente portiamo alla vostra attenzione, mentre lo ringraziamo per la fiducia l’amicizia, e il buon senso. Buona lettura.
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Benedetto XVI, il prossimo conclave e il ruolo di Muller
Caro Marco
Scusa se approfitto ancora della tua ospitalità, ma dopo il mio ultimo articolo sulla rinuncia di Benedetto XVI dove spiego perché non credo alla tesi dell’invalidità dell’elezione di Bergoglio, sono stato contattato via social da alcune persone che mi hanno posto dei quesiti. Alcune di queste sono state fino ad oggi al seguito di don Minutella ma oggi si sentono disorientate, ora che Ratzinger è morto e le rivelazioni di padre Georg sembrano confermare che il Papa emerito ha sempre considerato Bergoglio il suo legittimo successore.
A quelli disorientati dalla morte di Benedetto XVI e che non sanno cosa fare, ho consigliato di recarsi dal proprio parroco, confessarsi, riconciliarsi con la Chiesa e tornare a farvi parte, partecipando all’Eucaristia e non andando più dietro a chi dice che le messe celebrate in comunione con papa Francesco sono eretiche.
Altri irriducibili, ripetendo a pappagallo ciò che è stato trasmesso loro per indottrinamento, contestano il fatto che io sostenga di dover combattere contro i modernisti dall’interno, cioè restando nella Chiesa in unione con papa Francesco, che non condividiamo sotto molteplici aspetti ma che è il sommo pontefice intorno cui, volenti o nolenti, dobbiamo essere uniti quale successore di Pietro; proprio come ha ribadito anche nei giorni scorsi il cardinal Gerhard Ludwig Müller, ex prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, uno che non ha mai risparmiato critiche, anche molto dure, nei confronti del papa regnante.
Ma credo sia arrivato il momento di sgomberare il campo da alcuni equivoci.
Mi è stato detto che per sanare la situazione che si sarebbe a loro dire creata con le dimissioni invalide di Benedetto e l’illegittima elezione di Francesco, sarebbe necessario convocare un conclave composto dai soli cardinali di nomina pre-bergogliana perché soltanto loro avrebbero la titolarità per eleggere il romano pontefice. Perfetto, ammettiamo pure che sia così. I cardinali nominati da Benedetto XVI o da Wojtyla, al netto di quelli nel frattempo deceduti o che hanno ormai superato gli ottant’anni, sono gli stessi che nel 2013 hanno eletto Bergoglio.
Non possiamo essere quindi certi che, quegli stessi cardinali che hanno votato un papa progressista dieci anni fa, votino oggi un candidato conservatore; potremmo avere come papa un tradizionalista come Burke, ma chi potrebbe escludere che la maggioranza dei cardinali che nel 2013 votò Bergoglio, oggi non possa eleggere un candidato più progressista di lui, magari proprio Marx, o Braz De Aviz per esempio che, forse molti non sanno, sono stati creati cardinali da Ratzinger? Ritrovarsi come papa uno dei due al posto di Francesco, sarebbe un vantaggio per la Chiesa? A quel punto che facciamo? Ci teniamo un papa come Marx che apre ai preti sposati, al sacerdozio femminile, consente i matrimoni fra persone dello stesso sesso, permette la comunione ai divorziati risposati? O uno come Braz de Aviz che chiude i monasteri di clausura e scioglie gli ordini religiosi contemplativi, elevando a santi della Chiesa tutti i sostenitori della Teologia della Liberazione, dottrina cui il porporato brasiliano è da sempre legato?
Seconda questione: mi dicono che combattere nella Chiesa è inutile perché tanto Bergoglio ha blindato il collegio cardinalizio, e quindi il suo successore non potrà essere che un altro bergogliano. Può darsi, ma essere bergogliani oggi non significa esserlo anche domani quando si dovrà eleggere il successore.
I cardinali nominati in questi dieci anni provengono da tutti i contenenti, sono per sensibilità pastorale molto vicini al papa regnante, ma ciò non vuol dire che saranno uniti e compatti domani intorno ad uno stesso candidato (Parolin, Zuppi o pan bagnato). Non è forse vero che Ratzinger nel 2005 fu votato da Carlo Maria Martini che tutti indicavano come il suo grande avversario? E Bergoglio non è stato votato anche nel 2013 da cardinali ratzingeriani e wojtyliani visto che i progressisti non avevano comunque la maggioranza per prevalere, al di là delle manovre più o meno decisive della cosiddetta “mafia di San Gallo”?
