Benedetta De Vito. L’Ultima Visita nella Notte a Benedetto XVI.

8 Gennaio 2023 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, la nostra Benedetta De Vito offre alla vostra attenzione questi ricordi della sua visita alla salma di Benedetto XVI. Buona lettura e meditazione.

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Era ancora notte, il cielo indaco scuro, quando, chiamata dalla mia sorellina di fede, ho afferrato gonna e golfino, infilato un paio di stivali, per essere poco più tardi nel vuoto di Via Nazionale ad attendere alla fermata tal dei tali uno degli autobus che, ogni giorno, compiono l’eterna spina savoiarda che, da Termini, ha come meta il Vaticano. L’autobus è quasi vuoto e i pochi passeggeri sonnecchiano, il capo appoggiato ai vetri o smanettano con il cellulare, io, felice, rincorro col pensiero la mia meta che è il ventre caldo della basilica di San Pietro dove riposa in amabile semplicità il dolce Benni del mio cuore. Non è tempo di polemiche, ma di preghiera e m’accosto alla fila ordinata che, sulla destra, attende di passare i due posti di controllo per poi salire  su nella Basilica madre costruita sulla tomba del primo Papa e primo Vicario di Cristo.

Cammino a passi svelti e fendo il buio mentre tutt’attorno m’appare nel suo bieco squallore la baraccopoli cresciuta a dismisura lungo la ariosa Via della Conciliazione. Uno spettacolo avvilente che nulla ha a che fare con la carità. Con il cellulare riprendo i movimenti di tanti alti vagabondi che, minacciosi, mi apostrofano con male parole, ma io continuo a riprendere perché rimanga la testimonianza di quanto accade qui, davanti alla casa del Signore, che ha creato per noi una bellezza sublime per la quale non dovremmo mai smettere di ringraziarlo in lode incessante e ginocchioni. Invece, a Lui apparecchiamo questo spettacolo di squallore, proprio davanti a casa sua e lasciamo che il degrado divori quanto di più sacro e importante abbiamo, in nome di una bontà falsa, da lupi travestiti da agnelli…

Proseguo mentre una povera donna inizia a strillare i suoi vaneggiamenti, camminando a zonzo tra di noi. E raccolgo la lamentela di un urtista vecchiotto che da anni vende alle folle cattoliche i suoi rosari. “Sta qui sempre e a volte urla e strepita e altre borbotta”. Mi dice che una folla così non se l’aspettava e indica la fila stenta che raduna quanti, non da Benni andranno, ma dall’altro, all’udienza del mercoledì che, nonostante la camera ardente in Basilica, si farà. Con grande scandalo della mia sorellina di preghiera e d’anima che proprio non voleva crederci. Così ho chiesto, per lei, alla polizia e mi han risposto solo: “Sì”.

Sono già dentro e non vedo chi mi sta intorno. Solo un sacerdote alto e possente, col barbone e la talare nera, che incede con il suo rosario in mano pregando. Così Gosia e io dietro anche noi, seguendo il bell’esempio. Eccoci davanti a Benni ed è tanto piccolino, dal cuore mio parte un bacio silente. Le mani da uccello, il rosso e l’oro della Basilica: tutto si ferma davanti al Papa morto.

Stonano le scarpacce nere che fan da sentinella al catafalco. Bastava mettergli su delle pantofoline rosse a indicare il supremo sacrificio di Gesù sulla Croce! Scarpe gentili, non quei due brutti topi neri. Quelle odiose scarpe color tenebra mi seguono torno torno finché non siamo costrette da un inserviente ad andare più veloce perché “blocchiamo la fila”.

Avanti allora e seguendo la corrente ci troviamo, a naso in su, nella cappella dove sono sepolti Benedetto XV  e San Pio X (che ho riconosciuto). Una preghiera e voltando il capo in su, ecco San Michele Arcangelo che con la Madonnina butta giù i demoni e i diavoli rossi. Sorrido all’alba rosa che laggiù esplode in un nuovo giorno e aspetto con fiducia il trionfo del Cuore immacolato di Maria.

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6 commenti

  • Anna Maria De Matteis ha detto:

    Mi chiedo come è stato permesso che durante l’esposizione della Salma del “grande” Papa , si tenesse l’Udienza Generale di un altro Papa!!! Allucinante. Neanche il regista del più grande film triller avrebbe pensato ad una “trama” simile !! Una Comunità , con il “defunto” esposto in casa si prepara una pietanza in cucina, o si invitano persone a giocare a carte nel salone!!! E’ una azione a dir poco “vergognosa” che grida al cospetto di Dio, al Quale comunque un giorno bisognerà render conto!!!

  • Maria Michela Petti ha detto:

    Caro OCCHI APERTI!
    La ringrazio infinitamente per le parole di stima e di fraterna vicinanza spirituale di cui ha inteso offrirmi ulteriore prova pubblica. Ne sono onorata e commossa, pur dichiarandomi indegna di tale attenzione, in piena e sincera consapevolezza dei miei limiti personali.
    Purtroppo – mio malgrado – non sono nelle condizioni ideali per poter corrispondere all’invito che mi ha rivolto, dovendo riservare le residue energie ad uno strenuo combattimento, che sto conducendo da (ben!) sei lunghissimi anni, per una “causa” che eccede le mie possibilità. In difesa di un “pezzo del mio cuore” che mi è stato brutalmente strappato e che, almeno per ora, rappresenta l’unico scopo che dà senso ai miei giorni. Con la forza della fede e con il sostegno esclusivo della schiera, molto folta, di Alleati Celesti, a partire da Chi mi porto nel nome.
    Non tralasciando la lettura di alcune pagine di SC, rivolgo agli Stilumcuriali, con i quali ho percorso un tratto di cammino durato molti anni, e a Lei in particolare, l’augurio di serenità e di ogni Bene per l’Anno da poco iniziato. Che sia fecondo di benedizioni del Signore!

    • OCCHI APERTI! ha detto:

      Come ci eravamo già detti, Maria Michela carissima, restiamo in unione di preghiera!
      Possa la grazia di Dio addolcire e rendere feconda la sua sofferenza, vittoriosa la sua battaglia!

      E’ stato un piacere immenso risentirla e leggere le sue significative parole. Per me è e resta una cara sorella in Cristo.

      Mi permetta di dirle “a presto!!!” e auguri vivissimi per un 2023 foriero di ogni bene!

  • OCCHI APERTI! ha detto:

    San Michele Arcangelo è Vicario di Dio in Cielo ed è, sì, preposto alla speciale protezione del Popolo di Dio ma soprattutto – per specularità, vorrei far notare – dei Pontefici, Vicari di Cristo in terra.
    Ora, se c’è una preghiera che proprio non dovremmo mai dimenticarci (senza trascurare il Santo Rosario) nei momenti più drammatici è quella a San Michele!
    Addirittura, san Pio da Pietrelcina spesso mandava i penitenti alla grotta dell’Arcangelo sul Monte Gargano!
    San GPII aveva raccomandato di recitare la preghiera a San Michele al termine di ogni Santa Messa!
    Papa BXVI aveva voluto l’erezione di una statua di san Michele proprio nei giardini vaticani e in una sua omelia disse dell’Arcangelo Psicopompo: “Egli difende la causa dell’unicità di Dio contro la presunzione del drago, del “serpente antico”, come dice Giovanni”.

    Colgo l’occasione per salutare fraternamente una carissima stilumcuriale di cui si sente una gran mancanza: MARIA MICHELA PETTI! Cara Maria Michela torni a commentare! San Michele la visiti e custodisca sempre!