Chi potrebbe garantire che il fronte bergogliano non possa sfaldarsi e che non si possa rendere necessario un accordo con i conservatori intorno ad un papa disposto a non oltrepassare la linea di confine della dottrina e della tradizione? Per questo è indispensabile che il fronte conservatore dopo la morte di Benedetto XVI si compatti e marci unito, facendo sentire il suo peso dentro la Chiesa, quel peso che con Benedetto vivente ha impedito ai modernisti di poter avere campo libero nell’imporre la loro agenda mondialista.
E per quanto papa Francesco non ci piaccia, sarebbe sicuramente un errore imperdonabile spingerlo fra le braccia dei modernisti, anche inseguendo teorie sedevacantiste che altro non farebbero che creare l’ennesima setta scismatica senza futuro.
Non a caso il cardinal Müller, nel chiedere con forza a Bergoglio di cambiare passo e di rispettare i conservatori tenendo conto delle loro posizioni e sensibilità, ha invitato il papa regnante a restare al suo posto e a non rinunciare come molti gli stanno chiedendo. Anche Müller si è improvvisamente venduto al nemico? O forse sta soltanto cercando di portare avanti l’opera di Ratzinger che, piaccia o no, al di là degli scontri e delle scorrettezze commesse nei confronti dell’Emerito (vedi Traditionis Custodes o la cacciata di padre Georg), Bergoglio ha dovuto comunque ascoltare opponendosi per esempio fino ad oggi alle oscene proposte del Sinodo tedesco?
Americo Mascarucci
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Tag: conservatori, mascarucci, mueller, tradizionalisti
Categoria: Generale
Premesso che io non ho mai smesso di ricevere l’eucarestia, di confessarmi eccetera, spiegatemi questo:se (per parlare di una sola cosa)il Papa mi invita ad adorare Pachamama e io mi indigno, e quindi non sono in comunione con lui in questa e appunto altro, sarei addirittura uno scismatico? Cioe’ per non esserlo devo rinnegare il primo comandamento?Scusate,ma cercate di non volare in alto con la teologia e considerate le situazioni che nascono da quando fu eletto!I fatti che ci coinvolgono sono questi e altri che forse verranno e la colpa dei vari cardinali, sacerdoti ,vescovi e’ di essere stati finora, tranne pochi,incapaci di chiederne conto a Bergoglio…..:”Beatissimo Padre”…..eccetera….ma mai i fatti.Che farete:disobbedirete a Dio per obbedire ad eventuali comandi contro Dio?E poi non capisco questo:ma se Wojtyla scrisse nel documento che non ci si poteva accordare prima del conclave sotto pena di scomunica e il card.Suenens affermo’ che si riunivano per influenzare il conclave(e trasgredire il comando di wojtyla) ,servono i canonisti?O e’ successo o no e se e’ successo tutto e’ invalido!O forse e’ sempre la paura ,che impedisce di andarci a fondo, semplicemente,e allora ci vogliono i canonisti….e beatissimo padre di quale e beatissimo padre di la’……che ne direbbe Wojtyla?Io poi seguo la mia coscienza che mi disse, quando lo vidi(Bergoglio)sul balcone :”chi e’?Non e’ il Papa….e'”uno”vestito d Papa”!Il tutto subito dopo avere visto dietro di lui un ombra nera:questo ho visto!E allora, siccome ho continuato a fare la comunione, a confessarmi e anche a suonare minimo 3 messe la settimana, non sono scomunicato pur dicendo questo!Magari lo e’ chi chiude gli occhi e magari per chiuderli prima del sonno preghi Pachamama e dorma sonni tranquilli.
E avere una visione un tantinello più alta della cosa proprio no, vero?
Frammenti di verita’ anche da qualche trasmissione televisiva.
La trasmissione in questione e’ QUANTE STORIE, presentata da Giorgio Zanchini . L’intervistato e’ Giovanni Minoli , impegnato nella propria autocelebrazione. Tra le imprese che ricorda c’e’ l’intervista a Daniel Ortega , al momento della sua ascesa al potere in Nicaragua. Dopo un viaggio avventuroso e altre disavventure locali finalmente , in piena notte Minoli riesce ad avere l’intervista. Ma c’ancora un personaggio che Ortega deve ricevere prima di Minoli. Quando finalmente si apre la porta, accanto ad Ortega compare Padre Bartolomeo Sorge. I 2 , Minoli e Sorge si conoscono e si meravigliano per essersi incontrati in Nicaragua. Padre Sorge ordina a Minoli , in quanto ex alunno dei gesuiti, di tacere su quell’incontro per almeno 6 mesi. Rispode Mìnoli che conoscendo l’efficienza dei servizi segreti dèi gesuiti , tacera’. Oggi Minoli afferma che Sorge , allontanato da Woijtila dalla direzione della civilta’ cattolica stava facendo un viaggio in America Latina per contattare coloro che erano legati alla sua rivista e per parlare del suo successore alla direzione.
El acto de Benedicto del 11/02/13 es una declaración («declaro» dice y usa el modo de discurso indirecto según el canon 332 inc. 2 del CDC una declaración no es el acto requerido para una renuncia) inválida (por los cuarenta y ocho errores en latín con un error en latín un acto de esto según el derecho canónico es invá´lido) de compromiso (usa la palabra «commissum» que significa comprometerse falseada por «commisso» según puede escucharse en los audios de los videos del acto, una promesa o compromiso no es el acto exigido por el canon 332 inc. 2 del CDC) de renunciar («renuntiare» usa y no «resign» con el que hubiera renunciado a todo) al ejercicio del gobierno (usa la palabra «ministerio» y no «munus» que es lo que exige la renuncia según el canon 332 inc. 2 del CDC) hecha como persona privada y no como papa (usa la primera persona del singular) a realizarse en el futuro 28/02/13 (si fuera una renuncia el acto fuera efectivo en ese momento) a las 29 hs. (falseado).
Caro Mascarucci, due cose veloci veloci: a) gli ex minutelliani prima di fare la comunione dovranno farsi togliere la scomunica latae sententiae derivante dall’aver sostenuto lo scisma, ossia non aver riconosciuto al papa la sua qualità di papa; b) Muller cavalca il conservatorismo ma in realtà è un progressista e sostiene la teologia della liberazione. È lui ad aver sdoganato Gutierrez scrivendo un libro con lui e avendolo portato in Vaticano per presentarlo a Bergoglio. Saluti cari
Riguardo all’ottima – perchè si preoccupa del bene vero delle anime – sottolineatura di Mascarucci riguardo ai “disorientati”, lascio questo link che rende consapevoli della gravità e delle conseguenze nell’aderire a sette scismatiche, benchè abbiano tutto l’interesse a pubblicizzarsi come cristiane cattoliche della tradizione (quale?quella di loro recentissima innovazione?):
https://it.aleteia.org/2021/11/24/scomunica-minutella-dimissione-stato-clericale-censura-seguaci-riservata-ordinario/
“Chi dice che le messe celebrate in comunione con papa Francesco sono eretiche” è poi, in primis, un sacerdote scomunicato e scismatico che si serve, dulcis in fundo, di un laicissimo (e disinteressatissimo?Sicuri sicuri?!) “tamburo” mediatico martellante e coercitivo, incapace – per ovvi motivi – di arrendersi all’evidenza! Lei, carissimo Mascarucci, lo ha altrove definito “coerente” ma questa è tutto fuorchè coerenza: si chiama ostinazione!
Taluni, “decaduti” o che mai ne han fatto parte, vorrebbero tutta la Chiesa in comunione con loro e d’accordo con le loro teoillogiche teorie?! Anche no! I fatti ormai parlano da soli.
E, a proposito, leggerò quanto prima il libro di mons. Gaenswein. Evidentemente TESTIMONE d’eccezione della vita di Ratzinger e, ad oggi, prezioso “affondatore” di chi ha abusato della figura del papa defunto per far del “piccolo resto” una setta scismatica e una gallina dalle uova d’oro…
Ma veniamo alle considerazioni sul conclave:
alla pag. 131 del libretto del cardinal Martini intitolato “Qualcosa di così personale. Meditazioni sulla preghiera” – si legge che “una terza ragione, più pratica, la vorrei richiamare con le parole di un cardinale, l’arcivescovo di Buenos Aires. Interrogato da un giornalista, risponde a varie domande tra cui una molto interessante: “Qual è per lei la cosa peggiore che può accadere nella Chiesa?”. Lui risponde: “E’ quella che de Lubac chiama mondanità spirituale. E’ il pericolo più grande per la Chiesa, per noi che siamo nella Chiesa. E’ peggiore e più disastrosa di quella lebbra infame che aveva sfigurato la sposa diletta al tempo dei papi libertini”. E’ un paragone abbastanza forte. Ma lui continua: “La mondanità spirituale è mettere al centro se stessi, è quello che Gesù vede in atto dai farisei: voi che date gloria a voi stessi, che vi date gloria gli uni gli altri”.
Immagino che queste parole di Bergoglio, rimaste talmente impresse a Martini da riportarle in un suo volumetto, siano state prese come conferma di certa affidabilità per la nomina al soglio petrino: nei contenuti tradizionaliste ma rivoluzionarie nella denuncia (toccano un tasto delicato)!
E fu questa l’impressione (errata) che si ebbe di Bergoglio, a mio avviso.
Allora dovrebbe essere chiaro il diabolico stratagemma:
creare una reputazione ad hoc attorno al candidato per far sì che conquisti la fiducia dei cardinali elettori.
Faccio un esempio che ritengo chiarificatore al massimo, anche se evito di scendere nei particolari:
Cristoph Sconborn, papabile!, è stato sempre presentato come pupillo di Ratzinger ma la realtà non è assolutamente questa, tutt’altro!
Basta informarsi approfonditamente o ricordare, purtroppo, l’appoggio del cardinale austriaco all’interpretazione di “Rise like a phoenix” di Conchita Wurst…Così, tanto per dirne una.
La dinamica diabolica di maggior attualità, allora, non sarà mica spacciarsi per conservatori al fine di accaparrarsi consensi, e financo voti, per poi gettar la maschera alla prima occasione propizia?
Prego che i signori cardinali abbiano imparato la “lezione” e agiscano “prudenti come i serpenti e semplici come le colombe”.
Complimenti all’ottimo Mascarucci! Si sta nella Chiesa Una Santa Cattolica e APOSTOLICA a combattere!
Da questo ennesimo articolo chi chiede oggettive spiegazioni a temi urgenti trae solo valutazioni personali, a braccio e di convenienza. Molti seguiranno questi consigli solo perché è più comodo abbassare la testa e continuare a fare quello che si è sempre fatto. E lo dico perché sono continuamente tentato di fare altrettanto; rendendomi però conto che devo mettere la coscienza sotto qualche miliardo di materassi. E mentre penso di farlo ricordo a me stesso i tanti martiri in CIna e sotto l’URSS le cui virtù noi “Cattolici” abbiamo osannato quando la fedeltà al Papa a noi non costava nulla. Pertanto forse se non si ha argomenti sarebbe meglio tacere.
Guardando la storia della Chiesa da spettatore imparziale si scopre più di un paradosso. Mi limiterò a quella dei ultimi cent’anni. Sono stati dei Cardinali nominati dai Papi Pio XI e Pio XII – la cui ortodossia e al di sopra di ogni sospetto – che hanno eletto il patriarca Roncalli. Ora se c’era un candidato da non eleggere era propria Roncalli in quanto staffa dell’arcivescovo Montini. Ad affermarlo è stato Padre Bertrand de la Margérie il cui padre era l’ambasciatore di Francia presso la Santa Sede alla morte di Pio XII. Che con Roncalli la Sede di San Pietro sarebbe stata occupata da un ecumenista deciso lo afferma Don Lambert Beauduin (vedi: Louis Bouyer: Dom Lambert Beauduin, Un homme d’Église pp.180/181). È stato Pio XII che ha nominato Montini Arcivescovo di Milano invece di spedirlo come Nunzio in una isola del pacifico. Gli ha procurato l’ultima tessera al pontificato dichiarò il Cardinale Siri quando ne fu informato. Lo stesso Pio XII ha nominato l’impostore Bugnini
Non sarà forse perché i Cardinali elettori dei Papi del CV2 non abbiano tenuto nella dovuta considerazione l’intervento dello SPIRITO SANTO nel momento della loro elezione, dal momento che la CHIESA CATTOLICA stia attraversando una delle più gravi crisi della sua storia?